europa - Fondazione Edmund Mach

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europa - Fondazione Edmund Mach
EUROPA
informa
Newsletter quindicinale a cura di
EUROPE DIRECT TRENTINO—Fondazione E. Mach
ALL’INTERNO
ISTITUZIONI:
Presidenza Ue alla
Polonia
AGRICOLTURA:
Sinergie Ue-USA
Nuove norme sulla
qualità
CONSUMATORI:
La nuova Eurotariffa
DEMOGRAFIA:
Quanti saremo tra
trent’anni?
Moneta per i 10 anni
dell’euro
Fondazione E.
Mach
Commissione europea
DG Comunicazione
Anno 15 n° 13 del 6 luglio 2011 – 328
Investire oggi per la crescita di domani
Il 29 giugno la Commissione europea ha presentato le proprie proposte per il bilancio dell’UE nel periodo 2014-2020,
indicando le risorse che intende destinare a tutte le politiche comunitarie, dall’agricoltura alla coesione, alla ricerca
e sviluppo. L’approvazione della programmazione pluriennale è un passaggio fondamentale in quanto stabilisce gli
obiettivi di lungo termine dell’UE. Contestualmente l’esecutivo di Bruxelles ha presentato anche una proposta sulle
“risorse proprie”, ossia su come viene finanziato il bilancio;
l’idea di base è di ridurre i contributi degli Stati membri
(basati sul loro reddito nazionale lordo) compensandoli con
nuove entrate.
L'Unione europea ha un budget limitato, ma con un grande
impatto per i cittadini europei. La proposta della Commissione per un bilancio pluriennale per il periodo 2014-2020
risponde alle preoccupazioni di oggi e alle necessità di
domani e si concentra sulle priorità di finanziamento, a
livello UE, che offrono un reale valore aggiunto. Per esempio, "Connecting Europe Facility", che finanzia progetti
transfrontalieri nelle tecnologie dell'energia, dei trasporti e
dell'informazione per rafforzare la spina dorsale del nostro
mercato interno; maggiori investimenti per la Ricerca e
l'Innovazione per investire nella nostra competitività; più
fondi per i giovani europei - questi sono solo alcuni dei
nuovi elementi nella proposta della Commissione. Allo
stesso tempo, questa innovativa proposta di bilancio UE
rimane focalizzata: l'importo complessivo proposto per i
prossimi sette anni è di 1.025 miliardi di euro (1,05% del
PIL UE).
Nell'attuale periodo di austerità fiscale in tutta l'UE, la Commissione ha presentato una proposta ambiziosa ma realistica per il prossimo quadro finanziario pluriennale, spiega
il Commissario per la programmazione finanziaria e il bilancio, Janusz Lewandowski: "Attraverso la riallocazione intelligente del bilancio, abbiamo creato spazio per finanziare
nuove priorità quali infrastrutture transfrontaliere per l'energia e i trasporti, ricerca e sviluppo, istruzione e cultura, la
protezione delle frontiere esterne, sostenendo i nostri vicini
del Sud e dell'Est. Inoltre, abbiamo modernizzato tutte le
nostre politiche, semplificando i nostri programmi e mettendo più condizionalità su come i fondi vengono spesi".
Ma vediamo un po’ nel dettaglio quanto proposto.
Per la crescita e i posti di lavoro
Un nuovo fondo, la "Connecting Europe Facility", punta ad
incrementare il valore paneuropeo dei progetti infrastrutturali. Con 40 miliardi di euro a sua disposizione (e altri 10
miliardi al Fondo di coesione), includendo un elenco preliminare dei progetti di trasporto, dell'energia e delle TIC che
portano più interconnettività in tutta Europa. Queste connessioni forniranno un migliore accesso al mercato interno
e metteranno fine all'isolamento economico di alcune zone.
Lo strumento offre la possibilità di utilizzare strumenti finanziari innovativi per accelerare e assicurare un maggiore
investimento di quello che potrebbe essere raggiunta solo
attraverso finanziamenti pubblici. La Commissione promuoverà l'utilizzo di "Project Bonds" europei per portare avanti
la realizzazione di questi importanti progetti.
Una crescita economica sostenibile comincia nelle nostre
città e regioni. Le ingenti somme per la coesione economica, sociale e territoriale (376 miliardi di euro per l'intero
periodo) saranno più strettamente collegate agli obiettivi di
"Europa 2020". Una nuova categoria di "regioni di transizione" sarà introdotta. Nuove norme di condizionalità serviranno ad assicurare che i finanziamenti UE si concentrino sui
risultati e creino un forte incentivo per gli Stati membri a
garantire l'effettiva realizzazione degli obiettivi europei del
2020. Contratti di partnership saranno conclusi con ciascuno Stato per garantire il rafforzamento reciproco dei finanziamenti nazionali e comunitari.
La Commissione propone inoltre di rafforzare i programmi
di istruzione e formazione professionale. Investire nei giovani è uno dei migliori "piani aziendali". Al fine di superare
la frammentazione degli attuali strumenti si propone di creare un programma integrato di 15,2 miliardi di euro per
l'istruzione, la formazione e la gioventù, con un obiettivo
chiaro di sviluppo delle competenze e della mobilità.
Gli investimenti in ricerca e innovazione nei prossimi sette
anni saranno notevolmente aumentati. Una strategia comune europea chiamata "Horizon 2020" del valore di 80 miliardi aumenterà la competitività globale dell'Europa e contribuire a creare posti di lavoro e le idee di domani. Si riuniranno tutti i progetti in questo settore per eliminare la frammentazione e portare i progetti finanziati dall'UE più in linea
con i programmi di ricerca nazionali.
Per un'agricoltura più verde e più moderna
Con 371,72 miliardi di euro, una moderna politica agricola
comune, che è una vera politica comune europea, rimane
di importanza strategica per la nostra economia e per l'ambiente, degli alimenti sicuri e sani e lo sviluppo delle comunità rurali. Questo illustra come un euro può e deve servire
a diversi obiettivi. Il 30% degli aiuti diretti agli agricoltori
sarà subordinato a rendere "verde" la loro attività. La Commissione propone inoltre di aprire il Fondo europeo di globalizzazione agli agricoltori. Inoltre, la discrepanza dei pagamenti diretti tra gli Stati membri sarà ridotta.
