MIF 19102015_ISP
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Mercato Immobiliare e Finanziamenti Confronto europeo 19 ottobre 2015 Un confronto a livello europeo sull'andamento del settore immobiliare nei diversi Paesi evidenzia quali sono i fattori che influenzano positivamente i prezzi degli immobili e in quali nazioni gli investimenti immobiliari sono in ascesa. In Italia la situazione non mostra chiari segnali di miglioramento, anche se i livelli minimi di prezzo sembrano ormai essere stati raggiunti. Da fine 2007 in Italia i valori delle case sono scesi mediamente del 23% e per le seconde case la flessione sfiora il 35%. In altri paesi, come Germania, Svezia e Svizzera, invece i prezzi sono ai massimi storici, così come stanno salendo rapidamente in Irlanda e in Gran Bretagna, dove il PIL negli ultimi anni è tornato a crescere in modo più consistente. Nota mensile Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Per valutare correttamente un investimento immobiliare è importante considerare la location del bene ma anche la sua appetibilità futura che dipende da molti fattori, tra cui: il livello di tassazione, la gestione del territorio e dei servizi, le infrastrutture, il sistema scolastico e dei trasporti, l’andamento dell’economia locale e nazionale, i flussi turistici e il sistema di finanziamento. Per farsi un’idea se un mercato immobiliare è sopra o sottovalutato, può essere interessante comparare la ricchezza media degli abitanti di una nazione (PIL pro-capite) con il prezzo medio delle abitazioni. Ricerca per Investitori privati e PMI Riportiamo di seguito un grafico, pubblicato recentemente da Property Index, che confronta lo stipendio medio lordo in varie nazioni e quante annualità occorrono per acquistare un appartamento di 70 metri quadrati in ciascun Paese. In Belgio con 3,2 annualità ci si può permettere mediamente l’acquisto di un appartamento. Oltre al Belgio, i Paesi dove è relativamente più conveniente acquistare un immobile in base al potere d’acquisto locale sono: Germania, Danimarca, Olanda, Spagna, Irlanda, Portogallo, Svezia e Austria. Comprare una casa invece in Paesi come Italia, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria e Francia è meno conveniente perchè occorre destinare all’acquisto di un’abitazione dalle 6 alle 8 annualità. Decisamente più cari i mercati immobiliari in Russia (dove è il dato di Mosca soprattutto a far salire la classifica), in Gran Bretagna e in Israele. Analista Finanziario Ester Brizzolara Analista Finanziario Fulvia Risso L’andamento dei prezzi degli immobili di una nazione è quindi un derivato della ricchezza prodotta, e se il PIL non migliora le quotazioni immobiliari in senso generale ne risentono. Pertanto in economie sempre più globalizzate gli investitori immobiliari si orientano verso Paesi dove le prospettive di lavoro/business e la qualità della vita mostrano potenzialità di crescita. Nella tabella a pagina 2, che mette a confronto l’andamento dei prezzi delle case in varie nazioni europee, si nota come nel 2014 fra i paesi che hanno visto il maggiore rialzo delle quotazioni Prezzi in termini reali (The Economist – Global house price Index) Nota: Q3 2006= 100. Fonte: The Economist 07.10.2015 Annualità di stipendio lordo necessarie per acquistare un appartamento di 70 mq in ciascun paese Fonte: Property Index Overview of European Residential Markets Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale. Mercato Immobiliare e Finanziamenti 19 ottobre 2015 immobiliari ci sia l’Irlanda (+11,1% a/a), che negli anni precedenti era stata colpita gravemente dalla crisi economica. Questa nazione è riuscita a passare dallo stato di crisi alla crescita grazie a un ambizioso piano di tagli fiscali e investimenti. Nel 2014, l’incremento del PIL è stato del 5,2%, il ritmo di crescita più alto in Europa, e anche per l’anno in corso e il 2016 le previsioni della Banca centrale irlandese sono di una crescita pari rispettivamente al 5,8% e al 4,7%, grazie anche all’effetto combinato del calo del greggio e della flessione dell’euro rispetto al dollaro. Eurostat – Variazione prezzi in termini reali % a/a 2006 2007 2008 Belgio 6,5 4,8 1,2 Bulgaria 12,3 18,4 17,6 Rep. Ceca 5,8 15,9 7,7 Danimarca 21,4 0,9 -7,9 Germania -1,4 -3,7 -0,4 Estonia 41,0 12,1 -16,6 Irlanda 12,0 4,3 -8,4 Grecia 9,6 2,5 -2,5 Spagna 9,5 6,3 -4,8 Francia 9,8 3,6 -1,8 Croazia 13,9 8,8 -2,0 Italia 3,1 2,7 -0,5 Cipro 8,7 8,1 0,8 Lettonia 41,2 22,1 -10,9 Lituania 22,6 19,3 -1,7 Lussemburgo 8,4 4,7 1,0 Ungheria -3,1 Malta 17,0 19,6 7,2 Paesi Bassi 1,5 2,5 0,1 Austria 2,0 2,0 -1,1 Polonia Portogallo -1,5 -1,9 1,0 Romania Slovenia 14,0 