27.06.2016 Il Tempo- Con Mozart all`insegna del colore, ecco le
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27.06.2016 Il Tempo- Con Mozart all`insegna del colore, ecco le
Festival dei Due Mondi Successo di «Figaro» all'apertura della cinquantanovesima edizione della rassegna. Quattro atti tra colpi di scena e musiche coinvolgenti Con Mozart all'insegna del colore, ecco le nozze spoletine guidare giudiziosamente l'Orchestra giovanile Luigi Cherubini, ma anche uno stuolo nutrito di giovani solisti di canto tra i quali si sono distinti un Figaro un pò ' troppo baldanzoso (Daniel Giulianini), un carismatico Conte (Alessandro Luongo), il clownesco Cherubino alla Pierrot con copricapo a cono (EmilyD'Angelo) e una vispa Susanna (Lucia Cesaroni). Lorenzo Tozzi Le nozze di Figaro Applausi a Spoleto Il regista Giorgio Ferrara Lirica L'innovazione dell'opera nelle mani di Giorgio Ferrara L a grama cronaca quotidiana del teatro lirico nostrano ci ha avvezzi a regie immotivate, criptiche, insulse, iconoclaste (spesso straniere o di ispirazione straniera) oppure a regie del tutto scontate, ovvie, senza un barlume di originalità. A Spoleto invece l'allestimento lirico è nelle mani di un attore e regista di sana tradizione ma anche di innovazione moderata come Giorgio Ferrara, direttore artistico del Festival dei due mondi. Proseguendo lungo la via del famoso trittico di Mozart - Da Ponte, Ferrara si è cimentato nella serata di gala inaugurale della 59ma edizione, dopo il Così fan tutte dello scorso anno, nelle più complesse e corpose Nozze di Figaro, ben quattro atti (circa tre ore e mezza di sola musica) con colpi di scena e dinamiche agonistico-amorose della miglior fattura drammaturgica avvalorata dalla genialità del salisburghese. Com'è noto l'opera è tutto un turbinio di invenzioni tra le due fazioni che si contrappongono: quella che asseconda e quella che avversa le mire del dongiovannesco Conte di Almaviva nei confronti della subordinata servetta Susanna. Trame in cui cade alla fine, per colpa della sua immotivata gelosia, anche il tracotante Figaro. Insomma intelligenze contrap poste (razionalistiche diremmo), ma anche contrapposizione generazionale, di classi sociali e persino di sesso opposto. Tutto questo Ferrara ha raccontato con onestà e lucidità, senza strafare, insistendo su una evidenza cromatica che cambiain corso d'opera (nei costumi di Maurizio Galante primail colore dominante è il bianco, poi il rosso) e trasforma la commedia in musica (che risale al prerivoluzionario Beaumarchais) quasi una favola morale per adulti, come andava tanto di modanel Settecento dei fratelli Grimm. I complimenti vanno operò condivisi con il maestro inglese James Conlon che ha dimostrato non solo di saper MEDIA e 20 LUNEDÌ 27 GIUGNO 21)16 ILTEMPO ULTURA SPETTACOLI Cinema Per tre giorni nelle sale anche le scene tagliate «La grande bellezza» Roma decadente in versione integrale • ii" niiiì Bianconi T re annidopol'uscita ufficiale nelle sale e duednpoasorvhuo l'Oscar come Miglior film straniero, «La grande bellezza» tomaal cinema da oggi per tre giorni nella, versione integrale. Trenta minuti inediti della pellicola diretta da Paolo Sorrentino, che ha riscosso grandi consensi in tutto il mondo e sarà nuovamente sul grande schermo fino a mercoledì 29 giugno grazie a Indigo Film. Medusa Film e Nexo Digital. Il film con protagonista'l'oBJ Servillonei panni del giornalista di costume e critico teatrale Jep Gambardella era stato presentato in concorso nel 2013 al Festival di Cannes,per Paolo Sorrentino «Così si può apprezzare il lavoro di tutti gli attori» poi conquistare nei mesi a venire una serie di importanti riconosci menti tra l'Italia e l'estero. In primis la statuetta agli Academy Awards, oltre a un Golden Globe, un Balta, quattro liuropean Film Awards e nel nostro Paese nove David di Donatello a cinque .Nastri d'Argento. InunaRoma bellissima e indifferente, lo scrittore e giorna1 iatafiScn ne Gaml>a niella, dolente e disincantato, si ritrova a l'are i conti con la sua vita inconsistente C vacua tra donne dell'aita società, politici, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti. Trat'csto e incontri mondani si districa unamultitudinedi personaggi - nel cast anche-Carlo Verdone. Sabrina Fenili, Roberto llerlitzka, Carlo Buccirosso.Iaia Forte, Pamela Villoresi, GalateaPianzi, Anna n Della Rosa, Giovali naVignola, Massimo De Francovich, GiusiMerli. Giorgio Pasotti, Massimo Topolizio, Isabella Ferrari, Franco Graziosi, Sonia Gessner, Luca Marinelli, Dario Cantarelli, Ivan Frane!;, Anita Kravos, Luciano Virgilio, VernonDobtcheff, Serena Grandi el.illnPetrolo- in grado solo di mostrare superficialità e inconsistenza, mentre la Capitale sfoggia tutta la sua grande bellezza. «Sono molto tei ice che eversione integrale de "l.a grande bellezza" possa arrivare per tre giorni al cinema - ha commentato il regista - Durante il montaggio è stato necessario sacrificare alcune scene, fare delle scelte. Questa versione restituisce il film nella sua interezza, permettendo di apprez- zare a p ieno il lavo ro d i tutti gì i attori, inparticolarmodoleinterpretazioni