139 BIBLIOTECA EMEROTECA BOTTEGA BIBLIOTECA

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139 BIBLIOTECA EMEROTECA BOTTEGA BIBLIOTECA
BIBLIOTECA EMEROTECA BOTTEGA
BIBLIOTECA
Bibliotèca ci viene in percorso gr da BIBLION libro e THEKE scrigno, cui Bibliotecàrio, Biblioteconomìa
“insieme di regole”con Biblioteconomìsta
Bìbbia, dal lat BIBLIA già gr TA BIBLIA libri, vale quale collettivo di libri, per accezione snm di Antico
Testamento o Vecchio Testamento, cui Bìblico con Biblicamènte, Biblicìsmo, Biblìsta con Biblìstica.
\ Secondo G. Galilei, la Bibbia “non dice come vada in cielo (astronomia), ma come si vada in cielo (fede)”. \
Seguono dal gr BIBLION i composti con l’ital BIBLIO quali Bibliobùs (calco di scuolabus), Bibliodiversità, lo
zoologico Bibliofagìa con Bibliòfago cui fig “divoratore di libri ovvero assiduo lettore di libri”, Bibliofilìa con
Bibliòfilo questo non essenzialmente lettore ma collezionista, Bibliografìa con Bibliogràfico e Bibliògrafo
inclusi il doppio composto Biobibliografia e Biobibliogràfico con Biografia, eppoi Biblioiàtrica (col gr
IATRIKE da IATRIA cura medica, vale “restauratore di libri”), Bibliolatrìa (con il lat LATRIA ricopiato dal gr
LATREIA culto), Bibliologìa con Bibliòlogo, Bibliomanìa con Bibliòmane, Bibliomanzìa Bibliopòla o
Bibliòpola (suff dal gr POLEO vendo, vale “libraio”), Biblioterapìa con Biblioterapèuta e Bibloterapèutico.
\ Importante derivato dal gr-lat BIBLIA è il composto Bibliografìa, con Bibliogràfico e Bibliògrafo, talvolta chiamata Bibliografia
enumerativa o Bibliografia sistematica; è l’insieme compilato d’opere di uno o più autori. Dal XVIII sec la Bibliografia è considerata
un’importante branca scientifica. Dallo studio bibliografico, è nata la necessità di una suddivisione in Bibliografia Analìtica (relativo alla
stampa e all’aspetto materiale del libro), Bibliografia Descrittiva (descrizione particolareggiata del libro), Bibliografia Critica (applicazione
totale dei metodi succitati e delle prove risultanti all'Edizione Critica). L’Edizione Critica equivale al complesso di studi atti a proporre il
testo nella sua versione originale, o almeno renderla il più vicino possibile. Una sfumatura semant vuole la Biblioteca quale sito d’elevata
dignità rispetto al snm Libreria, comunemente questa una scaffalatura per libri in vendita, per studioli, quando non per semplice arredo.\
\ Cibernetica
Dalla Mnemoteca, lo scrigno naturale della memoria dell’uomo, passammo alle Biblioteche degli amanuensi e
successivamente alle più agevoli Librerie gutenberghiane. Il processo-progresso prosegue nelle CDteche, con i dischetti
FLOPPY e CD-DVD, i quali dovranno pur essere custoditi; allora ritorneremo, chiudendo il circolo, alla Cibertèca (dall’ingl
CYBER), la memoria artificiale dell'uomo. Il gr conta KYBERNE pilota, manovratore, svoltosi nell’ingl CYBERNETICS e
nell'ital Cibernètica, la scienza che mira a clonare le operazioni del cervello umano tramite marchingegni. Il CD è nato
calcolandone la durata corrispondente a quella della Nona di Beethoven.
EMEROTECA
Ricalca la composizione Biblioteca e identifica una “raccolta di giornali”; anche per Emerotèca si dovrà
ostentare rispetto, diversamente dalla confidenziale edicola. Il lemma ci viene dal lat EPHEMERIS diario,
ereditato immutato dal gr, e THEKE scrigno, cui (EPH)EMER(IS)THEKE emeroteca. Da EPI sopra e
HEMERA giorno nasce il complanare EPHIMEROS “di un solo giorno”, cui il fedele Ephemèra con valore di
Effimero, Efèmera o Effìmera dal gr EPHEMEROS (sorta di insetto che vive un solo giorno) con Efemeroidèi
(l’Ordine), Efemèride o Effemèridi, Effìmero (che dura solo un giorno). Dalla locuzione PENTEKOSTE
HEMERA “cinquantesimo giorno”, dal gr PENTEKONTA cinquanta, si conta Pentecòste, la festività cristiana
che ricorda la discesa dello Spirito Santo cinquanta giorni dopo la Risurrezione, cui il relativo aggettivo
Pentecostàle e il sostantivo Pentecostàle “membro di chiese metodiste” attraverso l’ingl PENTECOSTAL, eppoi
Pentecostalìsmo; Pentecontòro, dal PENTEKONTORS invece, era la nave gr mossa da cinquanta remi.
Dal gr HEMERA giorno e EPHEMERIS diario, l’ital conta il pref EMERO per termini quali Emeralopìa con
Emeràlopo “mal adattamento alla poca luce” (con OPS sguardo cui i suff OPIA OPO) in opposizione a
Nictalopia e Nictalopo. Emerocàllide “sorta di pianta erbacea” delle Liliacee, col gr KALLI bello, Emeròdromo
col gr DRAMEIN correre “messaggero che copre la distanza in un giorno”, Emerografìa “ compilazione
giornalistica” con Emerogràfico, Emerològio “antico calendario” col gr LKOGOS discorso.
Fuori percorso Emero-èmero (XVI sec) di etim non accertato che vale “sorta di arbusto delle Papilionacee”, col
snm Dondolino.
BOTTEGA
Bottèga è il composto di Botte (dal lat tardo BUTTIS vasetto) con THEKE, modellato dal lat APOTHECA già gr
APOTHEKE deposito; allora sta per “deposito di vasetti” (anche in vendita). Sull’insegna farmaceutica glb,
specie in località turistiche, spicca il termine APOTHEKE. La lenizione sett di c in g, ha mutato Bottèca (BotteTeca) in Bottega.
Il lat però conta APOTHEKA per Bottega, attinto al gr APOTHEKE deposito, composto col pref APO. Per i
romani, APOTHEKA indicava comunemente la Cantina.
Nel volg mer si ode ancora la voce Putea per Aputea “apoteca” (bottega) con aferesi della A e afonia della c. In
percorso, Bottegàio o Bottegàro, Bottegànte, Botteghìno. Nella Roma capitale della Repubblica Italiana, in via
delle Botteghe Oscure, c’è sempre stata la sede nazionale del comunismo nostrano; il termine Bottegoscuròlogo,
pertanto, indicherebbe, in maniera forzata, l’esperto della politica comunista italiana. In semant popolare,
Bottèga indica la Patta dei pantaloni. Dall’ar BAGGARIN questo plur volg di BAQQAL bottegaio, l’ital conta
l’omologismo Bagarìno on Bagarinàggio.
Snm di Bottega è anche Negòzio, termine questo con una straordinaria composizione lemmatica dal lat NEG
OTIUM e sta letteralmente per senza ozio, cui Negoziàre con Negoziàbile e Negoziabilità, Negoziàle e
Negozialità, Negozialmènte, il Ppres sostantivato Negoziànte, Negoziàto questo meglio Negoziàti in termini
diplomatici, Negoziatòre, Negoziaziòne il reiterativo Rinegoziàre cui Rinegoziaziòne, Rinegoziàto e la locuzione
d’attualità Rinegoziazione mutuo; il termine volg veneto Negòssa “sorta di rete da pesca” è fig nel percorso,
direttamente dal lat NEGOSSA.
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Il pref NEG è la variante lenita di NEC, a sua volta ipocoristico di NEQUE, e indica un rifiuto, cui Dinegàre con
Diniègo (pref DE conclusivo), la congiunzione negativa *Nè (accento corretto *Né) connessa col gr ME
“particella negativa” cui l’ital Meontologìa in termine filosofico, eppoi Negàre con un desueto Niegàre, cui
Negatìvo, Negaziòne, il sostantivo Nègo o Niègo, i prefissati Abnegàre con Abnegaziòne (pref AB privativo),
Denegàre con Denegaziòne, Rinnegàre (pref RI iterativo) con Rinnegamènto, Rinnegàto e Rinnegatòre,
Neglìgere (pref NEG e LIGERE non raccogliere) con Negligènza o il fedele Negligènzia da NEGLIGENTIA
con il desueto Negghiènza da NEGLIGENTIA con normale caduta della g intervocalica, Negligènte con un
Negligentàre, Neglètto da NEGLECTUS con Negleziòne, e il glb franc Negligè (corretto Negligé).
\ Teca Bacheca Custodia Scrigno
Tèca, lat THECA custodia già gr THEKE scrigno, cui il prefissato scientifico Intratecàle; il lemma è utilizzato
quale secondo membro nelle composizioni, è incluso in una vasta varietà di lemmi e, in aggiunta ai tradizionali, se ne
potrebbero proporre di moderni e di neologismo.
Tèca è dunque in snm con Bacheca, Custodia, Scrigno, connessso con il termine gr TATEUKHOS custodia-astuccio per libri
cui Pentatèuco “i primi cinque libri della bibbia ebraica”.
Il percorso conta Antropotèca, Apotèca, Caciotèca o Caciotèka (termine autarchico, esposizione commerciabile di formaggi),
Cartotèca (raccolta di documenti cartacei), CDtèca e Mnemotèca (questo col gr MNEMON memore “tutto ciò che è raccolto
memorizzato in appositi ritrovati digitali (esempio, Chip, Key driver); il primo archivio digitale italiano sorge a Firenze nel
2010 in sede RAI, relativo ai beni culturali e artistici.
Chirotèca (col gr KHEIR mano vale “protezione della mano”), Cronotèca, Cibertèca, Discotèca cui Discoteca di Stato una
istituzione pubblica ital dal 1928 per voci e suoni della memoria storica, Documentotèca, Drivetèca, Emotèca, Filmotèca,
Fototèca e Aerofototèca, Genotèca, Gipsotèca (dal GYPSOS gesso “collezione d’opere in gesso”, come la Gipsoteca di
Antonio Canova a Possagno nel Veneto), Glittotèca “collezione di pietre incise”, Iconotèca, Ipotèca, Lipsanotèca (col gr
LEIPSANON reliquia), Litotèca (da gr LITHOS “raccolta di minerali”) con Neo-paleo-litotèca (per i reperti d’epoca),
Ludotèca (col gr LUDUS gioco “sala attrezzata per i bambini”), Mediatèca, Necrotèca, Pinacotèca (col gr PINAKS
PINAKOS quadro), Protomotèca, Video-cine-musi(ca)-audio-fonocassetto-tèca, Videotèca... eppoi, dal tradizionale
Discoteca quale luogo di ritrovo, alcuni gruppi di giovani hanno coniato una sequela di pseudoderivati, ironici, quali
Corsoteca, Piazzateca o Piazzettateca, Pizzateca, Pubteca…
\ La discoteca storica apparve a Parigi negli anni Cinquanta, col nome di Whisky à gogò, locuzione questa che poi si diffuse in spazio glb
negli anni Sessanta, in cui il franc GOGO vale “A iosa”. \
Dal lat GYPSUM già gr GYPSOS l’ital conta Gèsso (Solfato di calcio Idrato) cui Gessàia, Gessàio, Gessaiòlo, Gessàre,
Gessàto questo anche fig nella locuzione Abito gessato, Gessatùra, il dim Gessètto, Gessificàre con Gessificaziòne, il
sostantivo Gessìno e l’aggettivo Gessòso.
Bachèca è l'inc lat di BACA perla con APOTHEKA (Ved terzina); il termine sta ad indicare una cassetta-custodia con
coperchio di vetro trasparente; l'associazione con Perla verrebbe dal valore in essa contenuto, semant “una perla - una
chicca”. E verrebbe da pensare che il termine Bachelite sia dello stesso percorso tematico, per uno dei suoi aspetti, biancotrasparente, ma non è così; la Bachelìte prende il nome dal suo inventore, il chimico C. H. Baekeland (1863-1944).
Custòdia, Custodìre e Custòde hanno origini più nobili: da rad ED-OD entrare in possesso con tema indoeur KEUDH tesoro
cui anche Gùscio, questo dal lat volg CUSTJUM, con la variante Gùscia e Guscètto, il prefissato Sgusciàre cui Sgusciàto,
Sgusciatrìce, Sgusciatùra e Sgùscio (pref S sottrattivo); in franc Guscio si traduce COQUE, cui la locuzione glb A la coque,
l’omn Sgusciàre “scappar via” ha un origine onomatopeica. Il suff ODE di Custode è identico a quello di Erede e di Mercede,
dalla rad ED-OD entrare in possesso. Custode, dunque, vale “in possesso (consegna) del tesoro”, come Mercede “in possesso
(paga) della merce”, come Erède questo con un raro aferetico Rèda dal lat HEREDEM e con Rèdo questo attestatosi in
“vitello d’allattamento” anche “puledro”, cui *Eredità o Redità (con aferesi della E), Ereditàre o Redàre, Ereditàrio,
Ereditièra, che col pref GHERO vuoto, svoltosi in ERO, vale “entrare in possesso di ciò che ne era vuoto”; Reda “erede” è
omn di un Rèda inv dal lat REDA O RAEDA carro a quattro ruote d’origine celt, cui REDOLARE andare col carro con il
devb Rèdola che in metonimia diventa “viottolo”.
Del termine Scrìgno, dal lat SCRINIUM scatola, s’è persa la rad ed è privo di connessioni, ma se ne potrebbe tentare una con
il percorso della rad KREI-KRI discriminare, setacciare, scrimolo; lo scrigno, infatti, non è altro che una raccolta di oggetti
discrimninati-setacciati per essere custoditi.
Questa rad avrebbe tra l’altro prodotto il termine ol KRIBBEN raschiare cui l’omologismo Gribàna “piccolo bastimento
fluviale a fondo piatto”.
\ Una riflessione sul rad ED-OD entrare in possesso il cui incipit è omn di ED-D masticare; sorge l’immagine del nostro progenitore delle
caverne, che consuma il cibo dopo essersene in qualche maniera impossessato. Non si tratterrebbe quindi di omonimia, ma addirittura di un
unico rad di partenza, poi sdoppiatosi, come tanti. \
\ Prefissi ANTROPO ANTRO
Antropo-àntropo, dal gr ANTHROPOS uomo (umanità), cui Antròpico, Antropizzàre e Antropizzaziòne, i composti
Antropocène (col gr KAINOS nuovo-recente), Antropocentrìsmo e Antropocèntrico (col gr ANTHROPOS uomo (umanità)
che vale “uomo al centro dell’universo” in contrapposizione con Teocentrismo, Antropomòrfo, Antroposofìa (dottrina che
vede l’uomo protagonista), Antropozòico (era geologica in cui è apparso l’uomo), Antropologìa (studio dell’uomo) cui
Antropòlogo, Antropofagìa cui Antropòfago (cannibalismo).
Da non equivocare col sostantivo Antro-àntro (adottato dal 1374) snm di Caverna e Spelonca (già dal XIII sec) dal lat
ANTRUM e dal gr ANTRON cavità naturale (al fianco di un monte). Esiste ancora il termine Atrio-àtrio dal lat ATRIUM
cavità, in connessione con (variante di) ANTRIUM, cui Atriàle, il prefissato Atresìa “occlusione anatomica” (con A
privativo) da non percorrere con Atrepsìa questo dal gr THREPSIS nutrizione con A privativo; eppoi i composti
Atriogràmma, Atrioventricolàre.
Atrèplice o Atrìplice è dal lat ATRIPLEX “sorta di painta erbacea” altrimenti detta Bietolone, vrs una composizione
connessa con ATRUM, poiché appartiene alla Famiglia delle Chenopodiàcee questo con Chenopòdio (il Genere) “a piede
d’oca”, termine fig composto col gr KHEN oca e PODOS piede i cui fiori sono globosi (ad atrio) e i frutti sono ad achenio
(chiusi) ovvero indeiscenti: il suff è dal lat PLICARE piegare già gr PLEKSIA.
