Interprete in Lingua Italiana dei Segni (LIS)

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Interprete in Lingua Italiana dei Segni (LIS)
Interprete in Lingua Italiana dei Segni (LIS)
DESCRIZIONE SINTETICA
L’Interprete in Lingua Italiana dei Segni è in grado di accompagnare l’interazione linguisticocomunicativa tra soggetto udente e non udente, mediando il trasferimento del contenuto semantico e
simbolico tra le parti, attraverso l’utilizzo delle forme e dei metodi della Lingua Italiana dei Segni.
AREA PROFESSIONALE
Erogazione servizi socio-sanitari
LIVELLO EQF
6° livello
PROFILI COLLEGATI – COLLEGABILI ALLA FIGURA
Sistema di riferimento
Denominazione
NUP
2.5.4.3.0 Interpreti e traduttori di livello elevato
3.4.5.2.0 Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale
degli adulti
1
UNITÀ DI
COMPETENZA
CAPACITÀ
(ESSERE IN GRADO DI)
CONOSCENZE
(CONOSCERE)
leggere ed interpretare le caratteristiche personali,
situazionali e contestuali proprie dell’interazione
comunicativa mediata
identificare volontà ed obiettivi della relazione
comunicativa e cogliere ogni eventuale indicatore Ø definizione di sordomutismo:
1. Diagnosi
nesso tra mutismi e sordità,
di cambiamento
interazione
cause del mutismo, ecc.
valutare il grado di sviluppo delle capacità e
comunicativa
Ø
l’evoluzione storica e culturale
dell’attitudine comunicativo - relazionale degli
nell’educazione dei sordi
attori coinvolti nell’atto comunicativo
Ø
scenari normativi e professionali
valutare l’adeguatezza tecnica, semantica e
del mondo dei sordi in Italia ed in
simbolica della propria mediazione alle esigenze
Europa
dell’interazione comunicativa
tradurre
la
morfologia
dell’interazione Ø principi di linguistica generale e
di psicolinguistica
comunicativa in un registro linguistico adeguato
alla tipologia di intervento nella mediazione Ø principi del linguaggio verbale: la
fonetica, la fonologia, gli aspetti
comunicativa
non linguistici della
cogliere e riconoscere le esigenze ritmiche
2. Mediazione
comunicazione (ad es .i gesti, le
dell’interazione comunicativa
comunicativa
espressioni del volto), ecc.
identificare ed adottare soluzioni operative
Ø i principali linguaggi non verbali:
necessarie a favorire lo sviluppo comunicativo
pittura, musica, disegno, ecc.
adeguare lo stile dell’intervento di mediazione
comunicativa alle variazioni nel comportamento Ø principi della comunicazione
verbale e non verbale
comunicativo-relazionale degli attori
Ø principi di storia ed origini della
traslare i messaggi dal canale acustico-verbale a
Lingua dei Segni Italiana
quello visivo-gestuale e viceversa, riconoscendo e
riproducendo le diverse forme idiomatiche proprie Ø sintassi, grammatica e lessico
della LIS
dei due codici comunicativi
decodificare
il
messaggio
in
entrata, Ø espressione segnica: la parolasegno ed il suo valore all’interno
comprendendo la produzione labiale e segnica
della frase, dizionario elementare
dell’emittente,
nonché
riproducendone
3. Interpretazione esaustivamente contenuti e significato
dei segni e loro classificazione,
linguistica
segni-classificatori, ecc.
adottare la successione spaziale dei segni in
ragione della diversa struttura sintattica e Ø dattilologia: le lettere dell’alfabeto
e loro articolazione dattilologica,
grammaticale della LIS
ecc.
garantire, nella traduzione linguistica, l’invariabilità
dell’associazione tra codice linguistico e codice Ø il profilo professionale
dell’interprete ed il suo codice
semantico ai fini di una corretta traslazione crossdeontologico
culturale
tradurre
morfologia
e
fenomenologia Ø tecniche e strategie di
labiolettura
dell’interazione comunicativa in una dimensione
Ø principi comuni e aspetti
relazionale adeguata
applicativi della legislazione
facilitare lo scambio relazionale al fine di favorire
vigente in materia di sicurezza
l’espressione/soddisfazione
completa
del
Ø
la sicurezza sul lavoro: regole e
4. Mediazione
fabbisogno comunicativo
relazionale
modalità di comportamento
identificare e cogliere eventuali impedimenti nella
(generali e specifiche)
dimensione comunicativo-relazionale
adottare
atti
comunicativi-comportamentali
funzionali alla rimozione dei differenti approcci
comunicativo-relazionali tra gli attori coinvolti
2
Riferimenti per lo sviluppo, la valutazione, la formalizzazione e la certificazione delle competenze
UNITÀ DI COMPETENZA
1. DIAGNOSI INTERAZIONE COMUNICATIVA
INDICATORI
CAPACITÀ
Ø analisi contesto/situazione teatro
Ø
leggere ed interpretare le
Ø
caratteristiche personali, situazionali
e contestuali proprie dell’interazione
comunicativa mediata
definizione di sordomutismo: nesso
tra mutismi e sordità, cause del
mutismo, ecc.
