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segue Elenco Soci CIOA TALL Zingonia (Bergamo) - Via Londra, 8 tei. 807 142 Tonali Milano - Viale Romolo, 7 - tei. 857 853 Uniblok Italiana Bari - Zona Industriale - Contrada Prete tei. 340 410 Ditte di ossidazione anodica per conto proprio Alsco Malugani S.p.A. Cinisello (Mi) - Via dei Lavoratori, 128/130 tei. 9270 264 Carcano Mandello Lario (Como) Via A. Carcano, 10 - tei. 71 732 FEAL S.a.a. Milano - Via Verro, 90 - tei. 531 401 FENZI S. Martino Buon Albergo (Verona) tei. 73 159 INFA Aviano (Pordenone) Via Casalmaggiore - tei. 66 391 Industrias Aragonesas del A- Zaragoza (Spagna) - C°de Cogullada tei. 352 420 luminio S.A. METAR Milano - Via Londonio, 23 - tei. 340 633 Officine SAIRA Villafranca (Verona) - Via Marconi, 4 tei. 637 800 Remanzacco (Udine) - Zona Industriale SOCOM s.n.c. Socom - tei. 20 051 S.I.T. Baranzate (Milano) - Via Palmanova, 2/4 tei. 9904 303 Vetromeccaniche Italiane Genova - Lungo Bisagno d'Istria, 14/A nero tei. 889 451 SOCI SOSTENITORI Alcan Angeletti & Ciucani Milano - Via Locatelli, 5 - tei. 667 151 Alluminio S.p.A. Sava - Div. ISA Rho - Milano Via S. Martino 60 - Tel. 9301677 Lavorazione Leghe Leggere Milano - Via Agnello 6/1 - tei. 864 041 Montecatini Edison DIMM Milano - Foro Buonaparte, 16 - tei. 63 33 T.L.M. Alluminio G.P. Milano - Via de Togni, 2 - tei. 878 951 Ditte fornitrici di coloranti per ossidazione anodica Sacchi Pietro Milano - Ripa Ticinese, 47 - tei. 851 550 Sandoz S.A. Milano - Via Arconati, 1 - tei. 57 95 Ditte fornitrici di prodotti chimici per ossidazione anodica Cambria Industrie Chimiche Castiglione delle Stiviere (Mantova) tei. 88 216 Cofermet Metalli Milano - Via Politecnico, 3 - tei. 78 11 51 Diversey S.p.A. Milano - P.za Repubblica 27 - tei. 65 34 51 Henkel Italiana Milano - Via Alberto Mario, 65 tei. 4980 347 Sacchi Pietro Milano - Ripa Ticinese, 47 - tei. 851 550 Wyandotte Assago (Milano) - t e l . 8 4 63 410 Ditte fabbricanti di impianti di anodizzazione Tecnofinish Giussano Birone (Milano) Via della Tecnica - tei. 80561 (rete Seregno) Ditte costruttrici di infissi Lamar di Gardolo (Trento) - tei. 48 553 Bernabé Consulenti Rag. Francesco Marauta Milano - P.za Repubblica, 32 - tei 653 738 Istituti specializzati di ricerca e consulenza Istituto Sperimentale Milano - Via Turati, 8 - tei. 653 920 dei Metalli Leggeri Autorizzata la pubblicazione a norma della Legge 8-2-48 n. 37. con certificato d'iscrizione n. 240 del Registro del Tribunale di Milano - Direttore responsabile: E. Remondina - Scuola Grafica Salesiana - Arese Elenco Soci CIOA SOCI ONORARI Prof. Eugenio Bertorelle Prof. Eugenio Hugony Dott. Frely Sacchi Varese - Via Campigli, 16 Roma - Via Oceano Atlantico, 14 Milano - Largo Rio de Janeiro 5 SOCI ORDINARI Ditte di ossidazione anodica per conto terzi Anodal Anodizzatura Moderna Anzilotti 8. C. Balestri Cav. Leo Balsamo Ing. A. & F.lli Ceci Giuseppe Ciceri Giuseppe CITAN Coroxal DE.VE.GA Elettrochimica Bresciani Elettrox Friulana Ossidazione GAL-TOR GALVAR Gaser S.p.A. Gasparotto-Fondal S.p.A. Ghisoxal Industria Galvanica Dodi I.R.T.A.L.L. Lattes lng. Giorgio LI.N.A. M. & Bagno Pietrasanta (Lucca) Via Aurelia Ponte Nuovo - tei. 71 296 Forlì - Via Masettì, 31 - tei. 28 514 Casavatore (Napoli) Viale delle Industrie - tei. 584 050 Piano del Voglio (Bologna) - tei. 98 131 Bari - Via Marchese di Montrone, 47 tei. 21 35 88 Roma - Via Casifìna Vecchia, 107 tei. 27 11 148 Milano - Via Mecenate, 76 - tei. 504 121 Sesto S. Giovanni [Milano) - V.le Italia, 481 tei. 24 81 341 Ospitaletto Bresciano - Via Ghidoni, 173 tei. 64 303 Fano - Via Monfalcone, 14 - tei. 84 836 Milano - Via Apelle, 4 - tei. 25 74 619 Vigonza (Padova) - Via Chiesa-Perarolo tei. 96 411 S. Maria La Longa (Udine) - tei. 99 444 Torino - Via G. Fattori, 116 - tei. 796 400 Barasso (Varese) - Via Ferdinando Rossi, 5 tei. 73 502 Quinto de Stampi - Rozzano (Milano) tei. 82 51 150 Milano - Via Filippo da Liscate, 14 tei. 471 320 Milano - Via Astico, 24 - tei. 2560 702 Parma - Via Cufra, 8 - tei. 21 284 Imola - Via Montanara, 13 bis, tei. 25 033 Torino - Via Serrano, 15 - tei. 31 847 Melegnano (Milano) - Via Zuavi, 14 tei. 980 891 Cinisello Balsamo (Milano) Via de Amicis, 46 - tei. 9287 371 Il censimento CIOA degli impianti di anodizzazione architettonica Di recente si è concluso il censimento CIOA 1970 sugli impianti di anodiz zazione architettonica; hanno aderito al Censimento n. 164 impianti, su 184 dei quali era nota l'esistenza. I risultati possono essere cosi riepilogati: TABELLA I. Suddivisione degli impianti e dell'amperaggio installato riportati per regione Umbria Toscana Sicilia Puglia Piemonte Marche Lombardia Lazio Liguria Veneto L-'miliri Campania Abruzzi Sardegna Lucania Calabria 2 impianti 7 impianti 3 impianti 7 impianti 16 impianti 9 impianti 52 impiantì 10 impianti 7 impianti 25 impianti 17 impianti 5 impianti 4 impianti — — — — — 164 impianti Dichiarati Dichiarati Dichiarati Dichiarati Dichiarati Dichiarati Dichiarati Dichiarati Dichiarati Dichiarati Dichiarati Dichiarati Dichiarati 5000 31000 13900 28000 60900 34500 318850 56850 41600 123900 145000 17500 23000 — — Dichiarati 900000 A A A A A A A A A A A A A A TABELLA II. Distribuzione degli impianti e degli ampère installati in tre settori geografici del territorio nazionale Italia Settentrionale Italia Centrale Italia Meridionale Insulare —1— Impianti Ampere 100 45 19 545250 164 900000 272350 82400 TABELLA III. Differenza degli ampère installati nelle diverse regioni riferentesi al I e al Censimento CIOA Regioni Lombardia Emilia Piemonte-Liguria Venezie Toscana-Lazio Abruzzi-Molise-Umbria Campania-Puglia-Si cilia 1 Censimento 1966 potenza installata in Ampere Il Censimento 1970 potenza installata in Ampere 240000 90700 48700 60700 34000 28000 25000 318850 145000 102500 123900 87850 62500 59400 Con acqua deionizzata non tamponata, entro due giorni il fissaggio non è più soddisfacente ed il limite sale al massimo ad una ventina di giorni se il pH dell'acqua non tamponata è regolato a circa 6 mediante aggiunta di ammoniaca. :> La Ditta Pear, di Todi, per proteggere temporaneamente superfici metal liche verniciate a fuoco, cabine di spruzzo o di verniciatura, manigliame, ecc. dall'ossidazione, dalle avarie provocate da urti, da agenti corrosivi esterni, oli, grassi, umidità, ecc., ha messo a punto la produzione di una speciale vernice protettiva pelabile. L'iperpel A, avente le seguenti carat teristiche fondamentali: colore verde o bleu; compatibilità con solventi chetonici fino al 100%; peso specifico 8,82; formazione del film per pluristrati di reticolazione in tempo brevissimo così da essere in 4-5 minuti fuori polvere, con una essiccazione completa in 15-20 minuti. Nel settore specifico dei serramenti, tale vernice può essere vantaggio samente impiegata durante la lavorazione delle lastre e dei profilati di allu minio che, dopo piegature ed altre lavorazioni, debbono essere anodizzati. In particolare, i materiali protetti da «Iperpel A» possono essere lavorati alle presse piegatrici, alla trance o ghigliottine, per imbutitura e così via, senza essere superficialmente influenzati dagli urti o dai materiali con cui vengono a contatto durante la lavorazione. Un'altra interessante applicazione di questo prodotto si ha nella protezione dei serramenti da eventuali schizzi di calce e malta in genere una volta por tati in cantiere. Ovviamente, il prodotto può anche essere usato per la pro tezione di accessori da bagno e cucina, di parti di carrozzeria di automo bili, ecc. In quanto alla eliminazione dello strato protettivo di Iperpel A, esso viene effettuata semplicemente mediante strappo del film formatosi sul pezzo trattato. Uso di soluzioni tampone di acetato d'ammonio per il fissaggio dell'alluminio anodizzato Già l'aggiunta di 0,1% di acetato d'ammonio è sufficiente a garantire la so luzione acquosa contro considerevoli variazioni di pH che si riflettono so stanzialmente sulla qualità del fissaggio ottenuto. 