Cronache di un mondo diviso. Storia/Mitologia Khazra. “All`inizio era
Transcript
Cronache di un mondo diviso. Storia/Mitologia Khazra. “All`inizio era
Cronache di un mondo diviso. Storia/Mitologia Khazra. “All’inizio era il nulla. Poi vennero i due Dei. La materia si sviluppò attorno a loro, crescendo dalla sovrabbondanza d’essere che comportavano. Quando tutto lo Spazio si riempì, la sovrabbondanza d’essere si configurò come elargizione di vita. Così nacque Temitos. Il mondo che conosciamo. Una volta data la forma al mondo, i due Dei crearono i propri figli per abitarlo. Questo richiese milioni di anni di tempo, perché essi volevano che la propria progenie fosse in grado di sfruttare appieno e coscientemente il mondo che, spinti dalla loro natura di esseri creatrici, avevano edificato. Gli individui, una volta creati, si trovarono in uno Spazio privo di concetti astratti, poiché il solo oggetto del loro intelletto poteva essere quel mondo terribilmente fisico e prosaico in cui si trovavano costretti a vivere. Una specie che poteva concepire cose che in realtà ancora non esistevano. Era destinata a perire sotto l’incalzante ritmo della confusione e del sentimento di inadeguatezza. Riconosciuto il Primo Sbaglio Divino, i due Dei corsero a rimediare, anche se esausti. Essi iniziarono a concepire tutti i concetti che i loro figli avrebbero potuto immaginare nell’arco della storia, dandogli l’essere. Investita da quest’ondata di possibilità intellettuali, la progenie divina cominciò realmente a pensare, a speculare. Il linguaggio, che all’inizio non era altro che un puro mezzo indicativo, si nutrì di se stesso dando vita ad elucubrazioni che rivoluzionarono il modo di agire ed i rapporti fra individui. I sentimenti sbocciarono e le volontà si resero conto di loro stesse. Da quel momento i figli iniziarono a chiamarsi Kalon Athel: coloro che sanno parlare. Tutta quest’attività speculativa, però, così celere e vorace, finì per sovraccaricare gli stessi due Dei, che non si accorsero di stare precipitando dallo spazio loro originario, al di la della materia, nel mondo da loro creato. Così facendo vennero all’essere in un modo diverso, fisici ma comunque divini. Quando si schiantarono al suolo, l’impatto fu terribile, il terreno si rivoltò su se stesso formando i rilievi che oggi conosciamo come le Vette Argentee. Nonostante questo Secondo Sbaglio Divino, i due progenitori continuarono a concepire concetti, anticipando le speculazioni dei loro figli. Storditi dall’essere venuti alla materia e dall’impatto, i due Dei, elaborarono concetti non strettamente necessari ma ingannevoli e tentatori. In seguito al Secondo Sbaglio Divino nacque il Dubbio. Esso, essendo estraneo alla mente dei figli, dovette accoppiarsi con qualcos’altro, e questo “altro” fu la materia. Da quest’incestuoso rapporto nacquero gli uomini, i Secondi Nati. Figli di loro padre, essi vennero alla luce sconvolti, attanagliati da insicurezze incrollabili sulla loro origine e sui loro obiettivi. Scesero dalle pendici delle Vette Argentee in preda ad una tristissima follia, o almeno così la interpretarono i Primi Nati, i veri figli dei due Dei. Mossi dalla compassione, essi cercarono di raccogliere questi loro fratelli minori, tentando di rassicurarli con le certezze alle quali erano arrivati in quegli anni di fermento culturale. Li accolsero nella loro società, li integrarono e gli diedero un metodo per vivere, per tenere sotto controllo quello strano ed incomprensibile gene del dubbio. Purtroppo, però, non riuscirono ad intercettare tutti i Secondi Nati. In alcuni di loro il Dubbio era così forte che non credevano nella buonafede dei Primi Nati, quindi li evitarono e cercarono un posto dove alimentare il loro sconvolgimento interiore. Capeggiati da Raxis, colui nel quale il dubbio era