sistema della pianura Rilievo urbanistico del territorio urbano
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sistema della pianura Rilievo urbanistico del territorio urbano
COMUNE DI SERAVEZZA Provincia di Lucca REGOLAMENTO URBANISTICO QUADRO CONOSCITIVO Sub - sistema della pianura Rilievo urbanistico del territorio urbano … Tecnico incaricato Arch. Michela Biagi Coordinamento Andrea Tenerini Responsabile Settore Gestione e Tutela del Territorio Collaboratori Michela Guastini, Marcella Chiavaccini RELAZIONE Dicembre 2007 INDICE INDICE..................................................................................................................... 1 OBIETTIVI DELL’ANALISI E DESCRIZIONE DEL TERRITORIO................. 2 METODOLOGIA DI ANALISI E FORMAZIONE DEL QUADRO CONOSCITIVO ...................................................................................................... 4 Rilievo urbanistico degli spazi aperti di pertinenza degli edifici .................. 5 Rilievo urbanistico degli spazi pubblici............................................................ 6 Schedatura degli edifici ..................................................................................... 7 CONCLUSIONI. ..................................................................................................... 8 -1- OBIETTIVI DELL’ANALISI E DESCRIZIONE DEL TERRITORIO Il quadro conoscitivo del regolamento urbanistico corrisponde ad un lavoro di indagine sul campo organizzato secondo due distinte sezioni: quella che riguarda il territorio urbano e quella relativa al territorio extraurbano, in modo da ottenere indagini omogenee estese all’intero territorio comunale. La definizione degli ambiti di indagine deriva direttamente dal piano strutturale in particolare interpolando le tavole 2 e 16, ovvero quelle relative alla definizione delle UTOE e delle analisi dei tessuti urbani. L’obiettivo generale del rilievo urbanistico del territorio urbano è quello di individuare sulla base cartografica aggiornata1 la consistenza attuale e le caratteristiche degli insediamenti al fine di dettagliare la lettura compiuta in sede di formazione del Piano Strutturale. Pertanto il rilievo urbanistico del territorio urbano prende avvio dalla ricognizione dei contenuti in parte già presenti nelle cartografie di piano strutturale aggiornati e dettagliati attraverso i rilievi sul campo e le schedature di specifici elementi insediativi, per produrre un atlante tematico finalizzato alla valutazione analitica degli insediamenti. Gli ambiti territoriali interessati da questa campagna di rilievo e acquisizione dati si identificano con le aree urbanizzate del sistema della Piana Versiliese, articolata dal piano strutturale in “Sub-sistema della “Pianura della Versilia storica” e Sub-sistema della “Pianura del Lago di Porta” (Tav. 2 del Quadro progettuale. – Sistemi e Sub-sistemi Territoriali), con una scala unificata della rappresentazione che è quella di 1:2.000 della Carta Tecnica Regionale aggiornata, sono escluse dalla campagna di rilievo le aree già soggette a recenti piani di recupero2 e quelle relative a varianti di anticipazione del Piano Strutturale3. La restituzione cartografica del lavoro comporta una cartografia sinottica dei singoli temi, senza tuttavia escludere la possibilità di avere temi singoli e informazioni parziali secondo layout di stampa originali a cura dell’ufficio di piano. Nei paragrafi successivi vengono elencati nel dettaglio i diversi temi del rilievo, mentre sarà oggetto del progetto del Regolamento 1 L’Amministrazione Comunale di Seravezza ha dato incarico della redazione della nuova cartografia aerofotogrammetrica in scala 1:2000 per la redazione del Regolamento Urbanistico. 2 I Piani di Recupero di recente approvazione sono: Piano di Recupero di Querceta; Piano di Recupero di Pozzi; Piano di Recupero dei Borghi di Pianura; Piano di Recupero di Cafaggio – Frasso e Ranocchiaio; Piano di Recupero della Serra. 