Perdite in condotte idriche e fognarie - Il Bollettino
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Perdite in condotte idriche e fognarie - Il Bollettino
ISSN 2284-0354 gennaio | febbraio periodico di cultura dell’Università del Salento periodico di cultura dell’Università del Salento ISSN 2284-0354 gennaio | febbraio www.ilbollettino.unisalento.it www.ilbollettino.unisalento.it Perdite in condotte idriche e fognarie: ecco come localizzarle grazie a un innovativo sistema “made in UniSalento” Andrea Cataldo*, Egidio De Benedetto**, Giuseppe Cannazza**, Antonio Masciullo*** Professore associato settore Misure Elettriche ed Elettroniche Assegnista di ricerca settore Misure Elettriche ed Elettroniche *** Tecnico di laboratorio presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione * ** Il 20 gennaio 2015, nello storico Palazzo dell’Acqua di Bari, il prof. Nicola Costantino, Amministratore Unico di Acquedotto Pugliese, ha presentato alla stampa la recente implementazione di S.I.M.P.Le. (System for Identifying and Monitoring Pipe Leaks), un innovativo sistema per la ricerca perdite in condotte idriche e fognarie interrate, brevettato e commercializzato da MoniTech s.r.l. azienda spin off dell’Università del Salento, guidata dal prof. Andrea Cataldo. S.I.M.P.Le. si basa su una tecnica di misura a microonde (la riflettometria nel dominio del tempo, TDR) e consente di localizzare velocemente ed efficacemente le perdite su tratti di condotta interrata, lunghi anche diverse centinaia di metri. Va detto che l’Acquedotto Pugliese gestisce una rete idrica complessa, fatta di quasi 40 mila chilometri di condotte idriche e fognarie, a servizio di un territorio vasto e articolato. Pertanto, anche al fine di efficientare sempre più la gestione delle risorse idriche, negli ultimi anni AQP ha avviato varie iniziative di monitoraggio e controllo della rete, grazie all’apporto delle più moderne tecnologie (digitali ed informatiche) e avvalendosi della collaborazione di importanti Enti di Ricerca e aziende innovative, comprese l’Università del Salento e la sua azienda spin off MoniTech. In quest’ottica, si è rivelato di particolare successo la sperimentazione (prima) e l’implementazione finale (poi) S.I.M.P.Le.. Infatti, dopo un’intensa fase di sperimentazione sul campo, attraverso una collaborazione tra AQP ed il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento, è stata avviata l’implementazione finale su una nuova rete idrica a Lecce (più precisamente nelle località di Borgo Piave- Masseria Grande e Masseria Marangi), per un’estensione di circa 10 km. Conferenza stampa dell’Amministratore Unico di AQP, prof. Costantino, per la presentazione di S.I.M.P.Le. Perché S.I.M.P.Le. I mezzi d’indagine che vengono adoperati tradizionalmente per la ricerca perdite in condotte interrate si basano, prevalentemente, su metodi elettroacustici. Tuttavia, tali metodi, per il principio stesso di funzionamento, presentano delle caratteristiche che ne limitano l’efficacia. Ad esempio, sussistono delle problematiche per ciò che concerne la corretta interpretazione dei dati di misura, la difficoltà o impossibilità di impiegarli in presenza di rumori acustici ambientali, la scarsa applicabilità in impianti realizzati in materiale plastico e, soprattutto, i limiti d’impiego in condizioni di bassa pressione media di esercizio in rete (<1,5 bar). Inoltre, l’esecuzione di una campagna di ricerca perdite sistematica in una rete urbana, richiede tempi abbastanza lunghi (orientativamente, la ricognizione di circa 2 km di rete prevede l’impiego di almeno una giornata di lavoro di due unità-uomo). 27 L’impiego di S.I.M.P.Le. rivoluziona il concetto attuale di ricerca perdite (tipicamente caratterizzata da una fase di pre-localizzazione, da una successiva fase di localizzazione puntuale e da “fasi di ripasso” postriparazione). Infatti, la predisposizione dell’elemento sensibile direttamente all’interno dello scavo in fase di posa in opera della condotta, consente una gestione futura delle perdite e/o anomalie funzionali notevolmente semplificata, un considerevole abbattimento dei tempi di rilevazione e un ingente risparmio economico offrendo, al contempo, una soluzione univoca e definitiva alla problematica di ricerca perdite sia nelle reti idriche che in quelle fognarie. Proprio i suddetti limiti applicativi hanno motivato