Le anomalie climatiche di gennaio 2014 in Italia

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Le anomalie climatiche di gennaio 2014 in Italia
Le anomalie climatiche di gennaio 2014 in Italia
In Italia, il clima del mese di gennaio 2014 è stato decisamente anomalo, con precipitazioni totali
localmente eccezionali e temperature miti, che hanno assunto valori ben al di sopra della norma climatica
in molte aree della Penisola. Queste anomalie climatiche sono state favorite dal persistere di una
circolazione di larga scala caratterizzata da flussi atlantici particolarmente intensi con asse più a sud della
norma, associati ad una alta frequenza di perturbazioni extra-tropicali che hanno interessato sia le regioni
Italiane che buona parte dell’Europa. Di conseguenza, sulle nostre regioni, più spesso del solito i venti
hanno assunto una direzione da sud-ovest o da sud-est, scaricando ingenti quantitativi di pioggia
principalmente sul versante tirrenico dell’Appennino Settentrionale e sulle Alpi e Prealpi Orientali. L’Italia,
come gran parte dell’Europa centro settentrionale, incluse le Isole Britanniche, si è trovata così ad
affrontare frequenti emergenze idrologiche, con diffusi allagamenti ed esondazioni.
Uno sguardo d’insieme su tutto il nostro territorio nazionale si può ottenere dalle elaborazioni fatte dal
Dipartimento di Protezione Civile Nazionale in base ai dati di monitoraggio meteo-climatico ricevuti dai
Centri Funzionali e dai Servizi Meteorologici Regionali presentata in Figura. I totali di pioggia per il mese di
Gennaio sono stati particolarmente intensi in Liguria, nel nord della Toscana, sul crinale appenninico ToscoEmiliano, in Friuli-Venezia Giulia, nel Trentino-Alto Adige e localmente in Veneto. Nelle altre regioni, le
piogge sono state sicuramente abbondanti, ma non eccezionali, e il numero di giorni piovosi decisamente
superiore alla media di gennaio, un mese che nell’Italia centro-settentrionale è tipicamente caratterizzato
da precipitazioni abbastanza scarse.
I Servizi Meteorologici Regionali comunicano che nella parte settentrionale della Toscana gennaio 2014 è
stato il più piovoso dal 1920, con cumulate mensili che localmente hanno raggiunto valori massimi di
1153mm nelle Alpi Apuane e 1009mm nei pressi del Passo dell’Abetone. Nei capoluoghi toscani le piogge
hanno raggiunto valori mensili pari al triplo del clima del periodo 1971-2000, pur senza toccare valori
record. In Liguria, le precipitazioni sono state copiose e nei capoluoghi le cumulate mensili sono state da tre
a cinque volte i valori climatologici calcolati sul periodo 1961-2010, con valori massimi a La Spezia dove
sono caduti in totale 500.4 mm di pioggia. Anche in Emilia-Romagna, sul crinale Tosco-Emiliano, sono state
osservate localmente cumulate mensili superiori a 700mm, che rappresentano in tutti i casi valori massimi
mai registrati dal 1920. In alcuni casi, questi record sono stati accompagnati da valori del tutto eccezionali
di piogge cumulate sull’ultimo trimestre, con conseguenti impatti sulla stabilità geologica dei crinali e
attivazione di molte frane storiche.
Passando all’arco alpino, le regioni più colpite sono state quelle del Nord-Est. In Friuli-Venezia Giulia la
precipitazione cumulata mensile ha raggiunto un massimo di 1071 mm osservato sulle Alpi Giulie, 8 volte
superiore alle cumulate climatologiche del mese. In pianura, invece, le precipitazioni sono state circa
quattro volte il dato climatico di gennaio. In Veneto, i totali mensili di precipitazione sono stati pari a cinque
o sette volte il valore climatico del mese. A Bolzano, sono stati registrati 159mm di pioggia, pari a otto volte
il valore mensile climatologico. A Trento i 188.2mm osservati rappresentano il record per il mese di gennaio
dal 1921.
Nel nord-ovest, le precipitazioni sono state molto abbondanti. In Piemonte localmente le cumulate mensili
si sono attestate al sesto posto nella classifica dei gennai più piovosi, e in Val d’Aosta si sono mantenute
molto abbondanti, soprattutto nei settori orientali della regione, ma non eccezionali. Ciò nonostante qui il
numero di giorni piovosi è stato superiore alla media e in alcuni casi tra i più alti mai registrati a gennaio
nelle serie storiche disponibili dal 1920.
Questi valori di precipitazione particolarmente elevati, sono stati accompagnati da temperature
generalmente miti, con anomalie termiche diffuse ma non eccezionali, che persistono sul territorio Italiano
da ormai sei mesi e nelle regioni meridionali hanno raggiunto intensità significative. Nelle regioni centro
settentrionali le anomalie medie mensili di temperatura si sono attestate tra i 2° e i 4°C, maggiori per le
temperature minime (con anomalie fino a 5°C) che per le massime, a seguito di valori particolarmente bassi
di insolazione e della frequente copertura nuvolosa. In particolare, in molte stazioni meteorologiche alpine
si è osservato un numero esiguo di giorni con temperature sotto allo zero termico. Questo ha avuto gravi
conseguenze sulla stabilità del manto nevoso, continuamente rinnovato da frequenti nevicate, portando al
verificarsi di un altissimo numero di valanghe e slavine. In Friuli-Venezia Giulia il manto è passato dai valori
ampiamente inferiori alla media stagionale di dicembre a valori vicini ai record storici. In particolare, ai
piedi del Monte Canin, nelle Alpi Giulie, nel mese sono caduti in totale 4 metri di neve fresca, dato mai
registrato dal 1972. Infine, varie località dell’arco alpino, tra cui Arabba in Veneto, sono rimaste isolate per
giorni, mentre altrove all’inizio di Febbraio, lo spessore e il peso del manto nevoso sui tetti ha dato
problemi di sovraccarico, causandone il cedimento (il caso di alcuni capannoni a Cortina, in Veneto, a inizio
Febbraio).
I Servizi Meteorologici Regionali del Centro Nord (ARCIS)
http://www.arcis.it
Cumulata mensile di precipitazione per il mese di gennaio 2014. (Cortesia del Dipartimento di Protezione
Civile Nazionale – Centro Funzionale Centrale)