Gli effetti della delocalizzazione produttiva sulla domanda di

Transcript

Gli effetti della delocalizzazione produttiva sulla domanda di
IX Riunione Scientifica della SIET
Napoli, 3-5 ottobre 2007
Gli effetti della delocalizzazione produttiva
sulla domanda di lavoratori delle
imprese logistiche nelle province italiane
Stefano Elia, Politecnico di Milano ([email protected])
Elena Maggi, Università del Molise ([email protected])
Ilaria Mariotti, Politecnico di Milano ([email protected])
Struttura
¾ Obiettivo
¾ Letteratura
¾ Dati e metodologia
¾ Risultati
¾ Conclusioni
2
Obiettivo
Analizzare gli effetti degli investimenti diretti esteri (IDE)
produttivi sull’occupazione delle imprese logistiche in Italia
…. l’unità di analisi è la “provincia-settore”: l’insieme di
imprese logistiche operanti nei quattro sub-settori (60, 61,
62, 63) e localizzate in una stessa provincia
3
Domanda e ipotesi di ricerca
Esiste una relazione tra il numero di addetti delle
imprese logistiche in una determinata area geografica e il
tasso di internazionalizzazione produttiva della stessa?
HP: il manifatturiero esternalizza almeno una parte delle
funzioni logistiche (es. trasporto) in aree prossime
geograficamente
(Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 2001: 74% trasporto in entrata, 82% in
uscita; Confetra, 2002: 41,5% autotrasporto)
4
Settore della logistica
Imprese appartenenti al settore ATECO “I – Trasporti, magazzinaggio e
comunicazioni”:
¾
60 “Trasporti terrestri e trasporti mediante condotte”;
¾
61 “Trasporti marittimi e per vie d'acqua”;
¾
62 “Trasporti aerei”;
¾
¾
63 “Attività di supporto e ausiliarie dei trasporti e attività delle agenzie di
viaggio” (movimentazione merci, magazzinaggio, spedizionieri, operatori
trasporto intermodale, integratori logistici);
64 “Poste e telecomunicazioni” (corrieri): sono state escluse, a causa
dell’impossibilità di estrapolare 64.2 (Media e TLC).
Ampia definizione del settore logistico: insieme delle imprese che
svolgono in conto terzi servizi di movimentazione di merci e
persone
5
Letteratura
(1)
Gli studi sugli effetti degli IDE sui Paesi di origine degli stessi fanno
riferimento all’impatto su:
¾ produttività,
¾ output e commercio,
¾ occupazione,
¾ composizione occupazionale (skill composition),
¾ capacità manageriali
¾ technological sourcing
a livello di:
impresa multinazionale (IMN)
Effetti diretti
terziario
Effetti indiretti
settore prod./sistema prod. locale
Effetti dir./ind.
6
Letteratura
(2)
Gli IDE hanno un impatto sull’occupazione domestica dell’impresa
investitrice (effetti diretti):
¾
IDE verticali (IDEV) determinano un cambiamento nella
composizione
occupazionale
dell’impresa
in
favore
dell’occupazione high-skilled (Castellani, Mariotti, Piscitello, 2006)
¾
IDE orizzontali (IDEH) possono richiedere un aumento delle
mansioni qualificate presso la casa madre (funzioni di R&S,
marketing, management, logistica) (Blomstrom et al., 1997)
¾
Entrambi gli IDEV e IDEH possono contribuire a migliorare la
competitività della IMN grazie alla riduzione dei costi e il
miglioramento tecnologico (Barba Navaretti e Venables, 2004)
7
Letteratura
(3)
Quando l’analisi è condotta a livello aggregato (settore produttivo,
regiona-industriale) vengono considerati sia gli effetti diretti che
quelli indiretti.
Settore: i.e. Head e Ries (2002) non trovano alcun effetto
significativo degli IDE sullo skill upgrading delle IMN giapponesi
Regione-industriale: Mariotti et al. (2003) trovano un effetto positivo
sull’intensità di lavoro delle IMN italiane per gli IDE orizzontali,
negativo per quelli verticali.
Provincia-industriale: Federico e Minerva (2005) trovano un effetto
positivo sull’occupazione locale quando gli IDE sono diretti verso i
Paesi sviluppati.
8
Letteratura
(4)
Quando l’analisi riguarda l’impatto dell’internazionalizzazione su un
settore diverso rispetto a quello del’impresa investitrice, ad es. il
terziario si parla di effetti indiretti.