\ L’allitterazione gr di ANTRON antro con ANTHROPOS uomo farebbe pensare ad una preistorica associazione rad, dal fatto che il primo
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era in simbiosi con il secondo, un po’ come Casa e Casalingo, insomma la preistorica stazione degli umani.\
\ Prefisso FAGO Suffisso FAGO FAGIA
FAGO, primo membro dal gr PHAGOS PHAGEIN mangiare, cui il lat PHAGUS, l’ital Fagìsmo complanare con Famìsmo,
Fagocitàre con Fagocitaziòne, Fagocìta o Fagocìto con Fagocitàsi e Fagocitàrio, col suff CITO o CITA dal gr KYTOS cavità
svoltosi in cellula cui Citologìa e Citoplàsma; il gr conta in connessione il botanico KYTINOS “calice” per accezione quale
calice del melograno, cui Cìtino “sorta di pianta” snm di Mucchìgnero questo di voce sarda, e Cìtiso “sorta di arbusto”. Il suff
CITO ha il suo omn derivante dal lat CITUS veloce Pp di CIERE venire, cui Citòfono.
Eppoi Fagosòma in composizione con Cromosoma, il patololgico grave Fagedènico con Fagedenìsmo “sorta di tumore
distruttivo” dal composto gr PHAGEDAINA che sta per “piaga che mangia, divora”, ancora il patologico Phagofobìa.
Il percorso continua con Esòfago “porta-cibo” col pref gr OISIS “azione del portare” cui Esofagèo, Esofagìsmo, Esofagìte
(suff medico ITE), Esofagostomìa (col gr STOMIA bocca), da non associare ai prefissati quale Esoftàlmo questo col gr
EKSO fuori e OPHTHALMOS occhio (da ricordare il gruppo gr Ph pron f).
Fagòtto dal franc FAGOT involto, è d’etim incerta, cui Fagottìno, fig Fagòtto lo strumento musicale con Fagottìsta (suff
ISTA di collegamento ad un mestiere, in omn col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO) e Controfagòtto, il
prefissato Infagottàre; c’è tuttavia da dire che Infagottare da FAGOT può fig valere ingozzare, quindi connesso con
Fagocitare nel tema PHAGOS o almeno sovrapposto.
Anche per termini quali Faìna in lat FAGINA da FAGUS cui Fainèsco, appaiono connessi con PHAGUS (che nel lat tardo
muta ph in f), il primo per il suo consumo alimentare, il secondo per la sua fama di cacciatrice di amimali da cortile. Una
sorta di faina è indicata con il temine Foiònico o Foiònco, il quale in alcune contrade ha assunto le forme di una piccola
creatura immaginaria, un folletto tra i vari Lauru, Massariol…
Il percorso suffissato FAGIA FAGO conta Aerofagìa “mangia-aria” col pref gr AER aria, Afagia “incapacità di ingerire” (A
privativo), Cacofagìa “mangiare sostanze ripugnanti” (col gr KAKOS cattivo), Cheilofagìa “il mordersi ripetutamente le
labbra” (col gr KHEILOS labbro), il biologico Citofagìa (col gr KYTOS cellula), Coprofagìa con Copròfago “mangiatore di
sterco” dal gr KOPROS sterco, la censurata satira di Daniele Luttazzi in TV, Disfagìa (col pref DIS male, disturbo nel
mangiare), Geofagìa con Geòfago “spinta patologica a cibarsi di terra, cenere e simili”, Ittiofagìa con Ittiòfago “il cibarsi solo
di pesce” (col gr IKHTHYS pesce), Matallofagìa “spinta patologica ad ingerire oggetti mettalici”, Monofagìa “il cibarsi di
una sola (quaisiasi) varietà di cibo” in antitesi a Polifagìa con Polìfago “l’ingerire di tutto”, Omofagìa con Omòfago “il rito di
mangiare carne cruda”, Onicofagìa con Onicòfago (col pref gr ONYKS unghia italianizzato ONICO da non equivocare col
suffisso chimico ONICO) “abitudine di rosicchiarsi le unghie”; eppoi i termini zoologici quali Antòfago (col gr ANTHOS
fiore), Autofagìa con Autòfago “provvedere al cibo da soli” (per i cuccioli), Ematofagìa con Ematòfago “il nutrirsi del sangue
di altri animali”, Fitofàgìa con Fitòfago “cibarsi di vegetali” in opposizione a Zoofagia e Zoòfago “il cibarsi di altri animali”,
Necrofagìa con Necròfago “l’ingerire carogne animali.
Fuori percorso di FAGO, dall’idronimo Phasis, fiume nella regione della Colchide, il gr conta PHASIANOS cui il lat
PHASIANUS e l’ital Fagiàno (dei Galliformi) con Fagianàia e Fagianèlla eppoi, esplicito dal gr-lat, Fasiànidi (la Famiglia).
Da Colchide si ha il relativo Còlchico attestatosi quale pianta erbacea delle Liliacee - cui Colchicìna “alcaloide” - e snm di
Freddolina, Zafferano e finanche Bastardo.
\ Unghia
La voce gr ONYKS avrebbe portato al lat ONYKS tradotto come onice, per la somiglianza, cui l’ital Onice-ònice, donde,in
percorso, il patologico Onichìa o Onicòsi, il pref ONICO in termini quali Onicòfori (Gruppo di Metazoi, col gr PHOROS da
PHOREIN portare), Onicogrifòsi (col gr GRYPOS piegato-adunco), Onicomicòsi, Onicorrèsi (col gr RESEIS frattura).
Per unghia, invece, il lat utilizza UNGULA dim di UNGUIS già ONGWHIS, con passaggio della O in U dovuto al gruppo
letterale ng (come in Ungere e Spugna), cui l’ital Unghia-ùnghia con Unghiàta, Unghiàto, Unghiatùra, Unghièlla e Unghièllo,
Unghiòlo, l’accr Unghiòne, meglio Unghiòni, Unghiòso, Unghiùto, il denm Aunghiàre col pref adattato AD, eppoi
Unguicolàto da UNGUICULUS (con unghie senza zoccolo) dim di UNGUIS, Ungulàto da UNGULATUS, e le varianti in
complanare Ugna-ùgna con Ugnàta e Ugnàto, Ugnèlla e Ugnèllo, Ugnàre o Augnàre attestatisi in “tagliare obliquamente”cui
Ugnatùra o Augnatùra e Ugnètto, Ugnòlo, Ugnòne.
\ Feci Orina
L’ital conta molteplici snm di Còpro, questo dal gr KOPROS sterco cui Còpride “sorta di coleottero” e i composti con
COPRO quali Coprocultùra, Coprofilìa, Coprolalìa con Coprolàlico (dal gr LALIA loquacità), Coprostàsi (dal gr STASIS
stabilità vale “ristagno delle feci nel colon”); da non equivocare con termini quali Coprocessòre (pref lat CUM associativo,
italianizzato CON e Processore), Coproduttòre (pref CON e Produttore)…
Càcca o Càca con Cacàta e Caccòso, il fig Cacaiòla e una serie di composizioni quali Cacadùbbi, Cacanìdio, che ci giunge
dal lat CACARE, inv nell’ital Cacàre, già documentato in aree celt, gr, arm e slava; suo dim ital è Càccola cui Caccolòso. La
Cacca, giacché è la sostanza cattiva espulsa dall’organismo, perché non credere che sia d’identica rad del gr KAKOS cattivo,
cui Cachessìa e Cachèttico “cattiva costituzione”, Cacofonìa e Cacofònico “cattiva voce”, Cacografìa “brutta scrittura” in
opposizione a Calligrafia, Cacologìa “maldicenza”, Cacomantis “annunciatore di cose cattive” il nome scientifico del Cuculo,
il patologico Cacosmìa (col gr OSME odore) “disturbo dell’odorato”. Il frutto e l’albero Càchi o Càco è l’omologismo dal
giapponese KAKI; dato il suo colore, è vrs un’originaria connessione col persiano KHAK polvere, giallo sabbia, cui Càchi
“colore coloniale” attraverso l’ingl KHAKI o Kàki fedele al giapponese, e perché, ancora, non credere che Cacca abbia
qualche connessione, o sia in sovrapposizione, appunto per il suo aspetto e colore naturale. Altro snm di Cachi “alberofrutto” è Diòspero un adattamento fig da Diòspiro (Genere di piante) questo la composizione con DIOS “Zeus” e PYROS
“frumento”.
Il Chachi è anche indicato con Mela d’oriente e una sua varietà Kaki di Misilmeri (toponimo siciliano); il frutto è composto
da 78,20% d’acqua, il 18 di zucchero, 0,80 di proteine, 0,40 di grassi eppoi Vitamina C, Beto-carotene e Potassio.
Una tipica giacca di colore Cachi è la Sahariàna, omologismo relativo al deserto del Sahara cui Sahariàno e Sahariàde “tipo
umano” con la locuzione Razza saharide meglio da sostituire con Specie saharide; rispettando la genesi locale, si ha Sàhel
omologismo dall’ar SAHIL “pianura costiera- pianura tra savana e deserto” e quindi indica la regione meridionale del Sahara,
dall’ar volg SAL già class SA IL, cui l’aggettivo Saheliàno.
Il lemma Cacào, infine, non ha nulla del percorso, poiché è l’omologismo dall’azteco CACAHUATI attraverso lo sp
CACAO.
\ Gli occidentali bevvero storicamente del cioccolato quando fu offerto da Montezuma, re degli Aztechi, ai Conquistadores una bevanda
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localmente indicata Acqua amara, ed era cacao diluito. Il merito di aver importato storicamente il cacao in Italia spetterebbe al generale
dell’esercito spagnolo Emanuele Filiberto di Savoia detto “Testa di Ferro” (1528/1580), che lo fece conoscere a Torino dove, erede del
Ducato di Savoia, ne aveva trasferito la capitale da Chambery.
Tra i Maya, addirittura, il Cacao era così considerato che i suoi semi utilizzati quale moneta corrente; 10 semi di cacao, infatti, valeva il
prezzo di un coniglio e 100 semi uno schiavo.\
Tornando in ambito giapponese, inoltre, l’ital ne ha tratto l’omologismo Iamatologìa e Iamatòlogo in complanare con
Yamatologìa e Yamatòlogo ispirato al lemma YAMA monte ricorrente nella lingua; Nippònico, con Nipponìsmo, è
l’omologismo tratto da NIPPON terra del sole, questo la traduzione giapponese del cinese JIHPEN che è l’ellittico di
JIHPENKUO paese dove nasce il sole, cui JAPUAN donde l’ital Giappòne con Giapponèse, Giapponeserìa e
Giapponesìsmo.
Escremènto, con Escrementìzio ed Escrementòso, è un termine composto dal lat EXCREMENTUM di EXCERNERE che
vale ciò che è setacciato fuori, dal gr SKOR SKORIA cui Scòria, meglio Scòrie, con Scoriàceo (suff ACEO) questo dal
sapore di forzatura lemmatica su calco di Coriaceo, il composto Scorificàre attraverso il franc SCORIFIER con Scorificàbile
e Scorificaziòne; vrs la connessione col termine prefissato Acorìa (A privativo) dal gr AKORIA insaziabilità questo omn di
Acorìa “mancanza di pupilla” da KORE pupilla (con A privativo).
Fèci con il suo denm Defecàre (lat DE FAECARE) cui Defecànte e Defecaziòne (snm di Deiezione), da tema med FAIK, lat
FAEX FAECIS fondo del vino, cui Fèccia, Fecciùme, Feculàceo con Feculènto da Fècola del lat FAECULA amido cui il
Sagù o Sàgo ricavato dalle palme, di voce malese attraverso il ptg.
Amido-àmido invece è dal lat AMYLUM già gr AMYLON cui Amidàceo o il più esplicito Amilàceo, Amidatùra e il
prefissato Inamidàre con Inamidàto, Inamidatòre e Inamidatùra, il pref AMILO, esplicito dal lat, per composizioni quali
Amilòide (suff gr OEIDES simile a), Amilopectìna, Amiloplàsto snm di Leucoplàsto (col gr PLASTOS formato), Amilopsìna
(con Pepsina), Amilòsio (suff OSIO attraverso il franc OSE “carboidrato” di GLYCOSE), eppoi il prefissato Isoamìle con
Isoamìlico (con ISO uguale e suff chimico ILE sta per “radicale organico alifatico a cinque atomi di carbonio”)
Snm di Amido è Apprètto, attraverso il franc APPRET da APPRETER preparare assimilato all’ital prefissato Rappreso,
entrambi in percorso dal lat PRENDERE già class PRAEHENDERE prendere, cui Apprettàre con Apprettamènto,
Apprettànte, Apprettatòre, Apprettatrìce e Apprettatùra. Il franc conta ancora un DECATIR togliere l’appretto con
l’operazione DECATISSAGE cui l’omologismo Decatissàggio con Decatizzàre.
Fìmo dal lat FIMUM cui Fimìcolo (insetto) “che vive nel letame” termine poeticamente esteso nel snm di Letame ; il termine
lat è vrs connesso col gr PHIMOSIS stringimento, da porre in relazione, da un risvolto metaf, all’orifizio anale.
Letàme dal lat LAETANEM concime da LAETUS fertilizzante “che appaga le attese del coltivatore” cui Letamàio, Letamàre
e Letamaziòne fig da LAETUS lieto.
Mèggia è dal lat volg MEIIA devb da MEIARE urinare, ma attestatosi in snm ad escremento; il volg Mèrda inv dal lat
MERDA, cui lo strausato franc MERDE appare infatti in connessione. Derivati Meggiòne “escremento”, Minziòne
“orinazione” e Mìngere inv dal lat MINGERE, tutti da rad MEIGH urinare; forse in connessione, fig o meno, con la rad base
ME di MELG cui Mùngere. Mingherlìno questo termine adottato dal 1500 quale snm di Gracile (questo già dal
XIV sec), è un omologismo o meglio un esot vrs connesso fig con questo percorso attraverso il franc
MINGRELIN quale dim di MINGRE sventurato.
L’infantile onomatopeico Popò con la variante Pupù, anche nel significato di “sedere”.
Scàto ancora dal gr SKOR SKATOS sterco di tema SKAT erompere-schizzare, utilizzato quale primo membro, cui
Scatofilìa, Scatofagìa, Scatologìa con Scatològico e lo specifico Scatòlo attraverso il franc SCATOLOGIE, da non
equivocare col termine volg mas Scàtolo da Scatola e, ancora, da non equivocare col termine Escatologìa, cui Escatologìco e
Escatologìsmo, questo dal gr ESKHATOS ultimo e vale senno del poi.
Eppoi, Scìbala dal gr SKYBALON escremento.
Stèrco dal lat STERCUS cui Stercoràceo, Stercoràridi (Famiglia di uccelli), Stercoràrio, Sterquilìnio o Sterquilìno
“letamaio”, questo inc con INQUILINUS inquilino, Sterculiàcee (Famiglia di piante).
Il long conta STRUNZ sterco, cui l’omologismo sempre ricorrente Strònzo o Strònzolo (già nel XV sec) con un dialettale
Strunz che pare fedele all’originale.
Infine, Squàcchera “diarrea” con Squaccheràre, Squaccheràto e il fig Squaccheròne (sorta di formaggio), vrs un richiamo
volg a Quagliare col pref S intensivo.
Urìna-Urinàre, svoltosi in Orìna-Orinàre, dal lat inv URINA già gr OURON da AUREIN orinare, cui Orinàle o Urinàle,
Orinàrio o Urinàrio, Orinatìvo o Urinatìvo, Orinatòio, Orinaziòne o Urinaziòne, Orinòso o Urinòso, Uretère con Ureteràle o
Uretèrico e Ureterìte (suff medico ITE), Urètra con Uretràle e Uretrìte, Urèa questo col snm Carbammide, Urico-ùrico,
Urònico, il suff URIA e il pref URO, italianizzati dal gr OURIA, in termini composti quali Disurìa (disfunzione, pref gr DIS
male), Ematurìa (col pref tratto dal gr HAIMA sangue), Enurèsi (col pref gr EN sopra vale per accezione incontinenza
notturna nel letto), Nicturìa (col gr NYKS notte), Pollachiurìa (col gr POLLAKIS molte volte vale urinare più volte) Uremìa,
Uricemìa con Uricèmico, Uricosùria o Uricisurìa (cn Urico), Uricotèlico con Uricotelìsmo (col gr TELOS termine),
Urinìfero, Urinocoltùra, Urologìa cui Endourologìa (col gr ENDON dentro), Uropoièsi con Uropoiètico, Uroscopìa,
Urostomìa (col gr STOMA bocca nel senso di apertura), Urotropìna (con Atropina). Da non equivocare col termine Urìa,
questo un ipocoristico dal lat AUGURIA plur di AUGURIUM augurio.
