PROGETTO INTEGRAZIONE Liceo scientifico Mazzarello
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PROGETTO INTEGRAZIONE Liceo scientifico Mazzarello
PROGETTO INTEGRAZIONE Liceo scientifico Mazzarello - Cinisello Gli alunni di quarta e quinta Liceo Scientifico 'Maria Mazzarello' di Cinisello Balsamo hanno preparato e sono stati coinvolti, insieme ai docenti nel Progetto Integrazione con l’obiettivo di acquisire adeguati strumenti di lettura dei crescenti flussi migratori degli ultimi tempi e di superare alcuni pregiudizi che spesso condizionano il nostro modo di rapportarci al diverso (inteso dal punto di vista del contesto geografico, della condizione socio-economico e del retroterra e patrimonio culturale). All’interno del percorso è stata consigliata la lettura del libro “Bilal” di Fabrizio Gatti. Questo libro è piaciuto a tutto il gruppo, poiché ci invita a non “mettere la testa sotto la sabbia”, a non rinchiuderci nel nostro piccolo mondo, ma a combattere contro le ingiustizie, ad avere senso critico perché non è sempre vero quello che ci viene detto. Siamo rimasti affascinati dalla grande abilità di Fabrizio Gatti nel vivere questa avventura, per nulla facile, sapendo che rischiava la sua stessa vita. Egli ha saputo esporsi a notevoli rischi per la ricerca della verità, della giustizia e dell’amore verso il prossimo, diventando Bilal, semplice uomo povero. Gatti è riuscito a crearsi questa identità semplicemente bruciando i propri documenti e volendo entrare a far parte di un mondo che per noi, occidentali ricchi e abituati alle comodità, risulta essere troppo rischioso, scomodo, infelice e povero. Noi senza alcuna maschera dovremmo imparare a non avere pregiudizi sulle persone appartenenti ad altri popoli, perché spesso, come questo libro ci mostra chiaramente, gli stranieri hanno alle proprie spalle condizioni di vita e di famiglia che li costringono, nella maggior parte dei casi, a fuggire dalla propria patria e a rifugiarsi in un altro Paese; inoltre la loro fuga non è mai del tutto sicura (come dimostra Bilal), ma non di rado comporta dei rischi e costringe le persone che la mettono in atto a diventare più scaltre e meno fiduciose del prossimo. Lo scopo dello scrivere un libro autobiografico su questa esperienza serve appunto per farci comprendere quanto la nostra mentalità sia così lontana dal capire le condizioni che sono costretti a sopportare gli immigrati per cercare speranze di vita migliori. Noi dovremmo cercare di accoglierli e di aiutarli a costruire una vita che possa autenticamente definirsi tale. Il giorno 24 marzo Fabrizio Gatti ha incontrato i ragazzi raccontando la sua esperienza e portando la sua testimonianza. Tre schede telefoniche. Un nome falso. Gli euro avanzati e la capsula con i dollari. Il tubetto di colla per nascondere le impronte digitali. Il borsone nero. Il giubbotto salvagente. La camicia. Il pile. Le vecchie ciabatte. La bottiglia d’acqua da un litro e mezzo. Sei panini. Tre scatolette di sardine. È tutto quanto servirà a Fabrizio Gatti per trasformarsi in Bilal e raccontare il dramma sconvolgente di chi si mette in marcia dal Sud del mondo per conquistare una vita migliore al di là del Mediterraneo. Fabrizio Gatti ha attraversato il Sahara sugli stessi camion che trasportano clandestini. Ha incontrato affiliati di Al Qaeda e scafisti senza scrupoli. Ha superato indenne le frontiere. Si è infiltrato nelle organizzazioni criminali africane e nelle aziende europee che sfruttano la nuova tratta degli schiavi. Si è fatto arrestare come immigrato clandestino vivendo sulla propria pelle l’osceno trattamento riservato agli immigrati nei centri di permanenza temporanea. Ha scoperto i nomi, le alleanze e le complicità di alcuni governi che non fanno nulla contro il traffico di schiavi, anzi, ci guadagnano. Bilal è la cronaca della più grande avventura del Terzo Millennio vissuta in prima persona dall’autore. Un viaggio nell’impero di chi si arricchisce commerciando carne umana, raccontato con un linguaggio teso che avvince il lettore come in un thriller. Un resoconto lucido e spietato – perché “approdare vivi a Lampedusa è come sopravvivere a un incidente aereo” – che segna la scoperta di un nuovo talento letterario che sa parlare della realtà. Perché Bilal è una storia vera.