Senza acqua e senza viti del calamaio

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Senza acqua e senza viti del calamaio
Edizione 2005
2
No.
PRODOTTI · PRASSI · PROSPETTIVE
www.kba-print.com
Il futuro della stampa offset è già iniziato da tempo!
Dal contenuto
Senza acqua e senza viti del calamaio
Premessa
2
Pietre miliari
Stampa planografica
3
L
a KBA e l’affiliata Metronic AG sono i
precursori e gli unici produttori dell’innovativa tecnologia di stampa offset senza acqua
con gruppi inchiostratori senza viti del calamaio. Grazie ad una visione chiara, ad un lavoro di
sviluppo intenso e a partner strategici competenti, negli ultimi anni sono state realizzate soluzioni di qualità e attraenti economicamente
per modelli commerciali esistenti e nuovi.
Macchine innovative come la 74 Karat, la
Metronic CD-Print e la Metronic oc200 riscuotono successo sul campo e sono testimoni della
concorrenzialità del nuovo processo. Questo
offre allo stesso tempo il presupposto per una
produzione industriale standardizzata, perché
riduce decisamente, o esclude del tutto, oltre ad
una gran quantità di parametri della stampa
offset a umido convenzionale spesso negativi
sul risultato di stampa, anche gli influssi soggettivi degli operatori. Grazie agli indubbi vantaggi economici, ambientali, di semplicità
d’uso, di qualità di stampa e alla varietà di ap-
plicazioni, la KBA continuerà a seguire intensamente questa tecnologia. Gli esempi più recenti sono le nuove macchine introdotte sul
mercato dalla KBA, Genius 52, Rapida 74
Gravuflow, Cortina e la Premius della
Metronic. Infatti la filosofia del futuro della
Cortina modificherà a fondo la produzione nell’importante segmento di mercato della stampa
di giornali.
Questa edizione del “KBA Process” descrive in modo oggettivo, con l’aiuto di autori interni ed esterni qualificati, la storia, lo stato attuale e il futuro della stampa offset senza acqua
senza viti del calamaio. Oltre alla rappresentazione delle filosofie tecniche e applicative delle
singole macchine, un’informazione dettagliata
viene proposta con l’aiuto di panoramiche di
mercato relative a lastre e inchiostri, dei risultati di calcoli indipendenti sulla redditività, dell’interesse per le tematiche ambientali sempre
più importanti nonché di campioni di stampa
reali per dimostrare il potenziale di qualità.
Approcci odierni ai processi
Interazione
dei materiali
7
Gruppi inchiostratori corti
senza viti del calamaio
12
Condizionamento in funzione
del gruppo inchiostratore
16
Strategia di condizionamento
stampa offset di giornali
18
Materiali
Forme da stampa
Stampa senza acqua
Stampa UV senza acqua
Qualità
Vantaggi sulla qualità
offset senza acqua
Stampa industriale
standardizzata
24
31
36
39
42
Economicità
Vantaggi senza acqua/
senza viti del calamaio
Calcolo della redditività
Ambiente
Il bilancio ecologico
Documento BREF
industria della stampa
45
48
50
53
Handling
Manovrabilità, produttività
55
Applicazioni
Stampa offset senza acqua
oggi
65
Stampa commerciale/
di imballaggi/plastica
67
Stampa offset di giornali
senza acqua
73
Previsione
Futuro, ulteriori sviluppi
77
Colofone
Risorse/Partner
78
11
KBA Process
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Premessa
Cari clienti e amici della nostra azienda,
Albrecht Bolza-Schünemann, presidente
del C.d.A. della Koenig & Bauer AG, in
occasione del conferimento del premio
ecologico EWPA per la Rapida 74 G senza
acqua alla drupa 2004
Funziona anche senza acqua
Il processo offset senza acqua ha già oltre 30 anni. Inizialmente
l’idea di sostituire il liquido di bagnatura e i problemi connessi
mediante uno strato di silicone sulla lastra fu accolta con euforia.
Con la crescita esponenziale della stampa planografica indiretta
negli anni 70, 80 e 90 del secolo scorso, tuttavia, l’offset senza acqua ha invece poi condotto un’esistenza molto poco appariscente.
Da molti stampatori veniva visto come ergoterapia per fricchettoni
ecologici o tuttalpiù per visionari incorreggibili. In Europa la Scandinavia assunse il ruolo di precursore, viste anche le imposizioni
molto più severe sull’ambiente. Anche negli USA il processo conquistò solo un piccolo gruppo di fan. Solo in Giappone il processo
senza acqua riuscì a conquistare quote di mercato rilevanti.
Come cause per questo ruolo di nicchia sono stati indicati i
prezzi elevati delle lastre dovuti al brevetto del produttore giapponese Toray, scaduto oltre dieci anni fa, la scarsa disponibilità dei
clienti di pagare di più per la qualità di stampa senza dubbio migliore, la maggiore sensibilità ai graffi manifestata dalle lastre o il trasferimento relativamente instabile dell’inchiostro dato il condizionamento all’epoca ancora insoddisfacente delle macchine. Solo
quando il brevetto Toray è scaduto e altri produttori di lastre come
KodakPolychrome, Agfa e Presstek hanno introdotto sul mercato
lastre senza acqua o almeno portato alla maturità produttiva, si è
avvertita una rinascita della stampa offset senza acqua. Infatti alla
drupa 1995 furono ordinate diverse rotative commerciali senza
acqua.
Alla maggiore diffusione della tecnologia senza gruppi di
bagnatura contribuirono in particolare le macchine offset digitali
introdotte sul mercato negli anni 90, ad es. la GTO-DI e la Quickmaster DI della Heidelberg o la 74 Karat della KBA, che producono
quasi esclusivamente con offset senza acqua. E argomento discusso
nel settore l’offset senza acqua lo è diventato quando la KBA con la
macchina con torri da otto compatta del tutto nuova ,Cortina, ha
dimostrato alla drupa 2000 che con l’offset senza
acqua si possono perfino produrre giornali con velocità elevata,
scarti minimi e qualità di stampa impeccabile.
Contrariamente a tutti gli altri costruttori, la KBA sulle sue
innovative macchine senza acqua non solo ha omesso i gruppi di
bagnatura e „giocherellato con il condizionamento“ di aria o acqua,
ma ha integrato il processo di stampa senza acqua con la tecnologia
di inchiostrazione senza viti del calamaio e con un condizionamento precisissimo e rapido per cilindro retinato e cilindro portalastra.
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KBA Process
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Dopo che Friedrich Koenig quasi 200 anni orsono inventò il
gruppo inchiostratore a rulli, che rappresenta ancora oggi nei suoi
fondamenti lo stato della tecnologia dei gruppi inchiostratori offset
convenzionali, con la combinazione „senza acqua e senza viti del
calamaio“ alla KBA è riuscita un’innovazione di base con possibilità del tutto nuove per la stampa di qualità standardizzata e
riproducibile.
Alla PRINT ’97 di Chicago la KBA presentò per la prima volta
in stampa la macchina offset digitale 74 Karat, sviluppata assieme
alla Scitex. La nostra affiliata Metronic AG aveva già utilizzato con
successo alcuni anni prima nella stampa di smart card o di supporti
di dati elettronici la tecnologia dei gruppi inchiostratori corti senza
acqua. Alla drupa 2000 seguì la rotativa offset per giornali KBA
Cortina, definita da molti come rivoluzionaria, alla Ipex 2002 la
macchina a fogli per il formato piccolo KBA Genius 52, qualificata
dalla stampa specializzata come „geniale“ e, infine, alla drupa 2004
la macchina per il formato medio Rapida 74 G (G = Gravuflow) in
costruzione del tipo in linea.
Con le sue macchine a foglio, a bobina e speciali senza acqua e
senza viti del calamaio, la KBA oggi può dimostrare concretamente
che anche nella stampa l’economia e l’ecologia o la standardizzazione e la qualità non sono in contraddizione. La vendita di 29 torri
da otto Cortina a sei utenti in Olanda, Germania, Belgio e Svizzera
nel giro di 15 mesi, il successo di mercato della Genius 52 – finora
soprattutto nella versione UV, la qualità eccellente fornita su carta,
cartone o plastica da molti utenti convinti della 74 Karat e le esperienze ancora fresche, ma molto positive con la Rapida 74 Gravuflow fanno ritenere che la filosofia anticipatrice della KBA, viste le
tirature in calo, le richieste di qualità in ascesa e le leggi sull’ambiente sempre più restrittive troverà un numero crescente di
estimatori.
Per questo motivo in questo numero del KBA Process vogliamo
informarvi sui retroscena, sulla tecnica, sugli esempi applicativi, i
materiali, l’economicità e l’importanza per l’ambiente del processo
offset senza acqua senza viti del calamaio. Noi speriamo che la lettura possa esservi d’aiuto nel formarvi la vostra propria opinione e
siamo felici del vostro interesse.
Vostro
Pietre miliari | Storia della stampa planografica
Stampa planografica senza bagnatura –
Pietre miliari dello sviluppo
Da quando esiste la stampa planografica su macchine da stampa
ad alta velocità, non mancano i tentativi di bandire il liquido di
bagnatura dal processo di stampa. Che ciò sia possibile lo ha
dimostrato la fototipia già 150 anni orsono. Però ai sensi di una
produzione industriale l’era della stampa offset senza acqua
inizia – dopo alcuni fallimenti – solo alla fine degli anni 70. Pietre
miliari fondamentali lungo questa strada difficile le ha proposte
di recente la KBA con le macchine 74 Karat, Genius, Rapida
74 G e Cortina.
Prima stampa planografica
con bagnatura: litografia,
stampa litografica su pietra,
stampa in zinco
L
’origine comune della
stampa offset a umido e
senza acqua è la litografia. Questa è stata sviluppata da
Alois Senefelder e da lui propagata nel 1798 come “stampa
chimica”. Dato che Senefelder
nelle
sue
sperimentazioni
pluriennali aveva cercato per la
verità di migliorare l’incisione
in rilievo per la stampa tipografica, per lui la “stampa a trasferimento” su pietra – su una lastra di ardesia e gesso di Solnhofen – inizialmente era solo un
processo ausiliario. La stampa a
trasferimento come processo di
copia, in cui la struttura della
forma di grasso idrorepellente
viene trasferita dalla pietra originale sensibile su un’altra pietra, non è stata però il passo decisivo dalla litografia artistica
alla stampa litografica su pietra
per tirature più elevate. Nella
storia del gruppo Koenig &
Bauer nel 1886 la Albert & Cie.
di Frankenthal costruì la prima
macchina da stampa ad alta velocità per stampa litografica su
pietra. Nello stesso anno Ruddiman Johnston di Edimburgo sostituì le pietre in una rotativa di
stampa plano-grafica con lastre
di zinco irruvidite (“punzonate”)
meccanicamente, che rappresentavano una massa notevolmente inferiore da mettere in
movimento e frenare e portarono poi alle lastre avvolgibili.
Il trasferimento indiretto
dell’immagine di stampa – prima mediante un foglio di cartone pieno, poi mediante un tessuto gommato – è nato in Inghilterra all’inizio degli anni 80 in
combinazione con la stampa su
metallo. Nel 1903 diversi americani – Robert F. Rogers, L.S.
Morris e Ira W. Rubel – ottennero, indipendentemente uno dall’altro, dei brevetti su principi o
macchine ad alta velocità, i qua-
La prima macchina offset al
mondo, costruita nel 1903 da Ira
W. Rubel, New York, e messa in
funzione nel 1907, dopo la
ricostruzione della azienda di
stampa litografica su pietra
Union Lithographic Co. di San
Francisco, distrutta da un
terremoto. (Foto: Smithsonian
Institute, Washington, D.C.)
li sfruttavano la “stampa indiretta con gomma” anche per la
stampa su carta. Rubel, al cui
brevetto risale la definizione
“offset”, aveva scoperto per
caso, grazie ad alcuni fogli mancanti, la superiorità qualitativa
della stampa indiretta. Egli costruì e commercializzò la prima
macchina offset a foglio al mondo. Dopo essere arrivato tardi
nel 1903 con le sue domande di
brevetto, il tedesco Caspar
Hermann due anni dopo realizzò concretamente per la ditta
americana Harris il principio
dell’offset con lastra di zinco e
tessuto gommato in una macchina tipografica da bobina convertita. A Hermann va negli anni
successivi il merito di aver introdotto la stampa offset in Germania e di averla ulteriormente
sviluppata.
Prima stampa planografica
senza bagnatura: fototipia
Lo sforzo nel duplicare foto-
grafie indusse nel 1856 il francese Alphonse Louis Poitevin a
stampare da lastre fotografiche
(che all’epoca erano di vetro).
Egli copiò i negativi originali su
nuove lastre in duplicati positivi
e li inumidì con acqua, cosa che
portò al rigonfiamento dell’emulsione di alogenuro di argento. Si formò un rilievo che
riprodusse i valori tonali a variazione continua nella stampa.
Perciò nella fototipia non vi è
bisogno di inumidire durante la
stampa; basta una bagnatura
unica prima della stampa, per
così dire come processo di sviluppo dalla lastra fotografica
positiva alla lastra. La stabilità
nella tiratura, tuttavia, è con circa 1000 stampe troppo bassa per
la stampa industriale. Infatti
oggi la fototipia si usa solo nell’ambito della stampa artistica
in piccole tirature – comunque
sempre da lastre di vetro.
Prime invenzioni senza acqua:
nessun interesse del mercato
Un’alimentazione stabile
del liquido di bagnatura è stato
un problema fin dall’utilizzo
concreto delle macchine ad alta
velocità per stampa planografica – e tale rimane ancora oggi,
nonostante che l’isopropanolo
da un lato e costruzioni raffinate
La fototipia, inventata nella metà del
19. secolo, è il primo processo di
stampa planografica senza acqua
(Fotos: Günther)
KBA Process
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Pietre miliari | Storia della stampa planografica
La Toray Waterless Plate – nel 1977 un successo per l’offset senza acqua
di gruppi di bagnatura dall’altro
stabilizzino alquanto bene la
bagnatura. Non sono mancati
dunque i tentativi di bandire il
liquido di bagnatura dalla stampa offset, e oggi soprattutto per
motivi ecologici.
Caspar Hermann continuò a
non avere fortuna come inventore, visto che nel 1919 non gli
fu conferito il brevetto per la
“stampa offset senza bagnatura”. Nel 1930, al termine del suo
lavoro quinquennale presso la
Wiener Druckmaschinenfabrik
Neuburger, sperimentò con lastre che la ditta Eggen (Viersen)
aveva rivestito per lui con
silicone e con componenti per
inchiostri della Kast + Ehinger
(Stoccarda). Con le lastre pronte
e con gli inchiostri nel 1931 egli
fece stampare a Vienna una tiratura in quadricromia su una
macchina offset a foglio e a
Lipsia su una macchina da stampa di giornali, da lui costruita,
un inserto monocromatico con
processo caucciù-caucciù. Entrambi i risultati furono presentati alla fiera di primavera di
Lipsia, e più tardi anche negli
Stati Uniti, però senza trovare
persone interessate al suo nuovo
processo di alta qualità. E neanche questa volta gli fu conferito
nessun brevetto.
Tutte le successive tecnologie di forme da stampa nella
moderna stampa offset senza acqua avrebbero, invece, fatto riferimento al nucleo dell’invenzione di Hermann: il silicone
come strato repellente per l’inchiostro! In inglese la stampa
offset senza acqua viene infatti
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KBA Process
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anche
definita
“Siligraphy”.
talvolta
Prime tecnologie senza acqua:
Reverse Lithography
e Driography
La prima tecnologia senza
acqua dopo la Seconda Guerra
Mondiale è stata sviluppata nel
1966 negli USA dagli ingegneri
Greubel e Russell come
“Reverse Lithography” per la
stampa di imballaggi inodore.
Però loro utilizzarono al posto
dell’acqua un liquido di
bagnatura preparato da un composto di idrocarburi a rapida
evaporazione, che si diffondeva
sul silicone e rimuoveva l’inchiostro da stampa – un processo molto soggetto alle velature.
La ditta americana 3M presentò alla drupa 1967 la sua lastra offset senza acqua brevettata tre anni dopo – per rigettare
nel 1976 questa tecnologia costata milioni di dollari. Perché
soprattutto su macchine per il
mezzo formato e su macchine
per il formato medio nonché con
tirature più elevate la superficie
in silicone degli elementi non
stampanti si rivelò essere non
sufficientemente stabile lungo
la tiratura e troppo sensibile ai
graffi. Dato che così le lastre si
potevano utilizzare solo nella
stampa offset per il formato piccolo per tirature ridotte, ma erano troppo costose per questo
segmento di mercato, gli
stampatori se ne allontanarono.
Inoltre l’industria degli inchiostri sottovalutò in quel periodo il
potenziale di queste tecnologie
e non mise a disposizione inchiostri particolarmente adatti.
Comunque sia: il marchio del
processo 3M, “Driography” viene utilizzato ancora oggi ogni
tanto come sinonimo di stampa
offset senza acqua.
Indipendentemente dalle lastre al silicone, diversi produttori di inchiostri presero un’altra
strada: volevano stampare su lastre convenzionali con inchiostro preemulsionato, in modo da
poter rinunciare all’applicazione di liquido di bagnatura nella
macchina da stampa. Anche
questo approccio fallì inizialmente, però nel frattempo è stato ripreso dalla Flint Ink in forma modificata (si veda il capitolo sugli approcci odierni ai processi).
Primo prodotto maturo:
Toray Waterless Plate
La Toray Industries, un importante specialista giapponese per
lo sviluppo e la produzione di
polimeri, comprò nel 1972 il
brevetto 3M-Driography nonché altri brevetti dalla Scott
Paper Co., che lavorava a un
progetto simile. Nel 1975 la
Toray fece domanda per un brevetto che utilizzava per la prima
volta il termine “waterless offset
printing”, e già alla drupa 1977
la Toray poté presentare la
“Waterless Plate”. La commercializzazione iniziò un anno
dopo con la lastra positiva senza
acqua TAP, visto che in Giappone la maggior parte delle aziende grafiche era orientata sulla
copia positiva. Per il mercato
americano, in cui domina la copia negativa, la Toray presentò
la lastra negativa senza acqua
TAN in occasione della Print
1980, introducendola sul mercato nel 1982.
Almeno adesso in Giappone
i produttori di inchiostri da
stampa e carta collaborarono,
cosicché la nuova tecnologia
riuscì ad affermarsi. In America
invece sia gli stampatori che i
produttori di inchiostri nutrivano ancora dubbi sui processi vicini alla Driography. È vero, peraltro, che fino all’inizio degli
anni 90 vi furono da superare i
soliti problemi iniziali: lo strato
siliconico continuava ad essere
alquanto sensibile ai graffi, con
Dispositivo di
condizionamento in una
macchina offset a foglio
Rapida 105 –
indispensabile per
condizioni di stampa
stabili nel processo
offset senza acqua
Gruppo filtro
e pompe
Refrigeratore
al glicole
Refrigeratore
combinato
l’aumentare della temperatura
nel corso della tiratura di stampa
le parti non stampanti tendevano alle velature, l’inchiostro
troppo viscoso provocava
spellature (a causa dell’effetto
emulsione assente). Contro le
velature la KBA e altri importanti costruttori di macchine da
stampa aiutarono molto presto
con dispositivi di condizionamento nelle unità di stampa –
uno strumento che contribuisce
alla stabilità del processo anche
sulle macchine offset a umido.
Gli inchiostri presentano nel
frattempo una minore viscosità,
e la Toray ha migliorato lo strato
siliconico. Intanto il numero di
utenti Toray è aumentato molto
anche in America.
La KBA ha realizzato con la 74 Karat per la prima volta anche l’esposizione On-Press di lastre offset senza acqua e
relativa inchiostrazione con un gruppo inchiostratore corto, Gravuflow. La prima mondiale è stata alla Imprinta 97,
l’introduzione ufficiale sul mercato è avvenuta alla drupa 2000 (Foto)
Primo gruppo di interesse: WPA
L’indubbio
progresso
qualitativo della stampa offset
senza acqua ha indotto l’azienda
di stampa americana Arthur W.
Lefebvre nel 1992 a fondare la
“Waterless Printing Association” (WPA). La missione
della WPA è quella di scambiare
informazioni sullo sviluppo tecnico del processo e convincere
sia stampatori sia acquirenti di
prodotti stampati dei numerosi
pregi.
La Toray Industries ha dato
nel 1993 l’impulso per la fondazione della “Japan Waterless
Printing Association” (JWPA).
In Giappone all’epoca il numero
delle aziende che stampavano
senza acqua era il più imponente.
Nel 1996 si è formata, sulla
scia dell’importatore Toray tedesco marks-3zet (Mülheim/
Ruhr), la “European Waterless
Printing Association” (EWPA).
Tra le sue attività principali
rientrano la diffusione della
stampa offset senza acqua con
inchiostri UV (WL-UV).
Prima lastra senza acqua
al laser: Presstek PEARLdry
Dalla stampa digitale e dal
CtP la stampa offset senza acqua
ha avuto nuovi impulsi. La ditta
Presstek fondata nel 1987 si era
posta come obiettivo quello di
inventare una lastra che non
avesse più bisogno dello sviluppo chimico dopo l’esposizione
laser. Ciò diede allo stesso tempo la possibilità di esporre le lastre o le forme da stampa nella
macchina da stampa; la Presstek
protesse questa tecnologia con il
marchio DI (“Direct Imaging”).
Alla Print 1991 di Chicago que-
sto principio è stato realizzato
per la prima volta in una
Heidelberg GTO ristrutturata,
prima che alla drupa 1995 si
potesse presentare la Heidelberg
Quick-master DI 46-4 come soluzione matura per il mercato.
Dato che nell’esposizione OnPress si doveva avere l’unità di
esposizione al posto del gruppo
di bagnatura, la Presstek accelerò lo sviluppo delle forme da
stampa
senza
acqua:
PEARLdry. Questa non è solo
disponibile come forma da
stampa DI, ma anche come lastra CtP. La PEARLdry funziona ad asportazione, vale a dire
che il laser IR brucia lo strato
siliconico, in modo da scoprire
lo strato polimerico che porta
l’inchiostro.
La Kodak Polychrome
Graphics ha ottenuto nel 1994
un brevetto per una lastra negativa IR sensibile al laser, che richiede uno sviluppo chimico simile alla Toray TAN. La KPG
coniò per l’esposizione della lastra con laser termico il termine
“Computer-to-Waterless-Plate”
(CtWP). Contrariamente alle lastre Toray, la KPG rinunciò già
all’epoca a una pellicola antigraffio sopra il silicone. La lastra viene commercializzata
Alla drupa 2000 la KBA ha presentato al mondo la prima rotativa
coldset senza acqua: la Cortina
KBA Process
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Pietre miliari | Storia della stampa planografica
oggi in Nordamerica con il
nome Scorpion Thermal Waterless Printing Plate X54 e X54
Plus.
La Toray stessa vende dal
1999 una lastra negativa CtWP,
la TAC. A differenza di altre lastre senza acqua, la sua quarta
versione, la RG5, riesce ad essere valutata da apparecchi di misura delle lastre (“Dotmeters”).
Alla drupa 2004 la Creo ha
presentato con la sua forma da
stampa CtWP, Clarus WL,
un’ulteriore alternativa.
1994 una tecnologia rivoluzionaria di gruppi inchiostratori.
Per la stampa su schede
plastificate la Metronic inserì
nella serie di macchine da stampa OC 200 piccoli gruppi
inchiostratori corti Anilox che
funzionano in combinazione
con lastre Toray e inchiostri
offset senza acqua con tempra
UV – oggi la tecnologia di punta
in questo segmento di mercato.
La tecnica dei gruppi
inchiostratori corti senza acqua
senza viti del calamaio è stata
poi ulteriormente sviluppata e
viene oggi impiegata nelle macchine KBA Genius 52 (gruppo
inchiostratore Metronic), 74
Karat e Rapida 74 G (gruppo
inchiostratore Gravuflow) nonché nella Cortina (gruppo
inchiostratore Newsflow). La
KBA offre dunque impulsi deci-
sivi alla stampa offset senza acqua anche per quanto riguarda la
tecnica delle macchine: alla
semplificazione dei processi
contribuisce non solo l’assenza
del liquido di bagnatura, ma anche la rinuncia alle viti del calamaio – oltretutto un passo importante sulla strada verso un
processo di stampa standardizzato.
Prima rotativa per giornali
senza acqua: KBA Cortina
La KBA Cortina citata è anche la prima rotativa coldset
senza acqua al mondo. Essa è
stata presentata alla drupa
2000, al 2002 risalgono le prime
installazioni della KBA. Con
ciò la KBA schiude all’offset
senza acqua un altro dominio
della stampa offset a umido: la
stampa di giornali in tirature
elevate.
Primi gruppi inchiostratori corti
senza acqua senza viti
del calamaio: KBA e Metronic
Dalla stretta collaborazione
delle due aziende partner KBA e
Metronic (diventata nel frattempo affiliata KBA) è nata nel
La testina di esposizione DI Presstek
ProFire utilizza diodi laser con
funzionamento ad asportazione
(Foto: Presstek)
Dieter Kleeberg
Stampa offset senza acqua – Classificazione e delimitazione
A
nche il principio attivo dell’assunzione e della repulsione di inchiostro
da stampa in una forma da stampa planografica nonché il trasferimento
indiretto dell’immagine di stampa (dunque da una forma da stampa con immagine a lettura diritta) mediante caucciù sono le caratteristiche essenziali
della stampa offset senza acqua. Si tratta dunque chiaramente di un processo
di stampa planografica indiretto.
E in questo caso è di scarso rilievo che gli elementi stampanti e quelli
non stampanti si trovino solo quasi su un unico piano – caratteristica che
presentano, tra l’altro, tutte le forme da stampa planografica. Tipico della
stampa planografica senza bagnatura è che le zone stampanti sono all’incirca 2 µm più in profondità rispetto a quelle non stampanti – nella fototipia
all’interno del rilievo in gelatina, nella stampa offset senza acqua tra le parti
di silicone. La classificazione come processo di stampa rotocalco (in America si parla oltre che di “Driography” anche di “Silicon intaglio”, la “stampa
rotocalco al silicone”) sarebbe però ardita, perché l’inchiostro da stampa,
che nell’offset senza acqua è molto più viscoso, su qualsiasi macchina da
stampa planografica non viene applicato né mediante immersione o flusso
della forma da stampa e poi raschiato, né esso si asciuga mediante evaporazione di un solvente. E poi nel trasferimento dell’inchiostro avviene una
separazione del film d’inchiostro e non lo svuotamento completo delle celle
come ad es. nella stampa rotocalco. Inoltre la retinatura nella stampa offset
senza acqua non corrisponde alla struttura delle cellette variabile in superficie e profondità della stampa rotocalco.
Molti parlano a proposito della stampa offset senza acqua in modo alquanto disinvolto come di “offset a secco”. Anche questo non è corretto,
perché con ciò si definisce un processo di stampa tipografica indiretto, il
letterset.
Caratteristiche della stampa offset senza acqua al confronto con altri processi di stampa affidabili con forma da stampa piana o trasferimento
indiretto dell’immagine di stampa
Processo di stampa
Principio
tecnico
Disp. degli
Forma da stampa
elementi stampa
Materiale delle
zone stampanti
Materiale delle zone
non stampanti
Consistenza degli
inchiostri da stampa
Stampa planografica con bagnatura:
Litografia, stampa
litografica su pietra
Diretto
Piana
Pietra originale,
Pietra duplicata
Immagine per trasporti litografici
o per la stampa a trasferimento
Superficie di ardesia e gesso
porosa umettata con acqua
Molto viscoso, pastoso
Stampa in zinco
Diretto
Piana
Lastra di zinco
avvolgibile
Immagina per trasporti litografici, Superficie di zinco costruita
dopo strato fotosensibile*
umettata con acqua
Molto viscoso, pastoso
Stampa offset
convenzionale
Indiretto mediante caucciù
Quasi piana
Lastra di metallo avvolgibile o pellicola PET
Rame (su cromo), dopo strato
fotosensibile* (su alluminio)
(Ossido di) metallo umettato
con acqua (da 0 a 12% di IPA)
Molto viscoso, pastoso
Offset per giornali di-litho
Diretto
Quasi piana
Lastra trimetallica
avvolgibile
Rame o ottone e cromo
Ossido di ferro o alluminio
umettato con acqua
Moco viscoso (coldset)
Stampa planografica senza bagnatura:
Fototipia
Diretto
Quasi piana
Lastra di vetro
Rilievo in gelatina dicromato
non del tutto rigonfio
Gelatina completamente
satura di acqua-glicerolo
Mediamente viscoso
Stampa offset
senza acqua
Indiretto mediante caucciù
Quasi piana
Lastra di mettallo avvolgibile o pellicola PET
Polimeri**
Silicone
Mediamente viscoso
Indiretto m. c.
Sollevata
Rilievo avvolgibile
Metallo inciso, polimeri**
Più profondo
Poco viscoso
Indiretto mediante tampone
Incavata
Lastra stampa a rilievo
Cellette nella superficie
di metallo o polimerica
Spalle raschiate tra le cellette
Molto viscoso diluito
Stampa tipografica:
“Offset a secco”, letterset
Stampa rotocalco:
Stampa a tampone
*)Strato con emulsione di alogenuro di argento, con colloide diazolo o in resina polimerizzabile; **)Fotopolimeri e termopolimeri, anche per asportazione laser e commutazione di fase
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KBA Process
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Approcci odierni ai processi | Materiali delle forme da stampa
Approcci per un’interazione
ottimale tra inchiostri da stampa,
lastre e altri materiali
Per quanto riguarda i materiali, per realizzare una moderna stampa offset senza bagnatura esistono due tipi di approccio: con speciali lastre
e forme senza acqua oppure con lastre convenzionali. Gli inchiostri da stampa impiegati allo scopo però si distinguono decisamente. Anche
se l’ultima possibilità citata non rappresenta ancora un’alternativa concorrenziale. Nella valutazione dei materiali bisogna tenere conto anche
dei caucciù e dei supporti da stampa.
Gli inchiostri offset
a umido emulsionano
con liquido di bagnatura
Gli inchiostri offset a umido
sono inizialmente molto viscosi,
vale a dire che la loro viscosità
dinamica può arrivare a 100 Pa·s
(secondi Pascal). Durante la
Viscosità
200
Pa·s
150
10
Scala
de tackmeter
7,5
100
5
2,5
50
1
0
0
10
20
30
40
Temperatura
50
60 °C 70
Comportamento tipico degli inchiostri da stampa con temperature differenti.
La viscosità e il tiro diminuiscono con l’aumento della temperatura
macinatura e la separazione della pellicola di inchiostro nel
gruppo inchiostratore, agiscono
forze meccaniche deformanti
che producono calore, cosa che
riduce la viscosità facendole
perdere la consistenza pastosa
(tissotropia). Per ogni grado
centigrado di aumento della
temperatura la viscosità si riduce
di circa l’8%. A questo si aggiunge un forte emulsionamento
con il liquido di bagnatura: gra-
zie ad una rinnovata separazione
della pellicola di liquido di
bagnatura dalla forma da stampa
nel gruppo inchiostratore, nonché eventualmente mediante
rulli di transizione tra il gruppo
bagnatore e il gruppo inchiostratore, si realizza un grado ottimale di emulsione fino al 70%.
Ciò si avvicina ad una diluizione
e comporta un’ulteriore riduzione della viscosità. Pertanto lo
stato di lavorazione degli inchio-
Caratteristiche reologiche degli inchiostri da stampa
L
Tiro
L
a stampa offset senza acqua si distingue per il fatto che il liquido di bagnatura utilizzato nel processo di
stampa offset a umido convenzionale non serve. Dato che gli
inchiostri offset senza acqua non
sono esposti alla rimozione mediante liquido di bagnatura e all’emulsione con un liquido di
bagnatura, devono presentare
caratteristiche diverse rispetto
agli inchiostri offset a umido.
Entrambi questi tipi di inchiostri
hanno in comune la caratteristica di modificare il loro comportamento reologico durante il
processo di stampa (si veda anche il riquadro “Caratteristiche
reologiche degli inchiostri da
stampa”).
e caratteristiche di scorrevolezza dipendono in primo luogo dalle forze di adesione e coesione tra i componenti dell’inchiostro da stampa. Temperatura, velocità di lavorazione, forze di pressione e di taglio influiscono sulle caratteristiche di
scorrevolezza e dunque sul risultato della stampa.
Viscosità, “durezza”: tiro o resistenza dell’inchiostro da stampa alla scorrevolezza; quanto maggiore è la viscosità, tanto minore è la tendenza alla transizione,
tanto più uniforme la pellicola di inchiostro sulla forma da stampa; a proposito di
inchiostri da stampa pastosi, sono interessanti la viscosità dinamica (quoziente da
sollecitazione di spinta e velocità di scorrimento), misurate con un viscosimetro a
rotazione, e la viscosità statica, rilevata ai sensi della ISO 12644 con un
viscosimetro con asta a caduta, mentre per l’impostazione e la regolazione della
viscosità di inchiostri fluidi si utilizzano anche altri metodi di misurazione.
Tissotropia: tendenza degli inchiostri da stampa pastosi, a ridurre la propria viscosità tramite intervento meccanico (macinatura laterale, separazione del film d’inchiostro, agitazione); il ritorno allo stato iniziale pastoso si chiama rilassamento.
stri offset a umido è mediamente
viscoso.
Gli inchiostri offset senza acqua
non spellano più …
Gli inchiostri offset senza
acqua devono almeno compensare l’effetto emulsione che non
ha luogo. Per questo oggi allo
stato iniziale non sono più così
“duri”, dopo che i primi inchiostri offset senza acqua in assoluto erano troppo viscosi e ad alto
tiro. All’epoca nella stampa offset a foglio causavano problemi
di spellatura sulla superficie della carta – una delle difficoltà iniziali che accompagnò per alcuni
anni l’utilizzo della lastra Toray.
Ciononostante i moderni inchiostri senza acqua continuano
ad essere molto viscosi. Però,
grazie alla stessa viscosità che
possiedono gli inchiostri offset a
umido, essi riescono a stampare
con buona qualità praticamente
su tutti i materiali, anche su carta
meno collata o su carta per giornali. Una viscosità inferiore porterebbe, a causa del riscaldarsi
bagnatore
Capacità di scorrevolezza, Flow: tratto che percorre una quantità di inchiostro
definita (1 ml), con scorrimento verticale, in un determinato periodo di tempo (10
min); non dovrebbe essere inferiore ai 4 cm anche a viscosità elevata.
Limite di scorrevolezza: passaggio dall’allargamento automatico all’“arresto”
dell’inchiostro da stampa; importante per lo scorrimento dell’inchiostro nel calamaio, la non copertura delle zone non stampanti e la definizione netta del punto.
Tiro, Tack: capacità di separazione o resistenza alla separazione di una pellicola
di inchiostro, misurate ai sensi della ISO 12634 mediante tackmeter a rotazione;
quanto maggiore il tiro, tanto più forte l’adesione sulla lastra e sul caucciù e dunque
la tendenza alla spellatura, però anche più nitida la riproduzione dell’immagine.
“Brevità”: proprietà di scorrevolezza di un inchiostro da stampa, illustrata nella
formazione di un filo lungo o corto nel corso della pescata o del tamponaggio; inchiostri più „lunghi“ scorrono meglio e sono adatti per sistemi a pompa, inchiostri
“più corti” tendono meno alla nebulizzazione e riproducono l’immagine di stampa
in modo più nitido.
KBA Process
2 | 2005
7
Approcci odierni ai processi | Materiali delle forme da stampa
dell’inchiostro, ad uno stato di
lavorazione fluido. Inoltre un
aumento incontrollato della temperatura provoca un accumulo di
inchiostro sulle parti non stampanti, dunque a velature, per cui
è fondamentale un dispositivo di
condizionamento perfettamente
funzionante (si veda l’ultima sezione).
… e sono in parte lavabili
con acqua
La SunChemical fa in modo
che gli inchiostri senza acqua,
che già di per sé vengono stampati in modo ecologico, siano
particolarmente delicati sull’ambiente anche durante il processo di lavaggio. Il produttore
di inchiostri ha presentato alla
drupa 2000, con il nome di
Instant Dry, degli inchiostri che
si possono lavare dai rulli e dal
caucciù solo con acqua invece
che con solventi. Oggi questi inchiostri vengono commercializzati con il nome Irodry W2 e
DriLith W2 (il marchio W2 sta
per “water washable”), e utilizzati anche sulle macchine da
stampa a fogli KBA. Gli inchiostri W2 si basano, invece che su
oli minerali, su esteri di acidi
grassi organici non volatili e presentano altre caratteristiche vantaggiose come quelle di essere
disinchiostranti, ad essiccazione
rapida e senza polvere, resistenti
all’abrasione, ad aumento del
valore tonale e di struttura stabile (viscosità costante).
Calibratura degli inchiostri
senza acqua in funzione
dei materiali delle lastre
Nella stampa offset senza
acqua gli inchiostri da stampa
sono calibrati su due materiali di
lastre: su silicone e un polimero
speciale. Il silicone funge da
strato repellente per l’inchiostro
(oleofobo). A seconda dello
spessore dello strato di silicone
all’incirca 2 µm più in profondità vi sono le parti inchiostranti
(oleofili) composte
da un
polimero fotosensibile o termosensibile.
La maggior parte degli inchiostri senza acqua è ugualmente adatta per i prodotti di la8
KBA Process
2 | 2005
stre senza acqua disponibili. In
questo caso gli inchiostri da
stampa si distinguono, proprio
come nell’offset a umido, secondo la rispettiva regolazione: per
stampa a foglio e a bobina (heatset e coldset) nonché ad essiccazione ossidativa e indurimento
tramite radiazione. La regolazione degli inchiostri da stampa
offset a fogli senza acqua oggi di
norma è essiccazione media,
come compromesso ottimale tra
esiguo fabbisogno di lavaggio e
buona essiccazione completa.
Le applicazioni DirectImaging, che fino alla drupa
2004 erano limitate alle forme e
alle lastre Presstek PEARLdry e
PEARLdry Plus, richiedono anch’esse serie di inchiostri appositamente regolate. La KBA si
riserva di consigliare per l’impiego sulla 74 Karat solo inchiostri appositamente testati. Lo
stesso vale per l’impiego sulla
macchina da stampa di giornali
senza acqua KBA Cortina: qui
gli inchiostri speciali più fluidi
dei diversi produttori devono armonizzare esattamente con le lastre indicate.
Lastre offset senza acqua:
rivestite con silicone …
I siliconi sono molecole a
catena o molecole ad anello basate su ossido di silicio, sui cui
atomi di silicio si trovano residui
di idrocarburi a combinazione
semplice, ad es. metile. Queste
molecole residue procurano nel
corso della trasformazione del
materiale di partenza in oli, grassi, resine o caucciù e gomma, la
reticolazione spaziale. Sulle lastre offset senza acqua si è rivelata di successo una semplice
massa gommosa di dimetilsilicone (CH3)2SiO.
Dal 1930, dagli esperimenti
geniali di Caspar Hermann, la ricerca non ha trovato un materiale più adatto del silicone. Il principio funzionale poggia sull’idea diffusa che il silicone su
quote di solventi oleosi dell’inchiostro da stampa non sia repellente, bensì eserciti attrazione, o
perfino che il solvente penetri
nel silicone. Queste quote di solventi vengono liberate tramite il
processo di separazione del film
1
2
3
4
Dato che il principio WFBL si
manifesta già nel giro di poche
sovrarullature, nella stampa offset
senza acqua si hanno meno scarti.
1) Durante la prima sovrarullatura
a opera dei rulli di inchiostrazione
forma la lastra senza acqua viene
completamente inchiostrata.
2) Immediatamente penetrano quote
di solventi (beige) dall’inchiostro da
stampa nello strato siliconico
(giallo).
3) Il silicone si satura presto di
solvente, il quale adesso inizia ad
accumularsi sulla superficie
siliconica.
4) I rulli di inchiostrazione forma si
riprendono l’inchiostro dalle parti di
silicone coperte dal solvente; la
separazione del film d’inchiostro
adesso avviene solo sulle parti di
immagine, il polimero inchiostrante
(verde)
d’inchiostro nel gruppo inchiostratore. Dopo le prime sovrarullature dei rulli di inchiostrazione forma sul cilindro portalastra, la superficie siliconica è
rapidamente “satura” di solvente. Per questo sulla superficie
siliconica si può accumulare un
sottile strato di solvente e assumere il ruolo che un tempo aveva il liquido di bagnatura come
“sostanza separatrice”. La tensione superficiale, che incide
sulle successive sovrarullature
tra lo strato di solvente e l’inchiostro da stampa, è estremamente bassa, cosicché in questi
punti non si può depositare in-
chiostro da stampa. Gli sviluppatori di inchiostri parlano nel
caso di questo strato di solvente
di un “weak fluid boundary
layer” (WFBL) – uno strato limite di liquido “basso (a bassa
tensione)”. A questo modello
complicato si rimane attaccati,
ad es. perché il teflon presenta
una tensione superficiale altrettanto bassa quanto il silicone,
però fallisce come materiale
oleofobo per lastre.
… e polimeri
I polimeri sono sostanze
composte da molecole organiche, che unendosi formano un
reticolo nello spazio. Oggi si conoscono migliaia di polimeri, le
cui caratteristiche si riescono a
modificare in modo mirato grazie a reazioni chimiche. I fotopolimeri sono fotosensibili, vale
a dire che reagiscono alla luce o
alla radiazione UV facendo sì
che dei fotocatalizzatori in essi
collocati avviino la formazione
di radicali, che portano in sostanze reticolate in modo unidimensionale (ad es. resine) ad
una maggiore reticolazione, e
dunque all’indurimento, oppure
che aumentano la reattività ad
es. rispetto ai liquidi di sviluppo.
I termopolimeri reagiscono alla
radiazione termica, ad es. da un
radiatore IR, in modo tale da
modificare o distruggere la struttura polimerica fino al punto da
far sì che i prodotti della reazione si riescano ad asportare mediante un bagno di sviluppo, un
lavaggio, spazzolatura ecc. Sulle
lastre senza acqua vengono impiegati polimeri fotosensibili o
sensibilizzati IR, i quali dopo un
processo di sviluppo o di combustione respingono lo strato
siliconico che li sovrasta.
Contrariamente al silicone o
al solvente che vi aderisce sopra,
i polimeri liberati sotto il silicone hanno un’elevata tensione
superficiale. Questa provoca
Il Toray Waterless Plate Processor
opera con tre o quattro bagni: una
soluzione di pretrattamento (PRE),
acqua per lo sviluppo (DEV) e una
soluzione per trattamento finale
(AFTER). Come opzione su alcuni
tipi di lastra è supportata la
successiva spazzolatura dei resti
di silicone (WATER)
un’elevata tensione superficiale
tra polimero e inchiostro da
stampa, cosicché in questi punti
l’inchiostro da stampa aderisce.
Questa tensione superficiale è
all’incirca della stessa misura di
quella tra l’inchiostro da stampa
e i rulli gommati (inchiostrazione della forma da stampa) o il
caucciù (trasferimento dell’immagine di stampa), cosa che
causa l’auspicato effetto separazione del film d’inchiostro quando i due entrano in contatto. In
ultima analisi, soprattutto se si
prende in considerazione un inchiostro da stampa non emulsionato, il polimero deve avere le
stesse caratteristiche di separazione del film d’inchiostro degli
strati fotosensibili oleofili
dell’offset a umido composti da
termopolimero o fotopolimero.
Lastre offset senza acqua …
I polimeri sulle lastre senza
acqua si distinguono decisamente dai fotopolimeri e termopolimeri sulle lastre offset a umido.
In primo luogo i “polimeri
senza acqua” non sono presenti
come strato superiore, ma sono
sotto il silicone. Ciò significa
che vengono esposti attraverso
lo strato siliconico. Nel caso delle lastre Toray durante l’esposizione sopra il silicone vi è anche
uno strato trasparente antigraffio.
In secondo luogo i polimeri
delle lastre offset a umido reagiscono all’esposizione con indurimento o rammollimento; le
parti rammollite o non indurite
vengono asportate mediante un
processo di sviluppo chimico e/o
meccanico. I polimeri senza acqua invece danno inizio al distacco dello strato siliconico che
li sovrasta. Questo distacco si ottiene in modi diversi: con e senza sviluppo chimico, con acqua
invece che con sostanze chimiche o addirittura a secco e senza
sostanze chimiche.
… con sviluppo chimico
Lastre senza acqua che richiedono uno sviluppo chimico,
attualmente le propongono la
Toray e la KPG. Di questo tipo
esistono lastre a esposizione ne-
Spazzole di lavaggio
rotanti nel
bagno d’acqua
Raggio laser IR
Reazione
termica
Riscaldamento
Strato siliconico
repellente per
l’inchiostro
Strato polimerico
termorattivo, con
presa di inchiostro
Respinta
dei residui
Raffreddamento
Strato adesivo
Supporto
di alluminio
TAC-W2 si chiama il prototipo di una lastra CtP della Toray a scrittura
negativa. Lo strato polimerico sensibile al calore reagisce nelle zone
stampanti con il silicone sovrapposto, che va dopo solo spazzolato
via in un bagno d’acqua
gativa e positiva, nonché analogica e digitale. Sulle lastre negative una soluzione di pretrattamento causa inizialmente la
desensibilizzazione del polimero (vale a dire che viene eliminata la sua sensibilità alla luce
o al calore) e procura sulle zone
polimeriche non esposte un’adesione maggiore del silicone.
Successivamente un liquido di
sviluppo attacca le zone polimeriche esposte, dove ora il
silicone
perde
l’adesività
rigonfiandosi perfino un po’. Infine i resti di silicone staccati
vengono sciacquati o spazzolati
via. Sulle lastre positive il
pretrattamento per aumentare
l’adesività non serve. Lo strato
polimerico stesso è collegato
con il rivestimento di alluminio
mediante uno strato adesivo,
chiamato Primer.
L’University of Saskatchewan (Canada) ha annunciato nel
1999 e nel 2003 una possibilità
di “siliconizzare” da soli lastre
di alluminio per offset a umido
usate. A questo scopo si può usare sia il lato anteriore destratificato (ma inutilmente irruvidito
per l’offset senza acqua) sia il
lato posteriore liscio della lastra.
L’applicazione di silicone e il
processo di sviluppo sono, tuttavia, attività adatte a persone dotate di manualità e non ipotizzabili per una produzione standardizzata.
… con sviluppo acquoso
La Toray ha presentato alla
drupa 2004 la TAC-W2, prototipo di lastra CtP a scrittura negativa con polimero solubile in acqua. Questo polimero sensibile
IR richiede una potenza laser di
150 fino a 200 mJ/cm2. Per le lastre rivestite con questo nuovo
polimero serve solo acqua al posto dello sviluppatore chimico:
dopo l’esposizione laser si esegue subito il processo di lavaggio.
E sempre in combinazione
con un processo di sviluppo basato su acqua funziona la lavorazione delle lastre con commutazione di fase. I termopolimeri
“Phaseswitch” commutano nel
corso della reazione laser IR repentinamente dallo stato di ag-
Raggio laser IR
Distruzione
durante la
combustione
Combustione
Strato siliconico
repellente per
l’inchiostro
Strato polimerico
termoreattivo
Strato polimerico
con presa
d’inchiostro
Supporto di
alluminio o di
poliestere
Aspirazione o
asportazione
dei residui
gregazione solido a quello pressoché liquido. Contemporaneamente aumenta la loro solubilità
rispetto all’acqua, cosicché si
riesce facilmente ad asportare le
parti liquide con acqua, in modo
da scoprire l’ossido di alluminio. I materiali per offset a umido con questo processo di scrittura positiva vengono prodotti
dalla Agfa (Thermolite, Litespeed-Spray), o meglio, erano in
fase di sviluppo presso la Lastra
prima dell’acquisizione da parte
della Agfa. Finora questa possibilità non è ancora stata realizzata per le lastre offset senza
acqua. La tecnologia della
commutazione di fase si potrebbe adattare allo scopo, se durante il processo di sviluppo le particelle di polimeri idrosolubili
rammollite trascinassero con
loro il silicone aderente su di
esse. Nessun produttore di lastre
ha annunciato se sono in corso
test appositi.
… con sviluppo secco
ad asportazione
Un’alternativa allo sviluppo
chimico o acquoso è l’asportazione laser. Le lastre di metallo
con funzionamento ad asportazione le offre attualmente solo la
Presstek, però dall’estate 2004
la Creo propone con le forme in
poliestere Clarus WL un nuovo
prodotto concorrenziale per
macchine offset Direct-Imaging,
che è già stato testato nella fase
di sviluppo con buoni risultati su
macchine offset a foglio e rotative offset a bobina. Questo tipo
di lastra ad asportazione è a
scrittura negativa; questo significa che il laser IR incide sulle
zone stampanti. Tra lo strato
siliconico e il rivestimento di alluminio o poliestere si trovano
non uno ma due strati polimerici. Lo strato polimerico superiore riflette la radiazione a infrarossi bruciando assieme al
silicone che aderisce sopra, e i
Principio di esposizione e di
sviluppo di una lastra CtP della
Presstek a scrittura negativa. Lo
strato polimerico superiore brucia
distruggendo il silicone sovrapposto.
Con l’asportazione dei residui viene
scoperto lo strato polimerico
inferiore, che più tardi porterà
l’inchiostro da stampa
KBA Process
2 | 2005
9
Approcci odierni ai processi | Materiali delle forme da stampa
Significato dei diversi parametri dei materiali per il trasferimento dell’inchiostro nella stampa offset senza acqua
Parametri
Inchiostro
Forma da stampa-silicone
Tensione superficiale
Rispetto a tutti
gli altri materiali
Verso il solvente dall’inchio- Aderenza
stro da stampa, repellente.... dell’inchiostro
Aderenza dell’inchio- Aderenza dell’inchioStampabilità
stro su rivestimento di.. stro sul tessuto gomma..