Il gr conta il verbo DIUREO io orino svoltosi nel lat DIURESIS e DIURETICUS cui Diurèsi e Diurètico.
Snm do Orinale-Urinale è Pitàle, esplicito dal gr PITHARION recipinte da PITHOS, questo un capiente vaso cilindrico per il
trasporto di cereali o liquidi
\ Feccia Traffico
Feccia, dal lat volg FAECJA dal class FAECUS. L’azione di spostare la feccia diventa in lat TRANS FAECARE, cui
Trafficàre, Trafficàto, Trafficatòre, Traffichìno, Tràffico, Trafficòne, oggi semant in enantiosemia, poiché può trattarsi di un
traffico d’oro; il termine tuttavia à giunto in ital attraverso il prvz TRAFEGAR.
\ Lotofagi
Il Cachi è anche definito Loto del Giappone, che accresce la confusione sui mitici mangiatori di Lòto, dal lat LOTUS già gr
LOTOS, i Lotofàgi narrati da Omero nell’Odissea. In realtà, che cosa avrebbero mangiato per dimenticarsi del mondo;
escludendo il Loto giapponese, troppo fuori rotta, potremo elencare il Loto bianco egiziano (questo, secondo gli antiche greci
responsabile dell’oblio), il Loto bianco o Sicomoro, Loto falso, Loto di S. Andrea… o, addirittura, il Loto dal lat LUTUM
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semplicemente quale fango; in quest’ultimo caso, allora, si potrebbe pensare ad una sconosciuta sostanza stupefacente,
d’aspetto pastoso, consumata allo stato naturale o somministrata frammista ad acqua o, ancora, per mantenerci fedeli alla
cronaca, ai fiori di loto cresciuti nel fango inquinato da tale sostanza.
TARPEA TARPARE ESTIRPARE
TARPEA
Roma fu fondata nel 753 aC e il primo nome della roccia capitolina fu Rupe Tarpea. Tarpèa era la figlia di Spurio Tarpeio,
comandante la fortezza romana in difesa dagli attacchi sabini guidati da Tito Tazio. Pare che la giovane fosse andata in
accampamento nemico per barattare le chiavi della fortezza con un’equa quantità di scudi. Il mito però ostenta il dubbio che
Tarpea intendesse in realtà radunare l’esercito nemico (ogni soldato avrebbe dovuto consegnare del proprio, accalcandosi)
per favorire una sortita romana. I Sabini subodorarono il tranello e la giustiziarono. I Romani, padre incluso, rimasti ignari
del presunto stratagemma di Tarpea, l’avrebbero ricordata come traditrice della patria e, infausta memoria, gettavano dalla
Rupe (Tarpea) ogni condannato per tradimento.
Da Tarpea l’ital conta Tarpèio e Tarpèo.
TARPARE - ESTIRPARE
Tarpàre ed Estirpàre vengono entrambi dal lat EXSTIRPARE; questo, essendo transitato dal franc ETRAPER
tagliare col falcetto, è rimpatriato in Tarpàre. EXSTIRPARE è il denm con EX estrattivo da STIRPS sterpo o
stirpe, cui Estirpare da EXTIRPARE (adottato già nel 1300) con Estirpàbile, Estirpamènto, Estirpatòre,
Estiroatùra, Estirpaziàne, l’aferetico Stirpàre strappare gli sterpi o fig strappare dalla stirpe (radiare per
tradimento?) con Stirpàtico snm di Legnatico.
Di struttura med, è il tema med STIRP tronco, cui l’attestazione in Stèrpe o Stèrpo con Sterpàcchio, Sterpàglia,
Sterpàia, Sterpàio, Sterpàme, Sterpàre, Sterpàzzola “uccello degli sterpi” snm di Forabosco e Stiaccino, Sterpèto
con un obsoleto Stirpèto, Sterpìgno e Sterpòso dal volg lat STIRPUM svoltosi fig nel “nobile” STIRPS cui
Stìrpe,
Dal lat STIPES STIPITIS tronco, palo, connesso al tema med STIRP tronco con afonia della lettera r, l’ital
conta Stìpite con Stipitàto, il dim Stìpula o Stìpola, in volg diffuso Stòppia, snm di Seccia, e Stoppiòne, dal lat
STIPULA residui di tagli da coltura, questo omn di Stìpula da Stipulàre o Stipolàre, dal lat STIPULARI con
Stipulànte e Stipulaziòne, vrs in connessione con STIPES dal fatto che una stipula era scritta su tavoletta. Il
lemma Stùpa, tipica costruzione buddista, è un omologismo dal sct STUPAH ciuffo di capelli, passato al
significato di colmo dal tetto e nulla vieta di pensare, però, che con l’ital Stòppa cascame dal lat STUPPA, già gr
STYPPE, del tema STIRP-STIPES-STIPULA, abbiano una rad comune; da Stoppa si contano i derivati
Stoppàccio con il fig Stoppàcci, Stoppacciòso, Stoppìno con Stoppinàre, Stoppòso, la loc fig (Come un) pulcino
nella stoppa; vrs la connesione col volg Stuppieddo “unità di peso” che italianizzato varrebbe il dim Stoppiello.
Una corruzione di Stoppia ha condotto a Stuèllo “tampone per ferite” tramite il dim sett Stovello, cui Stuellàre.
I contadini, a fine raccolta, (nella fattispecie mer, del grano) bruciano le stoppie per preparare il terreno alle
nuove colture; tale pratica è indicata con Dèbbio dal lat DEBULUM terreno bruciato, cui Debbiàre e Debbiatùra
e, in complanare, il prefisssto Addebbiàre con Addebbiamènto e Addebbiatùra, simile alle forme Bacchiare e
Abbacchiare.
Da T(A)RP-EA a S-TIRP-S ed EX–TIRP-ARE, il percorso semantico pare concepibile se andiamo a pensare a
quello estremamente macchinoso di tantissimi vocaboli. Fermo il percorso lat-romano S-TIRP-S EX-TIRP-ARE,
il fattaccio di Tarpea, però, potrebbe aver fatto da fonte ispiratoria per la coniazione, o sovrapposizione, del
termine Tarpare questo in percorso dal XIV sec. Tarpare, con Tarpatùra, allora, è far volare senza le ali, più
ristrettamente tagliare le ali. Il luogo comune vuole la locuzione Tarpare le ali, ma basterebbe in breve il solo
verbo Tarpare per esprimere semant l’identica immagine: quell’uccellino, lo hanno tarpato!
Pseudoetim il termine Tarpàn omologismo dal russo TARPAN cavallo selvatico.
\ Falce
Il termine Fàlce è dal lat FALX in connessione fig con il gr PHALKES, cui Falcàre, Falcàstro (suff ASTRO), Falcàta,
Falcàto, Falcatùra, Falcètto, Falciàre, Falciatrìce, le locuzioni Falce della morte, Falce lunare e Falce messoria. eppoi
Falciòne con un volg toscano Falzone (attrezzo da macellaio), i composti Falcemìa questo termine medico (con EMIA
“sangue”) snm di Drepanocitosi e Drepanocitemia, Falcicaricatrìce.
Il gr conta uno spec DREPANON falce cui il pref medico DREPANO per lemmi quali Drepanocìta o Drepanocìto con
Drepanocìtico (col gr KYTOS cavità svoltosi in cellula), Drepanocitemìa o Depranocitòsi (suff patologico OSI) questi snm
di Falcemia.
Termine pseudoetim è invece Falcìdia con Falcidiàre, dalla locuzione lat QUARTAM FALCIDIAM quarta parte
dell’eredità, norma introdotta dal tribuno della plebe Caio P. Falcidius.
Il percorso lat FALX prosegue con il fig Fàlco (per il becco a falce) cui Falconàra (questo anche toponimo marchigiano),
Falconàre, l’accr Falcòne (in senso fig anche “antenna-macchina d’assedio-sorta di trave in gergo marinaresco”), i dim
Falconèlla o Falconèllo e Falconètto, Falconerìa, Falcònidi (la Famiglia), Falconièra, Falconière, Falconifòrmi (l’Ordine),
Falco di palude; una sorta di falco è indicato con Ghèppio dal lat AEGYPIUM già gr AIGYPIOS falco, snm del dim
Falchètto.
Il termine Fàlca “piccola tavola ad arco” dal gr PHALKES cui Falchètta, utilizzato nella terminologia marinaresca, è da
contare nel percorso in senso fig come il fig Falconètto (pezzo d’artiglieria) da Falcone.
Attraverso il prvz TARTANA falcone, vrs connesso fig col ted TART per Lancia-Dardo, l’ital ha adottato l’omologismo
Tartàna che sta per “piccolo veliero” (veloce come una lancia e da assimilare a Lancia “piccola imbarcazione”).
Con i pref, il percorso conta Defalcàre, o Difalcàre o Diffalcàre, con Defalcamènto, Defalcaziòne e Defàlco dal tardo lat
DEFALCARE (DE conclusivo), Sfalciàre con Sfàlcio (S intensivo), Strafalciàre con Strafalciòne (pref STRA “più che…”).
Snm di Falco è Sparvièro, omologismo dal prvz ESPARVIER già franc SPARWARI; in lat è MILVUS dal cui derivato
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MILVIUS è tratto l’onomastico Milva con Milvio.
Sorta di falco americano, detto Falco crestato è indicato con Caracarà omologismo di genesi tupi, attraverso lo sp-ptg, col
snm Polibòro dal gr POLIBOROS (pref POLYS molto e BOROS che divora) che sta per il lat “Onnivoro”.
LAMPO LAMPIONE LAMPONE
LAMPO
Làmpo, sostantivo devb dal lat tardo LAMPARE, attinto immutato al gr LAMPO splendo connesso con
LAMPROS lucente e con EKLAMPSIS lampeggiamento cui il fig Eclampsìa o Eclamsìa “crisi isteriche” con
Eclàmptico (pref EK fuori)
Il percorso lat di Lampo conta una serie di derivati e composti quali Làmpada o Làmpade o Làmpana e Lampàra
o ancora Làmpa attraverso il franc LAMPE cui Lampadàrio, il dim Lampadìna cui le locuzioni Lampadina a
incandescenza, Lampadina al neon, Lampadina a basso consumo… il primo valido esperimento di accensione di
una lampadina, per opera di Edison, risale al 1879.
In percorso, il composto Lampadedromìa (col gr DRAMEIN correre) snm di Lampadaforìa o Lampadeforìa
(col gr PHOREIN portare), l’ant gara greca con atleti che reggevano fiaccole accese; oggi, sopravvive nel
folclore. come nelle manifestazioni sciistiche. Eppoi, direttamente da Lampo, Lampàre e il fig Lampànte,
Lampeggiàre, Lampeggiamènto, Lampeggiànte, Lampeggiatòre, Lampeggìo, lo sdrucciolo Lampèggio,
Lampìridi (Famiglia di insetti) cui la Lucciola, Lampìsta (suff ISTA di collegamento ad un mestiere, in omn col
suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO) con Lampisterìa, Lamprèda “sorta di pesce dei Petromizonti
(col gr LAMPROS lucente) con Lampridifòrmi (l’Ordine) il fig Lampredòtto “abomaso di bovimo macellato”.
In connessione fig gli omologismi Lampassàto questo adottato in araldica (attributo di uccelli dalla lingua con
smalto particolare, rispetto ai Linguati con smalto diverso) dal franc LAMPAS “sorta di patologia alla bocca” e
fig Lampàsso “sorta di tessuto”; poco credibile la connesione del termine marinaresco Lampàzza o Lapàzza
d’etim non trovato.
Lampùca o Lampùga è una sorta di pesce mediterraneo, ancora vrs connesso fig in questo percorso, snm di
Corifèna questo dalla composizione gr KORYS cima-elmo e PHAINO io mostro cui Corifènidi (la Famiglia) e
Corifèo dal lat CORYPHAEUS già gr KORYPHAIOS “che mostra istruzioni di competenza di chi è in cima
(elmo-autorità)” svoltosi nel senso di Capocoro o Banditore; in percorso etim Còrifa “genere di palme con un
ciuffo di foglie in cima”, Corìmbo dal lat CORYMBUS già gr KORYMBOS “infiorescenza allineata” cui il
composto botanico Corìmbo-tirso, Corimbo è anche l’ant termine marinaresco per indicare un ornamento delle
navi.
Allampanàre e Allampàto, sono termini mataforici che stanno rispettivamente per dimagrire e magro come un
lumicino. Il termine Clampsìa è direttamente dal gr EKLAMPSIS (pref EK fuori e suff IA d’astrazione), ovvero
fig attacco improvviso al quale pare siano connessi, nel contesto tematico rad indoeur, il glb ted Blitz “guerra
lampo” attraverso il composto BLITZKRIEG dove KRIEG vale “guerreggiare”, i glb ingl Blinker “strumento
per attivare i lampeggianti”, Blizzard “intensa tempesta a ciel sereno”,
Attraverso l’ingl FLASH lampo (di luce), l’ital ha adottato il glb Flash con Flashing e fig i composti letteraricinematografici Flashback “episodi passati” e Flash forward “episodi futuri”, questo con FORWARD avanti.
In senso fig, Lampante vale Lapalissiàno, questo ispirato al nome del capitano franc J. Chabannes de La Palice
(1470\1525) - pron la palis, nome distorto in La Palisse - la cui caduta fu celebrata in versi ovvi, inconfutabili
\...\ prima di morire, era ancora in vita \...\
Nelle abitazioni della Grecia Antica, il Lampadòforo o Lampadèforo era la statua raffigurante un giovane che
regge una lampada per illuminare l’ambiente. Tedòforo è invece, per accezione moderna, il portatore della
fiaccola olimpica, dal gr DAIDO fiaccola e il suff PHOROS io porto da PHOREUS portatore di PHOREIN
portare, in versione latina TAED-FER, cui Foronomìa termine idraulico; termine alieno Foronidèi “Gruppo di
animali viventi entro tubi chirinosi da essi prodotti” dal nome della ninfa Io indicata col patronimico Phoronis
ossia “figlia di Foroneo” col suff OIDEI (plur di OIDE) che scientificamente ne indica il valore di “Sottordine”
come in Lemuroidei.
Quale secondo membro delle composizioni Lampadoforo e Tedoforo, in ital appare FORO che, dal gr PHERO,
lat FER che porta, da rad BHER, sta per portare in senso durativo, in complanare con FERO come in Apoforèti
dal gr APOPHERO porto via, Conìfero “che porta frutti a forma di cono” (abete, pino...), Prolìfero “che portagenera vari organismi”.
La locuzione lat ancora attuale Relata refero vale “riporto ciò che mi è stato detto (relazionato)”.
Dalla rad BHER sono derivati Farètra dal gr-lat PHARETRA che porta le frecce cui Faretràto, Feràce (suff
ACE) dal lat FERACEM che porta nel senso di fecondo cui Feracità o Feracitàde o Feracità, Fèrcolo dal lat
FERCULUM vassoio (per portare), Ferentàrio dal lat inv FERENTARIUM “milite con le armi da getto”,
Ferètrio dal lat FERETRIUM “che porta i trofei della vittoria” tutti connessi con Feretro; termine alieno
Ferecratèo o Ferecràzio, con Ferecràtico, dal la PHERECRATIUM già gr PHEREKRATEIOS “verso poetico grlat”, relativo al poeta Ferecrate (V sec aC). Eppoi l’avverbio Fòrse da FORSIT già locuzione lat FORS SIT
destino sia da intendere sorte portata cui Inforsàre (IN illativo), Fortùito “(portato) dal destino”, Forièro, Furière
e Furerìa transitati dal franc FOURRIER approviggionare. Dal termine lat FORS il franc ha coniato
FORSENER cui Forsennàre con Forsennatèzza e Forsennàto componendolo con SIN senno e vale “fuori di
senno”; da non includere nel percorso Forsterìte (suff ITE per minerali) “minerale di silicio”, omologismo in
onore dello scienziato J.Forster (1754/1794).