3 Variante all’area produttiva di Ciocche – Puntone. -2- Urbanistico definire in modo univoco e definitivo i perimetri dei centri abitati, dei limiti urbani e delle U.T.O.E.. Il territorio della pianura di Seravezza è un territorio fortemente urbanizzato, in cui gli insediamenti più consistenti e di maggiore densità sono quelli sviluppatisi intorno a Querceta e Ripa. La caratterizzazione degli insediamenti è assai complessa, in quanto lo sviluppo dei centri urbani si forma per aggregazione successiva e densificazione delle preesistenze che, con poche eccezioni, sono costituite da nuclei rurali e case sparse. Il sovrapporsi di modelli insediativi così diversi tra loro e di forme di occupazione di suolo tanto distanti produce insediamenti di difficile catalogazione, sia sotto il profilo funzionale che sotto quello più generale della qualità e della forma dello spazio urbano. L’aspetto di maggior rilievo è legato allo sconfinamento di forme urbane, ancorchè isolate ed episodiche, all’interno dei tessuti agricoli e nel territorio aperto, dove sembra che le trasformazioni urbanistico edilizie dei suoli possano essere sempre replicabili senza nessuna particolare regola di contenimento. La caratterizzazione appena descritta degli insediamenti di nuovo impianto, ovvero quelli che si sono sviluppati nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale e che sono a tuttoggi in evoluzione, ha sottratto aspetti e regole insediative che invece caratterizzano il patrimonio edilizio storico. L’assenza di quelle regole ha ingenerato un’involuzione profonda della forma e della qualità degli insediamenti: in primo luogo si tratta del venir meno del rapporto del costruito con la strada e in secondo luogo si tratta, invece, dell’introduzione di destinazioni d’uso non conciliabili con le preesistenze. Il primo elemento ha creato luoghi insediati di difficile accesso e percorribilità le cui disfunzioni hanno ricadute pesanti sull’attuale standard qualitativo dei centri abitati, il secondo ha prodotto centri abitati privi di un organico disegno urbano e della dotazione di spazi pubblici riconoscibili. In un territorio così strutturato l’analisi delle forme degli insediamenti e la conoscenza delle singole destinazioni d’uso dei singoli edifici, quella degli elementi ambientali esistenti, della consistenza degli spazi aperti e di quelli pubblici è il primo ed indispensabile livello per poter pensare ad un disegno del piano che tenti di recuperare situazioni così compromesse ed è quindi questa la finalità prima del rilievo urbanistico del territorio. -3- METODOLOGIA DI ANALISI E FORMAZIONE DEL QUADRO CONOSCITIVO La formazione del quadro conoscitivo segue per metodo e organizzazione quella adottata in sede di formazione del piano strutturale comunale, con la particolarità di approfondire il materiale conoscitivo esistente attraverso approfondimenti tematici. In particolare gli approfondimenti riguardano: - Schedatura del patrimonio edilizio esistente di impianto prevalentemente storico; - Schedatura dei beni storico – culturali; - Individuazione e schedatura degli spazi pubblici; - L’aggiornamento della schedatura del patrimonio edilizio esistente di tipo produttivo. Il rilievo urbanistico delle funzioni urbane esistenti e delle destinazioni d’uso prevalenti all’interno degli edifici costituisce il cuore della lettura analitica dell’ambiente insediato e più specificatamente dei tessuti urbani. Il rilievo si basa principalmente sulla costruzione di una cartografia tematica pensata come un primo strato di informazioni sempre aggiornabili che si basa sul database di interfaccia del GIS stesso. Le informazioni sono raccolte attraverso una campagna di rilievo diretto del territorio che si è sviluppata da Giugno a Settembre dell’anno 2007 con un gruppo di lavoro costituito da tre esperti schedatori di cui uno dedicato alla schedatura del patrimonio edilizio esistente di impianto storico. Le informazioni che vengono riportate in relazione rilievo urbanistico delle funzioni urbane esistenti e delle destinazioni d’uso prevalenti all’interno degli edifici sono: − identificazione degli edifici residenziali e dei relativi spazi di pertinenza specificando con apposita simbologia grafica anche l’uso di questi ultimi secondo categorie generali (vedi successivo paragrafo); − edifici a prevalente destinazione commerciale e relativi spazi di pertinenza; − edifici con funzioni miste, specificando secondo due categorie di riferimento se si tratta di edifici a destinazione residenziale con piano terra specializzato e più semplicemente organismi edilizi multifunzionali; − edifici a