l’interesse di AQP verso la ricerca e lo sviluppo di sistemi ricerca-perdite alternativi, in grado di rendere più efficienti le campagne di ricerca-perdite. Infatti, S.I.M.P.Le. è più efficace, preciso, affidabile, economico, permette di ridurre i tempi di ispezione ed è utilizzabile in qualunque condizione di esercizio della rete (anche con scarsa pressione in rete o in presenza di rumori ambientali, aspetti che, generalmente, limitano il campo di utilizzo di altre tecniche). S.I.M.P.Le. non risente di limitazioni derivanti dal tipo materiale di cui è fatta la condotta o dai diametri, né della profondità di posa l’implementazione, né di limitazioni derivanti dalla destinazione d’uso della condotta (infatti è utilizzabile per tronchi di rete urbana o suburbana, impianti domestici, reti di adduzione primaria, ecc.). Inoltre, tale tecnologia è implementabile sia su condutture in pressione che per gravità. L’elevata facilità di installazione e di impiego di questo sistema, oltre ai costi di implementazione molto contenuti, sono aspetti che lo rendono una soluzione molto attraente per gli operatori del settore. La tabella seguente riporta una sintesi dei parametri prestazionali del sistema. Inoltre, l’impiego su larga scala di tale sistema comporta notevoli miglioramenti in termini di rapporto costi/benefici; a titolo orientativo, infatti, una rivelazione lungo un unico tratto di rete lunga circa 200300 m, richiederebbe l’impiego di soltanto un operatore per circa di 10 minuti. Come diretta conseguenza di tale risparmio in termini sia di personale addetto che di tempo di ispezione, l’ente gestore potrebbe disporre di dati su scala molto più ampia e di cicli di monitoraggio molto più frequenti ed accurati, al fine di garantire un rilevante miglioramento dell’efficienza e della qualità del servizio. La tabella riassume i principali parametri prestazionali di S.I.M.P.Le.. Il sistema descritto rappresenta una soluzione innovativa per rendere più efficienti le campagne di ricerca perdite ed il controllo periodico delle infrastrutture idriche. Come funziona S.I.M.P.Le. sfrutta la propagazione di un segnale elettromagnetico, facendolo “viaggiare” attraverso “elementi sensibili” opportunamente predisposti in fase di realizzazione della rete, ed adattati alla topologia dell’impianto. Il concetto funzionale di base risiede nella possibilità di rivelare e localizzare i cambiamenti del segnale elettromagnetico provocati dalla presenza di acqua libera fuoriuscita dalla conduttura in seguito ad un guasto o rottura, individuando il punto esatto in cui avviene la perdita, così da rendere l’intervento di riparazione molto più rapido ed economico. Al fine di predisporre in via permanente gli impianti (sia idrici, sia fognari) per tale metodologia diagnostica, le condutture vengono dotate in fase di posa in opera di elementi sensibili passivi che non richiedono né alimentazione, né manutenzione e rimangono permanentemente interrati con le condotte. Tali elementi sono corredati dei relativi accessori per la connessione con l’apparato di rivelazione (ubicati nei normali pozzetti) e, grazie ad un applicativo software dedicato, è possibile disporre anche dell’identificazione automatica, della geo-localizzazione su mappe satellitari e di un aggiornamento dinamico del database. Parametri prestazionali di S.I.M.P.Le. S.I.M.P.Le. si compone di un strumento di misura portatile (figura 1) e di una parte relativa agli equipaggiamenti di sensing (figura 2). 28 Figura 1: Strumento portatile per la localizzazione delle perdite mediante S.I.M.P.Le.. Figura 2: Rocchetti di elemento sensibile, fornito su misura per ciascuna condotta su cui viene installato. Figura 3: Esempio della disposizione dell’elemento sensibile filiforme sulla condotta. Figura 4: Immagine di un pozzetto di ispezione, dotato dell’elemento di connessione all’elemento sensibile. Come già accennato, per l’implementazione di S.I.M.P.Le., in fase di posa in opera della nuova condotta, viene disposto un elemento sensibile filiforme (figura 3) lungo la condotta che si intende monitorare. Tali elementi sensibili sono quindi alloggiati sulla tubazione, esternamente ad essa, durante la posa in opera della stessa, tramite un semplice “srotolamento” ed un fissaggio con comuni fascette plastiche “fermacavi”, come mostrato nella figura 3. L’elemento sensibile rimane accessibile