Ø
identificare volontà ed obiettivi della
relazione comunicativa e cogliere
ogni eventuale indicatore di
cambiamento
Ø
scenari normativi e professionali del
mondo dei sordi in Italia ed in
Europa
Ø
valutare il grado di sviluppo delle
capacità e dell’attitudine
comunicativo - relazionale degli
attori coinvolti nell’atto comunicativo Ø
dell’interazione comunicativa
Ø analisi caratteristiche soggetti
comunicativi
CONOSCENZE
Ø monitoraggio andamento
interazione/mediazione comunicativa
Ø
Ø principi comuni e aspetti applicativi
valutare l’adeguatezza tecnica,
semantica e simbolica della propria
mediazione alle esigenze
dell’interazione comunicativa
della legislazione vigente in
materia di sicurezza
la sicurezza sul lavoro: regole e
modalità di comportamento (generali
e specifiche)
RISULTATO ATTESO
morfologia dell’interazione comunicativa adeguatamente compresa
UNITÀ DI COMPETENZA
2. Mediazione comunicativa
INDICATORI
CAPACITÀ
Ø strutturazione registro linguistico per
Ø
la mediazione della comunicazione
Ø erogazione della mediazione
comunicativa (ascolto,
interpretazione, traslazione crossculturale)
Ø
Ø attuazione interventi adattativimigliorativi dello stile della
mediazione
Ø
Ø
tradurre la morfologia
dell’interazione comunicativa in un
registro linguistico adeguato alla
tipologia di intervento nella
mediazione comunicativa
cogliere e riconoscere le esigenze
ritmiche dell’interazione
comunicativa
identificare ed adottare soluzioni
operative necessarie a favorire lo
sviluppo comunicativo
CONOSCENZE
Ø
i principali linguaggi non verbali:
pittura, musica, disegno, ecc.
Ø
principi del linguaggio verbale: la
fonetica, la fonologia, gli aspetti non
linguistici della comunicazione (ad
es .i gesti, le espressioni del volto),
ecc.
Ø
dattilologia: le lettere dell’alfabeto e
loro articolazione dattilologica, ecc
Ø
principi comuni e aspetti applicativi
della legislazione vigente in materia
di sicurezza
adeguare lo stile dell’intervento di
mediazione comunicativa alle
Ø
variazioni nel comportamento
comunicativo-relazionale degli attori
la sicurezza sul lavoro: regole e
modalità di comportamento (generali
e specifiche)
RISULTATO ATTESO
scambio comunicativo efficacemente mediato
3
UNITÀ DI COMPETENZA
3. Interpretazione linguistica
INDICATORI
Ø traduzione segnica dei messaggi
CAPACITÀ
Ø
verbali
Ø traduzione verbale dei messaggi
segnici
traslare i messaggi dal canale
acustico-verbale a quello visivogestuale e viceversa, riconoscendo
e riproducendo le diverse forme
idiomatiche proprie dei due codici
comunicativi
CONOSCENZE
Ø
principi della comunicazione verbale
e non verbale
Ø
principi di storia ed origini della
Lingua dei Segni Italiana
Ø
sintassi, grammatica e lessico della
LIS
Ø
decodificare il messaggio in entrata,
comprendendo la produzione labiale Ø
e segnica dell’emittente, nonché
riproducendone esaustivamente
contenuti e significato
Ø
adottare la successione spaziale dei
Ø
segni in ragione della diversa
struttura sintattica e grammaticale
Ø
della LIS
Ø
garantire, nella traduzione
linguistica, l’invariabilità
dell’associazione tra codice
linguistico e codice semantico ai fini
di una corretta traslazione crossculturale
espressione segnica: la parolasegno ed il suo valore all’interno
della frase, dizionario elementare dei
segni e loro classificazione, segniclassificatori, ecc.
tecniche e strategie di labiolettura
i principali linguaggi non verbali:
pittura, musica, disegno, ecc.
Ø
principi comuni e aspetti applicativi
della legislazione vigente in materia
di sicurezza
Ø
la sicurezza sul lavoro: regole e
modalità di comportamento (generali
e specifiche)
RISULTATO ATTESO
messaggi correttamente tradotti
UNITÀ DI COMPETENZA
4. Mediazione relazionale
INDICATORI
Ø osservazione ed ascolto della
CAPACITÀ
Ø
tradurre morfologia e fenomenologia Ø
dell’interazione comunicativa in una
dimensione relazionale adeguata
principi di linguistica generale e di
psicolinguistica
Ø
facilitare lo scambio relazionale al
fine di favorire
l’espressione/soddisfazione
completa del fabbisogno
comunicativo
Ø
l’evoluzione storica e culturale
nell’educazione dei sordi
Ø
il profilo professionale dell’interprete
ed il suo codice deontologico
Ø
principi comuni e aspetti applicativi
della legislazione vigente in materia
di sicurezza
dimensione relazionale
Ø rilevazione indicatori di disagio
relazionale
Ø attuazione interventi strategici di
ripristino benessere relazionale
CONOSCENZE
Ø
identificare e cogliere eventuali
impedimenti nella dimensione
comunicativo-relazionale
Ø
adottare atti comunicativicomportamentali funzionali alla
Ø
rimozione dei differenti approcci
comunicativo-relazionali tra gli attori
coinvolti
la sicurezza sul lavoro: regole e
modalità di comportamento (generali
e specifiche)
RISULTATO ATTESO
relazione comunicativa efficacemente instaurata
4