Newsletter 05 - L`avete fatto a me

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Newsletter 05 - L`avete fatto a me
L'avete fatto a me
Cooperazione e Sviluppo per la salute nei P.V.S.
Medici, infermieri, psicologi, educatori e amministrativi
Volontari per la Formazione del personale locale a Sud del Mondo.
Anno 8, n. 5
Newsletter
settembre-ottobre 2011
SEMINARIO 24 e 25 settembre
per i soci, le ONG e le persone interessate
Volontari in...formazione:
“LA CONCEZIONE DELLA MALATTIA
NELLA CULTURA AFRICANA”
presso il COE di Barzio (LC) via Milano, 4
SABATO 24 SETTEMBRE
Ore 8,30-9,30
Ore 10
Ore 10,30-12,30
Ore 13,00 pranzo
Ore 14,30- 15,30
pausa
Ore 16,30-18,00
Ore 18,30
Ore 19,30
ritrovo e assegnazione stanze
saluti del Presidente e presentazione del seminario
“L’AFRICANO E LA MALATTIA” relatore Kossi Komla-Ebri
medico, mediatore culturale e scrittore
ripresa dei lavori Kossi Komla-Ebri
PROIEZIONE FILM dal Festival del Cinema Africano
RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Marco Goglio, don Antonio Barone
S. Messa
Cena dei Popoli
DOMENICA 25 SETTEMBRE
Ore 8
celebrazione Lodi
Ore 8,30
colazione
Ore 9,30-11,30
GRUPPI DI LAVORO SUI PROGETTI IN CORSO (aperti a tutti)
Ore 11,30 -12,30
CONDIVISIONE LAVORI E AGGIORNAMENTO PROGETTI
---------------------------------------------------------------------------------------------------Costi: la partecipazione alla formazione è gratuita.
La quota per vitto e alloggio (pranzo di sabato, cena, pernottamento e prima colazione) è di € 50
Iscrizioni e info: [email protected] tel 02 67070557
Associazione L’avete fatto a me
Medici e Operatori socio-sanitari per la Formazione a Sud del Mondo
Via Copernico, 7 - 20125 Milano
telefono-fax 0267070557; e-mail: [email protected]
Rientro dal viaggio di missione
presso il Centro Medico Chirurgico “Saint Abraham”
a Gouécké – Guinea Conakry
Pensieri…
di Maria Luisa Marzorati
“Il momento migliore
per piantare un albero era 20 anni fa.
Altrimenti ,
il momento migliore è adesso”.
Proverbio Africano
Il Centro Medico Chirurgico, forse, è stato
piantato al momento giusto e dà i suoi frutti.
Uno staff di 20 persone fra cui 2 medici,
un’ostetrica e gli altri para-medici,
laboratoristi ed amministrativi, garantisce
un’assistenza sanitaria a 5 villaggi con una
popolazione totale di 95.689 persone.
Prima di tutto una riflessione sul nome:
Abramo è padre di tutti e la scelta di questo
nome in un Paese con l’80% di abitanti di
religione mussulmana ed il 20% cristiani è
già una premessa di accoglienza e di apertura.
Le cure offerte non guardano in faccia alla
religione praticata ma all’UOMO o DONNA
che si presentano con i loro problemi di
salute.
Servizi offerti:
Consultazioni
ambulatoriali,
degenza
ospedaliera, piccola e media chirurgia,
maternità, urgenze 24h/24.
Servizi di appoggio:
Laboratorio, ecografia, farmacia, trasfusioni
sanguigne.
E NOI? Io ed Eli semplicemente abbiamo
cercato di condividere con loro la nostra
professionalità e la nostra esperienza
lavorativa. Quest’anno l’obiettivo era un
miglioramento nell’ambito materno-fetale
soprattutto assistenza al travaglio e al parto,
al taglio cesareo ed alla sala operatoria
principalmente
nell’ambito
ostetricoginecologico.
La nostra giornata tipo iniziava alle 8.15 con
la lettura di una preghiera, seguiva con il
rapporto di assistenza per ogni persona
ospedalizzata, con le urgenze arrivate durante
la notte, l’evoluzione della sintomatologia
(miglioramento
o
peggioramento),
discussione dei casi più problematici e
comunicazioni varie della giornata.
Associazione L’avete fatto a me
Medici e Operatori socio-sanitari per la Formazione a Sud del Mondo
Via Copernico, 7 - 20125 Milano
telefono-fax 0267070557; e-mail: [email protected]
In seguito lavoravamo al loro fianco in
ambulatorio, sala operatoria, sala parto sino
le 13.30-14.00 e dopo una breve pausa di
ristoro e riposo iniziava la formazione.