Per un'Europa più sicura
Costruire un'Europa più sicura significa migliorare il nostro
ambiente e proteggere il nostro clima. La Commissione
propone di integrare questi obiettivi in tutte le sue azioni, e
intende aumentare di almeno il 20% la percentuale per le
spese legate al clima, con il contributo di diversi settori
d'intervento attraverso prove di valutazione d'impatto.
La Commissione propone inoltre di investire 4,1 miliardi di
euro nella sicurezza europea per combattere il crimine e il
terrorismo e 3,4 miliardi per le politiche migratorie e di asilo, che sono cruciali per la nostra competitività e la coesione sociale. Entrambi i fondi hanno una dimensione esterna,
nei rapporti con i Paesi terzi.
Per un'Europa più forte nel mondo
Questo bilancio contribuirà anche a far contare di più l'Europa nel mondo attraverso un aumento del bilancio per le
relazioni esterne a 70,2 miliardi. Tra alleanze mutevoli e
l'emergere di nuovi poteri, l'Europa deve fare di più per fare
sentire la sua voce. 16 miliardi di euro saranno assegnati
alla politica di vicinato per promuovere la democrazia e la
prosperità intorno all'Europa.
Continueremo anche a garantire il nostro impegno per aiutare i più poveri del mondo. Lo Strumento di sviluppo e
della cooperazione riceverà 20,6 miliardi per concentrarsi
sull'eliminazione della povertà e per mantenere il nostro
impegno sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
continua
(continua dalla prima)
Migliori risorse per il bilancio UE
Il nuovo bilancio pluriennale dell'UE avrà risorse più trasparenti e più eque e ridurrà e semplificherà i contributi
degli Stati membri. La Commissione propone nuove risorse proprie, oltre a quelle già esistenti, come previsto
dal trattato. L'obiettivo è non aumentare il bilancio dell'Unione europea, ma metterlo su una base più solida e
per diminuire i contributi diretti degli Stati membri.
Le nuove risorse proprie sarebbero una tassa sulle transazioni finanziarie e un’ IVA più moderna. Allo stesso
tempo, l'attuale risorsa basata sull'IVA (una parte dell'IVA nazionale raccolta dagli Stati membri) sarebbe abbandonata.
La Commissione propone inoltre di semplificare i meccanismi di correzione esistenti che si applicano a un certo
numero di Stati membri. Ciò avverrà attraverso una riduzione forfettaria lorda sui loro pagamenti legati al RNL.
Amministrazione 2014-2020
Attualmente, le spese di amministrazione rappresentano solo il 5,7% del bilancio totale dell'Unione europea. La
Commissione propone che non sia previsto alcun aumento delle spese amministrative per il prossimo periodo
finanziario. In parallelo, sulla base della riforma sul personale del 2004 (che ha già permesso di risparmiare 3
miliardi di euro e ne farà risparmiare altri 5 miliardi entro il 2020), la Commissione propone di modificare ulteriormente lo statuto dei funzionari europei.
Ora la parola passa al Parlamento e poi al Consiglio europeo, che dovrà approvarla all’unanimità per darne il
via libera.
Matteo Fornara e Tommaso Sorce
Commissione europea – Rappresentanza in Italia
La presidenza UE alla Polonia
ISTITUZIONI
Il 1° luglio la Polonia ha ricevuto il testimone dall’Ungheria diventando presidente di turno dell’Unione europea
per il secondo semestre del 2011.
Il paese prende le redini in un periodo difficile dal punto di vista economico e sociale, per l’UE come per il resto
del mondo, e il programma di attività impostato da Varsavia è naturalmente influenzato da questa situazione ed
ha l’obiettivo di rispondere alle sfide del momento. Ecco quindi che per i suoi sei mesi di presidenza la Polonia
ha indicato come priorità la creazione di un mercato interno più forte in nome della crescita, assicurare la sicurezza energetica, alimentare e militare dell’UE, oltre a un programma di partenariato che guardi sia ad Est che
a Sud. Estremamente importante sarà lo svolgimento della discussione sul bilancio 2014-2020 appena proposto dalla Commissione europea.
Mario Draghi alla BCE: nomina ufficiale del Consiglio europeo
Il Consiglio europeo del 24 giugno ha formalizzato la nomina di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea. Dopo mesi di negoziati tra i vari Stati membri, alcuni alla ricerca di candidati concorrenti (la Germania in primis) e dopo il via libera del Parlamento europeo, è arrivato l’imprimatur decisivo da parte dell’istituzione che rappresenta gli Stati. Mario Draghi comincerà il suo lavoro a Francoforte il primo novembre prossimo, per un mandato di otto anni. L’attuale governatore della Banca d’Italia succederà a Jean Claude Trichet.
Draghi arriverà alla BCE nel momento forse più difficile per la moneta unica, tra le crisi dei debiti sovrani di
alcuni Stati membri ed un quadro di generale confusione del mercato finanziario internazionale. Il compito principale sarà proprio quello di far recuperare fiducia nell’intero progetto di unione monetaria e moneta comune, a
dieci anni dalla sua messa in moto concreta.
Nuove norme per la qualità dei prodotti agricoli
La collaborazione tra Parlamento e Consiglio, tramite la procedura di co-decisione, ha portato all'approvazione
da parte della Commissione agricoltura di un nuovo pacchetto di norme sui prodotti agricoli di qualità. Si tratta
di norme tese a consentire ai produttori agricoli europei una migliore competizione con quelli dei paesi terzi
(facilitandoli nella creazione di marchi di qualità) e ad infondere nei consumatori maggiori certezze. La nuova
normativa fornirà un unico insieme di regole per l'attribuzione di marchi a prodotti alimentari come carne, formaggio, birra, frutta, verdura, olio, pane, dolci, che provengono da una zona geografica determinata o che sono frutto di un processo di trasformazione tradizionale. Regole che si applicheranno anche al cioccolato e al
sale, ma che non riguarderanno vino e alcolici. L'aggiunta in etichetta di caratteristiche come “light” o “a basso
contenuto di grassi”, rimarranno su base volontaria.