1 saggi di laboratorio sono da questo punto di vista in accordo soddisfacente con quelli della esposizione all'atmosfera naturale. Come è noto, una perdita di peso nel saggio al solfito superiore a 0,20 mg/cm- denota un fissaggio non soddisfacente. Si conclude quindi che la soluzione di acetato d'ammonio si comporta bene per lungo tempo 900000 Vernice protettiva pelabile La qualità del fissaggio è stata saggiata mediante il saggio quantitativo al solfito sodico, quello alla nebbia salina e quello di esposizione atmosferica. In questo modo è stata accuratamente indagata la resistenza alla corro sione sia nelle condizioni di laboratorio che in quelle industriali. I risultati di una tipica prova sono riportati in Tab. 1. Sardegna-Lucania-Calabria 527000 confrontato con quello del bagno di acqua normale deionizzata, osservando la qualità del fissaggio nei vari casi. Per ragioni economiche è preferibile la soluzione allo 0,1% di acetato d'ammonio. La »vita» di un bagno all'acetato di ammonio è sensibilmente più lunga ed il pH si mantiene costante con buona approssimazione (le necessarie re golazioni con ammoniaca sono meno frequenti). Inoltre il fissaggio all'acetato d'ammonio non soltanto non ha un effetto detrimentale sul comportamento dei film anodici all'atmosfera industriale cor rosiva; ma saggi protrattisi per oltre quattro anni hanno rivelato che in una grande varietà dì condizioni, i film fissati in soluzioni di acetato ammonico hanno un comportamento ed una resistenza alla corrosione lievemente su periore di quella dei film fissati in acqua deìonizzata. TABELLA I. Fissaggio ottenuto in un bagno da 150 I di soluzione dì acetato d'ammonio 0,1%. -r ■ ,,. Tempo del uso tgtorniJ 0 8 15 22 pH 6,0 6,0 5,9 5,6 Perdita di peso ^ (mg/cm2) saggio al solfito 0,0 0.04 0.03 0.06 pH regolato a 6,0 con ammoniaca 29 36 40 47 54 64 6,4 6,1 5,8 5,8 5,8 5,6 0,03 0,11 0,14 0,09 0,05 0,12 *5pH regolato a 6,0 con ammoniaca L'articolo descrive l'impiego di acqua, tamponata appropriatamente me diante acetato d'ammonio, per evitare sensibili variazioni di pH, per il fis saggio dell'allumìnio anodizzato. Sono state provate soluzioni contenenti 0.1% oppure 1% in peso di acetato d'ammonio ed il loro impiego è stato IP. G. Shaesby, G. Bancroft, Transaction of the tnstitute of Metal Finishing, Voi. 48. 1970, parte 4, pago,. 140-144). —2— — 3 — 75 5,9 0,20 Elenco delle ditte che hanno ottenuto la licenza per il marchio di qualità E.W.A.A. in Europa AUSTRIA R. MANAHL ■ Bludenz MAYER & CO. - Salzburg CHRISTOF PIESSLINGER Molln/O.Oe. ROHRBACHER SCHLOSSERWARENFABRIK Wilhelm Grundmann Rohrmach/Gòlsen Ing. ULRICH STIEFLER - Krems-Donau VEREINIGTE METALLWERKE RANSHOFEN BERNOORF A.G. - Berndorf/N.Oe. BELGIO S.A. ALCAN ALUMINIUM RAEREN Raeren S.A. ALUMETAL Zaventeim S.A. L'ALUMILITE BELGE Bruxelles 2 BELGO METAL Dikkelvenne Frans DE SMET -DURANOZele S.A. EXPAL - Putte INT. ANODIZING POLIOXAL Diegerti PROMETA ET CADMIAGE GILSON Liège S.A. SAFRACO - Schoten (Anvers) Etab. Georges SMET & CO. P.V.8.A. Meerbeke ALUCOLOR - Bruxelles DENDER-ALUMINIUM - Okegem FRANCIA ALCAN-SCWARTZ - Paris 8ème Società L'ANODISATION SA. La Penne-sur-Huveaune COFRAMENALBARRE MATHIEU & PASSEDAT Paris 17ème COMPAGNIE GENERALE DU DURALUMIN ET DU CUiVRE - Faremoutiers CUIVRE & ALLIAGES - Paris 11ème S.A. ELMADUC-GANNAT - Gannat FACA - Yevallois FORGE-FER S.A. - Lorient FRANCANO - Talmay LA FENETRE AUTOMATIOUE Courbevoie Dott. G. MURA del Reparto Trattamenti Superficiali dell'ISML Caratteristiche dei principali difetti superficiali dei semilavori in lega di alluminio per anodizzazione METODECOR - Touiouse OXAL FRANCE St. Julien en Genevoi PROCOL - St.-Denis Soc. NICE ANODISATION - Nice SCAN Société de Constructions Aero-Navales du Port Neuf - Paris SEAL-BRISONNEAU & LOTZ La Pleine St.-Denis SICAL Société Industrielle et Commer ciale pour l'application de l'Aluminium Aubervillrers SOCIETE DE GALVANOPLASTIE INDU STRIELLE - Suresnes STUDAL - Paris 17ème SUPERBA - Mulhouse Nel corso delle lavorazioni dei metalli possono essere originati, nelle varie fasi, difetti di diversa natura, entità, localizzazione e frequenza. ITALIA Le denominazioni usate per i difetti, date in diverse lingue per venire in contro a coloro che hanno rapporti con l'esterno, sono quelle adottate dall'Association Internationale des Constructeurs de Matériel Aérospatial. SOCOM - Remanzacco (Ud) 19-2-68' CITAN - Sesto S. Giovanni (MI) 29-2-68* FENZI - S. Martina Buon Albergo (Vr) 16-12-68* NOVA URANO - Baranzate (Mi) 17-7-69* OSAL - Massalengo [ ì 30-9-70' METAL FINISH - Seriate (BgJ 5-10-70* OXTAR - Villanova Cartenaso (Boi 20-1-71* METALNODICA - S. Vigilio Concesio H'-O 1-7-71* SAIRA - Villafranca (Vr) 13-10-71* OLANDA ALVER N.V. - Vianen M.B. LANDSMEER & Zn. N.V. Rotterdam LIPS ALUMINIUM N.V, - Drunen REYNOLDS ALUMINIUM HOLL. Harderwijk NIJS VALE - Nrjmegen SVIZZERA ALUMINIUM-VEREDLUNGSWEHK AG Dietltkon BUEROX AG. Eloxierwerk Bùren an der Aare ELOXOR AG - Basel 25 FLUG- UND FAHRZEUGWERKE AG, ALTENRHEIN - Altenrhein (Post- 9422 Staad b/Rorschach) SCHWEIZERISCHE WAGONS- UND AUFZUEGFABRIK AG - Schlìeren " Data df concessione. Uno stesso difetto può essere esaltato o minimizzato nel corso delle suc cessive operazioni e può cambiare localizzazione; spesso, difetti apparen temente simili possono avere origini molti diverse. Per giudicare se un pezzo difettoso può essere o no recuperato, e quali rimedi possono essere adottati, occorre perciò conoscere la natura del difetto stesso. Abbiamo pensato di fare cosa utile agli anodizzatori nel descrivere, in breve, aspetto, origini e possibilità di eliminazione di alcuni dei più co muni difetti superficiali dei semilavorati in lega di alluminio estrusi e laminati. DIFETTI SU MATERIALI ESTRUSI Figura 1 - Fiamme o bande Si tratta di un difetto non rilevabile prima del decapaggio, nel corso del quale appaiono zone a diversa riflettività, accompagnate o no da un sottile polverino nero. Dopo anodizzazione, l'aspetto è caratterizzato dalla presenza di bande più scure o più chiare delle zone normali, a seconda della direzione