cresciuto più forte e vigoroso, essi si diressero a sud, superarono il lago dove molti dei Primi Nati li pregarono di porre fine a quella follia. Furono ignorati. Da quel momento il lago fu il Lago della Speranza Infranta. Poco più avanti un altro carismatico Secondo Nato, Volkan, si fece avanti e, con ideali diversi e perniciosi, convinse una buona parte degli umani di Raxis a seguirlo, verso est. Quelli in cui il dubbio era più forte continuarono a seguire Raxis, dubbiosi sulle idee di Volkan. La spedizione dei Primi Nati che stoicamente continuava a cercare di convincere gli uomini della loro follia, a quel punto, si divise. Una parte seguì Raxis e l’altra Volkan. Una volta arrivata alla costa, la spedizione che si dirigeva verso est vide che i Secondi Nati del secondo leader avevano formato dei rudimentali accampamenti dove praticavano ogni genere di nefandezza. I Primi Nati furono costretti ad ucciderli tutti, in nome di ciò che era buono e giusto. Da quel momento il fiume che scorreva li vicino prese il nome dal capo della spedizione che si era riscoperta come punitiva, Peccato. Gli umani di Raxis si rivelarono più retti ma non per questo meno folli, continuando il loro assurdo esodo verso sud. I Primi Nati, dimostrando una compassione enorme per tutto ciò che era stato creato dai loro genitori, continuarono a seguire gli umani, costeggiando il fiume che da allora in poi venne chiamato Amore. Arrivati alla penisola del Nacròn, gli umani, esausti, si fermarono. I Primi Nati, allora, accorciarono le distanze, intenzionati a discutere con i propri fratelli minori delle divergenze che li dividevano. Dubitando della buonafede dei Kalon Athel, Raxis desiderò con tutto se stesso che un’enorme muraglia si ergesse a dividere per sempre quelle due razze dalle fondamenta così profondamente diverse. Lo sforzo immane che egli impiegò nel desiderare forzò le maglie del fato. Egli esercitò ciò che era una prerogativa dei Primi Nati, coloro che sanno parlare, la magia. Enormi bastioni di terra si ersero dalle profondità buie del continente. Montagne nere e rosse come l’odio ed il desiderio divisero una volta per tutte i Kalon Athel dal popolo di Raxis, che da allora in avanti si fece chiamare Kalon Sarkan: coloro che sanno dubitare. I Primi Nati, affranti, si rifugiarono ad est dei monti appena sorti e, vicino ad un lago, piansero tutti assieme per la sorte dei loro fratelli senza Dio. Da allora il lago venne chiamato Pianto. Una volta abbandonato il folle ideale di far ragionare coloro che per natura non possono farlo, i Primi Nati si raggrupparono attorno ad Equilibrio e a Riflessione, i loro due insediamenti più importanti, vicino al Lago della Speranza Infranta. Insieme ai Secondi Nati formarono un ordine sociale sano e prosperoso. Gli umani che vissero con loro vennero chiamati Kalon Khazra: coloro che sanno credere. Essi, in breve tempo, dato il loro veloce ciclo biologico, divennero un numero spropositato. Nuove città furono fondate, sotto l’occhio vigile dei Primi Nati. Ma tutto ciò non bastò a colmare le distanze, fisiche e spirituali fra modus vivendi umano e modus vivendi Athelesi. Il Gran Sacerdote Celebratore del tempo, Araldo dei due Dei, il magnifico Volthes’kul promulgò il Primo Editto. Esso obbligava tutti i Primi Nati, per il bene di entrambe le specie, a rifugiarsi a Nord, al di là della Strettoia, per fondare un nuovo ordine che riuscisse a seguire i tempi, molto più lenti, dei Kalon Athel. Esso sanciva, in virtù di nuove speculazioni affrontate al tempo, che i Primi Nati fossero genealogicamente più vicini ai due Dei dei loro fratellastri e che quindi fossero chiamati, oltre che Kalon Athel, Semidei. Dato ciò, l’ordine umano non poteva restare senza guide che gli indicassero la via da seguire per onorare i Padri, ergo, Volthes’kul, con