Il diagramma di Pareto

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Il diagramma di Pareto
Il diagramma di Pareto
Quando ci sono molti elementi di cui si vuole valutare l'importanza, lo strumento da usare è il
diagramma intitolato all'economista Vilfredo Pareto, che nel 1897 dimostrò che in una regione italiana solo
poche persone possedevano gran parte della ricchezza di tutta la regione.
Per analogia in qualunque sistema sono pochi gli elementi rilevanti ai fini del comportamento del
sistema. Tutti gli altri "fanno numero".
Il principio è lo stesso della cosiddetta "legge 80/20", formulata da J. Juran:
con il 20% dei prodotti di un'azienda manifatturiera multiprodotto si realizza l'80% del fatturato, il 20% dei
componenti di un prodotto costituisce l'80% del suo valore, il 20% del tempo produce l'80% dei risultati
dell'intera giornata di lavoro.
Sono possibili altre variazioni: il 20% dei clienti produce l'80% del fatturato, il 20% dei venditori
procura l'80% dei nuovi clienti, il 20% delle persone fa l'80% delle assenze.
Il diagramma di Pareto è la combinazione di un diagramma a barre e di una curva che permette di
valutare a colpo d'occhio quali sono gli elementi rilevanti e di quanto incidono. Quando la curva si
appiattisce gli elementi sono poco rilevanti, quando si impenna ci troviamo di fronte ad elementi
importanti.
E' possibile così concentrare tutte le risorse disponibili solo su questi elementi, trascurando gli altri.
Il diagramma di Pareto è uno strumento molto utile per prendere decisioni.
Microsoft: finché c'è Windows c'è speranza - Questo articolo di Salvatore Romagnolo illustra in modo
eclatante la teoria di Pareto. La più grande software house del mondo realizza tutti i suoi utili con la
vendita dei sistemi operativi e degli applicativi per ufficio. Ma perde soldi con tutte le altre attività.
Estratto da : www.problemsetting.com
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Microsoft: finché c'è Windows c'è speranza
di Salvatore Romagnolo
La più grande software house del mondo realizza tutti i suoi utili con la vendita dei
sistemi operativi e degli applicativi per ufficio. Ma perde soldi con tutte le altre
attività
Per la prima volta nella sua storia Microsoft ha reso pubblici i risultati finanziari dettagliati delle sue
attività, in un documento trasmesso al SEC (Security Exchange Commission, il controllore
finanziario di Wall Street). La notizia, che risale a qualche settimana fa, è passata, stranamente,
inosservata.
Dal documento emerge che i ricavi di Microsoft sono in gran parte determinati dalle vendite del suo
sistema operativo per PC, Windows, e dalla suite per Office. Il fatturato derivato dalla vendita di
Windows ammonta a 2,89 miliardi di dollari nel primo trimestre fiscale 2003. In questo stesso
periodo, la divisione Information Worker, dedicata ai software per ufficio di Microsoft, registra un
fatturato di 2,38 miliardi di dollari. Infine, il settore Server Platforms, che si occupa della vendita di
sistemi operativi per server, realizza un fatturato di 1,52 miliardi di dollari.
Queste tre divisioni rappresentano l'87,8% del fatturato totale di Microsoft e consentono al gigante
di Redmond di investire nei nuovi mercati - console per videogiochi, mobilità, ecc. - senza badare a
spesa e mantenendo comodi margini.
Il dato interessante è che tutte le altre divisioni di Microsoft (nelle quali la società non opera in
regime di quasi monopolio come con Windows e Office) nel primo trimestre fiscale 2003 registrano
secche perdite.
Ad esempio, la divisione Business Solutions realizza un fatturato di 107 milioni di dollari e perdite
per 68 milioni. Il settore Home and Entertainment (incaricata in particolare della
commercializzazione di Xbox) rende pubbliche perdite per 177 milioni di dollari, a fronte di un
fatturato di 505 milioni di dollari.
Le altre due divisioni di Microsoft, MSN e Ce-Mobility (sistemi Windows per terminali mobili),
registrano, rispettivamente, perdite per 97 milioni e 33 milioni di dollari.
La pubblicazione di questi dati finanziari lascerà certamente l'amaro in bocca ai concorrenti di
Microsoft. Due anni fa, l'azienda di Bill Gates è stata riconosciuta colpevole dalla giustizia
americana di avere mantenuto, in modo illegale, il suo monopolio nei sistemi operativi per PC, ma
la casa di Redmond è riuscita a evitare una scissione delle sue attività facendo concessioni
secondarie.
Oggi, l'unica nuvola che rimane nel cielo di Microsoft è l'inchiesta della Commissione europea, che
sta indagando sulla posizione monopolistica della società americana in Europa. Ma si tratta di ben
poca cosa e il gigante mondiale del software può guardare al futuro con ottimismo. E questo
nonostante le tante perdite, perché finché c'è Windows, c'è speranza. Anzi, c'è certezza.
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