Il Museo delle Auto e delle Moto a Grazzano Visconti

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Il Museo delle Auto e delle Moto a Grazzano Visconti
AGOSTO 1998
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Il Museo delle Auto e delle Moto a Grazzano Visconti
Allestito nel 1988, rappresenta una delle più stimolanti
collezioni d’epoca a livello nazionale
Q
uando si parla di Luchino Visconti, si evocano capolavori della nostra cinematografia (”La terra trema”,
”Senso”, ”Le notti bianche”, ”Rocco e i suoi fratelli”, ”Il
Gattopardo”, ”La caduta degli dei”, ”Ritratto di famiglia
in un interno”), vengono in mente affascinanti regie teatrali o memorabili allestimenti di opere liriche (storica la
sua ”Traviata” con Maria Callas alla Scala), si pensa,
insomma, ad uno stile inconfondibile e a creazioni che
Alcuni esemplari della mostra con in primo piano un automezzo in dotazione ai Pompieri ai primi del Novecento
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hanno lasciato una profonda traccia nella cultura del
nostro tempo. Difficile
immaginare un Luchino
Visconti sfrecciante pilota,
scorrazzare in sella ad una
potente B.S.A., lungo le
strade
di
Grazzano
Visconti. Eppure tale moto
appartenne al grande regista. La usava durante le
vacanze estive che con la
famiglia trascorreva nel
caratteristico borgo. Era
una delle sue due grandi
passioni. L’altra era il violoncello, che suonava
benissimo. Aveva compiuto
studi musicali. In casa, con
i fratelli - lo ha ricordato in
numerose interviste - formavano addirittura un’orLa B.S.A. modello 550 cc su cui sfrecciava il regista Luchino Visconti
chestra familiare diretta
dalla madre, Donna
Carla.Appena poteva, però, inforcava la moto e se ne nientemeno che un Premio Nobel. Si tratta dell’automoandava per le strade di campagna, sollevando bianchi bile di Enrico Fermi , il grande scienziato (nato a Roma
pennacchi di polvere. La sua rombante B.S.A., del 1924, nel 1901 da genitori piacentini: il papà era di Caorso ; la
500 cmc. di cilindrata, 15 cv. di potenza, raggiungeva gli mamma, signora Bergonzi, era di Bettola) inventore della
80 km. all’ora. Adesso è esposta al ”Museo delle auto e pila atomica (2 dicembre 1942), considerato uno dei
moto” a Grazzano Visconti. Il museo, inaugurato nel padri della fisica e dell’ingegneria nucleare. Laureatosi
1988, presenta una interessantissima collezione storica alla Normale di Pisa in fisica sperimentale a 21 anni, sei
di circa una quarantina di auto ed altrettante motociclette anni dopo fu nominato Accademico d’Italia. Il suo nome
di ogni epoca. Tra le auto spicca una Fiat 508 che ha un è legato al famoso gruppo dei ”ragazzi di Via
doppio valore storico: primo è un esemplare ancora inte- Panisperna”, giovani ricercatori italiani a cui si devono
gro e funzionante; secondo il suo proprietario è stato studi fondamentali sull’energia nucleare. Poco dopo aver
ricevuto il Nobel a Stoccolma, fu costretto
dalle leggi razziali a riparare negli Stati
Uniti dove insegnò dal 1938 alla Columbia
University di New York. Prima del suo trasferimento Oltreoceano, Fermi venne
diverse volte dalle nostre parti per brevi
periodi di vacanza, ospite dei parenti. Per i
suoi spostamenti usava questa Fiat 508 del
1933. L a508, meglio conosciuta come
”Balilla”, fu un’auto che contrassegnò
un’epoca. Sobria, semplice e robusta, anticipò il concetto di ”auto per tutti” e fu l’antenata della moderna utilitaria. Berlina a
due porte (esistevano anche modelli ”torpedo e spyder”) aveva un motore a 4 cilindri. Raggiungeva la velocità di 75 km.
all’ora.
La Fiat 508 appartenuta ad Enrico Fermi
Visite: tutti i giorni dalle 9.30 alle 12
e dalle 14 alle 18,30.
Per informazioni tel. 0523/870205
(le foto in questa pagina sono tratte dall’archivio
Croce)