18,8 1,3 Slovacchia 25,7 12,8 Finlandia 5,6 3,9 -2,4 Svezia 11,1 10,8 -2,0 Regno Unito 3,6 7,9 -4,6 2009 -0,1 -21,0 -4,7 -13,1 1,2 -37,0 -13,2 -4,6 -5,8 -4,9 -6,8 -0,1 -7,0 -35,0 -32,8 -1,8 -9,0 -6,2 -3,5 3,4 -5,4 1,0 -26,9 -10,3 -12,8 -0,4 0,8 -9,2 2010 1,4 -12,3 -2,3 0,3 -0,9 2,1 -10,3 -8,1 -3,7 3,6 -9,4 -2,2 -8,0 -8,7 -8,6 4,3 -5,9 -1,0 -2,7 4,4 -6,2 -1,0 -14,0 -1,3 -5,0 4,8 6,4 2,7 2011 1,0 -9,6 -1,6 -4,0 1,5 2,6 -15,4 -6,5 -9,8 3,9 -5,9 -2,1 -4,4 4,1 2,4 1,1 -6,9 -3,7 -4,0 3,0 -5,4 -6,5 -17,6 0,9 -5,2 0,0 0,8 -4,2 2012 0,2 -5,3 -3,6 -5,2 1,9 3,8 -12,0 -12,4 -16,8 -2,0 -2,2 -5,4 -5,9 -0,3 -3,2 2,4 -9,4 0,5 -8,1 4,9 -5,5 -8,7 -10,6 -8,1 -5,9 -0,4 0,7 -0,4 2013 0,1 0,4 -0,7 2,8 1,8 7,3 0,5 -9,3 -10,0 -2,7 -18,1 -6,9 -4,7 6,6 0,2 3,3 -4,6 -1,5 -8,0 3,0 -4,2 -2,7 -3,8 -6,0 -0,4 -1,2 4,8 1,6 2014 -1,1 1,5 1,8 3,1 1,5 12,8 11,1 -5,6 0,1 -1,6 -2,0 -4,6 0,4 5,4 6,3 4,4 3,1 2,6 -0,5 1,4 1,2 3,6 -3,6 -6,6 1,5 -1,9 8,6 8,4 Fonte: Eurostat, Real house price index – deflated, aggiornato al 12 ottobre 2015 Per quanto riguarda il mercato immobiliare italiano, una correzione dei prezzi è già avvenuta in questi anni (il numero di annualità per comprare casa è già sceso in Italia da oltre 8 del 2005 a 6-6,5 del 2014) ma, comparando i valori di fine 2014 con l’andamento del PIL e il numero di annualità in altri Paesi necessari per acquistare un’abitazione, non è improbabile attendersi un’ulteriore limatura al ribasso dei prezzi. Le stime di Nomisma per fine 2015 (dato aggiornato a luglio 2015) indicano una flessione a/a del valore delle abitazioni del 2,5%, degli uffici del 3,1% e dei negozi del 2,3%. Per il 2016 le previsioni sono per una sostanziale stabilità. Di contro, l’alleggerimento del carico fiscale sulla prima casa previsto nella legge finanziaria appena varata dal Governo dovrebbe dare un po’ di ossigeno al mercato immobiliare domestico. Secondo i dati ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), negli ultimi anni le imposte sugli immobili sono aumentate del 143%. La tassazione sulla proprietà degli immobili è passata dai 9,8 miliardi di euro del 2011 (vigente l’Ici) ai 23,9 miliardi della combinazione Imu-Tasi del 2014. Secondo l’Associazione, l’Italia è al terzo posto in Europa per imposizione fiscale sulle proprietà immobiliari dopo Francia e Gran Bretagna. Nel 2014, sempre secondo ANCE, il 56,7% del prelievo sugli immobili è riconducibile all’Imu+Tasi (nel 2011 con l’Ici era il 29,8%), un ulteriore 17,1% alle imposte di natura reddituale, mentre le imposte sui trasferimenti e sulle locazioni incidono rispettivamente per il 21,2% e il 5%. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 2 Mercato Immobiliare e Finanziamenti 19 ottobre 2015 Tassi d’interesse su mutui e prestiti In occasione della riunione del 3 settembre, la BCE ha lasciato i tassi di riferimento invariati (0,05% il refi, -0,2% il tasso sui depositi e 0,3% il tasso marginale), prendendo atto di una crescita economica lenta e di una modesta ripresa dell’inflazione, sottolineando i rischi al ribasso per entrambe e dando di fatto il via libera a un eventuale incremento dello stimolo monetario. Alla riunione in agenda il 22 ottobre, riteniamo che la BCE manterrà toni molto accomodanti per continuare a guidare le aspettative, ma non adotterà misure concrete. Sulla base dei commenti e dei dati nell’ultimo mese, pensiamo che non vi sia ancora un consenso sufficientemente ampio all’interno del Consiglio Direttivo della BCE per annunciare aggiustamenti del programma di acquisto titoli già alla prossima riunione. I verbali della riunione di settembre hanno confermato che la BCE non aveva nemmeno discusso l’opportunità di rimodulare il QE ma aveva già riconosciuto che il quadro è peggiorato ulteriormente e i rischi verso il basso per lo scenario si sono intensificati. Nella stessa direzione vanno i commenti delle ultime settimane, dal momento che anche i membri del Comitato esecutivo generalmente più interventisti, quali Coeuré e Praet, hanno indicato che è troppo presto per valutare modifiche al programma, anche perché il suo stadio di avanzamento è ancora assai parziale. Più membri hanno enfatizzato che le misure di politica monetaria non convenzionale adottate tra giugno 2014 e gennaio 2015 stanno contribuendo alla normalizzazione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria all’economia reale. Nonostante la strada verso nuovi stimoli sia stata presa e alcune opzioni potrebbero già essere discusse il 22 ottobre, riteniamo che, data l’elevata incertezza che circonda le stime di ritorno dell’inflazione al 2% per fine 2017, la BCE potrebbe annunciare un potenziamento del programma di