destinazione produttiva, artigianale o industriale e relativi spazi di pertinenza; − edifici a prevalente destinazione terziaria – direzionale relativi spazi di pertinenza; -4- − edifici con funzioni ricettive e relativi spazi di pertinenza; − distributori di carburanti; − depositi di materiale e depositi in genere, compreso impianti di rottamazione e altri depositi; − edifici non utilizzati ed abbandonati con indicazione delle originarie destinazioni d’uso basate sulla lettura dell’impianto edilizio; − box, edifici precari e altri manufatti che non siano a corredo di edifici principali Per quanto riguarda gli edifici produttivi si procede all’aggiornamento e all'integrazione dell'archivio comunale esistente, in modo da aggiornare un database dedicato e funzionale alla formazione del regolamento urbanistico comunale. La schedatura viene fornita su supporto digitale compatibile con il GIS in uso dalle strutture tecniche comunali. Pertanto nel caso di insediamenti produttivi in territorio urbano si provvede: − al semplice aggiornamento dell'archivio in caso di impianti ora dismessi o trasformati; − nel caso di impianti già schedati si verifica la scheda esistente; − nel caso di impianti non censiti nella fase di costruzione del Quadro Conoscitivo del PS si effettua il rilievo diretto tramite la scheda di rilievo esistente. La cartografia derivata dal rilievo in oggetto riporterà in maniera sinottica le informazioni in modo da conoscere nel complesso le principali destinazioni d’uso delle parti costruite del territorio urbano. Rilievo urbanistico degli spazi aperti di pertinenza degli edifici Il rilievo urbanistico degli usi in atto nelle aree di pertinenza completa il rilievo di cui al punto precedente in modo da concludere la lettura analitica dell’ambiente insediato e con informazioni relative alle parti aperte dei tessuti urbani. La costruzione della cartografia tematica è analoga e omogenea a quella relativa alle parti costruite. Le informazioni che vengono riportate in relazione al tematismo in oggetto sono: − spazi di pertinenza degli edifici residenziali. − cortili anche con aree di sosta pertinenziali; − parcheggi pertinenziali; − giardini − orti − altro (inteso come descrizione di usi non contemplati in legenda). -5- − spazi di pertinenza di edifici a prevalente destinazione commerciale; − spazi di pertinenza di edifici con funzioni ricettive, − spazi di pertinenza di edifici non utilizzati ed abbandonati: − indicazione delle originarie destinazioni d’uso se attualmente rilevabili − descrizione delle aree di pertinenza di box, edifici precari e altri manufatti che non siano a corredo di edifici principali. Qualora nel rilievo delle parti scoperte a corredo degli edifici si trovino elementi di particolare rilevanza paesaggistica ed ambientale (alberature, filari di olivi, ecc.) o storico architettonica e culturale (muri di sasso; chiuse; marginette, ecc), questi verranno opportunamente evidenziati in cartografia. Benchè non facenti parte degli spazi di pertinenza degli edifici, le aree libere e quelle intercluse in ambito urbano sono oggetto del rilievo secondo questo schema di riferimento: − aree libere incolte e/o naturali; − coltivi, seminativi; − seminativi arborati a olivo; − seminativi arborati a vite; − colture specializzate (con specificazione se vite, olivo o frutteto); − prato; − serre. Rilievo urbanistico degli spazi pubblici Il rilievo urbanistico degli spazi pubblici per la definizione della dotazione attuale di standard urbanistici consiste nella individuazione delle aree pubbliche e di uso pubblico e delle relative destinazioni d’uso. Il rilievo diretto provvede all’identificazione di tali aree e alla successiva parametrizzazione, mentre la puntuale verifica delle aree pubbliche verrà svolta dagli uffici tecnici comunale. Le informazioni che vengono riportate in relazione al tematismo in oggetto sono: − scuole e spazi per l’istruzione: − asili e scuole materne (A) − scuole elementari (E) − scuole medie (M) − scuole superiori (S). − spazi ed attrezzature di interesse comune: − religiose (R) − culturali (C) − sociali (S) − assistenziali (A) -6- − sanitarie (SN) − amministrative (AM) − verde pubblico e spazi attrezzati a parco per il gioco, lo svago e il tempo libero. − verde sportivo (con specifica indicazione