Ruvidità, capillarità
—
Capacità di assorbimento
di solvente dall’inchiostro
da stampa
Aderenza
dell’inchiostro
Aderenza dell’inchio- Aderenza
stro su rivestimento di.. dell’inchiostro sul
tessuto gommato
Stampabilità,
capacità di assorbimento
Viscosità degli inchiostri
Stampabilità
—
Umidificazione
Qualità di macinatura
Umidificazione
Umidificazione, penetraz...
Tiro degli inchiostri
Stampabilità
—
Separazione del film
Separazione del film
Separazione del film
d’inchiostro
Separazione del film
d’inchiostro, spellatura di...
Forma da stampa-pol.. Rulli
Caucciù
Supporti da stampa
Parametri delle superfici
Parametri della struttura
Formulazione degli inchiostr Stampabilità
Oleofobia
Oleofilia
Separazione del film
Separazione del film...
Separazione del film....
Temperatura
Stampabilità
Condizionamento
impedisce velatura
—
Condizionamento per
reologia costante
—
Essiccazione
Viscoelasticità
Tendenza allo
scorrimento
—
Effetto scorrimento
Effetto scorrimento del Effetto scorrimento del
rivestimento di gomma tessuto gommato
Comprimibilità
—
—
—
Effetto scorrimento del Le microcellule contr... Qualità di stampa
rivestimento di gomma l’incremento dei valori..
Durezza
—
Processo di sviluppo,
resistenza durante la tiratura
Resistenza durante
la tiratura
Resistenza durante la
tiratura della forma
da stampa
Stabilità delle dimensioni
—
(il materiale di supporto in- (il materiale di supporto —
fluisce sulla messa a registro) influisce sulla messa ...)
residui vengono asportati nell’unità di esposizione o nel dispositivo Direct-Imaging della
macchina da stampa. Questo
scopre le parti che successivamente saranno inchiostranti, formate dallo strato polimerico inferiore.
Inchiostri senza acqua
per lastre offset a umido:
non preemulsionati …
Com’è noto nella stampa
offset a umido non si trasferisce
inchiostro da stampa puro sulla
carta. Per un rapporto inchiostro-liquido di bagnatura stabile
è necessario, piuttosto, che l’inchiostro da stampa raggiunga un
determinato grado ottimale di
emulsione. L’inchiostro assorbe
circa il 10 - 20 percento della
massa di liquido di bagnatura,
cosa che avviene da sola grazie
alla separazione della pellicola
di liquido di bagnatura dalla lastra nel gruppo inchiostratore, o
eventualmente in modo voluto
mediante un rullo di transizione
tra gruppo di bagnatura e gruppo
inchiostratore.
Test eseguiti in precedenza
da diversi produttori di inchiostri nonché dal costruttore di
macchine da stampa Goss hanno
pertanto mirato alla stampa con
inchiostro
preemulsionato.
Miscelando il liquido di
bagnatura già durante la produzione degli inchiostri o nella sala
10
KBA Process
2 | 2005
da stampa in un impianto di
miscelazione di inchiostri con
l’inchiostro da stampa, si sarebbe dovuto poter rinunciare all’applicazione di liquido di
bagnatura nella macchina da
stampa. Per la verità in quel caso
non si sarebbe trattato di una
vera stampa offset senza acqua,
anche se da un punto di vista
applicativo vi si avvicina, perché non si dovrebbe più disporre
di un gruppo di bagnatura. Comunque sia, un inchiostro da
stampa preemulsionato – perfino con appositi additivi – non
rende ancora superfluo il liquido
di bagnatura sulla forma da
stampa, e dunque questi test non
hanno portato al successo. Le
emulsioni si sono rivelate instabili, sensibili alla temperatura e
poco resistenti durante la tiratura
e si sono dovute riformulare per
ogni tipo di macchina testato.
Dunque non si può parlare di un
alleggerimento per lo stampatore.
… ma del tutto riformulati
L’idea di sviluppare un inchiostro offset senza acqua per
lastre convenzionali però non è
stata accantonata. In particolare
la Flint Ink può presentare risultati di ricerca positivi; però questi inchiostri con rappresentano
ancora un’alternativa concorrenziale. La Flint Ink definisce
questa strategia “Single fluid
Qualità di stampa su
materiale plastico
Riproduzione “nitida”
(stampabilità)
dei valori tonali,
resistenza delle forma...
—
inks” e si smarca espressamente
dalla concorrenza con il marchio
SFI. Perché anche altri produttori di inchiostri da stampa, ad es.
la SunChemical, hanno utilizzato il termine “Single fluid inks”,
ma in linea generale per inchiostri offset senza acqua, perché
non si aggiunge liquido di bagnatura come secondo liquido.
Dopo un lavoro di ricerca
durato 7 anni la Flint Ink ha presentato alla drupa 2000 la tecnologia SFI, unica nel suo genere,
intanto per la stampa offset a foglio. Nel 2002 SFI è stata formulata per la prima volta anche
come versione heatset. Flint Ink
SFI non rappresenta né un inchiostro da stampa preemulsionato né un inchiostro offset
senza acqua classico, ma contiene sostanze chimiche brevettate
che impediscono sulle zone non
stampanti delle lastre offset a
umido convenzionali – dunque
sull’ossido di alluminio – la copertura con inchiostro da stampa. Il problema principale, ancora da risolvere, sembra essere
che le zone non stampanti iniziano a velare con l’aumento dell’usura delle lastre – apparentemente, a seconda del tipo di lastra, oltre le 40.000 o le 100.000
sovrarullature. Gli inchiostri di
processo e gli inchiostri speciali
à la SFI saranno disponibili solo
quando i betatest daranno risultati che soddisfano gli utenti al
100 percento.
(stampabilità)
Secondo la Flint Ink l’SFI
non si distingue dagli inchiostri
offset a umido nella varietà di
applicazione: SFI è adatto sia
per lastre analogiche che per lastre CtP, non richiede condizionamento né una limitazione
della velocità di stampa, non
produce nebulizzazione, non aggredisce caucciù e rulli, la pellicola di inchiostro è resistente all’abrasione e si può finire con
vernice a dispersione e vernice
UV o pellicola di rivestimento.
L’influenza del
condizionamento …
Nel processo di stampa
offset senza acqua bisogna analizzare l’interazione degli inchiostri da stampa e delle lastre
anche in combinazione con altri
componenti di processo e di
macchina. Un’influenza la svolge soprattutto un condizionamento preciso, con cui sono
equipaggiate tutte le macchine
senza acqua senza gruppo di
bagnatura. Anche molte macchine offset a umido oggi vengono
preparate da subito con interfacce per un dispositivo di
condizionamento o subito fornite con un simile impianto. Così
non solo stampano con un rapporto acqua-liquido di bagnatura
più stabile, ma soddisfano un requisito fondamentale per la
stampa offset senza acqua.
Con l’aiuto di una circola-
zione del refrigerante si regolano determinati gruppi di rulli e
cilindri nelle unità di stampa su
una temperatura tra i 18 e i 32°C.
L’efficacia del dispositivo di
condizionamento denota il notevole know-how del costruttore
di macchine da stampa: perché i
rulli e i cilindri devono presentare effettivamente un determinato
profilo di temperatura ottimale,
e la regolazione della temperatura deve poter compensare immediatamente l’improvviso accumulo di calore in caso di arresti
improvvisi della macchina.
… dei caucciù e dei rulli
Per i caucciù e i rulli vale
come nell’offset a umido: dovrebbero essere resistenti ai solventi indicati sulla confezione
degli inchiostri o alle radiazioni
impiegate per l’essiccazione.
Perché ovviamente nel frattempo esistono anche inchiostri senza acqua a tempra UV.
Gli inchiostri offset senza
acqua si possono differenziare
nel loro comportamento di separazione del film d’inchiostro,
condizionato reologicamente,
dagli inchiostri offset a umido.
Questo può significare che un
determinato caucciù, sperimentato nella stampa offset a umido,
non per forza debba essere la
scelta giusta per l’offset senza
acqua. I rulli gommati a questo
proposito sono meno sensibili;
essi funzionano senza problemi
anche in macchine che stampano
con funzionamento misto a umido-senza acqua.
Dato che la stampa offset
senza acqua è un processo di
stampa dalle elevate richieste di
qualità, che riesce a riprodurre
retini particolarmente delicati
fin nelle luci e profondità estreme, bisogna scegliere nell’offset
a foglio assolutamente un caucciù dalla stampa nitida, dunque
con strato finale rettificato finemente, con una durezza appros-
simativa fino a 80 °Shore A e un
comportamento nell’incremento
dei valori tonali controllato, che
viene assicurato da una comprimibilità da 0,16 a 0,21 mm e una
forza di pressione massima
standard di 1350 kPa. Nella
stampa di giornali invece vale:
quanto più ruvidi, tanto meglio.
Dei caucciù speciali per l’offset
senza acqua si possono acquistare presso alcuni produttori. La
KBA
collabora
ad
es.
nell’ottimizzazione della stampa
di giornali senza acqua con tutti i
produttori più rinomati.
… e dei supporti da stampa
Di norma gli inchiostri senza
acqua asciugano più rapidamente rispetto agli inchiostri offset a
umido, perché non si deve verificare nessun assorbimento o
nessuna evaporazione di quote
di liquido di bagnatura emulsionate. In questo senso la capacità
di assorbimento o la capacità di
penetrazione del supporto da
stampa svolge un ruolo meno
importante rispetto all’offset a
umido, anche se con gli inchiostri senza acqua e carta a forte
assorbimento si possono verificare fenomeni di trapasso.
Comunque come nell’offset
a umido la caratteristica chimica
o fisica della superficie della
carta è responsabile delle difficoltà, ad es. la sfarinatura o la
respinta degli inchiostri senza
acqua. I produttori di carta non
offrono “Carta senza acqua”
specifica. Però i supporti da
stampa non assorbenti come la
carta o la pellicola sigillata e la
plastica sono come predestinate
allo scopo, visto che nell’offset a
umido
spesso
sarebbero
stampabili solo con inchiostri
UV. La stampa di schede plastificate (ad es. sulla Metronic
oc200) o di diversi film plastici e
pellicole lenticolari sulla KBA
74 Karat con stampa offset senza
acqua ne sono la prova.
Dieter Kleeberg
Risorse/Partner
D
esideriamo cogliere l’occasione a
questo punto di ringraziare calorosamente tutti i partner della cooperazione, che
sostengono concretamente con grande
impegno lo sviluppo positivo e il perfezionamento della stampa offset senza acqua
e senza viti del calamaio.
Equipaggiamento delle macchine
da stampa, periferiche
Axima GmbH, D-Freiburg/Breisgau,
www.axima.de (impianti di
condizionamento, lavacaucciù)
Baldwin Germany GmbH, D-Augsburg,
www.baldwin.de, www.baldwintech.com
(impianti di condizionamento, lavacaucciù)
Ludwig E. Betz GmbH,
D-Marktheidenfeld, www.betz.de
(impianti di alimentazione dell’inchiostro)
Felix Böttcher GmbH, D-Köln,
www.boettcher.de (rulli)
ContiTech Elastomer-Beschichtungen
GmbH, D-Northeim,
www.contiair.com (caucciù)
Day International GmbH, D-Reutlingen,
www.dayintl.com (caucciù)
elettra srl, I-Olgiate Molgora/LC,
www.elettra-online.com (lavacaucciù)
Idab Wamac GmbH, D-Hamburg,
www.idabwamac.com
(finitura/reparto spedizioni)
MacDermid Graphic Arts S.A., F-Cernay,
www.macdermid.com (caucciù)
Müller Martini Versand-Systeme AG,
CH-Zofingen, www.mullermartini.com
(finitura/reparto spedizioni)
Reeves S.p.A., I-Lodi Vecchio,
www.reeves.it (caucciù)
Sauer Walzenfabrik GmbH, Eurolab,
D-Berlin, www.sauer-roller.com (rulli)
technotrans AG, D-Sassenberg,
www.technotrans.de
(impianti di condizionamento)
Westland Gummiwerke GmbH, D-Melle,
www.westland-worldwide.de (rulli)
Zeller+Gmelin GmbH, D-Eislingen,
www.zeller-gmelin.de
Inchiostri da stampa
ANI Printing Inks: Akzo Nobel Inks,
DK-Brøndby/S-Trelleborg, e
Lindgens Druckfarben GmbH, D-Köln,
www.aninks.com
BASF Drucksysteme GmbH, D-Stuttgart,
e BASF Druk Inkt BV, NL-Doetinchem,
www.basf-drucksysteme.de,
www.basf-printing-systems.com
Classic Colours, GB-Reading,
www.classiccolours.co.uk
Epple Druckfarben AG, D-Neusäß,
e Sicolor GmbH, D-Neusäß,
www.epple-druckfarben.de,
www.sicolor.de
Flint Ink, USA-Ann Arbor/Mi,
e Flint-Schmidt GmbH,
D-Frankfurt/M., www.flintink.com,
www.flint-schmidt.com
Huber-Gruppe, Michael Huber München
GmbH, D-Kirchheim,
www.huber-gruppe.com, www.mhm.de
prüfbau Dr.-Ing. H. Dürner GmbH,
D-Peißenberg, www.pruefbau.de
(tra l’altro controlli reologici
di inchiostri da stampa)
Sicpa Group, CH-Prilly, www.sicpa.com
Siegwerk Druckfarben AG, D-Siegburg,
www.siegwerk.de
SunChemical Ltd., European Coldset
Centre (ECC), GB-London,
e SunChemical Hartmann Druckfarben
GmbH, D-Frankfurt/M,
www.sunchemical.com
Toyo Color America, LLC,
A Toyo Ink Company,
USA-Englewood Cliffs/NJ,
www.toyocolor.com
Lastre, prepress
Creo EMEA S.A., B-Waterloo,
www.creo.com
Ernst Marks GmbH, centro di stampa
senza acqua, D-Mülheim/Ruhr,
www.marks-3zet.de
HumanEyes Technologies Ltd.,
IL-Jerusalem/USA-New York,
www.humaneyes.com
Kodak Polychrome Graphics (KPG),
D-Osterode, www.kpgraphics.com
Nela Brüder Neumeister GmbH, D-Lahr,
www.nela.de
Presstek, Inc., USA-Hudson/NH,
www.presstek.com
Toray Industries Inc., J-Urayasu,
www.toray.co.jp/waterless,
www.waterless.org,
www.waterless-print.com
Carta, supporti da stampa
Aylesford Newsprint Ltd.,
GB-Aylesford/Kent,
www.aylesford-newsprint.co.uk
HIT Paper Trading GmbH, JSC Volga,
A-Wien, www.hit-papertrading.com,
www.volga-paper.ru
Holmen Paper GmbH, D-Hamburg,
www.holmenpaper.com
IGEPA Group, D-Reinbek, www.igepa.de
Kübler & Niethammer Papierfabrik
Kriebstein AG, D-Kriebstein,
www.k-n-paper.de
Klöckner Pentaplast GmbH, D-Montabaur,
www.kpfilms.com
Lang Papier, D-Dachau,
www.langpapier.de
Mochenwangen Papier GmbH,
D-Mochenwangen,
www.mochenwangen-papier.de
Myllykoski Sales AG, Utzenstorf Papier,
CH-Utzenstorf,
e Myllykoski Sales GmbH, D-Dachau,
www.myllykoski.com,
www.utzenstorf-papier.ch
Norske Skog, A-Bruck/Muhr,
www.norske-skog.at
Papierfabrik Palm, D-Aalen,
www.papierfabrik-palm.de,
www.wellenwunder.de/internet/papier/
Perlen Papier AG, CH-Perlen,
www.perlen.ch
SCA Graphic Sundsvall AB,
Ortviken Paper Mill, S-Sundsvall,
www.sca.se
Schönfelder Papierfabrik GmbH,
D-Annaberg-Buchholz, www.schoenfelderpapierfabrik.de
Steinbeis Temming Papier GmbH,
D-Glückstadt, www.steinbeis-temming.de
StoraEnso Deutschland GmbH,
D-Hamburg, www.storaenso.com
UPM-Kymmene Sales GmbH,
D-Hamburg, www.upm-kymmene.com
Associazioni, consulenza, certificazione
Associazione di categoria Druck u.
Papierverarbeitung (stampa e lavorazione
della carta), D-Wiesbaden, www.bgdp.de
European Waterless Printing Association
(EWPA), c/o Druck & Beratung
(stampa & consulenza) Detlef Braun,
D-Mühlheim/Ruhr,
www.ewpa.org, www.wluv.de
Japan Waterless Printing Association
(JWPA), J-Tokyo, [email protected]
Ökopol Institut für Ökologie und Politik
GmbH (Istituto di ecologia e politica),
D-Hamburg, www.oekopol.de
Waterless Printing Association (WPA),
USA-Chicago/IL, www.waterless.org
KBA Process
2 | 2005
11
Approcci odierni ai processi | Costruzione del gruppo inchiostratore
Corto e senza viti del calamaio – nuove strade
nella costruzione del gruppo inchiostratore
L’eliminazione del liquido di bagnatura nella stampa offset è solo il primo passo verso la semplificazione del processo di stampa dominante.
Il secondo è la rinuncia alle viti del calamaio. Entrambe le cose consentono il passaggio ad un processo di stampa offset pressoché libero da
regolazioni soggettive della macchina – un presupposto fondamentale per la standardizzazione coerente della produzione. Nella
strutturazione dei gruppi inchiostratori corti senza viti del calamaio per la stampa offset senza acqua, la KBA ha potuto fare affidamento sulla
sua lunga esperienza con la stampa UV senza acqua su schede plastificate e CD, sulla stampa di giornali e la verniciatura inline.
L
a costruzione classica di
un gruppo inchiostratore
offset ad alimentazione
continua prevede cinque gruppi
funzionali:
• Un calamaio con elementi di
dosaggio (viti del calamaio o
cursori che premono contro una
racla per inchiostro integrale o a
lamelle);
• Un rullo del calamaio rotante
(condizionabile);
• Un rullo prenditore oscillante
tra rullo del calamaio e rulli
macinatori oppure un rullo per
pellicola sulle rotative
• Diversi rulli inchiostratori
oscillanti, eseguiti in parte con
rivestimento in rilsan o rame
(“rullo oscillante”, condizionabile), in parte come rulli
gommati;
• Una o più coppie di rulli
gommati per l’inchiostrazione
sulla forma da stampa.
A seconda del numero di
percorsi di separazione del film
d’inchiostro, che si ripartiscono
nei rulli inchiostratori oscillanti
La macchina offset Direct-Imaging
KBA 46 Karat, che stampa senza
acqua, dispone di gruppi
inchiostratori a due linee
12
KBA Process
2 | 2005
80
%
Variazione relativa della viscosità
Classico: gruppi inchiostratori
“lunghi” con viti del calamaio,
rullo del calamaio,
rullo prenditore …
60
40
20
0
0
0,5
1,0
1,5
2,0
Variazione della temperatura
2,5 K
3,0
Nel campo da regolare, la viscosità dell’inchiostro da stampa dipende in
modo pressoché lineare dalla temperatura. Un’oscillazione della temperatura
di soli 1 Kelvin provoca una variazione della viscosità di oltre il 20%
sulle coppie di rulli di inchiostrazione forma, si distingue tra
alimentazione di inchiostro
monolinea e a due linee. Con
l’alimentazione di inchiostro
monolinea il trasporto dell’inchiostro verso la coppia di rulli
di
inchiostrazione
forma
posteriore avviene indirettamente dalla coppia di rulli di
inchiostrazione forma anteriore
attraverso un rullo di transizione
di una certa dimensione. La
KBA preferisce nell’offset a foglio di norma una linea di inchiostro, nell’offset a bobina due
linee di inchiostro. Il gruppo
inchiostratore sviluppato dalla
Ryobi per la macchina offset a
foglio senza acqua DirectImaging 46 Karat è a due linee.
Nella zona dei rulli
macinatori e/o della coppia di
rulli di inchiostrazione forma
anteriore, i rulli cavalieri inseribili come rullo di transizione
possono provocare un “cortocircuito” rispetto al gruppo di
bagnatura, oppure un rullo
applicatore più grande procura
un trasferimento dell’inchiostro
e del liquido di bagnatura combinato sulla lastra. Simili raffinatezze costruttive si sono affermate già da tempo nei gruppi di
bagnatura KBA-Varidamp.
… e condizionamento
I gruppi inchiostratori lunghi sulle macchine offset convenzionali con gruppi di bagnatura sono concepiti per ridurre,
mediante ripetuta separazione
del film d’inchiostro, la pellicola
di inchiostro di alcuni decimi di
millimetro sul rullo del calamaio
a soli ca. 4 µm sulla lastra, e per
ottenere uno stato di emulsione
stabile dell’inchiostro da stampa. I due o quattro rulli applicatori hanno poi il compito di impedire l’eventuale formazione di
riporti sulla lastra. Queste funzioni non cambiano in niente neanche nella stampa offset senza
acqua, sempre che con lo spegnimento del gruppo di bagnatura o la rinuncia totale al gruppo di bagnatura si utilizzi un dispositivo di condizionamento
preciso.
Le macchine KBA Rapida
oggi sono allestite sempre per
l’allacciamento ad un circuito di
condizionamento. Sempre più
aziende grafiche optano però direttamente per l’acquisto di
un’opzione di condizionamento
completa – non solo per via della
stampa offset senza acqua, ma
anche per una stampa offset a
umido più stabile, in particolare
connessa ad una drastica riduzione dell’IPA. Nella stampa
offset a bobina commerciale il
condizionamento è comunque
necessario, cosicché tutte le
rotative KBA Compacta vengo-
Dispositivo di
condizionamento
del gruppo
inchiostratore
Baldwin
CombiLiner,
connesso anche
con altri compiti
di alimentazione,
su una KBA Rapida
Schema dei cinque gruppi
inchiostratori corti in una
KBA Genius 52:
1 Cassetta della racla
2 Cilindro retinato
3 Rullo di inchiostrazione forma
4 Cilindro portalastra
5 Cilindro portacaucciù
6 Cilindro di stampa di dimensioni
quadruple
1
2
3
4
5
delle zone. Sull’intera larghezza
del formato alla lastra o alle lastre viene offerta, indipendentemente dal soggetto, una quantità
di inchiostro uniforme, ben definita su cilindro retinato, sistema
di racla a camera e rullo applicatore o rulli applicatori. L’inchiostro che per la rispettiva immagine di stampa non servisse
viene semplicemente raschiato e
ricondotto al circuito dell’inchiostro. Sulle macchine off-set
a foglio con rullo di inchiostrazione forma (1:1) di dimensione semplice non serve nessuna macinatura laterale, perché
questi gruppi inchiostratori corti
stampano assolutamente senza
formare riporti. Sul gruppo
6
inchiostratore della Cortina servono, oltre ai due rulli applicatori, anche due rulli macinatori
autooscillanti. A parte le viti del
calamaio, vengono a mancare
dunque anche il rullo del calamaio, il rullo prenditore o il rullo
per pellicola, che vengono sostituiti da un sistema di racla con
cilindro retinato.
Le variabili di processo che
lo stampatore deve padroneggiare, e dunque i possibili problemi,
vengono ridotte ad un minimo.
Ai sensi della standardizzazione
vengono creati i presupposti per
un risultato riproducibile nel
prepress. I profili ICC e le caratteristiche di stampa oggi, però,
dovrebbero essere comunque la
norma in un’azienda grafica
consapevole della qualità e non
richiedere nessun impegno supplementare per la stampa offset
senza acqua senza viti del calamaio. Perché anche con gruppi
inchiostratori lunghi con viti del
calamaio serve un prepress preciso per una produzione di quali-
Anche nei gruppi inchiostratori corti della Metronic Genius 52 UV i cilindri
retinati e il cilindro portalastra sono condizionati
no fornite con condizionamento.
La KBA ottimizza le soluzioni
di condizionamento offerte dalla
Baldwin, Technotrans e da altri
in funzione delle configurazioni
individuali delle macchine.
La nuova alternativa:
gruppi inchiostratori corti senza
viti del calamaio
Anche se funzionano, i gruppi inchiostratori lunghi non sono
indispensabili per l’offset senza
acqua, per trasferire l’inchiostro
da stampa con lo spessore desiderato sulla forma da stampa.
Ampiamente indipendenti dagli
influssi individuali degli operatori, i gruppi inchiostratori corti
senza viti del calamaio assolvono a questo compito in modo ancora più preciso. Questa strada
alternativa verso la semplificazione e standardizzazione del
processo di stampa offset senza
acqua la percorrono finora solo
la KBA e la sua affiliata
Metronic AG. Infatti sulla 74
Karat, Genius 52 e sulla Rapida
74 G della KBA accanto al cilindro retinato delle dimensioni del
cilindro portalastra vi è soltanto
un unico rullo di inchiostrazione
forma, il quale presenta lo stesso
diametro del cilindro portalastra
e del cilindro portacaucciù. Solo
sulla rotativa offset per giornali
KBA Cortina, con la sua velocità
fino a 13 m/s, a causa della sua
velocità di stampa decisamente
maggiore e allo svuotamento più
critico della sua struttura di cilindro retinato, sono necessari 4
rulli inchiostratori.
Assieme alla scelta dei gruppi inchiostratori corti, la KBA ha
optato anche contro un dosaggio
dell’inchiostro sulla larghezza
Schema dei quattro gruppi
inchiostratori corti Gravuflow
in una KBA 74 Karat
KBA Process
2 | 2005
13
Approcci odierni ai processi | Costruzione del gruppo inchiostratore
sulle macchine Metronic
Gruppi inchiostratori classici e per offset senza acqua senza viti del calamaio al confronto
classico (lungo)
su KBA Rapida e Compacta
senza viti del calamaio (corto)
Gravuflow (nella 74 Karat
e Rapida 74 G)
Newsflow (sulla KBA Cortina)
Metronic (nella KBA Genius 52
e sulle macchine Metronic)
Alimentazione
dell’inchiostro
Manuale, cartuccia opzionale
o pompa
Cartuccia
Pompa
Manuale
Dosaggio per zone
di inchiostrazione
Calamaio con viti del calamaio
e racla per inchiostro
nessuna
nessuna
nessuna
Dosaggio della quantità
di inchiostro
Rullo del calamaio rotante, cadenzato
Rullo prenditore oscillante o rullo ....
Cassetta della racia e cilindro retinato Barra portaracia e cilindro retinato
a rotazione continua
a rotazione continua
Cassetta della racia e cilindro retinato
a rotazione continua
Macinazione
di inchiostro
Diversi rulli macinatori e
Tamburo oscillante
nessuna
2 rulli rilsan e rulli gommati
ciascuno
nessuna
Inchiostrazione
delle lastre
Fino a 4 coppie di rulli di
inchiostrazione forma di gomma
1 rullo di inchiostrazione forma 1:1
con caucciù
2 rulli di inchiostrazione
forma gommati
1 rullo di inchiostrazione forma 1:1
con caucciù
Trasferimento
dell’immagine di stampa
Caucciù convenzionale
con barra di guida
Caucciù convenzionale
con barra di guida
Caucciù per minigap con
dorso metallico
Caucciù per minigap
con dorso metallico
Proporzioni
Calamaio > macinatori/inchio. forma
Inchio. forma << cilindro portalastra/
cilindro portacaucciù
Portalastra/portacaucciù. < cil. stampa
Cil. retinato < rullo di inchio. forma
Rulli di inchio. forma < cilindro
portalastra/cilindro portacaucciù
Cil. portalastra/portacaucciù < stampa
Cil. retinato > rulli di inchio. forma
Rulli di inchio. forma << cilindro
portalastra/cilindro portacaucciù
(principio caucciù-caucciù)
Cil. retinato = rullo di inchio. forma
Rulli di inchio. forma = cilindro
portalastra/cilindro portacaucciù
Cil. portalastra/portacaucciù. = cil. stampa
Condizionamento
Rullo del calamaio e tamburo oscillante Cilindro retinato e portalastra
Cilindro retinato e portalastra
Cilindro retinato e cilindro portalastra
Funzioni
Confronto schematico tra un gruppo
inchiostratore corto Gravuflow nella
KBA Rapida 74 G e un gruppo
inchiostratore classico in una
KBA Rapida
tà. Un’esposizione sbagliata o
non precisa delle lastre non si
può correggere neanche con le
viti del calamaio, perché queste
non riescono a modificare un
punto troppo grande o troppo
piccolo o assente. Le viti del calamaio danno solo la possibilità
di modificare un po’ la tonalità
in un’immagine o una superficie
– se non vi è dietro sulla circonferenza nient’altro – tramite
sovrinchiostrazione o sottoinchiostrazione.
Per quanto questa consapevolezza possa essere dolorosa
per molti stampatori esperti:
qualsiasi correzione a posteriori
tramite le viti del calamaio e i
numeri di giri dei duttori rappresenta un intervento soggettivo
nel processo di stampa e contrasta con una produzione standardizzata con i suoi parametri definiti oggettivamente e i suoi risultati riproducibili. Inoltre ciò
provoca, di norma, inutili scarti.
Metronic: Stampa di schede e
CD come base di sviluppo
14
KBA Process
2 | 2005
ha molto successo in tutto il
mondo con la macchina da stampa per schede oc200. Con questa
si stampano sempre a coppia
schede plastificate fino al formato ISO 86 x 54 mm con inchiostri a tempra UV per poi finirle
con vernice UV inline. Le piccole unità di stampa dispongono di
un rullo anilox, un rullo di
La Metronic AG, Veitshöchheim, un’affiliata della
Koenig & Bauer AG dal 2004 e
già molto prima partner KBA,
ha realizzato come primo
costruttore di macchine da stampa al mondo la stampa offset
senza acqua con gruppi
inchiostratori corti senza viti del
calamaio. Dal 1994 la Metronic
Struttura di un’unità di stampa con gruppo inchiostratore corto Gravuflow in
una KBA Rapida 74 G: 1 Cartuccia di inchiostro, 2 Racla a camera,
3 Cilindro retinato, 4 Rullo di inchiostrazione forma, 5 Cilindro portalastra,
6 Cilindro portacaucciù, 7 Cilindro di stampa
1
2
3
4
5
6
7
6
5
7
3
8
4
7
5
2
1
inchiostrazione forma, un cilindro portalastra su cui è montata
una lastra senza acqua, un cilindro portacaucciù e un cilindro di
stampa – tutti i rulli e i cilindri
con lo stesso diametro. La stessa
tecnica viene applicata anche
nelle macchine da stampa
Metronic CD Print e Premius,
progettate per la stampa di CD,
DVD, Mini-Disc e le straordinarie Optical Business Cards.
Il gruppo inchiostratore corto Metronic brevettato ha rappresentato anche la base di sviluppo per la KBA Genius 52.
Questa macchina offset senza
acqua compatta ha suscitato
scalpore in occasione della fiera
campionaria Ipex 2002 come
prototipo, e adesso viene
commercializzata in due linee:
dalla Koenig & Bauer come
KBA Genius 52 per la stampa su
carta e cartone con inchiostri ossidativi e dalla affiliata KBA
Metronic AG con il nome
Genius 52 UV nei segmenti di
mercato tradizionali della stampa su film e su plastica.
6
Il gruppo inchiostratore corto
Newsflow rappresenta l’adattamento
della tecnologia KBA-Gravuflow per
la stampa di giornali, utilizzato nella
KBA Cortina.
1 Pompa per inchiostro
2 Innesto e disinnesto della racla
3 Barra portaracla
4 Cilindro retinato in ceramica
condizionato
5 Rulli gommati
6 Rullo inchiostratore oscillante in
rilsan
7 Rulli di inchiostrazione forma di
gomma
8 Cilindro portalastra condizionato
10
La direzione è questa:
KBA Gravuflow e Newsflow
I gruppi inchiostratori corti
Metronic e gli odierni gruppi
inchiostratori corti KBA per la
stampa offset senza acqua, fondano fin dall’inizio su filosofie
di sviluppo comuni. Mentre la
Metronic perseguiva la stampa
UV su card, disc e film, la KBA
ha ottimizzato questa tecnologia
sia per la stampa offset a foglio
che per la stampa di giornali su
rotativa. E così anche la KBA
può presentare una tecnologia
con caratteristiche uniche: i
gruppi inchiostratori Gravuflow
sulla Karat e nel frattempo anche sulla KBA Rapida 74 G nonché il gruppo inchiostratore
Newsflow sulla KBA Cortina.
Anche se la stampa offset a
umido già grazie alle tante installazioni oggi esistenti e ai numerosi campi di applicazione
anche per la KBA rimarrà per
molto tempo il processo di stampa dominante, essa crede che
gruppi inchiostratori senza viti
del calamaio come Gravuflow e
Newsflow indicheranno in futuro la direzione. Prima o poi la
stampa offset senza acqua in genere, e quella con gruppi
inchiostratori corti senza viti del
calamaio in particolare, guadagneranno per motivi economici
ed ecologici quote di mercato
sempre maggiori sia nella stampa a foglio che nella stampa a
bobina. Alcuni dati di fatto
documentabili lo testimoniano.
8
Nello sviluppo di KBA Newsflow
sono confluite anche le esperienze
pluriennali con la tecnica dei gruppi
inchiostratori corti anilox per offset
a umido, ad es. sulla KBA
Commander.
1 Pompa per inchiostro, 2 Calamaio
(diviso per una collocazione dei
colori differente nel gruppo di
stampa), 3 Racla, 4 Alimentazione
dell’inchiostro, 5 Rullo anilox,
6 e 8 Rullo di inchiostrazione forma,
7 Rullo cavaliere, 9 Cilindro
portalastra, 10 Cilindro
portacaucciù (stampa con principio
caucciù-caucciù), 11 Banda di carta,
12 Rullo di bagnatura forma,
13 Rulli bagnatori, 14 Cilindro
bagnatore, 15 Trave spruzzatrice
9
7
12
13
6
13
14
5
4
15
3
2
1
11
Nell’ambito della stampa a bobina la KBA si concentra – viste le
tirature ancora molto elevate
dell’offset a bobina commerciale – intanto sulla stampa di giornali con la Cortina, sempre più
orientata su determinati gruppi
target (= splitting delle tirature).
I gruppi inchiostratori corti
anilox con funzionamento senza
acqua KBA Gravuflow e KBA
Newsflow sono composti da 4
gruppi funzionali:
• Un sistema di alimentazione
dell’inchiostro (cartucce o pompe);
• Un sistema con racla del tipo a
camera (cassetta della racla o
barra portaracla);
• Un rullo dosatore a rotazione
continua (rullo anilox condizionato con superficie con incisione
Haschur rivestito di ceramica);
• Un rullo applicatore 1:1 rivestito con un caucciù per le macchine da stampa a fogli o diversi
rulli gommati più piccoli (collegati tramite rulli inchiostratori
oscillanti) per l’inchiostrazione
nella stampa di giornali.
Cassetta della racla e barra
portaracla dispongono di due
racle: una racla di lavoro e una
racla di chiusura. Entrambe le
racle formano in uno spazio
ridottissimo una piccola camera
riempita di inchiostro da stampa,
che riempie la struttura Haschur
del cilindro retinato con inchiostro e raschia l’inchiostro in eccesso. Con i sistemi con racla a
camera per la stampa flessografica o nei gruppi di verniciatura,
le soluzioni con racla a camera
utilizzate dalla KBA per
l’inchiostrazione senza viti del
calamaio si possono confrontare
solo limitatamente. I sistemi con
racla con la loro cassetta della
racla aperta (sulle macchine da
stampa a fogli più lente) o le barre portaracla aperte con pompa
(nella stampa di giornali ad alte
prestazioni) sono stati sviluppati
appositamente per inchiostri ad
alta viscosità, così come vengo-
Facile accesso, semplice da comandare, rapidamente alla prima copia buona e stabile nella tiratura di stampa:
Gravuflow (sinistra) e Newsflow
no impiegati nel processo senza
acqua.
Ovviamente anche simili
gruppi inchiostratori corti vanno
condizionati. Entro tolleranze
strette la KBA regola sulle macchine da stampa a fogli e la Cortina la temperatura sulla superficie del cilindro retinato e del cilindro portalastra in funzione
della velocità.
Esperienza pluriennale: tecnica
dei gruppi inchiostratori corti e
di verniciatura nelle macchine
da stampa convenzionali
Accanto alla partnership con
la Metronic, nella progettazione
ed evoluzione della tecnica
offset senza acqua senza viti del
calamaio la KBA può basarsi
sulle proprie esperienze pluriennali, tra l’altro nell’equipaggiamento di macchine da stampa di
giornali con gruppi inchiostratori corti anilox negli anni novanta, così come di macchine
offset a foglio con gruppi di verniciatura con racla a camera.
Nell’ultimo decennio la
KBA ha consegnato quasi 20
macchine con circa 600 gruppi
di stampa offset a umido con
gruppi inchiostratori corti anilox
delle serie Colora, Commander
ed Express. Il resto erano macchine da stampa tipografica nel
frattempo fuori servizio o le
macchine da stampa flessografica di giornali ancora richieste
della serie Flexo-Courier o
Colormax-CIC. Di recente è stata completamente rivista la macchina da stampa flessografica
KBA Corrugraph per il Postprint
su cartone ondulato.
Dieter Kleeberg, Georg Schneider
KBA Process
2 | 2005
15
Approcci odierni ai processi | Condizionamento della technotrans
Come la technotrans AG, Sassenberg, padroneggia i rapporti di temperatura su cilindri
retinati e cilindri portalastra per macchine a foglio con gruppi inchiostratori corti
Condizionamento per gruppi inchiostratori specifici
L
e leggi fondamentali della
termodinamica valgono, ovviamente, anche per la stampa
offset: l’energia cinetica addotta
dall’azionamento viene trasformata mediante attrito esterno (superfici) e interno (separazione del
film d’inchiostro, deformazione)
in gran parte in calore. Come è
noto questo calore influisce in
modo non indifferente sul processo di stampa e sulla qualità del
prodotto. Perché ogni variazione
della temperatura nel gruppo
inchiostratore e nel gruppo di
stampa influisce sulle caratteristiche reologiche dell’inchiostro da
stampa. Perciò rapporti di temperatura costanti sono un requisito
fondamentale per risultati di alta
qualità e riproducibili, in particolare nella stampa offset senza acqua.
La conversione dell’energia
cinetica in calore avviene soprattutto su tre fonti:
• Rulli, in particolare rullo del calamaio e rulli inchiostratori oscillanti su gruppi inchiostratori convenzionali o cilindri retinati su
gruppi inchiostratori corti, in seguito all’attrito volvente e alle forze di spinta e di taglio superate
dall’inchiostro da stampa;
• Riduttori e cuscinetti di tutti i
rulli e cilindri in seguito all’attrito
radente;
• Caucciù e rivestimenti dei rulli
in elastomeri in seguito al lavoro
di gualcitura da rotolamento.
differenze nello sviluppo di calore
nell’unità di stampa e tra i diversi
gruppi di stampa.
All’interno di un’unità di
stampa simili differenze di calore
nascono tra il rullo del calamaio e
i rulli macinatori su gruppi inchiostratori convenzionali, e tra cilindro retinato e cilindro portalastra
su gruppi inchiostratori corti. Le
differenze di calore tra le singole
unità di stampa sono causate da registrazioni divergenti dei rulli,
dalle quantità diverse di inchiostro
da trasferire e dai diversi comportamenti dei singoli inchiostri da
stampa nei confronti delle temperature.
nominale vengono regolate esclusivamente attraverso il cilindro
retinato e la temperatura, lo svuotamento del cilindro retinato è
però inferiore con una velocità
maggiore, bisogna compensare
tutto ciò con un aumento della
temperatura sul cilindro retinato.
Con un gruppo inchiostratore lungo, invece, è necessaria una maggiore potenza di raffreddamento a
una velocità maggiore, in modo da
tenere costante la temperatura nel
gruppo inchiostratore.
Particolarità del condizionamento
dei gruppi inchiostratori corti
Contrariamente ai gruppi inchiostratori convenzionali, in cui
il trasporto dell’inchiostro viene
controllato dalle viti del calamaio
e dal rullo del calamaio, nel grupSinistra: sorgenti di calore (rosso)
in un gruppo di stampa con gruppo
inchiostratore classico
In basso: condizionamento per
singole zone technotrans beta.z con
produzione esterna di acqua di
raffreddamento beta.cooling
Misure per stabilizzare
la temperatura
La misura più importante per
stabilizzare la temperatura è il
condizionamento del gruppo
inchiostratore. Per gruppi inchiostratori convenzionali essa oggi è
eseguita, di norma, come sistema
a un circuito ed è già standard in
tutte le rotative heatset. E anche
nella stampa offset a foglio ha un
suo posto fisso. Per la stampa
offset senza acqua rappresenta un
equipaggiamento irrinunciabile,
nel caso di gruppi inchiostratori
corti si dovrebbe, invece, poter regolare ogni gruppo inchiostratore
separatamente, in modo da poter
compensare in modo ottimale le
16
KBA Process
2 | 2005
Assieme alla velocità della
macchina sale anche la quantità di
calore nel gruppo inchiostratore,
allo stesso tempo cala però la densità ottica grazie ai tempi di applicazione ridotti nella linea di contatto. Per assicurare temperature
superficiali costanti, bisogna dunque aumentare costantemente la
temperatura dell’acqua di condizionamento addotta con l’aumento della velocità della macchina, in
particolare la temperatura dei cilindri portalastra, in modo da evitare problemi tipo velature. Dato
che con un gruppo inchiostratore
corto l’inchiostrazione o la densità
po inchiostratore corto non esiste
possibilità meccanica per influire
sul trasporto dell’inchiostro. Qui
si può incidere dunque solo mediante una variazione mirata delle
caratteristiche reologiche dell’inchiostro da stampa, cosa che viceversa si raggiunge nella macchina
da stampa solo tramite una regolazione della temperatura a reazione rapida tramite i cilindri retinati.
Dato che la separazione
cromatica sulla lastra tra zone
stampanti e non stampanti avviene
in prima linea sulla base delle tensioni superficiali, il tiro (tack) dell’inchiostro senza acqua deve si-
tuarsi in un determinato ambito.
Con la temperatura aumenta anche
il valore del tiro. Se il valore del
tiro è troppo alto, si verificano accumulo o spellatura sul cilindro
portacaucciù. Se il valore del tiro è
troppo basso, si possono verificare
velature. La circostanza che una
variazione di temperatura di un
solo grado possa modificare il tiro
di un inchiostro fino al 20%, mette
fuori dubbio la necessità di un
condizionamento nel gruppo inchiostratore. Perché parametri stabili nella tiratura di produzione
impediscono velature o imbrattamenti nonché una chiusura anticipata degli elementi stampanti. In
concreto ciò si risolve sotto forma
di raffreddamento o condizionamento del cilindro portalastra.
Come i cilindri retinati, anche i cilindri portalastra sono attraversati
da acqua di condizionamento.
Queste considerazioni rendono evidente che la qualità e il funzionamento della tecnica di condizionamento assumono nei gruppi
inchiostratori corti una valenza
ancora maggiore rispetto ai gruppi
inchiostratori convenzionali e rappresentano uno dei parametri di
regolazione più importanti per il
controllo del processo di stampa.
Per assicurare dunque un’inchiostrazione costante dell’immagine di stampa, bisogna tenere stabili per tutto il periodo della stampa le temperature sui cilindri
retinati e sui cilindri portalastra, in
funzione della velocità di stampa e
della temperatura variabile della
macchina. La regolazione base di
ogni gruppo inchiostratore dipende dal supporto da stampa, dal tipo
di inchiostro e dalla quantità di inchiostro desiderata. Se si vuole
modificare la densità di inchiostro, ciò si realizza mediante una
variazione della temperatura nel
rispettivo circuito di controllo del
cilindro retinato del regolatore di
temperatura installato.
Anche sui gruppi inchiostratori corti la temperatura della superficie dei rulli si modifica o
mantiene costante mediante acqua
come fluido di condizionamento.
Dato che lo sviluppo di calore sul
cilindro portalastra è inferiore che
sul cilindro retinato, sono necessa-
Con il dispositivo di
condizionamento integrato dalla
technotrans nella 74 Karat, vengono
regolati individualmente i due
cilindri portalastra e i quattro
cilindri retinati dei gruppi
inchiostratori Gravuflow secondo le
esigenze tecnologiche della stampa
offset senza acqua. L’alimentazione
dell’acqua di raffreddamento
avviene attraverso un gruppo acqua
fredda da installare a parte, sempre
fornito dalla technotrans AG
ri limiti di condizionamento differenti e dunque circuiti di condizionamento separati. Così infatti
si realizza il condizionamento anche sulle macchine KBA/
Metronic Genius 52, 74 Karat,
KBA Rapida 74 G e KBA Cortina.
Per padroneggiare queste diverse esigenze di condizionamento oggi si impiegano, di norma, cosiddetti regolatori di temperatura per singole zone. Questi sistemi sono equipaggiati, a seconda del tipo, con un numero differente di circuiti di condizionamento, che dispongono ciascuno
di pompa di circolazione, riscaldamento e valvola regolatrice e consentono pertanto una regolazione
individuale per ogni circuito.
Quello che si regola è o la temperatura di ritorno dell’acqua dai cilindri collegati (misura indiretta
della relativa temperatura della superficie dei rulli) oppure mediante
sensori termici IR, che riescono a
misurare direttamente la temperatura superficiale dei rispettivi cilindri.
L’alimentazione dell’acqua di
raffreddamento di questi regolatori di temperatura per singole
zone avviene attraverso una sorgente esterna, ad es. un gruppo acqua fredda o un impianto già esistente. Un’alimentazione esterna
si dimostra ideale, soprattutto per
sistemi con potenza da media a
elevata come sulla 74 Karat e Rapida 74 G. Su regolatori di temperatura con potenze di raffreddamento inferiori come la serie technotrans sigma.tz per la Genius 52
la potenza di raffreddamento viene creata internamente attraverso
una macchina frigorifera integrata
nel regolatore di temperatura.
L’efficacia e l’efficienza del
dispositivo di condizionamento
sono determinate essenzialmente
dai seguenti fattori:
• Struttura del circuito idraulico
di regolazione della temperatura
ad acqua e tipo di flusso (turbolento o laminare) in cilindro retinato e
cilindro portalastra nonché della
differenza di temperatura dell’ac-
qua di condizionamento in circolo
rispetto alla temperatura superficiale dei componenti attraversati;
• Trasporto dell’energia all’interno del cilindro retinato e del cilindro portalastra, in modo da consentire un flusso energetico rapido
tra l’acqua di condizionamento in
circolo e la superficie dei rulli;
• Precisione di misura del dispositivo di misura della temperatura
installato;
• Precisione della regolazione
della temperatura di ogni singolo
circuito di controllo;
• Velocità di regolazione della
temperatura, con cui si possono
regolare rapidamente in particolare determinate modifiche dei parametri come le velocità di stampa e
le modifiche della densità di inchiostro desiderate;
• Sicurezza di esercizio dell’intero sistema tra regolatore di temperatura e macchina da stampa.
Proprio a proposito delle prestazioni riguardo alla precisione
della misura della temperatura,
alla precisione della regolazione
della temperatura e alla velocità di
regolazione della temperatura la
technotrans ha calibrato la sua tecnologia dei regolatori di temperatura in stretta collaborazione con
la KBA sulle esigenze particolari
dei gruppi inchiostratori corti senza acqua, e riesce dunque a offrire
soluzioni di prodotto che supportano il processo di stampa in modo
ottimale.
Costruzione di rulli
a parete doppia
Conduzione dell’acqua in un rullo tradizionale (sopra) al confronto con la
costruzione dei rulli a parete doppia usata oggi con conduzione dell’acqua a
spirale (sotto).
Svantaggi di un rullo tradizionale:
- Elevata inerzia energetica a causa del grande volume di acqua;
- Flusso laminare (lento) nel rullo impedisce uno scambio energetico
ottimale;
- Ventilazione problematica;
- Passaggio incerto, in particolare in caso di rotazione;
- Elevato abbassamento della temperatura lungo il rullo.
Vantaggi dei rulli a parete doppia:
- Bassa inerzia energetica grazie al piccolo volume di acqua nel rullo;
- Flusso turbolento (rapido) nel rullo favorisce un elevato scambio
energetico;
- Ventilazione meno problematica;
- Passaggio sicuro attraverso il rullo, perché a conduzione forzata;
- Abbassamento esiguo della temperatura lungo il rullo grazie al passaggio
più rapido
Le richieste di precisione nel
condizionamento il sistema di
condizionamento, tuttavia, non le
riesce a realizzare da solo. Anche
la strutturazione dei rulli inchiostratori e dei cilindri retinati svolge un ruolo importante, per realizzare una temperatura sempre costante lungo la larghezza dei rulli e
tempi di risposta rapidi.
Sui gruppi inchiostratori convenzionali si trovano spesso ancora costruzioni semplici, in cui attraverso un tubo di mandata che
passa attraverso il mandrino – di
diametro quasi sempre relativamente piccolo – si adduce al rullo
inchiostratore oscillante acqua di
condizionamento che esce poi dall’altro lato e rifluisce lungo l’intera sezione rimanente con velocità
relativamente bassa verso il lato di
entrata. Ciò è sempre meglio che
nessun condizionamento, però a
causa della bassa velocità di flusso
offre solo una capacità limitata di
Sulla KBA Genius 52 tutti i cilindri
portalastra vengono regolati con un
circuito comune e i cinque cilindri
retinati dei gruppi inchiostratori
senza viti del calamaio mediante
circuiti individuali. La produzione di
acqua di raffreddamento qui avviene
mediante una macchina frigorifera
integrata nel regolatore di temperatura technotrans sigma.tz (Foto)
scambio termico e può portare sia
a differenze di temperatura tra il
lato di azionamento e il lato di comando che a tempi di risposta relativamente lenti.
Meglio sono allo scopo le costruzioni a parete doppia, come
vengono utilizzate già oggi di norma sui cilindri retinati. Qui grazie
alla sezione esigua si ottiene nella
superficie cilindrica una velocità
di flusso maggiore, cosa che favorisce a sua volta una sottrazione
molto più efficiente del calore. E
una temperatura uniforme lungo la
larghezza del rullo si ottiene ad es.
attraverso una conduzione dell’acqua a spirale intorno all’asse del
cilindro.