di Giulio Brogi e Fiammetta Baralla che hanno impreziosito ilfilmcon il loro talento eia loro sensibilità». Nei titoli di coda della versione ridotta da 142 minuti, Paolo Sorrentino ringraziavai due attori perla partecipazione al film. Ora le sequenze tagliate potranno essere viste sulgrande schermo. Come quella in cui Brogli - visto precedentementeda "Il portaborse" diDaniele l.uchetti a "Niente è come sembra" di Franco Battiato - nel ruolo di un anziano regista racconta al protagonista la sua volontà di realizzare un suo ultimo lavoro cinematografico. «Mi pare che fosse il 12 aprile 1925. Mio padre mi mise sulle spallcpcrché c'era una Sul set Fiammetta Baralla in una delle scene tagliate claoggi al cinema gran folla, ma capisce? Una folla, radunata pervedere un semaforo. Clic bellezza! Che grande bellezza!», con queste parolcl'unmospicgaalepl'actensione del primo semaforo installato a Milano tra piazza Duomo e via'l'ori no, il suo primo "incanto". Fiammetta Haralla - interprete del teatro d'avanguardia e caratterista al cinema soprattutto di commedie - era tornata sul grande schermo dopo un lungo periodo di assenza proprio per interpretare nel • 11 sindaco di Roma Virginia Raggi, a quanto si apprende, ha deciso, in accordo con i familiari del regista Giuseppe Ferraradi allestire una carneraardentc in Campidoglio, presso la sala del Carniccio domani. La scelta, riferiscono dall'entourage del primo cittadino.. è stata dettata dalla volontà di «rendere omaggio allo straordinario impegno civile di Ferrara, un impegno nel quale non solo le istituzioni ma anche ogni singolo cittadino deve ricono- Domani a Roma Giuseppe Ferrara Camera ardente in Campidoglio film di Sorrentino la mamma di "Ra mona, impersonata dalla Fcrilli. L'attrice romana, alcuni mesi dopo lasuapartecipazione alla pellicola, e stala col pitada un ictuschel'haportata alla morte all'età di 70 anni nel settembre 2013. Ormai da settimane sui social Facchook e l'wittcr. invistadell'uscitadel film delladuratadi 172minuti, ostato lanciato l'hashtag #lagrandissimabellezzét che da oggi coinvolgerà anche il grande pubblico. scersi». Dedicatosi in modo parti colare al cinemad'impcgnn civile, Ferrara ha raccontato la storia italiana in pellicole tra cui «I banchieri di Dio - Il caso (vaivi" del 2002, in cui descrive lo scandalo del Banco Ambrosiano, e «Segreto di Stato- del 1995. Al centro delfilm. la storia di un funzionario conotto del Sisde al quale si collegano l'incidente di Ustica e la strage di Bologna, avvenuti durante l'estate del 1980. Festival dei Due Mondi Successo di «Figaro» all'apertura della cinquantanovesìma edizione della rassegna. Quattro atti tra colpi di scena e musiche coinvolgenti Con Mozart all'insegna del colore, ecco le nozze spoletine a grama cronaca quotidiana del teatro lirico nostrano ci ha avvezzi a regie immorivate, criptiche, insulse, iconoclaste [spesso straniere o di ispirazione strani crai oppure a regie del tutto scontate, ovvie, senza un barlume di originalità. A Spoleto invece l'allestimento lirico è nelle mani di un attore e regista di sana tradizione ma anche di innovazione moderata come Giorgio Ferrara, direttore artistico del Festival dei due mondi. Proseguendoluugolavi a del famoso trittico di Mozart - Da Ponte, Ferrara si e cimentato nella serata di gala inaugurale della 59ma edizione, dopo il Cosi fan tutte L Le nozze di Figaro Applausi a Spoleto Lirica L'innovazione dell'opera nelle mani di Giorgio Ferrara Il regista Giorgio Ferrarvi dello scorso anno, nelle più complesse e corpose Nozze di Figaro, ben quattro atti (circa tre ore e mezza di sola musica) con colpi di scena e dinamiche agonisticu-amorose della miglior fattura drammaturgica avvalorata dalla genialità del salisburghese. Com'è noto l'opera e tutto un turbinio di invenzioni tra le due fazioni che si contrappongono: quella che asseconda e quella che avversa le MEDIA mire del dongiovannesco Conta di Almavivanci confronti della subordinata servetta Susanna. Trame in cui cade alla fine, per colpa della sua ini motivata gelosia, anche il tracotante Figaro. 7nsomma intelligenze contrapposte (razionalistiche diremmo) , ma anche contrapposizione generazionale, di classi sociali e persino di sesso opposto. Tutto questo Ferrara ha raccontato con onestàe lucidità, senza strafare, insistendo su una evidenza cromatica che cambia in corso d'opera (nei costumi di Maurizio Galante p ri m a il col o re do m i nante è il bianco, poi il rosso) e trasforma la commedia in musica (che risale al preri- voluzionari o Beau mar chais) quasi una.favola.morale per adulti, come andava tanto di moda nel Settecento dei fratelli Grimm. I complimenti vanno operò condivisi con il maestro inglese James Gonion che ha dimostrato non solo di saper guidare giudiziosamente l'Orchestra giovanile Luigi Cherubini, ma anche uno stuolo nutrito di giovani solisti di canto tra i quali si sono distarti un Figaro unpo'troppo baldanzoso (Daniel Giuliani ni), un carismatico (^onte (Alessandro LuonguJ. il clownesco Cherubino alla Pierrot con copricapo a cono (Km ily D'Angelo) e una vispa Susanna (Lucia Cesaroni). Lorenzo Tozzi