del tipo di impianto) − parcheggi pubblici − piazze e percorsi pedonali Schedatura degli edifici La schedatura degli edifici di impianto storico interessa gli edifici presenti al catasto ottocentesco oggi in ambito urbano, così come risulta dalla verifica della Carta n° 16 - Assetto Insediativo del Quadro Conoscitivo di PS. A questa categoria di edifici si devono aggiungere edifici di impianto storico costruiti in epoca successiva che sono stati rintracciati durante le fasi del rilievo del territorio. Per la raccolta delle informazioni viene utilizzata una scheda di rilievo, comune anche all’analoga schedatura del patrimonio edilizio di impianto storico in territorio extraurbano, predisposta specificatamente per la formazione del quadro conoscitivo del Regolamento Urbanistico. La schedatura genera un database specifico e viene fornita su supporto digitale compatibile con il GIS in uso dalle strutture tecniche comunali, in modo che si interfacci direttamente con la costruzione ed il disegno del piano. La scheda, relativa all’edificio e al suo spazio di pertinenza aperto, vede i seguenti contenuti: − Localizzazione − Identificazione catastale − Descrizione del tipo edilizio − Indicazione della consistenza dell’edificio (n. piani fuori terra) − Destinazione d’uso prevalente − Presenza di annessi e volumi accessori − Stato di conservazione fisica − Presenza di interventi edilizi in corso − Descrizione dello spazio di pertinenza compreso il tipo di accesso al lotto. La schedatura del patrimonio edilizio esistente con funzioni prevalentemente residenziali consiste nella raccolta di informazioni tese ad evidenziare il rapporto tra suoli urbanizzati ed ambiente di riferimento, così da rappresentare gli insediamenti non solo in relazione al loro numero e alla relativa categoria di valore, ma anche in relazione alla loro morfologia e soprattutto alle forme di occupazione di suolo. -7- CONCLUSIONI. Il rilievo urbanistico del territorio conduce alle seguenti sintetiche conclusioni il cui peso nel disegno del piano verrà stabilito dalla valutazione che caratterizza il processo di formazione del nuovo atto di governo. La sintesi del lavoro svolto è così riassumibile: - individuazione dei limiti e perimetri degli insediamenti a carattere urbano, in modo da rendere definitivo il limite tra i contesti urbani e quelli eminentemente agricoli; - aggiornamento dell’archivio delle aree produttive: l’archivio esistente contava 241 elementi, di queste 36 nel tempo si sono trasformate in altre attività o sono state oggetto di trasformazioni urbanistico – edilizie del territorio; 5 attività censite sono nuove rispetto al vecchio archivio; 16 delle attività facenti parte del precedente archivio ricadono nel territorio extraurbano. Molte delle attività censite nell’archivio comunale allestito in occasione della formazione del Piano Strutturale sono comprese nelle aree soggette a piano di recupero della Serra (14 attività) o nell’area ricadente nella variante di Ciocche – Puntone e perciò non soggette a verifica ( 55 attività). Il dato di maggior rilievo è che la variazione sostanziale dell’archivio non consiste nel numero degli elementi censiti, ma nella loro configurazione, ovvero attraverso il rilievo puntuale delle singole aree e a seguito del nuovo volo aereo si sono perimetrate con maggiore esattezza le aree dei singoli impianti produttivi registrando sensibili modifiche alla loro perimetrazione. La campagna di rilievo ha inoltre consentito di coprire tutto il territorio comunale, mentre l’allestimento del precedente archivio non avendo questa caratteristica dava una parziale copertura della realtà produttiva esistente. - aggiornamento dei dati del quadro conoscitivo del Piano Strutturale per quanto riguarda i beni storico culturali (32 elementi censiti) e il patrimonio edilizio esistente di impianto storico. Le schede di rilievo relative a quest’ultima categoria sono complessivamente 445 estese a tutta la pianura ed escluse le aree già soggette a Piano di Recupero, in cui si rilevano solo 11 edifici completamente sostituiti e fortemente alterati anche nel sedime. Il dato più rilevante della campagna di rilievo effettuata sul patrimonio edilizio di impianto storico riguarda lo stato di conservazione degli edifici e dei manufatti censiti. In