Alla ricerca della riva di un grande fiume e aspettare…
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Alla ricerca della riva di un grande fiume e aspettare…
Michele Marchese, Coordinatore generale Casartigiani Sicilia Alla ricerca della riva di un grande fiume e aspettare… Sono passati i quaranta giorni indicati nella mia terza “Vox clamantis in deserto” e sono rientrato nell’agone della politica italiana. Ho riletto le mie tre riflessioni, mi sono soffermato su alcune delle tante testimonianze che mi sono pervenute e ne ho selezionate due, la prima che riporto: “Bellissimo l'articolo, ma alle parole dovrebbero seguire i fatti. Nello svolgimento del mio incarico sempre più mi rammarico per lo stato di abbandono in cui versa il settore artigiano, con riferimento all'assenza di normative, direttive ecc, colpa di una Amministrazione, inerte, nel merito, ma anche delle associazioni che, dovrebbero, dico dovrebbero, perché questo deve essere il loro fine istituzionale di tutela, essere promotori e propulsori e spina nel fianco delle istituzioni. Ciao…” e la seconda di una imprenditrice di grande spessore che mi scrive: “Carissimo Michele, è dispiaciuto anche a me di non essere stata a Catania… Avevo tante cose da fare - fra lavoro e famiglia - e ho preferito evitare qualche ora di macchina in più. In merito al documento del XIV secolo: semplicemente sbalorditivo!!! (nota: vedi “La pressione fiscale vista da un Arabo del XIV secolo – Ibn Khaldun, nel mio Diario Facebook). Ma l'uomo è sempre lo stesso? Nel male. E nel bene? Come tu dici nella tua ultima "Vox": l'importante è "attivarci per la crescita dell'economia ... prendendo il nostro posto e il ruolo che ci spetta ... nella società ..." Questa è la nostra parte ... anche se la storia si ripete. Un abbraccio e buone feste…”. Alla prima ho fatto notare le iniziative delle organizzazioni dell’artigianato per l’assurdo commissariamento della Crias che dura da nove mesi e come Lombardo ha fatto il decreto di nomina a tempo scaduto e Crocetta, dopo 100 giorni di suo governo, non ha pensato a ruolo e funzioni di un CdA e alle attuali difficoltà di accesso al credito per le imprese artigiane e non solo con la nostra Cassa regionale ma anche con Artigiancassa. E poi ho letto degli spostamenti, dei cambi di casacca, del “nulla” dopo ottanta giorni del nuovo governo regionale, dei commissariamenti, di azioni e articoli di organizzazioni datoriali, dei lavoratori, verdi, ambientalisti, ricercatori di posti e prebende, tutti a “sparare…” non sostenuti da elementi certi, al punto che abbiamo perso grandi insediamenti turistici (Pillirina) e il rigassificatore senza riuscire a fare capire e dimostrare come ce ne sono in pieno centro urbano a Copenaghen, a Parigi, a Barcellona… E mi sono trovato in una piazza accanto a Bersani, a Berlusconi, a Monti, a Fini, Casini, Maroni, Vendola, Grillo e compagnia bella e ho sentito gridare che l’unico a non avere capito la “politica” sono stato io. Non Bersani e Berlusconi che dopo avere garantito tredici mesi di voti di fiducia a Monti sparano a zero contro il professore il quale, a sua volta, ne ha sia per il primo sia per il secondo e, dopo essersi definito un tecnico si mette alla testa di un movimento politico affidandosi ai voti (se ci saranno) di Casini e Fini per tornare a svolgere il ruolo di Capo del Governo senza affrontare personalmente l’elettorato. E l’economia è ferma, quasi morta. L’Europa si accorge dell’Imu italiana bocciandola perché iniqua e priva di effetti redistributivi del reddito, diversamente da quanto chiesto al governo Monti e proponendo deduzioni fiscali per renderla un’imposta sostenibile (parafrasando un termine catanese dico: dopo che a S. Agata se la sono rubata, hanno messo le porte di ferro). L’Imu? Monti afferma che non c’entra, anzi dice che tornando al governo la eliminerà. E Berlusconi dice che ridurrà le tasse, renderà meno pesanti le aliquote. Ma, ed è sotto gli occhi di tutti, non si parla di ridurre il numero di deputati e senatori dicendo che i componenti sono previsti da un articolo della Costituzione e bisogna affrontare dibattiti e doppie votazioni nei dei due rami del parlamento per modificare anche un solo articolo. Si dovevano ridurre quasi al cinquanta per cento le province, tutto rinviato sine die. Si doveva mettere ordine nelle autorità portuali, e in tanti enti inutili ma i privilegi non si toccano. Il popolo, come sempre, deve soffrire. Ho riletto i tre articoli sull’artigianato da me ispirati pubblicati sulle edizioni Siracusa de “La Sicilia” del 13 dicembre (Casartigiani si è impegnata a tentare di coprire le lacune della Regione sorda ai problemi), del 27 dicembre (Le nostre imprese sopravviveranno alla crisi) e del 31 dicembre 2012 (Lavorare insieme per far ripartire l’economia) riportati nel mio Diario di Facebook soffermandomi su un concetto: “Un artigiano che cessa l’attività non sarà cassintegrato, esodato e neanche beneficiario di ammortizzatori e per campare deve lavorare, magari in nero…”. Mi sono guardato attorno per costatare che alti dirigenti di organizzazioni del mondo del lavoro e della imprenditoria, così come personaggi illustri della magistratura, sono tutti vocati per accedere ai due rami del parlamento. E penso al mio “rialziamoci e prendiamo ognuno il posto e il ruolo che ci spetta, attivandoci perché ci sia la crescita del mondo dell’economia”. Mi sono guardato dietro e ho notato il deserto, non più quello del Sinai, o del monte Oreb o di Ninive, ma l’essere quasi solo in una grandissima piazza di una città italiana. Stavolta, pur restando legato alle profezie di Giovanni il Battista, ho seguito l’esempio di un apostolo di Gesù Cristo, Giacomo, e mi sono diretto alla ricerca di un posto di pace e di serenità. Non penso che sarà Vigo, in Galizia - Spagna, e non credo di avere la forza di creare una Santiago di Compostela, ma spero di trovare un bel posto sulle rive di un fiume e aspettare… E ripensando a Giovanni mi conforta il suo: “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diventeranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!”. Sì, confermo la mia decisione: troverò il mio bel posto sulla riva di un grande fiume! Michele Marchese, Coordinatore generale Casartigiani Sicilia (Siracusa 12 gennaio 2013 – Vox n. 4)