di osser vazione. Di solito interessa un tratto di barra abbastanza lungo. L'origine prima va ricercata nel lingotto di partenza, per la presenza in esso dì disomogeneità nella distribuzione di fasi intermetalliche indisciolte o, a volte, di particelle eterogenee. L'entità del difetto dipende anche dalle modalità di estrusione e l'aspetto può essere condizionato dalla pulitura meccanica. Molto spesso il materiale è da scartare; si può tentare un recupero con una smerigliatura profonda. A volte, se la fase indisciolta è solubile, il difetto può essere eliminato mediante un trattamento termico di bonifica. Nei profilati cavi compaiono a volte delle bande in corrispondenza delle zone di saldatura, di solito su eventuali alette o sulla facce laterali. Il di fetto trae orìgine da errori nelle condizioni geometriche e termiche di — 5 — Fiamme o bande Faux bois Afdruck door ingebrand hout Adring Wood grain marks after anodising Schlieren Grippature Grippure Abrasions Krassen door hanterinsfouten Skrapmàrken Scheuerstellen Arresto e ripresa di estrusione Merk veroorzakt door stoppen en doorpersen Arrèt et reprise de flage Màrken efter uppehall I pressnlngen Stop and start marks Rattermarken Aangekleefde deeltjes Criccature Crique Cracks Scheurtjes Tvàrbrakor Risse Querrissen Strappi di estru sione Arrachement de filage Scratches and surface Inclusions Krassen en oppervlakteinsluitsels Kladdning 'Vufgefahrene Stellen Rigature di estrusione Rayure de filage Extrusion scratches Bolle (bollosità Cloques Blistered doublé skin Bollosità profonde Soufflure Blisters Persgroeven Fressningsrepor Pressriefen superficiali) Blaren Ytblazor Oberflàchenbiasen Blazen Blàzor B B8en 11 estrusione, spesso associate a difetti nel materiale di partenza. I pezzi sono da scartare. Figura 2 - Arresto e ripresa di estrusione E' un difetto immediatamente rilevabile, che si presenta come un rilievo trasversale su tutta la sezione, associato a strappi. Esso è generato da un arresto accidentale della pressa durante l'estruzione, ed è raro che un pezzo con un simile difetto giunga fino all'anodizzatore; il materiale è da scartare. Figura 3 - Criccature (trasversali) Di solito subito evidente, questo difetto si riscontra sugli spigoli, Esso si presenta a volte in una forma molto sottile, che può sfuggire ad una osser vazione affrettata. Dipende dalla cattiva scelta della temperatura e/o della velocità di estrusione in rapporto alle caratteristiche della lega e al disegno della filiera. Il materiale è da scartare. Figura 4 - Grippatile Simili alle criccature, esse si riscontrano sugli spigoli acuti e consistono in asportazioni di materiale associate a cricche. L'origine è quella stessa delle criccature; il materiale è da scartare. Figura 5 - Incollature Questo difetto, abbastanza evidente, è comunemente indicato col nome di «pulci». E' costituito da minuti strappi e piccoli rilievi superficiali, più o meno addensati, associati spesso ad altri difetti, come rigature e strappi. L'origine risiede ancora nelle scelte di una velocità e/o di una temperatura di estrusione troppo alte. Si può tentare il recupero mediante smerigliatura profonda, ma di solito ciò non è sufficiente. Figura 6 - Strappi di estrusione Difetto anch'esso piuttosto evidente, costituito da allineamenti dì strappi e grumi di metallo profondamente deformato. Anche questo difetto dipende da una cattiva scelta dei parametri di estrusione. Può essere favorito [come del resto anche le pulci) dalla presenza di trascinamenti di particelle ete rogenee sotto la pelle dell'estruso, che favorisce il distacco di porzioni dello strato corticale. Di solito è difficilmente eliminabile anche con una smerigliatura profonda. Figura 7 - Rigature di estrusione Difetto evidente, costituito da rigature più o meno profonde, a volte confi nate in ristrette zone del profilato. In quest'ultimo caso, dopo ossidazione può essere confuso con le «bande». E' di solito ricollegabile alla presenza di inclusioni di ossidi, o altre particelle eterogenee, nelle zone corticali dell'estruso, associate a gas. Altre cause possibili sono la presenza di residui grassi o la incompleta eliminazione dell'aria nella zona di attacco contenitore-filiera, con possibilità di infiltra zioni nelle zone corticali dell'estruso. A volte, se il difetto è appena accennato ed il profilato viene passato alla pulitura meccanica, in questa sede possono generarsi strappi in corrispon denza delle discontinuità sub-superficiali. Può anche accadere che il pro filato appaia integro dopo la pulitura e che durante l'anodizzazione ven gano raggiunte le discontinuità, con possibili sollevamenti ai bordi, o quanto meno apparizione di imperfezioni di vario aspetto, di colore scuro. Il materiale è da scartare. Figura 9 • Bollosità profonde. Anch'esse evidenti, sono più estese e meno nettamente delimitate delle bollosità superficiali; di solito sono isolate. Derivano dalla presenza nel lingotto di scorie, associate a discontinuità contenenti gas, che passano nelle zone centrali della sezione dell'estruso. Il materiale è da scartare. Figura 10 • Segni di raddrizzatura Difetto piuttosto evidente, costituito da una serie di tratti più lucidi, paral leli, orientati in senso obliquo rispetto all'asse dell'estruso; possono an che presentarsi come profondi intagli. Aspetto zebrato dopo anodizzazione. Dipendono da un indebito scorrimento del materiale tra i rulli di una rad drizzatrice non ben regolata. Una sregolazione molto pronunciata dà luogo agi intagli So il difetto è leggero tino essere agevolmente eliminato con una smerigliatura. Figura 11 ■ Ammaccature Difetto banale, di origini facilmente intuìbili, con possibilità di eliminazione variabili. Figura 12 - Corrosioni Difetto non sempre ben visìbile sul materiale grezzo; il decapaggio lo evidenzia, allargando e approfondendo i crateri; dopo anodizzazione si ha la massima evidenza. La profondità raggiunta non è generalmente in rela zione con l'aspetto esterno; spesso, anzi, le corrosioni meno appari scenti sono le più profonde. Fra le cause possono esservi i contatti accidentali con sostanze corrosive, che danno luogo di solito a corrosioni più evidenti, spesso con abbondanza di prodotti di corrosione e localizzate in determinate zone su determinati pezzi. Figura 8 - Bollosità superficiali Una delle forme di corrosione più temibili è quella che ha luogo durante l'immagazzinamento ed il trasporto, in condizioni che permettano la con densazione di umidità atmosferica, in strato sottile, sulle superfici metal liche. il fattore dominante è costituito dalle condizioni microclimatiche e dal grado e dalla qualità dell'inquinamento locale; la struttura e la compo sizione del materiale, per ogni data lega, possono influire sulla cinetica della corrosione, ma in maniera secondaria. Per alcune leghe, come per esempio la P-Al-Mg-Si UNI 3569/66, i casi dì corrosione da immagazzina mento sono abbastanza frequenti. Difetto evidente, costituito da rigonfiamenti degli strati superficiali, spesso in colonie allineate