Grand Hotel Majestic già Baglioni_Media kit history

Transcript

Grand Hotel Majestic già Baglioni_Media kit history
GRAND HOTEL MAJESTIC “GIÀ BAGLIONI”
IL FASCINO DI UN “CENTENARIO” NEL CUORE DI BOLOGNA
IL PALAZZO
Il Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, unico 5 stelle Lusso del capoluogo emiliano, sorge in
un antico palazzo del XVIII Secolo, nel cuore di Bologna, all’8 di Via dell’Indipendenza. La
struttura architettonica del Majestic è connessa e fusa in un unico agglomerato con
quella di una costruzione più antica, il signorile Palazzo Ghisilardi Fava, la cui entrata
principale è oggi situata nell’adiacente via Manzoni. Commissionato da Bartolomeo
Ghisilardi ed edificato tra il 1484 e il 1491 su progetto di Mastro Zilio Montanari, può essere
considerato uno degli esempi più illustri di edilizia rinascimentale bolognese. Attualmente
l’edificio è entrato a far parte di un percorso storico artistico ideato da Genus Bononiae –
Fondazione Carisbo teso a valorizzare il patrimonio e il carattere peculiare della città di
Bologna.
IL GRAND HOTEL BAGLIONI
Il 30 giugno 1910 il Palazzo, allora Seminario Arcivescovile, passa dalla proprietà della
Curia, rappresentata da Giacomo Della Chiesa, futuro Papa Benedetto XV, a quella di un
nobile padovano, il barone Ing. Gastone Treves de Bonfili. Dopo un importante lavoro di
ristrutturazione dell’edificio, ribattezzato Palazzo Treves, il 15 febbraio 1912 apre il Grand
Hotel Baglioni. Titolare della licenza alberghiera è Giuseppe Maria Guido – detto Guido –
Baglioni. L’inaugurazione è celebrata il 19 ottobre 1912 con un solenne banchetto in una
delle aree più prestigiose dell’albergo, il salone sotterraneo a colonne. Le cronache del
tempo svelano il nome di chi «ha saputo trasformare il Seminario in un gioiello di albergo»:
l’Ing. Cleto Gasperini, indicato come ideatore e anima dei lavori. Lo affiancano gli
ingegneri Cavazza, Bellini, Lambertini e il prof. Mario Dagnini, alla cui «sapiente e geniale
matita» si devono le splendide decorazioni in stucco e gesso eseguite nelle sale da una
ditta bolognese.
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Nel 1913 Guido Baglioni, cavaliere della Corona d’Italia, e il suo hotel guadagnano le luci
della ribalta. Nel 1916 gli viene proposto di cedere l’hotel a un compratore romano:
un’offerta valutata con attenzione ma poi sfumata insieme con le trattative. Il 19 giugno
1918, molto prima della fine della Prima Guerra Mondiale (la vittoria fu proclamata il 4
novembre), il palazzo che ospita il Grand Hotel Baglioni viene ceduto dal barone Gastone
Treves de Bonfili alla Banca Italiana di Sconto, presieduta da uno dei più grandi scienziati
italiani, Guglielmo Marconi, inventore del telegrafo senza fili e Premio Nobel per la Fisica.
IL MAJESTIC HOTEL GIÀ BAGLIONI
Il 19 marzo 1919 Guido Baglioni muore, nel suo albergo, a quasi 62 anni dopo una breve
malattia. Aveva compilato il proprio testamento olografo il 23 febbraio 1919: carta e
busta sono quelle dell’albergo. Il 20 luglio 1920 gli eredi (i nipoti Alessandro e Clara
Baglioni) vendono la licenza dell’hotel alla Società Alberghi Teatri e Affini, S.A.T.A.,
divenuta poi Società Alberghi Terme e Affini. La sopraelevazione dell’hotel, di due piani,
uno in fregio in via Indipendenza e il soprastante arretrato rispetto al fronte stradale, è
affidata alla I.C.E., Impresa di Costruzioni Edilizie dell’ingegnere e professore Attilio Muggia
e del geometra Arturo Buldrini. Dal 1° aprile 1926 l’albergo è denominato Majestic Hotel
già Baglioni. Nell’edificio proseguono intanto i lavori, diretti dall’architetto Giulio Ulisse
Arata ed estesi al contiguo Palazzo Fava di via Manzoni 2, collegato all’hotel con
opportuni passaggi interni. A dirigere l’albergo arriva un nuovo direttore, Alfredo Fava,
che subentra a Duilio Capotondi.