dall’esterno, grazie ad un apposito elemento di connessione integrato all’elemento sensibile e alloggiato in un pozzetto d’ispezione numerato e geo-referenziato (figura 4). Pertanto, in qualunque momento occorrerà effettuare un controllo sulla presenza di perdite, basterà semplicemente collegare lo strumento di misura al connettore e procedere con la misura: il sistema fornirà, in tempo reale, la posizione della perdita in termini di distanza lineare dal pozzetto d’ispezione. Alcuni particolari dell’installazione nelle località di Borgo Piave- Masseria Grande e Masseria Marangi In fase progettuale, si è individuato il posizionamento ottimale, la segmentazione ed il dimensionamento dei vari tratti di elementi sensibili (con lunghezza compresa tra circa 100 m a 300 m) da interrare lungo le tubazioni, oltre all’individuazione ed al posizionamento ottimale dei vari pozzetti di accesso. Nell’immagine (figura 5) è Figura 5: Stralcio della planimetria di progetto riportata la cartografia relativa all’intervento. Gli elementi sensibili sono stati installati contemporaneamente alle condotte. Questa modalità di posa in opera “a scavo aperto” degli elementi del S.I.M.P.Le. è, in pratica, concomitante con quella dei 29 Figura 6: Esempio di visualizzazione su Google Earth del pozzetto di connessione (P21) e del punto di fine (FP21) tratti di conduttura stessa, ne segue lo stesso percorso e non influenza le tempistiche né la fasi di lavorazione. Secondo quanto previsto nella planimetria di progetto, infatti, tutti gli elementi sensibili sono stati forniti in tratti di lunghezza pari alla lunghezza corrispondente al tratto di condotta cui erano stati destinati (v. Fig. 2) e sono stati predisposti ed assemblati con il relativo elemento di connessione per il conseguente alloggiamento nel pozzetto di riferimento di ciascun tratto. Tale elemento di connessione, come già accennato, è integrato all’elemento sensibile ed è funzionale al collegamento con l’apparato di misura S.I.M.P.Le. Ciascun elemento di connessione, di cui è stato dotato ogni singolo tratto di elemento sensibile, è dotato di uno specifico chip elettronico in grado di fornire un codice univoco di identificazione. La figura seguente mostra due rocchetti su cui sono stati avvolti gli elementi sensibili per la successiva installazione e delle relative scatole di connessione da alloggiare nei rispettivi pozzetti. Sempre nella stessa figura, si può vedere anche la scatola (più piccola) ospitante il chip per il riconoscimento automatico e la localizzazione GPS, che permette la georeferenziazione del sistema di monitoraggio. Tali dati geo-referenziati sono poi stati inclusi nell’applicativo software di gestione, in modo da poter dotare il sistema di opzioni automatiche di localizzazione ed identificazione immediata, sfruttando applicazioni quali ad esempio Google Earth (figura 6). Questa pianificazione progettuale che, di fatto, costituisce un ulteriore punto di forza del sistema, oltre ad agevolare significativamente le future operazioni di controllo da parte del personale tecnico preposto, permette di fornire alla ditta realizzatrice gli elementi sensibili già avvolti in matasse, tagliati a misura, opportunamente assemblati con gli tutti gli accessori a corredo, preliminarmente testati in laboratorio e già predisposti per il corretto funzionamento. Lo sviluppo e l’implementazione pratica del sistema, oltre a costituire un’esperienza di innovazione unica al mondo, in quanto per la prima volta ed attraverso l’uso di una tecnica non convenzionale, si è dotata una rete idrica di un sistema integrato per il monitoraggio delle perdite, costituisce anche un esempio concreto di collaborazione sinergica fra mondo dell’industria, start up ed università. Ringraziamenti Si esprime un sentito ringraziamento al professor Nicola Costantino (Amministratore Unico di AQP), all’ingegner Antonio De Leo (Direttore della Direzione Servizi Tecnici di AQP), e all’ingegner Marcello Miraglia (Responsabile dell’Area Materiali, Cartografia/SIT e Bilancio idrico nella Direzione Servizi Tecnici di AQP) per la sensibilità dimostrata verso le tematiche dell’innovazione e per la fiducia accordata all’Università del Salento. Si ringrazia inoltre tutto lo staff della sede AQP di Lecce per il supporto tecnico e operativo che ha reso possibile l’implementazione di S.I.M.P.Le. nel territorio leccese.