acquisto titoli entro i primi mesi del prossimo anno. I tassi Euribor sono ulteriormente scesi nell’ultimo mese, restando su livelli negativi fino alla scadenza a 3 mesi. Tale quadro dovrebbe confermarsi anche per i mesi a venire, a maggior ragione se la retorica di Draghi dovesse farsi ancora più accomodante. I tassi Euribor e il tasso di rifinanziamento della BCE Fonte: Bloomberg Sempre sulla scia di una BCE più espansiva i tassi Eurirs (sia su 10 che 30 anni) sono tornati a scendere nel corso dell’ultimo mese. Si giustifica dunque una preferenza verso l’indebitamento flessibile o a tasso fisso rispetto a quello a tasso variabile, per gli orizzonti temporali più lunghi. Gli orizzonti temporali più brevi possono invece beneficiare in misura più significativa di un prolungato periodo di tassi Euribor o BCE a livelli minimi. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 3 Mercato Immobiliare e Finanziamenti 19 ottobre 2015 I tassi swap (Eurirs) Fonte: Bloomberg Nell’ambito dei tassi fissi, permane ancora una preferenza relativa sulle scadenze extra-lunghe (30 e 40 anni) e sul decennale. Selezione di tipologie di indebitamento con scadenza a 30 anni Positivi Tasso fisso Flessibile Negativi* Tasso variabile Rata costante Nota: * L’eventuale opportunità di ristrutturazione è legata alle condizioni dello specifico mutuo di cui si è titolari e a quelle alternative, nonché ai costi dell’operazione. Fonte: Intesa Sanpaolo, Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 4 Mercato Immobiliare e Finanziamenti 19 ottobre 2015 Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (a eccezione degli analisti finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. Il presente documento è pubblicato con cadenza mensile. Il precedente report è stato distribuito in data 07.09.2015. Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia, e verrà messo a disposizione della rete di Intesa Sanpaolo attraverso la intranet aziendale e potrà essere consegnato ai clienti interessati. Il presente documento sarà disponibile per i clienti di Banca IMI nella sezione Market Hub del sito internet di Banca IMI (https://markethub.bancaimi.com/home_public.html). Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 5 Mercato Immobiliare e Finanziamenti 19 ottobre 2015 Note Metodologiche Il presente documento è stato preparato sulla base della seguente metodologia. Mercato Immobiliare I commenti sul mercato immobiliare sono realizzati sulla base dei dati forniti da Nomisma, dalle Agenzie del Territorio o dalla Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali e sulla base di altri studi tematici o inerenti il mercato immobiliare realizzati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Tassi di interesse su mutui e prestiti L’universo di riferimento è quello dei mutui o prestiti a tasso fisso, a tasso variabile o a rata costante. La scadenza di riferimento per i prestiti è di 5 anni e per i mutui a tasso fisso o a tasso variabile è di 20 o 30 anni. La selezione delle tipologie di indebitamento viene realizzata sulla base delle previsioni sui tassi d’interesse realizzate dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Ai sensi del Regolamento adottato con delibera Consob n. 11971 del 14.05.1999 e successive modificazioni ed integrazioni, Intesa Sanpaolo ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (information barriers), al fine di prevenire ed evitare conflitti di interesse in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Per maggiori informazioni si rinvia al documento “Policy per studi e ricerche” e all’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse” a disposizione sul sito internet di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com). Certificazione degli analisti Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che: (a) le opinioni espresse riflettono accuratamente l’opinione personale, indipendente, obiettiva, equa ed equilibrata degli analisti; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni Gli analisti citati nel documento sono soci AIAF. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Intesa Sanpaolo. Il copyright e ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica e anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Intesa Sanpaolo. Chi riceve il presente documento è obbligato a uniformarsi alle indicazioni sopra riportate. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Ester Brizzolara Laura Carozza Piero Toia Analista Obbligazionario Serena Marchesi Fulvia Risso Cecilia Barazzetta Analista Valute e Materie prime Mario Romani Editing: Cristina Baiardi Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 6