lungo la direzione di estrusione. Nella maggior parte dei casi, il materiale è da scartare; solo nei primi stadi si può tentare il recupero mediante smerigliatura profonda. —8 — — 9 — Dipende dall'eccessiva usura della filiera o da una utilizzazione della stessa per un numero troppo elevato di estrusioni consecutive. A seconda della profondità del difetto, può essere conveniente il recupero del materiale per smerigliatura. A volte si hanno delle rigature isolate con tracce di gra fite, facilmente riconoscibili. L'aspetto può essere molto migliorato me diante immersione dei pezzi, per 104-30*. nella vasca dell'acido nitrico e successivo decapaggio energico in soda, seguito da pulitura meccanica. ùolled- in abrasions Diffusione nella placcatura Schurfstellen Dlffusle in de platteerlaag Figg. 1-23. Le denominazioni d ciascun difetto nelle diverse lin gue, sono riportate per ogni fi gura nell'ordine seguente: italia no, francese, inglese, olandese svedese, tedesco. Macchie di tempra Warmtabehandellngs vlekken Mlssfàrgnlng genon vérmebehandllng White stains or oxydation Oxydation DIFETTI SU MATERIALI LAMINATI Il materiale è sempre da scartare. Figura 19 - Confricazioni Di solito abbastanza visibili, possono venire confuse con i punti neri, per il loro aspetto di piccoli rilievi scuri; il loro aspetto peggiora dopo anodiz zazione. Sono originate, di solito durante il trasporto, da pìccole abrasioni corri spondenti ai punti di attrito fra due lamiere in movimento reciproco; sono costituite da agglomerati di polveri metalliche e particelle di ossido molto fini e cementate insieme. Per materiali da satinare si può tentare il recupero, se il difetto è leggero, mediante trattamento con acido nitrico e successivo decapaggio in soda. Figura 14 - Paglie Figura 20 - Strappi e confricazioni Difetto di solito piuttosto evidente; peggiora dopo decapaggio e anodizza zione; l'aspetto è quello di ripiegature di materiale associate a cavità. Trae origine dalla presenza di inclusioni e cavità superficiali nel materiale di partenza, successivamente schiacciate e allungate dalla lavorazione. Il difetto è simile al precedente, ma i punti non sono in rilievo e hanno un colore biancastro. E' dovuto ancora a sfregamento fra le lamiere, ma nel corso della laminazione, in seguito a movimenti irregolari nel sistema di avvolgimento; il colore biancastro è dovuto allo schiacciamento prodotto da un successivo passaggio di laminazione, o dalla calandratura. L'eliminazione è di solito più difficile che per il caso precedente. Figura 13 - Boliosità Difetto sempre ben riconoscibile, Su materiali non placcati è da ricolle garsi alla presenza di inclusioni eterogenee nella placca di partenza. Più facilmente le boliosità si riscontrano nei placcati sottoposti a trattamento termico; a parte le boliosità dello strato placcante, di origine analoga a quella dei non placcati, il difetto più comune è la boliosità all'interfaccia metallo base-placcatura e trae origine da scarsa pulizia delle superfici. I materiali sono di solito da scartare. Figura 15 - Impronte dei cilindri e incrostazioni Sempre abbastanza evidente, il difetto può avere aspetti diversi, di cavità, rilievi, zone a diversa ricettività, ma è sempre caratterizzato dalla ripeti zione dello s t e s s o difetto, nel senso della laminazione, ad intervalli re golari corrispondenti allo sviluppo del cilindro. Dipende dalle imperfezioni del cilindro e dalla presenza di agglomerati di ossidi, di metallo o di altre particelle estranee sulla superficie del cilindro s t e s s o ; a volte tali agglomerati si staccano, aderendo al laminato e dando luogo alle incrostazioni. Difetti periodici, simili a questi, possono e s s e r e originati anche nella ca landratura o per effetto dì imperfezioni del sistema di spostamento del la minato durante il taglio o altre operazioni. Nella maggior parte dei casi il materiale è da scartare; nel caso di incrostazioni leggere si può tentare il recupero per trattamento con acido nitrico seguito da decapaggio in soda (vedi commento di Fig. 7). Figura 16 - Punti neri Figura 21 - Diffusione nella placcatura Molto spesso il difetto non è rilevabile sui materiali grezzi; dopo deca paggio è molto evidente, sottoforma di striature e macchie più o meno scure. E' originato dalla diffusione di elementi di lega del materiale plac cato attraverso lo strato placcante, fino alla superficie esterna. Ciò avviene se durante il trattamento termico la temperatura e/o il tempo sono stati tenuti a livelli troppo elevati. Il materiale è da scartare. Figura 22 - Macchie di tempra Difetto molto evidente; si tratta di macchie più o meno estese, di aspetto variabile, nel cui perimetro compaiono talvolta leggere abrasioni e/o pic coli crateri. L'origine non è molto chiara; essa è legata all'operazione di tempra e sem bra che avvenga nei punti di contatto fra le lamiere. IL materiale è da scartare. II difetto è di solito abbastanza evidente, si tratta di puntinature di varia entità, di colore scuro, distribuite senza regolarità. Derivano dalla presenza dì corpuscoli duri accidentalmente inglobati nella superficie del laminato. Il difetto può anche avere origine nella calan dratura. Per materiali da satinare può e s s e r e tentato il recupero con le s t e s s e modalità usate per le incrostazioni. Figura 17 - Fondo sporco L'aspetto del laminato è caratterizzato dalla presenza di striature scure, allungate nel senso della laminazione, più o meno fittamente addensate. Può dipendere dall'uso, durannte la laminazione, di olio non depurato o non adatto; può anche essere il risultato di una parziale bruciatura di residui grassi dopo un trattamento termico. Spesso il difetto scompare o si atte nua dopo trattamento con acido nìtrico e successivo decapaggio in soda. Figura 18 - Rigature Difetto del tutto accidentale, che molto s p e s s o condannano il materiale allo scarto. — 12 — Figura 23 - Ossidazione (macchie d'acqua) Di facile individuazione; si tratta di zone più o meno estese, di aspetto ze brato per la presenza dì striature scure allungate nel senso di laminazione. E' un attacco superficiale derivante da prolungato contatto con acqua trat tenuta per capillarità tra due fogli o all'interno di un rotolo. I! materiale è difficilmente recuperabile. Fusione di alluminio: un hobby alla portata di tutti Anche un semplice dilettante può ricavare dall'alluminio graziosi e utili og getti, fornendo ad una fonderia un modellino di polistirolo «a perdere». Per ottenere questo risultato non è necessario adottare sistemi particolari di colata: si versa l'alluminio liquefatto in un orifizio che sbocca nel mo dello, preventivamente «annegato» in sabbia di elevata colabilità. Sotto l'influenza del calore liberato dal metallo fuso, il polistirolo passa quasi completamente allo stato gassoso facendo così posto all'alluminio liquido. Si ottiene in tal modo una riproduzione fedele del metallo. Volendo, si può sottoporre il pezzo finito, dopo accurata pulizia, ad un trat tamento di ossidazione anodica e di