Gli studi condotti sul tema evidenziano un impatto positivo:
Mariotti, Piscitello (2007) – distretti industriali
Rossetti, Schiattarella (2003) – i sistemi produttivi locali
Savona, Schiattarella (2004) – province italiane
9
Letteratura
(5)
Focus sulla logistica
Savona, Schiattarella (2004): la delocalizzazione internazionale
diretta verso paesi a basso costo del lavoro (IDEV) ha un impatto
significativo sulla crescita dell’occupazione nel settore dei servizi e, in
particolare, dei servizi più tradizionali (commercio, trasporti e
servizi finanziari), nel periodo 1996-2001.
Maggi, Mariotti, Boscacci (2007): in pochi casi ad un grado di
internazionalizzazione più elevato della media dei distretti industriali
veneti corrisponde una maggiore crescita degli addetti nella
logistica, nel periodo 1996-2003.
10
Dati
¾
Dati sul numero di occupati nella logistica (Fonte: Istituto
Italiano per la Previdenza Sociale – INPS) a livello provinciale
negli anni 1996 e 2002
¾
IDE in uscita – numero di occupati presso le affiliate straniere
delle IMN italiane – Fonte: bancadati Reprint del Politecnico di
Milano – ICE (somma cumulata 1994-2000).
Gli IDE sono stati aggregati in tre macro aree di destinazione:
Paesi OECD, PECO (Paesi dell’Europa Centrale e Orientale),
PVS (Paesi in via di sviluppo)
11
Analisi descrittiva
35
30
25
20
15
10
5
0
-5
Centro
NE
NO
Sud e Isole
Italia
Trasporti terrestri
Trasporti marittimi
Trasporti aerei
Attività di supporto e ausiliarie
Gli occupati del settore logistico crescono, con l’eccezione del
marittimo. A che cosa è dovuta questa crescita?
12
Stima econometrica
T Occi , p = α i , p + β T s i ,p + β T Y
02
96
02
1 96
02
2 96 i , p
(1)
00
00
00
t =94
t =94
t =94
+ β T K i , p + β 5 ∑ OECDt ,i , p +β 6 ∑ PECOt ,i , p +β 7 ∑ PVS t ,i , p +ε i , p
02
4 96
i = 1, . . . , 4 settori; p = 1, . . . , 103 province; ip = 1, …, 412 province-settori
dove, per ogni provincia-settore ip nel periodo 1996–02:
T9602Occi , p
Tasso di crescita degli occupati nella logistica
T9602 s i ,p
Tasso di crescita del salario degli occupati nella logistica
T9602Yi , p
Tasso di crescita della produzione del comparto industriale, misurato in
termini di v.a. ai prezzi correnti
T9602 K i , p
Tasso di crescita del capitale del comparto industriale, misurato in termini
di investimenti fissi lordi ai prezzi correnti
13
Stima econometrica
00
∑ OECD
t = 94
;
00
00
t ,i , p
∑ PECO
t =94
;
(2)
t ,i , p
;
∑ PVS
t =94
t ,i , p
;
rappresenta la somma cumulata degli IDE nel periodo 1994-2000, diretti verso
tre macro-aree: OECD, PECO e PVS
14
Risultati
OECD
PECO
PVS
Variabile dipendente: TassoOcc0296
Tassow0296
-0,0801
-0,8157
-0,0795
TassoY0296
0,1395
0,1543
0,1557
TassoK0296
0,2521**
0,2664**
0,2570**
OECD
-0,1221**
PECO
-0,0487
PVS
Dummyshock
DummyProvincia
DummySettore
cons.
n. di oss.
F
P-value
R-2
-0,0776
-2,1330*
sì
sì
0,1479
-2,2901*
sì
sì
0,0946
-2,1924*
sì
sì
0,1411
157
2,05
0,0046
0,29
157
1,92
0,0091
0,27
157
1,95
0,0079
0,28
Note: *** Significativo al 1%; ** Significativo al 5%; *Significativo al 10%
15
Conclusioni
(1)
A fronte di una crescita dei flussi e della complessità logistica, il
settore che offre tali servizi cresce in termini occupazionali, e
tale crescita è positivamente correlata al tasso di crescita del
capitale (K) del comparto manifatturiero mentre è
negativamente correlata al tasso d’internazionalizzazione
produttiva verso i Paesi OECD.
16
Conclusioni
(2)
Quali le cause?
¾
IDE orizzontali ed export: “sostituti”
¾
Le imprese manifatturiere gestiscono all’interno la logistica
¾
La logistica è affidata ad operatori stranieri
¾
Scarsa competitività delle imprese logistiche italiane/scarsa
offerta di servizi/ sistema frammentato e concentrato sulla
movimentazione merci su strada
17
What next?
¾
Spatial econometrics per cattaurare le relazioni con le province
limitrofe
¾
Analisi sulla domanda di addetti con profili mansionistici nel
settore della logistica occupati presso le imprese nazionali e
internazionalizzate (verifica insourcing) – firm level e aggregato
¾
Considerare le forme di internazionalizzazione di tipo non equity
18