Riassumendo si può affermare
che – accanto al condizionamento
del gruppo inchiostratore già noto
e disponibile di serie per quasi tutte le macchine – per i gruppi
inchiostratori corti l’impiego di
dispositivi di condizionamento
aggiuntivi, come il condizionamento per singole zone per i cilindri retinati e un condizionamento
del cilindro portalastra, rappresentano lo standard nell’equipaggiamento, in modo da poter controllare con successo il processo di
stampa con simili sistemi di gruppi inchiostratori.
La scelta della configurazione
effettivamente utilizzata dipende,
però, dalla rispettiva macchina e
dalle condizioni di utilizzo per
quanto riguarda il formato, la velocità e il numero di copie per tiratura.
Andreas Harig, Responsabile area
prodotti sistemi di raffreddamento
e di condizionamento,
technotrans AG;
Hubert Peick, Sviluppo sistemi di
condizionamento, technotrans AG
KBA Process
2 | 2005
17
Approcci odierni ai processi | Condizionamento della KBA
Come la KBA ha realizzato una tecnologia di condizionamento precisa e a risposta rapida per la rotativa compatta senza viti del calamaio Cortina
Strategia di condizionamento per la stampa offset di giornali
senza acqua
cilindri è stato ritenuto per molto
D
18
all’introduzione
della
stampa offset a umido, nella
produzione dei giornali termini
della chimica fisica e dell’analisi
delle superfici fanno parte del
vocabolario del mestiere. Nella
riduzione della complessità del
processo è insito un grande
potenziale di aumento dell’efficienza e di prevedibilità del
processo. Infatti già negli anni 70
la stampa offset senza acqua entrò
in gioco per consentire, sulla base
di filosofie di macchina esistenti a
quei tempi, un miglioramento o
una gestione più semplice dei
processi. Ben presto fu chiaro che
una gestione idonea della temperatura nel gruppo inchiostratore e
nel gruppo di stampa era fondamentale per il funzionamento
sicuro e la stabilità del processo di
stampa senza acqua su tempi ciclo
più lunghi.
alla maturità della Cortina per il
mercato.
Stampa offset senza acqua
con gruppi inchiostratori corti
Nuove conoscenze
di processo …
Dalla metà degli anni 90 la
KBA si occupa della realizzazione della stampa offset senza
acqua con gruppi inchiostratori
corti (Gravuflow, Newsflow). Lo
sviluppo si basava sulle esperienze raccolte dal 1989 nella
tecnica offset a umido anilox. Nel
1995 iniziò lo sviluppo della
macchina offset digitale 74 Karat,
che produceva senza acqua e
disponeva di un gruppo inchiostratore Gravuflow. La collaborazione con produttori di inchiostri
leader e indagini di processo in
proprio evidenziarono molto
presto la necessità di ottimizzare
la gestione della temperatura.
Alla fine degli anni 90 maturarono i progetti per trasferire il
processo offset senza acqua nella
stampa di giornali coldset con la
KBA Cortina e il suo gruppo inchiostratore Newsflow senza viti
del calamaio. Indagini di processo
svolte assieme all’industria degli
inchiostri
hanno
prodotto
numerosi sviluppi, i quali hanno
portato all’odierna efficienza e
Mentre in molte macchine
con mulino a rulli convenzionale
la tecnica senza acqua veniva
interpretata come ampliamento
od opzione, la 74 Karat, la Rapida
74 G e la Cortina erano progettate
esclusivamente per l’offset senza
acqua.
Nella
cooperazione
sistematica con produttori di
inchiostri e di lastre leader, un
obiettivo importante era quello di
assicurare il processo. Molto
presto si manifestarono i vantaggi
della tecnica del gruppo inchio-
KBA Process
2 | 2005
Fig. 1: Interfaccia utente dell’STC sul quadro di comando centrale Cortina.
Le curve di condizionamento, depositate per ogni cilindro retinato e per ogni
coppia di cilindro portalastra, si possono modificare individualmente con dito
luminoso o clic del mouse, incluse le tolleranze di regolazione. I valori di
appoggio delle curve sono composti da temperature nominali a determinati
numeri di giri
stratore Gravuflow sulle macchine da stampa a foglio e del
gruppo inchiostratore Newsflow
sulla macchina da stampa per
giornali Cortina. Perché in un
gruppo inchiostratore compatto,
ben chiaro, le temperature si
riescono a tenere stabili molto più
facilmente. Anche le innovazioni
come il blocco dei rulli a conversione automatica prendono più
facilmente, quanto più stabile è
l’ambiente. Allo stesso tempo
fanno sì che si riducano gli inutili
apporti di energia.
Grazie alle esperienze con
gruppi inchiostratori lunghi
nell’offset senza acqua, il mantenimento di una temperatura
superficiale stabile sui rulli e sui
Fig. 2: Rincondizionamenti per rampe di una superficie di cilindro retinato
con corse di +3 ˚C, + 4˚C, –5 ˚C, +5 ˚C, –7 ˚C e +7 ˚C. Anche in questo caso
si nota l’inevitabile tempo ciclo, causato dai percorsi dell’acqua esistenti.
I processi rappresentati sono avvenuti a cilindro retinato fermo e una
temperatura ambiente di 22 ˚C. I colori delle curve significano: temperatura
superficiale nominale rosso scuro, temperatura superficiale effettiva blu
scuro, temperatura acqua di raffreddamento di alimentazione blu chiaro
tempo l’obiettivo principale.
Inizialmente si sentiva spesso
affermare che “26 ˚C sono
ottimali”. Ad un’analisi più
attenta questa verità piuttosto
semplice, però, non vale – in
effetti con nessun gruppo
inchiostratore, e men che meno
per il gruppo inchiostratore corto
Newsflow. Perché con la
temperatura della superficie del
cilindro retinato si può controllare
la viscosità dell’inchiostro e la
quantità di inchiostro trasferita.
La temperatura del cilindro
portalastra è rilevante per
controllare in modo mirato la
capacità di trasferimento della
lastra.
… e nuove esigenze nella stampa
di giornali ad alto rendimento
Sulla Cortina, che è molto più
veloce delle macchine offset a
foglio, entrambe le temperature
superficiali vengono adattate
automaticamente in funzione
della velocità della macchina. Per
stampare prodotti pronti per la
vendita già durante la fase di
avviamento della macchina, è
necessario adattare le temperature
in modo altamente dinamico,
quasi in sincronia con la velocità.
Lo stesso vale in senso inverso
anche durante la fase di arresto.
Gli specialisti vedono la difficoltà
nel fatto che – a seconda del
formato – un cilindro retinato con
un peso di ca. 100 kg o più debba
essere portato nel giro di 90
secondi ad un livello di temperatura differente di ca. 10 ˚C.
Per il cilindro portalastra l’aumento della temperatura (o
l’abbassamento
nel
corso
dell’arresto della macchina) non è
così elevato, la sua massa,
viceversa, è molto maggiore. Per
alleggerire
lo
stampatore
nell’esercizio
quotidiano
e
assicurare un elevato comfort di
comando, queste temperature
vengono depositate nel quadro di
comando centrale – un po’ come
le curve di umidificazione
nell’offset a umido (fig.1).
Fig. 3: Immagini termografiche di
un cilindro retinato: fila superiore in
marcia lenta, fila inferiore a 20.000
giri cil./h. Le due immagini parziali
di una serie riproducono assieme
sempre l’intero cilindro retinato; per
motivi di angolo di osservazione si è
dovuto realizzare due immagini. Si
vedono chiaramente le camere della
racle. L’aumento della temperatura
della racla con l’aumentare della
velocità si evince dalla colorazione
rossa. La temperatura è uniforme in
tutti gli stati di funzionamento lungo
tutta la larghezza
Per gli inchiostri utilizzati
sono stati rilevati valori tipici di
dipendenza dalla temperatura. La
qual cosa consente da un lato una
regolazione della densità lungo
tutta la larghezza del cilindro,
dall’altro è però limitante, quando
si tratta della costanza della
densità lungo la larghezza di
stampa. Per questo motivo sono
state fissate delle finestre di
scostamento, entro le quali può
intervenire la regolazione. Il
raggiungimento di queste finestre
è assicurato dalla tecnologia STC
(“Surface Temperature Control”)
implementata sulle unità di
condizionamento.
Nella fig. 3 sono riprodotte
immagini termografiche di un
cilindro retinato, in cui è visibile
l’elevata precisione della tecnica
di condizionamento. Mentre la
Cortina nelle immagini della fila
superiore si trovava in marcia
lenta, la velocità in quella
inferiore era di 20.000 giri cil./h.
Risulta evidente l’uniformità
della temperatura lungo la
larghezza e il fatto che la temperatura dell’inchiostro è indipendente dalla temperatura della
racla. Quest’ultima sale molto con
Fig. 4: Immissioni di calore e sottrazione di calore in un gruppo
inchiostratore corto senza acqua e senza viti del calamaio
Inizio flusso d’inchiostro
Sorgente di calore
Pompa per inchiostro
– 400 W (attrito con l’inchiotro legato alla viscosità)
Racla 1 mW/mm2
(attrito)
Rullo inchiostratore
(oscillante) (attrito della
gomma legato alla viscosità)
Rulli di inchiostrazione forma
(attrito della gomma
legato alla viscosità)
Caucciù
– 500 ... 1000 W/m2
(attrito della gomma
legato alla viscosità)
Carta
(se Tcarta > Tinchiostro)
Dissipatore di calore
Parete del calamaio,
superficie dell’inchiostro
(conduzione termica/
convezione termica)
Cilindro retinato condizionato
–0,7 mW/mm2,
Corrente d’aria
–0,3 mW/mm2
Convezione d’aria
l’aumentare della velocità. Con la
macchina utilizzata il cilindro
retinato, tuttavia, si è potuto
raffigurare solo mediante due
riprese collegate.
Strategia per un controllo
tecnologico del condizionamento
Un compito importante è
stato quello di rilevare da un
punto di vista della strategia, quali
parametri (temperatura, flusso)
devono essere variati in quali
ambiti, per poter soddisfare con la
Cortina le esigenze odierne e
quelle future a proposito dei
formati e delle velocità. Allo
scopo bisognava capire nel
dettaglio (fig. 4), oltre alla
potenza addotta (gruppo inchiostratore, lavoro di gualcitura da
rotolamento dei caucciù), anche i
meccanismi di sottrazione del
calore (trasporto sulla carta,
macchina da stampa come riserva
di calore, convezione, radiazione
termica). Ne è risultato che,
rispettando condizioni di processo quadro (nessuna temperatura al di sotto del punto di
condensazione, comportamento
degli inchiostri legato alla
temperatura, dipendenza del
trasferimento dell’inchiostro dalla
temperatura), le temperature
superficiali vanno tenute stabili
entro determinati limiti.
La soluzione tecnica favorita
dalla KBA punta sul trasferimento
del calore mediante liquidi nel
cilindro retinato e nel cilindro
portalastra. Inizialmente anche
altre soluzioni, come l’aria
soffiante, appaiono interessanti,
perché incidono direttamente
sulla superficie. La capacità
termica dell’aria è, però, molto
esigua rispetto all’acqua. Per
trasportare la stessa quantità di
calore di un litro d’acqua, servono
ca. 3,4 m3 di aria asciutta (si veda
deduzione). Si sarebbe dovuto
lavorare pertanto con temperature
relativamente più basse e portate
elevate. Le basse temperature
porterebbero alla formazione di
condensa, cosa che disturberebbe
moltissimo
nella
macchina
(rotture della banda a causa delle
gocce d’acqua, formazione di
ruggine, gocce d’acqua in una
macchina “senza acqua”). E le
portate elevate rappresenterebbero presto un limite fisicotecnico difficilmente superabile.
Struttura ottimizzata dal punto
di vista idrodinamico
e termodinamico
La scelta del principio da sola,
però, non bastava. Una gestione
altamente dinamica della temperatura non si risolve solo grazie
al controllo e alla regolazione
della temperatura superficiale
(STC). Piuttosto anche i componenti interagenti dovevano
essere ottimizzati e reciprocamente calibrati in modo preciso.
Un obiettivo importante è stato a
questo proposito quello di non far
diventare l’STC una “macchina
Deduzione
Capacità termiche c:
cacqua = 1,0 kcal/kg·K e caria = 0,241 kcal/kg·K
Cilindro portalastra
condizionato
Carta
(se Tcarta > Tinchiostro)
Fine flusso d’inchiostro
Densità:
= 1,0 kg/l e aria = 1,2·10-3 kg/l
acqua
Dai prodotti
cacqua · acqua = 1,0 kcal/l·K e caria · aria = 2,9·10-4 kcal/l·K
si ottiene il rapporto
1,0 / 2,9·10-4 o 3,448 m3 di aria asciutta / 1 l acqua
KBA Process
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Approcci odierni ai processi | Condizionamento della KBA
ad assorbimento di energia”.
Rispetto alle strategie di
condizionamento impiegate di
norma nell’industria della stampa,
bisognava intanto ridurre le
capacità termiche e i valori di
passaggio del calore dei rulli e
cilindri
coinvolti.
Questo
consente di ridurre le perdite da
trasferimento e i tempi di trasferimento. Un ulteriore aumento
si è ottenuto mediante esteso
disaccoppiamento delle capacità
termiche attive e passive. Grazie
ad una serie di misure costruttive
si è migliorato il valore di
passaggio del calore del cilindro
retinato per il fattore 3 e si è
ridotta la capacità termica per il
fattore 6. Allo stesso tempo si è
raddoppiato il flusso, cosa che
aumenta
decisamente
la
dinamica.
Nel caso dell’STC, il cui
compito è quello di realizzare,
entro una tolleranza ben definita e
una finestra temporale fissata,
la
temperatura
superficiale
auspicata con l’acqua di raffreddamento e di riscaldamento messa
a disposizione, vi è stato un
ulteriore potenziale di miglioramento – a iniziare dall’ottimizzazione delle sezioni per ridurre
le resistività ai flussi fino
all’ottimizzazione dei percorsi,
con
contemporaneo
ottimo
accesso. La scelta di pompe e
valvole regolatrici idonee ha
portato un ulteriore miglioramento rispetto allo stato dell’arte
dell’epoca. La fig. 5 mostra
l’unità
di
condizionamento
utilizzata già nelle prime macchine di produzione Cortina.
Strategia di controllo e
regolazione ottimizzata
Con la revisione della
strategia per cilindri retinati,
cilindri portalastra e STC era stata
Fig. 5: Vista 3D dell’unità di
condizionamento – vista sul lato
operatore. A sinistra e a destra si
trovano i moduli di base acqua di
riscaldamento e di raffreddamento.
Al centro vi sono tre sottounità con
quattro circuiti ciascuna per il
condizionamento dei cilindri retinati
e dei cilindri portalastra. In queste
sono sistemati tre box degli armadi
elettrici e quattro serbatoi di
compensazione della pressione
20
KBA Process
2 | 2005
Fig. 6: Schema di un circuito di
controllo per il condizionamento dei
cilindri portalastra o dei cilindri
retinati.
Nell’armadio di condizionamento
(TCU) si riconoscono il circuito
interno, che alimenta il rullo o il
cilindro, e due circuiti esterni che
forniscono acqua di riscaldamento e
di raffreddamento (HW e CW);
[1] commutazione di HW/CW;
[2] dosaggio della quantità iniettata.
Per motivi energetici l’acqua
consumata viene recuperata
separatamente secondo circuiti di
alimentazione
Fig. 7 – Sopra: Ricondizionamento per rampe di una
superficie di cilindro retinato di ∆T = –5 ˚C: Risulta evidente
l’inevitabile spostamento temporale dovuto al tempo di
passaggio attraverso i tubi flessibili dell’acqua di
condizionamento, lunghi circa 10 m. Questo tempo di
passaggio ha rappresentato una particolare difficoltà dal
punto di vista della regolazione. L’obiettivo è quello di
realizzare, malgrado questo cosiddetto tempo morto, un
comportamento transitorio pressoché senza sovraoscillazioni,
senza che per questo il sistema diventi lento. Ciononostante la
temperatura effettiva (blu) segue la temperatura nominale
(rosso) molto da vicino. (Giallo: indice del cilindro retinato)
– Sotto: il grafico a colori documenta lo stesso processo,
misurato con una videocamera interlinea a infrarossi con 128
pixel di misura della temperatura lungo la larghezza del
cilindro retinato. Entrambe queste scale dei tempi sono
rappresentate con scala adatta e reciprocamente
sincronizzate. Dato che la misurazione è avvenuta a cilindro
retinato fermo quasi con funzionamento termico a vuoto,
l’inclinazione nel profilo della temperatura sulla larghezza del
rullo qui è dovuto essenzialmente al tempo di passaggio
dell’acqua di condizionamento che scorre sotto la superficie
del rullo e ammonta a pochi secondi
creata la base per una gestione
altamente dinamica della regolazione. Nell’analisi della necessaria struttura d’insieme per
sensori Pt100 e IR e dei rapporti
dinamici sono risultate evidenti le
richieste poste nei confronti del
sistema di regolazione. Complessivamente un STC comprende
dodici circuiti di controllo per il
condizionamento di ogni torre di
stampa, il cui comportamento può
variare molto in funzione delle
condizioni della produzione. Un
singolo circuito di condizionamento è raffigurato nella fig. 6. La
contemporanea regolazione altamente dinamica richiede sistemi
di regolazione in tempo reale che
assolvano a questo compito in
modo sicuro e affidabile. Qui ci si
è affidati ad un partner che poteva
vantare un eccellente know-how
nella costruzione di grandi
impianti e nella tecnica di regolazione di complessi sistemi
tecnologici.
Mentre la tecnica di regolazione ha il compito di fornire
per ogni stato di funzionamento le
temperature corrette sulle superfici dei cilindri retinati e del
cilindro portalastra, a livello di
sistema di controllo si riesce a
ricavare ancora del potenziale per
aumentare l’efficienza. Infatti ad
es. la misurazione della temperatura ambiente consente di controllare le temperature di alimentazione in modo tale che
vengano generati giusto i valori di
temperatura appena necessari,
perché temperature di alimentazione inutilmente basse aumentano i costi di esercizio. Inoltre
tenendo conto della lunghezza
della corsa si può aumentare la
temperatura dell’acqua di raffreddamento. Entrambe queste misure
contribuiscono a far risparmiare
notevoli quantità di energia. Così
in molte situazioni di esercizio si
riesce a ridurre al 5 % il fabbisogno energetico per la sottrazione della potenza addotta.
Il funzionamento ineccepibile
dell’approccio di regolazione
viene evidenziato nella fig. 7. Lì
viene mostrato in alto il
ricondizionamento per rampe di
una superficie di cilindro retinato
di –5 ˚C (dunque un raffreddamento di 5 gradi). Nella rappresentazione in basso lo stesso
processo è stato analizzato con
una videocamera interlinea a
infrarossi lungo tutta la larghezza
del cilindro retinato.
Strategie per l’impiantistica
La concretizzazione di questa
strategia in una soluzione
industriale comprende un STC in
struttura modulare, che assicura
pertanto una costruzione standardizzata dall’ottima controllabilità dopo il montaggio finale. La
scelta dei componenti andava
ottimizzata per l’impiego in
aziende grafiche, in modo da
tenere quanto più alto possibile il
grado di disponibilità.
L’STC oggi è composto da tre
moduli: l’elemento base acqua di
raffreddamento, l’elemento base
acqua di riscaldamento e i sistemi
di condizionamento che hanno la
stessa struttura per cilindro
retinato e cilindro portalastra (fig.
5). Le tre sottounità con quattro
circuiti ciascuna – dunque dodici
circuiti – servono per la gestione
della temperatura dei complessivi
otto gruppi inchiostratori (vale a
dire cilindri retinati) e dei quattro
gruppi di cilindri portalastra di
una torre da otto Cortina. E i
cilindri portalastra dello stesso
inchiostro sono sempre raccolti in
un unico circuito. Un’unità
tecnologica di regolazione in
tempo reale centrale serve tutto
l’STC; nei tre box dell’armadio di
distribuzione sono inseriti, oltre
all’unità di regolazione, le unità di
I/O per pompe, valvole e sensori.
Per facilitare i controlli
periodici e le piccole operazioni
di manutenzione, tutti i componenti rilevanti sono facilmente
accessibili dal davanti. Allo stesso
tempo si è tenuto conto delle
molteplici possibilità di alimentazione di acqua di raffreddamento e di riscaldamento in
funzione delle condizioni architettoniche specifiche.
Fig. 8: Ricondizionamento di una superficie di cilindro retinato a produzione in corso fino a 25.000 giri cil./h sulla
Cortina: sulla base delle curve di condizionamento predefinite sul quadro di comando centrale, il valore nominale
valido per la temperatura superficiale viene calcolato online in funzione del numero di giri. Fino al raggiungimento dei
25.000 giri cil./h si crea così un aumento della temperatura di quasi 10 ˚C, che viene convertito costantemente dalla
regolazione veloce. Durante le fasi di avviamento e di arresto la Cortina produce senza scarti. I colori delle curve
hanno il seguente significato: temperatura superficiale nominale rosso scuro, temperatura superficiale effettiva blu
scuro, numero di giri pilota nero, indice del cilindro retinato giallo
Fig. 9: Accelerazione della Cortina a 35.000 giri cil./h e ricondizionamento di una superficie di cilindro retinato
secondo una curva di condizionamento: qui si è utilizzato inchiostro che richiede un aumento minore di temperatura
per ogni modifica della velocità. Nonostante l’aumento del numero di giri del 40 % rispetto alla fig. 8, qui va realizzato
un aumento della temperatura complessiva più basso di soli 5 %. Il diagramma di misura mostra, inoltre, come circa 4
min dopo il raggiungimento dell’elevata velocità di produzione con un intervento manuale dello stampatore mediante
dito luminoso sul quadro di comando centrale si sia corretto di 0,4 ˚C in basso il valore nominale della temperatura
superficiale. Questa piccola correzione unica viene eseguita in brevissimo tempo dal sistema di regolazione.
Per il significato dei colori delle curve si veda la fig. 8
Grande importanza
alla disponibilità
Per assicurare la disponibilità,
sono stati scelti componenti che
riescono da un lato a offrire
informazioni sul loro stato o il cui
stato si riesce a sorvegliare.
Dall’altro i circuiti sono stati
progettati in modo tale che un
circuito contiguo possa assumere
il compito di uno in avaria, e in
quel caso intervengono parametri
separati, appositamente stabiliti.
Inoltre è previsto che l’intero STC
possa intervenire in modalità di
esercizio di emergenza per un
STC confinante. Se questo non
esiste, si utilizza ad es. una pompa
doppia. Grazie a questo procedere
graduato si assicura un’elevata
disponibilità nel rispetto dell’economia. I sensori Pt100 utilizzati,
che misurano in modo assoluto e
sono impiegati milioni di volte in
tutto il mondo, si possono sostituire senza necessità di nuova
calibratura. Il circuito di condizionamento non va aperto allo
scopo.
Lo sviluppo di una strategia di
condizionamento e di molte
soluzioni parziali ha consentito il
grande salto di prestazioni nella
tecnologia dei procedimenti
industriali ed è la base per il
funzionamento economico della
Cortina. Ciò si evince anche dal
gran numero di domande di
brevetto intorno a questo sviluppo. Un ulteriore potenziale si
ricava se si prendono in considerazione strategie energetiche
integrate per un utilizzo attivo del
calore di processo nella progettazione degli edifici per aziende
grafiche.
Dr. Matthias Müller, KBA
Dr. Karl Schaschek,
Responsabili ricerca, KBA
KBA Process
2 | 2005
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Approcci odierni ai processi | Gravuflow e Newsflow
Gravuflow nella KBA Rapida 74 G e la 74 Karat
I gruppi inchiostratori KBA Gravuflow e Newsflow
I
l gruppo inchiostratore Gravuflow è stato sviluppato prima per la
74 Karat. Dato che questo principio costruttivo rivoluzionario ha
dato buoni risultati nella 74 Karat, si è potuto modificarlo per l’utilizzo nelle macchine a foglio della serie Rapida. Il rullo di
inchiostrazione forma si distingue ad es. per una peculiarità
costruttiva: su di esso è montato un caucciù dotato di barra di guida.
Schema a sinistra e
foto in basso: In
posizione di lavoro la
cassetta della racla è
collegata all’alimentazione dell’inchiostro dalla cartuccia
e appoggia con la
racla di lavoro e la
racla di chiusura
con una pressione di
appoggio definita
sul cilindro retinato
Schema in alto a destra:
Prima di iniziare il lavaggio
automatico, la cassetta della
racla si riesce a portare
facilmente in posizione di
lavaggio. L’alimentazione
dell’inchiostro viene interrotta
automaticamente
Questo tessuto viene utilizzato in primo luogo a causa della sua
migliore stampa di superfici. Un altro vantaggio è la facile sostituzione in caso di danneggiamenti o usura. Per il montaggio sul cilindro portacaucciù la 74 Karat e la Rapida 74 G utilizzano un caucciù
convenzionale con barra di guida, la Genius un caucciù con dorso
metallico.
Ogni cilindro retinato e ogni cilindro
portalastra si possono condizionare in
modo preciso singolarmente. Lo
scambio di calore e la regolazione
avvengono mediante uno scambiatore
termico esterno. Anche se non rispetta
lo spirito di una produzione di qualità
standardizzata, cioè la possibilità di
modificare in modo mirato parametri
ad impostazione fissa, lo stampatore in
casi eccezionali ha la possibilità di
influire sulla viscosità dell’inchiostro e
dunque sulla densità attraverso la
temperatura. Questo può essere utile
ad es. per adattare la densità di
inchiostro lungo l’intera larghezza del
cilindro nel caso di superfici della
carta ad assorbimento differente
La racla a camera e il cilindro retinato assicurano con ogni giro un
trasferimento uniforme dello strato di inchiostro direttamente sul rullo
di inchiostrazione forma di dimensione semplice
Newsflow nella KBA Cortina
I
gruppi inchiostratori
Newsflow dispongono
sempre di motori indipendenti. Come per il Gravuflow, il cilindro retinato e il
cilindro portalastra vengono condizionati, però non
la vaschetta dell’inchiostro. La regolazione della
temperatura reagisce praticamente in tempo reale. Sul cilindro
portacaucciù vengono utilizzati caucciù con dorso metallico e
tensionamento minigap – tra l’altro come sulla piccola Genius 52.
22
KBA Process
2 | 2005
Grazie alla costruzione compatta dei gruppi inchiostratori Newsflow è
possibile la loro disposizione estremamente poco ingombrante nella “torre”
da otto della KBA Cortina (a sinistra). Questo assicura un accesso
particolarmente buono anche ai gruppi inchiostratori (sopra)
Utilizzo di cilindri retinati di ultimissima generazione
N
ei gruppi inchiostratori corti KBA Gravuflow e Newsflow,
che funzionano senza acqua, vengono impiegati cilindri
retinati sviluppati ad hoc. Essi dispongono di una superficie in ceramica in ossido cromico estremamente resistente all’abrasione, la
quale resiste a lungo alla racla a camera. Un cilindro retinato Cortina è progettato per 200 - 300 milioni di sovrarullature, cosicché va
cambiato solo dopo anni.
Al posto di singole cellette, come le hanno i rulli anilox tradizionali, dopo aver eseguito numerose serie di test e sulla base delle
sue esperienze la KBA preferisce il retino con incisione Haschur.
Con questo si intende un’unica scanalatura continua, che viene incisa a spirale con un laser nella superficie in ceramica.
Un confronto:
Ripresa al
microscopio di
celle su un rullo
anilox inciso
con laser
(Foto: Praxair)
Riprese al microscopio di incisioni Haschur su cilindri retinati. Molto nitide
si vedono le spalle con tracce dei fori laser, poco nitido e meno chiaro si
distingue il fondo della scanalatura
(foto: Zecher)
La quantità di inchiostro che può essere trasferita con un cilindro retinato è costante e uguale lungo l’intera larghezza del formato. Se lo stampatore desidera trasferire più o meno inchiostro da
stampa, lo può fare esclusivamente tramite la temperatura. In caso
di variazione della temperatura l’inchiostro reagisce con una modifica della viscosità. Con una temperatura più elevata e dunque una
viscosità più bassa, il cilindro retinato trasferisce una maggiore
quantità di inchiostro. Questo principio viene usato anche nel caso
di grandi variazioni della velocità. La Cortina è in grado di compensare all’avvio della macchina fino al raggiungimento della velocità di produzione una possibile perdita di inchiostro causato dall’aumento della velocità mediante una regolazione automatica della temperatura molto rapida in funzione della velocità. Lo stesso si
ottiene anche per la densità, se si stampa su classi diverse di carta.
Importante non è dunque solo la superficie, ma anche la “vita
interna” del cilindro retinato. Quanto più grande è il cilindro
retinato, tanto più critico è questo aspetto. Infatti per il
condizionamento del cilindro retinato Newsflow nella KBA Cortina si sono dovuti applicare principi costruttivi nuovi, in modo da
assicurare una risposta possibilmente rapida. E anche per questo
motivo ogni cilindro retinato può essere condizionato individualmente.
Confronto tra i profili scanalatura-spalla o celle-spalla che
si ottengono con laser YAG e
CO2. Con il laser YAG, dieci
volte più fine, ci si avvicina di
più alla forma a U ideale, che assicura una quantità riproducibile di
trasferimento di inchiostro grazie allo svuotamento completo. Nella forma a
calotta appuntita che produce un laser CO2, lo svuotamento è quasi sempre
incompleto
(grafico: Praxair)
Un’occhiata nei gruppi di stampa della Genius 52: Cilindro retinato (qui
grigio o verde) e rullo applicatore hanno la stessa circonferenza nel cilindro
portalastra e cilindro portacaucciù.. Grazie all’alloggiamento senza gioco di
tutti i quattro componenti del gruppo di stampa in guide lineari, il cambio del
cilindro retinato si esegue molto rapidamente, se necessario. La registrazione
dei rulli nel gruppo inchiostratore non è più necessaria sulla Genius 52
KBA Process
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Materiali | Lastre e forme da stampa
Materiali per forme da stampa –
Panoramica di mercato e handling
La panoramica sui fornitori e i materiali per forme da stampa
senza inchiostro. Le caratteristiche che le distinguono sono la struttura
disponibili chiarisce il desiderio degli utenti di avere una scelta
degli strati, il tipo e la modalità di esposizione nonché la procedura e
maggiore. Tutte le lastre e le forme da stampa speciali per la stampa
l’impegno durante la lavorazione successiva. Per quanto riguarda
offset senza acqua hanno in comune l’utilizzo di silicone nelle zone
l’esposizione la tendenza è chiaramente a favore del CtP.
Non confrontare i prezzi,
ma i costi!
S
ia chiaro: è a causa del
rivestimento in silicone
che il prezzo delle lastre
offset senza acqua è più alto rispetto alle lastre offset a umido.
Questo rapporto tra i prezzi è
sempre l’argomento preferito
da coloro che nutrono dubbi sul
‘senza acqua’. Però in molti
casi, e soprattutto per piccole tirature, la stampa con lastre
offset senza acqua spesso è più
economica che con lastre offset
a umido. Perché gli scettici perdono di vista che il risparmio di
acqua e additivi del liquido di
bagnatura, l’assenza di lavori di
regolazione, di controllo e di
manutenzione legati ai gruppi
di bagnatura e la drastica riduzione degli scarti compensano
ampiamente il prezzo più sfavorevole. Soprattutto con l’utilizzo di gruppi inchiostratori
corti senza viti del calamaio la
stampa offset senza acqua consente un maggior livello di
standardizzazione nella sala da
stampa e nel prepress, cosa che
significa di norma su periodi
lunghi anche uno standard di
qualità più elevato, sempre
riproducibile.
I prezzi possono calare solo
se aumentano le vendite
Però vale comunque la pena
parlare anche del prezzo. Ovviamente è auspicabile un prezzo inferiore delle lastre – per i
clienti, per gli scettici e anche
per i fornitori di macchine da
stampa. Proprio in questo campo negli ultimi anni la stretta
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KBA Process
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Panoramica sulle lastre e forme oggi disponibili per la stampa offset senza acqua che non si limitano
all’utilizzo su un determinato marchio di macchine da stampa
(KPG Scorpion è disponibile solo in Nordamerica)
Radiazione UV analogica
Esposizione digitale al laser termico
Copia positiva
Creo
–
KPG
–
Presstek –
Toray
TAP-HG2 (1)
Copia negativa
–
–
–
TAN-E (1)
Sviluppo a umido + lavaggio
Chimico + acquoso
Creo
–
KPG
X54 Scorpion/Scorpion+
Presstek –
–
Toray
TAC-RG5/RL7 (1)
–
TAPH-G2 (1)
TAPD-G1 (1)
TAPD-G3 (1)
TAPD-G5 (1)
TAN-E (1)
Formato max.
Solo scrittura negativa
Clarus WL (2)
X54 Scorpion/Scorpion+
PEARLdry/+ (1, 2), ProFire Digital Media (2)
TAC-RG5/RL7 (1), TAC-W2 (1)
00 (A3+, 460 x 340 mm)
4 (A0–, fino a 1152 mm larg.)
4 (A0–, 813 x 1118 mm)
7B (1240 x 1610 mm)
Asportazione + lavaggio
Stampa
Solo acquoso
–
A secco
30.000 (B)
Clarus WL (2)
100.000 (B, H, C)
–
20.000(2)–100.000(1) (B)
–
PEARLdry/PEARLdry+ (1, 2)
20.000 (B)
–
ProFire Digital Media (2)
100.000 (B, H, C)
–
–
200.000 (B, H, C)?
TAC-W2 (1)
–
100.000–200.000 (B)
–
–
150.000–300.000 (B, H)
–
–
200.000–500.000 (H)
–
–
400.000–1.000.000 (H)
–
–
300.000–500.000 (B, H)
–
–
Confezioni: (1) lastre di alluminio, (2) forma in poliestere dal rotolo; idoneità: (B) offset a foglio, (H) heatset, (C) coldset con CtP
collaborazione tra la KBA e i
produttori di lastre cooperanti
(Toray,
Presstek,
Kodak
Polychrome) ha prodotto notevoli progressi. Che il prezzo
con un numero ancora maggiore di fornitori di lastre e lastre e
con un aumento deciso della richiesta possa ulteriormente
scendere, risponde alle leggi di
mercato. Anche oggi i pochi
fornitori non sfruttano la loro
posizione dominante sul mercato, come invece sembra che
avvenga. Piuttosto la causa del
prezzo più elevato sono costi di
produzione più alti (rivestimento in silicone come ulteriore
operazione su una linea di produzione isolata) e lo sfruttamento ancora insufficiente delle linee di produzione esistenti
Il materiale ad
asportazione
presentato
all’ultima drupa,
Creo Clarus WL,
è disponibile
dall’inizio del 2005.
Intanto viene
offerto solo in rotoli
su supporto di
poliestere, vale a
dire che è adatto
per l’utilizzo sulla
46 Karat
per le lastre senza acqua.
L’impegnativo processo di
rivestimento con polimero e
silicone antigraffio non si riesce a semplificare tanto facilmente. Per questo una riduzione dei prezzi è possibile solo
con una maggiore diffusione
della stampa offset senza acqua
e un aumento drastico della
vendita di lastre. Per il momento la stampa offset senza acqua
rappresenta ancora una nicchia
di mercato per i fornitori di lastre. Ciononostante la strategia
di alcune aziende, che hanno
sviluppato e testato con successo lastre senza acqua proprie –
anche la KBA – non si può definire orientata sui clienti e sul
futuro, visto che fanno troppo
poco per la diffusione della
stampa offset senza acqua e dichiarano di voler entrare nel
mercato delle lastre senza acqua solo in presenza di un consumo minimo di 10 milioni di
m2 all’anno. Questa mentalità
prettamente orientata sui volumi è inadatta soprattutto per i
grandi fornitori, che si spacciano volentieri per partner innovativi degli stampatori. D’altra
parte tutti i produttori più importanti di inchiostri hanno ri-
conosciuto che la stampa offset
senza acqua sarà un mercato in
crescita in un futuro neanche
troppo lontano, e investono in
un adeguato ampliamento della
loro offerta di prodotti.
Processo di sviluppo chimico a più stadi per lastre CtP senza acqua della
Kodak Polychrome Graphics e della Toray Industries: [1] Pretrattamento;
[2] Sviluppo; [3] Trattamento finale (inchiostrazione delle zone stampanti);
[4] Ripulitura opzionale (asportazione dei residui di sostanza chimica)
(grafico: Toray)
Generalmente sempre meno
produttori di lastre
Anche per le lastre convenzionali o le lastre CtP offset a
umido cala il numero di
fornitori di anno in anno.
L’Agfa ha acquisito ad es. nel
2004 il gruppo italiano Lastra.
E il ramo Western-Lithotech
delle lastre, che fa parte del
gruppo Mitsubishi Chemical,
era stato acquistato nel 2002
proprio dalla Lastra. La
Fujifilm finora con il materiale
per forme è fissata su un unico
costruttore di macchine da
Struttura e principi di lavoro delle
Toray Waterless Plates – a sinistra il
tipo di lastra negativa (analogico:
TAN; CtP: TAC) e a destra il tipo di
lastra positivo TAP a confronto.
A) Struttura di una lastra presensibilizzata così come viene fornita:
pellicola di protezione trasparente
[1]; Strato di gomma siliconica[2];
Strato polimerico reattivo alle
radiazioni [3] (analogico: sensibile
UV; digitale: termoreattivo); Strato
adesivo (Primer) [4]; Supporto di
alluminio [5].
B) Esposizione attraverso la
pellicola di protezione [1] e modello
della copia [6] (TAN: negativo,
TAP: diapositivo) attraverso, con
TAC (CtP senza modello della copia)
un laser termico espone le zone
stampanti attraverso la pellicola di
protezione. Mentre la radiazione
sulla lastra negativa analogica e
digitale indebolisce il legame tra
silicone [2] e polimero [3], sulla
lastra positiva si verifica un rafforzamento del legame tra [2] e [3].
C) Dopo il distacco della pellicola
di protezione avviene la lavorazione
chimica. Sulla lastra negativa una
soluzione di pretrattamento
provvede inizialmente alla
desensibilizzazione del polimero
e sulle zone non esposte [7]
al rafforzamento del legame
(simboleggiato da croci) tra [2] e
[3]. Successivamente in uno
sviluppatore chimico il silicone
viene staccato nelle zone esposte [8]
e asportato con spazzole rotanti
sotto uno spruzzo d’acqua. – Sulla
lastra positiva i legami tra [2] e [3]
nelle zone esposte [8] sono già stati
rafforzati al punto B, cosicché può
iniziare subito lo sviluppo chimico.
Qui nelle zone non esposte [7] il
silicone continua a staccarsi e viene
asportato con spazzole rotanti sotto
uno spruzzo d’acqua. Ad eccezione
della TAC-W2 per uno sviluppo
puramente acquoso, presentata alla
drupa 2004, per tutti gli altri tipi di
lastra TAN, TAC-R e TAP segue un
trattamento finale, che serve per
inchiostrare le porzioni di immagine
con piccole spazzole rotanti. Nella
penultima sezione coppie di rulli
pressori asportano i residui di
sostanza chimica. Infine la lastra si
asciuga con l’adduzione di aria.
Una gommatura come sulle lastre
offset a umido non serve.
D) Le lastre preparate per la stampa
adesso possiedono zone non
stampanti (repellenti per
l’inchiostro) [9] di silicone e zone
stampanti (assorbenti inchiostro)
[10] di polimero.
E) Nella stampa solo le zone
stampanti sono coperte con uno
strato di inchiostro da stampa [11].
stampa. E il resto delle aziende
globali – Creo, KPG, Presstek e
Toray – offre già lastre senza
acqua, anche se non copre tutto.
Dunque in futuro potrebbero
aggiungersi ancora la Agfa e la
Fujifilm come alternativa attiva
a livello globale, mentre gli attuali fornitori potrebbero proporre a medio termine una scel
KBA Process
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Materiali | Lastre e forme da stampa
ta di lastre ancora più vasta per
quanto riguarda la loro idoneità
per la stampa offset a foglio
senza acqua, l’heatset e il
coldset nonché applicazioni
speciali UV.
Lastre analogiche con sviluppo
a umido della Toray:
TAP e TAN-E
La Toray Waterless Plate è
un classico della stampa offset
senza acqua. Essa si basa sui
brevetti Dry-Plate della 3M ed
è stata portata all’odierna maturità dalla Toray. La Toray
Industries è un’azienda giapponese specializzata nella produzione di polimeri. Il settore delle lastre ha svolto finora nel
gruppo solo un ruolo secondario. Tanto più bisogna ricono-
scere il merito alla Toray di
mantenere un apposito laboratorio di ricerca e di aver investito di recente in un’ulteriore linea di produzione di lastre. Con
ciò la Toray ha portato la propria capacità produttiva annua
da circa 6 milioni di m2 a 18
milioni di m2 di lastre senza acqua.
Sia la Toray sia i rivenditori
di punta dei prodotti Toray
come Marks-3zet e Schneidler
hanno fornito e forniscono tuttora impulsi decisivi per la diffusione mondiale della stampa
offset senza acqua. Dopo il fallimento della 3M Driography
negli USA e grazie al suo
rinascimento in Giappone, questo paese orientale è da oltre 20
anni leader nella stampa offset
senza acqua. In nessuna altra
parte del mondo producono
Struttura e principio di lavoro della lastra da stampa ad asportazione
Presstek PEARLdry: il laser a infrarossi [1] genera un elemento stampante,
ad es. un punto di retino [2] bruciando attraverso lo strato siliconico [3]
lo strato che genera l’immagine [4], composto da un polimero termoreattivo,
e distruggendo anche il silicone sovrastante [3]. Questo scopre lo strato
polimerico [5] che più tardi sarà inchiostrante e che appoggia direttamente
sul materiale di supporto [6]
(fonte: Presstek)
La Presstek è il pioniere della
asportazione laser. Il materiale
PEARLdry esiste su supporto di
alluminio come singola lastra
(sinistra) e su supporto di poliestere
come rotolo di forme (sotto). Le
singole lastre si possono esporre onpress nella 74 Karat e off-press in
unità di esposizione termica, mentre
i rotoli sono destinati all’esposizione
On-press in macchine come la
46 Karat
(foto: Presstek)
26
KBA Process
2 | 2005
tante aziende grafiche parzialmente o completamente senza
acqua. La Japan Waterless
Printing Association (JWPA)
annovera quasi 100 aziende tra
i suoi membri! Indipendentemente dall’essere sviluppate in
analogico o in digitale – il successo mondiale della Toray
Waterless Plate poggia, tra l’altro, sulla sua utilizzabilità universale: nella stampa offset a
foglio, nella stampa per illustrazioni heatset, nella stampa
di giornali coldset e nella stampa con inchiostri a tempra UV
su plastica ed etichette.
La Toray è l’unico produttore che offre ancora lastre senza acqua analogiche: la TAP a
copia positiva e la TAN-E a copia negativa. Entrambe vanno
maneggiate sotto una luce gialla di protezione. Dati i numeri
di copie per tiratura consueti
nella stampa offset a foglio, accanto alla TAN-E la lastra senza acqua analogica più utilizza-
ta è la TAPH-G2. Le versioni
TAPD, più stabili, vengono
usate prevalentemente nell’offset a bobina.
Tendenza verso il CtP
Come nella stampa offset a
umido convenzionale, anche
nella stampa offset senza acqua
la tendenza verso l’esposizione
Computer-to-Plate (CtP) è inarrestabile. Questa tendenza
non è solo dovuta alla sempre
maggior diffusione delle unità
di esposizione termica nelle
aziende grafiche, ma anche alla
scelta di molte aziende di prepress e aziende di stampa, di
utilizzare macchine offset con
esposizione integrata delle forme da stampa (ad es. 74 Karat e
46 Karat o Heidelberg Quickmaster DI). È vero che le lastre
analogiche continuano ad avere
una grande quota di mercato
nel segmento di mercato della
stampa offset senza acqua, ma
questa quota è in continua discesa. Da un lato la Toray stessa
offre alternative digitali, dall’altro tutti i prodotti della concorrenza sono materiali che si
possono esporre in digitale. E
anche le possibili alternative
ancora in fase di sviluppo saranno materiale per il CtP.
Dal punto di vista del materiale, per le lastre senza acqua è
adatta solo l’esposizione termica CtP, cosa che però non rappresenta uno svantaggio: processo di esposizione senza
oscillazioni senza il pericolo di
sovraesposizione o sottoesposizione, nitidezza uniforme della
riproduzione e funzionamento
con luce diurna dell’unità di
esposizione sono i principali
punti di forza. Attualmente
quattro produttori di lastre offrono materiale e soluzioni liberamente disponibili per CtP
Off-press o CtP On-press:
Creo, KPG, Presstek e Toray.
Un quinto prodotto – la Saphira
Caleidoplate 46 sviluppata dalla Fuji Photo Film assieme alla
Heidelberg e disponibile solo
dalla Heidelberg – è legato, assieme alla soluzione di svolgimento e avvolgimento per formato variabile Smart Spooling,
all’utilizzo nella Heidelberg
Speculazioni e visioni
Lastre alternative future
Come già detto, alcuni produttori di lastre hanno essenzialmente altre priorità
che non forzare o espandere gli affari del materiale senza acqua. Infatti l’intenzione della KPG di continuare a servire solo il mercato nordamericano è una
decisione esclusivamente di politica commerciale, che potrebbe cambiare in
qualsiasi momento. E la Creo non comunica se la tecnologia Clarus-WL verrà
estesa commercialmente anche alle singole lastre con supporto di alluminio, e,
se si, con quale nome prodotto. Che la cosa funzioni lo hanno già dimostrato i
test; non rimane che aspettare. La Creo è impegnata soprattutto nel perfezionamento della lastra di alluminio Clarus PL senza processo, anche questa presentata alla drupa 2004 ma destinata alla stampa offset a umido.
Non è dato sapere neanche se la Fujifilm potrà mettere un giorno a disposizione la forma ad asportazione Saphira Caleidoplate anche per altre macchine
oltre che per la Heidelberg Quickmaster DI. Dipenderà probabilmente dalla
situazione contrattuale e dai brevetti. Oltre al partner dello sviluppo
Heidelberg, anche la Presstek potrebbe avere voce in capitolo, visto
che vi sono punti di contatto tra i
brevetti e la commercializzazione
OEM delle PEARLdry.
Intanto la Agfa esegue ricerche
sul campo delle lastre CtP senza acqua da esporre con laser termico e ha
già eseguito test di stampa in collaborazione con la KBA. Però non esistono ancora piani concreti per l’introduzione sul mercato, perché secondo la Agfa le attuali aspettative di
vendita non consentono ancora un
impegno produttivo economicamente giustificabile. “Quando sarà il momento”, fanno sapere i responsabili,
la Agfa tirerà fuori dal cassetto un
prodotto finito. L’utilizzabilità di altre tecnologie polimeriche indicate
per il laser – del cambio di fase (“effetto Switch”) come sulla lastra
:Thermolite-Plus o della fusione di
particelle termo-fissabili come sulla
:Azura-Plate – sembra inadatta, perché nella stampa offset senza acqua
attualmente non si può fare a meno
del silicone. Il laser termico produce
su queste due lastre offset a umido la
formazione di caratteristiche oleofile nelle parti di immagine, senza nessun
processo di sviluppo.
Non vanno dimenticate le lastre offset a umido. Come riferito in altra parte
di questo numero, il loro utilizzo in scenari di stampa offset senza acqua è
assolutamente ipotizzabile con l’utilizzo di inchiostri da stampa SFI della ditta
Flint Ink. Però questi inchiostri da stampa non hanno ancora raggiunto la maturità.. Si potrebbe anche ipotizzare tranquillamente di utilizzarli nei gruppi
inchiostratori Gravuflow della 74 Karat e Rapida 74 G e, se formulati per il
coldset, anche nei gruppi inchiostratori Newsflow della Cortina. Però questa
alternativa più economica presenta due svantaggi: in primo luogo lo
Quickmaster DI 46-4.
Tutti questi materiali CtP
senza acqua hanno in comune il
fatto che si possono utilizzare
in condizioni di luce diurna e si
possono scrivere in negativo.
Ciò significa che il laser durante l’esposizione della lastra incontra le zone che più tardi saranno stampanti. In questo caso
il laser a infrarossi distrugge lo
strato siliconico superiore
(asportazione), oppure fa sì che
sia facilmente asportabile successivamente mediante un processo chimico. Le lastre ad
asportazione sono della Creo,
Fujifilm/Heidelberg e Presstek,
quelle da sviluppare a umido
della KPG e Toray.
Lastra CtWP con sviluppo
a umido della KPG:
X54 Scorpion
Nel 1994 la Kodak
Polychrome Graphics (KPG)
coniò il nome di processo
“Computer-to-Waterless-Plate”
(CtWP) per l’esposizione della
prima lastra CtP senza acqua
con sviluppo chimico. Già questa prima Thermal Waterless
Plate faceva a meno della pellicola di protezione antigraffio
sopra lo strato siliconico. Alla
stampatore dipende invece che da pochi produttori di lastre da un unico produttore di inchiostri. E in secondo luogo la qualità di stampa delle lastre convenzionali non è confrontabile con la stampa estremamente nitida e con il favorevole comportamento nell’incremento dei valori tonali delle lastre al silicone.
Tecnologie di forme da stampa alternative
Un’assoluta “musica del futuro” è la lastra offset cancellabile e nuovamente
esponibile. Attualmente non esistono materiali adatti che riescono a modificare
in un modo o nell’altro le loro caratteristiche oleofile e oleofobe. La maggior
parte degli esperti ritiene una simile lastra irrealizzabile, perché i processi di
polimerizzazione sono irreversibili e altri materiali ancora meno idonei.. Se
comunque ci si arrivasse, una lastra senza acqua sarebbe sicuramente
ipotizzabile: per quanto riguarda il materiale, non vi sarebbe bisogno di gestire
sulla lastra oltre all’alimentazione di inchiostro anche l’alimentazione del liquido di bagnatura, e poi non è detto
che a quel punto in futuro esisterà
ancora la stampa offset con
bagnatura.
La Agfa e la MAN Roland interpretano attualmente la cancellatura e
la nuova esposizione non nel senso
di un riutilizzo permanente del materiale della forma da stampa.