Lo schema attuale di etichettatura di origine comprende tre marchi: Dop (Denominazione di origine protetta),
Igt (Indicazione geografica tipica) e Stg (Specialità tradizionale garantita).Particolarmente importante é quello
delle denominazioni Stg, registrate senza riserva del nome in base alla normativa vigente e per le quali è stata
introdotta la possibilità di modifica della denominazione con un nome suscettibile di registrazione e il successivo inserimento nel nuovo registro UE. Altre novità riguardano la maggiore efficacia delle misure amministrative
e giudiziarie per la protezione dei prodotti di qualità da imitazioni, usurpazioni ed evocazioni; il superamento
delle incertezze interpretative ed applicative sull'utilizzo dei marchi d'area nelle etichette dei prodotti Dop e Igp;
l'inserimento dell'agricoltura di montagna e della vendita diretta tra i termini opzionali in etichetta. I simboli associati alle sigle Dop, Igt e Stg dovranno essere obbligatori per tutti i prodotti registrati nell'UE. Le etichette che
appariranno sul prodotto avranno la stessa denominazione registrata. Nel caso delle Dop e Igt potrebbe apparire nel marchio anche un disegno o un simbolo riferito allo Stato Membro o alla Regione da cui proviene il prodotto.
http://www.ecb.eu/home/html/
AGRICOLTURA
Maggiori informazioni sul sito
della DG Agricoltura:
http://ec.europa.eu/dgs/
agriculture/index_en.htm
Sinergie agricole tra UE e USA
Sicurezza alimentare, emergenze di mercato, volatilità dei prezzi agricoli, ricerca e nuove tecnologie sono stati
i temi al centro degli incontri che hanno visto una rappresentanza della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo incontrare alcuni esponenti della politica statunitense, in particole funzionari del Dipartimento
Agricoltura. Gli incontri hanno permesso di lavorare alla nascita di un coordinamento tra PAC e Farm Bill, le
due principali politiche agricole mondiali. La settimana di lavori è servita per avviare un coordinamento globale
delle azioni di politica agraria. Un impegno “storico” che va nella direzione di una maggiore sinergia internazionale per l'individuazione di strumenti e azioni concrete che, in una fase di forte incertezza, consentano all'agricoltura mondiale di rispondere efficacemente alle sfide globali dei prossimi anni, a partire dalla sicurezza alimentare e dalla maggiore stabilità dei mercati.
Dipartimento USA per
l’agricoltura:
http://www.usda.gov/
wps/portal/usda/
farmbill2008?
navid=FARMBILL2008
La Corte dei conti europea sul pagamento unico in agricoltura
Applicato attualmente in 17 dei 27 Stati membri dell’UE, con una spesa, nel 2009, di circa 28,8 miliardi di euro,
il regime di pagamento unico (RPU) è il principale meccanismo di sostegno finanziario a favore degli agricoltori dell’UE. La Corte dei conti europea ha analizzato questo strumento in una relazione che ne analizza i beneficiari e le condizioni di accesso. La Corte ha esaminato anche come l’RPU contribuisce agli obiettivi di sostenere il reddito degli agricoltori e di mantenere il terreno in buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA),
constatando che i risultati sono sicuramente positivi. Vengono però evidenziate anche alcune criticità, come il
fatto che la definizione dei beneficiari del regime è stata formulata e applicata in un modo che consente a soggetti che non svolgono attività agricole, o che le svolgono solo in maniera marginale, di beneficiare dei pagamenti RPU. Ancora, in certi Stati membri l’ingresso di nuovi agricoltori è spesso ostacolato dalle attuali condizioni di accesso ai diritti all’aiuto (che possono comportare investimenti sostanziali), mentre le definizioni di
terreno ammissibile all’aiuto UE e di attività agricola ammissibile sono generiche. Di conseguenza, gli agricoltori possono ricevere pagamenti senza essere tenuti a svolgere alcuna attività di manutenzione e non vi è
alcun collegamento diretto fra il livello dell’aiuto RPU e i costi sostenuti per mantenere il terreno in buone condizioni agronomiche e ambientali. Un altro aspetto negativo è che attualmente vengono applicate nell’UE circa
venti diverse varianti dell’RPU e infine a beneficiare dell’RPU è principalmente un numero limitato di aziende
agricole di grandi dimensioni.
Sulla base delle proprie constatazioni e conclusioni, la Corte dei conti europea ha sottoposto all’attenzione
della Commissione una serie di raccomandazioni, in cui suggerisce, fra l’altro, di destinare gli aiuti agli agricoltori “attivi”, di definire più chiaramente i terreni e le attività agricole ammissibili al fine di escludere le attività
che non contribuiscono ad accrescere la produttività agricola e le parcelle non adibite ad usi agricoli. Essa
raccomanda inoltre di tener conto del costo delle attività che contribuiscono alla protezione o al miglioramento
dell’ambiente. Infine, la Corte raccomanda che l’importo dei diritti sia basato sulle condizioni in cui è effettivamente svolta l’attività agricola nelle varie regioni dell’UE e che si cerchi di conseguire una ripartizione più equilibrata degli aiuti RPU tra gli agricoltori.
Il contributo delle foreste alle energie rinnovabili
Le foreste ed altri terreni boschivi coprivano, nel 2010, 178 milioni di ettari nell’UE27, circa il 40% della sua
superficie. Circa il 4% della superficie forestale mondiale si trova nell’UE, di cui i tre quarti risultano utilizzabili
per l’approvvigionamento di legno. Nel 2009 le fonti di energia rinnovabile fornivano il 9% del consumo interno
lordo di energia totale nell’UE27 e circa la metà del consumo di energia rinnovabile nell’UE27 proveniva dal
legno e dai suoi scarti. Questi alcuni dei dati che emergono nella pubblicazione “Foreste nell’UE e nel mondo”
diffusi da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, nel quadro dell’Anno Internazionale delle Foreste
2011, un’occasione per sensibilizzare il pubblico al ruolo ambientale ed economico singolare che assumono le
foreste per la vita del nostro pianeta. L’Anno è pure l’occasione per mettere in luce le numerose sfide alle quali
le foreste mondiali sono confrontate e le criticità riguardo alla loro gestione. Ancora qualche dato: le più ampie
distese forestali europee si trovano in Finlandia (77%), Svezia (76%) e Slovenia (63%), seguono Lettonia,
Spagna ed Estonia, mentre una minor presenza di foreste si trova a Malta, Paesi Bassi, Irlanda, Regno Unito
e Danimarca.