L’ALBERGO MAESTOSO GIÀ BAGLIONI
Nel febbraio del 1938, su richiesta del direttore Aurelio Simoncini, scompare dalla facciata
del palazzo la grande insegna Majestic Hotel già Baglioni, sostituita da Albergo maestoso
già Baglioni e apposta su due targhe in marmo fiancheggianti ciascuna l’ingresso
all’hotel.
IL GRANDE ALBERGO GIÀ BAGLIONI
Nel 1944 – o forse già prima – il testimone passa a Leopoldo Serena, un avvocato
caprese che lascia l’albergo solo alla fine del 1956. Il prestigioso albergo di via
Indipendenza adotta una nuova denominazione: Grande Albergo già Baglioni. Nel mese
di marzo viene sottoposto a lavori di manutenzione.
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Le incursioni aeree su Bologna iniziano nel luglio del 1943. All’annuncio dell’armistizio
dell’Italia con gli Alleati, diramato per radio alla popolazione la sera dell’8 settembre,
segue nella notte l’occupazione nazista di Bologna. L’hotel, in cui si stabiliscono i nazisti
dopo l’occupazione di Bologna, subisce due attentati al tritolo nel 1944, il primo nella
notte fra il 28 e il 29 settembre e il secondo in quella fra 17 e 18 ottobre, quando crolla la
parte centrale dell’edificio.
LA LIBERAZIONE
Dopo la liberazione di Bologna, il 21 aprile 1945, l’albergo ospita il Comando delle truppe
Alleate. A conflitto concluso il Grande Albergo già Baglioni era per il 30% crollato, per il
10% lesionato e per il 60% illeso. I primi danni accertati, come il crollo delle stanze del
quarto piano, abitate dal personale, sono causati da incursioni aeree, come quelle
tristemente note del 25 settembre 1943 e del 29 gennaio 1944, quella che colpì con
particolare forza il centro storico, interessando anche la cattedrale di San Pietro di fronte
all’albergo. A giugno si ha notizia di pratiche avviate dalla proprietà per ottenere i danni
di guerra e le indennità di requisizione, oltre a mutui e a contributi statali per la
ricostruzione. I lavori si concludono nel 1948.
IL BATTESIMO DEL GRAND HOTEL MAJESTIC “GIÀ BAGLIONI”
Rimarginate le ferite della guerra e riportato allo splendore di sempre, l’albergo adotta un
nome che costituisce quasi un ritorno al passato, Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, con
la o di Hotel priva di accento circonflesso. L’albergo, sotto la direzione di Emilio Totti e, alla
sua morte, della figlia Gianfranca, mantiene con raffinato gusto la gestione fino all’anno
della chiusura nel 1978.
LA CHIUSURA
Negli anni Cinquanta e nei successivi decenni l’albergo è oggetto di opere di
manutenzione e di altri interventi. Tra i più significativi, quelli che negli anni Sessanta si
concentrano sulla sopraelevazione della parte di albergo di Palazzo Fava. Il progetto è
dell’ing. Piero Gualandi e la direzione dei lavori è affidata all’ing. Aldo Barattini.
DA BAGLIONI HOTELS…
Dopo anni di oblio e incertezze che hanno messo a rischio la prosecuzione dell’attività
alberghiera, il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” riapre nel 1987 dopo importanti lavori di
ristrutturazione che lo riportano ai fasti delle origini. Protagonista, un coraggioso
imprenditore bolognese, il Cavaliere Mario Bandiera, che trovò nel Commendatore
Roberto Polito, presidente della società COGETA, divenuta successivamente Baglioni
Hotels, il partner ideale per ricollocare il grande hotel nella mappa dei migliori alberghi del
mondo. Dal 1995 il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” entra a far parte di The Leading
Hotels of the World, l’organizzazione internazionale che riunisce gli hotel più prestigiosi del
mondo.
… A DUETORRIHOTELS
Nel 2010 Duetorrihotels Spa, società che ha nel proprio portafoglio i luxury hotel Due Torri
di Verona, Bernini Palace di Firenze, Bristol Palace di Genova, il business Hotel Santa
Barbara di Milano e il Budget Hotel Alga Milano, rileva il Grand Hotel Majestic “già
Baglioni”, che diventa, così, il fiore all’occhiello delle attività del gruppo. Investimenti e
importanti restauri mantengono la struttura ai livelli più alti dell’hôtellerie di lusso, perfetto
esempio dell’hospitality made in Italy.
UFFICIO STAMPA GRAND HOTEL MAJESTIC “GIÀ BAGLIONI” _ OMNIA RELATIONS
OMNIA FACTORY, T. + 39 051 6939166_6939129 | OMNIA LAB, T. + 39 051 261449
Lucia Portesi, [email protected], M. + 39 349 369 2989
Ambra Notari, [email protected], M. + 39 339 77 93305
www.omniarelations.com