:Litespeed della Agfa (la “versione a
spruzzo” senza supporto di
:Thermolite Plus) e la tecnologia
DICO (“Digital Changeover – cambio digitale dell’ordine”) della MAN
Roland intendono per “Cancellare”
l’asportazione completa del materiale della forma da stampa, in modo da
creare spazio per un nuovo ciclo di
esposizione che inizia con l’applicazione del materiale liquido della forma da stampa direttamente sul “cilindro portalastra”.. Entrambi questi
processi, che si distinguono soprattutto per la reazione all’esposizione
– cambio di fase contro laserasportazione-trasferimento –, non
fanno a meno del liquido di
bagnatura nella stampa.
Contrariamente a questi processi
statici, i processi dinamici partono da un altro approccio. Perché qui si devono
creare non forme da stampa fisicamente stabili, ma solo temporaneamente attive. Alla stampa offset senza acqua si avvicinano di più le macchine da stampa
digitali della HP Indigo. “L’inchiostro da stampa”, un toner liquido chiamato
“Elektro Ink”, si distribuisce sul tamburo fotoconduttore secondo un profilo di
carica elettrostatico e da lì viene trasferito via tessuto gommato sul supporto da
stampa. Elektro Ink possiede una consistenza viscosa e diventa stampabile solo
con l’aggiunta di un olio.
(Foto: Presstek)
Graph Expo 2002 fu presentata
la Scorpion, un’evoluzione. Per
considerazioni di marketing, la
KPG commercia le Thermal
Waterless Plates X54 Scorpion
e la X54 Scorpion Plus per il
momento solo in Nordamerica.
La fornitura per la KBA Cortina della reiff in Offenburg, che
nel frattempo è stata smontata,
faceva parte di un accordo di
betatest e non si basava su un
accordo commerciale.
A causa della necessaria lavorazione a umido, la Scorpion
viene confezionata esclusivamente come materiale CtP OffPress. Essa può essere lavorata
con gli stessi processori e le
stesse sostanze chimiche di una
TAC o di una lastra negativa
analogica (TAN) Toray. Grazie
al comportamento nell’incremento dei valori tonali pressoché identico, è possibile un utilizzo misto della lastra Scorpion dorata e delle lastre Toray
verdi nella macchina da stampa. Questa compatibilità è il risultato della struttura comparabile degli strati.
Per indebolire l’adesione
del silicone sullo strato polimerico termoattivo sottostante,
la Scorpion richiede un irradiamento laser di 170 mJ/cm2
KBA Process
2 | 2005
27
Materiali | Lastre e forme da stampa
Unità di esposizione e moduli adatti all’esposizione CtP delle lastre senza acqua (nessuna garanzia di correttezza,
completezza e disponibilità! La panoramica comprende anche sistemi fuori commercio, però ancora utilizzati in concreto.)
Sistema
Struttura
Agfa
Tamburo esterno
Acento E/S
Tamburo interno
Galileo TS/T
Tamburo interno
Galileo Talant
Tamburo esterno
Xcalibur 45/VLF50/60/70/80
Creo
Tamburo esterno
Lotem 400/800/800II
Lotem 400/800/800II Quantum Tamburo esterno
Magnus VLF
Tamburo esterno
Creo-Laserkopf
Modulo On-press
Trendsetter 800/800II/VLF
Tamburo esterno
Trends. 400/800/800II Quantum Tamburo esterno
Trendsetter News
Tamburo esterno
Duoyuan
DYCTP 600II
Tamburo esterno
DYCTP 800I
Tamburo esterno
Fuji Photo Film
Tamburo esterno
Luxel T-6000 CTP
Tamburo esterno
Luxel T-9000 CTP
Tamburo esterno
Luxel T-9800 CTP
Tamburo esterno
Ultima
Heidelberg
Tamburo esterno
Suprasetter 74/105
Tamburo esterno
Topsetter 74/P102
Kodak Polychrome Graphics
Piano
Newsetter TH 100/180
Krause Biagosch
Tamburo interno
LaserStar LS 110/140/170/200
Lithotech
Tamburo esterno
Andromeda A540/750/1300
Tamburo esterno
Andromeda Z750
Lüscher
Interno-brevetto
XPose! 75/130/160/180/190
Interno-brevetto
simultanXPose! 130
Presstek
Tamburo esterno
Dimension 200/400/800
Tamburo esterno
Dimension 200/400 Excel
Modulo On-press
Pearl/ProFire
Modulo On-press
ProFire Excel
Modulo On-press
SureFire
Sack
Tamburo esterno
CTP-0900
Tamburo esterno
CTP-1300
Screen Media Technology (Dainippon Screen)
Tamburo esterno
PlateRite PT-R4100/4300
PlateRite PT-R8000/8100/8600 Tamburo esterno
Tamburo esterno
PlateRite PT-R8800
Tamburo esterno
Ultima 16000/32000Z/32000
Specifici per la stampa di giornali
nella gamma spettrale infrarossi da 800 a 850 nanometri (ideale: 830 nm). Fino a 200 lpi (80
L/cm) vengono riprodotti tutti i
valori tonali, fino a 300 lpi (120
L/cm) ancora dal 2 al 98% con
uno spot laser di 20-µm.
Lastre CtP con sviluppo
a umido della Toray:
TAC-RG5/RL7 e TAC-W2
La Toray TAC-RG5 è già la
quarta evoluzione della famiglia di lastre termiche CtP giapponese TAC con sviluppo chimico. Nel 1999 era stata introdotta sul mercato la TAC-JG5.
La TAC-CG5 manifestava già
una maggiore resistenza ai
graffi e una migliore misurabilità ottica. Per il successore
TAC-UG5 si tenne in maggior
conto di un ambito di sviluppo
più ampio. E un ulteriore mi28
KBA Process
2 | 2005
Laser termico
Max. risoluzione (dpi)
Max. formato
lastra (mm)
Diodi
Nd:YAG
Nd:YAG (ad asportazione)
Diodi + GLV o corpo solido
3600
3600
2400
2400
1130 x 820
1130 x 820
1130 x 820
da 1160 x 820 a 2030 x 1475
Diodi
Diodi SQUAREspot
Diodi
Diodi/SQUAREspot-D. (asp.)
Diodi
Diodi SQUAREspot
Diodi SQUAREspot
3556
2540
2400
2540 o 3556
2400
2400
1200, ott. 2400
da 622 x 750 a 905 x 1130
da 622 x 750 a 905 x 1130
2108 x 1600
qualsiasi
da 838 x 1118 a 1473 x 2032
da 838 x 762 a 838 x 1118
660 x 960
Corpo solido
Corpo solido
n.i.
n.i.
4 pagine
8 pagine
Diodi
Diodi
Diodi + GLV
Diodi + GLV
4000
4000
2540
2540
830 x 645
1160 x 940
1160 x 940
2124 x 1270
Diodi IDS
Diodi
2540
4000
da 750 x 680 a 1140 x 930
da 660 x 830 a 1160 x 940
Diodi
1270
650 x 960
Nd:YAG
da 2540 a 3810
da 820 x 1050 a 1380 x 2000
Nd:YAG o diodi
Nd:YAG
3810
1270
da 675 x 540 a 840 x 1050
657 x 750
Diodi
Diodi
2400
5080
da 760 x 650 a 2050 x 1500
1130 x 950
Diodi ProFire-II (asportazione)
Diodi ProFire-Image-plus (asp.)
Diodi (ad asportazione)
Diodi Image-plus (asportazione)
Diodi (1064 nm, anche asp.)
2540
2540
2540
2540
2540
da 500 x 530 a 813 x 1118
da 500 x 530 a 680 x 780
fino a 2 pagine di larghezza
fino a 2 pagine di larghezza
fino a 2 pagine di larghezza
Diodi
Nd:YAG (ad asportazione)
4000
3810
900 x 745
1300 x 650
Diodi
Diodi
Diodi + GLV
Diodi + GLV
4000
4000
2540
2540
830 x 645
1160 x 940
1160 x 940
da 1470 x 1165 a 2382 x 1276
glioramento della resistenza ai
graffi e della resistenza durante
la tiratura nonché una leggibilità ottica illimitata con apparecchio di misura delle lastre
sono le caratteristiche della
TAC-RG5. Le aziende grafiche
possono ordinare la TAC-RG5
anche senza pellicola di protezione antigraffio; in quel caso
la confezione reca la scritta
TAC-RL7.
Come la KPG Scorpion, anche la Toray TAC-RG5 si può
esporre in tutte le unità di esposizione termica. Si può riprodurre completamente la scala
dei valori tonali fino ad una finezza del retino di 200 lpi (80
L/cm), gli spot laser vengono
riprodotti accuratamente fino ai
10 µm. A seconda delle condizioni della stampa (stampa a foglio o a bobina, tipo di carta) la
resistenza durante la tiratura
varia oggi dalle 100.000 alle
150.000 stampe. La KBA crede, tuttavia, che vi sia ancora
del potenziale notevole per un
aumento.
Una decisa semplificazione
dello sviluppo della lastra si
avrà con l’introduzione sul mercato della TAC-W2, prevista
per l’inizio del 2006. Rispetto
alle precedenti lastre TAC, lo
sviluppo a umido della TACW2 si riduce al lavaggio con
spazzola con acqua ed
essiccazione finale. L’irradiamento con laser termico deve
situarsi tra 150 e 200 mJ/cm2 a
circa 830 nm, e la risoluzione
adesso può arrivare a 4500 dpi.
In media la resistenza durante la
tiratura sarà maggiore del 50%.
Materiale CtP ad asportazione
della Presstek: PEARLdry e
ProFire Digital Media
La Presstek è il pioniere
dell’esposizione CtP On-press,
per il quale l’azienda americana
ha fatto tutelare il marchio DI
(per “Direct Imaging”). Mentre
inizialmente lavoravano ancora
con erosione con elettrodi, le
testine di esposizione chiamate
ProFire e Pearl furono equipaggiate successivamente con laser
termici
da
asportazione.
ProFire è la testina di esposizione standard della 46 Karat.
La massima risoluzione è di
2540 dpi con una dimensione
minima dello spot laser di 21
µm, a scelta si può esporre anche con 1270 dpi e 28 µm.
Il tipo di lastra PEARLdry/
PEARLdry plus ad asportazione è calibrato su questi parametri. E viene utilizzato con
supporto di alluminio sulla 74
Karat, e con supporto di poliestere dalla bobina sulla 46
Karat. Nell’asportazione con
laser termico, il silicone collegato con uno strato polimerico
termoreattivo viene distrutto e
lo strato polimerico inchiostrante scoperto. I resti vengono asportati meccanicamente.
Come sulle lastre con sviluppo
a umido della Toray e KPG, anche sulle lastre Presstek gli elementi stampanti si situano leggermente in profondità tra il
silicone rimasto.
Dal 2004 è disponibile
un’evoluzione della testina di
esposizione ProFire. La risoluzione di 2540 dpi è rimasta, ma
la nuova ProFire Excel funziona con uno spot laser di 16-µm
e riesce dunque a generare
lineature del retino elevate
(fino a 120 L/cm e 300 lpi) e
retino
FM.
Essa
viene
commercializzata sia nella serie di unità di esposizione
Presstek Dimension che nella
versione OEM per macchine
offset senza acqua DI, tra l’altro come nuova opzione per la
46 Karat, che si chiama 46
KaratPLUS. Assieme a ProFire
Excel vanno utilizzate le nuove
forme ad asportazione ProFire
Digital Media. La loro resistenza durante la tiratura arriva
come per le forme in poliestere
fino alle 20.000 stampe.
Misurazioni ottiche su lastre senza acqua
C
on l’introduzione del Computer-to-Plate (CtP) è anche
venuto a mancare un comodo oggetto di misurazione: la pellicola
per riproduzioni. Un semplice
densitometro a trasmissione bastava per determinare in modo
preciso su una scala di controllo
dei livelli di retino esposta la riproduzione delle percentuali di
retino. Ciò serviva da un lato per
linearizzare la configurazione
dell’unità di esposizione per film
le lastre, il cui sensore della reprocamera riprende ogni campo
della scala di controllo dei livelli
di retino esposta. A differenza di
ciò, un densitometro per riflessione per colori acquisisce la superficie della lastra integralmente
e calcola dall’attenuazione della
luce un tono neutro, che converte
in una percentuale di retino. Più
preciso, però, è il metodo di analisi planimetrica degli apparecchi
di misura delle lastre: i contorni
RIP, e dall’altro per controllare il
rispetto delle curve caratteristiche di trasmissione o dell’incremento dei valori tonali. Se la lastra poi si muoveva entro l’ambito di esposizione auspicato, veniva controllata a livello visivo
solo mediante un campo di controllo speciale sulla lastra, copiato anch’esso.
Senza film adesso bisogna
eseguire la misurazione sulla lastra, per regolare la configurazione dell’unità di esposizione per
lastre RIP. Allo scopo oggi si utilizzano apparecchi di misura del-
degli elementi di retino vengono
rilevati nell’ingrandimento al microscopio e valutati come stampanti a partire da un determinato
valore di soglia della luminosità.
Così si ricava la percentuale effettiva di copertura del retino.
Però non è possibile utilizzare apparecchi di misura delle lastre su qualsiasi lastra senza acqua. Accanto alle lastre senza acqua ad esposizione analogica,
che però data la misurazione sul
film non devono neanche essere
adatte per misurazioni ottiche, tra
le lastre CtP la KPG Scorpion
non fornisce valori di misura utili. La soluzione d’emergenza praticata finora era quella di esporre
le lastre termiche offset a umido,
di misurarle e di applicare le curve caratteristiche “a caso” all’esposizione delle lastre senza
acqua.
La Toray è riuscita a migliorare la misurabilità già sulla
TAC-CG5, e adesso a consentire
sulla TAC-RG5/RL7 l’utilizzo
completo degli apparecchi di misura delle lastre. Come soluzione
al problema si è rivelato lo strato
di primer, che provvede all’ade-
sione dello strato polimerico sul
supporto di alluminio. Il primer è
stato fornito ora di caratteristiche
che attenuano la riflessione, vale
a dire che esso attenua decisamente la retroriflessione della superficie di alluminio. Assieme
alla brillantezza metallica dell’alluminio soppressa, anche la
brillantezza della superficie
siliconica non influisce in nessun
modo sul risultato della misurazione.
Le lastre ad asportazione
come la Presstek PEARLdry
hanno manifestato fin da subito
una buona misurabilità. Sia lo
strato siliconico che il polimero
scoperto non procurano problemi
di brillantezza: da un lato lo strato termoattivo sotto il silicone
impedisce qualsiasi riflessione, e
dall’altro il polimero oleofilo diffonde la luce riflessa sull’alluminio; con il poliestere come sostanza portante al posto dell’alluminio poi il problema riflessione
non si pone neppure. Indipendentemente dal fatto che si tratta di
tecnologie CtP a scrittura negativa, per la modalità di misurazione sono determinanti i rapporti di
contrasto tra il silicone non stampante e il polimero stampante
nell’immagine di anteprima del
sistema di misurazione:
• Toray TAC – porzioni di immagine verde scuro, silicone verde
chiaro, dunque un’immagine positiva – misurazione e analisi in
modalità positiva;
• Presstek PEARLdry – porzioni
di immagine argento chiaro,
silicone scuro, dunque un’immagine negativa – misurazione e
analisi in modalità negativa.
Il mancato rispetto di questa regola porta a risultati di misurazione sbagliati.
Materiale CtP ad asportazione
della Creo: Clarus WL
variazione continua tra 1524 e
2400 dpi (Trendsetter) o 3556
dpi (Lotem) e funziona con uno
spot laser riducibile a 14 µm.
Contorni estremamente nitidi
nonché la 2. generazione del
retino FM Creo Staccato si riescono a creare con la tecnologia
SQUAREspot, che espone con
uno spot laser piccolo fino a 10
µm, procurando una risoluzione
di 2400 o 2540 dpi. La versione
per la stampa di giornali
SQUAREspot viene fornita con
soli 1200 dpi.
Come la Presstek, anche la
Creo mette a disposizione moduli per l’esposizione On-press.
Le testine laser Creo nella 74
Karat scrivono con uno spot da
15-µm fino a 2540 dpi. L’impegno della Creo sul mercato del-
le lastre è ancora relativamente
recente. Alla drupa 2004 la
Creo ha presentato la Clarus
WL introducendola sul mercato
all’inizio del 2005. Si tratta in
questo caso di materiale CtP
On-Press su supporto di
poliestere, calibrato per le
testine di esposizione con laser
termico, che operano secondo il
principio dell’asportazione. La
crea problemi a questo proposito.
La colpa è della sua estrema
brillantezza nelle zone non stampanti. Questa brillantezza è il risultato dell’effetto di riflessione
concomitante del supporto di alluminio, dello strato di primer,
polimero e siliconico. (A parte
ciò gli strati procurano assieme
anche il caratteristico colore dorato della lastra.) Perfino un
densitometro per colori, che dispone di un filtro polarizzatore,
Immagini di anteprima e di analisi di campi a retino del 50-% sulle lastre di alluminio senza acqua KPG Scorpion,
Toray RL7 e Presstek PEARLdry (da sin. a destra), riprese con l’apparecchio di misura delle lastre TECHKON DMS
910 e calcolate con il software DMS Pro
La Creo è il produttore leader di unità di esposizione termica. Le due tecnologie di
esposizione impiegate si distinguono per la definizione d’immagine ottenibile sugli elementi dell’immagine. La tecnologia
standard prevede risoluzioni a
KBA Process
2 | 2005
29
Materiali | Lastre e forme da stampa
Sinistra: La 46 KaratPLUS – qui durante la drupa 2004 sullo stand Presstek – è
equipaggiata con i nuovi moduli di esposizione Presstek ProFire Excel e
utilizza le nuove forme ad asportazione ProFire Digital Media
(foto: Stein)
In basso: Una Toray TAC nel sistema di cambio semiautomatico delle lastre
SPC sulla KBA Rapida 74 G sullo stand drupa della marks-3zet
(foto: Kleeberg)
Per la serie di unità di esposizione termica Agfa
Xcalibur dalla drupa 2004 è disponibile la tecnica
di valvole luce (GLV)
(foto: Agfa)
Creo Clarus WL nera è strutturata, però, un po’ diversamente
rispetto
alla
Presstek
PEARLdry. Secondo quanto afferma la Creo sulla Clarus WL
l’asportazione lascia particolarmente pochi resti. La resistenza
durante la tiratura arriva alle
30.000 stampe e sembra essere
anche a questo proposito un’alternativa rispetto alle forme
Presstek-PEARLdry, rimaste
finora senza concorrenza.
La Clarus WL viene fornita
in rotoli, che prevedono a seconda del tipo di macchina dalle 28 alle 35 parti. L’impiego è
possibile dunque solo su macchine che dispongono di un dispositivo automatico di svolgimento e riavvolgimento sul cilindro portalastra. Tra queste
30
KBA Process
2 | 2005
Unità di esposizione termica altamente automatizzata e di grande formato Creo Trendsetter VLF
con 2400 dpi di risoluzione
(foto: Kleeberg)
troviamo la 46 Karat e altre
macchine che si basano sulla
Ryobi 3404 DI, nonché la
Heidelberg Quickmaster DI 464 e la Adast Dominant DI/CDI
con le sue versioni OEM americane.
Pertanto l’utilizzo della
Clarus WL si limita attualmente
alle testine laser Presstek. Perché le testine laser Creo vengono utilizzate solo su macchine
da stampa offset per formati più
grandi, che richiedono inoltre
lastre di alluminio, ad es. la 74
Karat e la Rapida 74 G. La Creo
sta però già lavorando a questi
progetti e sicuramente presenterà molto presto apposite lastre
di alluminio la cui durata utile è
decisamente maggiore.
Alla drupa 2004 la Presstek ha presentato l’unità
di esposizione termica Dimension 400 per la prima
volta con tecnologia ProFire Excel (foto: Kleeberg)
Unità di esposizione CtP adatte
Per l’esposizione digitale
delle lastre senza acqua vanno
bene solo le unità di esposizione termica. Però l’utente non
può scegliere a piacere, perché
di norma i produttori certificano quali lastre si possono esporre con il rispettivo sistema e
quali non si possono esporre.
Perché tutte le lastre si distinguono principalmente per il
fabbisogno di energia. Per le lastre senza acqua differisce in
modo molto marcato l’intensità
di irradiamento, perché le lastre
ad asportazione richiedono più
energia e le lastre chimiche
meno. I laser sintonizzati su lastre “normali” pertanto non riescono a esporre le lastre ad
asportazione. A ciò si aggiunge
l’esigenza specifica delle lastre
ad asportazione, che con un
successivo processo di lavaggio si asportino i residui dalla
lastra. Viceversa i laser potenti
possono irradiare le lastre a sviluppo chimico tanto intensamente, che basta un lavaggio
con acqua al posto dello
sviluppatore chimico. È il caso
ad es. delle lastre Toray-TACRG5/RL7 in unità di esposizione Presstek-Dimension. Per
quanto riguarda l’unità di esposizione deve essere garantito
che le lastre senza acqua, molto
più delicate, non riportino graffi dall’handling e dal trasporto
automatico delle lastre.
Dieter Kleeberg
Materiali | Inchiostri da stampa senza acqua
Gli inchiostri per la stampa
offset senza acqua nel frattempo
sono disponibili per le stesse applicazioni della stampa offset a
umido. Inoltre essi ampliano in
Inchiostri da stampa senza
acqua – Peculiarità e varietà
genere le possibilità di applicazione della stampa offset offrendo agli stampatori nuove opportunità. Grazie alla stretta cooperazione con i produttori di inchiostri da stampa nell’ambito
del perfezionamento dell’innovativa tecnica dei gruppi inchiostratori corti, la KBA da’un contributo significativo per lo sviluppo della tecnologia degli inchiostri senza acqua.
Mercato degli inchiostri
da stampa variegato
A
ccanto alle lastre e
alla struttura dei gruppi inchiostratori compreso il condizionamento, gli
inchiostri da stampa sono la terza componente elementare nel
principio attivo della stampa
offset senza acqua. Fortunatamente il numero di produttori
di inchiostri senza acqua è decisamente superiore a quello dei
produttori di lastre. Di conseguenza anche le caratteristiche
delle singole serie di inchiostri
sono diverse, per cui lo
stampatore ha a disposizione
un’interessante varietà di appli-
L’utilizzo di cartucce di inchiostro rapide da cambiare
sulla 74 Karat fa parte della strategia che consente un
comando semplice della macchina (foto: KBA, Kleeberg)
cazioni. A ciò si aggiunga il
service proverbiale dei produttori di inchiostri, che li porta
anche a formulare o modificare
i loro prodotti in modo personalizzato per i clienti. E ciò
vale anche per il campo della
stampa offset senza acqua.
La KBA è entusiasta della
disponibilità di cooperare da
parte dei produttori di inchiostri, in particolare nello sviluppo della macchina da stampa di
giornali Cortina. Perché con il
coldset senza acqua tutti hanno
affrontato un terreno inesplorato.
Tendenze: sostituto dell’olio
siliconico …
Formulare moderni inchiostri senza acqua già da tempo
non è più un’attività banale. Per
soddisfare le crescenti esigenze
per quanto riguarda la stampabilità e la qualità di stampa,
già da tempo i produttori di inchiostri non si limitano a prelevare inchiostri offset a umido
della gamma a disposizione e
ad aggiungervi olio siliconico.
Oggi i chimici sviluppano nei
laboratori prevalentemente ricette apposite per la stampa
offset senza acqua.
L’utilizzo
dell’olio
siliconico o dei suoi derivati –
come mero additivo di un inchiostro offset a umido o come
componente fondamentale di
un inchiostro senza acqua
esclusivo – è la strada più semplice per ottenere una sostanza
separatrice, che non faccia più
aderire l’inchiostro sulle parti
siliconiche della lastra. Come
descritto più avanti nel capitolo
“Approcci per l’interazione
ottimale tra inchiostri da stampa, lastre e altri materiali” con
Quattro buoni motivi per l’impiego dell’olio siliconico:
Epple aniva è una serie di inchiostri
da stampa che si distingue per lo
spazio cromatico più esteso rispetto
alla scala cromatica europea.
Nell’ambito della stampa senza
acqua solo gli utenti della 46 Karat
possono usufruire della
pigmentazione aniva (fonte: Epple)
1. L’olio siliconico non aderisce quasi su niente. Troppo olio siliconico nell’inchiostro da stampa può dunque portare alla
respinta dell’inchiostro perfino sulle parti di polimero della lastra inchiostranti. Complessivamente troppo olio siliconico
può ridurre la stabilità di processo nel gruppo inchiostratore e provocare il contrario rispetto al successo auspicato.
2. L’olio siliconico non aderisce sulle superfici, però può penetrare in esse. Mentre questo effetto sulle parti di silicone
non stampanti della lastra è desiderato (l’olio siliconico “satura” il silicone e crea uno strato limite dall’effetto
separatore), sui rulli gommati e sul caucciù esso crea problemi. Perfino se nell’inchiostro non è stato introdotto “troppo”
olio siliconico, nel corso del tempo si verifica comunque la cosiddetta “sporcizia da silicone” sulla gomma, come la
chiamano gli stampatori in modo disinvolto. Perché ad ogni passaggio del foglio con inchiostro contenente olio siliconico
nella gomma rimangono residui di olio siliconico anche dopo il lavaggio. Questi influiscono negativamente sulla separazione del film d’inchiostro, perché sulla superficie della gomma si forma uno strato di olio siliconico repellente per
l’inchiostro. E doppiamente negativa la sporcizia da silicone diventa in caso di cambio degli inchiostri.
3. L’olio siliconico nasconde l’appiccicosità dell’inchiostro da stampa. Dietro l’appiccicosità si cela il rapporto tra tiro e
tendenza alla spellatura o comportamento nell’impilatura. Dato che l’olio siliconico copre le molecole di inchiostro sulla
superficie dello strato di inchiostro da stampa separato o trasferito, l’effettiva appiccicosità dell’inchiostro da stampa non
si riesce a rilevare neanche con test appositi. Sorprese spiacevoli come spellatura, imbrattamenti o incollaggio potrebbero
essere il risultato.
4. L’olio siliconico può influire negativamente sulla qualità della finitura. Ciò riguarda soprattutto inchiostri senza acqua
ad essiccazione ossidante, ma eventualmente anche quelli a tempra UV. In questo caso l’olio siliconico impedisce l’adesione stabile dello strato di vernice, della pellicola di laminazione, di rivestimento o della carta speciale per impressioni
sulla pellicola di inchiostro.
KBA Process
2 | 2005
31
Materiali | Inchiostri da stampa senza acqua
l’aiuto della teoria WFBL
(“weakfluid boundary layer –
strato limite di liquido [di tensione] debole”), gli inchiostri
senza acqua richiedono una sostanza separatrice che si assuma il compito del liquido di
bagnatura di una volta. L’olio
siliconico, che conserva la sua
viscosità anche in caso di variazioni di temperatura, non brucia e non tende all’incrostazione, funziona alquanto bene
allo scopo.
Ciononostante i produttori
di inchiostri cercano intensamente sostanze sostitutive per
l’olio siliconico. Per la sostituzione dell’olio siliconico vi
sono motivi prettamente tecnici
e non ambientali (si veda il riquadro a pag. 31). La scelta
della sostanza separatrice oggi
rientra tra il know-how decisivo ed è custodita, di norma,
come una “ricetta segreta”. Pertanto lo stampatore non deve
preoccuparsi del contenuto di
silicone dell’inchiostro. Quello
che conta per lui è solo seguire
pedissequamente le norme di
applicazione riportate sull’etichetta della confezione. Nella
scelta dell’inchiostro senza acqua deve badare ai supporti da
stampa e ai tipi di finitura per i
quali l’inchiostro da stampa è
utilizzabile e per quali non lo è.
Le argomentazioni sugli aspetti
negativi dell’olio siliconico
portate avanti dagli scettici della stampa senza acqua, oggi
non hanno dunque più nessun
fondamento!
… e alternative ancora più
ecologiche
Già per l’assenza del liquido di bagnatura, la stampa
offset senza acqua è un processo di stampa ecologicamente
vantaggioso. Ma non basta.
Come già da molti anni
nell’offset a umido, nel frattempo esistono almeno nella stampa a foglio anche formulazioni
di inchiostri offset senza acqua
che si basano su oli vegetali.
Gli stampatori a foglio senza
acqua hanno dunque anche la
piacevole alternativa di poter
utilizzare materie prime che
ricrescono. Nella stampa di
32
KBA Process
2 | 2005
L’opzione della stampa su plastica per la 74 Karat e la
Rapida 74 G si rifà alla serie di inchiostri Toracard TF
della Zeller+Gmelin, che ha già dato buoni risultati sulla
Genius 52
(foto: Kleeberg)
Lo stampatore Karat Stephan Vanlent e i suoi
collaboratori della ditta di Essen Vignold hanno
sviluppato per la KBA un armadio di azoto mediante il
quale di notte l’inchiostro da stampa nei calamai pieni
della 74 Karat viene tenuto fresco
(foto: Stein)
acqua. Il contenuto è, tra l’altro,
una collaborazione triennale
esclusiva nell’ambito del progetto Cortina, in cui la Sun
Chemical svilupperà e perfezionerà la serie di inchiostri
Shark W. Questo inchiostro da
stampa è l’alternativa lavabile
con acqua rispetto a Shark C,
un inchiostro coldset senza acqua lavabile con un detergente
che contiene solvente.
Inchiostri senza acqua per
l’offset a foglio
Anche sulla KBA Rapida 74 G i gruppi inchiostratori Gravuflow vengono
alimentati con cartucce facili da maneggiare
(foto: KBA)
giornali senza acqua, invece,
non si è ancora arrivati a quel
punto.
Un’ulteriore alternativa che
aumenta ancora di più il rispetto dell’ambiente da parte della
stampa offset senza acqua è
l’impiego di inchiostri lavabili
con acqua. Potendo utilizzare
un detergente per rulli e caucciù
basato su acqua piuttosto che
uno
contenente
solventi,
l’emissione di VOC (“volatile
organic compounds – composti
organici volatili”) sulla macchina da stampa si riduce a
zero. Sul mercato degli inchiostri senza acqua la Sun
Chemical è il pioniere di questa
tecnologia. Alla drupa 2000 il
più importante produttore di inchiostri da stampa al mondo
mostrò con il nome Instant Dry
il lavaggio con acqua su una
Heidelberg Quickmaster DI.
Nel frattempo gli inchiostri da
stampa senza acqua della
SunChemical lavabili con acqua sono conosciuti con il
nome Irodry W2 e DriLith W2.
Questi inchiostri presentano,
inoltre, il vantaggio che le
stampe non vanno spolverate
ma sono comunque subito
lavorabili. Poi la carta stampata
con essi è facilmente disinchiostrabile, cosa che gli inchiostri lavabili con acqua
spesso non sono.
Alla Ifra Expo 2003 di
Lipsia la KBA ha stipulato con
la SunChemical un contratto di
R+S nel campo degli inchiostri
da stampa coldset lavabili con
L’offerta di inchiostri da
stampa per questo segmento di
mercato è la più variegata e la
più ampia. Gli inchiostri senza
acqua per la stampa offset a foglio a partire dal mezzo formato (50 x 70 cm) sono quasi sempre essiccazione media e, in determinate formulazioni, a volte
adatti per la stampa in bianca e
volta oppure a essiccazione rapida. Come meccanismi di
essiccazione vengono usati
ossidazione più assorbimento e
tempra UV. Si possono stampare superfici di carta con patinatura lucida e opaca nonché materiali non assorbenti come film
di plastica e metallizzati.
In questo segmento di mercato sono incluse tutte le macchine KBA Rapida condizionabili, dunque anche la Rapida
74 G, nonché la macchina
Direct-Imaging 74 Karat. E
come eccezione, per quanto ri-
guarda il formato, bisogna aggiungere perfino la KBA
Genius 52 o la Metronic Genius
52 UV, perché queste macchine
dispongono, uniche nel formato
piccolo, di un dispositivo di
condizionamento potente e preciso.
L’offset a foglio è il “campo
esemplare” della stampa offset
senza acqua. Qui si realizzano i
prodotti stampati più ricercati
con una qualità insuperabile. E
qui l’offset senza acqua può
“dimostrare tutte le sue qualità”, raggiungendo in combinazione con retini a modulazione
di frequenza o scale HiFi-Color
e di inchiostri speciali risultati
di tutto rispetto. Elevata brillantezza, nitidezza estrema nei
dettagli, superfici omogenee e
una qualità senza variazioni
sono gli atout. Alcune serie di
inchiostri si distinguono, inoltre, per la rapida possibilità di
finitura delle stampe, ad es. la
K+E Novaless Power Dry: il
suo tempo di assorbimento dell’inchiostro si è potuto ridurre a
meno di 2 min e il tempo di formazione della pellicola a prova
di taglierina a 20 min – che si-
Alla Ifra Expo 2003 la KBA ha sottoscritto con la SunChemical un accordo di
cooperazione di tre anni per lo sviluppo esclusivo della serie di inchiostri
lavabile con acqua Shark W per la KBA Cortina. Da sin. a destra: Klaus
Schmidt, direttore marketing KBA; Michael Griem, Corporate Vice President
SunChemical; Claus Bolza-Schünemann, vice presidente del C.d.A. KBA;
Wes William Lucas, Chairman, President e CEO SunChemical Corporation;
Felipe Mellado, Corporate Vice President Marketing e Technology
SunChemical Europe; Peter Benz, responsabile progetti KBA Cortina
(foto: KBA)
gnificano il 25% dei tempi soliti.
Importante soprattutto nella
stampa con inchiostri UV e nella stampa di materiali non assorbenti è il rispetto delle norme di applicazione. Poi si consiglia di eseguire test di
stampabilità, se si utilizzano
per la prima volta serie di in-
chiostri e materiali critici assieme. Gli inchiostri senza acqua a
tempra UV possono stampare
su quasi tutti i film plastici.
Inchiostri senza acqua per
formati piccoli
Alcuni produttori di inchiostri da stampa limitano nella
propria gamma volutamente
l’offset a foglio per il formato
piccolo, incluse le macchine
Direct-Imaging per il formato
piccolo. Il motivo è che in questo ambito di formato – ad eccezione della KBA Genius 52,
Metronic Genius 52 UV e della
46 Karat (o Ryobi 3404 DI e altre versioni OEM) – le macchine non presentano nessun dispositivo di condizionamento.
Determinanti sono soprattutto
questioni economiche (costi di
investimento più bassi), perché
grazie alle velocità inferiori
queste macchine producono
meno calore e spesso vengono
utilizzate per prodotti stampati
non molto ricercati. Per questo
le serie di inchiostri specifiche
operano in una finestra di temperatura più vasta rispetto alle
classi di formato maggiori. Tutto sommato, però, la massima
temperatura tollerabile è relativamente alta. Sulle macchine
per formati maggiori questa
regolazione degli inchiostri andrebbe a scapito delle prestazioni di stampa, e poi ne risentirebbe la qualità di trasferimento
dell’inchiostro.
In questo settore troviamo
anche gli inchiostri senza acqua
per la stampa a banda stretta.
Qui prevale la stampa con inchiostri a tempra UV. A seconda del gruppo di prodotto stampato si applica una combinazione con altri processi di stampa.
Tipica per la stampa a banda
stretta con inchiostri UV senza
acqua è la produzione di cartone per scatole pieghevoli così
come di etichette adesive, che
possono essere composte anche
di pellicole invece che di carta,
ad es. pellicole trasparenti per il
“no label look”.
I “formati” più piccoli da
stampare sono CD, DVD e
Optical Business Cards nonché
schede plastificate con stampa
di singoli lavori o di più lavori
su un’unica forma. La Metronic
AG si è fatta in questo campo
una competenza estesa e consiSiegwerk Druckfarben, creatore
della serie di inchiostri coldset senza
acqua Aridas, produce ogni anno
più di 20.000 tonnellate di inchiostri
da stampa per giornali e inserti
pubblicitari
(foto: Siegwerk)
KBA Process
2 | 2005
33
Materiali | Inchiostri da stampa senza acqua
glia l’utilizzo di serie di inchiostri UV altamente specializzati
della Sipca.
Inchiostri senza acqua ad
essiccazione a infrarossi
Una particolarità nell’offset
a foglio è l’utilizzo di inchiostri
senza acqua, che asciugano
meramente tramite ossidazione
ad accelerazione IR, per materiali non assorbenti. La KBA ha
certificato a questo scopo la serie di inchiostri Toracard TF
della Zeller+ Gmelin. Questa
può essere impiegata sulla 74
Karat, sulla Rapida 74 G e sulla
Genius 52, per stamparci tipi di
pellicola selezionati: polivinilcloruro (PVC), acril-nitrilebutadiene-stirolo (ABS), policarbonato (PC), polistirolo (PS)
e poliestere (tereftalato di PE,
PET). Contrariamente agli inchiostri UV, Toracard non è
adatto per pellicole di poliolifini pretrattati come polietilene
(PE) o polipropilene (PP). I
vantaggi di un’essiccazione IR
rispetto all’indurimento tramite
radiazione UV sono l’impegno
tecnico minore e l’aria di scarico priva di ozono. Inoltre l’inchiostro aderisce benissimo,
cosicché le stampe si possono
verniciare senza problemi inline con vernice a dispersione
speciale oppure laminare offline.
Un’applicazione degli inchiostri senza acqua, che asciu-
gano mediante evaporazione di
solventi, la si trova nella stampa a banda stretta. Piccoli forni
IR e ad aria calda procurano
un’essiccazione rapida non
solo degli inchiostri offset senza acqua, ma anche degli inchiostri da processi di stampa
combinati inline.
Anche nell’offset a bobina
heatset è possibile la stampa
con inchiostri senza acqua. Ma
nonostante la qualità già raggiunta, qui la filosofia senza acqua non si è ancora affermata, il
numero di utenti è estremamente esiguo e in calo. Uno dei motivi è la durata utile delle lastre
non ancora sufficiente, quando
si tratta di numeri che arrivano
al milione. Inoltre i primi pionieri dell’offset a bobina heatset senza acqua non avevano il
necessario sostegno dell’indu-
stria complementare. Si sentivano abbandonati con i loro
problemi relativi a lastre costose, condizionamento insufficiente della macchina o inchiostri senza acqua non ottimali
per la stampa a bobina. E poi
per i loro prodotti di qualità superiore e realizzati con un maggior rispetto dell’ambiente riuscivano a spuntare a fatica sul
mercato solo prezzi leggermente maggiori. Anche la KBA si
concentrerà per il momento sul
coldset senza acqua, che grazie
all’elevata qualità di stampa
della Cortina sarà in grado più
di prima di conquistare almeno
prodotti semicommerciali.
Inchiostri senza acqua per
l’offset a bobina per giornali
La
Cortina
è
l’unica
La Huber Group sviluppa una parte
considerevole della sua gamma di
inchiostri da stampa nell’ambito
della sua “Highly Improved
Technology”.. Tra questi troviamo
anche la serie coldset Rollo-Temp
Dry, che ha ottenuto ottimi risultati
nella stampa sulla KBA Cortina
rotativa offset per giornali a
stampare senza acqua. Con essa
la KBA fornisce un contributo
eccellente al miglioramento del
bilancio ecologico della stampa
di giornali: nessun consumo di
liquido di bagnatura, pochi o
nessun VOC a seconda dell’inchiostro da stampa o del detergente, scarti estremamente ridotti – la KBA pone con ciò un
metro di misura per il futuro.
In questo scenario l’inchiostro da stampa svolge un ruolo
importante. Dato che finora
non esistevano inchiostri coldset senza acqua, al progetto
Cortina partecipano come partner di sviluppo – oltre ai
fornitori di carta e lastre più rinomati – tutti i produttori di inchiostri coldset più importanti.
Il calamaio della KBA Cortina è
stato più volte rivisto, finché non ha
avuto ragione degli inchiostri senza
acqua a bassa viscosità (foto: KBA)
Delle finestre di temperatura e del tiro
P
rincipio di essiccazione , solidità meccaniche e chimiche, caratteristiche ottiche come la riproduzione dei valori tonali/la nitidezza dei dettagli e la
brillantezza nonché le impostazioni come a essiccazione media o rapida sono le
indicazioni standard sulle confezioni degli inchiostri da stampa. Per gli inchiostri senza acqua i fornitori di inchiostri da stampa forniscono anche altre informazioni relative ai parametri di stampabilità: in ogni caso sul campo ottimale
delle temperature ed eventualmente il tiro (tack). Finestre di temperatura e tiro
sono interdipendenti da un punto di vista fisico-reologico: Quanto maggiore è
impostato il tiro, tanto più elevata deve essere la temperatura durante la stampa.
Un’indicazione forfetaria – tipo con x tack la temperatura è di y gradi – però è
fuorviante, perché ogni serie di inchiostri da stampa possiede il proprio rapporto
individuale tiro-temperatura.
Criterio decisivo è il campo di temperatura, e per questo viene indicato sull’etichetta dell’inchiostro da stampa. Perché lo stampatore può controllare direttamente solo questa variabile di processo, impostando sull’impianto di
condizionamento una temperatura di riferimento assieme alla rispettiva tolleranza.
Con “tiro” si intende in particolare il cosiddetto tiro iniziale – dunque il
valore “franco stabilimento” che l’inchiostro da stampa presenta all’inizio del
processo di stampa. Questo valore ovviamente cambia durante la stampa assieme alla viscosità, perché l’inchiostro da stampa in seguito alla separazione del
film d’inchiostro è esposta a forze che allo stato di riposo non si verificano. Dal
tiro – una misura per la resistenza alla separazione di una pellicola di inchiostro
34
KBA Process
2 | 2005
– dipende quanto l’inchiostro aderisce sulla lastra e sul caucciù.
Per la misurazione del tiro la ISO 12634 prescrive condizioni di base. Bisogna utilizzare un cosiddetto tackmeter a rotazione, composto da un rullo di
azionamento di sistema condizionato, un rullo macinatore con un rullo
misuratore sovrapposto. L’escursione del rullo misuratore ad un numero di giri
predefinito o un determinato percorso di sviluppo per unità di tempo produce il
valore del tiro. A seconda dei produttori degli apparecchi di misura (ad es.
Prüfbau Inkomat, IGT Tacktester) questi valori cambiano, però sono reciprocamente correlati. Le unità di misura più usate sono Tacko e Inko.
Anche se con il tiro aumenta la tendenza alla spellatura, i produttori di inchiostri consigliano almeno un valore del tiro medio (ad es. circa 12 Inko, misurati con l’Inkomat), perché l’immagine di stampa viene riprodotta con più dettagli e cala il rischio delle velature. A causa del rapporto tra temperatura e velature,
dovuto al tack, che si può verificare con il superamento della temperatura massima, il campo di temperatura predefinito viene anche chiamato “critical tone temperature” (CTT) o “critical toning index” (CTI). Esso può essere di 2 ... 15 gradi,
inizia a seconda del produttore e dell’applicazione a circa 18˚C e termina, nel
caso di finestre particolarmente larghe, a 35˚C. Dunque anche le tolleranze nel
condizionamento possono essere alquanto strette o anche relativamente ampie.
Le tolleranze ampie sono richieste soprattutto sulle macchine da stampa per il
formato piccolo, che non hanno dispositivo di condizionamento. Per condizioni
di stampa standardizzate ed economiche su macchine come la KBA Cortina è
auspicabile una finestra di temperatura piccola.
In un workshop tenutosi l’8
giugno 2004 i sei produttori di
inchiostri da stampa coinvolti,
il produttore di carta UPM
Kymmene e il costruttore di
strumenti di misura e di macchine per prove dei materiali
Prüfbau hanno analizzato lo
stato dell’arte della tecnica raggiunto. Quasi tutti gli inchiostri
da stampa senza acqua presentano nel frattempo un elevato
livello di sviluppo con pregi individuali. Lo stato maturo dell’evoluzione di alcuni inchiostri consente di utilizzare la
Cortina tranquillamente nella
produzione quotidiana di giornali, ad es. quella che è partita a
febbraio 2005 in Olanda.
Come per gli inchiostri offset a umido per la stampa di
giornali, anche nel coldset senza acqua l’obiettivo principale
è quello di raggiungere un’ottima capacità di assorbimento
dell’inchiostro per una finitura
senza problemi nella piegatrice
alla massima velocità. Oltre a
ciò l’obiettivo è anche quello di
far valere i vantaggi qualitativi
della stampa offset senza acqua
su carta per giornali tipica e
patinata: maggior brillantezza
grazie alla maggiore lucidità,
superfici omogenee e una maggior estensione dello spazio
cromatico nonché maggiore nitidezza dei dettagli grazie a
retini più fini. Così il coldset
senza acqua è in grado di stampare anche inserti a colori con
alta qualità.. Un gradevole effetto secondario degli inchiostri
un po’ più viscosi è poi il fatto
che, combinati con il gruppo
inchiostratore Newsflow, non si
verifica più la nebulizzazione
dell’inchiostro così fastidiosa
sulle macchine ad alto rendimento.
Dieter Kleeberg
*) In particolare per le macchine con tecnica
Direct-Imaging e/o con gruppi inchiostratori
corti la KBA certifica l’omologazione degli
inchiostri da stampa in concomitanza con le
lastre, e più specificatamente per la 46 Karat
e, unitamente, per la 74 Karat, Rapida 74 G e
Genius 52. La Metronic Genius 52 UV viene
fornita con gli inchiostri UV Sicpa
consigliati. Gli inchiostri coldset riportati qui
sono stati sviluppati e testati prevalentemente
per la stampabilità all’interno del progetto
Cortina, ma manifestano ancora condizioni di
sviluppo differenti. La KBA si riserva
integrazioni o revoche delle omologazioni in
qualsiasi momento.
Aggiornato al: dicembre 2004
Panoramica sugli inchiostri da stampa per la stampa offset senza acqua
(nessuna garanzia di correttezza, completezza e disponibilità! La vendita è limitata in parte a mercati regionali.)
Serie di inchiostri
Formazione di pelli...
Ambiti di applicazione
Certificazioni KBA*
ANI Group (ANI, Lindgens, Trenal) e BASF Drucksysteme (K+E Druckfarben)
ANI Lito Flora Dry
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio
ANI-Dry Futura
Assorbente
Coldset
Trenal Morgana
Assorbente
Coldset; Sviluppo terminato
K+E Novaless S 74
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio Direct-Imaging con 74 Karat
K+E Novaless S 220 Universal
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio
K+E Novaless S 240 Power Dry
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio, formato piccolo, Direct.-Imaging
K+E Newsking Sahara
Assorbente
Coldset
K+E Webking WL (su richiesta)
IR/evaporazione ad aria.... Heatset
Progetto Cortina
ex progetto Cortina
74 Karat, Ra74G, Genius 52
46 Karat
Progetto Cortina
Braden Sutphin
DI Waterless
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio Direct-Imaging, formato piccolo
Brancher
Hadron
Indurimento tramite....UV
Imball., etichette, schede plasttificate/film plas.
Classic Colours
Sahara Eco-Dry
Nevada HG
Nevada Oxi Mk2
Nessuna indicazione
Ossidativa/assorbente
Ossidativa/assorbente
Ossidativa
IR/evaporazione ad aria....
Offset a foglio Direct-Imaging
Offset a foglio, Offset a foglio Direct-Imaging
74 Karat, Ra74G, Genius 52
Schede plastificate/film plastificate+toner/vernice
Heatset per banda stretta, Inchiostri speciali....
Dainichiseika (Daicolor)
solo indicazioni giapponesi
—
—
Encres Dubuit
CD Plus
OW Metro
OW Label, Altri su richiesta
Indurimento tramite....UV
Indurimento tramite....UV
Indurimento tramite....UV
Stampa di CD, DVD ecc.
Stampa di CD, DVD ecc.
Stampa a banda stretta di etichette
Epple Druckfarben und Sicolor
Euro 7415x/Sicolor Euro 5832x
DI-Waterless/Sicolor DI-W5839x
Euro Karat/Sicolor 58140x
aniva Euro/Standard 780xx
Euro 54129
NN (asu richiesta)
Ossidativa/assorbente
Ossidativa/assorbente
Ossidativa/assorbente
Ossidativa/assorbente
Indurimento tramite....UV
IR/evaporazione ad aria....
Offset a foglio
Offset a foglio Direct-Imaging
Offset a foglio Direct-Imaging con 74 Karat
Offset a foglio Direct-Imaging, spec. per KBA
Imball., etichette, schede plasttificate/film plas.
Heatset
74 Karat, Ra74G, Genius 52
46 Karat “Power Mix”
Flint Ink (Flint Ink, Flint-Schmidt)
ArrowStar KG
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio Direct-Imaging con 74 Karat
74K., Ra74G, Genius.52 (USA)
Board Perfect EU 8416
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio, Offset a foglio Direct-Imaging
EuroStar NN waterless
Assorbente
Coldset
Progetto Cortina
SFI
Ossid./assorb., evaporazione Progettto di sviluppo Lastre convenzionali
Huber Group (Michael Huber, Hostmann-Steinberg)
Reflecta Dry 5070 HIT
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio
WL-UV-Temp Euro/inchiostri spec. Indurimento tramite....UV Offset a foglio, Schede plastificate.... CD/DVD
Rollo-Temp Dry
Assorbente
Coldset
Progetto Cortina
Inctec
solo indicazioni giapponesi
—
—
Jänecke+Schneemann Druckfarben
Ancor WLP 81 B 75-78
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio, Offset a foglio Direct-Imaging
Supra UV 565
Indurimento tramite....UV Schede, CD
RUCO Druckfarben
050 UV
Indurimento tramite....UV CD/DVD, PE e PP nel settore etichette
055 UV
Indurimento tramite....UV Film e schede in PE e PP con verniciatura
Sericol
Seridisc OF
Indurimento tramite....UV Stampi di CD, DVD ecc.
