via crucis - La Parrocchia di Rovellasca
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via crucis - La Parrocchia di Rovellasca
VIA CRUCIS CANTO D’INIZIO Ti seguirò, ti seguirò, o Signore e nella tua strada camminerò. Ti seguirò nella via dell’amore e donerò al mondo la vita. Ti seguirò nella via del dolore e la Tua Croce ci salverà. Ti seguirò nella via della gioia e la Tua luce ci guiderà. Vogliamo seguirti, Signore, ma spesso non siamo costanti in questa nostra volontà. Ci rendiamo conto che, nonostante pensiamo che questa sia la via della Verità, affrontarla ci costa tanta fatica e immancabilmente ce ne allontaniamo. Ci rendiamo conto, Signore, che abbiamo bisogno del tuo sostegno, perché senza di te non siamo nulla. Preghiamo Padre Santo e misericordioso, donaci di ripercorrere con fede e amore il cammino della croce affinchè, partecipi della passione di Cristo, possiamo giungere con Lui alla gloria del Tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen. I STAZIONE: GESU’ DONA SE STESSO NELL’EUCARESTIA Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Marco Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti». Riflessione L’Eucarestia è un Dio che acconsente di essere un semplice pezzo di pane. Quanto di più quotidiano esiste, si mette al servizio dello straordinario. Il basso e l’alto si toccano. L’Eucarestia, in questo senso, è il simbolismo perfetto: la parte materiale del simbolo, la più semplice che ci sia (un pezzo di pane), è investita del significato più grande: la presenza di Dio fra gli esseri umani. Ecco perché l’adorazione eucaristica ha la forza di bruciare in noi quanto vi è di orgoglio e di volontà di possesso. Proprio nel pane, il Dio che si lascia mangiare è una grande lezione di umiltà. Invocazioni Signore donaci la sapienza perché comprendiamo il grande mistero di Te immensamente grande che ti fai immensamente piccolo. perché ogni volta che ci accostiamo all’Eucarestia, lo facciamo con consapevolezza; per scelta e non per abitudine. perché sappiamo creare nel nostro cuore il vuoto che possa essere riempito da te. Questa notte non è più notte accanto a te! Il buio come luce risplende. II STAZIONE: GESU’ NELL’ORTO DEGLI ULIVI Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Luca Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Riflessione L’uomo non è mai così solo come quando si trova di fronte alla morte. Solo Dio gli sta accanto, tutti gli altri dormono o non comprendono. La sensazione che non esista più alcuna via di scampo, toglie il respiro. Anche il Figlio dell’uomo è sgomento e suda sangue. E solo nel colloquio segreto con Dio può trovare la speranza di un Amore che vince anche la morte. “Se camminassi in una valle oscura non temerei alcun male, perché tu Padre sei con me, il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza”. Invocazioni Signore perdonaci per non avere la forza di vegliare con te. per non essere in grado di comprendere la tua scelta di non ribellarti ai tuoi uccisori. per ogni volta che sorvoliamo sulla sofferenza dei nostri fratelli. Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, chi ha Dio nulla gli manca! Nulla ti turbi, nulla ti spaventi, solo Dio basta! III STAZIONE: GESU’ DAVANTI A PILATO Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Marco Per la festa egli era solito rilasciare un carcerato a loro richiesta. Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio. La folla, accorsa, cominciò a chiedere ciò che sempre egli le concedeva. Allora Pilato rispose loro: «Volete che vi rilasci il re dei Giudei?». Sapeva infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba. Pilato replicò: «Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?». Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!». Ma Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Allora essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!». E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. Riflessione Quando non ci si vuole impegnare a conoscere la Verità, si giunge ad uccidere la Verità stessa. Quando non si ama la verità, ma i propri interessi, si arriva a condannare consapevolmente chi è innocente. Anche oggi, come 2000 anni fa accade così: per interesse politico, economico, per odio razziale mascherato da intenti religiosi, si uccide chi non ha colpa alcuna. Invocazioni Signore sostienici perché impariamo ad astenerci da giudizi che, molto spesso, sono di condanna. perché riusciamo ad entrare nella logica del Padre che evoca a sé ogni giudizio per usare misericordia. affinchè non liquidiamo le situazioni scomode lavandocene le mani. Misericordias Domini, in aeternum cantabo. IV STAZIONE: SIMONE DI CIRENE AIUTA GESU’ A PORTARE LA CROCE Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Marco Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa luogo del cranio, e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. Riflessione Simone di Cirene camminava per la sua strada, tornava dai campi dove aveva lavorato la sua giornata. Un soldato lo afferra e lo costringe a prender su di sé la croce del condannato: Gesù è ormai sfinito. C’è qualcosa di più da fare anche per noi: è necessario guardare se sul nostro cammino qualcuno è sfinito dalle sofferenze o dalle difficoltà; è importante ed è necessario per essere discepoli di Cristo, farsi carico della fatica degli altri, saper vedere in quanti stanno per soccombere sotto il peso della croce, lo stesso Gesù che, nascondendo la sua reale onnipotenza, si lascia aiutare. Invocazioni Signore illumina la nostra via insegnaci a gioire con chi gioisce e a piangere con chi piange. concedici di riconoscerti nei poveri e nei sofferenti. fa’ che la nostra carità diventi sempre più concreta, generosa e disinteressata. Se vuoi seguire Cristo, devi smarrire le tue strade, non trattenerti nulla e dai la tua vita. V STAZIONE: GESU’ CROCIFISSO TRA DUE MALFATTORI Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Luca Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». Riflessione Ormai il destino del Figlio dell’uomo sta per compiersi. Schernito, sfigurato, stupidamente sfidato, Egli tace. E quando parla, pur nel colmo dell’angoscia, le sue sono parole di perdono per chi lo condanna: “Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno” e di rinascita per chi, se pur dopo una vita di peccato, si affida a lui: “Oggi sarai con me nel Paradiso”. Invocazioni Signore insegnaci a perdonare ogni volta che fatichiamo a chiedere scusa. in tutte quelle situazioni in cui il dolore, la superbia, la cattiveria accecano i nostri occhi. perché, oltre ai difetti del nostro prossimo, sappiamo riconoscere in lui l’impronta che il Creatore lascia in ogni Sua creatura. Miserere mei, Domine, miserere! VI STAZIONE: GESU’ E MARIA Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Giovanni Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Riflessione Confusa tra la gente, la madre di Gesù segue suo figlio lungo la via del suo destino. Maria è ciò che di più bello, prezioso e amato resta su questa Terra al Figlio dell’uomo. E, con un estremo atto d’amore, Egli la dona a noi, all’umanità intera, perché, con la sua presenza discreta, accompagni anche il nostro cammino e ci sia da guida, aiuto e sostegno. Invocazioni Maria, intercedi per noi perché, prendendo a modello la tua fede, la nostra fiducia in Dio cresca costantemente. perché anche noi, come te, impariamo a meditare nel nostro cuore ciò che accade, per comprenderne più a fondo il significato. perché impariamo ad affidarci alle tue cure di madre. Oh, oh, oh, adoramus te Domine! VII STAZIONE: GESU’ MUORE IN CROCE Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo. Dal Vangelo secondo Luca Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò. Pausa di silenzio Meditazione Gesù muore. Il buio segna il dolore di questo momento. E il grido di Gesù parla di amore, di abbandono fiduciose al Padre, di una speranza che non avrà mai fine. Di fronte alla morte di Gesù, le nostre parole si fermano: siamo combattuti tra l’ammirazione per un Dio che si fa pienamente partecipe della sofferenza umana e lo sgomento per un Dio diverso da quello dominatore che noi avremmo immaginato. Invocazioni Signore guidaci perché possiamo capire che la tua impotenza quaggiù è segno della tua potenza e del voler essere come noi. perché non ci costruiamo un dio a nostra immagine, ma lasciamo dentro di noi lo spazio per accogliere la notizia di come Tu sei veramente. perché sappiamo esserti riconoscenti per aver portato sulla croce con Te tutti i nostri peccati, offrendoci la salvezza. Questa notte non è più notte accanto a te! Il buio come luce risplende. Padre nostro… Preghiamo Signore ti ringraziamo per aver potuto ripercorrere con te il cammino in cui ti sei donato a noi. Concedici di conformare la nostra vita alla tua, fa’ che non abbiamo paura di spendere la nostra esistenza per amore. Fa’ che i nostri giorni siano sempre offerta gradita al Padre per mezzo di te e nello Spirito Santo. Amen. Benedizione Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito. Scenda sul tuo popolo, Signore, la desiderata benedizione, lo confermi nei santi propositi, perché non si separi mai dalla tua volontà e ti renda grazie per i tuoi benefici. Per Cristo nostro Signore. Amen. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e su di voi rimanga sempre. Amen. CANTO FINALE Nella memoria di questa Passione, noi ti chiediamo perdono Signore Per ogni volta che abbiamo lasciato il tuo fratello soffrire da solo: Noi ti preghiamo uomo della croce, figlio e fratello noi speriamo in te. (due volte)