colorazione. — 13 — Biblioteca tecnica CIOA Elenco delle Associazioni Europee di anodizzatori GERMANIA SVIZZERA Eloxal-Verband Verein Schweizerischer Eloxiewerke c/o FIDES Treuhand-Vereinigung D-6000 Franfurt/Main Taunusstrasse 52 + 60 Bleicherweg 33 Postfach 656 CH-8027 Ziirich BELGIO The European Wrough Aluminium Association GRAN BRETAGNA Acorn Anodising Co. Ltd. Rue Léopold, 7 B-1000 Bruxelles Cambridge Trading Estate Hanwell GB-London W. 7 FRANCIA Syndacat National du Revètement et du Traitement des Métaux 16, Avenue Hoche F-75 Paris (Vili) VOLUMI Burkart W., Mechanical Polishing. Ed. Robert Draper Ltd. (Teddington) 1960 - Lingua inglese. Grahm A. K., Electroplatìng Engineering Handbook, Ed. Reinhold Pubi. Co., (New York) 1962 - Lingua inglese. Fishlock D., Metal Colouring. Ed. Robert Draper Ltd. (Teddington) 1962 Lingua inglese. Metals & Plastic Pubi. Inc., Metal Finishing for Guìdebook Directory. Ed. Me tals & Plastic Pubi. Inc. (Westwood, U.S.A.) 1971 - Lingua inglese. AUSTRIA Bertorelle E., Annuario di galvanotecnica. Ed. Galvanotecnica, (Varese) 1969 - Lingua italiana. ANOXAL Co. Lit. Adal, Congrès International de ['Aluminium Anodisé en Architecture et dans les Arts Plastiques, Paris 21-23 Mar 1969. Ed. Centre Parisien de Congrés International, (Paris) 1969 - Lingua francese. SPAGNA Kifissou & Ralli Ave. GR-Egaleo-Athcns IONGRAF S.A. E-Villava [Navarra) OLANDA NORVEGIA Stichting Anodiseren Soestdijkseweg 246 z NL-BILTHOVEN ITALIA Centro Italiano Ossidatorì Anodici Via Turati, 8 [-20121 - Milano Allo scopo riportiamo l'elenco delle pubblicazioni attualmente giacenti presso tale Biblioteca. Le Associazioni dei paesi seguenti sono in via di formazione: Herr Christoff R. Piesslinger A-4591 Molln/Ober-Oeesterreich GRECIA Di recente presso la Segreteria del CIOA è stata istituita una pìccola Bi blioteca dell'Ossidatore affinchè i Soci possano prenderne visione, onde aggiornare le proprie conoscenze nel campo dell'anodizzazione. RIVISTE «Alluminio». Editoriale Sviluppo Alluminio s.r.l., Vìa Filippo Turati, 6, Milano - Lingua italiana. «Galvanotecnica». Rivista dell'Associazione Italiana di Galvanotecnica, Via Campigli, 16, Varese - Lingua italiana. A/S Nordisk Aluminiumindustri Boks 2459 Soli] N-Oslo 2 «Metal Finishing». Ed. Metal & Plastics Pubi. Inc., 9 Kinderkamack Road, Westwood, N. J. (U.S.A.) - Lingua inglese. SVEZIA «Revue de l'Aluminium». Ed. SEDAL, 5, Rue Saint-Philippe-du-Roule, ParisVille - Lingua francese. Korrosionsinstitutet Box 43037 S-10072 Stockholm 43 «Revue Suisse de l'Aluminium». Ed. Communauté d'intérèts des producteurs Suisse d'aluminium brut, lamine et file à la presse, Utoquai, 37, 8008 Zurich - Lingue tedesca e francese. — 14 — — 15 — «L'Unificazione». Ed. Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) P.zza Diaz, 2. 20123 Milano - Lingua italiana. RAPPORTI ISML REALIZZATI PER IL CIOA n. 8536 - Applicabilità dell'Isometro per la determinazione dello spessore degli strati anodici. n. 8574 - Comportamento pratico dell'anodizzazione con pigmenti organici in colori tenui. (I° rapporto). n, 9365 - Comportamento pratico dell'anodizzazione con pigmenti organici in colori tenui. (Il° rapporto). n. 9873 - L'ossidazione anodica di fili e nastri di alluminio con processi continui. n. 10910 Definizione di un metodo di prova di corrosione accelerata per il controllo degli strati di ossido anodico. n. 10912 - Studio sull'ossidazione anodica in corrente alternata. (I° rap porto). n. 11084 - Studio di un impianto tipo per ossidazione anodica per architet tura. Ia impostazione generale. n. 11508 - Studio sull'ossidazione anodica in corrente alternata. (IIQ rap porto) . n. 13259- Il fissaggio in vapore dell'alluminio anodizzato. (I° rapporto). n. 14273 - Il fissaggio in vapore dell'alluminio anodizzato. (Il° rapporto). n. 14870 - Il fissaggio in vapore dell'alluminio anodizzato. (Ili0 rapporto). n. 15267 - Studio dell'ossidazione anodica in corrente alternata. (Ill° rap porto) . n. 15533 - Il fissaggio in vapore dell'alluminio anodizzato. Risultati prove di esposizione. (IVD rapporto). n. 18030 - Il fissaggio in vapore dell'alluminio anodizzato. Risultati prove di esposizione. (V° rapporto). Annuario di galvanotecnica n. 1 JJ* Un volume di 24x17 cm. di 221 pp. Ediz. Galvanotecnica, Varese. Costo: L. 5.000. «Anche in Italia è uscita la prima edizione di un manuale di galvanica, che si affianca autorevolmente alle altre edizioni europee o americane. Anzi, la stesura dei testi sotto forma di «dialogo» conferisce al manuale un sistema di consultazione pratica e accessibile anche a coloro che sono interessati di riflesso. Una attenta lettura del manuale potrà provocare non poca meraviglia in quei tecnici di officina o utilizzatori di materiali protetti con sistemi gal vanici, convinti che in questo campo domini incontrastato l'empirismo (pe raltro intelligente). Il volume infine, dopo un'ampia trattazione di tutti i processi galvanici pre ceduta da una trattazione di argomenti teorici di fisica e chimica, viene completato da un interessante prontuario tecnico. — 16 — — 17 — AVVERTENZA PER LA COMPILAZIONE DELLE RICHIESTE DI OFFERTA E DELLE CONFERME D'ORDINE DI MATERIALE ANODIZZATO PER ARCHITETTURA A) DESCRIZIONE - 1) Materiale: indicare possibilmente con i simboli normalizzati (p. e s . P-AS 0.4 G UNI 3569 TA 1S). Se il materiale è del tipo per ossidazione, aggiungere il Simbolo AO (v. Norma UNI 3952/66 punto 2.4). 2) Forma: indicare se Telai saldati (TS), Estrusi aperti [EA), Estrusi tubolari [ET), Lami nati piani (LS), Laminati piegati (LP) o Getti accessori (GA). 4) Larghezza o sviluppo: indicare i mm di sviluppo che costituiscono la superficie totale (escluso l'interno dei profilati tubolari) e la superficie da sottoporre a preparazione meccanica (o a satinatura chimica) ; fare riferimento, se possìbile, a un disegno della sezione o a una bolla di consegna nei quali siano contrassegnate le parti significative. Ouesta indicazione non è s t r e t t a m e n t e necessaria: e s s a serve per il calcolo del prezzo, e può e s s e r e aggiunta dal fornitore. B) TIPO DI STRATO - 5) Aspetto: usare i simboli normalizzati UNI 3952/65 (ARP. ARS, ARC, IND, VET). Allegare campioni di riferimento come previsto dalla norma UNI 3952/66. G) Classe di spessore: usare i simboli normalizzati UNI 3952/66 (5, 10, 15, 20); per la scelta della classe v, Tab. 1 di tale Norma. 