Sicpa Group
Euro 970
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio, Offset a foglio Direct-Imaging
46 Karat
Sicura 41 WL
Indurimento tramite....UV Stampa a banda stretta di etichette
Sicura Disc 41 WL
Indurimento tramite....UV CD/DVD
Macchine Metronic WL-UV
Sicura Card 110N WA
Indurimento tramite....UV Schede plastificate con verniciatura, pellicole
Macchine Metronic WL-UV
Altre serie su richiesta
Ossid./assorb. e UV
Numerose applicazioni speciali
Siegwerk Druckfarben
Aridas
ossidativa/assorbente
Coldset
Progetto Cortina
SunChemical (SunChemical, Coates Lorilleux, Hartmann Druckfarben, Kohl & Madden, US Inks, Usher-Walker)
Irodry 7001
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio, formato piccolo, Direct.-Imaging 46 Karat
Irodry 7005 + Pantone 27xxx
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio per il formato medio e grande
Irodry 7074
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio Direct-Imaging con 74 Karat
74/46 Karat, Ra74G, Genius 52
Irodry W2 7300, DriLith W2
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio con inchiostri lavabili con acqua
Shark C
Ossidativa/assorbente
Coldset
Progetto Cortina
Shark W
Ossidativa/assorbente
Coldset con inchiostri lavabili con acqua
Progetto Cortina
K&M Sharp & Dry
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio, Offset a foglio Direct-Imaging
K&MCure UV Waterless
Indurimento tramite....UV Applicazioni UV a 4 e 6 colori
Superior Printing Ink
Super Tech Aqua-Not B
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio-serie per alte prestazioni
Super Tech Aqua-Not GL
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio universale
Super Tech Aqua-Not LT, HT
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio senza condizionamento
Super Tech Aqua-Not 2000
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio Direct-Imaging, formato piccolo
Toyo Ink (TI Japan, TI America)
Aqualess Ultra L/M
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio
Aqualess Karat
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio Direct-Imaging con 74 Karat
74 Karat, Ra.74G, Genius 52
Aqualess Ecoo
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio Direct-Imaging
46 Karat
Aqualess UV
Indurimento tramite....UV Schede plastificate/film plastici CD/DVD
Van Son Royal Dutch Printing Ink Factory
SonaDry VS8000 + Pantone
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio, Offset a foglio Direct-Imaging
Quickson SonaDry + Pantone
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio, Offset a foglio Direct-Imaging
SonaDry UV + Pantone
Indurimento tramite....UV Schede plastificate/film plastici CD/DVD
Zeller+Gmelin
Toralux T1
Ossidativa/assorbente
Offset a foglio Direct-Imaging
46 Karat
Toracard TF
Ossidaz. ad accel. IR
Schede plastificate (verniciabile), alcune pellicole 74 Karat, Ra.74G, Genius 52
Toracur W2
Indurimento tramite....UV Stampa a banda stretta di etichette, film plastici
KBA Process
2 | 2005
35
Materiali | Stampa UV senza acqua
Già nell’offset a umido la stampa con inchiostri a tempra UV
comporta vantaggi come l’allargamento della gamma di supporti da stampa e la possibilità
Stampa UV senza acqua –
Una combinazione vantaggiosa
di finitura immediata delle stampe. Proprio questi vantaggi si
riescono a unire anche ai pregi
della stampa offset senza acqua.
Il processo di stampa UV
in generale
I
nchiostri e vernici da
stampa UV consistono di
componenti liquidi che,
sotto l’effetto di una fonte di radiazioni ultraviolette ricca di
energia, formano una pellicola
solida e asciutta. L’indurimento
è per così dire istantaneo, la durata di questo processo dipende, però, dalla velocità della
macchina e dal numero di lampade UV, compresi la loro intensità e il tipo di materiale
stampato. Quasi tutti gli inchiostri UV si basano su prodotti,
cui sono stati aggiunti sostanza
epossidica polifunzionale, poliestere o vinile poliuretanico
così come coloranti, additivi e
fotocatalizzatori che avviano la
polimerizzazione, e dunque la
formazione di una pellicola solida. Gli inchiostri a tempra UV
si possono definire chiaramente
come senza solventi, però bisogna continuare a usare solventi
per il lavaggio e la pulizia della
macchina da stampa.
L’impiego
dell’essiccazione UV è importante in tutti
quei settori dell’industria della
stampa e degli imballaggi, in
cui un’essiccazione rapida e
un’alta brillantezza devono
Stampa offset UV senza acqua di alta qualità di schede plastificate con più
lavori su una sola forma sulla Metronic Genius 52 UV
(foto: KBA)
Sempre più CD e DVD vengono
stampati con offset UV WL sulla
Metronic CD-Print (foto: Metronic)
consentire un’immediata finitura. Le applicazioni vanno dall’industria dei mobili ai rivestimenti e alle parti di autovetture
fino alla carta di credito presente nel nostro portafoglio. E anche i CD e DVD musicali e di
software oggi vengono stampati con inchiostri UV. Una parte
rilevante di questi passa attraverso impianti offset UV a
stampa senza acqua. Nell’ambito delle schede plastificate e
dei CD/DVD, l’affiliata KBA
Metronic AG svolge un ruolo di
primo piano.
Ma anche molte delle macchine da stampa convenzionali
adeguate per il mercato e al
fabbisogno. Con la stampa UV
gli utenti conquistano mercati
nuovi e orientati sul futuro.
Dato che le macchine da stampa della maggior parte dei
costruttori – anche della KBA –
si può convertire per la stampa
UV, gli investimenti necessari
risultano abbordabili.
Tempo come punto a favore: sotto l’irradiamento UV
l’inchiostro indurisce subito.
Ciò evita lunghi tempi di
essiccazione. La finitura o il rovesciamento delle stampe appena eseguite è dunque possibile immediatamente!
si possono convertire all’impiego di inchiostri e vernici UV.
Ciò vale anche per impianti di
verniciatura separati. Il processo viene applicato, tra l’altro,
nella stampa su cartone, inclusi
gli imballaggi dell’industria
farmaceutica e alimentare, su
materiale plastico e latta nonché per la codificazione.
Perché UV?
In futuro la concorrenzialità
e le opportunità di mercato di
un’azienda grafica dipenderanno moltissimo dal fatto che le
prestazioni e le offerte siano
Strisce di controllo della densità e della presa d’inchiostro H-1/04, sviluppata dalla Druck & Beratung D. Braun per la stampa offset UV senza acqua
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KBA Process
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Qualità come punto a favore: la rapida essiccazione rende
superflua la spolveratura,
cosicché la brillantezza propria
dell’inchiostro non subisce interferenze. Essendo le stampe
subito asciutte, il risultato finale si può valutare immediatamente, senza falsificazioni dovute al processo di essiccazione
o di assorbimento degli inchiostri.
Ecologia come punto a favore: grazie al processo di
indurimento con radiazioni UV
al posto di utilizzare inchiostri
basati su solventi, durante la
stampa non vengono prodotti
VOC. Contrariamente a quanto
si crede di norma, non si verifica nessun danno fisico. L’ambiente viene decisamente tutelato, inoltre i costi di smaltimento si riducono quasi a zero.
Finitura come punto a favore: le vernici ad alta brillantezza o trasparenti utilizzate nel
processo UV in modo parziale
o a piena copertura sono adatte
alla finitura sul posto dei prodotti di stampa di tutti i tipi.
Ingresso nella stampa UV
senza acqua
Chi vuole investire nell’offset UV senza acqua (WL), non
dovrebbe farlo senza adeguata
consulenza e istruzioni. Perché
questo processo impegnativo
richiede già nella fase di progettazione un chiarimento concreto sulle esigenze tecniche a
proposito della gamma di prodotti di stampa. E anche le peculiarità del processo di stampa
e dei gruppi funzionali specifici
per l’UV devono diventare
pane quotidiano degli stampatori. Infatti le esperienze nella
regolazione del trasporto del
materiale nella macchina da
stampa non si riescono a trasferire immediatamente dal settore
della carta e del cartone a quel-
Macchine della KBA e della Metronic per la stampa offset senza acqua con inchiostri UV
Modello
Tipo di gruppo
Applicazioni UV WL
Note
KBA Rapida
KBA Rapida 74 G
Metronic Genius 52 UV
Metronic CD-Print
Metronic Premius
Metronic oc200
Convenzionale
Inchio. corto Gravuflow
Inchio. corto Metronic
Inchio. corto Metronic
Inchio. corto Metronic
Inchio. corto Metronic
Scatole pieghevoli, mat. composti, film...
Scatole pieghevoli, mat. composti, film...
Film plastici/schede plastificate, mat.......
CD, DVD, Optical Business Cards
CD, DVD, Optical Business Cards
Schede plastificate
In linea di massima si possono aggiornare...
Attualmente sono in corso test su inchio......
Versione UV della KBA Genius 52
Utilizzabili solo inchiostri UV WL
Utilizzabili solo inchiostri UV WL
Utilizzabili solo inchiostri UV WL
Panoramica sulle macchine da stampa a banda stretta in cui si impiega la stampa offset senza acqua (WLO)
per la stampa di etichette e di imballaggi (nessuna garanzia di correttezza, completezza, disponibilità!)
Modello
Processo di stampa base
Processi di stampa combinabili
Forno*
Codimag Viva 340 Waterless
Codimag Viva 340 Letterpress
Drent Goebel VSOP
ETI Metronome
Etipol Combi 2000
Edelmann Color-Print V52/V72
Megamarc-Malbate MecaOffset
Nilpeter M 3300
RDP Marathon Web Litho
Sanjo Carton Box
Sanjo PO3 270/350
WLO
Stampa tipografica
WLO, offset a umido (sleeves)
Stampa flessografica, serigrafia
WLO, offset a umido, serigrafia
WLO, stampa offset a umido
WLO
WLO, offset a umido, flessografica
WLO, stampa offset a umido
Stampa tipografica
Stampa tipografica, offset a umido
Stampa tipografica, flessografica, serigrafia
WLO, stampa flessografica, serigrafia
Stampa tipo., flesso., seri., roto., digitale
WLO, stampa offset a umido, tipo., digitale
Stampa tipografica, flessografica, serigrafia
Stampa tipo., flesso., serigrafia, digitale
Stampa flessografica
Serigrafia, stampa roto., flesso. convenz.
Stampa tipo., flesso., seri., roto., digitale
WLO, stampa flessografica, serigrafia
WLO, stampa flessografica, serigrafia
UV, supporto IR
UV, supporto IR
UV, opzione aria calda
UV, IR/aria calda, opz. EB
UV
UV, opz. IR, aria calda, EB
UV
UV, opz. IR, aria calda, EB
Opz. IR, aria calda, UV, EB
UV
UV
*) Radiatori UV fanno parte dell’equipaggiamento standard, a parte in un caso; in questo caso il WLO con inchiostri a tempra UV
è la norma. Fonte: Etichette (www.flexo.de)
Un’alternativa interessante l’offset
UV WL la offre anche nel settore
della banda stretta. La foto mostra
una Viva 340 Waterless
(foto: Codimag)
Sinistra: Una posizione dominante
sul mercato nella stampa UV WL su
schede con successiva verniciatura
UV la detiene la Metronic oc200
(foto: Metronic)
lo delle pellicole e di altri supporti sintetici. Per non avere costi aggiuntivi causati da una
perdita di produzione, è molto
utile che lo stampatore sia accompagnato da un istruttore durante la fase di apprendimento.
Per quanto riguarda i radiatori UV è importante soprattutto la regolazione della potenza
ottimale relativa alle esigenze
dei diversi materiali – degli in-
KBA Process
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Materiali | Stampa UV senza acqua
Lo specialista della stampa UV WL
L
’autore, Detlef Braun, è
con i suoi oltre 20 anni di
routine e know-how nel campo
della stampa offset senza acqua
con inchiostri a tempra UV un
consulente molto ricercato per
la realizzazione e l’ottimizzazione concreta di questo processo.
Egli si è specializzato nella
stampa tipografica e offset e ha
lavorato dal 1983 al 1995 presso la Marks-3zet – un partner
commerciale e tecnologico
fondamentale
nel
campo
dell’offset senza acqua – come
responsabile tecnico dell’introduzione massiccia nella stampa offset senza acqua della lastra Toray. Dal maggio 1995 è
comproprietario di un’azienda
grafica di Düsseldorf, la quale
è stata una delle prime al mondo a operare nell’esposizione
digitale con stampa offset UV
WL. All’epoca la macchina a 5
colori vernice disponeva di un
prolungamento dell’uscita appositamente fabbricato dalla
Eltosch e stampava con le prime lastre CtP Toray disponibili
sul mercato schede plastificate, adesivi, mousepad, lucidi per proiezioni, campioni, ma
anche carta e cartone. Dal lu-
glio 2001 Braun è, inoltre, proprietario unico della ditta
Druck
&
Beratung
di
Mülheim/Ruhr. La sua azienda
esegue in tutto il mondo corsi
di addestramento per tutti i
costruttori di macchine da
stampa più rinomati, soprattutto nella stampa offset UV senza acqua (www.wluv.de).
“Sicuramente bisogna prima apprendere la stampa UV”,
constata Braun, “ma in ogni
caso non è così difficile come a
volte si sostiene. Questo argomento non andrebbe affrontato, però, senza un addestramento competente, credendo di
dover reinventare la ruota. Per
pagare soldi, i materiali utilizzati sono semplicemente troppo cari.” Braun trasmette ai
suoi clienti l’offset UV WLUV come alternativa o integrazione alla gamma esistente.
Con la stampa su pellicola si
riuscirebbe a conquistare, secondo lui, un nuovo mercato
lucrativo, esente dalle discussioni quotidiane sui prezzi. La
sua azienda aiuta gli stampatori
sul posto nell’apprendimento,
finché il processo non è completamente chiaro e l’azienda
grafica può presentarsi ai suoi
clienti come problem solver affidabile.
Inoltre Detlef Braun è presidente della European Waterless Printing Association
(www.ewpa.org). La EWPA si
propone di promuovere la
stampa offset senza acqua, e
partecipa pertanto anche al suo
sviluppo. I membri della
EWPA sono utenti e produttori
di macchine da stampa, inchiostri, caucciù e lastre. Dato che
la stampa offset senza acqua va
intesa come sistema a emissioni ridotte e che le caratteristiche ambientali di una macchina da stampa assumono un’importanza sempre maggiore, i
membri della EWPA sono in
costante aumento. Braun:
“Non importa se con o senza
UV – nella stampa offset senza
acqua controllate sempre solo
quello che il cliente vuole vedere: il colore e la brillantezza!”
(foto: Print & Produktion 5/04)
Specialist for WL-UV-Print
chiostri da stampa e delle vernici, nonché dei supporti da stampa, la cui caricabilità termica
può variare molto. E poi serve
anche una manutenzione appropriata, dunque la pulizia dei
riflettori così come intervalli di
sostituzione dei radiatori consumati.
Come nell’offset a umido
UV, anche l’offset UV WL richiede la scelta degli inchiostri
da stampa e delle vernici
ottimali in funzione dei supporti da stampare. In caso di dubbio, se non sono ancora stati
utilizzati simili supporti da
stampa, bisogna eseguire dei
test di stampabilità e finitura.
Perfino la sequenza degli inchiostri è decisiva per la qualità
della stampa. Di norma l’idoneità dell’inchiostro da stampa
si evince dall’etichetta sulla
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KBA Process
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confezione, e anche i fornitori
di inchiostri offrono una consulenza precisa. Importante a
questo proposito è la creazione
di caratteristiche di stampa per
supporti da stampa differenti.
Elemento specifico di controllo
della stampa
Dato che gli inchiostri senza acqua – anche nell’offset UV
WL – presentano valori del tiro
un po’ più alti, la Druck &
Beratung ha sviluppato un elemento di controllo specifico: la
striscia di controllo della qualità H-1/04. I singoli campi, che
servono ovviamente anche all’analisi con un densitometro o
uno spettrofotometro, riescono
con la loro geometria triangolare a superare più facilmente le
forze di separazione (“quick
release”) nella separazione del
film d’inchiostro tra caucciù e
supporto da stampa, rappresentando in modo realistico il comportamento nella presa d’inchiostro da parte del supporto
da stampa. Se si utilizzassero i
campi delle strisce di controllo
quadrati consueti, la loro tendenza all’arrotolamento porterebbe soprattutto con pellicole
sottili a effetti indesiderati sui
bordi dei quadrati. Invece il
triangolo minimizza le sollecitazioni del supporto da stampa
nell’angolo di separazione di
quasi il 99%.
Alla drupa 2004 questo elemento di controllo si è utilizzato con successo nel “Waterless
Competence Center” presso lo
stand della marks-3zet, per la
precisione sulla macchina UV
WL Metronic Genius 52 UV e
sulla nuova KBA Rapida 74 G
con gruppo inchiostratore
Gravuflow. Sulla Rapida 74 G
durante la drupa si è stampato,
per la verità, con inchiostri ad
essiccazione ossidante, però
sono già in corso prove di stampa con inchiostri offset UV
WL. Tra l’altro la Rapida 74 G
è stata premiata sia dalla
Berufsgenossenschaft Druck &
Papier (associazione di categoria stampa & carta) sia dalla
EWPA, di cui l’autore è presidente, con il logo ER-WLO
(“Emission Reduced Waterless
Detlef Braun
Offset”).
Qualità | Incremento
Rispetto alla stampa offset a umido la stampa offset senza acqua
presenta vantaggi generali per
quanto riguarda la qualità di
stampa realizzabile. Lo hanno
Vantaggi qualitativi della
stampa offset senza acqua
già dimostrato chiaramente le
macchine da stampa con gruppi
inchiostratori lunghi. E lo confermano anche le macchine con
gruppi inchiostratori corti senza
viti del calamaio, il cui punto di
forza è una qualità costante.
Questa ripresa REM della superficie
di una lastra senza acqua Presstek
PEARLdry esposta mostra come lo
strato siliconico delimita nettamente
i punti di retino consentendo
pertanto un incremento dei valori
tonali solo esiguo
(fonte: Zeller+Gmelin/Presstek)
Particolarmente grande è il salto
di qualità nella stampa di giornali con la KBA Cortina. Ma anche la KBA Genius 52 soddisfa,
grazie al suo potenziale tecnico,
esigenze più elevate negli ambiti dei piccoli formati.
L’incremento dei valori tonali di una lastra senza acqua è inferiore rispetto
ad una lastra offset a umido. La curva caratteristica è stata registrata con
un apparecchio di misura delle lastre TECHKON DMS 910 su una Toray
TAC-RGL7 e calcolato con il software DMS Pro
La qualità offre opportunità
G
li stampatori commerciali o di imballaggi
che decidessero di investire nella stampa offset senza acqua, non lo faranno solo
per motivi di economicità ed
ecologia, ma anche per la qualità. Prenderanno questa decisione come opportunità. Perché
chi si fa un nome come stampatore di qualità orientato sull’ambiente, ne trarrà un vantaggio in molti sensi.
Con una qualità di stampa
maggiore riusciranno intanto a
distinguersi dai concorrenti.
Inoltre, se si saranno fatti un
nome come stampatori di qualità o stampatori offset senza acqua, per loro sarà più facile ricevere commesse veramente
lucrative. E in questo modo riuscirà loro più facile legare a sé
quei clienti che conferiscono
ordini impegnativi da un punto
di vista ottico e tecnico e che
puntano sulla qualità. E se i
fornitori di servizi di stampa realizzano anche un prezzo migliore, tanto meglio. Grazie alla
loro gestione della stampa
offset senza acqua e alla realiz-
zazione positiva di progetti di
stampa dalla qualità straordinaria, il loro know-how tecnico
non potrà che aumentare mettendoli in grado – soprattutto
con l’innovativa tecnica con
gruppo inchiostratore corto – di
rispondere meglio alle richieste
future.
La stampa offset senza acqua è un’alternativa da prendere in considerazione perfino per
esigenze di qualità medie. Infatti questo processo di stampa
è famoso per gestire senza problemi tipi di carta non patinati,
che nell’offset a umido creerebbero difficoltà. Inoltre la mac-
china da stampa di giornali
Cortina è un esempio di come si
possa stampare con qualità
sorprendentemente elevata su
carta per giornali.
La qualità apre mercati di
nicchia e segmenti di mercato
Numerosi stampatori che
hanno optato per una 74 Karat,
non impiegano la loro macchina solo per la tiratura di stampa,
ma fanno segnare in parte fatturati di tutto rispetto con bozze
definitive o copie preliminari
rappresentative di tirature, che
vengono poi stampate su altre
macchine a causa del numero di
copie per tiratura o del processo
di stampa, ad es. offset a foglio
UV o heatset. Oltre alla sua
economicità nell’ambito delle
tirature piccole e medie, grazie
alla sua precisione nella riproduzione e alla sua capacità di
poter simulare con elevata concordanza altri processi di stampa sulla base di condizioni di
stampa calibrate, la 74 Karat è
come predestinata anche come
sistema industriale per bozze o
tiraprove.
Grazie al potenziale di qualità della KBA Genius 52, i suoi
utenti riescono a conferire un
nuovo volto alla stampa offset
per il formato piccolo. Perché
su questa innovativa macchina
compatta si riescono a produrre
prodotti a quattro o cinque colori di qualità straordinaria. E
Retini a modulazione di frequenza
consentono grazie alla minore
quantità di inchiostro la stampa
semicommerciale su macchine
coldset. Il coldset senza acqua
continuerà a migliorare la qualità di
simili prodotti e consentirà di
utilizzare un numero maggiore di
carte diverse
(fonte: REWE)
KBA Process
2 | 2005
39
Qualità | Incremento
ciò rende la Genius 52 per
stampatori tradizionali nel formato piccolo una soluzione attraente, con cui possono acquisire anche prodotti stampati di
qualità adatti al formato togliendoli alla concorrenza del
mezzo formato e del formato
medio. E viceversa si può
estendere la gamma di prodotti
di un’azienda grafica del formato medio o grande che punta
sulla qualità fino al mercato del
formato piccolo non ancora servito.
Riprese comparative al microscopio
di un’immagine in quadricromia
retinata nella stampa di giornali:
sopra 40 L/cm (100 lpi) non definiti
di una rotativa coldset convenzionale, sotto 60 L/cm (150 lpi) nitidi
della KBA Cortina
Eccellente riproduzione
dei dettagli
La qualità favorisce le tendenze
nella stampa di giornali
Oltre agli aspetti di natura
economica, per la stampa di
giornali senza acqua si possono
addurre
anche
argomenti
qualitativi convincenti. Due
tendenze caratterizzano l’attuale produzione di giornali: collocazione possibilmente elevata
dei colori e flessibilità di
inchiostrazione quasi illimitata.
Con la KBA Cortina si favoriscono entrambe queste tendenze. La qualità della stampa a
colori raggiunge dimensioni finora ritenute irrealizzabili nella
stampa di giornali. Dato che la
stampa offset coldset è un processo con inchiostri da stampa
ad essiccazione tramite assorbimento, le superfici e le immagini con elevata copertura dell’inchiostro – su entrambi i lati ancora di più – in passato si riuscivano a stampare solo con tagli
alla qualità generalmente accettati. I limiti di accettazione delle agenzie pubblicitarie e del-
l’industria che si occupa di
pubblicità sono però decisamente calati nel frattempo per
quanto riguarda la qualità di
stampa della pubblicità sui
giornali, e i reclami vengono
compensati di norma con costosi ribassi che gli editori di giornali, sempre alle prese con la
pressione dei costi, a lungo andare non possono permettersi.
Grazie all’assenza degli influssi negativi del liquido di
bagnatura nella stampa senza
acqua (tra cui l’effetto fan-out e
le oscillazioni delle densità lungo la tiratura), alle proprietà di
assorbimento dell’inchiostro
degli inchiostri coldset senza
acqua, oramai ottimizzate, nonché grazie all’utilizzabilità di
retini più fini (60) e di retini
FM, il giornale senza acqua riesce ad accrescere la sua attratti-
va come mezzo pubblicitario
grazie alla sua eccellente qualità di stampa.
E per quel che riguarda la
flessibilità, il coldset senza acqua è capace, grazie alla qualità
ottenibile, di togliere all’heatset
prodotti semicommerciali (inserti pubblicitari e inserti speciali, flyer ecc.) grazie al prezzo più favorevole. Gli editori di
giornali possono finalmente
stampare con processo coldset
sulla stessa macchina più cose
che solo il loro giornale di qualità elevata. Con prodotti aggiuntivi sfruttano la propria
macchina molto meglio. Grazie
alle esperienze fatte finora, la
KBA vede come opzione
realistica quella di ipotizzare
tra qualche tempo l’utilizzo
della Cortina nella stampa
semicommerciale heatset.
Sinistra: una qualità mai
raggiunta finora nella
stampa di giornali è stata
raggiunta sulla Cortina
beta presso la reiff di
Offenburg
Destra: in diverse
manifestazioni della KBA
sono stati realizzati i
“Cortina News” dal vivo
con retino da 60
40
KBA Process
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Tutte le lastre per la stampa
offset senza acqua presentano
eccellenti caratteristiche di riproduzione dei dettagli. Grazie
al minore incremento dei valori
tonali, anche i punti di retino
negativi rimangono aperti nelle
profondità. In linea di massima
si riescono così a stampare senza problemi lineature del retino
decisamente maggiori (molto
oltre i 200 L/cm o i 500 lpi senza perdite rilevanti di tonalità in
luci e profondità estreme) e
retini FM con piccole dimensioni dello spot. Sulla rotativa
per giornali KBA Cortina un
retino da 60 è addirittura lo
standard, e si stampano senza
problemi anche i retini FM.
Con la maggior parte delle
lastre digitali senza acqua – a
seconda della risoluzione e della sovrapposizione degli spot
laser – rimane intatta l’intera
gamma tonale fino a circa 80 L/
cm (200 lpi), e con 120 L/cm
(300 lpi) si perdono giusto il
valore tonale dell’1 e del 99
percento. E le lastre analogiche
Toray producono grosso modo
gli stessi valori. Questo com-
portamento vantaggioso delle
lastre è da ricondursi alla disposizione leggermente incavata
degli elementi stampanti. Punti
di retino nonché bordi e linee
sottili vengono delimitati in
modo netto dai bordi dello strato siliconico rimasto, l’inchiostro da stampa praticamente
non può sfuggire di lato durante
il trasferimento sul caucciù.
Brillantezza e riproduzione
dei colori
Grazie all’assenza di un liquido di bagnatura, gli inchiostri da stampa non vengono
“annacquati” dal processo
emulsionante nella stampa
offset senza acqua, vale a dire
che l’intensità del colore rimane assolutamente intatta. Per
questo motivo nell’offset senza
acqua si ottengono comunque
densità superiori dei toni pieni,
l’estensione
dello
spazio
cromatico (Gamut) è maggiore.
La rinuncia al liquido di
bagnatura incide favorevolmente anche sulla brillantezza
dell’inchiostro. L’acqua emulsionata neutralizza sempre un
po’ la brillantezza, mentre senza acqua i componenti che formano la pellicola hanno un andamento migliore, vale a dire
che possono formare una superficie più liscia. Il risultato sono
stampe più brillanti.
Per i gruppi inchiostratori
corti KBA va aggiunto che
l’inchiostrazione è definita tramite il cilindro retinato e rappresenta pertanto sempre una
grandezza riproducibile. Con
questa operazione standardizzante i gruppi inchiostratori
Gravuflow e Newsflow soddisfano un requisito fondamentale per condizioni di stampa
calibrate – base per profili ICC
affidabili e precisi in uno scenario coerente della gestione dei
colori.
Tirature preliminari, campioni e tirature poco numerose di scatole pieghevoli
sono l’ambito di applicazione principale della 74 Karat presso la Aug.
Heinrigs di Aachen. Con l’aiuto di tavole dei colori si adatta la Karat
all’offset a umido UV per alte tirature
Prodotti stampati di alta qualità
e fotorealistici
I pregi citati nella riproduzione dei dettagli e dei colori
qualificano l’offset senza acqua
soprattutto per prodotti stampati di alta qualità. In effetti questo è il motivo per cui in concreto una parte sempre più ampia del materiale pubblicitario
viene stampata con qualità altissima senza acqua. Spesso la
stampa offset senza acqua è
connessa con tecnologie per la
stampa fotorealistica. Essa integra in modo ottimale l’applicazione di retini a modulazione di
frequenza e l’impiego di scale
di inchiostri con uno spazio
cromatico esteso. A ciò fa da
contraltare il fatto che nella
stampa offset senza acqua si
possono trasferire spessori
maggiori dello strato di inchiostro rispetto all’offset a umido.
Anche nella stampa di CD,
DVD, film plastici e schede
plastificate la stampa offset
senza acqua si dimostra come il
processo che consente di ottenere la qualità più alta. Non
senza motivo la serigrafia ha
perso terreno in questi mercati.
Un merito rilevante va ascritto
alle macchine della Metronic,
che sono leader di mercato nella stampa di schede e con la
Genius 52 UV ampliano le possibilità di applicazione.
Qualità ad un livello costantemente elevato
Se da un lato la stampa
offset senza acqua già si distin-
gue per l’elevata stabilità di
processo, grazie alla tecnica dei
gruppi inchiostratori corti KBA
e Metronic, dall’inchiostrazione uniforme, si minimizzano
ulteriormente eventuali oscillazioni ancora presenti. Il merito
non è solo dell’alimentazione
definita dell’inchiostro tramite
un cilindro retinato, ma anche
dell’insensibilità alla formazione di riporti dei gruppi inchiostratori corti nell’offset a foglio. Con il gruppo inchiostratore Gravuflow e i gruppi inchiostratori nella KBA Genius
52 e sulle macchine Metronic
ogni punto sul rullo di inchiostrazione forma incontra sempre il rispettivo punto sulla lastra. Solo per il gruppo inchiostratore Newsflow si sono dovute fare, a causa delle maggiori velocità di stampa della Cortina, concessioni nel numero e
nelle circonferenze dei rulli che
trasferiscono l’inchiostro, cosa
che però nella stampa di giornali non incide particolarmente
sulla qualità di stampa
ottenibile.
Con ciò la KBA e la Metronic aggiungono ai vantaggi
qualitativi della stampa offset
senza acqua un altro vantaggio:
stampe di fondini e stampe di
mezzetinte perfette grazie
all’inchiostrazione senza formazione di riporti. E non è tutto: l’inchiostrazione auspicata
si raggiunge già dopo pochissime copie di scarto e rimane costante lungo l’intera tiratura.
Klaus Schmidt, Dieter Kleeberg
Suddivisione perfetta del lavoro: la
parte interna di una rivista viene
stampata – come qui nel caso della
Grütter di Ronnenberg – con offset a
bobina heatset, per la stampa della
qualità altissima della copertina è
disponibile una 74 Karat
KBA Process
2 | 2005
41
Qualità | Standardizzazione
Passaggio alla produzione di stampa
industriale standardizzata
La stampa intesa come “magia nera” fa fatica a sopravvivere. Però
anche l’introduzione della stampa offset senza acqua in un’azienda
non significa ancora la fine „della stampa come artigianato“. Solo le
macchine con gruppi inchiostratori senza acqua e senza viti del calamaio sono un presupposto per il passaggio coerente ad una produzione industriale standardizzata. Risultati riproducibili in qualsiasi
momento grazie soprattutto a variabili di processo oggettive e definite in modo univoco devono essere l’obiettivo anche nella sala da
stampa.
Il modello del prepress digitale
L
a produzione integrata
con computer (CIM)
come modello produttivo industriale si sta affermando
anche nell’industria della stampa. Oltre che per l’esteso collegamento in rete, essa si distingue soprattutto per l’elevato
grado di automazione. La standardizzazione è un presupposto
per l’automazione con un alto
tasso di sicurezza della produzione e dai reclami.
Con l’introduzione nel
prepress di cicli di lavorazione
completamente
digitali,
i
fornitori di servizi mediatici e
di servizi di stampa sono stati
costretti fin dall’inizio a rendere ricostruibile e oggettiva la
comunicazione dei risultati intermedi immateriali. In concreto ciò significa l’allestimento
coerente di processi calibrati
La gestione dei colori secondo specifica ICC oggi rappresenta un’operazione
di standardizzazione elementare nel prepress digitale come nella sala da
stampa. La foto mostra l’analisi spettrofotometrica della forma da stampa di
prova della European Color Initiative (ECI) con un X-Rite DTP70
(foto: Kleeberg)
nel caso di trasformazioni dello
spazio cromatico e nell’esposizione delle forme da stampa.
Allo stesso tempo ciò ha consentito la sostituzione delle
operazioni di tecnica riprodutti-
va tradizionale, di natura artigianale, con scenari di
publishing modernissimi e processi automatizzabili. Il risultato sono l’uso di termini oggi
frequenti come automazione
workflow, preflight, gestione
dei colori ICC e Computer-toPlate nonché i formati di dati
TIFF, PDF, JDF e XML, il cui
utilizzo è ormai ancorato saldamente nei diversi standard industriali e ISO.
Macchine da stampa calibrate
Richieste simili oggi vengono poste nei confronti della
sala da stampa, per imporre una
standardizzazione e un’estesa
automazione dell’intera catena
di valore aggiunto – in sintesi:
per poter passare ad una produzione industriale. Per questo
anche sulla macchina da stampa si devono creare condizioni
di
processo
calibrate.
La standardizzazione per
Holger Müller, responsabile della
produzione presso la Aug. Heinrigs
Druck+Verpackung di Aachen, è
tutto sulla 74 Karat. Con forme da
stampa di prova …
42
KBA Process
2 | 2005
… e tavole dei colori, che lo
stampatore Karat Daniel Strahl
stampa quando serve, si adattano le
bozze definitive e le tirature
preliminari all’offset a foglio UV
(foto: Kleeberg)
“Calibrato” qui significa che
sulla macchina da stampa si
possa impostare in qualsiasi
momento uno stato di partenza
definito per determinate combinazioni lastra-caucciù-inchiostro da stampa-supporto da
stampa-regolazione della pressione di stampa. E in tutto ciò la
lastra deve essere prima stata
esposta all’interno di un processo calibrato.
Le caratteristiche di riproduzione dei valori tonali e dei
colori di una simile combinazione vengono fissate in caratteristiche di stampa e profili
ICC della macchina da stampa
e servono al prepress per il trattamento dei dati dell’esposizione in funzione dell’emissione.
Se uno dei componenti di questa combinazione cambia, le
curve caratteristiche e i profili
perdono la loro validità e vanno
adattati. Per la creazione dei
profili la KBA offre nell’ambiente di produzione della 74
Karat, come opzione, il Creo
Profile Wizard, mentre per la
46 Karat è disponibile nel
“Power Mix” una soluzione per
bozze per la scala cromatica europea Aniva.
Inchiostrazione indipendente
dall’operatore
In un simile scenario non
trovano più posto le valutazioni
soggettive e individuali degli
operatori. In un ambiente industriale devono valere esclusivamente criteri oggettivi per il
controllo della qualità. Essendo stata eliminata dal processo
di stampa, grazie ad un gruppo
inchiostratore senza acqua e
senza viti del calamaio,
l’inchiostrazione dipendente
dall’operatore (e anche la
bagnatura), la qualità definita
nel prepress troverà la sua realizzazione ottimale nella stampa.
Lo stampatore non deve
sentirsi per questo esautorato
della propria competenza. Viene solo alleggerito da quelle attività che, com’è noto, non portano di per sé al miglioramento
del risultato della stampa. Invece egli può concentrarsi completamente sul monitoraggio e
sul controllo della qualità, nonché sulla preparazione contemporanea di ordini successivi,
cosa per la quale egli ha a disposizione strumenti computerizzati. Il lavoro si semplifica e
tutto ciò porta in ultima analisi
ad un aumento della produttività e della qualità. La sua responsabilità adesso si orienta su
un processo industriale, ma non
per questo è ridotta.
Standardizzazione integrale
L’eliminazione dell’inchiostrazione dipendente dall’operatore nei gruppi inchiostratori
Gravuflow,
Newsflow
e
Metronic chiude l’ultimo vuoto
che restava per realizzare una
produzione
completamente
standardizzata, dal prepress
KBA Process
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43
Qualità | Standardizzazione
Tutto perfetto! Al forum della
stampa 2003 è stato presentato il
pacchetto di standardizzazione
“Power Mix”, con cui sul sistema di
stampa a colori Minolta CF9001 si
possono produrre bozze con
corrispondenza dei colori relative al
risultato di stampa della 46 Karat,
su cui vengono impiegati inchiostri
Euro Epple-Aniva
(foto: KBA)
La stampa standardizzata di inchiostri speciali non è un problema sulla 74 Karat. Nel Grid Studio di Belgrado si
stampano tutti i colori Pantone rappresentabili dai colori di processo in una forma da stampa di prova e si mostrano
poi ai clienti per la sintonizzazione
(foto: Kleeberg)
fino alla stampa. Tutti gli altri
processi, anche sulla macchina
da stampa, si possono calibrare
e automatizzare già da tempo.
Solo le libertà nell’inchiostrazione mettevano finora in
discussione il vincolo e la validità di tutte le altre variabili di
processo.
Anche se la certificazione
ISO-9000 non occupa più i titoli, essa rimane comunque componente fondamentale della gestione della qualità in molte
aziende. Il metro di misura non
rimane sempre allo stesso livello, ma si adatta allo stato di ciò
che è fattibile. Senza una filosofia di standardizzazione integrale in futuro potrebbe essere
più difficile dimostrare periodicamente una strategia aggiornata della qualità.
Risultati ripetibili
E che in un ambiente di produzione standardizzato l’esatta
Anche sulla Cortina la KBA
dimostra di aver creato una
tecnologia matura, assolutamente
concorrenziale. In un processo di
sviluppo pluriennale si sono
ottimizzati ad es. gli inchiostri da
stampa, portandoli da una viscosità
iniziale ancora troppo elevata
(sopra) all’odierna viscosità esigua
(sotto)
(foto: KBA)
44
KBA Process
2 | 2005
riproducibilità della qualità di
stampa sia la conseguenza logica, è indubbio. La standardizzazione, soprattutto incluso il trasferimento standardizzato dell’inchiostro sul supporto da
stampa
tramite
gruppo
inchiostratore corto senza ac-
qua, presenta, però, anche altri
vantaggi – ad es. in scenari
interaziendali come la stampa
ripartita. Uno stesso file documento di stampa porta in quel
caso in diversi siti allo stesso risultato. Finora già la 74 Karat
era in grado in simili scenari di
dimostrare i suoi punti di forza
particolari. Un “sistema di
emissione” pressoché ideale sarebbe la KBA Cortina nella
stampa di giornali decentrata,
se in diversi siti le pagine nazionali vengono stampate identiche e solo integrate individualmente dai contenuti locali.
Tecnologia concorrenziale
della KBA
La KBA percorre con i
gruppi inchiostratori corti senza acqua e senza viti del calamaio nuove strade nella produzione stampata. Nuove strade
non significano, però, che
l’utente si affidi a “sperimentazioni”. Egli può utilizzare una tecnologia della KBA assolutamente
concorrenziale,
che si è dimostrata affidabile da
anni nella pratica sotto forma
dei
gruppi
inchiostratori
Gravuflow e Metronic. Le numerose esperienze concrete
sono confluite anche nel gruppo inchiostratore Newsflow e
nella Cortina; e la Cortina è stata portata nel frattempo alla
maturità. Infatti le macchine da
stampa KBA con gruppi
inchiostratori corti senza acqua
rappresentano
attualmente
l’unica soluzione di stampa per
una strategia concreta di produzione industriale standardizzata.
Dieter Kleeberg
Economicità | Confronto
Più economico senza acqua
e viti del calamaio
La stampa offset senza acqua non solo è più ecologica grazie alla rinuncia al liquido di bagnatura, ma – nonostante i prezzi di inchiostri e
lastre leggermente superiori – in molti casi anche più economica rispetto al diffuso offset a umido. Grazie alla riduzione degli scarti, dei tempi
di avviamento, dell’impegno per il comando e delle emissioni di VOC, l’innovativa tecnica dei gruppi inchiostratori corti della KBA consente
ulteriori risparmi. Inoltre la macchina da stampa di giornali Cortina comporta grazie alla sua filosofia costruttiva del futuro ulteriori vantaggi
economici per quanto riguarda la compattezza, la facilità di manutenzione e la flessibilità.
Risparmi sui costi grazie
all’assenza del liquido
di bagnatura
G
ià con le macchine da
stampa senza acqua
con gruppo inchiostratore convenzionale si hanno
risparmi maggiori sui costi rispetto all’offset a umido, per la
rinuncia al liquido di bagnatura.
Perché proprio negli ultimi
tempi l’alcol isopropilico (IPA)
è molto aumentato di prezzo. Il
consumo di acqua viene ridotto
a zero – un vantaggio anche per
l’ambiente.
Contemporaneamente vengono a mancare anche i costi per gli additivi dell’acqua di bagnatura e la manutenzione dei gruppi di bagnatura. Nell’avviamento non si
hanno onerosi lavori di regolazione dell’equilibrio inchiostro-acqua, cosa che non si riflette solo in tempi di avviamento ridotti, ma anche in meno
scarti. Anche durante la tiratura
di produzione non vi è bisogno
di tenere sotto controllo la stabilità della bagnatura. E dove non
c’è acqua, non c’è niente che
possa arrugginire.
In più le lastre senza acqua
hanno la piacevole caratteristica
di non richiedere gommatura.
Le proprietà oleofile e oleofobe
delle parti della lastra non vanno
protette mediante uno strato di
gomma arabica.
Ulteriori risparmi sui costi
grazie all’assenza delle viti
del calamaio
Rispetto alle macchine offset senza acqua convenzionali, i
Rapida possibilità di finitura: l’equipaggiamento inline della 74 Karat con
gruppo di verniciatura a dispersione e forno IR consente in pochissimo tempo
il rovesciamento o la lavorazione nel reparto finitura delle stampe appena
prodotte
gruppi inchiostratori corti senza
viti del calamaio Gravuflow e
Newsflow della KBA e Metronic comportano ulteriori drastici
risparmi sui costi, che i maggiori costi delle lastre (attualmente
+50%), degli inchiostri da stampa (attualmente +20%) e il calore da condizionamento soprattutto per tirature piccole e medie
compensano ampiamente. In un
periodo di forte calo delle tirature medie e tenendo conto di tutti
i fattori di costo, il bilancio è
sempre più a favore della stampa offset senza acqua e senza
viti del calamaio rispetto alle
macchine offset a umido convenzionali (si veda l’articolo
Calcoli e studi sulla redditività
Più compatto è impossibile: inclusa
la pedana e il radiatore UV, la
Metronic Genius 52 UV richiede una
superficie di appoggio di soli 4,17 x
3,28 m con un’altezza di soli 1,91 m
che segue questo contributo).
I motivi della maggiore
economicità sono le conseguenze tecniche che scaturiscono
dalla tecnica dei gruppi inchiostratori corti:
• In un gruppo inchiostratore
corto sono presenti meno rulli. I
costi di acquisto e quelli legati
all’usura lungo la vita utile della
macchina sono inferiori. Il cilindro retinato prevede nel caso di
fabbricazione corretta una durata utile di più anni.
• Il cilindro retinato si occupa di
un dosaggio uniforme dell’inchiostro e sostituisce l’inchiostrazione lungo la larghezza delle zone, dunque rende superflui
gli elementi di regolazione per
le zone d’inchiostrazione. Di
conseguenza si può fare del tutto a meno di una costosa elettro
Effetti sinergici: la KBA Rapida
74 G combina la tecnica dei gruppi
inchiostratori corti Gravuflow della
74 Karat con i vantaggi della
flessibilità, dell’automazione e delle
velocità delle macchine Rapida in
costruzione del tipo in linea
KBA Process
2 | 2005
45
Economicità | Confronto
Filosofie di torri da otto a
confronto: la Cortina è con i suoi
3,70 m di altezza decisamente più
bassa rispetto ad una torre da otto
classica con quattro unità a ponte
(sinistra) o due unità di stampa
ad H (destra)
Proposte per il “prato verde”: se una macchina a pavimento soddisfa le
esigenze, la KBA Cortina entra anche in capannoni standard grazie alle torri
da otto compatte
nica di preregolazione e di
regolazione a distanza per il
profilo delle zone.
• L’inchiostrazione automatica
relativa al soggetto semplifica il
processo complessivo e il comando. Lo stampatore ricava
tempo per altri lavori, soprattutto per il controllo della qualità.
Egli deve gestire molto meno
parametri ed evita valutazioni
soggettive errate. Questo aumenta la stabilità di processo.
• Il minor impegno di preregolazione e di comando riduce i
tempi di avviamento e causa
molto meno scarti di avviamento. Ciò consente di stampare in
modo economico tirature ancora
meno elevate.
• L’impegno di comando ridotto
consente di utilizzare meno operatori. Le macchine come la 74
Karat, la Rapida 74 G e la Genius 52 danno buona prova come
macchine con un effettivo comando con una sola persona.
Sulla macchina da stampa di
giornali Cortina serve meno per-
sonale che sulle macchine convenzionali comparabili.
• La standardizzazione integrale basata su condizioni di stampa calibrate consente una produzione complessivamente più
standardizzata, industriale. I
processi diventano meglio pianificabili e prevedibili, la pressione delle scadenze cala, così
come i costi. Questo permette al
fornitore di servizi di stampa di
contrastare la crescente pressione dei costi.
La tecnica dei gruppi inchiostratori corti senza acqua
dimostra di essere pertanto un
contributo innovativo per una
produzione più economica.
L’investimento in macchine con
gruppi inchiostratori senza acqua e senza viti del calamaio
può essere valutato come orientato verso il futuro. Da questo
punto di vista l’assunzione della
tecnologia di gruppi inchiostratori Gravuflow per macchine in
costruzione del tipo in linea è
solo la conseguenza logica. Per-
ché nel caso della macchina
offset digitale compatta 74
Karat l’esposizione delle lastre
On-press limita l’impiego fondamentalmente alle aziende non
dotate di prepress CtP, mentre la
Rapida 74 G è un’opzione interessante anche per il numero
elevato e sempre crescente di
aziende equipaggiate con esposizione CtP delle lastre.
Ulteriori risparmi sui costi
grazie alla filosofia Cortina
Per la rotativa coldset senza
acqua KBA Cortina si hanno,
ovviamente, anche vantaggi
specifici per la stampa di giornali. Il principio è facile da comprendere: quanto più grande è
l’impianto, tanto maggiore è il
potenziale di risparmio. La Cortina, che come ogni macchina
convenzionale si può configurare per quanto riguarda il numero massimo di pagine
broadsheet o tabloid in quadricromia, ma è anche molto più
compatta, consente risparmi
molto maggiori relativi al personale, all’ingombro e agli investimenti costruttivi quanto più
grande è l’impianto. In questo
caso incide soprattutto il minor
fabbisogno di personale per il
comando e la manutenzione.
Del risparmio di tempo nell’avviamento – dovuto tra l’altro al sistema di cambio automatico delle lastre sviluppato appositamente per la Cortina – il
giornale approfitta o mediante
una maggiore attualità dovuta
all’inizio posticipato della stampa oppure grazie alla riduzione
dei straordinari notturni nel
caso di stampa anticipata. L’elevato grado di automazione e le
capacità produttive disponibili
consentono anche una maggiore
regionalizzazione e un maggiore orientamento del giornale
verso determinati gruppi di persone, grazie a più tirature parziali e all’acquisizione di ordini
aggiuntivi, anche semicommerciali, grazie all’elevata qualità.
Con i gruppi inchiostratori
Newsflow e l’assenza dei gruppi di bagnatura, si è riusciti per
la prima volta a realizzare torri
da otto completamente per
quadricromia con soli 3,70 m di
altezza. La facilità di accesso e
l’ergonomia di comando di queste ultime non temono confronto. La minore altezza di ingombro consente sia un utilizzo
ottimale dello spazio in sale
Confronto reale delle dimensioni: lo
sguardo nel capannone di montaggio di Würzburg mostra che un’unità
di stampa con satelliti da 9 della
KBA Commander (sinistra) è
addirittura leggermente più alta
della torre da otto di una
KBA Cortina (destra)
46
KBA Process
2 | 2005
Automazione elevata: lo stampatore deposita solo le nuove lastre nell’unità di
stampa Cortina, “l’asportazione” delle vecchie e l’inserimento delle nuove
lastre avvengono automaticamente in meno di 100 secondi
Esiguo fabbisogno di manutenzione: i blocchi automatici dei rulli sulla KBA
Cortina consentono l’estrazione e l’inserimento rapidi e comodi e procurano
sempre un montaggio ottimale
rotative alte, grazie alla sovrapposizione di due torri da otto per
formare una torre da sedici, sia
l’installazione in costruzioni
standard più basse, presenti dovunque, ad es. i locali dei supermercati. Il risparmio sui costi
dei locali, grazie alla possibile
mancanza di costi di costruzione o di progettazione, può ridurre in qualche caso decisamente
il volume complessivo degli investimenti. E le conseguenze
negative dovute al cambio di
sede, che si rende spesso necessario quando si compra una tecnologia convenzionale con au-
trol”) preimposta esattamente le
temperature ottimali, che vengono poi raggiunte molto rapidamente grazie alla geometria
dei flussi. Così non si “produce”
più calore del dovuto, dimodoché anche l’onere per la climatizzazione della sala da stampa risulta inferiore o assente.
A parte la tecnica dei gruppi
inchiostratori corti, sulla Cortina sono state realizzate anche
altre innovazioni che comportano ulteriori risparmi sui costi e
una maggiore flessibilità. Infatti
le unità di stampa, allargabili secondo la tecnica Stepin, facilita-
mento delle capacità di stampa e
di inchiostrazione (costi per
nuovo edificio, infrastrutture,
collegamento in rete ecc.), si
possono spesso evitare, soprattutto gli editori in locali storici.
I progettisti della Cortina
non sono riusciti a compensare
del tutto le maggiori spese
energetiche per il condizionamento necessario, ma comunque in misura notevole. Ciò
l’hanno ottenuto grazie al potente sistema di regolazione della temperatura (si veda il capitolo Gruppi inchiostratori): l’STC
(“Surface Temperature Con-
Vantaggi di diverse configurazioni della macchina da stampa di giornali
KBA Cortina
[1] Macchina a pavimento per 48 pagine, interamente a 4/4 colori:
• Solo un livello operativo;
• Rapido accesso ai gruppi di stampa;
• Altezza esigua;
• Possibili svantaggi: logistica della carta, lunghezza della macchina.