il Primo Editto, sancì anche che, per ogni città, rimanessero due Semidei, a governare insieme agli uomini e ad illuminare la via, rappresentando i due Dei in terra. I Kalon Khazra accettarono poiché tutto ciò era vero e giusto. I Primi nati che non furono designati come Semidei Reggenti migrarono a nord, al di là della Strettoia. Così finì l’Era della Convivenza ed iniziò l’Era dell’Illuminazione.” Deposizioni di Reum Ci hanno ingannato, fin dall’inizio. Raxis è stato il primo a capirlo, ad averne il sentore. Scoprire di avere delle credenze erronee riguardo la propria nascita, riguardo la propria provenienza, distrugge ogni tipo di convinzione. Soprattutto se queste credenze sono state inculcate da qualcuno che vuole usare il tuo potenziale per trarne beneficio. Mio fratello era della Seconda Generazione, pochi di quelli nati prima riuscivano solo a pensare di poter dubitare dell’autorità sacrale e nefanda allo stesso tempo di cui i Primi Nati si erano ammantati. Quelli della sua generazione, invece, si sono accorti di avere diritto a qualcosa che non gli era stato concesso, ne dai suoi genitori, ne dagli Dei dei suoi genitori. La verità. I Due Dei non esistono. Non esiste nessuna divinità creatrice dei Primi Nati e dei Secondi Nati. I Kalon Athel non sono i preferiti di nessun Dio, perciò noi non siamo i fratellastri di nessuno. E’ stato difficile accettarlo, anche per Raxis, ma i segnali erano troppo evidenti. Anzi, i segnali del contrario troppo evanescenti. La nostra origine è ammantata dal mistero. La Prima Generazione è stata traviata dai Primi Nati così a fondo da non poter ricordare i propri vagiti d’infanzia, ergo nessuno può dire con certezza da dove il genere umano provenga, se non i Kalon Athel. Quello che è sicuro, invece, è che essi abbiano colto la prima opportunità loro presentatasi per poter sopravvivere. Avevano bisogno di bassa manovalanza. Il loro ciclo biologico non gli permetteva di avere uno strato sociale in grado di coltivare la terra per tutta la vita. Perché, per loro, tutta la vita vuol dire tanto, tanto, tempo. La nostra infima posizione sociale apparentemente riservata solamente ai nostri simili è stata la prima avvisaglia del grande sopruso al quale ci stavamo arrendendo. L’alternativa alla condanna di una razza era il distacco. Non hanno ucciso tutti coloro i quali volevano andarsene poiché facendolo avrebbero risvegliato le coscienze sopite di tutti gli uomini. Il profilo da governanti illuminati che avevano assunto per recitare la loro parte nella farsa gli legava le mani. Quando si sono accorti di quello che realmente voleva dire il nostro distacco, allora si che hanno provato ad usare la violenza, lontano da occhi e orecchie inopportuni. Fortunatamente per noi ci hanno messo troppo a capirlo, eravamo già lontani. Quando le cose sono precipitate, il sacrificio di mio fratello è stato inevitabile. La cometa che è caduta dal cielo è Colei che ha rotto le Catene, anche conosciuta come la Rabbia di Raxis. Intimoriti e confusi, i Primi Nati ci hanno lasciato stare per alcune decadi. Il tempo, per loro, non passa come per noi, probabilmente reputano tutt’ora la loro reazione repentina, ma non lo è di certo stata per di Kalon Sarkan, inoltre, per una specie che è abituata a non dubitare mai, lo sconvolgimento che mio fratello aveva creato nell’Equilibrio del Fato era un allarme da non sottovalutare. Non potevano rischiare di poter perdere anche solo un decimo degli uomini che avrebbero potuto portare sul campo. Sono pochi rispetto a noi. Finita l’Era della Cecità, per noi è iniziata l’Era della Costruzione. Finalmente liberi abbiamo costruito il conglomerato Alfa I, insieme. Il nostro obiettivo è e deve rimanere la verità che ci è stata negata. I Kalon Sarkan non possono morire, finché tutto non sarà chiaro.