Aprile 2013 - Diocesi di Verona

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Aprile 2013 - Diocesi di Verona
Aggregazioni Laicali
7 APRILE 2013
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La testimonianza di missione laicale dell’associazione Alfa-Omega
Dire la fede per suscitarla
obbiamo ritrovare il gusto di
nutrirci della
Parola di Dio, trasmessa dalla Chiesa in modo fedele, e
del Pane della vita, offerti a
sostegno di quanti sono suoi
discepoli” (Porta Fidei, 3). È
questa l’intenzione che ha
mosso l’associazione di evangelizzazione Alfa-Omega, come succede dal momento della sua fondazione
negli anni Ottanta, ad intraprendere una missione popolare in una zona campione
della parrocchia cittadina di
San Giovanni Evangelista.
Nel mese di ottobre siamo
entrati nelle case per proporre un dialogo con le famiglie
recando l’annuncio di Gesù
Cristo nato, morto e risorto e
proponendo per chi lo desiderava la partecipazione ad
un gruppo di lettura del Vangelo, mezzo impareggiabile
per conoscere Gesù e cresce-
“D
re nella fede.
“Per fede”: questo è il fondamentale richiamo che ha
fatto scattare la serie di incontri che ci hanno permesso
di avvicinare molte persone
sconosciute, ma disponibili a
dialogare con gli evangelizzatori. Nel contatto diretto
con le persone si può toccare
con mano quanto e come ogni creatura, aiutata a staccare la spina della frenesia
quotidiana e ascoltata nelle
più svariate problematiche
personali, si ponga di fronte
a se stessa nella ricerca,
spesso gravosa, di un senso
per la propria vita. La classica sosta al pozzo dell’acqua
viva (cfr Gv 4,5 ss.). Per noi
missionari è stata l’esperienza della paziente attesa del
pescatore che, pur non vedendo ciò che avviene
sott’acqua, resiste al caldo,
al freddo, alla stanchezza
perché crede fermamente
Responsabili di Alfa Omega Verona in preghiera
presso la cappella della Trasfigurazione in Seminario maggiore
che avvertirà un guizzo, una
vibrazione improvvisa capace di farlo sorridere.
Riteniamo che oggi si viva
un momento storico che impone di manifestare la fede
cristiana per sollecitare il
rapporto personale con il Signore Gesù e confermare la
ricchezza della “vita buona
del Vangelo”. È come dire:
cerchiamo di porre la base al
percorso dell’anima, un percorso di fede vera, perché
siano, il più possibile, evitati
indottrinamenti puramente
intellettuali o ripetitivi atteggiamenti devozionali.
La zona visitata nella nostra missione di evangelizzazione ha riservato molte sorprese e scoperte: musulmani
che, ospitali, conversano pacatamente nel salotto di casa
e dicono con sicurezza: «Noi
conosciamo Gesù» e risvegliano un dialogo interreligioso; atei scostanti ma non
indifferenti; adulti praticanti
che si raccomandano: «Andate dai giovani!»; i feriti
dalla vita che riescono ancora a sorridere perché la fede
li sostiene; persone indaffarate nell’incessante incombere dei ritmi della giornata
che, se potessero, comprerebbero le ore per potersi dedicare alla Parola di Dio;
giovani che non riescono del
tutto a “guardare anche se
hanno visto” o ad “ascoltare
anche se hanno udito”: tutto
un popolo, insomma, che
merita attenzione e preghiera.
A San Giovanni Evangelista, la missione ha desiderato indicare a tutti questi fratelli la Via, la Verità, la Vita
nella Parola. Tra le 270 famiglie contattate, forse qualcuna sta ora sfogliando per
la prima volta le pagine del
Vangelo. Nei gruppi che si
sono formati ci sono alcuni
partecipanti stranieri di fede
ortodossa, e ciò richiederà
particolare cura per instaurare un dialogo davvero cattolico, senza barriere. I missionari di Alfa-Omega sono
presenti e vicini. Verrà, speriamo, il momento per molti
di giungere a dire al Signore,
con fresca gioia, nella pace:
«Ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti
hanno veduto» (cfr Gb 42,5).
Maria Teresa Benaglia
MOVIMENTO CRISTIANO LAVORATORI
Da quarant’anni
nel mondo
perché cristiani
i è appena concluso l’anno del nostro
quarantennale, ed è ancora vivo il ricordo soprattutto di due importanti appuntamenti: il pellegrinaggio in Terra Santa e l’udienza con il Santo Padre. Quando si trattò di
definire a livello nazionale un programma per
le celebrazioni del 40°, subito si pensò di improntarlo alla luce di due principi: la sobrietà
e far capire chi siamo o chi vorremmo essere.
Ecco allora che il primo pensiero fu per l’incontro con il Santo Padre, che ci fu concesso
il 19 maggio scorso. Nell’aula Paolo VI eravamo in 10mila e tra questi un bel gruppo di
Verona.
Il secondo aspetto che volevamo mettere in
evidenza era quale fosse l’origine di un impegno sociale, di un impegno politico nel senso
nobile del termine, di attenzione alla vita della città, alla comunità, e inoltre l’origine, la
motivazione delle attività, dei servizi alle persone che svolgiamo, in continua evoluzione,
secondo le esigenze che si incontrano nei diversi territori.
La motivazione sta nell’art. 1 del nostro statuto e cioè che Mcl è movimento di testimonianza evangelica organizzata. L’origine è
dunque, un riconoscersi nella fede e la necessità per noi di Mcl di continuare ad identificare lì il momento di unità, noi spesso inadeguati alla grandezza del messaggio cristiano che
ci è richiesto di trasmettere.