7) Colore: indicare il colore con l'eventuale numero di catalogo. Aggiungere E se per esterni. I se per interni. Allegare almeno 2 campioni come previsto dalla Norma UNI 3952/66. C) PREZZO - Il prezzo viene calcolato, di regola, in ragione della superficie anodizzata che è tutta quella bagnata dalla soluzione (Tranne l'interno di profilati tubolari con sezione < 1 dm 2). Il prezzo normale si riferisce a strati di 1 5JJ. di colore naturale, con semplice decapaggio preliminare. Vengono applicati supplementi nei seguenti casi: — — — — — — supplemento supplemento supplemento supplemento supplemento supplemento per per per per per per la parte lucidata o spazzolata meccanicamente (ARP, ARS) la satinatura chimica la colorazione telai saldati strati della c l a s s e 20 materiale molto corroso o graffiato D) IMBALLAGGIO - Specificare se normale (carta crespata] o altro. Indicare la data prevista. E] COLLAUDO - Specificare se avverrà p r e s s o il fornitore, o all'atto del ricevimento. Di regola il collauda avverrà statisticamente sui serramenti smontati, per partite s e c . Ta bella il 3952/66, euiru 30 giurili dalia data delia cuuseyua. I! collaudo normale riguarderà lo s p e s s o r e e il fissaggio dello strato, e la penetrazione dell'eventuale colorante, e verrà eseguito con i metodi non distruttivi previsti dalia Norma UNI 3952/66. Se il controllo non distruttivo dello s p e s s o r e non è possibile, verrà adottato il metodo misto previsto da UNI 3952/66. In questo caso, dopo la prima selezione, dovranno e s s e r e posti a disposizione del collaudatore i pezzi selezionati da controllare in laboratorio con i metodi di riferimento (anche distruttivi). GÌ PROTEZIONE TEMPORANEA - Specificare se con olio di vaselina (normale], vernice pelabile, vernice trasparente, ecc. Firma e Timbro del Cliente Nuovi scambiatori termici a fasci tubieri in «Teflon» :> Questi scambiatori di calore sono costituiti da piccoli tubi flessibili {dia metro esterno mm 2,54, oppure mm 6,35) in resina fluocarbonica «Teflon» e servono per raffreddare [a mezzo di acqua corrente), o per riscaldare (a mezzo di vapore) soluzioni del tipo più vario. L'alta resistenza del Teflon agli attacchi chimici fa sì che questi scambiatori siano utilizzabili per fluidi corrosivi, che richiederebbero altrimenti titanio, acciaio inossidabile, nichel o materiali simili. La superficie chimicamente inerte ed anti-adesiva della plastica riduce le incrostazioni sui tubi ed in molti casi elimina le note perdite di trasmissione di calore dovute ai depositi sui serpentini. — 18 — Gli scambiatori a mantello con tubi da 2,54 mm di diametro esistono in 53 dimensioni normalizzate, da 2 a 68 m2 di superficie di scambio. I modelli con tubi da 6,35 mm di diametro sono disponibili in 26 dimensioni norma lizzate, da 2 a 35 m2 di superficie di scambio, I sìngoli tubi sono separati mediante nastri di Teflon saldati. L'ermeticità dei collegamenti del fascio all'interno del mantello è assicurata a mezzo di guarnizioni toroidali facil mente smontabili. I tipi a fascio immerso sono costituiti da tubi di 2,54 mm di diametro, per lo più intrecciati, in numero di 168, 280 e 650. La lunghezza standard varia da 1,2 a 3,4 m per multipli di 30 cm. Le estremità a nido d'ape sono munite di raccordi in acciaio inossidabile, oppure in PVC stampato o flangiato. Questo tipo di scambiatori Du Pont a fascio immerso, chiamati «Supercoil», o a «Fascio Multiplo», sono molto adatti per le necessità galvaniche. I tubicini sono raccolti in 3 o 5 trecce da 56 tubicini l'una a lunghezza mag giore (10 cm) mano a mano che si trovano più all'esterno; in tal modo le trecce risultano sempre separate quando il fascio è montato a forma di U La giusta distanza fra una traccia e l'altra è mantenuta da distanziatori in piombo (filo) incapsulati in Teflon, che, grazie al loro stesso peso, man tengono lo scambiatore in posizione. Alle due estremità del fascio, attra verso i raccordi in acciaio inossidabile, passano l'acqua fredda o il vapore. Questi supplementi sono proporzionali alla superficie sulla quale sono richiesti i trat tamenti . E) TERMINE DI CONSEGNA Detti scambiatori, prodotti dalla Du Pont, sono foggiati a mantello o a fa scio immerso e i tubicini sono riuniti ad ogni estremità in modo da for mare una struttura a nido d'ape. Gli scambiatori termici a mantello sono del tipo a passaggio unico e a flusso parallelo; gli involucri sono realiz zati in acciaio inossidabile o in acciaio normale, con o senza rivestimento interno di Teflon o di altro materiale anticorrosione. Le estremità sono invece rivestite internamente di Teflon. Per i bagni di nichelatura (riscaldamento), ossidazione anodica (raffredda mento), si usano di preferenza gli scambiatori con 168 o con 280 tubi ognu no. Per la cromatura dura sono stati anche usati con successo fasci con 650 tubi (lunghezza 244 cm): con una superficie utile di scambio di 12,4 m3, ossia circa 1 m2 per 1000 kcal/h, essi liberano 11.500 kca/h (all'uscita dei tubi l'acqua di raffreddamento è avviata alle vasche di lavaggio in modo da essere riutilizzata in ragione di 4 m 3 /ti). Gli scambiatori termici a fascio tubiero in Teflon si possono usare fino a 150 °C. La pressione massima del vapore all'interno dei tubi è di 2,1 kg/cm2 eff. a 134 °C. I serpentini a fasci tubieri in Teflon praticamente non sono attaccati da alcun prodotto chimico e pertanto si presentano come un materiale ideale quando occorre evitare nel modo più assoluto contaminazioni nei bagni. La condut tività termica del Teflon è inferiore a quella dei metalli; tuttavia questa dif ferenza è in larga misura attenuata dal fatto che il coefficiente dei metalli risente fortemente delle pellicole liquide, dei depositi e delle incrostazioni, che rapidamente si formano sulle loro superfici. Tali fattori, combinati con la grande compattezza della superficie di scambio, fanno sì che gli scam biatori termici a fasci tubieri in Teflon presentino per unità di volume un rendimento superiore. Essi, in conseguenza del piccolo diametro dei tubi, possono offrire un'area di 665 m2 di superficie utile al trasferimento del calore per metro cubico di involucro, rispetto ai 133 m2/m3 di uno scambia tore convenzionale. Sviluppano fino a 39 m2 di superficie efficiente, in grado di trasferire oltre 152.000 kca!/h a 34.000 l/h. Facile è la loro installazione: essi pesano fino all'80% meno e sono delI'80% più piccoli degli scambiatori convenzionali. La loro manutenzione è semplice, soprattutto per il fatto che sono pressoché eliminati i problemi di corrosione e di incrostazione. — 19 - Come si costruiscono gli infissi in Italia J*« Il 26 maggio scorso presso la sede della FAST [Federazione delle Associa zioni Scientifiche e Tecniche) sono stati presentati agli operatori economici e alla stampa specializzata i risultati dell'ultima ricerca, in ordine di tempo, condotta dal Centro Ricerce Economiche Sociologiche di Mercato nell'Edi lizia (CRESMEJ di Roma, dal titolo: «Come si costruisce in Italia». Attrezzature degli impianti di anodizzazione Questa indagine, di cui è disponibile la relativa documentazione riassuntiva, ha avuto lo scopo di fornire agli operatori interessati indicazioni utili a con figurare gli aspetti qualitativi e le caratteristiche della domanda dei pro dotti che intervengono nelle costruzioni residenziali. L'inchiesta è stata effettuata su un campione rappresentativo di circa 2000 fabbricati residen ziali ultimati nel periodo 1967-1968, stratificato per ripartizione geografica e classi di ampiezza demografica dei comuni in base alle statistiche ISTAT. Sono stati anche registrati, particolare assai interessante, i fattori motiva zionali che