Informazione ambientale più accessibile
Organizzare un salvataggio di emergenza transfrontaliero, prevenire grossi danni ambientali o paragonare i
consumi di energia degli edifici in diversi paesi diventerà presto più rapido e più facile grazie al miglioramento
dello scambio di informazioni nell’UE. Con INSPIRE - Infrastruttura per l’informazione territoriale in Europa –
l’Unione europea sta creando uno standard comune per rendere l’informazione ambientale di facile e rapido
accesso. Ciò si tradurrà in utili servizi per i cittadini europei, che spazieranno dalla gestione delle emergenze
ad un ambiente quotidiano più sano. Gli standard comuni aiuteranno a ridurre i costi e a migliorare le basi per i
processi decisionali a tutti i livelli.
INSPIRE svolgerà inoltre un ruolo importante nel valutare come i paesi raggiungono gli obiettivi UE nella riduzione del consumo di energia: oggi il margine di errore può arrivare fino al 20%.
In questo momento è in corso un sondaggio di opinioni sull’adeguatezza degli standard proposti (è possibile
partecipare alla consultazione fino al 21 ottobre 2011).
L’avvio di questa consultazione è coinciso con la conferenza INSPIRE che si è svolta ad Edimburgo, Scozia,
dal 27 giugno al 1° luglio 2011. Tale evento ha riunito 700 rappresentanti dei governi e dei settori privati per
esplorare in che modo INSPIRE può contribuire agli obiettivi strategici dell’Europa all’orizzonte 2020 nell’ambito del tema “INSPIRed by 2020 - Un contributo ad una crescita intelligente, sostenibile e completa”.
L’attuazione completa del progetto avverrà entro il 2019.
http://eca.europa.eu/
portal/page/portal/
eca_main_pages/home
FORESTE
http://
epp.eurostat.ec.europa.eu/
portal/page/portal/forestry/
introduction
AMBIENTE
http://
inspire.jrc.ec.europa.eu/
Cala l’emissione di CO2 delle automobili...
Cala la media delle emissioni di CO2 delle auto nuove registrate nell'Ue nel 2010. Con 140 grammi per km, il
dato registra una diminuzione del 3,7% rispetto all'anno precedente. E' quanto emerge dai dati raccolti dall'Agenzia europea dell'ambiente, che vede l'Italia fra i Paesi più 'virtuosi', anche grazie alla diffusione di utilitarie e
vetture alimentate con Gpl. Secondo l'agenzia Ue, il taglio complessivo di CO2 e' dovuto sia agli effetti della
crisi economica, ma anche alla migliore tecnologia dei veicoli. Di questo passo l’obiettivo europeo di 130
grammi di CO2 per km sarà raggiunto ben prima del limite oggi fissato al 2015.
'Questi dati - afferma Connie Hedegaard, commissario Ue al Clima - mostrano di nuovo che stabilire obiettivi
precisi porta risultati e stimola l'industria dell'auto a mettere sul mercato auto 'più verdi'. Queste innovazioni
assicurano anche che l'industria automobilistica europea rimanga competitiva in un mercato globale che cambia''. L'Italia fa parte del gruppo degli Stati membri con il più alto numero di acquisti di automobili insieme a
Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna e quindi maggiormente responsabile dell'andamento delle emissioni di CO2. Secondo l'agenzia Ue, in particolare, Italia e Francia hanno una media di emissioni specifiche di
CO2 più bassa rispetto a quella dei paesi Ue, rispettivamente con 132,7 grammi di CO2 per km e 130,5 grammi di CO2 per km. Un dato dovuto in parte ad una 'massa' (espressa in chilogrammi) media della flotta al di
sotto di quella europea, la percentuale di veicoli diesel (per la Francia sono circa il 70% delle nuove registrazioni) e la forte presenza di veicoli alimentati con carburanti alternativi (l'Italia ha la fetta maggiore in Europa di
mezzi a Gpl). I dati raccolti dall'agenzia segnalano poi che nell'Ue l'anno scorso sono stati acquistati 13mila
veicoli flex fuel (benzina/etanolo) e 700 auto elettriche.
http://www.eea.europa.eu/
data-and-maps/data/co2cars-emission
http://ec.europa.eu/clima/
documentation/transport/
vehicles/index_en.htm
...e presto anche delle navi
E’ in fase di pre-negoziazione un accordo internazionale per ridurre le emissioni di gas serra da parte delle
navi (passeggeri e merci), nel breve e nel lungo periodo. I commissari Siim Kallas (ambiente) e Connie Hedegaard (Clima) hanno avuto un incontro, la settimana scorsa, con i rappresentanti dell’industria navale, degli
Stati membri e del Parlamento europeo, per cercare di avviare un negoziato a livello internazionale. I commissari auspicano che tali rappresentanti, in occasione della prossima conferenza dell’Organizzazione Marittima
Internazionale (IMO), spingano per un’adozione unanime dell’Indicatore di progettazione ad efficienza energetica, messo a punto dall’organizzazione stessa. Tale indicatore contiene alcuni requisiti tecnici per la progettazione di imbarcazioni con minori consumi e minori emissioni di gas serra. La Commissione ritiene strategica
l’adozione di tale indicatore da parte degli Stati membri, sul cammino delle riduzioni globali delle emissioni di
gas serra del 20% entro il 2020. Se un accordo a livello internazionale non verrà raggiunto, la Commissione di
è detta pronta ad inserire obiettivi specifici di riduzione per la navi, analogamente a quanto già accade per le
automobili e gli aerei (nell’ambito del sistema europeo di scambio di quote di emissione).
In vigore la nuova “Eurotariffa” per il roaming telefonico
CONSUMATORI
Come già anticipato tempo fa, il 1° luglio scorso è entrata in vigore la terza fase dell’”Eurotariffa”, vale a dire gli
importi massimi che gli operatori telefonici possono addebitare per le telefonate e gli sms fatti con il cellulare in
roaming, cioè da uno Stato all’altro. Questi sono gli importi massimi che possono ora essere addebitati: chiamare all’estero non può costare più di 35 eurocent/minuto (IVA compresa); ricevere una chiamata dall’estero
può costare al massimo 11 eurocent/minuto, come pure inviare un sms all’estero, mentre la ricezione dall’estero di un sms è gratuita. Grazie all’UE ricevere e fare una chiamata con l’estero costa ora il 73% in meno di
quanto costava nel 2005, prima dell’entrata in vigore della normativa comunitaria. Queste tariffe massime rimarranno in vigore fino al 2012 e in queste settimane si è in attesa della nuova proposta della Commissione
che intende ridurre ulteriormente i costi a carico dei consumatori.