Una breve riflessione sull’inizio della
giornata: da circa 35 anni lavoro in ambito
sanitario e non mi è mai accaduto di
condividere con gli altri colleghi un momento
di riflessione e preghiera come questa
esperienza mi ha offerto; anche nel mio
ospedale il mattino c’è la discussione dei
casi, a volte anche aggressiva e non solo
scientifica ma è veramente diverso
l’atteggiamento di condivisione e di impegno
comunitario che ho potuto vivere con lo staff
del Centro Medico Chirurgico.
Per questo motivo ho pensato di farvi
partecipi almeno con un riassunto di questa
preghiera:
PREGHIERA
DI UN OPERATORE SANITARIO
TU CHE SAI TUTTO
MI HAI CHIAMATO A VEGLIARE SULLA VITA
E LA SALUTE DELLE TUE CREATURE
POSSA L’AMORE GUIDARMI SEMPRE.
NE’ L’AVARIZIA, LA SETE DI DENARO
POSSANO ALLONTANARMI DAL MIO SCOPO:
FARE DEL BENE AI TUOI FIGLI.
POSSA
IO
VEDERE
NEI
PAZIENTI
NULL’ALTRO CHE UNA CREATURA CHE
SOFFRE.
DONAMI IL TEMPO, LA FORZA E
L’OCCASIONE DI CORREGGERE QUELLO
CHE HO IMPARATO E DI AUMENTARE
SEMPRE PIU’ LA MIA CONOSCENZA.
LA CONOSCENZA E’ SENZA FINE E IO
POSSO OGGI SCOPRIRE I MIEI ERRORI DI
IERI.
E DOMANI OTTENERE UNA CHIAREZZA
NUOVA SU QUELLO CHE OGGI MI CREDO
SICURO.
DONAMI LA LUCE
AFFINCHE’ OBBLIGATO A PENETRARE IL
SEGRETO DEI CORPI E DELLE ANIME,
NON SBAGLI LA STRADA O FERISCA
QUALCUNO NEL PASSARE.
DONAMI L’AMORE
AFFINCHE’ TROVI SEMPRE IN ME LA
DOLCEZZA, UNA FORZA PER IL DISPERATO
CHE MI ATTENDE.
DONAMI LA GRAZIA
PER TUTTI I MIEI MOMENTI BRUTTI, PER LA
MIA
INCERTEZZA,
PER
LA
MIA
FRAGILITA’DI UOMO ,LA MIA ANSIA
CHE IO RESTI ABBASTANZA SAGGIO,
BUONO, PURO, DEGNO DEL DOLORE
SACRO DI CUI LA FEDE S’E’ DONATA A ME.
DONAMI
LA
FEDELTA’
NELLA
MISERICORDIA
AFFINCHE’ NON DIMENTICHI MAI E NON
ABBANDONI MAI IL PIU’ PICCOLO DEI
MISERABILI CHE A ME E’ AFFIDATO.
DONAMI LA FORZA, O MIO DIO, AFFINCHE’
LO SCONFORTO NON SPENGA LA MIA
GIOIA, LE FERITE CHE CURO NON MI
FACCIANO DEL MALE.
AMEN
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Italiana, coetanea di mia figlia maggiore, è
immediatamente colta come indispensabile
per la sua squisita accoglienza e capacità
logistica.
La “traversata” è il prezzo da pagare per
avvicinarsi con animo ripulito alle persone
che vivono a Gouécké.
Il Centro Medico Chirurgico di Gouécké,
sperduto nella foresta a 18 ore dalle capitale,
continua con fatica e professionalità il suo
servizio da solo ma lo staff sa che può
contare sulla nostra amicizia e disponibilità.
E la conclusione con un proverbio cinese:
“Non camminare davanti a me
non riesco a seguirti
Non camminare dietro a me
non posso farti da giuda
Cammina al mio fianco e sii mio amico”.
Alzati. La vita è viaggio. Alzati
di Eli Colombo
Alla proposta di andare in Guinea Conakry,
al Saint Abraham, nella Diocesi di
N’Zerekorè a Gouécké nella foresta con
personale guineiano, ho detto subito “sì”...
senza pensare alle conseguenze del viaggio
scomodo sulla mia salute, senza considerare
le difficoltà ambientali, senza calcoli
preventivi: la vita è viaggio, alzati.
Dalla formazione alla formazione
Mi è stato chiesto di fare “formazione” sul
campo a contatto quotidiano con la realtà
locale e pertanto voglio abitare, per quei
giorni, a Gouécké, starò a loro disposizione
se e quando e quanto lo vorranno.