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\ Probo
La rad BHER portare col pref PRO, erede di un ant indoeur PRO BHU che cresce favorevolmente e sct-vedico PRA BHU
eminente, cui il lat PROBARE giudicare buono (approvare) e il percorso ital Pròbo che porta avanti il valore dal lat
PROBUS (attestatosi nel snm di Buono), cui Probìviro o Probovìro “uomo onesto” con il lat VIR uomo (al plur Probìviri), la
locuzione lat PROBI VIRI uomini probi, e l’opposto Improbo-ìmprobo col pref IN negativo e Rèprobo col pref RE di senso
inverso cui Reprobàre “disapprovare”; ancora, Probàbile “approvazione prudente” con Improbàbile (pref IN negativo),
Probabiliorìsmo (teologia morale), Probabilìsmo e Probabilìsta (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, in omn
col suff ISTA di collegamento ad un mestiere), Probabilìstico, Probabilità, Probabilmènte, Probità e Improbità (pref IN
negativo).
Eppoi, con attestazione nel senso di “provare per giudicare buono”, con lenizione della b in v 1, eccetto i sopravvissuti fedeli
all’etim quali Probàndo con Probandàto o Probaziòne, Probànte, Probatìvo, Probatòrio l’ital conta, sovente in complanare,
Pròva o un desueto Pruòva, Provàbile con Provabilità, Provàre con Provànte, Provàto, Provatùra, Provaziòne, Pròvola questo
dim di Prova cui un Provolàre, l’accr Provolòne, Provètta questo transitato dal franc EPROUVETTE, i dim Provìno adottato
nella cinematografia cui l’evitabile verbo Provinàre, i prefissati Approvàre (pref AD) con Approvaziòne, Comprovàre (pref
COM associativo), Disapprovàre (pref DIS negativo), Riprovàre (pref RI ripetitivo) e Riprovàre (pref RE di senso inverso
vale “disapprovare” insomma Reprobare) cui Riprovaziòne e Riprovèvole questo con suff ital di aggettivo verbale attivo
EVOLE. Infine una serie di composizioni quali Provacircùiti, Provapìle, Provatransìstor o Provatransistòri, Provatùbi,
Provavàlvole.
Da un’attestazione in enantiosemia PROBER riprovevole cui PROBRUM vergogna, da un ant PRO BHEROS ciò che è
portato avanti (contro qualcuno), il lat conta il denm IMPROBARE col pref IN illativo, cui l’ital Rimproveràre col devb
Rimpròvero rafforzato dal pref RI intensivo, e che pertanto contiene tre pref RI IN PRO alla rad BHER, cui le varianti
Rimprocciàre con Rimpròccio o Rimbròccio, Rimbrottàre col devb Rimbròtto. Col pref OB del valore di verso, con la
variante originale in OP, infine, il lat conta OPPROBRIUM cui Obbròbrio già Oppròprio con Obbrobriòso e Obbrobriosità
che può essere tradotto “ l’essere dalla parte della vergogna”.
Termine in complanare è Improperàre con Impropèrio, meglio Impropèri, col perf IN intensivo, dal lat IMPROPERARE
rimproverare snm di IMPROBRARE. PROPERARE è il denm di PROPERUS frettoloso.
Dalla composizione SUPER e la rad BHER è nato Supèrbo “che si porta sopra”, passato fig nel significato di alterigia “che
si crede al di sopra degli altri”, cui Supèrbia, un Supèrbio, Superbìre questo inv dal lat SUPERBIRE denm da SUPERBUS.
Da non inserire nel percorso di BHER il termine Probàtico, dal lat PROBATICUS già gr PROBATIKOS da PROBATON
pecora, donde la locuzione piscina probatica, dove si lavavano le pecore.
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Lenizione questa della b in v frequente nel volg mer dove Bacile si muta in Vasile, Bacio in Vaso, Barba con Barbiere in Varva e Varviere.
LAMPIONE
Lampiòne era il lume contenuto in un involucro di vetro per l’illuminazione stradale, la cui manutenzione
spettava al Lampionàio, cui il dim Lampioncìno ovvero portatile come oggi la Lampadina tascabile. Passato poi
ad indicare anche il lume delle carrozze. Lampione è la ridenominazione, dal precedente toponimo Fanale, di
un’isoletta delle Pelagie, dove la presenza umana è data in concreto dal faro. Lampedusa, l’isola maggiore, è così
denominata, dal fatto che i pescatori l’avrebbero identificata “isola piena di lampi” (lampi-usa\lampiridi-usa).
Una seconda versione, vuole il toponimo dell’isola derivante dal gr LEPAS-ADOS (lat class LOPAS-ADIS)
mollusco-ostrica.
Il lemma Ostrica-òstrica è dal lat OSTREA derivato dal gr OSTRAKON coccio, cui Ostricoltùra.
\ Fanale Torcia
Per le auto, si è preferito il termine Fanàle, attingendolo al gr PHANOS lampada cui Fanalàio, Fanalerìa, Fanalìno, Fanalìsta,
oppure Faro. Fàro è giunto solo per derivazione toponomastica (Le Sette Meraviglie Ved Sette...). L’identicità iniziale FA dei
termini includerebbe una comune rad PHA di luce, che sembra insistere nel gr PHAIDROS splendente cui l’unità do misura
dell’illuminamento Phot, nel lat FACULA, dim di FAX-CIS face, torcia cui Fiàccola e in Favilla (Ved Fiamma…), eppoi, in
onomastica, Fedra e il mitologico Fetonte, il figlio del Sole, cui Fetònte (Genere di uccelli Pelecaniformi) questo adottato dal
1820.
Tòrcia, cui la locuzione Torcia elettrica, con Torcètto, Torcièra e Torcière, infine, è un esot franc attinto a TORCHE,
considerato un discendente del lat TORQUERE torcere (Ved Inciso...) e che Torcia abbia a che vedere con il verbo Tòrcere
non pare una forzatura; in ogni caso, nel passato, le torce erano costruite con materiale attorcigliàto e fatte ruotare per
segnalazioni codificate. La culla della Torcia elettrica spetta ai Paesi anglosassoni dove fu costruita nel 1896 e chiamata
FLASHLIGHT luce lampeggiante, causa l’impossibilità della tecnica di poter allora contare di un flusso ininterrotto di
elettricità. I brevetti per una torcia tubolare e affidabile furono assegnati a David Misell dal 1895.
Attraverso il franc RIDER, questo dal ted ant RIDAN torcere, l’ital conta l’omologismo prefissato Arridàre (AD allativo)
“termine marinaresco” con il sostantivo Arridatòio.
LAMPONE
Il lemma Lampòne ci viene da una forma sett L’AMPON, con l’articolo saldato per il fenomeno della
concrezione, e la vocale e restituita. È di tema med, da AMPOMA - A privativo e POMA(O) - non è un pomo
nel senso che per la sua minuta dimensione non può essere classificato tra i Pomi, simile a Pometto, Pomodoro,
Pomarancia... Attraverso il franc FRAMBOISE lampone, l’ital conta l’esot Framboise “liquore al lampone” e
l’omologismo fig Framboèsia “malattia tropicale”.
L’identico meccanismo linguistico dell’articolo saldato che avrebbe prodotto i termini Lampasciòne o
Lambasciòne o ancora Lambàggiòne “sorta di cipolla selvatica amara” quali tentativi di italianizzarre il volg mer
Lampasciuni; vrs dall’inc con Cresciòne (erbacea piccante commestibile) snm di Nasturzio, termine questo dal
lat SENECIONEM sotto l’influsso di CRESCERE, cui ancora il dim Sollècciola o Salèggiola o Solèggiola,
questo snm di Calderugia e di Senecione. I Lampasciùni, così omologato in lingua, stando alle preferenze, sono
dei cipollacci selvatici, della famiglia dei Muscari, utilizzati cotti in condimento per il loro gustoso sapore
amarognolo.
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\ Statua
Stàtua dal lat inv STATUA, è il devb da STATUERE deliberare, stabilire, cui Statuàle con l’opposto Antistatuàle,
Statualizzàre, Statualizzaziòne, Statuària, Statuàrio e Statuìna, eppoi Statuìre con il Pp ital Statuìto e Statùto fedele al Pp lat
STATUTUS con Statutàle e Statutàrio, Statùra inv dal lat STATURA lo stare ritto con Staturàle e, dai risvolti verbali
STATUIRE-STITUERE, i prefissati Destituìre da DE STITUERE con Destituìto e Destituziòne, Istituìre o l’aferetico Stituìre
col proprio Pp Istituìto o Instituìre da IN STITUERE con Istituèndo o Instituèndo, Istitutìvo, Istitùto o Institùto dal Pp lat
INSTITUTUM, Istitutòre o Institutòre con Istitutrìce o Institutrìce, Istituziòne o Instituziòne con Istituzionàle,
Istituzionalìsmo, Istituzionalizzàre e Istutizionalizzaziòne. Restituìre da RE STITUERE con Restituìbile, Restituìto
Restitutìvo, Restitutòre, Restitutòrio e Restituziòne, Sostituìre da SUBSTITUERE con la forma sostantivata Sostitùto fedele
al Pp lat SUB STITUTUS e la forma aggettivata Sostituìto dal Pp ital, cui Sostituìbile con Sostituibilità con l’opposto
Insostituìbile, eppoi Sostitutìvo, Sostitutòre e Sostituziòne.
\ La statua più alta al mondo è di un Budda in Cina, alta 128 metri. \
La rad è l’antichissima STHA fermarsi cui Stàbile con Stabilimènto, Stabilìre, Stabilità, Stabilitùra e Stabilizzaziòne, l’ingl
STEADY stabile cui il glb composto Steadicam “strumento per la stabilità della cinepresa questa in ingl CAMERA.
i composti e prefissati Astàbile (A privativo), Bistàbile (BIS due volte), Fotostàbile, Instàbile e Instabilità (IN negativo),
Destabilizzàre con Destabilizzaziòne, Metastàbile, Monostàbile, Prestabilìre con Prestabilìto, Ristabilìre con Ristabilimènto e
Ristabilìto, Termostàbile, ; Stàbbio (nome di strumento di STARE vale “stalla” e snm di Concime), Stabbiàre, Stabulàre e
Stabulaziòne. Stàre dal lat inv STARE, già gr HISTANAI di HISTEMI io sto, con Instàre o Istàre “insistere” e Stàto questo
sostantivato dal Pp STATUS con un obsoleto Sùto, il prefissato Antistàto, Statàle, Statalìsmo e Statalìstico, Statalizzàre con
Statalizzaziòne, Statàrio, Stàtico e Staticità con i contrari Astàtico con Asticità (pref A privativo), con un desueto Stàdico, già
gr STATIKOS, col prefissato Antistàtico, Stàtica, Staticamènte, Staticìsmo con Staticìsta, Staticità, Statìna (termine chimico,
col relativo suff INA), Statìno, Statìsta, Statìstica con Statìstico, Statìvo con un parasnm Statìvo attraverso il ted STATIV
sostegno, Statizzàre con Statizzaziòne, Statòre attraverso l’ingl STATOR, l’inv dal lat Status, la locuzione glb lat-ingl Status
symbol, la locuzione Status quo con la variante Statu quo “stato attuale” in correlazione con Quo ante “stato precedente”
direttamente dalla locuzione lat IN STATU QUO ANTE nelle stato precedente; eppoi un prefissato Enstatìte “minerale” dal
gr ENSTATES che si oppone, il pref-suff *STATO dal gr STATES-STATOS di HISTEMI io sto (Ved Cellulosa in Terra…)
per composizioni quali Statocìste o Statocìsti (col gr KYSTIS sacco), Statòlito o Statòlite (col suff LITO o LITE) con
Statolìtico, Statoreattòre, Statorecettòre o Statocettòre, Statoscòpio. Il termine Arrestàre (omn di Arrestare da Resta) con
Arrestamènto, Arrestàto, Arrèsto, Arrestatòio, è dalla composizione lat con doppio pref AD RE col verbo STARE stare. Dal
long STADJAN arrestare, l’ital conta l’omologismo Staggìre con valore di “sequestrare-pignorare”.
Il lemma fuori percorso Stàtice “sorta di pianta delle Plumbaginàcee, è invece dal lat STATICEM già gr STATIKOS con
valore di astringente.
La rad indoeur ha prodotto l’ingl TO STAY stare cui il glb Stayer adottato nello sport (ippica e ciclismo).
Il percorso STHA fermarsi prosegue con Stantìo (configurato come Restio, Solatio), Stàsi dal gr STASIS stabilità cui il
composto Stàsimo “sorta di canto nel coro” dalla locuzione STASIMON MELOS canto sul posto, il prefissato Anàstasi da
ANASTASIS resurrezione (pref ANA per opposizione) cui Anastàtica con Anastàtico e l’onomastico Anastasia con
Anastasio; il termine Estasi-èstasi, con Estasiàre ed Estàtico, è dal lat ECSTATIS già gr EKSTASIS (stare) fuori della mente,
cui la famigerata glb ingl Ecstasy “sorta di droga”. Ancora, Stagiòne lat STATIONEM da STARE cui Stagionàle con
Stagionalìsmo (dal XXI sec), Stagionalità e Stagionàre con Stagionàto e Stagionatùra; eppoi Stagionalizzàre col prefissato
statistico (DE privativo) Destagionalizzàre cui Destagionalizzaziòne. Stàzzo o Stàzio “fermnata-recinto delle pecore” dal lat
STATIO da STATUS fermata, cui Stazzonamènto, Stazzòne, tutti ammodernati in Staziòne con Stazionàle, Stazionamènto,
Stazionàre, Stazionarietà, Stazionàto, Stàzio e Stazionàrio, in connessione indoeur on l’ingl STATION postazione cui ancora
il composto Staziògrafo. Da Stazzone l’ital conta il fig Stazzonàre “maneggiare male” cui Stazzonàto.
Il termine Entàsi dal gr prefissato ENTASIS distensione (EN illativo) appare in connessione. Il termine SEASON stagione
vale in area glb “stagione mondana”.
La derivazione dei lemmi Stàme cui Stamìgna tessuti dalla rad STHA appare inverosimile, ma occorre rifarsi ad un loro inc
lat con NEMEN filo, pertanto risulterebbero STAMEN fili che stanno (fermati); in percorso Staminàle questo termine
botanico cui il composto Staminìfero e termine citologico cui la locuzione Cellula staminale, omn di Staminàle “termine
navale” o Stamenàle dal gr STAMIS STAMINOS trave
La rad STHA la rintracciamo nell’ingl STAND e STANDARD, connesso col franc STANDHARD stabile, cui l’esot
Stàndard con l’omologismo Standardizzàre con Standardizzaziòne; dall’ingl l’ital ha adottato, quale omologismo politico,
Welfare da WELFARE STATE stato di benessere, cui il brutto omologismo Welfarìsmo.
\ da “Idolatria e iconoclastia leggera” a firma di Umberto Eco sull’Espresso dell’11 gennaio 2007 \...\ il termine “agalma” significherebbe al
tempo stesso statua e, appunto, immagine, ma anche splendore, decoro e quindi bellezza \...\
\ Suff *USO *OSO
A IOSA Astratto
USO OSO
Il suff USO ricorre in alcuni dialetti, per indicare una buona quantità di... pieno di... e, dal lat OSUS come in VITIOSUS
vizioso, corrisponderebbe in lingua italiana al suff aggettivante OSO-OSA di Virtuoso “pieno di virtù”, di Famosa “piena di
fama”. Nel Salento, la grotta ZINZOLUSA appare dopo un suggestivo passaggio scavato nella scogliera. ZINZULI sono gli
stracci in dialetto locale, quindi il toponomastico starebbe per grotta piena di stracci. Infatti, il soffitto appare
suggestivamente tappezzato di stracci pendenti.
L’ital conta il suff aggettivante OSO-OSA (anche in senso peggiorativo) in moltgeplici termini quali Aftòso da Afta-àfta dal
lat APHTAE già gr APHTHAI pustole. Ampollòso fig (per il suo aspetto gonfio) da Ampòlla dal lat AMPULLA dim di
ANPHORA anfora, cui Ampollièra, i dim Ampollìna, questo in gergo marinaresco valeva Clessidra, e Ampollìno,
Ampollosità. Antimoniòso da Antimònio (elemento chimico) dal lat ANTIMONIUM, cui Antimonìte (suff ITE per minerali)
omologato dall’ar AL ITHMID; il lat, però, aveva il proprio termine STIBIUM per Antimonio, cui Stibìna e Stibìsmo.