Quanti saremo fra trent’anni?
Secondo le proiezioni dell’Eurostat, la popolazione dell’UE a 27 dovrebbe aumentare dai 501 milioni del 2010
ai 525 milioni nel 2035, fino a raggiungere un picco di 526 milioni nel 2040. Dopo questa data, la popolazione
dovrebbe gradualmente diminuire fino ai 517 milioni del 2060. Per la popolazione dell’UE27, è stimato anche
un continuo invecchiamento, con la media degli over 65 in aumento dal 17% del 2010 al 30% del 2060; per gli
over 80, invece, si avrà un aumento dal 5% al 12% nello stesso periodo. Ma le proiezioni sono molto diverse
per i diversi paesi: l’aumento più forte della popolazione si registrerà in Irlanda, dove si raggiungerà un aumento del 46%; a seguire Lussemburgo 45%, Cipro 41%, Regno Unito 27%, Belgio 24% e Svezia 23%. Per quanto riguarda i cali di popolazione più eclatanti, nelle statistiche figurano: Bulgaria (-27%), Lettonia (- 26%), Lituania (-20%), Romania e Germania (-19%). Nel 2060 gli Stati membri con il maggior numero di abitanti saranno:
Regno Unito (79 milioni), Francia (74 milioni), Germania (66 milioni), Italia (65 milioni), Spagna (52 milioni).
Secondo le previsioni la popolazione dell’UE27 andrà inoltre incontro ad un continuo invecchiamento, dovuto
soprattutto ad un basso tasso di fertilità ed un aumento dell’aspettativa di vita. Questa tendenza è riscontrabile
in tutti i paesi Ue, sia a livello di over 65 che di over 80. Nel calcolo statistico si è considerato ancora una volta
il periodo 1960-2060 e si è pronosticato un enorme aumento nelle percentuali in entrambi i casi.
In Italia, ad esempio, per quanto riguarda gli over 65, si è passati dal 9,3% del 1960 ai 31,7% del 2060; nel
caso degli over 80, il balzo è altrettanto notevole e si passa dal 1,3% del 1960 al 14,1% del 2060. Anche l’indice di dipendenza dagli anziani è in forte aumento e ancora una volta nel caso dell’Italia, per il periodo 19602060 si riscontrerà un aumento da 14% a 56,7%.
DEMOGRAFIA
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/
portal/page/portal/population/
introduction
La miglior vignetta politica sull’Ue
La Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in collaborazione con il sito web "Presseurop" e la
rivista italiana "Internazionale", ha lanciato la prima edizione di un concorso per la migliore vignetta dedicata
all’UE sulla stampa italiana. L’obiettivo del concorso è sensibilizzare i vignettisti sui temi europei e stimolare
l'interesse dei cittadini europei e italiani per la vita politica europea. Le vignette realizzate devono essere rivolte alla stampa scritta o a media professionali, riguardare l'attualità dell'UE in generale (la sua azione, i suoi
protagonisti, la sua legislazione e il loro possibile impatto sulla vita dei cittadini europei ), essere state pubblicate su una testata professionale (con sede in Italia) tra il 1° gennaio 2010 e il 30 giugno 2011. Ogni partecipante può presentare fino a tre opere, che possono essere state pubblicate singolarmente o far parte di una
serie. La scadenza è fissata per il 9 luglio. Le opere selezionate saranno sottoposte al giudizio del pubblico
attraverso il voto online. La votazione del pubblico avrà luogo su un'apposita piattaforma sul sito
www.Internazionale.it, tra il 19 luglio e il 9 settembre 2011. I tre vincitori del concorso riceveranno: 2.500 euro
per il primo premio, 1.500 per il secondo premio e 900 euro per il terzo premio. Ai vincitori sarà inoltre consegnata una targa commemorativa. A tutti i partecipanti saranno rilasciati certificati di partecipazione. La cerimonia di premiazione si svolgerà domenica 2 ottobre 2011, durante il Festival Internazionale di Ferrara.
Ragazzi e social network
CONCORSI
CITTADINI
Da un sondaggio paneuropeo, svolto su incarico della Commissione, risulta che il 77% dei ragazzi tra i 13 e i
16 anni ed il 38% dei bambini tra i 9 e i 12 anni ha registrato un profilo su un sito di social networking.
L’indagine, condotta tra 25.000 bambini e ragazzi in 25 paesi europei, evidenzia una percentuale minima del
25% tra i francesi e un picco del 70% nei Paesi Bassi. Il 15% dei bambini dai 9 ai 12 anni indica di avere più di
100 contatti sul proprio profilo, tra cui spicca il 47% degli ungheresi. Tra i ragazzi dai 13 ai 16 anni i belgi, i
danesi, i greci, gli ungheresi, gli italiani, gli olandesi, i norvegesi, i polacchi, gli svedesi e gli inglesi tendono
maggiormente a superare i 100 contatti a persona rispetto ai loro coetanei negli altri paesi. Un quarto dei partecipanti al sondaggio sui siti di social networking ha rivelato di avere un profilo accessibile a tutti gli utenti
online. Un quinto dei bambini e dei ragazzi che ha indicato di avere un profilo pubblico dichiara anche di avervi
registrato il proprio indirizzo e/o numero di telefono. In 15 paesi su 25, il profilo pubblico è generalmente più
diffuso tra i bambini dai 9 ai 12 anni rispetto ai ragazzi dai 13 ai 16 anni. Solo il 56% dei bambini di 11 e 12
anni sostiene di essere in grado di modificare le impostazioni sulla privacy nel proprio profilo. Chi ha qualche
anno in più dimostra di avere una maggiore dimestichezza in materia: il 78% dei ragazzi di 15 e 16 anni afferma di sapere come personalizzare tali impostazioni.