[2] Macchina a pavimento per 32 pagine, interamente a 4/4 colori:
• Cambio “al volo” delle lastre possibile per 4/4 colori;
• Costruzione particolarmente compatta;
• Percorsi brevi della banda.
no l’accesso ai cilindri portacaucciù e alle travi di lavaggio
in occasione dei lavori di manutenzione o per asportare la carta
in caso di eventuali inceppamenti. A parte ciò, l’onere della
manutenzione è stato notevolmente ridotto grazie a blocchi
dei rulli automatici e – grazie
agli inchiostri coldset senza acqua che non nebulizzano – alla
minore quantità di sostanza detergente e strofinacci.
Peter Benz,
manager prodotti Progettazione
macchine da stampa di giornali
e responsabile progetti Cortina
[3] Macchina con sottostruttura di base a 1 piano per 80 pagine,
interamente a 4/4 colori:
• Un livello operativo nella zona dei gruppi di stampa;
• Altezza esigua nella zona dei gruppi di stampa;
• Un livello operativo nella zona dei cambiabobine.
[4] Macchina con sottostruttura di base a 2 piani per 64 pagine,
interamente a 4/4 colori:
• Struttura alta compatta con due livelli operativi nella zona stampa;
• Cliente: Centre d’Impression Edipresse Lausanne s.a. di Bussigny
in Svizzera.
KBA Process
2 | 2005
47
Economicità | Calcoli
Calcoli fondati
Economicità certificata chiaramente
Estesi calcoli della redditività basati su analisi fondate delle spese della 74 Karat, KBA Genius 52 e KBA Cortina dimostrano che la stampa
offset senza acqua e senza viti del calamaio non solo è una tecnologia tecnicamente innovativa, ma anche assolutamente interessante da un
punto di vista economico. Qui di seguito vengono rappresentati in modo convincente, e nel dettaglio, i vantaggi economici delle suddette
macchine, in parte anche con riferimento a studi indipendenti del SID.
I
l Sächsisches Institut für
die Druckindustrie (SID)
(istituto sassone per l’industria della stampa) di Lipsia ha
eseguito nel 2002 calcoli dei
costi per lo spazio e della
redditività per la 74 Karat confrontandoli con la Heidelberg
Speedmaster SM 74-4 DI e la
Heidelberg Speedmaster SM
74-4 + CtP. Le indagini basate
su dotazioni comparabili mostrano che la tecnologia DirectImaging con la 74 Karat offre
nell’ambito di tiratura inferiore
(a seconda della categoria di ordini fino a 3.700 o 5.000 fogli)
dei vantaggi economici rispetto
alla stampa offset convenzionale con workflow digitale inserito a monte e CtP (SM 74-4 +
CtP).
Un dato di fatto fondamentale per la maggiore economicità della 74 Karat sono le
spese di preparazione delle lastre, che sulla 74 Karat con ca.
55 sono significativamente al
di sotto dei valori della preparazione delle lastre con CtF (circa
125 ) e CtP (ca. 80 ) ( si veda
la fig. 1). La Heidelberg SM
74-4 DI, soprattutto a causa
della strutturazione come macchina in linea con un’unità di
esposizione per ogni gruppo di
stampa, non presenta questi
vantaggi della tecnologia
Direct-Imaging. Dal punto di
vista dei costi essa è sotto quelli
della 74 Karat e anche della SM
74-4 + CtP. Soprattutto i maggiori costi di investimento della
SM
74-4
DI
incidono
sull’economicità relativamente
sfavorevole di quest’ultima.
Inoltre i tempi di avviamento e
gli scarti di avviamento richiesti dalla SM 74-4 DI comporta48
KBA Process
2 | 2005
140€
Prod. delle pellicole
Pellicole
Prep. delle lastre
Lastre
120€
100€
80€
60€
1 Confronto dei costi delle lastre per
la 74 Karat rispetto ai costi di
processo della preparazione delle
lastre con CtF e CtP. (fonte: SID
2002 – calcoli dei costi per lo spazio
e della redditività per la 74 Karat
confrontati con la Heidelberg
Speedmaster SM 74-4 DI e la
Heidelberg Speedmaster SM 74-4 +
CtP)
40€
20€
0€
Preparazione delle
lastra con CtF
Preparazione delle
lastra con CtP
6
Numero di fogli in milioni
74 Karat
74 Karat
5
4
SM 74 DI
3
SM 74 + CtP
Preparazione delle
lastra con la 74 Karat
2 Confronto della
capacità di
produzione annuale
di fogli 4/4 in
funzione del numero
di copie per tiratura
(fonte: calcoli KBA)
2
Indigo
1
Xerox
0
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
100 200 500 1.00 2.00 3.00 4.00 5.00 6.00 7.00 8.00 9.00 0.00
1
Tiratura [copie]
no al confronto con la 74 Karat,
in particolare per piccole tirature, notevoli differenze di costo
a favore della 74 Karat.
Al confronto con macchine
da stampa digitale basate su
toner e inkjet, secondo i calcoli
della KBA i costi per ogni fo-
glio A3 stampato a 4/4 colori
sulla 74 Karat a partire da un
determinato numero di copie
per tiratura (a seconda del processo e del sistema di stampa
digitale dalle 200 alle 1.500 copie) si situano sotto il valore di
questi sistemi di stampa digita-
1,50
le, e le differenze di costo aumentano a favore della 74
Karat con l’aumentare della tiratura (fino a 10.000 fogli).
Con la 74 Karat l’imprenditore
nella stampa offset può stampare tirature più elevate senza dati
variabili in maniera più economica, senza dover investire in
un prepress CtF o CtP completo.
La capacità di produzione
annuale di fogli nel formato A3
in funzione del numero di copie
per tiratura sulla 74 Karat, grazie soprattutto ai tempi di avviamento ridotti, è la più elevata al confronto con la Heidelberg Speedmaster SM 74-4 DI
e la SM 74-4 + CtP e anche con
le macchine Indigo e Xerox
(fig. 2).
€
1,25
Genius 52
GTO 52
PM 52
1,00
0,75
0,50
1,25
0,00
0
500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000 4.500 5.000
Tiratura [copie]
3 Costi per copia della stampa 4/4 di
un prodotto da 4 pagine DIN A4 su
una KBA Genius 52 confrontati con
la Heidelberg Printmaster GTO 52 e
la Printmaster PM 52. (fonte: SID
2003 – calcoli dei costi per lo spazio
e della redditività per la KBA
Genius 52 confrontati con la
Heidelberg Printmaster GTO 52,
la Printmaster PM 52 e la NexPress
2100)
KBA Genius 52
Nel 2003 il SID ha eseguito
anche per la KBA Genius 52
calcoli dei costi per lo spazio e
della redditività confrontandoli
con la Heidelberg Printmaster
GTO 52, la Printmaster PM 52
e la NexPress 2100. Le indagini
partivano da una dotazione
comparabile sulle 4 macchine
da stampa coinvolte, con 4
gruppi di stampa nella classe di
formato 36 x 52 cm. Il risultato
ha evidenziato che la Genius 52
nell’ambito delle piccole tirature tra le 200 e le 2.000 copie
produce in maniera più economica rispetto alla Printmaster
GTO 52 e alla PM 52 (fig. 3).
Le poche operazioni di
regolazione e i tempi di avviamento ridotti fino al primo foglio approvato sono i vantaggi
più evidenti, che incidono in
modo rilevante soprattutto con
frequenti cambi dell’ordine e
numeri ridotti di copie per tiratura. Il tempo di avviamento
per un cambio degli inchiostri,
che l’analisi del SID indicava a
suo tempo come più lungo sulla
Genius 52 rispetto alla
Printmaster GTO 52 e alla PM
52, nel frattempo è stato ridotto
notevolmente grazie ad altre innovazioni. Dato che con la
Genius 52 a quattro colori esiste la possibilità di simulare
molti inchiostri speciali partendo dagli inchiostri di quadricromia, gli ordini con cambio degli inchiostri sono comunque alquanto rari. E poi la
Genius 52 si può dotare senza
eccessivo investimento di un
quinto gruppo inchiostratore,
visto che di norma è prevista
questa possibilità.
Il confronto tra la Genius 52
e la NexPress 2100 mostra che
la Genius riesce a produrre in
maniera economica i tipici
ordini di stampa digitale in tirature più o meno piccole fino a
circa 5.000 copie. Rimangono
esclusi, tuttavia, gli ordini con
dati variabili, ad es. prodotti
stampati personalizzati.
5 Confronto dei costi tra una
macchina offset a umido e la
KBA Cortina per una produzione
da 48 pagine a 4/4 colori
(fonte: calcoli KBA)
100
100
–25 %
75
75
50
50
25
25
48 pagine 4/4
–5 %
Macchina offset a umido KBA Cortina
48 pagine 4/4
Macchina offset a umido KBA Cortina
4 Il principale potenziale di risparmio con la KBA Cortina rispetto all’offset a umido è legato ai costi per il personale
(sinistra) e per la carta (destra)
(fonte: calcoli KBA)
KBA Cortina
offset a umido di ultimissima
generazione. Per l’occasione
sono state ipotizzate tirature
parziali dal cambio frequente
con una tiratura complessiva di
120.000 copie e somme di investimento identiche. Secondo i
calcoli, con la Cortina si hanno
risparmi importanti relativi ai
costi per il personale (–25 %) e
per la carta (–5 %), come mostra la fig. 4.
Ulteriori risparmi si hanno
per altri materiali (acqua di
bagnatura, sostanza detergente
ecc.), la manutenzione e la
Calcoli molto fondati della
KBA basati su valori reali per
una serie di editori di giornali
hanno evidenziato che con la
KBA Cortina si possono ridurre
i costi di produzione rispetto ad
una rotativa offset a umido dal
5 a oltre il 10 %. Nell’ambito
dell’esteso confronto della
redditività è stata confrontata
una rotativa KBA Cortina da 48
pagine (in stampa 4/4) con
cambio interamente automatico
delle lastre con una rotativa
in %
Offset a umido
KBA Cortina
Costi per il personale
23,0
17,2
Costi per la carta
41,7
39,6
Lastre
4,1
5,8
Inchiostro
Altro materiale
Costi di manutenzione
periodica
Detrazioni calcolate
2,6
1,2
3,1
1,0
1,9
12,9
1,2
12,9
Interessi calcolati
6,5
6,5
Locali e riscaldamento
6,1
5,3
100,0
92,6
Totale
manutenzione periodica nonché i costi calcolabili dei locali
(tra gli altri edificio, riscaldamento, climatizzazione). A ciò
si contrappongono costi leggermente superiori per l’energia
nonché costi attualmente ancora superiori per le lastre e
l’inchiostro. Anche senza tener
conto degli investimenti per
nuove costruzioni che la
Cortina rende eventualmente
superflui o delle possibili produzioni aggiuntive, con la
Cortina si può realizzare un potenziale risparmio dal 5 al 7 %
(fig. 5). Se per una macchina
con torri da otto offset a umido
convenzionale della stessa
capacità di inchiostrazione e di
numero di pagine prodotte
fosse necessario investire in
nuovi locali, cosa che con la
compatta KBA Cortina si potrebbe evitare, la riduzione sui
costi raggiungerebbe il 10 % e
più.
La KBA ha sviluppato un
calcolo della redditività che
consente ad ogni singolo editore di giornali, sulla base di indicazioni concrete sui materiali di
consumo, il personale impiegato, la struttura delle tirature
ecc., di avere un confronto significativo sui costi nell’utilizzo della KBA Cortina al posto
delle macchine offset a umido
presenti. La KBA offre questo
confronto della redditività
come servizio in caso di interessamento concreto all’investimento.
Dr. Bernd Heusinger
KBA Process
2 | 2005
49
Ambiente | Bilancio
Senza acqua senza viti del calamaio:
il bilancio ecologico è a posto
Il bilancio ecologico della stampa offset senza acqua non migliora solo grazie all’assenza del liquido di
bagnatura. Con la tecnica con gruppo inchiostratore corto della KBA e Metronic sono diventati realtà
anche altri fattori non inquinanti. Ne sono una testimonianza i certificati verdi della Genius 52, della 46
Karat, della 74 Karat e della Rapida 74 G, conferiti dalla Commissione tecnica Druck- und Papierverarbeitung (Stampa e lavorazione della carta) dell’Associazione tedesca di categoria (BG) nonché l’enorme risparmio di scarti sulle macchine in produzione senza acqua con gruppi inchiostratori corti. Anche
sulla macchina da stampa di giornali Cortina si è riusciti ad elaborare una linea complessiva ecologica
Il gruppo inchiostratore corto
Gravuflow senza acqua e senza viti
del calamaio nella 74 Karat e nella
Rapida 74 G consente una
produzione standardizzata ed
ecologica
(foto: Kleeberg)
grazie al gruppo inchiostratore Newsflow.
L’ambiente preso di mira fin
dall’inizio
S
e il condizionamento dei
gruppi
inchiostratori
convenzionali è piuttosto una soluzione di compromesso, che adatta il trasferimento dell’inchiostro sperimentato nell’offset a umido al
processo senza acqua, la KBA e
l’affiliata Metronic AG hanno
percorso con i gruppi inchiostratori corti senza acqua e senza viti del calamaio fin dall’inizio nuove strade. Per la prima
volta nella storia della stampa
offset sono stati sviluppati
gruppi inchiostratori appositamente per la stampa offset senza acqua – con solo pochi punti
di separazione del film d’inchiostro e pressoché esenti da
formazione di riporti. Questo
ha consentito di realizzare macchine del tutto nuove, le quali
colpiscono a prima vista per la
loro compattezza: la Genius 52,
la 74 Karat e soprattutto la
Cortina.
Vista la crescente sensibilità dimostrata dall’opinione
pubblica, dal legislatore e dai
dipendenti per la necessaria tutela dell’ambiente soprattutto
in Europa, ma anche in altre
parti del mondo (Australia,
Singapore), la KBA e la
Metronic hanno attribuito fin
da subito nei loro progetti una
grande importanza al migliora50
KBA Process
2 | 2005
Gruppi inchiostratori corti, meno rulli, meno detergente – questa
caratteristica ecologica la presentano la Genius 52 e tutte le altre macchine
con gruppi inchiostratori corti
(foto: Metronic)
Senza chimica, solo con acqua si
potranno sviluppare in futuro le
lastre CtP Toray
(foto: KBA)
mento dei parametri di processo rilevanti per l’ambiente. Per
la KBA la tutela delle risorse
naturali è già da tempo componente fondamentale delle linee
guida aziendali. La tutela dell’ambiente e il principio della
continuità, soprattutto anche
nei nuovi sviluppi, sono visti
come responsabilità fondamentali di un produttore di macchine da stampa innovativo e attivo a livello internazionale.
E proprio perché le leggi e
le direttive diventano sempre
più severe (si veda il contributo
successivo sull’applicazione
della direttiva IVU), l’impiego
di una tecnologia ecologica
crea la necessaria sicurezza
d’investimento. Chi già oggi
nel corso di investimenti sostitutivi o di ampliamento punta
su macchine da stampa a emissioni ridotte, non deve più preoccuparsi un domani – forse in
un momento sfavorevole dal
punto di vista degli investimenti – di questi argomenti.
Inoltre nel frattempo la produzione ecologica è diventata
questione di buon nome per le
aziende di stampa commercia-
Vantaggi sulla concorrenza
grazie all’orientamento
sull’ambiente
Imposizioni e leggi sempre
più severe indicano agli utenti e
ai fornitori una strategia ecologica chiara. Infatti ad es. in
Svizzera le richieste di riduzione dei VOC (“volatile organic
compounds – composti organici volatili”) sono particolarmente severe; la riduzione dell’emissione di VOC viene premiata dallo stato con vantaggi
fiscali. In questo senso gli
stampatori in Svizzera e in altri
paesi con legislazione orientata
sull’ambiente (ad es. la Scandinavia) hanno un vantaggio sulla
concorrenza, visto che con
l’utilizzo di tecnologie e processi ecologici riescono a risparmiare tasse e a calcolare
prezzi più favorevoli per i prodotti stampati.
le, quelle dei giornali e di stampa di imballaggi. E una buona
fama è già di per sé un vantaggio sulla concorrenza. Alla
grande ondata di certificazioni
ISO-9000 per la gestione della
qualità a metà degli anni 90, è
seguita un’ondata di certificazioni, che ancora perdura, relativa al management di tutela
dell’ambiente conforme a ISO
14000. Con costruzioni di macchine ecologiche la KBA e la
Metronic sostengono gli sforzi
relativi alle certificazioni da
parte delle aziende grafiche – e
non solo nella stampa offset
senza acqua. Anche nell’offset
a umido la KBA era stato un assoluto precursore del settore
alla drupa 2000 con il conferimento del sigillo ecologico
“Emissione controllata” da parte dell’Associazione tedesca di
categoria (BG) per la macchina
per il formato medio Rapida
105. Nel periodo successivo
sono poi state certificate tutte le
altre serie Rapida dal mezzo
formato fino al formato grande.
Un grande numero di macchine
offset a foglio e rotative offset a
bobina della KBA stampano già
con alcol ridotto o senza alcol.
VOC, condizionamento e lastre
Nella stampa offset senza
acqua non servono, oltre all’acqua per l’umidificazione, neanche gli additivi volatili del liquido di bagnatura. L’IPA dunque non compare neanche nel
bilancio dei VOC. L’acqua – in
circuiti chiusi – serve solo per il
condizionamento. L’aumentato
fabbisogno energetico per il
condizionamento come eventuale aspetto negativo nel bilancio energetico, si può compensare in molti casi con possibili
risparmi nella climatizzazione
della sala da stampa e con il
recupero di gran parte del calore perduto mediante scambiatori termici per il sistema di
preparazione dell’acqua calda e
L’emissione ridotta sulla KBA
Rapida 74 G è stata certificata già
in occasione della prima mondiale
assoluta alla drupa 2004 dall’Associazione tedesca di categoria e dalla
European Waterless Printing
Association
(foto: Kleeberg)
Sulla KBA Rapida 74 G si può
utilizzare, come opzione, un
impianto di lavaggio automatico
per cilindro retinato e rullo di
inchiostrazione forma. Il rotolo
di velo prebagnato basta per
40 lavaggi a bassa emissione
(foto: Kleeberg)
il riscaldamento. A parte ciò,
anche nell’offset a umido si utilizzano sempre più impianti di
condizionamento, per stabilizzare il processo di stampa soprattutto con tirature elevate o
per la stampa con IPA ridotto.
Anche le lastre contribuiscono all’ecologicità della
stampa offset senza acqua. Le
lastre CtP Toray attualmente
vengono ottimizzate per uno
sviluppo con acqua senza additivi chimici, mentre le lastre ad
asportazione laser fanno del
tutto a meno dello sviluppo a
umido. Tutte le lastre senza acqua hanno in comune l’assenza
della gommatura.
Meno detergenti e scarti
Quello che distingue la
KBA dai concorrenti è l’ulteriore riduzione delle emissioni
grazie ai gruppi inchiostratori
corti senza viti del calamaio. È
evidente che gruppi inchiostratori più corti con meno rulli
richiedono anche un consumo
minore di detergente. Sulla
nuova KBA Rapida 74 G, inol-
tre, l’efficienza dell’utilizzo di
detergente viene aumentata
grazie a dispositivi di lavaggio
automatici per caucciù, cilindro
di stampa e (come opzione, con
tessuti di lavaggio prebagnati)
per cilindro retinato e rullo di
inchiostrazione forma.
Date queste premesse, non
stupisce che la nuova Rapida
74 G abbia soddisfatto fin dall’inizio nel suo equipaggiamento di base le elevate richieste
relative a valori di emissione ridotti. In occasione della sua prima assoluta alla drupa 2004 ha
ottenuto sia il certificato della
BG “Emissione controllata”
che il sigillo “Emission
Reduced Waterless Offset” della European Waterless Printing
Association (EWPA).
Una caratteristica fondamentale delle macchine con
gruppi inchiostratori corti sono
gli scarti di avviamento ridotti.
Questo non vuol dire solo notevoli possibilità di risparmio nel
lavoro quotidiano ma consente,
vista la tendenza che porta a
utilizzare supporti da stampa di
qualità maggiore e più costosi
(carta per designer, carta rivestita in alluminio, cartone di
alta qualità, film plastici), anche applicazioni che non sarebbero vantaggiose nel caso di
quote elevate di scarti. A questo
si aggiunge la gestione più delicata delle risorse naturali legno
e petrolio. Sulle macchine con
gruppo inchiostratore Gravuflow si possono realizzare senza problemi un massimo di dieci copie di scarto fino al primo
foglio approvato, cosa che viene dimostrata continuamente
nel corso delle manifestazioni
di stampa e durante l’utilizzo
concreto. E dunque in condizioni di stampa calibrate la produzione standardizzata si ripercuote anche sul bilancio ecologico.
KBA Process
2 | 2005
51
Ambiente | Bilancio
Sinistra: ecco una stampa
dei giornali pulita: niente
nebulizzazione, nessun
maggior impegno per la
pulizia sulla KBA Cortina
(foto: KBA)
Destra: nella filosofia
ecologica sulla Cortina
rientra il lavacaucciù
integrato molto
risparmioso (foto: KBA)
Sotto: la KBA Cortina fa
quasi del tutto a meno
dell’olio – grazie ai motori
indipendenti per gruppo
inchiostratore, cilindro
portalastra e cilindro di
stampa
(foto: KBA)
KBA Cortina con ulteriori punti
di vantaggio ecologici
Per quanto riguarda i valori
delle emissioni e gli scarti minimi, la macchina da stampa di
giornali KBA Cortina, progettata nello standard sulla stampa
in quadricromia su entrambi i
lati, non ha nulla da invidiare
con i suoi gruppi inchiostratori
Newsflow – perfino nel caso di
una collocazione in quadricromia piena – alle macchine a
foglio Gravuflow 74 Karat e
Rapida 74 G nonché alla
Genius 52. Vista la produzione
esponenzialmente maggiore di
un impianto di stampa di giornali, gli effetti ecologici si fanno sentire particolarmente.
Ma la Cortina ha da offrire
ancora di più per quanto riguarda l’ecologia. Se finora un motore indipendente per gruppo di
stampa era ritenuto lo stato dell’arte della tecnica, la Cortina
dispone, come novità mondiale
nella stampa offset, di motori
indipendenti per ogni cilindro e
gruppo inchiostratore. I meccanismi con lubrificazione con
olio fanno dunque parte del
passato – nella Cortina non vi è
quasi più olio!
Anche il bilancio energetico della Cortina è convincente.
Essendo il condizionamento a
reazione estremamente rapida e
utilizzando essa solo l’energia
che serve per lo stato di funzionamento del momento, la fuoriuscita di calore è relativamente esigua. Pertanto si riduce il
fabbisogno di energia per la climatizzazione della sala da
stampa, e a seconda delle con52
KBA Process
2 | 2005
sostanze detergenti e gli strofinacci, che non servono più, non
inquinano l’ambiente. Siamo
curiosi di provare gli inchiostri
coldset lavabili con acqua
Shark W che la SunChemical
sta sviluppando in esclusiva per
il progetto Cortina.
Ovviamente anche l’elevato livello di automazione incide
in modo positivo sull’ambiente
– e non solo per l’effetto positivo sulla quota di scarti. Molto
risparmiosi sono anche il
lavacaucciù integrato e l’alimentazione automatica con inchiostro.
Klaus Schmidt, Dieter Kleeberg,
Peter Benz
dizioni locali si può eventualmente fare del tutto a meno della climatizzazione. Proprio nel
settore della stampa offset senza acqua, in cui contano di norma temperature ambiente costanti, poco sotto i 30 ˚C, ciò è
particolarmente da apprezzare.
Il sistema di racla della Cortina – in linea di massima una
racla rotonda con camera chiusa – è stato ottimizzato per l’ultima generazione di inchiostri
coldset senza acqua. Gli inchiostri da stampa leggermente più
viscosi hanno rappresentato
una vera sfida. Gli inchiostri
odierni si possono stampare
molto bene, e non tendono affatto alla nebulizzazione. Pertanto non si sporca neanche
l’ambito immediatamente vicino al gruppo inchiostratore; le
Nel novembre 2004 l’Associazione
tedesca di categoria ha conferito
anche alla 46 Karat, alla 74 Karat e
alla Genius 52 il certificato verde
Ambiente | Direttive ecologiche
Documento BREF per l’industria
della stampa – Sfida al futuro
Lo stato più alto della tecnologia di stampa verrà descritto in futuro nel “Documento BREF” – il “Documento di riferimento sulle migliori
tecnologie disponibili per l’industria della stampa”. Questo documento BREF – attualmente ancora in fase di bozza – nasce sulla base di una
direttiva UE. Questa ha come obiettivo l’armonizzazione europea delle procedure di autorizzazione. Gli interventi di un documento BREF
devono essere tecnicamente maturi. Devono decongestionare l’ambiente il più possibile a costi sostenibili. Per l’industria della stampa ne
nascono pertanto sfide e opportunità.
Fissare per iscritto le
Migliori Tecnologie Disponibili
ziare soluzioni efficienti che riducano l’inquinamento ambientale delle relative industrie.
M
igliori Tecnologie
Disponibili (MTD)
si scrive in inglese
“Best Available Techniques” e
si abbrevia con BAT. Quelli che
in futuro cercheranno informazioni rilevanti per l’ambiente
relative allo stato più elevato
della tecnologia di stampa potranno servirsi gratuitamente in
Internet: i documenti di riferimento BAT (BREF) sono a disposizione gratuita presso il
link http://eippcb.jrc.es/pages/
FActivit-ies.htm
Per coordinare le informazioni aggiornate sulle Migliori
Tecnologie Disponibili, la
Commissione Europea ha aperto un ufficio a Siviglia
(“European IPPC Bureau”,
EIPPCB). Il suo operato si fonda su una direttiva UE del
1996, che persegue l’obiettivo
di armonizzare a livello europeo gli standard di autorizzazione e di impedire il “dumping
sull’ambiente” da parte di singoli stati (direttiva 1996/61 sulla prevenzione e sulla riduzione
integrate
dell’inquinamento
dell’ambiente, in breve: direttiva IVU o IPPC – Directive
concerning Integrated Pollution Prevention and Control).
La direttiva IVU indica soprattutto i requisiti delle procedure di autorizzazione. Essa
prescrive che le procedure di
autorizzazione future debbano
rispettare, tra l’altro, gli
standard dei relativi documenti
di riferimento sulle Migliori
Tecnologie Disponibili come
Processo Siviglia
Indice con riferimento ai prodotti di stampa e alla stampa offset
metro di paragone. Sono coinvolti tutti gli impianti industriali che contribuiscono in misura
essenziale
all’inquinamento
dell’ambiente in Europa, ad es.
attraverso rifiuti rilevanti per
l’ambiente o attraverso le emissioni di sostanze, gas serra e
solventi che inacidiscono il
suolo.
Le Migliori Tecnologie Disponibili puntano ad una moda-
lità di produzione di lunga durata: nella determinazione si
tiene conto degli effetti economici come delle interazioni
eventualmente controproducenti di una misura su altri mezzi ambientali. Con questo si intende evitare che ad es. una misura intesa al mantenimento
dell’aria pulita sia collegata ad
un fabbisogno di energia sproporzionato. Si intende eviden-
Al posto di valori limite validi in tutta Europa, la direttiva
IVU prescrive che gli esperti
discutano a livello europeo sulla determinazione delle Migliori Tecnologie
Disponibili
(“Processo Siviglia”). Allo scopo presso l’EIPPCB si formeranno dei gruppi di lavoro tecnici per i settori industriali particolarmente rilevanti per l’ambiente.
Ai gruppi di lavoro partecipano esperti internazionali.
Questi lavorano per conto dei
settori industriali coinvolti, degli stati membri europei o delle
associazioni ambientali. Gli
esperti raccoglieranno dati aggiornati sugli effetti sull’ambiente delle relative tecnologie.
Per il settore specifico descriveranno gli interventi idonei e
concretamente sperimentati per
il decongestionamento ambientale. Dopo intense discussioni
dei gruppi di lavoro, l’EIPPCB
riunirà le informazioni in documenti BREF che verranno inoltrati per la ratifica agli organi
UE preposti.
Sul server dell’ufficio di
coordinamento si possono già
consultare le prime bozze di lavoro, finché dopo ca. tre anni il
documento BREF valido non
verrà pubblicato. È prevista anche una revisione periodica.
Ciò fa sì che le autorità che rilasciano autorizzazioni e l’opiKBA Process
2 | 2005
53
Ambiente | Direttive ecologiche
nione pubblica siano informate
in modo dettagliato sul massimo stato della tecnologia in tutti i settori industriali rilevanti.
Documenti BREF esistono, tra
l’altro, già per i settori fabbricazione della carta, industria del
cemento e industria siderurgica.
Documento BREF
per l’industria della stampa
Anche per l’industria della
stampa attualmente si sta redigendo un documento BREF.
Esso si riferisce agli impianti di
stampa che sulla base della direttiva UE, nonché di quella tedesca 4.BImSchV, sono soggetti alla richiesta di autorizzazioni. Si tratta di impianti con una
“capacità di consumo di oltre
150 kg di solventi all’ora o di
oltre 200 t all’anno” (direttiva
IVU, appendice I, comma 6.7)
Gli impianti di stampa sono
solo una delle tante categorie di
impianti del documento BREF
attualmente in discussione. Che
si riferisce a qualsiasi trattamento della superficie con solventi, come ad es. anche alla
verniciatura di serie nell’industria automobilistica e alla produzione di nastri adesivi. In
breve il documento BREF viene pubblicato con la sigla STS
(“Surface Treatment using
Organic Solvents”). La bozza
descrive da un lato le tecnologie comuni a tutti i settori,
come ad es. il trattamento dei
gas combusti, la gestione rifiuti
ed energia, il recupero dei solventi; dall’altro vengono descritte tecnologie specifiche dei
singoli settori.
La descrizione per il settore
degli impianti di stampa è suddivisa secondo i principali processi di stampa. Per il momento
vengono trattati in modo approfondito solo quei processi di
stampa i cui impianti superano,
di norma, la soglia di capacità
solventi di 150 kg/h o 200 t/a
indicata sopra. Si tratta della
stampa offset heatset, della
stampa flessografica di imballaggi, della stampa rotocalco di
imballaggi e della stampa rotocalcografica per illustrazioni.
Non è stato ancora deciso
54
KBA Process
2 | 2005
definitivamente in che misura
si tratteranno dettagliatamente
anche gli altri processi di stampa. Questi possono anch’essi ricadere nell’ambito di applicazione delle normative IVU in
quanto componenti di un impianto complessivo, se sono installati ad es. in un’azienda grafica di dimensioni più grosse.
Gli aspetti rilevanti per
l’ambiente, che vengono affrontati nel caso della stampa
offset, sono le emissioni di
VOC (in particolare le tecnologie per la riduzione dell’isopropanolo nel liquido di bagnatura e per la riduzione delle
emissioni nel lavaggio), le quote di oli minerali nei residui di
inchiostro, le acque nere inquinanti, il consumo di risorse dovuto a carta/scarti nonché il
consumo energetico.
La stampa offset senza acqua finora non viene trattata
come processo di stampa a sé
stante, ma come candidato
BAT, dunque una possibilità di
ridurre gli inquinamenti ambientali nella stampa offset
“tradizionale” . È tutto da vedere se ciò sia ottimale, visti i parametri di rendimento tecnici
divergenti e le differenze rilevanti nei valori di emissione e
nei tassi di scarti – soprattutto
quando si utilizza il gruppo
inchiostratore corto della KBA.
Seguire e sostenere
lo sviluppo BREF
Il processo Siviglia relativo
L
al documento BREF, in cui viene descritta l’industria della
stampa, è iniziato nel marzo
2003. La prima bozza BREF (si
veda l’estratto) è disponibile
dal maggio 2004 sulle pagine
Internet dell’EIPPCB. Per la
pubblicazione del documento
BREF definitivo si dovrà aspettare presumibilmente l’inizio
del 2006.
L’industria della stampa è
rappresentata nel gruppo di lavoro tecnico attualmente dalle
associazioni di categoria Intergraf, European Rotogravure
Association (ERA) e European
Waterless Printing Association
(EWPA). I rappresentanti inviati sarebbero contenti di un
impegno ancora più fattivo da
parte delle associazioni di categoria e delle aziende grafiche,
soprattutto quando si tratta di
addurre dati di riferimento ed
esperienze trasferibili dalla pratica quotidiana.
Per molti operatori il processo Siviglia è, tuttavia, “molto lontano”, in quanto “ hanno
da fare cose più importanti”.
Un simile atteggiamento distaccato comporta, però, dei rischi: è possibile che nel documento BREF vengano fissate
informazioni che non sono sufficientemente collegate con la
realtà di tutti i giorni (ad es. rispetto alla idoneità concreta di
tecnologie di decongestionamento ambientale). Queste tecnologie potrebbero ritornare un
giorno nel lavoro quotidiano, se
nella procedura di autorizzazio-
’autore, Dipl.-Ing. Christian Tebert, lavora presso la
ÖKOPOL GmbH
(http://www.oekopol.de;
e-mail:
[email protected]). Questa azienda di consulenza di Amburgo
elabora a livello internazionale strumenti e strategie per una tutela efficiente dell’ambiente nell’azienda. Tebert si occupa di
aspetti pratici, fattivi e strategici del management aziendale dell’ambiente, tra l’altro su incarico della Commissione UE, dell’Ufficio federale dell’ambiente, di diverse associazioni professionali e aziende. Come specialista per il settore della stampa egli
trae il suo grande patrimonio di esperienze dal coinvolgimento in
procedure di autorizzazione e dall’aver svolto un gran numero di
consulenze per l’ottimizzazione di singole aziende in aziende di
stampe in Europa e America latina. Egli è uno degli autori del
contributo tedesco sullo stato della tecnica nell’industria della
stampa, che ÖKOPOL ha redatto su incarico del Governo federale per il processo Siviglia a proposito del BREF per impianti
di stampa (http://www.umweltbundesamt.de/uba-info-medien/
dateien/2457.htm).
ne l’autorità che rilascia autorizzazioni
pone
richieste
aggiuntive, difficili da eludere,
facendo riferimento al documento BREF. La lettura e il
commento critico delle versioni
della bozza del BREF può aiutare ad impedire tutto ciò. Infatti ad es la sola ERA ha trasmesso all’EIPPCB, grazie alla
partecipazione di aziende
membro, 93 commenti relativi
ad affermazioni inadeguate o
errate contenute nella bozza
BREF.
Opportunità
E poi il sostegno attivo allo
scambio di esperienze a
Siviglia può portare delle opportunità. L’integrazione degli
standard ambientali tedeschi,
relativamente esigenti, nel sistema di regolamentazione europeo è interessante proprio dal
punto di vista degli utilizzatori
tedeschi di impianti, sotto
l’aspetto della concorrenza.
D’altro canto si acuisce lo
sguardo sulla propria azienda,
quando ci si occupa dei contenuti BREF e si verificano criticamente i parametri di riferimento in essi riportati. Come
mostra l’esperienza, ciò può
aiutare anche a riconoscere un
ulteriore potenziale di ottimizzazione dei processi.
Per questo suggerisco: seguite la discussione sul documento BREF. Informatevi sul
sito Web della UE sulla direttiva IVU (http://europa.eu.int/
comm/environment/ippc/
index.htm) e scaricate la bozza
BREF dalla pagina Web
dell’EIPPCB
(http://eippcb.jrc.es/pages/
FActivities.htm).
Sostenete la “vostra” associazione di categoria nella cura
dei propri interessi nell’ambito
della discussione specialistica
europea e trasmettete eventualmente adeguate informazioni di
riferimento agli esperti. La
persona di riferimento per la
stampa offset senza acqua è
Manfred Hamann
([email protected]),
membro della EWPA.
Christian Tebert
Handling | Macchine KBA e Metronic
Semplici da comandare, molto produttive
Questo contributo offre una panoramica rappresentativa sui principa-
trale è la facilità di comando nell’interesse di una qualità ottimale, di
li highlight tecnici delle macchine KBA e Metronic con gruppi
condizioni di lavoro gradevoli, di un’altissima produttività e della
inchiostratori corti senza acqua e senza viti del calamaio. Parte cen-
massima flessibilità.
Minore ingombro …
S
e si rinuncia al gruppo di
bagnatura, si hanno due
vantaggi sulla progettazione di un’unità di stampa: minore ingombro per l’inchiostrazione delle forme da stampa
(composta adesso solo dal
gruppo inchiostratore) e accesso migliore. L’accesso comodo
al gruppo inchiostratore e ad altre unità è una caratteristica di
tutte le macchine senza acqua
della KBA e Metronic.
Se poi si riduce anche il numero di rulli nel gruppo
inchiostratore, e si riesce a rinunciare alle viti del calamaio e
al rullo prenditore grazie ad
un’alimentazione definita della
quantità di inchiostro per ogni
cilindro retinato, il comando
della macchina si semplifica ulteriormente. Inoltre fin da subito si riesce ad automatizzare
l’alimentazione con inchiostro
in modo graduato, a seconda
della dimensione della macchina e della consistenza degli inchiostri: con cartucce e sistemi
con pompe.
… crea spazio per
nuove soluzioni
Intanto il minor ingombro
delle unità inchiostranti si ri-
percuote sulla compattezza di
questa nuova generazione di
macchina. La Genius 52, la 74
Karat e la Cortina ne sono una
testimonianza. Dato che anche
la superficie di installazione e
l’altezza dei locali costano soldi, questo sfruttamento più favorevole degli spazi, grazie a
macchine compatte, rappresenta un vantaggio sulla concorrenza per l’azienda di stampa.
L’intelligente costruzione
compatta consente di applicare
innovazioni ergonomiche e legate alla tecnologia dei processi, che non si riuscirebbero a realizzare in modo vantaggioso
con macchine convenzionali.
Infatti la torre da otto della
KBA Cortina, separabile al
centro – chiamata Stepin – consente, tra l’altro, una comoda
manutenzione della macchina e
un accesso ottimale ai cilindri
portacaucciù e alle travi di lavaggio.
Per mostrare come le diverse idee incentrate sulla stampa
offset senza acqua siano state
concretizzate, verranno discussi in successione tutti gli
highlight delle relative macchine da stampa della KBA e
Metronic.
Dieter Kleeberg, Georg Schneider,
Mike Engelhardt, Peter Benz
Metronic CD-Print, Premius e oc200/oc100
I
l ruolo di pioniere delle primissime applicazioni operative della stampa offset senza
acqua con gruppi inchiostratori
corti senza viti del calamaio è
appannaggio della Metronic
AG. Per la stampa di materiali
non assorbenti con inchiostri
speciali a tempra UV, la Metronic ha sviluppato assieme alla
KBA un gruppo inchiostratore
che si chiama sistema a quattro
rulli Metronic ed è composto,
oltre che da calamaio, anche da
cilindro retinato, rullo di
inchiostrazione forma, cilindro
portalastra e cilindro portacaucciù – tutti dello stesso diametro. Ne consegue l’assenza
di formazione di riporti su questa costruzione.
Il comando delle macchine,
in cui sono integrati simili
gruppi inchiostratori a quattro
rulli, è semplice quanto la struttura del gruppo inchiostratore
Vista generale della Metronic CD-Print:
a destra il mettifoglio con binari e caricatore per supporti dati,
al centro la torre di stampa con i suoi quattro moduli di inchiostri
stesso. E grazie alla compattezza anche qui incide positivamente il risparmio di costose
superfici di installazione: ne
sono sorti sistemi di stampa
compatti o lunghi, ma molto
stretti, con molti gruppi di
stampa o altre stazioni di processo.
La Metronic ha conquistato
con questa tecnologia innovativa due mercati applicativi in
pieno boom: la stampa di CD/
DVD con le macchine CD-
Print e Premius e la stampa di
schede plastificate con la oc200
e la versione di ingresso oc100.
Rispetto ai processi di stampa
utilizzati finora allo scopo, soprattutto la serigrafia e la stampa a tampone, la stampa offset
senza acqua si distingue per
l’immagine di stampa perfetta e
velocità di stampa più elevate.
Solo per il rivestimento in superficie dei CD/DVD la CDPrint e la Premius utilizzano la
serigrafia. Quando si utilizzano
i dispositivi supplementari tipici della tecnologia UV, tipo la
stampa del fondo bianco per
CD/DVD o il dispositivo di lavaggio/dispositivo antistatico e
l’applicazione di primer per
schede plastificate, nonché forni intermedi, non vi sono praticamente differenze rispetto ai
processi tradizionali.
La stampa UV – sia con che
senza verniciatura UV – presenta il vantaggio che perfino i
materiali non assorbenti si posKBA Process
2 | 2005
55
Handling | Macchine KBA e Metronic
Sopra: introduzione automatica a registro sulla
Metronic Premius
La Metronic Premius stampa sui
supporti di dati con gruppi di
stampa in linea
La Metronic oc200 è agile e snella, qui
(da destra a sinistra) con caricatore obliquo del mettifoglio per
due flussi di schede paralleli, modulo di pulizia delle schede, modulo primer,
sei moduli di stampa, modulo di verniciatura, torre di essiccazione UV e modulo di emissione o rovesciamento
sono finire subito. La Metronic
offre come integrazione per la
stampa di schede il sistema di
personalizzazione Inkjet univerSYS, che stampa su schede
prestampate il nome, codici
ecc. in policromia, applica con
impressione a caldo pellicola
asportabile (ad es. per codici
PIN e codici prepagati per l’attivazione di cellulari) o etichette. In alternativa si può utilizzare l’apparecchio per impressione a caldo UDA150-S.
Grazie ai formati di stampa
piccoli, anche i moduli sono relativamente piccoli e maneggevoli. Il cambio delle lastre –
sulla Premius addirittura interamente automatico – diventa un
“gioco da bambini”, e il cilindro portalastra si dispone automaticamente a registro. Si riducono tutti i tempi di avviamento
e di manutenzione. Flussi di
supporto da stampa paralleli
sulla oc200, con rovesciamento
automatico delle schede per
l’inserimento nei caricatori del
mettifoglio per la stampa in
volta, o l’adattamento a contorni speciali nella stampa di CD
sulla Premius, sono soluzioni
che si sono riuscite a realizzare
solo in queste dimensioni esigue.
56
KBA Process
2 | 2005
Grazie al sistema di trasporto della
Metronic Premius, adattabile nella
forma e in parte funzionante con
aria aspirante, si possono stampare
anche supporti di dati con contorni
speciali
Scheda della Metronic CD-Print
Processo di stampa
Stampa offset UV senza acqua su supporti di dati ottici
Gruppi di stampa
Selezionabili a piacere tra 4 e 6 moduli in linea, estraibili lateralmente, in una torre di stampa
Gruppi inchiostratori
Sistema Metronic a quattro rulli senza viti del calamaio e senza formazione di riporti
Condizionamento
Cilindri retinati e cilindro portalastra
Lastre
Tutti i prodotti senza acqua, digitali e analogici
Finitura in linea
Serigrafia o stampa flessogr. per rivest. di fondo bianco/vernice; forno UV, gr. di applicaz. del fondo e di verniciatura
Supporti da stampa
Supporti di dati in plastica con spessori reperibili in commercio
Trasporto supporti dati su trasportatori continui
Interfaccia di comando Touchscreen girevole
Automazione
• Allineamento dei cilindri portalastra in caso di arresto della macchina
• Lavaggio di rulli, cilindro portacaucciù e cilindro portalastra
• Regolazione/correzione centrale dei parametri di processo nonché avvio di stampa e lavaggio sul Touchscreen
Resa di produzione
Fino a 6000 disc/h
Formati
• CD e DVD reperibili in commercio, dimensioni particolari come opzione
• Formato lastre offset 253 x 150 mm; 0,15 mm di spessore
Ingombro Lu x La x Al con 4 gruppi di stampa 6486 x 2920 x 1820 mm
Scheda della Metronic Premius
Processo di stampa
Stampa offset UV senza acqua su supporti di dati ottici
Gruppi di stampa
4 unità in costruzione del tipo in linea
Gruppi inchiostratori
Sistema Metronic a quattro rulli senza viti del calamaio e senza formazione di riporti
Condizionamento
Cilindri retinati e cilindro portalastra
Lastre
Tutti i prodotti senza acqua, digitali e analogici
Finitura in linea
Gruppo doppio per serigrafia piana per rivestimento di fondo bianco e vernice/inchiostro supplementare; forno UV
dopo ogni gruppo di stampa
Supporti da stampa
Supporti di dati in plastica con spessori reperibili in commercio
Trasporto supporti dati Sistema flessibile di forme di messa a registro e di aria aspirante per equipaggiamento semplice o doppio
Interfaccia di comando Touchscreen girevole
Automazione
• Cambio completo delle lastre a registro in 5 min
• Lavaggio di rulli, cilindro portacaucciù e cilindro portalastra
• Regolazione/correzione centrale dei parametri di processo nonché avvio del cambio delle lastre, della stampa e del
lavaggio sul Touchscreen
• Sistemi opzionali Code Check (legge il codice del supporto dati nel mettifoglio) e Print Check (controllo
dell’immagine di stampa e di qualità dopo l’ultimo gruppo di stampa)
Resa di produzione
Fino a 7200 disc/h
Formati
• CD, DVD, mini-disc e contorni speciali reperibili in commercio (CD Business Card), dimensioni speciali
• Formato lastre offset 404 x 150 mm; 0,3 mm di spessore
Ingombro Lu x La x Al 5400 x 1300 (con mettifoglio 2180) x 2570 mm
Scheda della Metronic oc200/oc100
Processo di stampa
Stampa offset UV senza acqua su schede plastificate
Gruppi di stampa
Da 4 a 6 moduli in costruzione del tipo in linea, sulla oc100 2 moduli Split-Ink (o 2 passaggi del foglio paralleli
Y+C e M+K oppure 1 solo passaggio a due colori)
Gruppi inchiostratori
Sistema Metronic a quattro rulli senza viti del calamaio e senza formazione di riporti
Condizionamento
Cilindri retinati (anche nel gruppo di verniciatura) e cilindro portalastra
Lastre
Tutti i prodotti senza acqua, digitali e analogici
Finitura in linea
Sulla oc200 modulo offset senza acqua per applicazione primer prima del primo modulo di stampa, modulo di
verniciatura dopo l’ultimo modulo di stampa, forno intermedio UV dopo ogni modulo primer/modulo di stampa/
modulo di verniciatura, forno finale UV; sulla oc100 passaggi del foglio separati per primer e vernice
Supporti da stampa
Schede plastificate (ABS, PVC, PET, PC, PS) tra 0,5 (opzione 0,35) e 1,2 mm di spessore, con e senza Cavity
(preincisioni per chip ecc.)
Trasporto schede
Caricatore per 500 schede, 2 flussi di supporto da stampa paralleli su trasportatori continui, sulla oc200 ritorno
automatico dopo il rovesciamento per la stampa in volta
Interfaccia di comando Touchscreen girevole nel modulo di uscita
Automazione
• Allineamento dei cilindri portalastra in caso di arresto della macchina
• Controllo ottico dei „fogli doppi“ e posizione cavity
• Lavaggio di rulli, cilindro portacaucciù e cilindro portalastra
• Regolazione/correzione centrale dei parametri di processo nonché avvio di stampa e lavaggio sul Touchscreen
Resa di produzione
oc200 fino a 15.000 schede/h a 4 colori e verniciate, oc100 fino a 12.000 schede/h a 2 colori oppure fino a 6000
schede/h a 4 colori più passaggi per primer e per stampa a vernice
Formati (portrait)
• Schede nel formato ISO 85,5 x 54 mm
• Formato lastre offset 150 x 150 mm; 0,15 mm di spessore
Ingombro Lu x La x Al oc200 in equipaggiamento standard 10.540 x 755 x 2400 mm, oc100 4640 x 700 x 980 mm
KBA Genius 52 e Metronic Genius 52 UV
C
omodo comando con un
solo operatore con percorsi brevi, automazione delle
principali funzioni (tra cui introduzione a registro della lastra e lavacaucciù), cambio veloce dell’ordine con solo pochi
fogli di scarti di avviamento,
elevata qualità di stampa anche
con soggetti difficili grazie ai
gruppi inchiostratori corti condizionati senza riporti, design
avveniristico e straordinaria
flessibilità nell’uso dei supporti
da stampa per carta e cartone
nonché, nella versione UV della Metronic, per diversi tipi di
film plastici – queste caratteristiche rendono la Genius 52 un
talento molto versatile, che tanti utenti del diffuso formato piccolo 36 x 52 cm hanno aspettato a lungo. La stampa standardizzata con la Genius 52 entra
dunque anche in questa diffusa
classe di formato.
Una macchina a quattro o a
cinque colori su soli 9 metri
quadrati di superficie – ecco
come si risparmiano costi per
gli spazi! Al posto del quinto
gruppo di stampa opzionale, in
futuro sarà disponibile anche
un gruppo di verniciatura a dispersione. I gruppi sono disposti facilmente accessibili intorno ad un cilindro di stampa centrale di dimensioni quadruple,
cosa che fa sì che i fogli si possano stampare senza differenze
di registro in un’unica chiusura
delle pinze. Inoltre i grandi raggi del tamburo d’introduzione e
del cilindro di stampa consentono di stampare su materiali rigidi come il cartone e la plastica. Per questioni di qualità anche i rulli di inchiostrazione
forma sono dotati di caucciù,
non è necessario registrare i
rulli.
Per operazioni di comando,
pulizia e di manutenzione le
protezioni si possono sollevare
con un unico intervento sopra i
gruppi inchiostratori e l’uscita,
e quelle laterali si possono spostare verso il mettifoglio e
l’uscita. Anche la console di comando con Touchscreen gire-
I suoi cinque colori la Genius 52
li piazza su una superficie di
installazione decisamente più
piccola di una macchina in linea
Il raggruppamento a V dei gruppi inchiostratori senza formazione di riporti intorno al
cilindro di stampa di dimensioni quadruple procura un percorso poco curvato del foglio
in un’unica chiusura delle pinze
vole davanti all’unità di stampa
si può spostare in direzione del
mettifoglio e dell’uscita, in
modo da assicurare in tutte le
posizioni di lavoro un comando
comodo della macchina senza
spostamenti. Lo stampatore
deve solo familiarizzare con
poche schermate di comando
molto chiare, su cui si possono
leggere i dati di produzione e le
principali regolazioni della
macchina.