Ulceròso da Ulcera-ùlcera o Ulcere-ùlcere dal lat ULCUS ULCERIS cui il denm Ulceràre con Ulceratìvo, Ulceràto e
Ulceraziòne, il pref Esulceràre da EXULCERARE (EX intensivo) cui Esulceratìvo, Esulceràto, Esulceratòre ed
Esulceraziòne, il composto Ulcerògeno. Ardimentòso da Ardìre (questo anche sostantivato) omololgismo dal franc HARDIR
già HARDJAN rendere duro, fig da HARD filo ritorto, legaccio, questo connesso rad con l’ingl HARD forte, cui Ardigliòne
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“punta acuminata per fibbia e amo” snm Barbiglio, Ardimènto, Arditèzza, Arditìsmo, Ardìto e, tanto per comprovare la
comune origine indoeur, oltre all’ingl HARD si contano il ger HARDU e HART cui gli onomastici Bernardo “forte come un
orso” con BERNO orso, Geraldo con Gerardo e Gherardo “forte nel lanciare” con GER lancia, Riccardo “signore ardito”,
con RIKJA signore, e il suo dim Dino; ed ancora Everardo “forte come un cinghiale” attraverso il celt. La versione slava
dovrebbe essere VLAD svoltosi in potere cui gli onomastici Vladimiro “famoso per la sua forza (o potenza)” composto con
MER famoso, Ladislao da WLADISLAV “potente nella gloria”. Lemma alieno nel percorso, Ardica-àrdica svoltosi dal gr-bzt
NARTHEKA cui l’esplicito Nartèce.
Il termine ingl HARD forte-duro si ritorva in locuzione glb Hard boiled “indurito dall’esperienza” (fig da BOILED bollito),
Hard copy “copia rigida”, Hard cover “copertina rigida” (per libro) nel senso di “rilegato”, Hard disc o Hard disk “disco
rigido” (nei computer) con Hardware “l’insieme degli oggetti metallici” (da WERE merce), Hard discount “forte sconto”,
Hard top “tettuccio rigido” capote per auto, dove TOP vale sommità.
Riprendendo il percorso suffissato OSO (omn di OSO “carboidrato” variante di OSIO tratto da Glucosio), l’ital conta quei
termini quale Arseniòso da Arsènico dal lat ARSENICUM già gr ARSENIKON fig da ARSEN maschio a causa delle
proprietà energetiche, cui Arseniàto (suff chimico ATO per “sali”), Arsenicàle, Arsenicàto, Arsenicìsmo, Arseniùro (suff
chimico URO) e il composto Arsenopirìte. Eppoi Bavòso da Bàva questo da una serie onomatopeica, cui Bavàglio con
Sbavagliàre (pref S sottrattivo), il dim Bavaglìno o Bavagliòlo o ancora Bavagliuòlo e il volg marchigiano Bavarolo,
Bavatùra con Sbavatùra, Bavèlla con Bavellìna, Bavètta di Bava e l’omn Bavètta esot dal dim franc BAVETTE bavaglino,
Bavètte “sorta di pasta alimentare”, Bavièra attraverso il franc BAVIERE (parte dell’elmo), il prefissato Sbavàre (pref S
intensivo) con Sbavamènto, Sbavàta, Sbavatòre, Sbavatùra, Sbaveggiatùra e Sbavòne; attraverso il veneziano Bauta questo
connesso con Bava, l’ital conta Baùtta “sorta di maschera” esteso poi all’intero costume tradizionale con mantello e
cappuccio neri. Termini pseudoetim Bavalìte, questo un minerale dal toponimo franc BAVELON, e Bavarèse con Bavàrico e
Bàvaro relativi alla Baviera cui ancora Bàvera con Baverìna e Bàvero questi tipico risvolto al collo dell’indumento.
Infine, Bulbòso da Bùlbo dal lat BULBUS già gr BOLBOS cipolla cui Bulbàre, Bulbicoltùra, Bulbìfero, Bulbifòrme,
Bulbìllo con Bulbillìfero, Bulbocàstano (col gr KASTANON castagna). Fuori percorso Bùlbul o Bul bul “uccello dei
Picnonotidi”, omologismo di genesi persiana.
A IOSA
Il tema Uso-Oso potrebbe essere correlato alla locuzione avverbiale A iosa “in abbondanza” il cui termine Iòsa, d’origine
dubbia, troverebbe una risposta quale estratto dall’espressione Dio sa quanto; in ogni caso, la compresenza delle vocali i a
appartiene al tema fonosimbolico d’azione ripetuta quali Tic tac, Via vai, Zig zag. La locuzione snm di A iosa è A bizzeffe, il
cui termine Bizzèffe è l’omologismo dall’ar BIZZEF molto.
ASTRATTO
Per Astràtto, dal lat AB TRACTUS tratto da… (dive TRACTUS è vrs da un precedente prefissato TRANS ACTUS),
s’intenda il Pp di Astràrre, con gli obsoleti Astràere e Astràggere, da AB TRAHERE, cui Astraènte, Astrattèzza, Astrattìsmo
e Astrattìsta (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, in omn col suff ISTA di collegamento ad un mestiere),
Astrattìstico, Astrattìvo, Astraziòne; in relazione ad un sostantivo, Astratto vale estratto dal concetto espresso da un verbo,
come Canto da Cantare. Il termine Astratto si rintraccia nell’ingl ABSTRACT.
Dal lat TRAHERE trarre, vrs connesso col sct SUTRA trattato, e dal suo intensivo TRACTARE, si ha Tràrre cui il Ppres
Traènte con Traènza, con un glb ingl Treatment, l’esplicito Trattàre con Trattàbile con Trattabilità, Trattamènto, Trattànte,
Trattàto con Trattatìsta, Trattatìstica, Trattatìstico, Trattatìva con Trattativìsmo e Trattativìsta, Trattatòre, Trattaziòne e la
locuzione glb ingl NORTH-ATLANTIC TREATY ORGANIZATION Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord,
in acronimo NATO, il Pp aggettivato Tràtto e il sostantivato Tràtto “linea” da TRACTUM con il fem sostantivato Tràtta,
adottato quale snm di Cambiale dalla locuzione Cambiale tratta, o Pagherò, cui l’aggettivo e sostantivo bancario Trattàrio o
Trassàto questo straordinariamente coniato dal passato remoto Trassi, eppoi utilizzato in locuzione quali Tratta ferroviaria
(segmento di percorso anche tranviario, aereo…), Tratta delle bianche e Tratta degli schiavi (commercio umano), eppoi il
sostantivo Tràtto fig “linea” Tratto di matita, “segmento solido” Tratto di strada, “porzione-brano” Tratto musicale, “unità
temporale” A un tratto, cui Tratteggiàre con Tratteggiamènto, Tratteggiàta, Tratteggiàto, Tratteggiatùra e Trattèggio, il dim
Trattìno. Il percorso prosegue con un fig Trattòio “imbuto”, il mezzo meccanico Trattòre nome d’agente o al fem Trattrìce
cui Trattorìsta, ancora Trattrìce quale termine matematico, Trattòre “operaio addetto alla lavorazione della seta cui Trattorìa
“laboratorio” e Trattùra “operazione”, l’omn Trattòre oste questo transitato dal franc TRAITER trattare cui ancora Trattorìa
“esercizio”, Traziòne questo nome d’azione e, con i pref, Attràrre con Attraènte, Attràtto dal Pp ATTRACTUS, Attraziòne,
Attràzzo da ACTRACTUM transitato dal franc ATTRAITS e Attrattìvo da ATTRACTIVUS, Bistrattàre con Bistrattàto (pref
BIS che vale “malamente” su calco del gr DYS male, svoltosi nel franc MES cui il pref MIS), Contràrre con Contraènte,
Contrattàre, Contrattaziòne, Contràttile, Contràtto, Contrattùra nella locuzione medica Contrattura muscolare e Contraziòne,
Detràrre da DETRAHERE con Detraìbile, Detràtto, Detrattòre e Detraziòne (pref DE), Distràrre o Distraère da
DISTRAHERE con Disraènte, Distraìbile e Distraibilità eppoi Distrattamènte, Distràtto, Distrattòre e Distraziòne (pref DIS),
Estràrre da EXTRAHERE con Estràtto ed Estraziòne (pref EX fuori), Protràrre e Protraziòne, Retràrre o Ritràrre da
RETRAHERE (pref RE indietro) con Retràttile, Retrattilità e Retràtto, Retraziòne o Ritraziòne, Ritràtta snm di Ritirata,
Ritrattàre sia “trattare di nuovo” sia “rinnegare” questo dall’intensivo RE TRACTARE e ancora “fare il ritratto” con
Ritrattàbile e Ritrattabilità, Retrattaziòne o Ritrattaziòne, Ritrattamènto, Ritràtto e Ritrattìstica, Stràtta con Strattòne (pref S
durativo), Stràzio (Ved Brano…), Sottràrre da SUBTRAHERE con Sottraèndo, Sottrattìvo, Sottràtto e Sottraziòne (pref SUB
sotto), il composto Maltrattàre con Maltrattamènto e Maltrattatòre. La preposizione Trànne, con valore di “tògline”, è la
composizione di Tra’, questa la 2° persona dell’imperativo di Trarre, con la particella enclitica Ne, da un precedente
locuzione Tra’ ne.
Straziàre è il denm da Strazio dal lat DISTRACTIO, questo nome d’azione da DIS TRAHERE nel significato di tirare verso
due direzioni opposte (pref DIS dispersivo), insomma smembrare, cui Straziànte, Straziàto, Straziatòre, Strazièvole questo
con suff ital di aggettivo verbale attivo EVOLE.
Da contare ancora Stracciàre, che dalla semant “ridurre in brandelli-sfilacciare” ha assunto metaf il valore di “lacerare le
carni-straziare” ed anche genericamente “cancellare-umiliare”, dal lat DIS TRACTIARE intensivo di DIS TRAHERE ed il
suo devb Stràccio, questo sia aggettivo “logoro” sia sostantivo in percorso con Straccerìa, Stracciaiòlo, Stracciamènto,
Stracciaròlo, Stracciatèlla, Stracciàto, Stracciatùra, il fig Stracciòne ed un pref STRACCIA-STRACCI in composizioni quali
Stracciasàcco, Straccivèndolo (questo col suff VENDOLO “che esercita la vendita” di…). Straccio ha il suo snm – o
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complanare, Stràzza cui un volg mer Strazzare “stracciare”.
Vrs in connessione con l’ingl TRASH rozzo con attestazione in spazzatura, donde la locuzione glb Trash vision “TV
(televisione) spzzatura” e in locuzione ital dove TRASH diviene un aggettivo quali Cinema trash, Estetica trash, Letteratura
trash. I teorici del trash.
Trassàre è stato straordinariamente fatto derivare dal sostantivato Trassi corripondente alla forma retorica del riflessivo
verbale “Si trae”, come Prègasi per “Si prega”, Dìcesi per “Si dice”…
Anche Trattùro, infine, merita un’analisi, questo è l’ellittico della locuzione lat ITER TRACTORIUM itinerario tracciato,
termine inc con Trattoio. Tràccia, infatti, è devb da Tracciàre, questo dal lat volg TRACTJARE mutatosi da TRACTARE, cui
l’ingl TRACK con la locuzione sportiva glb Short track “pattinaggio su pista di ghiaccio” con SHORT corto-breve.
Il verbo TRACTARE, oltre alla mutazione volg in TRACTJARE, ne ha avuto un’altra in TRAHICARE, cui Traccheggiàre e
Tracchèggio, ovvero tirare per le lunghe in complanare con Cùnta “indugio” dal devb di CUNCTARI indugiare da
TRACTIARE con cambio di pref TRANS (TRA) in CUM (CON) adattato in CUN. Tratturo avrebbe il snm in Trazzèra che
vale infatti “percorso tracciato” dalla corruzione volg di Traccia in Trazza.
Ancora, dal lat volg TRAGINARE, durativo di TRAHERE, l’ital conta Trascinàre con Trascinabilità, Trascinamènto,
Trascinànte, Trascinatòre, Trascinìo, Trassinàre con Trassinamènto, Tranàre con Tranèllo, il prefissato Strascicàre con
Stràscico questo anche “una tecnica di pesca”, l’avverbio Strascicòni, ancora Strascinàre con Strascinàmènto, Strascinìo,
Strascìno o Stràscino, il volg pugliese Strascenate “tipiche orecchiette fatte in casa”; eppoi, transitando dal franc TRAINER,
Trainàre, con Traìna, Tràino o Traìno (questo anche in volg mer), Trenàggio ed il moderno Trèno (omn di Treno “lamento”)
con Trenìno dal devb TRAIN, il glb Entraineuse “da trarre a sé”. Il rad comune indoeur è TRAGH, cui ancora Tràglia
“slitta”, snm di Dràglia attraverso il franc DRAILLE o TRAILLE, dal lat TRAGULA questo nome di strumento da
TRAHERE, in vrs connessione con il rad TREUD di Strusciare, almeno in riferimento semantico alla base rad comune TR, e
i glb ingl Trainer e Training. Attraverso il lat TRAGULA l’ital conta il glb ingl Trawl “rete a strascico” cui TRAWLER
“sorta di peschereccio” e Trawler yacht.
L’omn Trèno “canto funebre”, con Trenètico e Trenodìa (col gr OIDE canto), è dal lat THRENUM gà gr THRENOS
lamento, nel senso fig di “strascico” connesso con il tema cui TRAHICARE tirare per le lunghe.
Dallo specifico lat SYRMA strascico, l’ital conta il termine poetico Sìrima con la variante Sìrma che, in una canzone
petrarchesca, è la seconda parte della strofa divisa in due ognuna chiamata Volta; la Sirima è collegata alla prima, definita
Fronte, da un verso detto Chiave.
\ Tratturo
Il termine Tratturo, di genesi abruzzese coniato nel XVII secolo, è l’ellittico della locuzione latina Iter tractorium che
tradotto vale “Itinerario tracciato”. Un’antica rete viaria italica, quella dei tratturi, che dalle terre laziali ed abruzzesi, ovvero
dall’Appennino centrale, toccava il Gargano attraverso la Piana pugliese dove in epoca aragonese sarebbe stato
politicamente ritagliato il Tavoliere delle Puglie, compreso dagli idronimi del Fortore e dall’Ofanto, ad uso esclusivo dei
pastori per le loro transumanze, ossia per le migrazioni stagionali del bestiame dai pascoli delle piane a quelli montani e
viceversa.
La Transumanza era detta Mena, così definita nelle regole emanate da Alfonso D’Aragona il 1° agosto del 1447, attraverso
l’ordinanza della “Regia Dogana della mena delle pecore in Puglia” istituita a Foggia, unica in Italia e in odore democratico,
nata per gli interessi della pastorizia, alla quale nobili e prelati erano sottomessi. Entrava in vigore annualmente dall’8
maggio al 29 settembre ed aveva una vasta competenza territoriale, dalle tenenze di Sulmona e L’Aquila, sino a quelle di
Taranto e Catanzaro; considerata strategicamente di eredità feudale, fu soppressa dalla sedicente modernità rivoluzionaria di
Napoleone. Date queste ancora oggi sopravvissute fedelmente nelle due commemorazioni annuali dell’Arcangelo Michele sul
Gargano, giusto sia quando le greggi sopraggiungevano sul promontorio sia quando ne discendevano, con tutto il loro seguito
umano.
I tratturi sarebbero stati precursori di un sistema di connessioni stradali, complanari, sovrapposti o in proseguo, avviate nelle
contrade italiche dagli etruschi o da altri popoli organizzati, e avrebbero donato prima ai Romani l’opportunità d’adagiarvi le
consolari, eppoi ai loro successori barbari comodamente le proprie, quale la Francigena o Francesca (via dei Franchi) alias
Romea (via per Roma) cui Romeàggio ”pellegrinaggio sulla Romea”, trasformatasi nel percorso dei pellegrini da tutta
Europa, e che giustappunto dal Nord Europa si diramava dopo le Alpi per Santiago de Compostela (Tomba dell’apostolo
Giacomo), e da Roma (Tombe degli apostoli Pietro e Paolo), lungo la storica Appia, andava a toccare Monte Sant’Angelo in
Puglia (Spelonca dell’Apparizione dell’Arcangelo Michele) per proseguire, dopo la distruzione a causa di sovvertimenti
idrogeologici dell’agevole imbarcadero di Siponto ai piedi del Gargano, verso Brindisi e qui salpare in rotta verso la Terra
Santa. La costa ionica, per accezione a S. Maria di Leuca, era definita dalla locuzione lat FINIBUS TERRAE alla fine della
terra, nel senso che terminava il percorso via terra per iniziare quello via mare. Per quanto riguarda il Gargano, già prima
della Francigena, lungo il tracciato dei tratturi si sarebbe ramificata la Via Sacra Langobardorum che da Benevento, capitale
del ducato longobardo meridionale, embrione del futuro Regno di Napoli e delle Due Sicilie, rimontava longitudinalmente il
Gargano verso la Spleonca dell’Arcangelo, protettore adottato immediatamente dai Longobardi che invasero la Puglia già
cristianizzati, dopo le loro vittorie contro i Goti.