hanno determinato, da parte degli imprenditori, le scelte che si sono tradotte in domanda di materiali o servizi. A t'itolo esemplificativo riportiamo in Tab. I i motivi che hanno guidato la scelta del materiale impiegato per gli infissi esterni, applicazione che va assumendo per l'alluminio un peso di mercato in crescente aumento. Esigenze minime per l'attrezzatura degli impiantì di anodizzazione s e c o n d o le raccomandazioni CIDA-EWAA Esaminando l'incidenza percentuale che i tre principali fattori di scelta — economico, estetico, tecnologico — hanno avuto circa l'adozione dei di versi materiali elencati, si rilevano per l'allumìnio valori sempre abbon dantemente superiori alla media ed elevati anche in valore assoluto. Raccomandazioni minime per la attrezzatura (anodizzazione al l'acido solforico per impieghi ar chitettonici) I fattori economico, estetico, e tecnologico, in media, contribuiscono nella misura rispettiva del 46,6%, 42,3% e 32,0%, alla formazione del quadro motivazionale da cui scaturisce la scelta di un materiale. Gli stessi fattori riferiti al caso dell'Ai assumono valori del 56,3% 67,3% e 38,7% nell'ordine. Argomento Condizioni generali 1. Disposizione genera le dell'impianto a) facilità di immagazzina mento del materiale non anodizzato b) facilità dì immagazzina mento del materiale ano dizzato e) disposizione degli stru menti di controllo d) attrezzatura per la manu tenzione Ciò significa che i tre aspetti economico, estetico e tecnologico sono alta mente apprezzati nel loro complesso quando venga decisa la scelta del l'alluminio: ne è testimonianza la somma delle tre percentuali, pari a 162,6, maggiore di quelle relative a tutti gii altri materiali considerati. Con questo abbiamo voluto fornire solo un esempio delle numerosissime considerazioni e deduzioni, dì estrema importanza dal punto di vista del l'analisi di mercato, che possono essere tratte da questa pregevole ed esauriente ricerca nel settore dei materiali e impianti per l'ediiizia. e) ciclo operativo f) laboratorio di controllo 2. Vasche a) dimensioni e capacità del le vasche b) tipo delle vasche e loro rivestimento 3. Raffreddamento a) disponibilità di fluido refrigerante per eliminare le calorie prodotte durante l'anodizzazione b} superficie di scambio (per serpentina di piombo! Evitare la contaminazione dei pezzi da parte dì sostanze depo sitate o condensate sul metallo Protezione contro gli effetti dei vapori corrosivi. Evitare i rischi di danneggiamen to meccanico durante il trasferi mento dei pezzi. Deve essere impedito l'inquina mento dei bagni per effetto di sgocciolamento durante il trasfe rimento degli oggetti. Locale chiuso separato Almeno 3 litri/ampere per l'ano dizzazione. Le altre vasche de vono essere dimensionate in modo da poter contenere il ca rico massimo. Evitare ogni rischio di contami nazione delle soluzioni da parte dei rivestimenti. Raffreddamento ad acqua. Quantità d'acqua: 12 x ìnten. corr. inst. (A) l/h = 18 — temper. acqua (°C) Numero di frigorìe per h = 12 x corrente installata 12 x corr. inst. (A) S = (in m*J 18 + t°C acqua \ 250 | 21 Altri metodi: calcoli speciali. — 20 — — 21 — Raccomandazioni minime per la attrezzatura (anodizzazione al l'acido solforico per impieghi ar chitettonici] Argomento Condizioni generali 4. Agitazione a) uniformità di temperatura nel bagno di anodizzazione Un termometro disposto contro Sa superficie degli oggetti non deve indicare una temperatura superiore di oltre 1 °C a quella misurata in un altro punto qua lunque delia vasca. b) disponibilità d'aria pressa o ventilata Portata: 12 m J /h x mJ di super ficie libera di bagno. 5. Riscaldamento com e) uniformità dell'agitazione Pressione: 2 metri d'acqua p t r metro di profondità del bagno. Non devono e s i s t e r e zone calme sulla superficie del bagno. a} quantità di calorie dispo nibili 1. Il bagno di fissaggio deve po ter e s s e r e portato da 20 °C all'ebollizione in 3 ore. Argomento Condizioni generali 10. Procedimento di anodizzazione a) controllo della densitaà di corrente 1,2 a 1,8 A/dm 2 controllato a ± 10% del valore nominale scel to. Tensione e / o intensità della cor rente visibile e annotata (o re golazione automatica). b) controllo della temperatu ra Classe 15 e inferiore: t < 22 °C (controllata a + 1 °C dei valore nominale). Classe 20 e superiore: t < 20 "C (controllata a ± 0,5 °C del valo re nominale). 11. Colorazione a) scelta del colorante e con dizioni di colorazione Coloranti raccomandati dall'indu stria dell'allumìnio." Riscaldamento uniforme, assen za di particelle solide in sospen sione (seguire le raccomanda zioni del fornitore del coloran te). 12. Fissaggio a) temperatura Minimo 95 °C dopo 15 min dal l'inizio dell'operazione di fissag gio. 2. Dopo aver introdotto nei ba gno di fissaggio una carica completa, la temperatura de ve e s s e r e riportata al valore iniziale entro 5 minuti. 6. Corrente elettrica 7. Agganciature 8. Trattamenti nari 9. Sciacquature prelimi a) tensione 20 V (24 V per leghe Ai-Si e per classi 25 e superiori) b) corrente totale (A) 1,5 x superficie massima tratta ta (dm'] e) regolazione della corrente ± 0,2 V o regolazione automati ca e / o registrazione. d) strumenti di misura Precisione verificata ogni setti mana. e) conduttori e contatti Assenza di surriscaldamento. a) Sezione idonea a trasportare la corrente richiesta Sezione > 0,5 m m ' / A per agganciature di alluminio (il tita nio esige sezioni maggiorate) b) contatti — rigidità sufficiente — assenza di surriscaldamento iocaie — contatti saldi. I pezzi devono risultare comple tamente sgrassati all'atto della introduzione nel bagno di ano dizzazione. a) sgrassatura b) decappaggio e / o brillanta tura Superficie uniforme, assenza di attacchi locali. e) neutralizzazione All'atto dell'introduzione nel ba gno di anodizzazione non devo no permanere sulla superficie degli oggetti tracce di alcalinità o di depositi superficiali. a) quantità di acqua Ricambio di i / 3 della capacità complessiva delle vasche per ogni ora ( e / o sciacquatura a spruzzo), b) pulizia della dell'acqua superficie e) disposizione delle opera zioni di sciacquatura — 22 — 13. Imballaggio dei pro dotti finiti 14. Controllo dei bagni (vedere Documen to 3 B) 15, Controllo dei pròdotti finiti Assenza di grassi o di contami nazioni stagnanti. Dopo ciascuna operazione prin cipale: — — — — trattamento alcalino trattamento acido anodizzazione colorazione. Raccomandazioni minime per la attrezzatura (anodizzazione al l'acido solforico per impieghi ar chitettonici) 16. Organizzazione b) pH 5,5 a 6,5. e) qualità dell'acqua distilla ta o demineralizzata (se viene impiegata) Resistività > 100 000 ohm x cmVcm all'alimentazione. Resistività > 20 000 ohm x c m : / c m nella vasca. Peso di estratto secco < 15 mg/litro. Assenza di ioni fosfati, fluoruro e silicati. d) vapore 100 "C minimo. Vapore saturo. a) protezione temporanea contro calce e cemento Strato protettivo resistente agli alcali, se richiesto. b) protezione temporanea contro danneggiamenti