10 anni dell’euro: and the winner is…
I cittadini e i residenti dell'area euro hanno scelto il disegno vincente della nuova moneta che sarà coniata il
prossimo gennaio per festeggiare i dieci anni della moneta unica. Circa 35 000 persone hanno votato in un
concorso online, scegliendo tra cinque disegni che una giuria di esperti aveva precedentemente selezionato al
termine di una gara tra cittadini dell'area dell'euro. Si calcola che verranno messi in circolazione circa novanta milioni di esemplari. Il disegno vincente simboleggia l’ascesa dell’euro come attore internazionale e l'importanza che esso riveste per la vita dei cittadini (rappresentata dalle persone raffigurate nel disegno), gli scambi
(vedasi la nave), l'industria (la fabbrica) e l'energia (le centrali eoliche).
Per tre settimane durante il mese di maggio i cittadini di tutti i paesi dell'area dell'euro sono stati invitati a inviare i loro disegni attraverso un sito web dedicato. Tra gli oltre 800 disegni pervenuti, una giuria di professionisti
ne ha selezionati cinque. Questi cinque sono stati sottoposti alla votazione su internet. Il disegno vincente, a
opera del sig. Helmut Andexlinger, disegnatore professionista presso la zecca austriaca, ha ricevuto il 34% dei
voti. E’ la terza volta che i paesi dell'area euro emettono una moneta con un disegno comune sulla faccia nazionale. La prima è stata una moneta commemorativa da 2 euro emessa nel 2007 per celebrare
il 50° anniversario del trattato di Roma, mentre la seconda è stata coniata nel 2009 in occasione del decimo
anniversario dell'Unione economica e monetaria (UEM) e della creazione dell'euro quale moneta scritturale.
Le monete commemorative hanno sempre il valore di 2 euro, sono immesse in circolazione in tutta l'area dell'euro e spesso suscitano particolare interesse da parte dei collezionisti.
Prossimamente “Europa in campo”
Si chiamerà “Europa in campo” il programma radio televisivo di informazione sulla Politica Agricola Comune
(PAC) che andrà in onda a partire dal prossimo settembre su emittenti radio televisive regionali in Trentino e in
Emilia Romagna.
La Commissione europea (DG Agricoltura) ha infatti approvato nelle settimane scorse il progetto presentato
da Europe Direct Trentino/FEM nell’ambito del bando di “Azioni di informazione sulla PAC” pubblicato lo scorso ottobre. L’approvazione del progetto è quindi una bella soddisfazione per Europe Direct Trentino, in quanto
testimonia anche il riconoscimento da parte della Commissione europea del buon lavoro di informazione che il
centro sta facendo da ormai molti anni. Infatti forse qualcuno ricorderà che “Europa in campo” era il titolo di
un analogo programma radio-tv andato in onda tra luglio 2008 e maggio 2009, anche in quel caso cofinanziato
da Bruxelles nell’ambito dello stesso bando.
La nuova edizione di “Europa in campo” prevede qualche cambiamento rispetto alla prima: il progetto viene
realizzato in collaborazione con lo Europe Direct Reggio Emilia e sarà quindi trasmesso anche da un’emittente
radio televisiva emiliana; inoltre ci sarà un coinvolgimento diretto di due classi di altrettanti istituti agrari (quello
di San Michele e uno emiliano) che, dopo un percorso di avvicinamento all’UE e alla PAC, diventeranno giornalisti intervistando cittadini per capire qual è il livello di conoscenza dell’UE e dell’agricoltura europea. Le due
classi concluderanno l’esperienza con un viaggio di studio comune a Bruxelles per conoscere “da dentro” le
istituzioni comunitarie, ovviamente con un occhio di riguardo all’aspetto agricolo.
L’EURO
http://ec.europa.eu/
economy_finance/euro/
index_it.htm
EUROPE DIRECT
BANDI APERTI
“Apprendere a scuola”:
Nell’ambito del Programma Jean Monnet, la Commissione ha pubblicato un invito specifico a presentare proposte per l’Attività chiave 1 - Attività di informazione e ricerca per “Apprendere l’Ue a scuola”. L’obiettivo generale dell’invito consiste nel
far conoscere aspetti relativi alle Istituzioni dell’Unione europea e al loro funzionamento agli scolari
e agli studenti. In particolare l’invito consiste nel sostenere progetti unilaterali nell’ambito delle
“Attività di informazione e ricerca” del Programma Jean Monnet, al fine di: innalzare il livello di
conoscenza generale dell’Unione europea, delle sue politiche e delle sue Istituzioni; sviluppare
contenuti sull’Unione europea per gli insegnanti della scuola primaria e secondaria e dell’ambito
dell’istruzione e della formazione professionale.
Le attività ammissibili devono perseguire uno o più dei seguenti obiettivi: sviluppare e fornire contenuti pedagogici adeguati e materiale didattico nuovo/modificato per l’insegnamento dell’integrazione europea nelle scuole primarie e secondarie, nonché negli istituti di istruzione e formazione
professionale; attuare la formazione degli insegnanti e la loro istruzione permanente, fornendo le
conoscenze e le competenze adatte per insegnare l’integrazione europea nelle scuole primarie e
secondarie e negli istituti di istruzione e formazione professionale; offrire seminari o workshop
specifici sull’integrazione europea agli allievi delle scuole primarie e secondarie e degli istituti di
istruzione e formazione professionale. È’ necessario che tali progetti siano presentati da un istituto
di istruzione superiore con una comprovata esperienza nelle attività di insegnamento e di ricerca
in materia di integrazione europea. I progetti devono contenere un elenco delle scuole che hanno
accettato di partecipare alle attività. È’ data priorità ai progetti che vedono la partecipazione di
istituti di istruzione superiore, enti e/o associazioni che dimostrano una comprovata esperienza
nelle attività di insegnamento, di ricerca e di istruzione in materia di integrazione europea. Le attività previste dai progetti dovranno essere avviate tra il 1° dicembre 2011 e il 31 gennaio 2012. La
durata massima dei progetti è di 12 mesi.
Scadenza: 15 settembre 2011
http://eacea.ec.europa.eu/llp/jean_monnet/jean_monnet_en.php
MEDIA MUNDUS 2012:
Il programma si propone di accrescere la competitività dell’industria audiovisiva europea, di permettere all’Europa di svolgere in maniera più efficace il suo
ruolo culturale e politico nel mondo e di ampliare la scelta dei consumatori e la diversità culturale.