I tratturi principali larghi 111 mt erano raccordati da percorsi minori detti Tratturèlli, e punteggiati dai Riposi, spazi di
massimo 6 Ha, vicino ad un corso d’acqua, adibiti al pascolo ed al ristoro di uomini e bestie, e dalle Poste queste veri e propri
ripari notturni, con le Capoposte sorte di luoghi per incontri liturgici collettivi nei giorni festivi e nelle ricorrenze religiose;
eppoi c’erano le Locazioni, come quella di Arignano sul Gargano (oggi Rignano), in cui il pastore pagava la Fida a sosta, che
nel 1591 era calcolata di 12 ducati ogni cento capi . Lungo i tratturi s’autorizzava unicamente il pascolo in movimento,
ovvero erano proibite le fermate, per ovviare alla totale consunzione dell’erba. Tra i Riposi, si ricorda il Saccione, il quale
poteva contenere centinaia di migliaia di capi, termine questo connesso con Sacca “rientranza del terreno” fig dal lat
SACCUS sacco e con suff accr ONE; i proprietari dei terreni erano dovuti all’ospitalità gratuita, in base alle ordinanze del
Tribunale della Dogana, ma in cambio ne ricavavano un ingente concime naturale.
Assieme al Pastore, si muovevano il Pastoricchio, l’assistente per i lavori più umili e il Buttero incaricato di menare gli
animali di grossa taglia, quali buoi e muli da trasporto. Gli specialisti dell tosatura erano in genere abruzzesi, chiamati
Carosatòri da un volg Carosare di rad KER tagliare, in tema con Caruso. L’economia di popolo ne traeva profitti attraverso
gli alloggi, le poste, il commercio.
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MONDO MONDANO MONDEZZA
MONDO
Dal lat MUNDUM volta celeste esteso a Terra, su calco del gr KOSMOS, il lemma Mòndo è di presumibile
origine etrusca. Da Mondo, i composti Mondialìsmo (teoria del federalismo mondiale), Mondovisiòne (via TV),
Mondialvisiòne (via Satelliti).
In una vrs ant connessione fig, il lemma Mùndio dal lat MUNDIUM, attraverso l’ant ingl e ted MUND mano,
protezione, che vale “potere domestico del capo famiglia”, l’onomastica conta Monduàldo o Mundoàldo o
ancora Munduàldo dal long MUNDWALT titolare del mundio, Raimondo dal ger RAGINMUND saggia difesa
(con RAGAN senno), Rosamunda dal ger ROSAMUND guerriera e per accezione “amazzone”.
\ Il Mondo, ovvero la Terra, oltre ai movimenti di Rotazione intorno a se stessa, di Rivoluzione intorno al sole, compie un movimento di
Nutazione, che sta per oscillazione dell’asse di rotazione terrestre e che va a rinnovarsi circa ogni diciotto anni, causato dalle interferenze
delle forze lunari e solari; compie ancora un lento moto dell’asse di rotazione intorno ad un secondo asse detto di Precessione, perpendicolari
al piano dell’eclittica, tale da disegnare idealmente un cono col vertice che coincide col punto d’intersezione tra i due assi.\
Una locuzione derivata è Mondo Possibile, in altre parole, un mondo, per qualche motivo, diverso dalla storia, ma pur sempre logico.
Trasferendo il concetto in termini ristretti, un “mondo possibile” sarebbe oggi la penisola italica se non ci fosse stata l’unificazione
risorgimentale e, lo sarebbe la Padania nei sogni dei secessionisti. Un mondo possibile è straordinariamente espresso dalla cinematografia nel
film “La vita è meravigliosa” di Frank Capra, con James Stewart e Donna Reed, dove al protagonista viene miracolosamente donata la
possibilità di vedere come sarebbe stata la sua città se non fosse mai nato, nel principio che ognuno è protagonista dell’umanità futura.
Secondo uno schema di antropologia culturale, il cammino (la storia) dell’uomo parte dalla Religione per toccare via via Scienza, Filosofia,
Economia, Politica. Pertanto, il richiamarsi alla religione, come unica fonte culturale, significherebbe regressione.\
\ Atlante Atleta
Secondo la mitologia gr-lat, il Mondo era sorretto dal titano Atlante, in gr ATLAS, cui l’idea di chiamare Atlànte la raccolta
delle carte geografiche; Atlànte è anche la prima vertebra cervicale.
Il termine Atlèta, cui Atlètica con Atlètico e Atletìsmo, pur associabile alla possanza di Atlante, non pare connesso rad a
questo, poiché è dal lat ATHLETA dal gr ATHLON gara cui ATHLETES lottatore e il percorso ital prefissato Bìathlon o
Bìatlon “doppia disciplina” con Biathlèta o Biatlèta, i correlativi Trìathlon o Trìatlon (pref TRIA tre) “tre discipline” che
comprende il Salto in alto, il Getto del peso e Corsa piana di 100 iarde, cui Triatlèta, la disciplina Pèntathlon (pref PENTA
cinque) o Pèntatlon e Pèntatlo “cinque discipline”, che comprende Salto, Lancio del giavellotto, Lancio del disco e Lotta, cui
Pentathlèta o Pentatlèta, eppoi Eptathlon-èptathlon o Eptatlon-àptatlon “sette discipline” con Eptatlèta, infine Dècathlon o
Dècatlon o ancora Dècatlo “dieci discipline” con Decathlonèta o Decatlonèta e Decatlèta.
MONDANO
È il derivato da MUNDUM, dunque “cosa del mondo”. Il Mondàno e la Mondàna appartengono fatalmente al
mondo. Mòndo, insomma, svoltosi fig in toeletta o pulito in quanto rivestito, sempre d’incerta origine etrusca,
cui l’opposto Immòndo (pref IN negativo). Sa di misterioso intendimento la poetica immagine “mondata a
festa”. Mondo, quale pianeta assimilato a Mondo pulito, rivestito richiamerebbe l’idea di un pianeta rivestito
(riordinato dal Caos) di natura vegetale ed animale, la Creazione insomma. Mondìna è per accezione la
Mondarìso, derivato da Mondo pulito col suff INO di chi esercita il mestiere.
\ Caos Gas Nafta Benzina Ammoniaca Vitamina
Dal gr KHAOS “baratro-fenditura” il lat aveva ricalcato CHAOS cui l’ital Càos già Caòsse; omologato in “massa informe”,
vrs dalle esalazioni naturali di alcune fenditure terrestri, il chimico J.B. Van Helmont (1577-1644) coniò il termine Gaz
attestatosi in Gas dal toscano Gasse. In percorso, Gasàre o Gassàre con Gasàto o Gassàto, e Gassatùra, Gasièra su calco di
Petroliera, Gasìsta o Gassìsta (suff ISTA di collegamento ad un mestiere, in omn col suff ISTA di collegamento ai sostantivi
in ISMO), Gassòsa o Gazzòsa, Gasòso o Gassòso o ancora Gazòso e i composti quali Gasbetòn (Gas e Beton),
Gascromatografìa con Gascromatògrafo, Gascromatogràmma, Gasdinàmica, Gasdòtto, Gasificàre o Gassificàre con
Gasificaziòne o Gassificaziòne e Gassificatòre con Rigassificatòre, Gasògeno o Gassògeno o ancora Gazògeno, Gasolìna o
Gazolìna attraverso l’ingl GASOLINE (con il lat OLEUM olio), Gasòlio (Gas e Petrolio) attraverso l’ingl GASOIL snm di
Nafta e Diesel, Gasometrìa o Gassometrìa o Gazometrìa con Gasomètrico e Gasòmetro o Gassomètrico con Gazomètrico e
Gassòmetro con Gazòmetro.
\ Il primo, storico gasdotto è cinese, costruito nell’antichità con canne di bambù, allo scopo di trasferire l’aria di fuoco (così
allora lo identificavano) per usi domestici. \
Fuori percorso Gasìndio o Gasìndo, dal lat medv GASINDIUM seguito eppoi vassallo d’origine long, l’omologismo Gasp!
quale interiezione dall’ingl TO GASP respirare a bocca aperta, il marinaresco Gàssa di voce genovese che sta per “nodo”,
l’acronimo GAS che sta per Guardare Ascoltare Sentire, una formula da tecnica di soccorso.
Gasolio (adottato dal 1942) è il snm moderno di Nàfta (già dal XIV sec) questo dal gr NAPHTHA bitume transitato
praticamente indenne dal lat NAPHTA e dal franc NAPHTE, cui Naftalène, Naftàlico, Naftalìna, Naftenàto, Naftène,
Naftènico, Naftìle, Nàftolo e i composti quali Naftilammìna (Naftalina e Ammina), Naftochinòne (Naftalene e Chinone);
altro snm è Diesel (dal 1931) dal nome del suo inventore R. Diesel (1858-1913),
Chinòne è un composto chimico in percorso da Chìna (XVI sec) “Genere di piante delle Rubiacee” (snm di Cincona) attinto
allo sp QUINA-QUINA in eredità dalla lingua precolombiana quechua, cui Chinidìna, Chinìna, Chinìno, Chinolìna,
Chinolìnico. China ha gli omn in China “pendio” e China “doppio cinque” in un gioco delle carte, entrambi dal XIVsec,
eppoi China “inchiostro” dalla fine del ‘600.
Il lemma Benzìna, con Benzinàio o Benzinàro, sembrerebbe un omologismo dal franc BENZINE, in realtà,
l’origine è dall’ar LU-BAN GIAWI incenso di Giava, tradotto nel lat medv in BENZOE da un primitivo
BENZOINO, cui una variante sett Belzuìno; in percorso Benzène con Benzènico, Benzenòide, Benzedìna con
Benzedìnico, Benzìle cui il perf BENZIL con Benzìlico, Benzòe con Benzòico cui Acido benzoico già Sal
volatile, Benzoìle, Benzòlo, il composto Ossibenzoàto (con Ossigeno), il pref BENZ o BENZO per composizioni
quali Benzaldèide (col suff ALDEIDE), Benzedrìna (marchio registrato 1967- suff chimico INA),
Benzecarbossìlico, Benzendiòlo (suff DI da DIS “due volte” e OLO alcol), eppoi Benzoàto (suff chimico ATO),
Benzodiazepìna (suff Di da DIS due volte e AZO azoto ), Benzolìsmo, Benzopirène (col gr PYR fuoco e suff
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chimico ENE), Benzopiridìna snm di Chinolina. Benzoìno o Belzoìno o Belzuìno con le varianti Belgioìno o
Belgiuìno, è una sorta di albero delle Ebenacee di voce ar IUBAN GAWI e che dà il nome alla sostanza
balsamica dal quale si ricava; ed è anche un composto aromatico dalloa Benzaldeide.
Ammìna o Amìna, o ancora l’alterazione Immìna e Imìna, col composto Diammìna o Diamìna (DI da DIS “due
volte), è dal franc AMINE, un composto organico la cui molecola deriva da quella dell’AMMONIAQUE;
comunque il termine deriva dal nome di Giove Ammone nel cui tempio in Libia si raccoglieva detto composto.
Nel percorso si conta il composto Scopolamìna con il nome del botanico G. A. Scopoli (1893), un alcaloide delle
Solanacee utilizzato quale ipnotico e sedativo, pertanto quale “macchina della verità”.
Il percorso ital conta Ammonìaca e Ammidàsi o Amidàsi, Ammìde o Amìde o ancora Immìde e Imìde coi composti
Imminoàcido, Imidazòlo (con AZO di Azoto 1 e OLO di Alcol), Ammìdico o Amìdico, Amminàre, Ammìnico o Amìnico,
Amminaziòne o Aminaziòne, Ammònio con Ammonizzaziòne e Ammonòlisi, il pref AMMINO o AMINO per composizioni
quali (qui è preferito il percorso AMMINO) Amminoàcido con Amminoacìdico, Amminoàlcol, Ammimoglicosìde,
Amminoplàsto (col gr PLASTOS formato), Amminosìde (doppio suff OSIO da Glucosio e IDE chimico), Amminozùcchero
e Transaminàsi questo un esame specifico del sangue con Amina, il pref TRANS e il suff chimico ASI su calco di Diastasi;
da non equivocare col termine Ammenìcolo o Amminìcolo, dal lat ADMINICULUM palo-appiglio cui Ammenicolàre o
Amminicolàre e Ammenicolòne o Amminicolòne questo snm di Cavilloso, ovvero, fig “che cerca ogni appiglio”, e col
termine Ammonìti (ordine di molluschi) termine ispirato alla divinità Ammone dalle corna d’ariete.
Le venti unità costituenti le proteine, indicati in Alfa-amminoacidi, sono elencate in Alanina, Arginina, Asparagina, Acido
aspartico, Cisteina, Acido glutammico, Glutammina, Glicina, Istidina, Isoleucina, Leucina, Lisina, Metionina (composto con
Meti/le/-TIO-INA), Fenilalanina, Prolìna “molecola chirale”, Serina, Treonìna (Tetrosio e suff INA - cui Tretòsio dal gr
TETRA quattro e suff OSIO carboidrato “moleca con quattro atomi di carbonio”), Triptofano, Tirosina e Valina
(Valerianico e suff INA).
Dal termine Ammoniaca in composizione con Vita e il suff INA (per medicinale) è nato il termine Vitamìna cui Vitamìnico,
Vitaminizzàre con Vitaminizzaziòne, Vitaminologìa, Vitaminòsi per composizioni quali Ipervitaminòsi e Ipovitaminòsi (pref
IPER sopra e IPO sotto e suff medico OSI ); si rifletta un po’ su quest’ultimi due termini, strutturati addirittura con ben
quattro monemi: Vita, Ammoniaca e i suff INA e Izzare il primo, con Vita, Ammoniaca e i suff INA e LOGIA il secondo.
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Azòto dal gr AZOTIKOS che non genera vita attraverso il franc AZOTE, cui Azotàre, Azotàto, Azotatùra, i pref Azotemìa (con HAIMA
sangue), Azotobattèrio, Azotofissatòre, Azotoiprìte o Azotiprìte (con Iprìte composto organico dal toponimo belga Ypres), Azoturìa (col gr
URON urina), Azotùro (suff chimico URO) snm di Nitruro. Eppoi Azìna, con Azinico, è il derivato di AZO questo pref che sta per Azoto
cui Azòico (omn di Azòico dal gr ZOE vita), Azònio (con Ammonio), Azocolorònte, Azocompòsto. Eppoi il prefissato Triazìna (tre atomi di
azoto) con la corruzione in Atrazìna, e ancora Tiazìna (un atomo col pref TIO zolfo), Diazìna (due atomi).
Fuori percorso nAzòlla “felce acquatica” dalla composizione gr AZEIN seccare e OLLYNAI perdere
\ Caos e Kali
Connesso al gr KATA giù-verso il basso, la lingua italiana ha assunto a morfema peggiorativo-rafforzativo il gruppo letterale
CA, il quale, nel considerarlo omologo di un suono primordiale tipo KA, sarebbe stato prefissato ad un secondo suono coevo,
questo più tardi attestatosi nel greco HEOS aurora; pertanto, l’esito del composito lemmatico varrebbe “l’alba del disordine”,
rintracciabile via via a ritroso nell’italiano Caos, nel lat CHAOS, nel greco KHAOS.
Inoltre, il greco HEOS è connesso con OS di Bocca, questa l’origine naturale delle parole, e la dea indiana Kali è accreditata,
tramite la sua lingua anatomica, come l’artefice dell’universo (donde una sorta di omologazione nel Fiat lux occidentale);
anche qui, nell’agionimo ind, riappare quel preistorico suono KA, che sarebbe sopravvissuto a prefisso per una composizione
lemmatica indoeuropea con valore del disordine. Kali, infatti, che corrisponde in sct a la Nera, sposa del dio Shiva, il suo
alter ego, è la personificazione di una buia e spaventosa era terrestre (caotica), questa non solo primordiale ma anche da
venire, nel significato omologistico dell’apocalisse biblica, dove i peccatori saranno puniti. Un’arcaica radice universale,
dunque comune in Caos e Kali, dal vagito ancora ben remoto dai particolarismi delle articolazioni linguistiche che avrebbero
portato all’indoeuropeo, oppure una coincidenza sillabica o semplicemente un gioco di parole; sta al lettore in che cosa
credere, a seconda s’è ricercatore, scettico, enigmologo.