L’automazione non è stata
forzata a tutti i costi ma utiliz-
zata, tenendo presente un rapporto prezzo-prestazioni ragionevole, solo dove è utile in funzione dei tempi di avviamento,
del comando e della qualità. Un
esempio è il dispositivo di cambio automatico delle lastre con
un nuovo tipo di chiusura pneumatica e di sistema di messa a
registro, che consente il montaggio a registro della lastra. Le
nuove lastre vengono introdotte
nella rispettiva barra di cambio
a protezioni chiuse e poi montate automaticamente, senza
che di norma siano necessarie
successive correzioni della
messa a registro. Ciononostante
la macchina dispone di una
regolazione automatica del registro laterale e circonferenziale, e quest’ultima può essere
ad es. necessaria nel passaggio
dalla carta al cartone o viceversa.
Al termine della tiratura le
lastre usate vengono spinte premendo un tasto in un vano di
uscita e prelevate a mano; per
ordini ripetuti si possono
L’accesso ottimale alla KBA Genius 52 o alla Metronic Genius 52 UV
semplifica molti lavori
KBA Process
2 | 2005
57
Handling | Macchine KBA e Metronic
Il sistema di cambio automatico delle lastre della Genius 52 è equipaggiato
con una chiusura pneumatica di tipo nuovo
Grazie alla console Touchscreen mobile lo stampatore ha sempre sotto
controllo la Genius 52
riutilizzare, cosa che distingue
la Genius 52 da altre macchine
di questa classe di formato. Su
una macchina a quattro colori
l’intero cambio dura cinque minuti scarsi, su una macchina a
cinque colori circa sei minuti.
Anche il cambio rapido di singole lastre, ad es. nel quinto
gruppo di stampa per la stampa
in lingue diverse all’interno di
una serie di selezioni in
quadricromia, si può avviare
dalla console di comando.
Da un efficiente mettifoglio
a squame, con separazione del
bordo posteriore e testina di
aspirazione alloggiata su un
lato, i fogli vengono guidati
verso l’entrata dalla pila di alimentazione attraverso una tavola mettifoglio a nastri aspiratori, che dispone tra l’altro di
un controllo elettropneumatico
dei fogli disallineati e di mancanza fogli. Tramite un tamburo d’introduzione doppio i fogli
poi vengono consegnati alle
pinze del cilindro di stampa.
All’uscita i fogli arrivano attra-
A
46 Karat
nche se la macchina da
stampa offset digitale 46
Karat non è uno sviluppo della
KBA (si basa infatti sulla Ryobi
3404 DI), vi sono comunque
aspetti nella filosofia che concordano. Infatti sulla 46 Karat
così come sulla 74 Karat, sviluppata dalla KBA, i cilindri
portalastra e i cilindri portacaucciù di dimensioni doppie
sono equipaggiati a coppia,
così servono solo due invece di
quattro testine di esposizione. E
su entrambe le macchine il cilindro di stampa centrale è di
dimensioni triple. Nonostante
la 46 Karat non disponga di
gruppi inchiostratori corti, si è
58
KBA Process
2 | 2005
verso un sistema di pinze a catena con polverizzatore antiscartino integrato. Un frenafogli pneumatico e pareggiafogli
per bordi laterali e bordo posteriore procurano una formazione
precisa della pila. Il prelievo
dei fogli di controllo avviene
premendo un tasto.
Scheda della KBA Genius 52 e della Metronic Genius 52 UV
Processo di stampa
Stampa offset a fogli senza acqua per prodotti commerciali ed etichette o stampa offset a fogli UV senza acqua
per film plastici e schede plastificate
Gruppo di stampa
1 satellite a quattro colori (a V) con cilindro di stampa centrale di dimensioni quadruple (stampa a registro in
un’unica chiusura delle pinze), opzione 5. colore
Gruppi inchiostratori
KBA/Metronic senza viti del calamaio e riporti (densità dei toni pieni e valore tonale secondo ISO 12647)
Condizionamento
Cilindri retinati e cilindro portalastra
Lastre
Tutti i prodotti senza acqua, digitali e analogici
Rovesciamento del foglio Assente
Finitura in linea
Gruppo di vernic. al posto del 5. gruppo inchiostr. (in preparazione); gruppo di vernic. e forno UV sulla Genius 52 UV
Tipi supporto da stampa Carta e cartone leggero, sulla Genius 52 UV supporti da stampa non assorbenti (film plastici, materiali
composti, materiali metallizzati)
Spessori supporti stampa Da 0,06 fino a 0,35 mm; da 0,1 fino a 0,5 (opzione 0,8) mm sulla Genius 52 UV
Interfaccia di comando
Console Touchscreen mobile e girevole accanto all’uscita
Automazione
• Cambio completo delle lastre a registro in meno di 5 min
• Lavacaucciù, come opzione disp. di lavaggio della camera della racla; lastra di lavaggio per gruppo inchiostr.
• Sul Touchscreen regolazione/correzione centrale per formato, spessore dei supporti da stampa e registro
circonferenziale/laterale per i cilindri portalastra nonché avvio di cambio delle lastre, stampa e lavaggio
Resa di produzione
In funzione di materiale e soggetto fino a 8000 fg/h
Formati (landscape)
• Max. formato del foglio 360 x 520 mm
• Min. formato del foglio 210 x 297 mm (A4)
• Max. formato di stampa 350 x 510 mm (margine di pinza 10 mm), 340 x 500 mm sulla Genius 52 UV
• Formato della lastra 404 x 540 mm; 0,3 mm di spessore
Altezze della pila
Sul mettifoglio 500 mm, sull’uscita 400 mm; cambio della pila nonstop opzionale
Ingombro Lu x La x Al 2300 (UV 4170) x 3278 x 1906 mm (con Touchscreen/gradini, senza armadio di ventilazione/gruppo acqua
fredda e unità di esposizione termica CtP disponibile come opzione Creo Lotem 200K)
comunque riusciti a realizzare
una macchina molto compatta
dall’ingombro di una macchina
a due colori convenzionale. Chi
opta per la 46 Karat al posto
dell’originale, usufruisce dell’apprezzato service e supporto
da parte della KBA in tutto il
mondo, notoriamente di alta
qualità, e gode delle funzioni
esclusive come l’utilizzo degli
inchiostri da stampa Eppleaniva che estendono lo spazio
cromatico, e su richiesta sono
inclusi il relativo software e la
Nella semplicità di comando della
46 Karat rientra anche il cambio
semplificato dei rotoli di forme da
stampa
soluzione per bozze digitali
Power-Mix.
Nel Direct Imaging vengono utilizzate le unità di esposizione ProFire della Presstek,
che espongono le forme in
poliestere PEARLdry-Plus ad
asportazione laser. Il loro dispositivo di svolgimento e
avvolgimento è situato nei due
cilindri portalastra. Grazie a
questa costruzione sono assicurati un montaggio ottimale e
una stampa a registro. L’esposizione a 18.000 giri cil./h avviene quando i cilindri portalastra
sono disinnestati, e dura a metà
risoluzione complessivamente
solo 2,3 minuti per tutti i quattro colori.
Dalla drupa 2004 è disponibile la 46 KaratPLUS, che è equi-
paggiata con il laser ProFire
Excel, dalla scrittura più fine e
compatibile con il retino FM,
che richiede forme da stampa
Presstek apposite. Inoltre un
nuovo software per il programma di inchiostrazione procura
la regolazione ottimale del profilo d’inchiostrazione fin dall’avvio, e dunque un’ulteriore
riduzione degli scarti di avvia-
Scheda della 46 Karat e della 46 KaratPLUS
Processo di stampa
Stampa offset a fogli Direct-Imaging senza acqua per prodotti commerciali
Gruppo di stampa
1 satellite a quattro colori (a V) con cil. di stampa centrale di dimensioni triple (stampa a registro in
un’unica chiusura delle pinze) e 2 cil. portalastra e portacaucciù di dimensioni doppie (doppio Y+C e M+K)
Gruppi inchiostratori
Tipo Ryobi con dosaggio sulla larghezza della zona (14 rulli, tra cui 1 rullo prenditore e 4 rulli applicatori)
Condizionamento
Cilindro portalastra
Forme da stampa (rotolo) Attualmente Presstek PEARLdry Plus, per la 46 KaratPLUS Presstek ProFire Excel Media
Esposizione On-press
• Asportazione con laser termico Presstek ProFire-Multibeam, per la 46 KaratPLUS Presstek ProFire Excel
• Max. risoluzione 2540 dpi con spot laser min. di 2 µm (retino da 80), min. spot laser Excel 16 µm
(retino da 120 e FM)
• Frontend digitale (Presstek DI-rip) per l’integrazione nel workflow PDF o PostScript con scenario per bozze
digitali (tra cui opzione „KBA Power Mix“ per Konica Minolta CF 9001 per la simulazione della
serie di inchiostri Euro Aniva)
Rovesciamento del foglio Assente
Finitura in linea
Assente, ma forno IR
Tipi supporto da stampa Carta patinata lucida o opaca e cartone leggero
Spessori supporti stampa Da 0,06 fino a 0,30 mm
Interfaccia di comando
Quadro di comando centrale accanto all’uscita
Automazione
• Tensionamento delle forme da quattro rotoli integrati nel cilindro portalastra (28 ordini) e avvolgimento delle
forme stampate (30 s per tutti i 4 colori)
• Dispositivi di lavaggio per rulli inchiostratori, cilindro portacaucciù e cilindro portalastra
• Regolaz./correz. centralizzata del profilo delle zone d’inchiostr. dal quadro di comando centrale (densitometro a scansione opz.) nonché avvio del cambio lastre, dell’esposiz. a registro, della stampa e del lavaggio
Resa di produzione
In funzione di materiale e soggetto fino a 7000 fg/h
Formati (portrait)
• Max. formato del foglio 460 x 340 mm
• Min. formato del foglio 100 x 90 mm
• Max. formato di stampa 450 x 330 mm (area di esposizione); 0,18 mm di spessore
• Forma da stampa larga 340 mm e spessa 0,18 mm
Altezze della pila
Su mettifoglio e uscita 400 mm
Ingombro La x La x Al 3280 x 1970 x 1680 mm (con gradini, senza quadro di comando centrale/armadio di ventilazione)
L
a 74 Karat è interessante
parimenti per fornitori di
servizi media di prepress, offset
e di stampa digitale, che desiderano entrare nell’ambito delle
piccole tirature con stampa
offset di alta qualità nonché nel
collaudo di stampa e nella
stampa di tirature preliminari.
È ormai già da cinque anni che
la 74 Karat si rivela molto affidabile nell’uso quotidiano, facendosi un nome soprattutto
per l’elevata qualità di stampa e
l’economicità in un vasto ambito di tiratura. Si tratta della prima macchina offset a foglio in
cui è stata realizzata la tecnologia dei gruppi inchiostratori
corti senza viti del calamaio e
senza formazione di riporti. Le
sue peculiarità costruttive sono
i due cilindri portalastra e portacaucciù di dimensioni doppie
con doppio equipaggiamento e
il cilindro di stampa di dimensioni triple, cosa che rende questa macchina per il mezzo formato più compatta di una macchina in linea a quattro colori di
74 Karat
questo formato. Come sulla
Genius 52 e sulla 46 Karat, anche sulla 74 Karat la stampa a
registro è assicurata in un’unica
chiusura delle pinze.
Le lastre di alluminio Presstek-PEARLdry vengono prelevate automaticamente da cas-
sette di distribuzione, montate
ed esposte a registro. L’esposizione digitale diretta di tutte le
quattro lastre avviene in contemporanea mediante due unità
di esposizione. Le macchine
possiedono
laser
ad
asportazione termica della
Compattezza, chiarezza e buon
accesso sono tre caratteristiche
salienti della 46 Karat
mento. In caso di tirature più
elevate adesso con il nuovo dispositivo preimpilatore si possono preparare altri supporti
durante la tiratura di produzione, oppure perfino preparare il
materiale per l’ordine successivo. E con il WEKO AP110 viene impiegato un potente dispositivo antiscartino che consente
una polverizzazione ottimale
con consumo ridotto di antiscartino.
Come moduli di automazione sono presenti, tra l’altro,
dispositivi di lavaggio per rulli
inchiostratori, cilindro portacaucciù e cilindro portalastra, e
le lastre vengono lavate utilizzando un rotolo di tessuto.
Creo, famosi per l’elevata qualità di esposizione. L’esposizione da RIP fa parte del comando
con un solo operatore, viene
dunque avviata e sorvegliata
dallo stampatore. Un cambio
ordini completo, compresi lavaggio del caucciù, cambio delle lastre, esposizione On-press,
lavaggio e inchiostrazione delle
nuove lastre dura, a seconda
Sotto: ai gruppi inchiostratori
(qui lo stampatore sta inserendo un
calamaio), alle cartucce di
inchiostro e ai caricatori di lastre
si accede sulla 74 Karat senza
problemi aprendo la porta della
macchina da stampa sul retro
La 74 Karat è una macchina offset a foglio a quattro colori per il comando
con un solo operatore
KBA Process
2 | 2005
59
Handling | Macchine KBA e Metronic
Sinistra: cartucce
rapide da
cambiare
assicurano sulla
74 Karat
un’alimentazione
continua con
inchiostro senza
lunga mancanza
di inchiostro
Destra: per la
pulizia del gruppo
di verniciatura o
la sostituzione del
caucciù per
verniciatura lo
stampatore sulla
74 Karat apre il
carter sul lato
superiore della
macchina
dell’ordine, circa 17 minuti.
Con questi tempi medi e gli
scarti di avviamento di massimo dieci fogli, gli ordini si possono pianificare e calcolare a livello di tempi e di costi in modo
più preciso che mai.
Grazie all’integrazione in
un workflow PDF o PostScript,
inclusi gli scenari per bozze digitali, bozze a distanza e bozze
labili su monitor basate su
Internet con corrispondenza
precisa dei colori, combinati
con le condizioni di stampa
calibrate del gruppo inchiostratore Gravuflow, è possibile
prevedere e ripetere in qualsiasi
momento i risultati della stampa. Questo consente senza particolare impegno una stampa
offset di qualità standardizzata
sia sul posto sia nella stampa
distribuita su diversi siti. Molti
utenti sono riusciti a sviluppare
con la loro 74 Karat nuovi
modelli commerciali che prima
venivano
dichiarati
non
sostenibili o irrealizzabili.
Dal momento dell’introduzione del gruppo di verniciatura
a dispersione integrato – in
combinazione con un forno IR/
forno ad aria calda sopra l’uscita – in occasione della IPEX
2002, tutti gli acquirenti della
74 Karat hanno optato per questa variante di equipaggiamento. Perché con la verniciatura le
stampe non solo ottengono una
60
KBA Process
2 | 2005
maggiore brillantezza, ma si
possono anche ristampare immediatamente oppure lavorare
in legatoria dopo circa un’ora.
Un
particolare
highlight
dell’handling è il fatto che la
pila di stampa in bianca stampata non deve essere rovesciata
per la stampa in volta (non importa se immediatamente con la
stessa serie di forme da stampa
oppure dopo un nuovo ciclo di
esposizione), ma può essere
portata sotto il mettifoglio a
squame solo girata di 180˚. Ciò
è possibile perché l’introduzione dei fogli verso il cilindro di
stampa avviene dal basso. Il
mettifoglio e l’uscita si trovano
sullo stesso lato della macchiScheda della 74 Karat
Processo di stampa
na, cosa che risparmia allo
stampatore percorsi inutili.
Solo per il cambio delle cartucce di inchiostro, i cui livelli di
riempimento si possono controllare attraverso delle finestre
nella parete posteriore della
macchina a forma di porta, e
per lavori di pulizia e di manutenzione, lo stampatore deve
recarsi sul lato posteriore della
macchina.
Un’opzione interessante è
l’equipaggiamento della macchina per la stampa di film plastico. Con un solo percorso del
foglio per spessori dei supporti
da stampa più grandi (ad es.
cartoni più spessi), dispositivi
di lavaggio modificati, un di-
spositivo antistatico, un gruppo
calamaio proprio (che evita
l’oneroso lavaggio nel caso di
cambio degli inchiostri) e caucciù dalle caratteristiche di trasferimento dell’inchiostro adattate, nonché ovviamente inchiostri da stampa e vernici a
dispersione speciali, si riescono
a stampare numerose schede
plastificate anche senza tecnologia UV. Una grande impressione nei visitatori della drupa
l’ha suscitata perfino la conversione di motivi grafici lenticolari (effetti 3D, sequenze di
immagini ed effetti immagini
mutevoli) con l’aiuto del
software Litho3D Karat della
HumanEyes Technologies Ltd.
Stampa offset a fogli Direct-Imaging senza acqua per prodotti commerciali, etichette o imballaggi nonché
collaudi di stampa e tirature preliminari
Gruppo di stampa
1 satellite a quattro colori (a V) con cil. di stampa centrale di dimensioni triple (stampa a registro in un’unica
chiusura delle pinze) e 2 cilindri portalastra e portacaucciù di dimensioni doppie (equip. doppio Y+C e M+K)
Gruppi inchiostratori
Gravuflow senza viti del calamaio e riporti (densità dei toni pieni e valore tonale secondo ISO 12647)
Condizionamento
Cilindri retinati e cilindro portalastra
Lastre
Attualmente solo Presstek PEARLdry (alluminio), (lastre Creo sono in fase di sviluppo)
Esposizione On-press
• Asportazione con laser termico Creo con 40 diodi laser IR per ogni testina di esposizione
• Max. risoluzione 2540 dpi con spot laser min. di 15 µm (min. retino da 80)
• Frontend digitale (Creo Brisque) per l’integrazione nel workflow PDF o PostScript con scenari per bozze digitali
Rovesciamento del foglio Assente
Finitura in linea
Gruppo di verniciatura a dispersione integrato con forno IR/forno ad aria calda
Tipi supporto da stampa Carta patinata lucida o opaca e cartone leggero, nell’opzione per stampa su plastica cartone medio,
materiali composti e film plastici
Spessore supporti stampa Da 0,06 fino a 0,3 mm, nell’opzione per stampa su plastica fino a 0,5 mm
Pesi supporti da stampa Da 60 fino a 350 g/m2, con verniciatura da 90 g/m2
Interfacce di comando
Quadro di comando centrale e sull’uscita
Automazione
• Introduzione della lastra da due cassette da 20 (per 10 ordini) ed espulsione delle lastre stampate
• Dispositivi di lavaggio per rulli di inchiostrazione forma, cilindro portacaucciù e cilindro di stampa
• Sul quadro di comando centrale regolazione/correzione centralizzata per formato, spessore dei supporti
da stampa e registri nonché avvio di cambio delle lastre, esposizione a registro, stampa e lavaggio
• Alimentazione con inchiostro da cartucce da 2 kg
Resa di produzione
In funzione del materiale e del soggetto fino a 10.000 fg/h, con gruppo di verniciatura 8000 fg/h
Formati (landscape)
• Max. formato del foglio 740 x 520 mm
• Min. formato del foglio 297 x 210 mm
• Max. formato di stampa 735 x 508 mm (area di esposizione)
Altezze della pila
Su mettifoglio e uscita 600 mm
Ingombro La x La x Al 3880 x 2310 x 2400 mm (con gr. di vernic., senza quadro di comando/armadio di venti./gruppo acqua fredda)
C
ontrariamente alla 74
Karat, la KBA Rapida 74
G si rivolge a tutte quelle aziende di stampa che dispongono di
un workflow CtP termico. Essa
riunisce il meglio del mondo
della Karat e della Rapida – non
c’è dubbio che la KBA con questa macchina pone nel mezzo
formato un nuovo metro di misura. Gli utenti possono infatti
godere in pieno della tecnologia Gravuflow della 74 Karat:
grazie all’assenza di preimpostazioni legate all’inchiostrazione, Gravuflow riduce sulla
Rapida i tempi di cambio degli
ordini e consente un lavoro senza stress assicurando a partire
dal decimo foglio, per l’intera
tiratura e da tiratura a tiratura,
una stabilità di inchiostrazione
e di messa a registro ottimali,
nonché una tendenza alla formazione di riporti ormai vicina
allo zero per stampe su superfici perfette. Questi pregi sono
connessi con i vantaggi della
flessibile costruzione del tipo in
linea: elevata flessibilità nell’uso dei supporti da stampa,
impiego di diversi tipi e combinazioni di verniciatura (a dispersione, primer/UV/vernici
per effetti speciali; verniciatura
di superfici e verniciatura spot)
compreso il prolungamento
dell’uscita, da due fino a otto
unità di stampa opzionali, posizionamento libero dei dispositivi di voltura dei fogli.
Ovviamente la macchina
presentata alla drupa 2004 si
basa sull’ultima generazione di
Rapida 74, che offre più che
solo un nuovo design. Il potente
mettifoglio singolarizza in
modo affidabile la carta sottile
fino alle tavole plastificate molto rigide. Mediante il sistema a
depressione a più camere della
tavola mettifoglio a nastri aspiratori, adattabile in funzione
del supporto da stampa, i fogli
vengono guidati in modo sicuro
all’alimentazione rotativa dei
fogli. Questa è composta da un
tamburo di aspirazione, un tamburo dell’immissione monogiro e un tamburo alimentatore
di dimensioni doppie. Quest’ultimo consente di compensare
mediante inclinazione errori di
taglio del supporto da stampa. I
KBA Rapida 74 G
Questa 74 G mostra già esteriormente la sua propensione per la variegata
stampa su plastica: torre Corona, quattro unità di stampa con gruppo
inchiostratore Gravuflow, gruppo di verniciatura e prolungamento dell’uscita.
Sopra la cappa dell’uscita chiusa è situato il nuovo Air Clean System (ACS),
che fornisce un contributo decisivo per la riduzione della polvere e delle
emissioni
sistemi a pinze della macchina
da stampa con corone di contatto del cilindro Rapida 74 sono
regolati in modo tale da poter
lavorare l’intera gamma di supporti da stampa senza interventi
manuali. Grazie alla posizione
sulle ore 7 del cilindro di stampa, di dimensioni doppie rispetto al cilindro portacaucciù, la
consegna o la voltura del foglio
avvengono solo al termine dalla
stampa dell’intero formato,
cosa che minimizza i problemi
di trasporto del foglio e aumenta la qualità di stampa. Regolazioni ottimali dei ventilatori per
il trasporto del foglio senza
contatto si possono memorizzare sul quadro di comando centrale Ergotronic in funzione del
supporto da stampa e dell’ordine specifico. Da lì si riesce anche a convertire nel giro di due
minuti la modalità di funzionamento passando dalla stampa in
bianca alla stampa in bianca e
volta.
Le opzioni per la stampa su
cartone e su plastica comprendono, oltre all’aumentato spessore dei supporti da stampa,
dispositivi supplementari.
La torre Corona, un’esclusiva della
macchine KBA Rapida, aumenta
nell’ambito dei millisecondi la
tensione superficiale dei film plastici
non trattati, più economici, i quali
presentano così un comportamento
nella presa d’inchiostro migliore e
definito in modo preciso
Scheda della KBA Rapida 74 G
Processo di stampa
Stampa offset a fogli senza acqua per prodotti commerciali, etichette e imballaggi
Gruppi di stampa
Scelta libera da 2 fino a 8 in costruzione del tipo in linea, cilindri in posizione sulle 7
Gruppi inchiostratori
Gravuflow senza viti del calamaio e riporti (densità dei toni pieni e valore tonale secondo ISO 12647)
Condizionamento
Cilindri retinati e cilindro portalastra
Lastre
Attualmente solo Toray Waterless Plates
Rovesciamento del foglio A piacere
Finitura in linea
Opzione vernice/doppia verniciatura, strategia di forno modulare (IR, ad aria calda/aria fredda, UV)
Tipi supporto da stampa Dalla carta sottile fino al cartone e supporti da stampa non assorbenti (film plastici, materiali composti, materiali
metallizzati); equipaggiamenti opzionali per stampa su cartone e su plastica, tra cui torre Corona
Spessore supporti stampa Da 0,06 fino a 0,5 mm, espandibile come opzione fino a 1,0 mm
Interfacce di comando
Quadro di comando centrale Ergotronic e sull’uscita
Automazione
• Sistema di cambio delle lastre a registro SPC
• Disp. di lavaggio per cil. retinato/rullo di inchiostrazione forma, cil. portacaucciù e cil.di stampa
• Integrazione completa in KBA Opera e nell’ambiente JDF
• Sul quadro di comando regolaz./correz. centralizzata di formato, spessore dei supporti da stampa e registro
circonf./laterale/diagonale (Automatic Camera Register Control opzionale) nonché avvio di stampa e lavaggio
• Alimentazione con inchiostro da cartucce da 2 kg
Resa di produzione
In funzione del materiale e del soggetto fino a 15.000 fg/h (anche 8 gruppi di stampa nonché stampa in bianca e volta)
Formati (landscape)
• Max. formato del foglio 520 x 740 mm, in stampa in B+V 520 x 740 mm
• Min. formato del foglio 210 x 297 mm, in stampa in B+V 300 x 297 mm
• Max. formato di stampa 510 x 730 mm (margine di pinza 10 mm), B/V 500 x 730 mm
• Formato della lastra 557 x 743 mm (inizio copia 24 mm)
• Formato del caucciù 630 x 745 mm
• Formato verniciatura caucciù/lastra di verniciatura 565 x 750/565 x 740 mm
Altezze della pila
Su mettifoglio e uscita 1100 mm standard; opzioni: 1350 mm e dispositivi nonstop
Ingombro
e altre funzioni come la serie base Rapida 74
KBA Process
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61
Handling | Macchine KBA e Metronic
KBA Cortina
Due collaboratori KBA innovativi,
responsabili dello sviluppo e il
perfezionamento della stampa offset
senza acqua e senza viti del
calamaio, senza i quali la Cortina
non esisterebbe: Peter Benz,
responsabile progetti KBA Cortina
(a sin.), e Georg Schneider,
responsabile dello Sviluppo delle
rotative
C
aratteristica unica più
importante e innovazione
di base fondamentale della
KBA Cortina è la costruzione
come rotativa offset per giornali senza acqua, senza viti del calamaio, senza ingranaggi e
compatta. Grazie a questa strategia pensata per la stampa dei
giornali economica, ecologica e
di alta qualità del 21. secolo, si
sono potute realizzare per la
prima volta altre innovazioni,
compreso vantaggi nel comando. Soprattutto grazie alla
stampa senza acqua si riescono
finalmente a superare molti
problemi pratici, noti già da
tempo, della stampa dei giornali offset a umido, e a ridurre parametri di processo difficilmente gestibili, o gestibili solo con
grande impegno, ad una misura
che si riesce a padroneggiare
perfino a velocità elevate in
modo ergonomico: elevati scarti di avviamento, qualità di
stampa dipendente dall’operatore, preparazione del liquido
di bagnatura, regolazione e manutenzione dei gruppi di
bagnatura, equilibrio inchiostro-liquido di bagnatura o grado di emulsione, sporcarsi degli
inchiostri da stampa, assunzione d’inchiostro troppo bassa,
differenze nella riproduzione
dei colori, sporcizia della macchina in seguito a nebulizzazione d’inchiostro, effetto fanout (in seguito all’allungamento per umidità crescita laterale
Prima di poter montare le lastre
nella Cortina, bisogna piegarle su
entrambi i lati, sia per il
cambialastre semiautomatico che
per quello interamente automatico
opzionale PlateTronic A
della banda di carta da gruppo
di stampa a gruppo di stampa) e
dunque nuovi problemi di messa a registro, oscillazioni della
tensione della banda dovuti all’acqua con conseguenze per la
messa a registro – molti dei
punti legati al processo che gli
stampatori offset a umido-coldset conoscono benissimo hanno
perso notevolmente di significato sulla Cortina. Ciò si è ottenuto concentrandosi sull’essenziale, senza soluzioni tecniche
ed elettroniche compensative
sempre più complesse e perciò
soggette a guasti. Fino alla maturità operativa del processo
sono state eseguite, con un lavoro di sviluppo sistematico,
oltre 350 prove di inchiostrazione in cui sono state stampate oltre 1500 bobine di carta.
La costruzione compatta,
unica nel suo genere finora nella stampa dei giornali, consente
un elevato numero di pagine
prodotte e un’elevata capacità
L’alimentatore per lastre automatico della Cortina richiede solo il semplice inserimento delle lastre nel vano
di alimentazione, al resto ci pensa il sistema pneumatico optoelettronico
(foto: KBA)
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KBA Process
2 | 2005
di inchiostrazione su spazio
ridottissimo. Grazie al sistema
modulare la macchina si può
configurare per gli spazi di volta in volta disponibili: come
impianto a pavimento con tutti i
gruppi su un livello, in modo da
poter essere installata ad es. in
edifici industriali standard, oppure come impianto con un livello di comando principale e
una sottostruttura per l’alimentazione della carta. Alla compattezza contribuiscono anche
Sinistra e sopra: l’utilizzo di lastre
portacaucciù consente l’esecuzione
estremamente sottile del canale di
serraggio minigap. La chiusura è
pneumatica
Lo sportello di serraggio pneumatico dell’introduzione automatica
della lastra fa parte della tecnologia
minigap sulla Cortina
[1] Bordo anteriore della lastra
[2] Tubo flessibile senza aria
[3] Sportello di serraggio con
connettore a molla
la sovrastruttura e la piegatrice. In genere le torri da otto
alte 3,70 m si possono anche
impilare fino a diventare torri
da sedici di 8,40 m, in modo da
sfruttare eventualmente l’altezza esistente. Questa possibilità
di configurazione in torri da sedici compatte consente, inoltre,
di realizzare quando serve un
Sopra: cambialastre semiautomatici
sono standard sulla KBA Cortina
Sotto: quando la lastra portacaucciù
è inserita, entra in azione il
dispositivo tendicaucciù
autoregolante
cambio “al volo” della sovrastampa fino a 4/4 colori in
modo più conveniente rispetto
a prima. Presupposti ideali allo
scopo – così come per l’eventuale integrazione successiva di
sistemi di esposizione Computer-to-Press – li offre l’equipaggiamento delle unità di stampa
senza ingranaggi e senza olio
con un azionamento AC per
ogni cilindro e gruppo inchiostratore. A queste condizioni è
più facile ed economica anche
la stampa decentrata, quando è
combinata con una trasmissione digitale dei dati e il Computer-to-Plate sul posto.
Un altro highlight è il cambio automatizzato delle lastre.
Tutte le lastre piegate sui due
bordi vengono posizionate per
la preparazione davanti al relativo gruppo di stampa; ciò può
avvenire a produzione in corso.
Con l’alimentatore automatico
per lastre lo stampatore spinge
le lastre solo nei rispettivi vani
di alimentazione, e in pochi secondi vengono montate a registro da un dispositivo pneumatico. Se vuole, l’azienda grafica
può anche optare per la soluzione semiautomatica, in cui le lastre devono essere messe a
mano in modo preciso sul dispositivo di alimentazione. Per
quanto riguarda l’espulsione
delle lastre stampate i due sistemi non si differenziano.
Sia i cilindri portacaucciù
che i cilindri portalastra sono
progettati per subire poche vibrazioni. Utilizzando l’affidabile tecnologia minigap, già
sperimentata nelle serie per la
stampa di giornali e per la stampa di prodotti commerciali
Commander 6/2 e Compacta, le
linee di contatto per il montaggio pneumatico del caucciù (realizzato come “lastra portacaucciù”) e della lastra vengono ridotte a pochi millimetri.
Ciò evita il pericolo della formazione di striature con larghezze elevate della banda e
alte velocità.
Ottimo è l’accesso alle unità di stampa in occasione dei lavori di manutenzione, ad es. per
il cambio del caucciù. Premendo un tasto si riescono a separare le torri da otto mediante motore elettrico. Dato che lo stampatore può entrare comodamente nell’unità di stampa
aperta come attraverso una porta, la KBA definisce questa
soluzione “STEPIN”. Per
un’eventuale sostituzione dei
rulli inchiostratori i gruppi
inchiostratori si possono scostare parzialmente.
Una qualità di stampa costante e un impegno manuale
minimo in occasione dei lavori
di pulizia e di manutenzione
erano le intenzioni quando si è
optato per blocchi automatici
dei rulli e per lavacaucciù automatici. Nel gruppo inchiostratore corto Newsflow i blocchi automatici dei rulli procuraSinistra: STEPIN – basta premere un
tasto, e l’unità di stampa si allarga
al centro tra i cilindri portacaucciù
opposti
KBA Process
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Handling | Macchine KBA e Metronic
Cilindro portalastra
Cilindro retinato
La regolazione dei rulli inchiostratori sulla Cortina – qui senza gruppo
inchiostratore montato – è sempre ottimale grazie ai blocchi automatici dei
rulli. Lo schema a sinistra spiega la disposizione:
[1] Rulli di inchiostrazione forma di gomma,
[2] Rullo inchiostratore oscillante in Rilsan,
[3] Rulli gommati;
[A] Perno di un rullo di inchiostrazione forma,
[B] Cilindri pneumatici accostati/scostati,
[C] Fissaggio di un blocco dei rulli,
[D] Fissaggio di un rullo gommato,
[E] Blocco dei rulli,
[F] Supporto rulli
(foto: Kleeberg)
no una regolazione ottimale e
costante tra i rulli e rispetto alla
lastra. E i lavacaucciù, proposti
a scelta con rotoli di tessuto
asciutto o imbevuto, permettono una pulizia ottimale dei
caucciù.
Anche per quanto riguarda
la sovrastruttura e la piegatrice
la KBA Cortina si distingue per
la struttura facile da comandare
e poco ingombrante. Infatti il
sistema di introduzione a catene riduce decisamente l’impegno per il comando, la struttura
delle barre di rovescio è compatta ed ergonomica, e per la
piegatrice – l’unico gruppo in
cui è ancora necessario l’olio –
la KBA si rifà ai modelli sperimentati KF 3 o KF 5.
Con la sua moderna tecnica
del quadro di comando centrale
e i suoi moduli di automazione
la KBA Cortina si può, ovviamente, integrare in un sistema
informativo gestionale (MIS).
Le apposite interfacce per scenari di workflow tipici della
stampa di giornali sono già presenti nella strategia di collegamento in rete KBA Opera.
64
KBA Process
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Foto a destra: mediante un
ascensore si accede facilmente
ai quattro gruppi di stampa
sovrapposti
Scheda della KBA Cortina
Processo di stampa
Stampa offset a bobina coldset senza acqua per giornali e prodotti semicommerciali
Unità di stampa
Selezionabili a piacere per 16, 32, 48, 64, 80 pagine in torri da 8 e da 16 compatte, separabili (strategia
STEPIN), opzioni di cambio della sovrastampa, ogni unità a 4/4 colori con principio caucciù-caucciù, motori
indipendenti per ogni cilindro e gruppo inchiostratore come novità mondiale nella stampa offset (niente olio
nella macchina), tecnologia minigap con poche vibrazioni per cilindro portalastra e cilindro portacaucciù
Gruppi inchiostratori
Newsflow senza viti del calamaio con 2 rulli appl. (densità dei toni pieni e valori tonali secondo ISO 12647)
Condizionamento
STC (Surface Temperature Control) per cilindri retinati e cilindro portalastra, mediante curve di
condizionamento editabili si può controllare la densità dei toni pieni
Lastre
Attualmente Toray Waterless Plates, Presstek PEARLdry e KPG Scorpion, test positivi con prototipi
di altri fornitori di lastre
Cambiabobine/introduzione A seconda della configurazione tra 32 e 96 pagine con 1 fino a 6 cambiabobine KBA Pastomat (incl.
Pastomat RC per 1500 mm di diametro delle bobine, sist. di introduz. a catene con comando poco impegnativo)
Guida del nastro
Nelle unità di stampa solo verticale
Sovrastruttura
Dispositivi di voltura e imbuti di piegatura compatti, sistema di introduzione a catene
Finitura inline
Perforazione longitudinale e trasversale, piegatrici a ganasce KBA KF3 (2:3:3) o KF5 (2:5:5), apparecchi
per cucitura nastri e cucitura di quinterni, seconda piega longitudinale ecc.
Tipi supporto da stampa
Tutta la carta Newsprint reperibile sul mercato e carta per giornali patinata
Interfacce di comando
Da 1 a 2 modernissimi quadri di comando centrale, pannelli periferici sulle unità di stampa
Automazione
• Sistema di cambio a registro delle lastre semiautomatico o interamente automatico per lastre piegate sui
bordi (in opzione con PlateTronic A)
• Disp. di lavaggio per cil. retinato/rullo di inchiostrazione forma e cil. portacaucciù (Baldwin, Elettra)
• Possibile l’integrazione totale in KBA Opera
• Sul quadro di comando centrale regolaz./correz. centralizzata per condizionamento, formato, qualità del
supporto da stampa, blocchi dei rulli e registro circonf./laterale nonché avvio di stampa e lavaggio
• Diverse opzioni di misurazione e regolazione (ad es. registro dei colori e registro di taglio)
• Alimentazione con inchiostro tramite condutture/pompe
• Regolazione dei blocchi dei rulli
• Funzione imprinter opzionale fino al cambio „al volo“ delle lastre a 4/4 colori
Resa di produzione
Fino a 80.000 copie/h in produzione doppia a 40.000 giri cil./h
Formati
Qualsiasi all’interno della larghezza semplice e doppia, ad es.
• Macchina beta presso la reiff di Offenburg: sezione da 1x16 pagine nel formato berlinese interamente a 4/4
colori, max. largh. della banda 1260 mm, circonferenza del cil. 940 mm, lungh. di taglio in fogli 470 mm
• Prima installazione presso la Rodi Rotatiedruk di Broek op Langedijk in Olanda: 3 torri da 8 per 48 pag.
broadsheet o 96 pag. tabloid interamente a 4/4 colori (1 torre con cambio automatico delle lastre), max.
larghezza della banda 1680 mm, circonferenza del cilindro 1156 mm, lunghezza di taglio in fogli 578 mm
Ingombro
1 livello di comando (torre da 8) alto 3,7 m (adatto per molti edifici industriali esistenti), 2 livelli
di comando (torre da 16) alti 8,4 m, con o senza sottostruttura per cambiabobine
Applicazioni | Statement
La stampa offset senza acqua –
si continua a sentirne parlare.
Esiste veramente, è morta … o
non ci si fa più caso perché è
diventata ovvia? E invece si, esi-
A che punto è oggi la
stampa offset senza acqua?
ste, è più forte che mai.
S
olo che il processo ha
preso una strada che
nessuno poteva prevedere dieci anni fa. Gli slogan di allora, tipo brillantezza, minor
incremento dei valori tonali,
retini finissimi, senza spessori
degli strati d’inchiostro o semplicemente altissima qualità di
stampa valgono ancora oggi.
Però si sono aggiunti sviluppi
come Direct-Imaging, CtP termico, tecnologia dei gruppi
inchiostratori anilox o corti, inchiostri su base d’acqua, stampa dei giornali senza acqua,
essiccazione UV ecc. – dunque
argomenti difficilmente da applicare senza stampa offset senza acqua, ambito in cui quest’ultima si è creata un dominio. Se dieci anni fa in Germania erano a malapena 100 le
aziende “imperterrite” che si
occupavano di stampa offset
senza acqua, adesso sono molto
più di 800.
Alla drupa 2004 la KBA ha mostrato
la nuova Rapida 74 G presso lo
stand del partner marks-3zet
(foto: Kleeberg)
Stampa commerciale
Stampa digitale
Dove sono queste aziende,
cosa stampano e su cosa? – Intanto vi è sempre la base.
Stampatori commerciali di tutte
le dimensioni, dalla macchina
monocolore a quella a 12 colori
di tutte le classi di formato, con
prepress analogico o digitale.
Si sfruttano i vantaggi qualitativi e i risparmi sui costi della
stampa offset senza acqua. Non
di rado anche la tutela dell’ambiente e della salute svolge, ovviamente, un ruolo determinante: solo con la stampa offset
senza acqua in effetti è possibile stampare a livello industriale
su qualsiasi supporto da stampa
e al 100% senza IPA e sostituti.
Poi la stampa offset digitale. È iniziata come tenera
piantina, e oggi molti produttori rinomati la coltivano. E il suo
culmine lo trova nei modelli 74
Karat e 46 Karat venduti con
successo dalla KBA. Tutte
macchine da stampa cosiddette
senza acqua, in cui l’esposizione ha luogo all’interno della
macchina. Sicuramente non è
una tecnologia indiscussa, però
non cede il campo della stampa
digitale ai soli “Copy-Shop” e
alla xerografia o a sistemi simili, ma estende l’integrazione
workflow digitale rispetto al
processo convenzionale con
prepress CtP di un passo fonda-
mentale. Attualmente poi nessun sistema di stampa puramente digitale riesce ad elaborare simili quantità enormi di
dati in un tempo così breve
come una macchina da stampa
offset digitale senza acqua.
Stampa di schede
Un’ulteriore sfera di com-
petenza della stampa offset senza acqua sono ambiti di nicchia
speciali, qui in particolare la
stampa su tutti i tipi di supporti
da stampa non assorbenti. Infatti oggi ca. il 95% di tutte le
carte telefoniche, di credito e di
clienti vengono realizzate con
stampa offset senza acqua:
schede laminate su macchine
da stampa offset a fogli convenKBA Process
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Applicazioni | Statement
più favorevoli, rispetto alla
“stampa offset a umido” convenzionale. Oltre alla EWPA in
questo progetto sono impegnati
nella ricerca di risultati oggettivi anche l’associazione di categoria e diversi uffici UE dell’ambiente. In un’azienda grafica industriale rinomata si intende far produrre per un anno due
macchine a otto colori, in parallelo e con la stessa struttura degli ordini, a umido e senza acqua. Entrambe le macchine
sono ottimamente equipaggiate
per il rispettivo processo; sulla
macchina da stampa a umido si
stampa con alcol ridotto. Sarà
interessante vedere i risultati,
che potranno effettivamente
dare una spinta decisiva
all’offset senza acqua, se anche
nel confronto diretto si dimostreranno veritieri i vantaggi
di sistema già accertati in altri
calcoli di redditività.
zionali, schede monostrato e
pressofuse su macchine da
stampa speciali senza acqua –
un ambito commerciale in cui
l’affiliata KBA Metronic si distingue da anni.
Stampa di etichette,
di imballaggi e supporti dati
Qualcosa di simile si verifica nell’ambito delle etichette
autoadesive. Da quando è in vigore la nuova normativa sugli
imballaggi, su un flacone di
shampoo realizzato ad es. con
plastiche PE si dovrebbe applicare un’etichetta in PE, in
modo da garantire uno smaltimento omogeneo. Qui la stampa offset UV senza acqua si è
conquistata un posto sicuro accanto ai processi “più costosi”
della stampa rotocalco e della
serigrafia. Essa mette in campo
soprattutto i tassi esigui di scarti dovuti al sistema, cosa che
porta con questi supporti da
stampa tanto costosi a risparmi
enormi sui costi. Lo hanno capito anche i costruttori di macchine da stampa di etichette a
banda stretta non proponendo
praticamente più macchine con
gruppi di bagnatura.
Ulteriori ambiti sono gli
imballaggi imbutiti: probabilmente non esiste più un barattolo di margarina che non viene
stampato con stampa offset
senza acqua. E quelli che si
chiedono da dove vengano oggi
quelle bellissime immagini in
quadricromia su CD e DVD
probabilmente a questo punto
riescono a intuirlo.
Argomentazioni
contrarie superate
Nonostante tutti questi successi, nella stampa commerciale l’argomento non è ancora
stato capito appieno, anche se
nessuno oggi mette più in dubbio l’applicabilità industriale
della stampa offset senza acqua. Da cosa dipende?
Un argomento è stato per
lungo tempo la dipendenza da
un solo produttore di lastre. All’affermato produttore Toray,
che dispone di un programma
completo di lastre analogiche e
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KBA Process
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Previsioni
In qualità di importatore tedesco delle lastre Toray e dei rispettivi
sistemi di lavorazione, la marks-3zet fa parte dall’inizio dei
propulsori della stampa offset senza acqua in Germania e in Europa
(foto: Kleeberg)
CtP, si sono aggiunti i produttori americani Presstek con la lastra digitale PEARLdry e la
Kodak Polychrome Graphics
(KPG) sempre con una lastra
termica digitale. Con l’aumentare del successo di mercato il
segmento senza acqua dovrebbe diventare interessante anche
per altri produttori di lastre, anche perché l’originario brevetto
della Toray sulla lastra senza
acqua nel frattempo è scaduto.
Un altro argomento contro
la stampa offset senza acqua
sono i prezzi decisamente superiori delle lastre da stampa. Si
sarebbe portati a pensare che
con un numero maggiore di
produttori si dovrebbe stabilire
una migliore struttura dei prezzi. Però ciò non è avvenuto perché la produzione delle lastre è
più impegnativa, perché in parte devono essere fabbricate sotto vuoto spinto, sono necessari
fino a sei cicli di rivestimento e
ciononostante si verificano tassi di scarti elevati. Il “rivesti-
mento con silicone” rientra tra
le tecniche di rivestimento più
difficili e nessun produttore riesce per il momento a rinunciare
al silicone come strato repellente per l’inchiostro sulle lastre
senza acqua.
Instancabilmente il pioniere
tedesco della tecnica senza acqua e importatore delle lastre
Toray, marks-3zet di Mülheim
a.d. Ruhr, fa dunque notare che
non si dovrebbero confrontare
solo i prezzi delle lastre, ma i
costi dell’intero sistema. Attualmente
la
European
Waterless Printing Association
(EWPA) con un progetto ambizioso analizza se i notevoli risparmi relativi alla chimica di
sviluppo, agli additivi del liquido di bagnatura, all’IPA, agli
scarti di avviamento e di tiratura di produzione, ai tempi di avviamento ridotti e anche relativi
all’attaccamento dei clienti grazie alla maggiore qualità di
stampa, portano agli stessi costi
di produzione, se non a costi
Dalla metà dell’anno scorso
la Toray ha messo in esercizio
una nuova linea per lastre, molto più efficiente. Non appena
raggiungeranno la maturità per
la produzione in serie anche gli
inchiostri su base d’acqua, cosa
che renderà più semplice che
mai la stampa senza polverizzazione, una finitura rapidissima o la finitura in linea nelle
macchine da stampa a fogli,
nessuno potrà più negare gli argomenti convincenti della
stampa offset senza acqua. Un
giorno oltre alle macchine KBA
Genius 52, 74 Karat, Rapida 74
G e Cortina vi saranno altre
macchine da stampa con gruppi
inchiostratori corti senza viti
del calamaio, che annullano le
fluttuazioni di colore, la formazione di riporti e l’evanescenza
graduale dell’inchiostro. Il comando e i costi verranno notevolmente ridotti. Pertanto la
stampa offset senza acqua dovrebbe ulteriormente guadagnare in dinamismo.
Hans-Joachim Koch,
Technical Director marks-3zet
Applicazioni | Esempi
Esempi applicativi dalla stampa
commerciale, di imballaggi e dalla
stampa su plastica
La stampa offset senza acqua in genere, e quella con gruppi
stampa con inchiostri speciali per supporti da stampa non assorbenti.
inchiostratori corti senza viti del calamaio in particolare, offre i pre-
La KBA e la Metronic mettono a disposizione soluzioni adatte per i
supposti per nuovi modelli commerciali. E un ruolo importante lo svol-
mercati più disparati, che adesso andremo a presentare nel dettaglio
gono sia le macchine con esposizione integrata delle lastre sia la
con l’aiuto di qualche esempio.
Leadership tecnologica
sul mercato
mato grande rappresenta l’eccezione. Nel mezzo formato e
nel formato medio l’accettazione della stampa offset senza acqua esiste già. Soprattutto nei
paesi scandinavi, dove esistono
imposizioni severe per quanto
riguarda le emissioni di VOC e
dove la struttura dell’industria
della stampa ricorda piuttosto
quella di agenzie, negli anni
scorsi sono state installate alcune Rapida 74 e 105 senza acqua, in parte per la stampa su
plastica con inchiostri Toracard-TF della Zeller+Gmelin.
La Rapida ha già dimostrato
nell’offset a umido con inchiostri UV la sua idoneità per la
stampa su plastica, e adesso
combina i suoi pregi nel percorso del foglio e la sua flessibilità
di applicazione con l’offset
senza acqua.
L
a KBA e la Metronic
sono i precursori e gli
unici a proporre l’innovativa tecnologia della stampa
offset senza acqua e senza viti
del calamaio. Grazie ad una visione chiara, ad un lavoro di
sviluppo determinato e grazie a
partner strategici competenti
per cilindri retinati, inchiostri
da stampa, lastre, caucciù, carta
e altri componenti, si è riusciti
ad elaborare soluzioni qualitative ed economicamente attraenti per modelli commerciali
esistenti e nuovi. Dopo che la
74 Karat e le macchine Metronic hanno dimostrato la loro
concorrenzialità,
soluzioni
sempre nuove raggiungono la
maturità per il mercato. Macchine introdotte sul mercato di
recente sono la Genius 52, la
Rapida 74 G e la rotativa per
giornali Cortina.
Senza acqua classico con la
KBA Rapida …
Quando si analizzano le
molteplici possibilità di applicazione, non si dovrebbero dimenticare le macchine KBA
che non sono state sviluppate
esclusivamente per la stampa
offset senza acqua. In linea di
massima tutti i modelli di macchina per offset a foglio – dalla
Rapida 74 nel mezzo formato
fino alla Rapida 162a nel formato grande – sono adatte per
… e senza viti del calamaio
con la KBA Rapida 74 G
Foto in alto: La Cela Grafiska stampa sulla KBA Rapida 74 G prodotti
commerciali di tutti i tipi. Foto in basso: I quattro proprietari della Cela
Grafiska davanti alla loro nuova KBA Rapida 74 G
(foto: Clever)
la stampa offset senza acqua, se
dispongono di un condizionamento del gruppo inchiostratore. Perciò queste macchine
sono allestite con interfacce per
il condizionamento e possono
essere aggiornate in qualsiasi
momento con i relativi gruppi.