Il programma cercherà di migliorare l’accesso ai mercati dei paesi terzi e di sviluppare la fiducia e
rapporti di lavoro duraturi. MEDIA Mundus sostiene progetti di cooperazione tra professionisti europei e professionisti dei paesi terzi, a reciproco vantaggio del settore audiovisivo europeo e di
quello dei paesi terzi. Le azioni ammissibili sono:
Azione 1 - sostegno alla formazione: azione destinata a migliorare le competenze e le capacità
dei professionisti europei e dei paesi terzi. L’azione è ripartita in due opzioni ( l'opzione 1 sostiene
l'inclusione degli studenti/dei professionisti e degli insegnanti dei paesi terzi in sistemi di formazione iniziale o permanente nell'ambito del programma MEDIA 2007, mentre l'opzione 2 sostiene la
creazione di un sistema di formazione permanente specifico per MEDIA Mundus).
Azione 2 - sostegno per l'accesso al mercato: azione destinata a sostenere progetti volti a promuovere l'accesso ai mercati internazionali per le opere audiovisive. I progetti riguardano le fasi di
sviluppo e/o pre-produzione (ad esempio i mercati internazionali della coproduzione) e le attività a
valle (manifestazioni promozionali per la vendita delle opere sui mercati internazionali).
Azione 3 - sostegno alla distribuzione e alla circolazione: azione destinata a incentivare la
distribuzione, la promozione, lo screening e la diffusione delle opere europee sui mercati dei paesi
terzi e delle opere audiovisive dei paesi terzi in Europa in condizioni ottimali.
Azione 4 - attività trasversali: azione destinata a sostenere progetti trasversali, ovvero riguardanti diverse priorità nell'ambito del programma, ad esempio formazioni seguite da manifestazioni
per la ricerca di partner (pitching) nell'ambito degli incontri di coproduzione.
I progetti destinati al finanziamento da parte di MEDIA Mundus devono essere proposti ed eseguiti
congiuntamente da professionisti europei e dei paesi terzi e cercare di promuovere la creazione di
reti internazionali. A tal fine, ogni progetto deve essere guidato e attuato da un gruppo che rispetti
tre criteri: il gruppo deve essere composto da almeno tre partner (compreso il coordinatore); deve
avere sede in uno Stato membro dell'Unione europea oppure in Islanda, Liechtenstein o Norvegia;
il gruppo deve comprendere almeno un co-beneficiario collegato al settore audiovisivo avente
sede in un paese terzo (diverso dalla Croazia e dalla Svizzera).
Scadenza: 23 settembre 2011
http://ec.europa.eu/culture/media/mundus/funding/index_en.htm
Rete dei centri consumatori:
Il presente invito si riferisce a contributi finanziari alla Rete
dei centri dei consumatori europei. L’invito si rivolge a un organismo pubblico o senza scopo di
lucro designato attraverso una procedura trasparente dallo Stato membro o dall’autorità competente interessata e riconosciuta dalla Commissione. la partecipazione è aperta anche ai paesi
EFTA/SEE e ai paesi extra-Ue.
Scadenza: 9 settembre 2011
http://ec.europa.eu/consumers/ecc/index_it.htm
PARTNERSHIP
Il circo e l’educazione informale
L’organizzazione polacca City Project
Foundation cerca associazioni europee
che usano le tecniche dell’educazione
informale. L’idea è di organizzare insieme una conferenza per operatori dove
scambiare opinioni e best practices,
specialmente per quanto riguarda l’uso
del mondo del circo come forma educativa. L’intenzione è di pubblicare in un
libro le attività ed i suggerimenti.
Contattare:
Justyna Kozulska- Biesiada jkozulska.
[email protected]
Giovani lettoni
Il Centro Giovani lettone di Kuldiga cerca dei partner per uno scambio giovanile su democrazia, cultura e politiche
giovanili. I ragazzi hanno 15-16 anni e
vogliono creare un progetto in lingua
inglese, con la partecipazione di almeno due partner.
Contattare:
[email protected]
Operatori di strada
Un’associazione giovanile polacca di
Elblag, che lavora con giovani che vivono sulla strada, cerca dei partner per
organizzare dei workshop e altre attività
congiunte. Lo scopo è di permettere
agli operatori di strada di conoscersi,
scambiare le proprie esperienze e imparare dagli altri su come aiutare ragazzi con problemi di dipendenza e in situazione di esclusione sociale.
Contattare:
[email protected]
Scambi giovanili
L’Associazione giovanile “Youth4Youth”
di Boves (CN) (www.youth4youth.it)
cerca partecipanti (15-18/22 anni) per i
seguenti scambi:
• 14 - 22 luglio 2011: ”Lights, cameras, action” a Cuneo, Italia;
• 31 luglio - 8 agosto 2011: ”Sport for
Changes” a Mragowo, Polonia;
• 12 - 19 agosto 2011: ”Park Art” a
Krsko, Slovenia.
Contattare:
[email protected]
+39 338 1135656 oppure +39 392 1476800
Teatro in Spagna
Un gruppo di ragazzi spagnoli è interessato ad uno scambio giovanile dedicato
al mondo del teatro. Il gruppo ha già
fatto altre esperienze di scambi.
Contattare:
Nadine Rutow
[email protected]
LE NOSTRE PUBBLICAZIONI
Negli ultimi quindici giorni la biblioteca dello Europe Direct si è arricchita delle pubblicazioni sotto riportate, disponibili per la consultazione. Possiamo invece inviarvi
(gratuitamente e senza necessità che ce le restituiate) quelle con il titolo sottolineato.
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Eurostat, Forestry in the EU and the world. A statistical portrait, 2011 Edition. Questa pubblicazione rappresenta il contributo dell’ufficio statistico europeo all’Anno internazionale per le foreste. In primo piano: la situazione
delle foreste a livello mondiale, l’economia che ruota attorno alle foreste e
alla lavorazione del legno, i prodotti ricavati dalle foreste, le foreste come
fonte di energia.
Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro,
Eurofound News, n° 5, maggio 2011. In primo piano: la promozione della
solidarietà tra generazioni; il sostegno all’impiego in epoca di ristrutturazioni
del debito.
EMCDDA, Drugnet Europe, n° 74. Il nuovo numero del periodico del Centro
europeo per il controllo sulle droghe e sulle dipendenze.
Segretariato paesi ACP, The Courrier, n° 22, marzo-aprile 2011. In primo
piano: un rapporto sugli ultimi sviluppi della situazione in Sudan; un viaggio
in Finlandia; il sistema dei trasporti tra i vari paesi ACP. Allegato a questo
numero uno speciale dedicato alla situazione ad Haiti (special issue n°6,
aprile 2011).
Ufficio pubblicazioni dell’Unione europea, Key publications of the European
Union, 2011. Una rassegna delle principali pubblicazioni dell’Ue dell’ultimo
anno, suddivise per materie.
Commissione europea, Panorama Inforegio, n° 37. Versione in sloveno del
periodico della Commissione dedicato alla politica regionale.
Gruppo LIMEn, Mediterraneo, come cambiano i flussi migratori. Report di
viaggio del gruppo LIMEn—oltre i confini. Il rapporto di viaggio dell’associazione LIMEn nei paesi del Mediterraneo e sulle rotte delle migrazioni del
mare nostrum.
Eurostat, Principal European economic indicators, Edizioni “Compact Guides”. Un agile pieghevole che riassume i principali indicatori sullo stato dell’economia europea, sotto forma di grafici e tabelle.
ActioMinerva, I tuoi diritti fondamentali. Questa pubblicazione è stata preparata dallo Europe Direct Maremma, in collaborazione col Comune di Grosseto. Un’utile guida alla scoperta dei diritti fondamentali tutelati dall’Ue.
CEDEFOP, Spotlight on VET: Hungary. Una riassunto statistico dell’utilizzo
delle opportunità di volontariato europeo in Ungheria, a cura del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale.
Corte dei conti europea, L’efficacia e l’efficienza dei contributi dell’Ue erogati attraverso gli organismi delle Nazioni Unite nei paesi teatro di conflitti, relazione speciale n° 3, 2011.
“Europa Informa” è un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella mailing list è
sufficiente farne richiesta a Europe Direct TRENTINO
via della Val, 2, loc. Costa di Casalino – 38057 Pergine Valsugana (TN)
Tel. +39 0461 534848 - Fax: +39 0461 531052 - E mail: [email protected]
Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it
Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997
Hanno curato questo numero Giancarlo Orsingher e Alessandro Cavagna
con la collaborazione di Europe Direct Carrefour Emilia, Europe Direct Veneto e Matteo Fornara
Direttore responsabile: Silvia Ceschini
APPROFONDIMENTO
Alcuni “miti” sul bilancio europeo
Un bilancio elefantiaco?
No, se paragonato a quello degli Stati membri. Il bilancio comunitario per il 2011 ammonta a circa 140 miliardi di euro,
contro i 6.300 miliardi di euro dati dalla somma dei bilanci dei 27 Stati. In media ogni cittadino Ue contribuisce con 67
centesimi giornalieri al bilancio Ue.
Un bilancio in continua crescita?
Il bilancio comunitario è aumentato del 37% nel decennio 2000-2010, mentre i bilanci nazionali hanno registrato una crescita del 62%, nello stesso periodo.
Il capitolo più pesante riguarda l’amministrazione europea?
E’ l’inossidabile cavallo di battaglia degli euroscettici, ma non sembra rispondere troppo alla realtà. Solo il 6% del bilancio
comunitario è assorbito dalla “macchina” amministrativa europea, di cui circa la metà è destinato alle retribuzioni dei funzionari.
Un bilancio colpito da numerose frodi?
La Corte dei conti europea stima che circa il 5% dei pagamenti totali dell’Ue potrebbe essere affetto da errori, cifra certo
non trascurabile, ma di questa solo lo 0,2% andrebbe fatto risalire a vere e proprie frodi ai danni dell’Ue.
Un bilancio calato dall’alto?
L’adozione del bilancio comunitario segue procedure analoghe a quelle degli Stati membri. Alla Commissione spetta il potere di iniziativa; in una fase successiva si attiva il processo di co-decisione che coinvolge il Consiglio (ossia gli Stati) ed il
Parlamento (i rappresentanti dei cittadini).
L’UE costa troppo?
Domanda generica ed aperta a molte risposte. Per un euro-scettico anche cifre ridotte possono sembrare eccessive. Da un
confronto tra il contributo di ciascun cittadino allo Stato ed il contributo all’Ue, quest’ultimo non sembra certo di grande
entità (stimato in quattro giorni di lavoro per cittadino).
L’Ue finanzia progetti sciocchi?
Il caso finito sulle prime pagine dei giornali è il finanziamento Ue per un concerto di Elton John a Napoli. Sono casi che
accadono, ma andrebbero classificati più correttamente tra le truffe!
La Commissione vuole introdurre una tassa europea?
Negli ultimi tempi si è molto discusso su come dotare l’Ue di risorse proprie (ad es. attraverso la tassazione delle transazioni finanziarie), ma attraverso strumenti diversi dalla tassa direttamente gravante sul cittadino. E ricordiamo ancora che le
decisioni di bilancio vengono prese con il consenso del Parlamento e del Consiglio (ossia dagli Stati membri).
La maggior parte del bilancio va agli agricoltori europeo?
Nel 1985 la spesa per la Politica agricola comune ammontava al 70% del bilancio comunitario, mentre oggi siamo al 41%
(comprendendo i fondi per lo sviluppo rurale). La PAC è senza dubbio la singola politica comunitaria che assorbe più risorse Ue, ma va ricordato che l’intervento Ue in agricoltura sostituisce quello degli Stati membri, contrariamente a molti altri
campi di intervento.
La PAC crea inutili surplus di derrate, danneggiando i paesi più poveri?
I tempi delle “montagne di burro” e dei “laghi di vino” sono fortunatamente finiti e gli alti prezzi delle derrate agricole testimoniano un aumento della domanda a fronte dell’offerta. Il rapporto con i paesi in via di sviluppo rimane invece una delle
note dolenti della PAC (è difficile sostenere che i prodotti in concorrenza con quelli Ue siano favoriti...)