meccanici Imballaggio finale idoneo a evi tare rischi di danneggiamento meccanico nel trasporto e / o nel l'immagazzinamento. a) anodizzazione Acidità libera < 20% di p e s o : controllo settimanale. Tenore di Al < 15 g/l; controllo mensile. b) colorazione pH controllato giornalmente. e) fissaggio pH controllato giornalmente. Ni: tenore di sali di nichelio controllato settimanalmente (se viene utilizzato). Resistività dell'acqua controllata giornalmente (vedi paragrafo 12) a) s p e s s o r e dello strato Apparecchio a correnti indotte (Isometer - Permascope ecc.) UNI 6717-70. A scelta metodo microscopico e / o gravimetrico. b) efficacia del fissaggio UNI 3397-63. e) resistenza all'abrasione Prova alla ruota. a) schede di lavorazione Ogni carica da anodizzare deve e s s e r e accompagnata da un car tellino che indica la data e tutte le caratteristiche richieste. — 23 — Argomento Condizioni generali b) registrazione delle condi zioni di lavoro f7. Personale a) personale responsabile delle designazioni degli strati e delle registrazioni sulle schede di lavoro b) personale responsabile dell'applicazione dei meto di di lavoro secondo le istruzioni omologate e] personale responsabile del controllo dei bagni d) personale resp. del con trollo dei prodotti finiti e) personale responsabile della registrazione delle condizioni di lavoro Raccomandazioni minime per la attrezzatura (anodizzazione al l'acido solforico per impieghi ar chitettonici) L'andamento dei bagni viene se guito su un registro o una sche da dove sono registrati giornal mente i diversi parametri del trattamento: — pre trattamento, superficie trattata, tensione, intensità totale, durata d'anodizzazione — pH, durata e t. di colorazione — durata e t. del fissaggio — risultati controlli periodici. Uno o più tecnici o chimici qua lificati. ■ Calore Oro Ossalato di Fé ammoniacale. Colore Bronzo ■ Tonalità chiara • Acetato di Co e Permanganato di K. Colore Nero Nera MLW - Sandoz. Eventuali altri coloranti garantiti dal produttore per Impieghi architettonici. Alluminio puro: titoli da 99,3 a 99,99% Leghe di alluminio in pani: Corrofond M 3 per ossidazione lucida Corrofond M 5 per ossidazione semilucida Corrofond S 2 per ossidazione semilucida Corrofond M 7 per ossidazione tecnica Semilavorati di alluminio e sue leghe: Lamiere normali e per ossidazione anodica, nastri, dischi, tubi, profilati, barre e fiii Leghe BRI: per brillantatura Leghe Acadal: per anodizzazione autocolorata Uffici di vendita: per alluminio e sue leghe in pani, semilavorati di alluminio e sue leghe: MONTECATINI EDISON Divisione Minerali e Metalli 20121 Milano - Tel. 63.33 . 24 — 25 — T.LM. ALLUMINIO GP s.r.l. Milano - Via De Togni, 2 - Tel. 878951 TELEX 32.219 T.LM. TUTTI I SEMILAVORATI IN ALLUMINIO E SUE LEGHE Lastre, bandelle, nastri normali {ìucide-mill finish) e goffrati lastre, bandelle, nastri per ossidazione anodica lastre e nastri sagomati per coperture {trapezoidali e ondulate) profilati normali, speciali e per serramenti [serie Etruschino) barrette e fili per saldatura lastre di grandi dimensioni (larghezza mm. ^ 2500) lastre ondulate e sagomate per coperture e rivestimenti di facciate nastri spianati sotto tensione (larghezza mm. < 2540 - spessore mm. ? 0,5) lastre e nastri anodizzati e verniciati (scatole, barattoli, capsule) lastre e nastri qualità speciali per ossidazione anodica profili estrusi di grandi dimensioni fpressa da 6000 Ton.) tubi conici (illuminazione stradale) SANDOZ S. A. TECNOFINISH GIUSSANO BIRONE (MI) . Via della Tecnica - Tel. 0362.80561 ■ 80562 MACCHINE IMPIANTI PROCEDIMENTI E PRODOTTI PER TRATTAMENTI SUPERFICIALI DEI METALLI Dal nostro programma di produzione Vi segnaliamo: — Distillatori per ricupero solventi — Impianti di aspirazione e neutralizzazione fumi acidi — Tamburi automatici per asciugatura minuterie — Prodotti sgrassanti e decapanti per alluminio e sue leghe — Forni di essiccazione e forni per vernice, statici, continui, a pozzo, con riscaldamento secondo le specifiche esigenze del Cliente — Vasche e accessori per impianti di ossidazione anodica A N G E L E T T I E C I U C A N I S.P.A. VIA LOCATELLI. 5 ■ 20124 M I L A N O ■ TEL. 6 6 . 7 1 . 5 1 MILANO TUTTI I COLORANTI CREATI UNICAMENTE PER LA OSSICOLORAZIONE SEMPRE TECNICAMENTE ALL'AVANGUARDIA Inoltre: ORMINAL 4N - Un ossaiato di ferro ammoniacale particolarmente studiato e di grande stabilità TECTOBAL E - Schiumogeno che trattiene i vapori di acido solforico, pratico per mantenere puliti i bagni di ossidazione SALE PER FISSAGGIO AS PASTE « ALUPRINT » per la stampa serigrafica — 26 — 27 segue Elenco Soci CIOA Metal Finish LAMINATI nastri in rotoli normali e stirati iamiere normali e di grandi dimensioni lamiere speciali stirate prive di tensioni interne lamiere speciali, lucide, per ossidazione anodica, laccate lastre nervate Alucover,® naturali o laccate, per coperture e rivestimenti lamiere mandorlate o goffrate ESTRUSI profilati normali e speciali tubi normali e sagomati profilati di grandi dimensioni per strutture profilati brevettati LLL FB® per serramenti profilati brevettati LLL arredai® per serramenti TRAFILATI conduttori cordati in alluminio, alluminio acciaio, filo e piattina Aldrey® 051, per trasporto di energia filo per saldatura PRODOTTI SPECIALI tubi elettrosaldati pannelli Roll-Bond® per scambiatori di calore pali per illuminazione prodotti Alustrada® per la segnaletica e la sicurezza stradale (guard-rails, delineatori, sostegni per segnaletica ecc.) prodotti Alucar® per carrozzerie industriali semilavorati in lega autocolorante Acadal Metalnodica Metalux Nova Urano OCMA Octal tei. 3530 466 Officine BEAN S.p.A. OS.AL. OSDAL OSIMI Ossianodica Ligure S.r.L OSSICOLOR OSSIDAL OSSIDAN Ossidazione anodica di Zanchetta Sergio Ossidazione Emiliana Ossidazione Emiliana Normalizzati OXAL S.P.A. OXALL TUTTI I TRATTAMENTI NEL CAMPO DELL'OSSIDAZIONE ANODICA DELL'ALLUMINIO OXALMETAL OXIDAL OXTAR procedimento autocolorante su licenza dell'Istituto Spe rimentale dei Metalli Leggeri, per le applicazioni archi tettoniche pregiate di alta resistenza. Impianto omologato dalla European Wrought Aluminium Association (E.W.A.A.) per il Marchio di Qualità dell'ano dizzazione architettonica. Ponzio Giuseppe & Figli Ponzio Sud RIM RIO Ripari Giulio SICILPROFILATI SOAV Socom s.n.c. Solpar — 28 — Seriate (Bergamo) - Via Cerioli, 71 tei. 294 507 San Virgilio di Concesio (Brescia) Via Val Sorda - tei. 600 136 S. Lucia (Verona) - Via Fenilon 91/93 tei. 501 324 Baranzate (Milano) - Via Gradisca, 39 tei. 9902 822 Ascoli Piceno - Zona Industriale Castagneti tei. 29 37 Pero (Milano) Milano - Via Aselli, 5 Massalengo (Milano) tei. 78 850 (rete Lodi) Barberino Mugello (Firenze) Via Garibaldi, 77 - tei. 84 11 07 Cormano (Milano) - Via Bizzozzero, 127 tei. 9293 187 Genova-Ceranesi - Via B. Parodi tei. 794 193 Gazzada (Varese) - Via Varesina tei. 46 211 Roma - Via Casal Ferrante, 11/13 tei. 742 204 Fossalta (Modena) tei. 65 091 Conegliano (Treviso) - Via D. 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