MONDEZZA
Mondèzza, col gemello Mondìzia o Mundìzia, dal lat MUNDITIA - derivato di MUNDUS pulito - ha assunto un
significato completamente contrario all’originale, pertanto vale “ciò che è stato asportato per mondare” e si è
imposto in snm con Immondèzza-Immondìzia cui Immondezzàio, da Immondo “non pulito”. In effetti, ciò che si
asporta è l’Immondizia, ciò che rimane è Mondezza “pulizia”. Mondezza o Mondizia è anche purità di
sentimenti. Nel romanesco, infatti, la traslazione di Immondizia in Mondizia-Mondezza si è svolta in
opposizione al significato proprio (enantiosemìa), attraverso il valore di “ciò che si porta via facendo pulizia” ed
ha prodotto un inquinamento linguistico-nazionale. È un percorso, questo di Mondezza, sicuramente non ancora
irreversibile, dunque da riaccompagnare verso la correttezza grammaticale e semant.
Il lat conta uno specifico FALUPPA immondizia cui l’ital Falòppa con la variante Fallòppa “bozzolo scadenteseta di scarsa qualità” con il snm in Terzanella, metaf nel senso di “bugiardo”.
\ Rifiuto Spazzatura Passeggiata Spavento
Rifiùto, col plur Rifiùti, è la composizione del verbo lat FUTARE battere con il pref RE dietro, influenzato dall’ital Fiutare;
in associazione a Rifiuti troviamo sovente il termine Smaltimènto, questo dal got SMALTJAN rendere liquido, cui Smaltìre,
vrs connesso col franc SMALT cui Smàlto, Smaltàre, Smaltìsta (suff ISTA di collegamento ad un mestiere, in omn col suff
ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO).
L’ital Fiutàre, cui Fiùto, a sua volta, è l’inc del lat FLATARE (FLARE) soffiare con FLUITARE (da FLUERE fluire). REFUTARE, allora, sta per ribattere, rigettare, ossia, Rifiutàre; da non equivocare con Rifiutàre (omn) composto col pref RI
iterativo, che vale per Fiutare di nuovo. Nel percorso FUTARE, con altri pref, troviamo Confutàre e Cofutaziòne con
Refutàre e Refutaziòne quali snm, e Inconfutàbile.
Snm di Rifiuti è Pattùme (suff UME collettivizzante), cui Pattumièra, è dal lat PACTUS compatto, Pp di PANGERE
piantare, conficcare (Ved Sciti in Picca...)
Altro snm è Spazzatùra un termine in derivazione semiesplicita da un tema med PATTA sporcizia; il verbo Spazzàre, con
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Spazzìno, è fig dal lat SPATIARI passeggiare, relativo a SPATIUM suolo, pavimento, cui Spàzio questo anche “infinito” e
Spàzzo. Semant, il verbo ha acquisito il senso di “muoversi nello spazzo per pulirlo”, modificandosi dal termine Passeggiàre,
cui Passèggio, che si è legato a PASSUS, Pp lat di PANDERE (da non equivocare con PASSUS Pp di PATI patire).
Dall’ingl SPACE infinito si contano la locuzione glb Space shuttle, dove SHUTTLE navetta (in connessione fig col verbo
TO SHUT chiudere, pertanto vale “veicolo spaziale chiuso, sigillato”), e il glb Spacelab quale ellittico di SPACE
LABORATORY Laboratorio spaziale; eppoi Space cleaning “sgombero-svuotamento” con CLEAN pulire e Open space
“ambiente ad ampio spazio” dove OPEN vale aperto rintracciabile ancora in Open end “fondo d’investimento aperto”,
adottata anche in terminologia tessile, dove END è fine-termine, innumerevoli volte letto in THE END sugli schermi
cinematografici e televisivi sull’ultomo fotogramma dei film stranieri.
\ “Non abbiamo bisogno della spazzatura sociale europea !” gridava il reverendo Richard, alla fine del secolo, negli Stati Uniti d’America,
dall’alto del suo pulpito, preoccupato - è dir poco - per il persistente arrivo d’immigrati dall’Europa: inglesi, irlandesi, tedeschi, francesi e poi
italiani, greci, spagnoli... popoli che hanno invece contribuito a rendere ricca e potente tutta la nazione. “Non abbiamo bisogno della
spazzatura sociale extracomunitaria!” è il grido impaurito - plagiati da una certa politica - dei reverendi di casa europea. Domani, nel terzo
millennio, anche l’Europa ringrazierà questi popoli, per aver evitato al vecchio continente il collasso economico e generazionale \
Da PASSUS, oltre a Passeggiare e Passeggio, l’ital conta Passàre attraverso il franc PASSER cui Passàbile con
Passabilmènte, l’esot Passage, Passaggère o Passaggière attraverso il franc PASSAGIER gabelliere, Passàggio attraverso il
franc PASSAGE, Passamènto, Passànte, Passàta, Passatèlla, Passatèlli, Passatìsmo e Passatìsta (col suff ISTA di
collegamento ai sostantivi in ISMO, in omn suff ISTA di collegamento ad un mestiere), Passàto, Passatòia e Passatòio,
Passatòre (ant Traghettatore) cui il mitico Passator cortese (il brigante romagnolo Stefano Pelloni del XIX sec), Passatrìce
(macchina utensile), Passatùra, il glb franc Passe (pron pas), Passeggèro con le varianti Passaggèro, Passeggièro, Passeggière
e Passeggère (inc col franc PASSAGER), Passeggiamènto, Passeggiàta, Passeggiatòre e Passeggiatrìce (eufemismo che sta
per prostituta), Passeggìno, Passerèlla 1 (dal franc PASSERELLE), vrs Pàssera “pesce”, questo snm di Linguata, e Pàssero
dal lat PASSEREM (l’uccello in relazione al suo passaggio) cui Passeràcei o Passerifòrmi (Ordine di uccelli) al quale
appartine la famiglia tropicale dei Cotìngidi questo dal lat COTINGIDAE di genesi tupi, eppoi l’omn Pàssera “sorta di pesce
simile alla sogliola”, Passeràio, Passerìna (erba infestante fig da Passero) con l’omn fig volg Passerìna (vulva), Passerìo e
Passeròtto; eppoi Passerìno, Passètta (termine tessile) attraverso il franc PASSETTE, Passètto, l’esot Passeur, Pàssi (dal
documento ingl PASS, italianizzato svolgendolo al congiuntivo di Passare), l’avverbio Pàssim inv dal lat PASSIM qua e là,
Passìno, Passìsta (suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, qui da un sottinteso Passismo non linguistico), Pàsso e i
prefissati quali Compassàre, Compàsso e Compassatòre (ant Agrimensore), l’iterativo Ripassàre cui Ripassàta, Ripassatòre,
Ripassatrìce, Ripassatùra e Ripàsso, Sorpassàre e Sorpàsso (col pref SOR), Trapassàre, Trapassàto (questo anche tempo
verbale) e Trapàsso per accezione nel senso di “morire ” ovvero “passare oltre la vita”.
Attraverso il franc si conta il noto En passant “di sfuggita”da PASSER passare.
Passàto vale anche “trascorso” cui la locuzione Uva passa che vale “uva non più matura” ossia che ha passato, è andata oltre
la maturazione; da questo il relativo Passìto dall locuzione Vino passito.
L’incredibile però accade adottando letteralmente, in ossequio alla glb, il termine ingl BYPASS da passaggio (con BY
presso) cui il bruttissimo semiomologismo Bypassàre e Bypassàto che sta per “aggirare, sostituire” con un errato
omologismo in Bipàsso (omn del Bipasso col pref BIS due volte); un congegno utilizzato storicamente da M. DeBakey, fra
l’altro ideatore del Roller pomp “pompa arrotolante” questo partecipe del macchianrio cuore-polmone, deceduto nel luglio
del 2008 all’età di 99 anni.
Passàre vale anche “togliere le impurità filtrando” ma in senso lato assume il significato di “ridurre in poltiglia, in crema”.
Dal verbo Passare, l’ital conta un PASSA utilizzato in composizioni quali Passacàglia o Passagàllo brutti esot dallo sp
PASACALLE “danza passante per le strade”, Passacàrte, Passacatàna, Passacàvo, Passafièno, Passafìlo e Passafìli,
Passafìlm, Passafìno, Passafuòri, Passaguài, Passamàno “ringhiera” o “passaggio manuale a catena”, Passamàno “nastrino”
cui Passamanerìa o Passamanterìa questo attraverso il franc PASSEMENTERIE, Passamèzzo o Passemèzzo, Passamontàgna
o Passamontàgne, Passanàstro, la locuzione Passa non passa, Passapàlle, Passaparòla, Passapatàte, Passapiède, Passapòrto,
Passascòtte questo con Scòtta omologismo dallo sp ESCOTA già ger SKAUT angolo della vela-cavo, Passatèmpo,
Passatùtto, Passavànti, Passaverdùra e Passaverdùre, Passavivànde, Passavogàre. Eppoi, Lasciapassàre “autorizzazione al
transito”, Soprappassàre o Sovrappassàre e Sottopassàre cui Sottopassàggio e Sottopàsso, i glb franc quali il prefissato
Impasse (pron empàs) “impossibilità a passare” (pref EN dal lat IN negativo) da PASSER passare e la composizione Passpartout “(chiave) Passa dappertutto”.
La rad è l’indoeur SPET, che pare connessa ai rad PET-SPED, cui il lat PANDERE-PATERE stendere-aprire già prefissato
gr PARENKHEO io spando (con CHEIN versare), e l’ital Pàndere “manifestare”, Spàndere con Spànso, Spànto o Spandùto e
Spàso con pref S variante di EX; ancora, Espàndere, Espansiòne ed Espànso col pref ES variante di EX. Dalla versione
prefissata gr, l’ital conta Parenchìma “tessuto animale e botanico” con Parenchimàle, Parenchimàtico, Parenchimatòsi (suff
med OSI) e Parenchimatòsi cui Parenchimàtico e Parenchimatòso; in percorso Prosenchìma, questo da Parenchima con la
semplice sostituzione del pref gr in PROS a-verso e Mesènchima con Mesenchimàle con cambio in pref MESOS medio.
Dal significato di “stendere e aprire”, dal lat PANDERE-PATERE, è stato coniato, con il Ppres PATENS, la locuzione
Lettera Patente, ovvero “stesa, palese, aperta”; eliminando (ellissi) la prima parte, n’è nata la Patènte, il documento legale.
Patente ha il proprio snm in Evidente, cui la locuzione botanica Foglia patente che indica una foglia posta in angolo retto col
suo ramo
\ In una nota trasmissione televisiva di quiz (L’eredità del 28\ 12\ 2006 RAI Uno), la risposta corretta era stata stabilita quale derivazione del
termine Patente dal verbo Patire. Il redattore avrà privilegiato il Ppres lat PATIENS di PATIRE soffrire, invece di PATENS da PATERE
aprire.\
In percorso dal lat PANDERE, il nome della dea romana Panda (degli spazi aperti) analoga a Cerere dea dei campi, cui
Pandataria l’ant toponimo dell’isola di Ventotene questo vrs una corruzione del primo con una successiva sovrapposizione
del lemma Vento in riferimento alle caratteristiche climatiche.
Vrs una connessione col nome della dea Pandora poiché il suo vaso che conteneva tutti i mali del mondo fu “aperto”.
Fuori percorso Pànda, di voce del Nepal, altrimenti detto Orso del bambù e Pandàno “sorta di albero” di voce malese cui la
Famiglia botanica Pandanàcee; eppoi, dal gr-lat PANDURA l’ital conta Pandùra o Pandòra “sorta di liuto”.
\ In Arabia Saudita, anno 2006, le donne non acquisiscono ancora la patente di guida; non per legge, bensì per cultura e tradizione. \
Snm di Patente è Patàno, dal franc PATENT, naturalmente attinto al lat. Sempre da PATERE essere manifesto, è stato
coniato il lemma Patìbolo (suff BOLO), diversamente da quanto si possa pensare composto col verbo Patire, cui Patibolàre. Il
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franc conta GIBET patibolo cui l’omologismo Gibètto con la variante Giubètto omn del capo di vestiario o con questo in
relazione fig.
Il termine lat SPATIUM suolo ha un snm in PAVIMENTUM, anche questo ereditato dall’ital quale Pavimènto dal verbo
PAVIRE battere, assodare, con Palmènto “calcestruzzo – macina” dal lat volg PAUMENTUM; il percorso conta
Pavimentàle, Pavimentàre, Pavimentàto, Pavimentatòre, Pavimentaziòne, Pavimentìsta, l’anatomico fig Pavimentòso.
\ Una sorta di pavimentazione – massicciata - per strade e per alcune piste d’atterraggio è indicata con Macadàm, dal nome del progettista J.
L. MacAdam (1756/1836) cui Macadamizzàre. Al suo omonimo il chimico J. MacAdam (1827/1865) si deve invece il nome assegnato al
Genere di piante delle Proteacee.\
In connessione con il tema rad PET SPET cui il lat SPATIARI passeggiare e PATERE essere manifesto il gr conta PATEIN
camminare donde PATOS cammino (omn dell’ital Patos da PATHOS sofferenza) e PERIPATOS passeggio; da qui il
percorso prefissato PERI intorno con Peripatètica “passeggiatrice”, Peripatetìsmo e Peripatètico relativi ai seguaci del
filosofo Aristotele che studiavano e insegnavano passeggiando nel Liceo. Lo sdrucciolo Perìpato è una sorta di vermiforme
africano, prototipo degli Onicofori, dal lat scientifico PERIPATUS CAPENSIS.
In coerenza con il patrimonio indoeur, l’ingl conta PATH con valore di sentiero in connessione con il gr PATEIN - PATOS.
Da PAVIRE, il verbo di stato PAVERE vale aver timore (d’essere percosso), donde il lat volg PAVENTARE e l’ital Paùra
dal lat volg PAVURA con afonia della lettera v, Paventàre e il suo devb Pavènto con Paventòso, Pàvido da PAVIDUS con
Pavidità, e, con i pref, Impaurìre, Impàvido, Spauràre, Spauràcchio, Spaurìre, Spaventàre da EXPAVENTARE intensivo di
EXPAVERE col devb Spavènto e Spaventòso; snm popolare di Paura o Spavento è Fìfa con Fifòne, da una serie
onomatopeica F F frignare. L’acronimo FIFA sta invece per il franc FEDERAION INTERNATIONALE (DES)
FOOTBALL ASSOCIATIONS Federazione internazionale delle associazioni di calcio.
Pavèse nasce dalla locuzione Scudo pavese che era un tipo di scudo ingombrante a protezione dei balestrieri, certamente
connesso a PAVERE poiché proteggeva anche dalla paura d’essere colpito. Certamente fuori percorso è Paviàno dall’ol
BAVIAAN babbuino.
Dal tema rad PET-E-POT dirigersi verso una meta (in analogia quindi con stendersi, aprirsi da PET-SPED), cui il lat
PETERE chiedere, bramare, desiderare con ardore in ital sono rintracciabili i lemmi Pètere “chiedere-cercare di
raggiungere”, Petènte, Petitòrio, Petiziòne, Petulànte questo dall’iterativo e peggiorativo PETULARE da PETERE, e, con i
pref, Appetìre con Appetènza, Appetibilità, Appetitìvo, Appetìto, Appetitòso da AD PETERE. Competènte con Competènza
da COM PETERE nel senso di concordare-autorizzato a chiedere, eppoi Compètere, Competitìvo, Competitòre e
Competiziòne da COM PETERE nel senso di chiedere insieme e quindi concorrere-rivaleggiare. Impetìgine o Impetìggine e
Impetiginòso con IN illativo vale “il pullulare”. Perpetuàre con Perpetuità e Perpètuo col pref PER intensivo vale “in moto
continuo”. Propiziàre questo denm di PROPITIUS che viene a favore con Propiziatìvo, Propiziatòre, Pripiziatòrio,
Propiziaziòne e Propìzio col pref PRO a favore. Ripètere (pref RI iterativo) con un desueto Repètere e Repetìo o Repitìo,
eppoi Ripetènte “che chiede ancora (d’essere promosso)”, Ripetitòre, Ripetiziòne questo anche figura retorica che indica il
replicare alcuni termini in un enunciato, allo scopo d’infondere maggiore calore. Peripezìa, meglio Peripezìe, è dal gr pref
PERIPETEIA, dove il lessema è connesso con la rad PET, pertanto indica il travaglio (dirigersi, chiedere…) per raggiungere
una meta.