particolare si nota che gli interventi di maggiore trasformazione e di forte erosione degli elementi di caratterizzazione tipologica degli edifici appartengono a momenti temporali diversi e comportano una forte manomissione dei prospetti e della -8- - copertura, con la tendenza costante alla trasformazione del tipo storico di origine rurale verso un modello contemporaneo che vede nella villetta il modello insediativo di riferimento, con conseguenti trasformazioni dell’assetto degli spazi aperti. Questa tendenza è ancora in atto, con la grave aggiunta degli interventi di demolizione e ricostruzione che creano significativi ed eclatanti episodi di falsi storici. Al contrario permangono in essere i passi a comune e un buon livello di conservazione del sedime originario degli edifici. Individuazione del sistema degli spazi pubblici e delle aree che contribuiscono alla formazione degli standard urbanistici per un totale di 78 elementi. Il patrimonio degli spazi pubblici censito non è rilevante rispetto alla realtà insediativa che caratterizza il subsistema della pianura, in particolare molti degli elementi individuati sono poco consistenti e non corrispondono ad un disegno congruente alla realtà urbana e ai suoi bisogni funzionali. In termini generali gli elementi di sintesi e di riflessione sono più articolati dei dati che emergono dagli archivi e sono così riassumibili: - - - - sviluppo dei tessuti urbani corrispondente per lo più ad un incremento quantitativo fatto di aggregazioni successive che non hanno prodotto forme urbane riconoscibili; rottura sistematica della maglia agraria, promuovendo forme di occupazione di suolo libere e inadeguate rispetto alla maglia poderale su cui si attestano, senza nessuna forma di adeguamento funzionale dei percorsi esistenti o la creazione di percorsi di nuovo impianto; crescita urbana senza crescita qualitativa e quantitativa degli spazi pubblici e adeguamento infrastrutturale; sviluppo del costruito secondo un modello insediativo con scarse qualità funzionali che favorisce forme di occupazione di suolo senza controllo, attuabile per intervento diretto, privo di ricadute positive sul patrimonio pubblico e con bassissime funzionalità dell’insediamento. Questo modello peggiorativo ma frequente corrisponde alla costruzione “in seconda fila” rispetto ai lotti prospicienti la strada servita da una viabilità di servizio a sezione minima che sfocia in un “cul de sac” privo di un opportuno dimensionamento, ma pensato solo ed esclusivamente per distribuire lungo gli accessi delle resisdenze private; introduzione di tipologie edilizie che aggravano fortemente il carico urbanistico, questo aspetto sommato ai punti precedenti produce un “effetto accumulo” pesante in termini di qualità e -9- - funzionalità degli insediamenti; grave pressione delle trasformazioni recenti sugli insediamenti di impianto storico riscontrabili nella distanza dei fabbricati; erosione delle resedi; nuova edificazione in continuità con i tessuti storici a corte o in schiera lungo strada. Il quadro dell’assetto insediativo della pianura si conclude con il riscontro della progressiva perdita della forma urbana, intesa come episodio spaziale che esprime l’”idea della città”. In questo caso si è assistito ad una rapida trasformazione di un ambiente rurale in un consistente insediamento urbano che non ha saputo perequare la trasformazione di suoli e paesaggi in termini di città efficiente, funzionale e dotata di qualità minime riconoscibili. Appare oggi difficile individuare quale “ragionevole fattore di scambio” ci sia stato con la comunità insediata, inteso in termini di valori estesi e collettivi, di fronte alla tipologia e alla misura delle trasformazioni urbane verificatesi su questo territorio. La necessità di recuperare un livello accettabile della funzionalità prima e della qualità dopo degli insediamenti è per la pianura di Querceta un’urgenza. Il reperimento degli spazi pubblici e la dotazione di adeguate funzioni non può prescindere ormai dal disegno di opportune forme di occupazione di suolo, eludere questo passaggio di fronte al quadro complessivo che emerge dal rilievo urbanistico del territorio significherebbe reiterare un modello insediativo confliggente con l’idea stessa di governo del territorio. - 10 - - 11 -