È in forza della fede che i cristiani stanno
pienamente inseriti nel mondo. Per noi la fede
è fondativa e costitutiva dell’impegno sociale,
politico, nell’economia, nel lavoro, nella società civile. Volevamo in questo 40° richiamare chiaramente quale fosse l’origine di una
presenza, quale il punto di partenza. Volevamo che di questo ci fosse anche un segno concreto, tangibile.
Ecco allora Gerusalemme da dove ha origine la nostra fede, la terra che ha visto la storia
della salvezza, le cui strade sono state calcate
da Cristo e dai suoi. La terra da cui sono partiti per tutto il mondo coloro che di questo furono testimoni per portare a tutti il messaggio
di salvezza. Gerusalemme, dunque, le origini.
Lì si compie la storia della morte e resurrezione di Cristo ed un altro evento straordinario:
12 uomini ignavi, paurosi, in parte analfabeti,
diventano annunciatori straordinari della Parola nel mondo allora raggiungibile, fino al
S
martirio. È la Chiesa che va nel mondo.
C’è per noi forte l’immagine di Emmaus.
Anche qui due discepoli impauriti e delusi lasciano Gerusalemme. C’è l’incontro con Gesù. Lo riconoscono e in forza di quell’incontro ritornano alla città, con le sue contraddizioni e i suoi rischi. Vuole essere l’icona
dell’impegno dei laici, spesso tentati dall’abbandono ma chiamati a stare dentro alle situazioni in cui l’uomo vive proprio in forza e in
conseguenza di quell’incontro.
Cosa fare per Gerusalemme, città santa tanto amata da Dio quanto divisa dagli uomini?
Aiutare con piccoli o grandi gesti a far sì che
questa terra continui a essere abitata da una
comunità cristiana viva. Per questo abbiamo
raccolto fondi per la costruzione degli alloggi
per giovani coppie cristiane di Beit Safala, dove abbiamo incontrato le persone che vi abiteranno; e per il sostegno alle scuole, esempio
di incontro di nazioni e religioni diverse. Per
Il gruppo Mcl di Verona dopo l’udienza con il Santo Padre del 19 maggio 2012
noi di Mcl è stato uno sforzo robusto, impegnativo, frutto del concorso di tante e tante
persone che incontriamo nelle nostre realtà. È
stato questo il senso del pellegrinaggio in Terra Santa: rinnovare le nostre promesse battesimali e rinfrancare la nostra fede. E ancora,
l’incontro qui a Verona con due giovani studentesse palestinesi cristiane per non dimenticare il nostro impegno per la pace.
Viviamo tempi difficili ma noi “non abbiamo paura” perché sappiamo che con Cristo
“possiamo”. Ora è il tempo del coraggio,
dell’audacia, dell’assunzione di una rinnovata
responsabilità. Con questo spirito cominciamo da oggi a scrivere la pagina 41 della vita
del nostro movimento.
Anna Maria Leone
Presidente provinciale Mcl
«L’impegno a favore di chi
si trova in difficoltà»
i presento: mi chiamo Francesca,
ho 65 anni e sono un’ex insegnante di lettere di liceo. Il mio incontro con Mcl però, non è avvenuto in ambito
lavorativo.
Il mio avvicinarmi al movimento è dovuto all’invito della mia amica Anna Maria a
partecipare all’incontro nazionale annuale
di Mcl che si tiene a Senigallia. Sono passati ormai otto anni da questa mia prima
partecipazione, ed ogni anno vivo questa esperienza con la “curiosità” e l’interesse di
sempre, ed il senso dell’attesa non è mai
deluso, perché i temi dibattuti sono sempre
attuali, se non precorrono addirittura lo spirito e le richieste dei tempi. Cito solo il tema del seminario tenutosi nel settembre
2012: “Gioia e speranza”. Non è possibile
non cogliere in questo tema il senso del vi-
M
vere del credente, che anche papa Francesco ha ribadito con forza e convincimento
durante l’Angelus in piazza S. Pietro la domenica delle Palme.
Che cosa condivido del movimento? A
parte il saldo impianto dottrinale, l’essere
“incardinato” sulla Dottrina sociale della
Chiesa, la condivisione e la certezza che la
fede senza le opere è morta e che la carità,
anche nell’accezione originaria di Caritas,
deve costituire l’impegno costante e prioritario del cristiano, la necessità anche di esserci nel mondo e nella gestione della cosa
pubblica e quindi il non rifuggire dalla partecipazione attiva alla politica, che non si
può sempre liquidare come cosa sporca. Si
sa che la politica, appunto, non tollera vuoti e che ogni posizione abbandonata viene
immediatamente occupata, non sempre da
chi ne ha le competenze, la buona volontà e
l’onestà di intenti.
Convinta della bontà di queste tesi, ho dato anch’io la mia disponibilità e la mia buona volontà per impegnarmi nell’ambito delle elezioni comunali. E se i risultati non sono stati eclatanti, ho almeno provato con il
mio impegno a tradurre nelle proposte, se
non nei fatti, ciò in cui credo e che il movimento, di cui sono segretaria provinciale,
da sempre vive con entusiasmo.
La mia condivisione con questi principi è
attiva più che mai e rafforzata dall’impegno
del movimento soprattutto a favore di chi è
ora in grave difficoltà, economiche e non
solo. E la richiesta non sente crisi, purtroppo.
Francesca Marconcini
Segretaria provinciale Mcl