Il maggior formato di lastra
senza acqua attualmente dispo-
nibile, 1610 x 1240 mm della
Toray, è adatto per l’utilizzo
sulle macchine KBA per il formato grande, che già per motivi
di stabilità dei processi offset a
umido sono dotate in maggioranza di un condizionamento.
Malgrado l’esistenza dei requisiti tecnici, l’utilizzo senza
acqua delle Rapida per il for-
Dunque non sorprende se
sempre in Scandinavia si trovano i primi utenti al mondo della
nuova Rapida 74 G. Equipaggiando la Rapida 74 con gruppi
inchiostratori corti Gravuflow
si riesce a realizzare un’ulteriore aumento di qualità ed efficienza nella stampa commerciale, nella stampa su cartone e
su plastica. Un argomento importante sono sempre gli scarti
di avviamento ridotti di massimo dieci copie. A differenza
della 74 Karat, sulla Rapida 74
G incide moltissimo la flessibiKBA Process
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Applicazioni | Esempi
E un’azienda grafica danese, la
Hojrup Eskefabrik di Glamsbjerg, dove si installerà la Rapida 74 G in configurazione a sei
colori-più doppia verniciatura,
sarà il terzo utente nel Nordeuropa.
Attualmente si stanno provando inchiostri a tempra UV
adatti per l’impiego sulla Rapida 74 G. Pertanto nel corso del
2005 la gamma di supporti da
stampa aumenterà ancora.
Lo stampatore di imballaggi svedese
Eson Pac produce sulla KBA Rapida
74 G scatole farmaceutiche
(foto: Eson Pac)
lità e la gran varietà di equipaggiamenti della costruzione del
tipo in linea (qualsiasi configurazione dei gruppi di stampa
incl. rovesciamento, elevata velocità di stampa, diversi tipi di
vernice). Target di riferimento
sono aziende di stampa che
• Sono attive nel settore della
stampa commerciale, di imballaggi e della stampa speciale
(ad es. stampa offset su plastica
o serigrafia);
• Vogliono realizzare un incremento dell’economicità, della
produttività e della qualità nelle
piccole tirature;
• Hanno bisogno della flessibilità di una macchina modulare;
• Usano già impianti CtP, puntano su un cambio rapido delle
lastre e per questo non desiderano un impianto CtPress come
la 74 Karat.
La macchina pilota, che
aveva mostrato le sue qualità
alla drupa 2004 presso lo stand
della marks-3zet, è stata consegnata dopo la fiera all’azienda
grafica svedese Cela Grafiska
di Värnersborg. In quest’azienda grafica commerciale e agenzia pubblicitaria con 20 dipendenti, l’impianto a quattro colori-più vernice ha sostituito una
macchina offset a foglio convenzionale. L’azienda produce
tutto quello che si riesce a stampare su carta o cartone nella
stampa commerciale e di imballaggi.
“La Rapida 74 G è la macchina adatta per noi: formato
idoneo, una vasta gamma di
supporti da stampa, la possibilità di verniciatura in linea, l’elevata qualità di stampa e tolleranze esigue nella tiratura grazie alla stampa offset senza acqua”, dichiara Joachim Friberg,
uno dei quattro proprietari della
Cela Grafiska. “Con la Rapida
74 G possiamo concorrere sui
prezzi sia con stampatori nei
formati più piccoli, che nel formato 105. I nostri clienti sanno
che la tiratura di stampa si svolge con qualità bozza. La qualità
è esponenzialmente maggiore,
soprattutto nella rappresentazione delle immagini e delle superfici, rispetto agli altri risultati della stampa offset.”
Un’altra azienda grafica
svedese ha optato addirittura
per due Rapida 74 G: lo specialista delle scatole pieghevoli
Eson Pac adesso nel sito di
stampa di scatole farmaceutiche di Varberg produce anch’esso senza acqua, a cinque
colori con verniciatura in linea.
Stampa offset digitale con la
74 Karat …
La macchina da stampa
offset digitale 74 Karat è stata
progettata in particolare per
l’offset a foglio senza acqua
con esposizione On-press. Molti utenti hanno optato per la 74
Karat, perché richiede l’integrazione in un workflow interamente digitale. La strutturazione di tutti i cicli di lavorazione orientata coerentemente sul
futuro non lascia aperta nessuna “porticina analogica”, come
fanno ad es. quelle macchine da
stampa che combinano solo
l’offset a umido con la tecnologia del Direct-Imaging. Questa
La 74 Karat con gruppo di verniciatura e forno IR/forno ad aria calda apre
agli utenti nuove opportunità – come qui nel caso della Aug. Heinrigs Druck
und Verpackung di Aachen. Accanto a scatole farmaceutiche con tirature
parziali in molte lingue, si stampano soprattutto tirature preliminari
dell’assortimento di scatole per cosmetici, adattate nei colori all’offset a
umido UV
(foto: Kleeberg)
Copertine per magazine o riviste complete, materiale pubblicitario e perfino
etichette adesive sono i campi di applicazione della 74 Karat della Huwig di
Riegelsberg
(foto: Stein)
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KBA Process
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… adesso anche per
film plastici
Queste etichette di alta qualità per
bevande con imitazione di venature
di legno sono state create sulla
74 Karat dal Grid Studio Belgrad
(foto: Kleeberg)
filosofia, unita alle condizioni
di stampa calibrate grazie alla
tecnologia Gravuflow e ai cicli
interamente automatizzati nell’introduzione e nell’esposizione della lastra, consente agli
utenti una produzione industriale standardizzata nel mezzo formato.
Target di riferimento
della 74 Karat:
• Aziende grafiche offset che
vogliono produrre in tirature
piccole o medie materiale pubblicitario e imballaggi in quadricromia;
• Aziende grafiche digitali che
desiderano entrare a basso costo e con qualità elevata nella
stampa offset per tirature piccole e medie;
• Aziende di prepress e fornitori di servizi mediatici che affrontano nuovi ambiti commerciali;
• Aziende serigrafiche, flessoHans Huhn, amministratore della
Merkur di Lipsia, mostra un foglio
di pellicola con sei copie di mousepad, stampato sulla 74 Karat con
opzione per la stampa su plastica
Cartucce con inchiostri per plastica
della Zeller+Gmelin Toracard TF e
un proprio set di calamai sono
pronti presso la Merkur per il rapido
cambio degli inchiostri sulla
74 Karat
(foto: Kleeberg)
Con la nuova 74 Karat con opzione
per la stampa su plastica la
DigiGraf, un’agenzia pubblicitaria
con azienda di prepress di Bologna,
vuole riportare al suo interno gli
ordini di stampa su materiale di alta
qualità finora commissionati
all’esterno. Il proprietario della
DigiGraf Andrea Caroli (2. da
destra) con il direttore vendite KBA
Thomas Kagemann e Falk Sparbert
(destra) nonché Daniele Sangalli
(sin.) di KBA-Italia davanti alla
74 Karat con vernice
(foto: KBA)
grafiche e di stampa UV che
vogliono stampare in modo più
vantaggioso su plastica, pellicole metallizzate e pellicole
lenticolari e materiale composito con offset senza acqua e inchiostri ad essiccazione tramite
evaporazione.
Indipendentemente
dall’orientamento originario dell’azienda e dall’obiettivo dell’investimento, la realizzazione
di collaudi di stampa e di tirature preliminari è un altro modello commerciale che è stato possibile ravvivare solo grazie
all’economicità e alle possibilità di standardizzazione della 74
Karat, o che comunque si riesce
a realizzare con possibilità di
guadagno solo grazie ad essa –
un esempio di come nuove tecnologie creano nuovi mercati
propri. Gran parte degli utenti
offre simili servizi.
Da quando è disponibile un
gruppo di verniciatura a dispersione integrato unito ad un forno IR/forno ad aria calda, tutti
gli utenti hanno optato per questa opzione. La verniciatura in
linea consente l’immediata
stampa in volta e una finitura
più rapida, e aumenta le caratteristiche sia ottiche che di
utilizzabilità della stampa grazie alla maggiore brillantezza e
alla migliore protezione.
Senza il gruppo di verniciatura non sarebbe stata possibile
neanche l’opzione per la stampa su plastica. Questa richiede
l’impiego di inchiostri ad essiccazione mediante evaporazione. La certificazione l’ha ottenuta la serie di inchiostri
Toracard TF della Zeller+
Gmelin, che viene già utilizzata
sulla Metronic Genius 52 UV
per la stampa su film. Gli inchiostri Toracard-TF senza
silicone sono adatti per plastiche in PVC (polivinilcloruro),
ABS (acril-nitrile-butadienestirolo), PC (policarbonato), PS
(polistirolo) e PET (tereftalato
di PE), consentono stampe di
mezzetinte finissime, sono facilmente da laminare e si
espandono assieme al supporto
da stampa quando vengono riscaldati sotto il radiatore IR.
Grazie alle caratteristiche di
trasferimento dell’inchiostro si
sono dimostrati affidabili i
caucciù resistenti agli UV.
Anche la vernice a dispersione deve essere calibrata sui
film plastici. Si consiglia la vernice protettiva PVC diluibile
con acqua Tipadur-Printcoat P1203 B3, proposta appositamente per la 74 Karat dalla ditta
Dipl.-Ing. W. Tippl di Vienna.
Il primo utente dell’opzione
per la stampa su plastica è dall’agosto 2003 la Serigraph di
West Bend/Illinois, una delle
maggiori aziende grafiche negli
USA specializzata su supporti
da stampa sintetici. Quattro
mesi dopo è venuto il turno del
Merkur Druck- und Kopierzentrum di Lipsia in Germania.
La gamma delle prestazioni si è
così estesa alle carte bancarie,
schede telefoniche e carte
clienti, ai tappetini per mouse e
alle decorazioni, ai banner e ai
sistemi di prezziari, gli involucri e le buste per documenti, i
componenti di imballaggi e
pannelli di presentazione, le
etichette e le targhette, calendari e materiale didattico, i lucidi
per proiezioni e le pellicole per
scatole luminose. Le schede
vengono prodotte in prestampe
con copie multiple e possono
KBA Process
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Applicazioni | Esempi
Con l’aiuto del software HumanEyes,
sulla 74 Karat con opzione per stampa
su plastica si possono stampare pellicole
lenticolari: con immagini 3D (gelato),
sequenze di immagini animate (cigno) e
soggetti con immagini mutevoli (folletto)
essere rifinite successivamente
ad es. con impressioni o l’applicazione di chip di memoria.
“La plastica non è tutta
uguale”, così l’amministratore
della Merkur Hans Huhn illustra le esperienze fatte con le
pellicole più disparate. “Le pellicole si distinguono soprattutto
nell’elettrostatica, la stampabilità e la dilatazione termica.
Assolutamente senza problemi
funzionano le pellicole di PVC
dure Pentaprint della Klöckner
Pentaplast. Nonostante il dispositivo antistatico, sulle pellicole
rimane sempre una determinata
carica residua. Se la pianificazione delle scadenze lo
consente, le pile di pellicola
perciò riposano almeno un
giorno.” Hans Huhn è convinto
della scelta a favore dell’opzione per la stampa su plastica:
“Con questa specialità la
Merkur è riuscita a mettersi ancora più in luce guadagnando
nuovi clienti. La qualità e
l’economicità sono decisamente maggiori rispetto alla serigrafia. Però bisogna sempre tenere presenti i costi aggiuntivi
dovuti agli inchiostri e ai caucciù più costosi, e anche il maggior impegno per la conversione. Tutto sommato però trarremo sicuramente vantaggio da
questa opzione.”
Alla drupa 2004 la KBA ha
mostrato la stampa su pellicola
lenticolare in combinazione
con il software HumanEyes
Litho3D Karat. Utilizzando una
camera digitale reperibile in
commercio, in pochi minuti
sono state create e stampate immagini che mostrano, a seconOpen House alla Jansen
Drukkerijen di Gilze: i clienti fanno
la conoscenza della nuova 46 Karat,
che l’azienda grafica olandese ha
installato in aggiunta alla 74 Karat
(foto: KBA)
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KBA Process
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da dell’angolo di osservazione,
effetti tridimensionali, animati
o flip-flop.
… e 46 Karat
La 46 Karat assomiglia per
molte caratteristiche alla “sorella maggiore” 74 Karat: esposizione On-press delle forme da
stampa, stampa in quadricromia a registro in un’unica
chiusura delle pinze, elevata
qualità di stampa, spessori dei
supporti da stampa che vanno
dalla stampa su carta sottile ad
almeno il cartone leggero,
economicità per tirature a colori piccole e medie, ma anche
per prodotti stampati monocolore o a due colori. Dalla drupa
2004 è disponibile la versione
46 KaratPLUS che riesce a stampare retini ancora più fini e perfino retini FM grazie al nuovo
sistema laser ProFire Excel della Presstek.
Nella stampa offset senza
acqua una caratteristica unica
della 46 Karat è la possibilità di
poter impiegare in esclusiva la
serie di inchiostri Epple aniva
Euro (e in America aniva
standard). Le particelle di pigmenti della rispettiva scala
standard sono sottoposte a
macinatura
particolarmente
fine e possono unirsi più densamente nel legante senza olio
minerale, cosicché si verifica
una minor perdita nella diffusione della luce. Questo permette di ottenere nella stampa
con spessori dello strato d’in-
chiostro pressoché normali,
densità di inchiostro più elevate
(C 1.9, M 1.8, Y 1.7, K 2.4), che
ampliano l’estensione dello
spazio cromatico della stampa
offset a quello di una stampa
fotografica, rendendo superfluo
l’impiego di inchiostri speciali.
Un supporto la KBA lo propone
con il pacchetto aniva completo, composto da manuale, corso
di formazione completo sul posto, software aniva e forma di
prova di standardizzazione.
Inoltre per utenti 46/74 Karat e
persone interessate la KBA tiene seminari pratici incentrati
sulla stampa offset digitale
(workflow e applicazioni) e sul
prepress digitale (ad es. montaggio del foglio con Preps, gestione dei colori).
Uno spazio cromatico più
esteso e retini senza moiré sono
i presupposti per risultati fotorealistici. Così gli utenti della
46 Karat si possono misurare
con buone prospettive con i
concorrenti – non solo con gli
stampatori che producono in
questa classe di formato con alLa Gloor Cross Media di Monaco di
Baviera è utente di una 74 Karat e
di una 46 Karat con Power-Mix. Qui
lo stampatore Bernd Lommatzsch
controlla l’esatta concordanza tra la
bozza digitale del Konica Minolta
CF 3102 e una copia della tiratura
della 46 Karat
(foto: KBA)
La Drucker Agens & Ketterl GmbH
di Vienna stampa sulla 46 Karat gli
elenchi degli interpreti per il famoso
Teatro dell’Opera di Vienna
(Staatsoper)
(foto: Kleeberg)
La Laser Litho4 di Düsseldorf realizza sulla 46 Karat con la gestione dei colori e la serie di inchiostri
Euro Epple aniva risultati fotorealistici di alta qualità
(foto: KBA)
tre macchine offset a foglio e
soluzioni di Direct-Imaging,
ma anche con gli stampatori di
qualità nei formati maggiori.
Un’opzione combinata con
gli inchiostri aniva ad essiccazione rapida e resistenti all’abrasione è “Power-Mix”.
Questo rappresenta uno scenario per bozze digitali, in cui è
integrato un sistema di stampa
e di copia digitale della Konica
Minolta. Utilizzando profili di
gestione dei colori, su questo
sistema basato su toner si riescono a produrre bozze digitali
che simulano con grande concordanza i risultati delle stampe
con inchiostri aniva. E per tirature particolarmente piccole,
per non parlare della stampa
personalizzata, si può concordare con i clienti come alternativa di stampare in modo ancora più conveniente sul sistema
per bozze invece che sulla 46
Karat. Tuttavia la stampa con
toner non appare così ricca di
contrasto e luminosa come la
stampa offset senza acqua.
Esempio concreto dell’im-
piego positivo del Power-Mix è
la ditta Laser Litho4 di
Düsseldorf. Lì utilizzano un sistema di copia Konica Minolta
CF 3102 che raggiunge le 31
pagine a colori/min. Prima di
decidere per l’investimento
l’azienda aveva verificato altri
sistemi per bozze con toner e
inkjet per quanto riguarda la
corrispondenza dei colori, la
qualità di stampa, la flessibilità
nell’uso dei supporti da stampa
e l’economicità, optando però
alquanto presto per Power-Mix.
Stampa commerciale con la
KBA Genius 52 …
Con la compatta e flessibile
Genius 52 nel diffuso formato
piccolo, la KBA offre a tutti gli
stampatori offset a fogli un
mezzo di produzione economico e innovativo per la stampa a
quattro o cinque colori di tirature piccole e medie. Interessante
la Genius 52 lo è soprattutto per
aziende grafiche e aziende di
prepress che già lavorano con
CtP termico, che vogliono inve-
Patrice Flahaut, amministratore della Access Printing di Parigi,
è un utente pioniere della KBA Genius 52. „La Genius per noi è
remunerativa già con poco più di cinque ordini al giorno. Essa riesce
a produrre quattro ordini all’ora, ciascuno con una tiratura di fino a
1000 fogli – un potenziale eccellente!“
(foto: KBA)
stire nel CtP, che producono per
motivi aziendali ancora con lastre analogiche o che per altri
motivi non vogliono acquistare
una macchina da stampa
Direct-Imaging di questa classe
di formato. Chi non vuole investire in un’altra macchina in linea di questa classe di formato
e cerca, invece, una soluzione
poco ingombrante, chi cerca
una macchina meno complessa,
ma più economica e flessibile
per la stampa di piccole tirature
di qualità in A3, fa la scelta giusta con la Genius 52.
Gli stampatori del formato
piccolo possono innalzare la
loro gamma commerciale portandola ad un livello di qualità
superiore, mentre le aziende
grafiche che già stampano nei
formati più grandi, hanno a disposizione
un’integrazione
economica, ad es. per la stampa
di copertine di riviste o di piccole tirature su carta e cartone
leggero.
La Creo Inc. e la KBA hanno sottoscritto alla drupa 2004
un accordo secondo il quale in
Europa, nel Vicino Oriente e
nel Medio Oriente e in Africa la
KBA Genius 52 viene offerta in
bundle assieme all’unità di
esposizione termica Creo
Lotem 200K, e la Creo si occupa del marketing, delle vendite,
dell’installazione, degli interventi didattici e del service
post-vendita. Come unità periferica per lo sviluppo delle lastre Toray la KBA consiglia
l’apposito processore per lastre
Cessor KTW 650-G della
marks-3zet.
… e stampa su plastica con la
Metronic Genius 52 UV
Nella versione UV senza
acqua della Metronic la Genius
52 è stata concepita per la stampa di film plastico. Per l’occasione il reparto vendite della
Metronic si è concentrato finora soprattutto sull’acquisizione
di clienti nella stampa di schede. La stampa di schede è un
mercato in pieno boom: “Smart
Card” si chiama la parola magica – schede plastificate con ra-
Destra: Una qualità altissima nella
stampa di schede plastificate, ad es.
questo foglio da stampa per Smart
Card, la fa segnare la Metronic
Genius 52 UV
(foto: Metronic)
Sotto: Dopo massimo dieci fogli di scarti di
avviamento sulla KBA Genius 52 del
PrintGroep Cuijk olandese si ha un risultato
prevedibile, di alta qualità
(foto: KBA)
KBA Process
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Applicazioni | Esempi
Due flussi di prodotto paralleli
consentono sulla Metronic oc200,
dopo il rovesciamento laterale
automatico delle schede, la stampa
in volta con la stessa collocazione
dei colori della stampa in bianca
(foto: Metronic)
dar a risposta, microprocessori
e strisce magnetiche per scenari
di sicurezza e operazioni di pagamento a mezzo di accreditamento. Ma anche le carte
clienti e di sconto svolgono un
ruolo sempre più importante. E
la telefonia mobile esplosa in
tutto il mondo compensa, sotto
forma di schede SIM da
ricaricare o per far funzionare i
cellulari, la stagnazione delle
schede telefoniche. Utenti molto soddisfatti in questo settore
sono gli specialisti rinomati
come la Inplastor in Svezia
(azienda di stampa del maggior
produttore di schede nel
Nordeuropa,
l’XPonCard
Group), l’IPT Printing in Libano (uno degli stampatori di
schede telefoniche e carte bancarie più importanti del Vicino
Oriente) e la NamITech in
Sudafrica (maggior produttore
di schede plastificate sul continente africano con la Giesecke
& Devrient come partner).
In futuro la Metronic estenderà le attività di vendita anche
ad altre applicazioni di stampa
su plastica. Perché la Metronic
Genius 52 UV si adatta molto
bene anche per la stampa di
materiale pubblicitario, ad es.
mousepad, pellicole lenticolari,
espositori o calendari tascabili.
Altra possibilità di applicazione è la stampa di strumenti organizzativi, ad es. quadri di pianificazione o calendari tipo
quadri, materiale didattico, ad
es. righelli e carte geografiche,
involucri e raccoglitori per documenti nonché etichette o cartellini in pellicola. Un mercato
di nicchia con opportunità di
guadagno non indifferenti per
l’azienda grafica è rappresentato anche dai cosiddetti cartellini
per fiori – tavolette di identificazione che i vivai inseriscono
Il sistema di trasporto di disc
flessibile e molto potente fa della
Metronic Premius un sistema di
stampa universale per tutti i supporti
di dati ottici
(foto: Metronic)
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KBA Process
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Ottimo accesso, tempi di avviamento ridotti e qualità di stampa fotorealistica
sono i pregi che gli utenti della Metronic CD-Print apprezzano tantissimo
(foto: Metronic)
nella terra dei piatti e dei vasi
da fiori, quando le piante vengono consegnate presso i mercati di piante e di edilizia.
Come le schede nel formato
ISO e i calendari tascabili, anche i cartellini per fiori vengono prodotti con stampa con copie multiple.
Applicazioni di stampa UV
speciali senza acqua della
Metronic
Che la Metronic sia un produttore speciale di soluzioni per
la stampa su plastica lo dimostrano anche le macchine da
stampa per schede oc200 e la
rispettiva versione d’ingresso
oc100, nonché le macchine da
stampa di CD, CD-Print e
Premius. Tutte e quattro queste
macchine stampano, come la
Genius 52 UV, in stampa offset
UV senza acqua. Inoltre la
Metronic sviluppa e commer-
cializza sistemi di stampa digitale inkjet, che in parte vengono
impiegati anche nella stampa di
schede, ad es. la univerSYS o
gruppi di stampa supplementare per personalizzare le schede.
La Metronic oc200 può essere equipaggiata a livello modulare con fino a 6 gruppi di
stampa e verniciatura inline.
L’avviamento dura circa 20 minuti. La Metronic ha esteso negli ultimi anni con la oc200 la
sua posizione di leader nel mercato, e può presentare come referenze gli specialisti mondiali
assoluti della stampa di schede,
di carta valore e della stampa di
sicurezza – Axalto, Gemplus e
Giesecke & Devrient.
Anche sulla lista degli utenti delle soluzioni di stampa per
supporti di dati ottici troviamo
nomi importanti. Infatti la macchina da quattro a sei colori
CD-Print viene utilizzata ad es.
dai colossi dell’elettronica Pioneer e Canon Video. E la macchina a quattro colori Premius
produce grandi volumi presso
la Sony. Con le alte tirature che
queste aziende stampano costantemente, per quanto riguarda l’economicità non esiste alternativa alla stampa offset, che
in questo caso è collegata con
altri processi per la prestampa
bianca e la verniciatura. 6000 e
7200 copie/ora sono la capacità
di produzione sulla CD-Print e
sulla Premius. Per quanto riguarda l’economicità della
stampa di piccole tirature, un
vantaggio lo rappresenta anche
il cambio veloce delle lastre su
entrambe le macchine. Un altro
argomento decisivo è la qualità
fotorealistica della stampa
offset senza acqua.
La Premius, sul mercato appena dal 2004, dispone di un sistema di trasporto di disc per
alte prestazioni, che è allo stesso tempo anche molto flessibile: il sistema può essere equipaggiato non solo sia singolo
che doppio, ma anche con supporti di dati con contorni diversi. Pertanto si possono stampare senza problemi oltre che
DVD e CD, anche MiniDisc e
Optical Business Card.
Dieter Kleeberg
Applicazioni | KBA Cortina
Perché il processo a secco nella stampa di giornali?
Il cambiamento nel mercato dei
media chiede nuove idee
La crisi congiunturale e pubblicitaria degli ultimi anni ha colpito molto duramente l’industria dei giornali per quanto riguarda le entrate
pubblicitarie. Allo stesso tempo Internet rosicchia le importanti rubriche di annunci, le agenzie pretendono una qualità di stampa pressoché commerciale e i giovani, non molto avidi di letture, prendono
sempre più di rado in mano il buon vecchio giornale. Per affermare
ciononostante la propria posizione preminente sul mercato dei media, il giornale deve diventare più conveniente nella realizzazione e
più attraente nell’aspetto.
Per due anni una Mecca per stampatori di giornali innovativi – l’impianto pilota della Cortina presso la reiff zeitungsdruck di Offenburg
L
a stampa offset a secco
senza viti delle zone
d’inchiostrazione con la
compatta KBA Cortina non influisce sulla qualità redazionale
e strutturale di un giornale, però
da un punto di vista tecnico
porta un contributo decisivo per
una maggiore economicità e
una migliore qualità nella produzione.
Dispendio tecnico sempre
maggiore nell’offset a umido
Da quasi 40 anni i giornali
si stampano principalmente nel
classico processo offset su
rotative sempre più automatizzate e sempre più veloci con
viti delle zone d’inchiostrazione, gruppi inchiostratori
a rulli e i gruppi di bagnatura
più disparati. Una parte considerevole dell’aumentato dispendio tecnico si concentra
sulla regolazione predefinita
dei gruppi inchiostratori, nonché sulla padronanza del corret-
to equilibrio inchiostro/acqua e
del registro dei colori a produzione in corso. Quando dominava ancora la stampa monocolore, tutto ciò non rappresentava un grosso problema. Ma con
la diffusione sempre più marcata della stampa in quadricromia
degli ultimi 15 anni, soggetta al
diktat di un’attualità con tempi
di produzione sempre più ridotti, oltre al dispendio per l’automazione è aumentato decisa-
mente anche il carico degli operatori nella realizzazione di un
giornale di alta qualità con possibilmente pochi scarti.
I punti deboli sono normali
Negli anni grassi i costi della carta legati agli scarti riducevano solo marginalmente i ricavi, all’epoca ancora considerevoli, della maggior parte degli
editori di giornali. Scarti di av-
viamento di alcune migliaia di
copie, come si incontrano ancora adesso di notte in molti luoghi nella produzione di giornali
a quattro colori, sono stati considerati con un’alzata di spalle
uno stato normale della tecnica.
Scarti di avviamento propugnati in occasione di nuovi contratti, o addirittura promessi, di
50 o 75 copie, nell’offset a umido si riescono a realizzare al
massimo in condizioni ideali
con macchine adeguatamente
preparate in precedenza con
grande impegno, difficilmente
però li si ottiene nella produzione quotidiana con una forma da
stampa creata solo poco minuti
prima. Sono troppi i parametri e
i fattori di influenza individuali
di operatori che si alternano che
incidono sul risultato della
stampa. Chiunque abbia pratica, lo sa bene.
Sia i giornali che i prodotti semicommerciali si possono stampare
sulla KBA Cortina completamente
con coldset senza acqua
KBA Process
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Applicazioni | KBA Cortina
sce meno bene, ma mai si otterrà da un pessimo risultato del
prepress una stampa prevedibile e buona. Le migliorie
in una pagina di pubblicità a
quattro colori si ottengono, per
forza di cose, con compromessi
qualitativi per quanto riguarda
la pagina successiva. E ciò non
risponde ad una produzione industriale standardizzata.
… e viene copiata dalla
macchina da stampa in modo
affidabile
Già i cambialastre semiautomatici
sulla Cortina assicurano un cambio
rapido e comodo. Con il
cambialastre automatico i caricatori
per l’ordine successivo si possono
alimentare con lastre a produzione
in corso. In quel caso il cambio
dura, indipendentemente dal numero
di lastre, meno di 100 secondi. Nel
futuro prossimo il Computer-toPress non potrà misurarsi con ciò né
dal punto di vista dei tempi, né da un
punto di vista economico
Ancora oggi per molti addetti è normale che gli operatori
giochino a produzione in corso
permanentemente sul quadro di
comando centrale con le zone
d’inchiostrazione e con la regolazione dei gruppi di bagnatura,
per compensare scostamenti effettivi o presunti da un equilibrio inchiostro/acqua ottimale.
Molti ritengono superfluo perfino il condizionamento della
macchina, nonostante che con
esso si possano ridurre moltissimo le oscillazioni della densità inchiostro legate alla temperatura, e il numero di regolazioni necessarie. Perché in fondo nulla è tanto vecchio quanto
il giornale del giorno prima, e
dunque nella stampa coldset bisogna fare delle concessioni a
proposito della qualità!?
“Avanti così” non aiuta
Tutti questi fenomeni della
stampa offset a umido si possono ritenere inevitabili seguendo
il motto rassicurante “dell’avanti così!”. Si può ridurre in
parte questi fenomeni con un
impegno tecnico ancora più costoso, ma ci si può anche porre
giustamente la domanda: “Questa può essere a lungo andare la
74
KBA Process
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Sopra: La regolazione a distanza per le viti del calamaio si cerca inutilmente
sul quadro di comando centrale della Cortina, perché non esiste
Sotto: Facile da comandare ed economica: La stampa offset di giornali senza
acqua con l’innovativa KBA Cortina. L’immagine mostra la struttura
compatta della torre di stampa al confronto con il cambiabobine KBA
Pastostar in primo piano
strada giusta per una produzione industriale di qualità, orientata sui costi e sugli utenti?” Le
entrate in calo e i costi elevati
invitano coloro che prendono
decisioni e che sono previdenti
a porsi una domanda di principio. La KBA l’ha fatto. E proprio per questo è nata la filosofia Cortina.
Ridurre le grandezze di
disturbo dei processi
Qualsiasi profano con un
po’ di conoscenze tecniche sa
che un processo si padroneggia
tanto più difficilmente quanto
più sono i parametri che intervengono. Di conseguenza gli
obiettivi principali della strategia Cortina erano e sono quelli
di ridurre i parametri di influenza e gli influssi stessi sul risultato della stampa, di assicurare
grazie ad un sistema di
condizionamento potente e a
raffinatezze tecniche, condizioni di stampa costanti anche per
un tempo di produzione più
lungo e di liberare gli operatori,
sempre a corto di tempo, dall’obbligo di dover intervenire
costantemente per mantenere
l’equilibrio tecnico.
La qualità si definisce
nel prepress …
Nell’epoca del Computerto-Plate e del workflow digitale
la qualità di stampa andrebbe
chiaramente definita subito all’inizio del ciclo di processo,
cioè nel prepress. Perché originali per la stampa insufficienti e
lastre, neanche con le rotative
moderne si possono correggere
tramite le viti del calamaio, ma
tuttalpiù si possono mascherare. C’è lo stampatore che vi riesce meglio e quello che vi rie-
Con un gruppo inchiostratore senza viti del calamaio,
condizionato in modo preciso
in tutte le fasi della produzione,
dotato degli elementi fondamentali racla a camera, cilindro
retinato e rulli applicatori, si
raggiunge, eliminando la grandezza perturbatrice del liquido
di bagnatura, un risultato di
stampa costante anche su tempi
ciclo più lunghi, e riproducibile
in qualsiasi momento con alta
qualità. Perché la tecnica continua ad agire con una maggiore
costanza rispetto all’uomo con
la sua forma altalenante. In più
l’offset a secco nella tiratura di
produzione è molto più stabile
già per motivi fisici rispetto
all’offset a umido, perché la
lotta permanente tra inchiostro
e acqua non ha luogo.
Nella sua qualità di “Grande copiatore” la Cortina riproduce in modo affidabile migliaia di volte quello che trova sulla
lastra. Niente di più e niente di
meno. Innumerevoli stampatori
di giornali l’hanno sperimentato ‚sulla propria pelle‘ presso la
reiff zeitungsdruck di Offenburg: la rotativa da 16 pagine è
stata smontata nell’autunno
2004 dopo la conclusione positiva della fase di betatest durata
due anni e verrà installata nella
primavera del 2005 come macchina di produzione presso un
piccolo editore di giornali in
Bassa Sassonia.
Nuove strade dopo 200 anni
di gruppo inchiostratore a rulli
200 anni fa Friedrich
Koenig e Andreas Bauer, i
fondatori della Koenig & Bauer
AG, hanno inventato il gruppo
inchiostratore a rulli con i suoi
punti di separazione e le sue viti
di registro più o meno numerose per l’alimentazione dell’inchiostro sulla larghezza della
zona. Questa tecnica di
inchiostrazione è risultata da
generazioni, nonostante tutte le
difficoltà, indubbiamente affidabile nella stampa a foglio e a
bobina. Anche la KBA vive
dopo 188 anni per la gran parte
delle macchine con l’idea di
inchiostrazione di base dei suoi
fondatori. Ciononostante, o forse proprio per questo, una nuova sperimentazione tecnica
come la stampa offset a secco
senza viti del calamaio non andrebbe vista come sciocchezza
tecnologica, quanto piuttosto
come contributo ragionato del
più antico costruttore di mac-
chine da stampa al mondo per
affrontare le nuove esigenze
dell’industria dei giornali nel
21. secolo.
Sulla Cortina vengono tolti
in modo voluto i consueti strumenti degli operatori: zone
d’inchiostrazione e gruppi di
bagnatura, però in cambio si ricevono un sacco di cose:
• Più tempo per il controllo della qualità,
• Un maggior comfort nel comando e nella manutenzione
della macchina,
• Meno carico fisico nell’allestimento della tiratura successiva grazie ai percorsi brevi e ai
cambialastre automatici veloci,
• Una qualità di stampa eccellente, riproducibile in qualsiasi
momento fino al retino da 60 su
carta per giornali normale o
patinata,
KBA Cortina: Configurazioni
Come prima macchina di produzione
alcune settimane fa è stata
consegnata poco dopo la IfraExpo
2004 una Cortina da 48 pagine in
configurazione a pavimento alla Rodi
Rotatiedruk vicino ad Amsterdam
Sopra: Anche l’editore di giornali
belga De Persgroep di Asse presso
Bruxelles punta per il futuro
sull’offset senza acqua con un
grande impianto Cortina
Destra: A metà del 2005 seguiranno
due macchine da 48 pagine per la
Freiburger Druck GmbH & Co. KG,
dove si stamperanno tra gli altri la
“Badische Zeitung”
La Nussbaum Medien GmbH & Co. KG è l’editore di punta di gazzette
ufficiali e fogli informativi privati nel Land tedesco del Baden-Württemberg.
Anche questa azienda con sede principale a Weil der Stadt entrerà a breve
nella stampa senza acqua con la KBA Cortina. La Nussbaum, che si è fatta
un nome nel settore come primo utente al mondo di Dicoweb, vede dopo gli
estesi test svolti, presupposti ottimali per stampare sulla Cortina con cambio
interamente automatico delle lastre la grande quantità di gazzette ufficiali
e fogli informativi privati, in parte con tirature molto basse, in modo
economico e con qualità elevata
Anche il cliente KBA Dijkman Offset
di Diemen presso Amsterdam, che stampa
esclusivamente su commissione, ha optato per una rotativa
KBA Cortina da 32 pagine con cambio interamente automatico delle lastre
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Applicazioni | KBA Cortina
• Un ambiente di lavoro pulito
senza nebulizzazione d’inchiostro e nebbia polverizzatrice e
• Scarti minimi all’avvio della
macchina ottenibili automaticamente e senza stress.
La Cortina non è rivolta
contro gli stampatori su rotativa, ma anzi li alleggerisce da
attività di routine spesso piene
di stress. La loro qualifica continua ad essere richiesta, adesso
però viene solo usata in modo
diverso, migliore.
Molte domande,
una sola risposta
Chiunque non riesca ancora
ad avvicinarsi alla filosofia della Cortina dovrebbe gettare uno
sguardo sul seguente gruppo di
domande, per confrontare questa macchina offset a secco in
modo obiettivo con il processo
offset a umido convenzionale:
• Cosa ne è degli scarti, sono
inferiori?
• E la messa a registro, è migliore?
• Com’è la qualità di stampa,
migliore?
• La tensione della banda si realizza con meno problemi?
• E il comando? Si può contare
su una minore fatica?
• Che ne è della manutenzione,
richiede meno impegno?
• E il carico ambientale è inferiore?
• E l’economicità nel caso di
molte tirature parziali com’è,
migliore?
A tutte queste domande con
la Cortina si può rispondere di
“si”.
Risultato
Se quaranta anni fa fosse
esistito l’offset a secco con la
Cortina nella sua forma attuale,
e solo dopo fosse venuto
l’offset a umido con tutta la sua
nota imponderabilità legata ai
processi, difficilmente l’offset
a umido si sarebbe affermato
Highlight della KBA Cortina
Costruzione compatta:
• Altezza di soli 3,7 m (più sovrastruttura)
• Meno o nessun investimento per nuovi edifici
• Comando migliore grazie a percorsi brevi
• Nessun fan-out nella stampa in quadricromia
• Risparmio di spazio possibile con la torre da 16
• Stampa decentrata più facile da realizzare
Stampa offset senza acqua:
• Meno scarti, qualità di stampa più costante
• Nessun problema di tensione della banda
• Nessun problema legato all’equilibrio inchiostro-acqua
• Comando senza stress nel funzionamento continuo
• Bilancio ecologico migliore
• Retino da 60 su carta normale e patinata
Gruppo inchiostratore senza viti del calamaio:
• Riproduzione più costante dei colori, meno scarti
• Produzione industriale grazie a meno variabili
• Inchiostrazione indipendente dall’operatore
• Stesso risultato in più siti di stampa
• Riproduzione ottimale della qualità del prepress
• Meno lavoro nella regolazione predefinita della macchina
• Nessuna nebulizzazione d’inchiostro a velocità elevate
Motori indipendenti per ogni cilindro:
• Comando comodo nei lavori di avviamento e di manutenzione
• Presupposto per eventuale esposizione diretta successiva
• Bilancio ecologico migliore (niente olio, meno rumore)
Ulteriore equipaggiamento/automazione:
• Condizionamento automatico e rapido (curve di accelerazione memorizzate)
• Cambio semiautomatico delle lastre per un elevato comfort nel comando come
standard
• Opzione cambialastre interamente automatico (durata del cambio inferiore a
100 secondi, indipendentemente dal numero di lastre)
• Blocchi dei rulli regolabili automaticamente per un minor fabbisogno di
manutenzione e condizioni di stampa costanti
• Torre da otto separabile (Stepin) per un ottimo accesso
• Tecnologia minigap sul cilindro portacaucciù per un cambio rapido del caucciù
• Canale delle lastre minimizzato con serraggio pneumatico della lastra
• Modernissima tecnica del quadro di comando centrale per l’integrazione in un
workflow digitale
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nella stampa di giornali. Anche
su questo dovrebbero riflettere i
responsabili di un settore,
comprensibilmente, parecchio
conservatore come quello dell’industria dei giornali.
Klaus Schmidt
Previsioni
Una tecnologia promettente
Già nei primi anni di applicazione concreta, la stampa offset senza
adattarlo seguendo i tempi, alla maggiore consapevolezza dell’am-
acqua e senza viti del calamaio ha confermato in modo convincente
biente. Vi sono ancora da superare alcune sfide, e i problemi della
di possedere il potenziale per semplificare a fondo il processo offset,
stampa offset accettati per decenni potranno essere decisamente ri-
di renderlo più economico e dunque ancora più concorrenziale, e di
dotti o risolti del tutto.
Quello che si è ottenuto finora
bero poi anche i costruttori di
lastre. Ma anche con gli attuali
prezzi delle lastre la stampa
offset senza acqua in molti casi
è più economica rispetto alla
stampa offset a umido. Questa
consapevolezza
purtroppo,
però, non è ancora maturata in
tutti i potenziali utenti, che
guardano spesso solo al mero
prezzo della lastra, ma non ai
costi complessivi. “KBA Process” vorrebbe perciò contribuire a smantellare i dubbi esistenti annotando fatti e
retroscena.
D
al punto di vista della
tecnologia dei processi la stampa offset con
bagnatura è - malgrado le macchine mature e la qualità che si
riesce a realizzare - un relitto
pervenutoci dagli inizi della
stampa planografica indiretta.
E un relitto è anche l’influsso
sull’inchiostrazione lungo la
larghezza della zona ideato già
200 anni orsono da Friedrich
Koenig nello sviluppo della sua
macchina da stampa cilindrica.
I gruppi inchiostratori lunghi
con molti punti di separazione e
la macinazione laterale di inchiostro, tuttavia, non sono la
soluzione ottimale per quanto
riguarda la standardizzazione e
l’industrializzazione del processo di stampa, e vista la carenza di personale altamente
qualificato notata in molti luoghi. Bisogna gestire troppi parametri di processo, cosa che
non diventa più semplice con il
comando basato su valutazioni
soggettive. Questi sono stati
motivi sufficienti per sviluppare una nuova strategia di
inchiostrazione.
Con i gruppi inchiostratori
corti senza acqua e senza viti
del calamaio la KBA e la
Metronic forniscono un contributo fondamentale per lo sviluppo e la semplificazione della
stampa offset. Eliminando parametri complessi, difficili da
gestire, e gli influssi soggettivi
degli operatori, si creano i presupposti per una stampa industriale standardizzata. Questo
dovrebbe perlomeno colmare il
baratro che esiste tra i processi
già da tempo standardizzati nel
prepress e i processi, da configurare in futuro in modo ancora
più industrializzato, nella finitura e nel reparto spedizioni.
Prospettive promettenti
Nel piccolo come nel grande – sulle macchine Metronic
come sulla KBA Cortina – diventano evidenti i vantaggi che
ne conseguono: struttura poco
ingombrante, tempi di avviamento ridotti con scarti minimi
fino alla prima copia buona,
qualità elevata e costante nella
tiratura di produzione con poco
impegno per il comando e
fabbisogno di personale, tempo
guadagnato per il controllo della qualità e la preparazione parallela dell’ordine successivo,
condizioni di lavoro più gradevoli, notevoli risparmi sui costi
e un bilancio ecologico molto
migliore.
Sulla KBA Cortina la portata dell’innovazione del gruppo
inchiostratore è più evidente.
Essa rappresenta la filosofia per
la stampa dei giornali economica ed ecologica del 21. secolo
in una qualità che non teme confronti nella stampa dei giornali.
Quello che è ancora
da risolvere
La stampa offset senza ac-
qua con gruppi inchiostratori
corti senza viti del calamaio è
oggi, in un periodo di tirature in
calo, una tecnologia molto concorrenziale. Ciononostante sarebbe temerario sostenere che il
potenziale di sviluppo è già
esaurito. La KBA e la Metronic
continueranno a ottimizzare il
processo e a lavorare ad un’applicazione più vasta su piattaforme di macchine sviluppate
ad hoc – vedi la Rapida 74 G e
la Cortina.
Auspicabile, e nell’interesse degli utenti, sarebbe un’offerta più vasta di lastre senza
acqua. I prezzi sono già calati
notevolmente, e malgrado la
produzione più complessa, per
il futuro vi sono ulteriori margini di manovra sui prezzi. La
KBA ha già svolto un gran lavoro di ricerca e sviluppo, il
successo dei molti clienti Karat
e i risultati eccellenti della
KBA Cortina ne sono la prova.
Un sostegno da parte di altri
produttori di lastre porterebbe
ad una diffusione ancora più rapida della stampa offset senza
acqua, di cui si avvantaggereb-
La stampa offset senza acqua con gruppi inchiostratori
corti è più di un processo alternativo rispetto alla stampa
offset a umido. Questa tecnologia innovativa possiede il potenziale per sostituire la stampa
offset a umido almeno in parte,
in un processo a lungo termine
fatto di investimenti sostitutivi
o di ampliamento. I clienti
KBA si distinguono già oggi
sempre più con successo sul
mercato grazie alla produzione
più economica e di maggiore
qualità con questo processo innovativo. Loro traggono vantaggio dai nuovi modelli commerciali e si assicurano mercati
di nicchia remunerativi grazie
alle caratteristiche uniche o alla
maggiore flessibilità nell’uso
dei supporti da stampa. Anche
voi potete partecipare a questo
successo, se affrontate questa
materia a fondo e senza paure,
in modo da ricavarne le scelte
giuste per la vostra azienda.
Dieter Kleeberg
KBA Process
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Impressum
Koenig & Bauer AG
Stabilimento di Würzburg
Friedrich-Koenig-Straße 4
D-97080 Würzburg
Telefono: +49 931 909-0
Telefax: +49 931 909-4101
Web: www.kba-print.de
E-mail: [email protected]
Koenig & Bauer AG
Stabilimento di Frankenthal
Johann-Klein-Straße 1
D-67227 Frankenthal
Telefono: +49 6233 873-0
Telefax: +49 6233 873-3222
Web: www.kba-print.de
E-mail: [email protected]
Koenig & Bauer AG
Stabilimento di Radebeul
Friedrich-List-Straße 47-49
D-01445 Radebeul
Telefono: +49 351 833-0
Telefax: +49 351 833-1001
Web: www.kba-print.de
E-mail: [email protected]
Metronic AG
Un’azienda del gruppo KBA
Benzstraße 11
D-97209 Veitshöchheim
Telefono: +49 931 9085-0
Telefax: +49 931 9085-100
Web: www.metronic-ag.com
E-mail: [email protected]
KBA Process
È una pubblicazione che esce a distanza non periodica e riassume,
con un occhio rivolto all’utilizzo concreto e in modo dettagliato, lo
stato attuale e le prospettive di sviluppo di tecnologie innovative.
La rivista vuole offrire un supporto in occasione di scelte aziendali
strategiche.
Numeri precedenti: “KBA Process” No. 1
“Focus: stampa offset diretta su cartone ondulato” (1/2002).
Editore:
Gruppo imprenditoriale Koenig & Bauer
(www.kba-print.de)
Redazione:
Klaus Schmidt (direttore marketing, responsabile del contenuto,
[email protected])
Dieter Kleeberg (Kleeberg & Stein, giornalismo specializzato/
PR-Service industria della stampa, [email protected])
Autori:
Peter Benz (KBA)
Detlef Braun (Druck & Beratung WLUV)
Mike Engelhardt (KBA)
Andreas Harig (technotrans)
Dr. Bernd Heusinger (KBA)
Dieter Kleeberg (Kleeberg & Stein)
Hans-Joachim Koch (marks-3zet)
Dr. Matthias Müller (KBA)
Hubert Peick (technotrans)
Dr. Karl Schaschek (KBA)
Klaus Schmidt (KBA)
Georg Schneider (KBA)
Christian Tebert (Ökopol)
Layout:
Jürgen Bender (KBA)
Avvertenze legali:
Con riserva di modifiche delle caratteristiche e specifiche di un
prodotto senza preavviso. Qualsiasi copia o riproduzione, anche
di singoli contributi, richiede l’autorizzazione dell’editore e
l’indicazione precisa delle fonti. Marchi registrati nonché modelli
di utilità o brevetti non sono evidenziati espressamente nei testi.
Ciò non significa che le relative denominazioni siano libere o
liberamente utilizzabili. Gravuflow™, Karat™, Newsflow™,
Rapida 74 G™ e STEPIN™ sono marchi registrati della Koenig &
Bauer AG. Metronic® è un marchio registrato della Metronic AG.
Se non conoscete ancora la nostra rivista per clienti
“KBA-Report” e non l’avete ancora ricevuta, vi preghiamo
di mettervi in contatto con noi.
Delle vostre richieste si occuperà la signora Anja Enders:
E-mail [email protected]
Telefono: +49 931 909-4518
Telefax +49 931 909-6015
Printed in Germany
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KBA Process
2 | 2005
La KBA sul tema: stampa ecologica
Acqua significa vita
Nella stampa se ne può fare anche a meno
Continuità, utilizzo parsimonioso di preziose materie prime ed evitare
accuratamente rifiuti ed emissioni sono un obbligo per ogni imprenditore
responsabile. Per questo motivo per la KBA il mantenimento delle basi
vitali naturali fa da tempo parte delle linee guida aziendali. Nelle nuove
tecnologie ecologiche per offset a foglio e offset a bobina facciamo
volentieri la nostra parte di precursori nel settore. Economia ed ecologia
non devono rappresentare dei contrari. Noi ci impegniamo per questo.
Koenig & Bauer AG, stabilimento di Würzburg e Radebeul, www.kba-print.de
Metronic AG, www.metronic-ag.com
KBA Process
2 | 2005
KBA_I_327_KBAProzess_d,e,f,i,sp
22.03.2005
9:05 Uhr
Seite 1
People & Print
From the inventor
of the printing press
Nuove idee per professionisti
KBA.I.327 i
Dalla prima macchina da stampa a cilindri di Friedrich Koenig nel 1811, fino
alla supertecnologica offset a foglio Rapida 74 Gravuflow, alla macchina
di esposizione directa DI 74 Karat e alla ultracompatta rotativa waterless
KBA Cortina il percorso fino ai nostri giorni è stato lungo. Una cosa hanno
in comune tutte queste macchine: hanno rappresentato allora e rappresentano
oggi lo stato dell’arte della tecnologia di stampa. In questi più di 190 anni
sta il segreto della nostra competenza. Macchine sempre innovative con
soluzioni efficienti per le specifiche esigenze degli stampatori. Per questo
ci serviamo delle idee di 7.800 collaboratori motivati e di un know–how a
tutta larghezza e a tutto sviluppo.
Koenig & Bauer AG (KBA)
Würzburg, Tel. +49 931 909-0, Fax: +49 931 909-4101, E-mail: [email protected]
Frankenthal, Tel. +49 6233 873-0, Fax: +49 6233 873-3222, E-mail: [email protected]
Radebeul presso Dresda, Tel. +49 351 833-0, Fax: +49 351 833-1001, E-mail: [email protected]
www.kba-print.com

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