Non ho alcuna intenzione di portare la mia
“scienza” europea al Personale dell’
ospedale: intendo osservare come lavorano
mettendomi in ascolto senza dire, voglio
essere l’assistente dei due Primari Kokolypè
e Martin.
Conakry-N’Zérékoré-Gouécké:
La “traversata” di 18 ore di strada, a contatto
con la natura lussureggiante della Guinea,
comodamente seduto sul toyota guidato con
maestria da Yossouf-l’infaticabile, mi è
scivolata addosso con i rallentamenti causati
dalle pessime condizioni stradali e dalla
pioggia pluviale e dalla folla che vive sulla
strada. La presenza di Moira, di Caritas
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Si lavora per vivere, non si vive per lavorare
Le giornate sono organizzate in modo simile:
al mattino alle ore 08.15 tutto lo staff si trova
nella “sala sterilizzazione” per la riunione
generale dove - dopo la recita della
“preghiera del personale sanitario” - ci si
racconta in modo esemplare l’accaduto delle
ultime 24 ore, si risponde al Presidente di
turno, si pongono questioni gestionali,
cliniche e di relazioni interpersonali; il clima
è eccellente, si capisce che il lavoro è
responsabilità di tutti, ognuno dona il meglio
di sé, rammentando il senso della preghiera
fatta.
Alle ore 09.30 ci si reca alle proprie
postazioni di lavoro: il dr Kokolypé Theà, il
Direttore, alle consultazioni -visite ed
ecografie- e il giovedì in sala operatoria”bloc”; il dr Martin Niamy, il vice Direttore
alle consultazioni -visite e pronto soccorso- e
il martedì “bloc”; la sempreinordine Martine
alla Cassa e Prenotazioni; suor Agnese in
Farmacia; Odillon il saggio in Laboratorio a
dirigere il lavoro con Fassou, con Simonouoouo, con Lucie, con Elisabeth; l’altro
saggio Jerome Panfile a sorvegliare le varie
attività con Adele, con Celestine, con
Christine e figlio in grembo; Pépé “il
mussulmano” capoinfermieri a girare tra i
malati con Etienne-cécé, con Katerine e figlia
sulla schiena, con Facely, con Charlotte, con
Liopù; Henry “nianga” in Contabilità;
Zoumanigui-ZumZum anestesista con Pascal
strumentista e Agnese e Janette assistenti di
“bloc” per le urgenze e martedì/giovedì al
“bloc”; madame-matrona M.Terese ed
Elisabeth-sagefamme in sala travaglio/parto e
alle consultazioni ostetriche; chi ha lavorato
di notte lascia l’ospedale per la casa.
Alle 15.00 inizia la cosiddetta “formazione”
su temi di ostetricia quali la gravidanza
fisiologica e la gravidanza patologica
(ipertensione, diabete, preeclampsia, parto
prematuro) e su temi di ginecologia (prolasso
totale uterovaginale) e sulla ricorrente
domanda di avere figli - sessione sulla
Sterilità di coppia- con cenni di anatomia e
fisiologia dell’apparato genitale maschile e
femminile: si termina con grande attenzione
ed interesse rispondendo a decine di domande
verso le ore17.30.
L’ospedale si rilassa ma non i due Medici e
qualcuno tra i Sanitari: per loro incontro di
preparazione per la giornata di domani dalle
ore 20.30 alle ore 23 presso la sala riunioni
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delle Suore (le sTREpitose Giovanna,
Virginia e Lucia), lavoro al computer -Power
Point- allietato da birra Flag e da vino di
palma.
I saluti serali diventano di giorno in giorno
più fraterni e... spiritosi.
E’ più facile accogliere che essere accolto
Ora sono a casa e ripensando alle giornate di
Gouécké mi dico fortunato di aver trovato dei
“formatori” guineani che, con il loro sorriso
schietto e il loro esempio quotidiano, mi
hanno permesso di essere accolto non per
quel che faccio -il Medico- ma per quello che
sono stato... uno tra loro, uno con loro.
Alla fine sono io a dire a loro “merci, merci,
merci... beaucoup!”.
Camminare insieme
Al Saint Abraham di Gouécké hanno la
cultura della solidarietà, sono molto attenti
alle necessità degli altri senza falsi problemi,
senza pietismo; accolgono la sofferenza altrui
come se ne fossero direttamente colpiti, si
sentono solidali e le parole si incarnano nella
vita quotidiana.
Camminare insieme rende la fatica più
sopportabile e il dolore condiviso rende più
accettabile la sofferenza.
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L’AVETE FATTO A ME
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