D’identica genesi è il termine Pèto dal lat PEDITUM di PETERE, in gr PERDOMAI emetto peti, dal rad svoltosi in PEZD,
nel senso di aprirsi, fare uscire aria col quale è vrs connesso o associato il volg mer Fieto “peto”, Petàrdo questo transitando
dal franc PETARD, Petècchia con Petecchiàle dal dim lat PETICULA cui il prefissato IMPETICULA da IMPETIX
IMPETICIS e l’ital Impetecchìto, eppoi Petrònia “sorta di uccello” altrimenti detto Passera lagia; da Peto è stato creato
Pettègolo con Pettegolàre, Pettegolìo e Pettegolèzzo, attestatosi dal volg veneto Petegolo “piccolo peto”, e vrs Ptialìna dal gr
PTYALON saliva cui Ptialìsmo; Pettègola è anche snm di Trìnga “sorta di uccello”. Un snm di Peto è Lòffia nel senso “non
rumoroso” connesso con l’aggettivo Lòffio “floscio, insulso, sbiadito” quale inc di Soffio con Floscio, e che pare connesso in
ambito indoeur con il glb ingl Woofer “sorta di altoparlante” d’origine onomatopeica da WOOF suono basso.
Il fran conta PETIT piccolo, vrs connesso in associazione fig con la rad del lat PETERE, cui i glb Petit-beurre “biscottino
(piccolo burro)”, Petit-four “dolcetto (al forno)”, Petit-gris “piccola pelliccia grigia”e Petit-point “piccolo punto (al ricamo).
\ Il termine glb Gossip “pettegolezzo mondano” è ingl, ma connesso con il lat GOSSYPIUM cotone, nella figurazione dei fiocchi che
fluttuano nell’aria. Da qui l’omologismo Gossìparo “chi diffonde pettegolezzi” (suff PARO che produce)
Il termine Pòdice snm di Deretano, cui Podicipèdidi o Podicìpedi (versione attestatsi erroneamente per aplografia), dal lat
PODEX è dallo stesso rad ulteriormente svoltosi in POZD. Il suff PETO sta ad indicare “movimento, tendere o fuga verso
l’esterno”, cui Centrìpeto, con la locuzione fisica e astronomica Forza centripeta, e vrs, qui utilizzato in pref, Petàuro inv
dal gr PETAURO nel significato di acrobata, funambolo donde Petàuro (Genere di Mammiferi Falangeridi) con Petaurìsta
(Genere di roditori Sciuridi) attraverso il gr PETAURISTES svoltosi in acrobata ed ancora un acrobatico pref matematico
PETA che vale “moltiplicato per um milione di miliardi”.
Ancora d’identica rad PET-E è il lemma Fèdera inv dal long FEDERA penna, piuma, ted FEDER, con mutazione delle
consonanti P(E)T in F(E)D, svoltosi in una attestazione fig.
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La passerella della moda “made in Italy” s’è svolta storicamente a Firenze il 12 febbraio 1951.
\ Vigliaccheria
Il lat VILIARE stava per spazzare l’aia dopo la battitura, cui Vigliàccio “ciò che resta dopo la battitura”, Vigliàre “togliere
ciò che non è utile” con Vigliatùra donde, fig, Vigliàcco con Vigliaccherìa (dal XVI sec) e Vigliaccàta (dal 1967), Vìle (dal
XIII sec) con Viltà già Viltàde, i prefissati Avvilìre con Avvilènte, Avvilimènto e Avvilìto (pref AD allativo), Svilìre con
Svilimènto e Svilìo (pref S intensivo), i composti Vilificàre (disprezzare) con Vilificaziòne e Vilipèndere “pesare la viltà”con
Vilipèso, Vilipendiòso e Vilipensiòne.
\ Suffisso INO CINO *INA
Dal lat INUM, sta per proprio di, appartenente a, della stessa natura, svoltosi talvolta nel mestiere, cui Alpino da Alpi,
Accendìno (il cui suff è saldato al verbo Accendere), Cenerino, Ciabattino da Ciabatta... Adamantìno “inalterabile” è
l’aggettivo coniato dal poetico termine Adamànte snm di Diamànte, questo dalla variante lat DIAMANTEM già gr
ADAMAS, cui Diamantàre, Diamantàto, Diamantìfero, Diamantìna, Diamantìno; in percorso gr l’ital conta ancora il
composto Adamantoblàsto con BLASTOS germe.
\ La brillantezza di un diamante può dipendere dal taglio operato.\
Il suff INO vale anche come dim e o vezzeggiativo, come in Macchinìna da Macchina e Carìno da Caro e lo si ritrova
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adattato in CINO per termini con suff accr ONE quali Barboncìno (sorta di cane) da Barbone di Barba, Baroncìno da Barone
di BARO (franc), Bastoncìno da Bastone di Basto, Bocconcìno da Boccone di Bocca, Cartoncìno da Cartone di Carta,
Cordoncìno da Cordone di Corda, Palloncìno da Pallone di Palla, per termini in ONE sia dal genitivo lat come Carboncìno da
Carbone di CARBO CARBONIS, sia dal gr come Coroncìna (al fem) da Corona di KORONE; l’omn Palloncìno è di voce
toscana snm di Alchechengi. Eppoi per esotismi quali Betoncìno da Beton, Camioncìno da Camion, Limoncìno dall’ar
LAYMUN, Paltoncìno da Paltò; ancora, in maniera particolare, per lemmi quale Ossicìno da Osso attraverso un ricco gioco
di incroci e sovrapposizioni in Ossètto, Ossiciòlo o Ossiciuòlo, Ossicèllo e Ossìno, così per Spadaccìno da Spada attraverso
Spadètta, Spadìna, Spadìno, Spadùccia, Spadàccia, così ancora per Velaccìno da Vela attraverso Velàccio questo ricalcando
lo sp VELACHO cui ancora l’accr Velacciòne. Per termini quale Posto si è scelto Posticìno per ovviare all’omn con il
sostantivo Postino. Quarticìno, termine tipografico, è l’inc di Quartìno con Carticino.
INO è ancora un suffisso chimico a indicare Idrocarburi acetilenici, ovvero gli Alchini.
Nel campo farmaceutico, il suff INA indica elemento chimico cui Epicloridrìna (pref EPI con Cloro e Idro), Norefedrìna
questo con Efedrina e pref chimico NOR “molecola organica” (acronimo dal ted N “azoto” OHNE RADICAL azoto senza
radicale) che si ritrova in Noradrenalìna e in Noradrenèrgico questo derivato da Adrenèrgico (Adrenalina col gr ERGON),
ed ancora Ninidrìna, Oleandrìna, Prolìna (dal ted PROLIN di PYRRHOLIDIN cui Pirrolidìna), Pseudoefredìna...
\ Prefisso RED *RE *RI *RAD RIN
Dal lat RED, sopravvissuto in ital con RE, il pref sta per la formazione di verbi denominativi quale Refrigerare. Ritorno allo
stato iniziale, cui Regredìre da GRADI camminare, opposto a Progredìre, e Recèdere da CEDERE andare. Annullamento del
precedente, cui Restituìre da STATUERE stabilire. Valore iterativo-reiterativo cui Reintegràre dal lat TEGER toccato e in
doppio pref con IN negativo da INTEGER non toccato da TANGERE toccare (vedi Tangente in Noto…). Valore intensivo
cui Reincarnàre da CARO CARNIS carne di KER tagliare. Assimilabile al pref RI, il quale sta per reiterazione, cui Rèmora
“indugio”, da MORA attesa, con l’omn fig Rèmora “sorta di pesci Echeneiformi” entrambi stessa etim.
Movimento inverso cui Ricadère e Rincarnaziòne (pref RIN). Valore restitutivo cui Ribaltàre da BALTJA plur di
BALTEUM muro sotto la scalinata degli anfiteatri, cui Bàlta (omn di Balta “palude”), Bàlza, Balzàna, Balzàno, Balzàre,
l’avverbio Balzellòni, Bàlzo col dim Balzèllo questo anche “tassa saltuaria”, i prefissati Sbalzàre, Sbalzellàre da Sbalzèllo,
Sbàlzo, Ribaltàre con Ribàlta (questo nel teatro snm di Proscenio), Ribaltàbile, Ribaltamènto, Ribaltatòre, Ribaltatùra,
Ribaltìna, questo snm di Calatoia, e Ribaltòne questo attestatosi nel lessico politico, Rimbalzàre e Rimbàlzo, Sobbalzàre e
Sobbàlzo; BALTEUM è d’origine etrusca e sta per cintura, poi passato fig a indicare una cintura muraria, e da questo l’ital
ha fatto derivare Bàlteo, esplicito rispetto alla variante Bàlzo (omn del Balzo “salto”). Valore intensivo cui Riabilitàre da
HABILIS abile con Riabilitànte, Riabilitatìvo, Riabilitaziòne.
Il pref RI iterativo-reiterativo si ritrova anche in abbinamento con l’allativo A(D), donde RAD, nel senso sommario di
ripetizione, avvicinamento, cui Riadattare (RI AD APTARE) e, in assimilazione fonetica RA col raddoppio della consonante
iniziale del termine, cui Rabbonìre da BONUS, Raddoppiare da DUPLUS.
Lo si trova ancora in abbinamento con IN illativo cui il pref RIN quale illativo-intensivo (ripetitivo o restitutivo), cui
Rincagnàrsi.
Esistono, ancora, termini come Riavvicinàre e Ravvicinàre, entrambi RI AD VICINARE, quindi snm, ma la semant indica
una sfumatura: Riavvicinare è l’avvicinare di nuovo, Ravvicinare è “riconciliare” ovvero “avvicinarsi di nuovo” come
persona e nei rapporti.
I prefissi RE RI di valore iterativo-reiterativo e intensivo assumono la semplice forma R innanzi a vocali, quali Raccogliere,
insomma variante di RAD RIN.
Raddolcìre da DULCIS dolce genitivo di un ant DULCU, è da una non confermata discendenza dal gr DLYKYS che si
sarrebbe mutato in GLYKYS (Ved Gli Aglio…). Nel percorso DULCIS si contano lemmi espliciti dal lat quali Dòlce,
Dolcètta (pianta erbacea medicinale snm di Valerianella), Dolcèzza dal lat DULCOR, Dolciàrio, Dolcificàre, Dolcìre,
Dolciùra, eppoi un introvabile Dòlco, il composto Dulcacquìcolo “che vive in acqua dolce”, un Dulcèdo ampliato da
DULCIS, Dulciàna attraverso il franc DULCAINE, il romanzesco nome Dulcinea, i prefissati Addolciàre (A allativo) meglio
Addolcìre con Addolcimènto, Addolcitìvo e Addolcitòre, Edulcoràre con Edulcorànte, Edulcoràto e Edulcoraziòne attraverso
il franc EDULCORER ma già lat EDULCORARE da DULCOR, Indolcìre (IN illativo) con Indolcimènto, il fig Sdolcinàre
(S intensivo) con Sdolcinàto con Sdolcinatèzza e Sdolcinatùra, i composti Dulcamàra “dolce amaro” (erbacea delle
Solanacee) questo passato metaf in “ciarlatano” nel XIX sec, Dulcimèlo o Dulcimèllo o ancora Dulcimèro “dolce canto”
(strumento musicale) attraverso il franc DOULCEMER (col gr MELOS canto), Dulcacquìcolo o Dulciacquìcolo “che vive in
acque dolci”, infine, la locuzione inv dal lat volg DULCIS IN FUNDO. Il termine Annùrca “varietà di mela” è sorto
attraverso il volg mer dal lat INDULCARE dolcificare.
Dolce, nel senso di prodotto della pasticceria, è detto CAKE in ingl cui il glb Plum cake che tradizionalmente è il dolce di
prugna.
In ambito indoeur si conta un rad SWADU dolce, già così nel sct, che avrebbe condotto al lat SUAVIS ed al gr HEDYS
piacevole (di Edonismo), cui il percorso ital Soàve o Suàve con Soavità o Suavità, Soavemènte ed un toponimo Soave donde
Soàve “sorta di vino bianco locale”, eppoi Suadère (“convincente” dal XIV sec) con Suadènte, Suaditòre, il devb Suàdo,
Suasìvo, Suasòrio e Suasòria, Suaziòne, i prefissati Dissuadère dal lat DISSUADERE (DIS d’opposizione) con Dissuaziòne,
Disuasìvo, Dissuasòre, Dissuasòrio eppoi Persuadère (con PER rafforzativo e che ha sostituito Suadere) dal lat PER
SUADERE con Persuasiòne, Persuasìvo, Persuasòre. In area indoeur, l’ant rad sct SWADU dolce è molto diffusa e si ritrova
nell’ingl SWEET, nell’irlandese SAETUR, nel russo SLADKIY e nello svedese SOT.
1
In volg, Deretano è Cùlo (che sta anche per “fortuna”), cui Culàta con Inculàta, Culattòne, il fig Scùlo “sfortuna” con Sculàto, ed i più leciti
Culàccio, Sculacciàre (pref S intensivo) cui Sculacciàta e Sculacciòne, Culaccìno, Culatèllo, Culàtta, i prefissati Rinculàre, calco del franc
RECULER, con Rincùlo e Rinculàta, Sculettàre (S intensivo) dal dim Culètto, la locuzione franc glb Cul de sac (fondo del sacco) con valore
“vicolo cieco” e fig “trappola” cui l’omologismo fig Culdoscopìa “esame per via vaginale”.
Nell’estate del 2006, la Corte costituzionale, invitata ad esprimersi in materia, sentenzia che l’espressione Vaffancùlo, con l’ipocoristico
Vàffa, non è più da considere un reato d’offesa, un insulto, per la sua larga diffusione e l’uso ricorrente che ne ha banalizzato o addirittura
fatto smarrire il significato originale. Sarà stata una coincidenza, un opportunismo o addirittura una strategia, che nell’estate del 2007,
l’attore Beppe Grillo, innanzi a migliaia di spettatori nelle piazze, ha mandato a Vaffanculo soggettivamente la classe politica ed altro.
La buona educazione ed il civismo, insegnano però che simili espressioni, così come, tanto per citarne qualcuna, le sconce Casino e Cazzo,
denotano miseria intellettiva, costante o momentanea, di che le pronuncia, in opposizione ad una certa psicologia che le accetta quale
beneficio terapeutico, liberatorio.
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\ Retro Entro Dentro
Dal pref RE nasce l’avverbio Rètro dal lat RETRO, l’aggettivo Rètro attraverso il fran RETRO (pron retrò) questo ellittico di
RETROGRADE retrogrado, cui il glb franc Retrò, eppoi Retrìvo, Retròso, Retrùdere inv dal lat RETRUDERE sporgere
all’indietro, il prefissato Arretràre con Arretramènto, Arretratèzza e Arretràto (AD allativo).
In percorso, il prefissato Deretàno 1 dal lat DE RETRO col suff TRO di valore strumentale, come col pref IN nasce
INTERUM connesso col gr ENTOS cui Intro-ìntro, Entro-èntro, Entràre ed Entràta, eppoi l’avverbio e preposizione Dèntro
da DE INTRO cui Dèntro e Didèntro dalla locuzione Di dentro, Addèntro con Addentràre col doppio pref AD, Rientràre
(pref RI iterativo) con Rientràbile, Rientramènto, Rientrànte, Rientrànza, Rientràtra, Rientràto, col devb Rièntro.
\ Linguisticamente è da evitare espressioni con i verbi servili come “Può c’entrare, Vuole c’entrare e Deve c’entrare” più correttamente Può
entrarci, Vuole entrarci, Deve entrarci, mentre è corretto Che cosa c ‘entra… e Qui c’entra …\
Retro è utlizzato in pref RETRO per composizioni da Reatroattìvo e Retroattività (dal lat RETROACTUS attraverso il franc
RETROACTIF) a Retrovisòre con Retrògrado (con il lat GRADI andare), Retrogùsto questo con il corrispondente glb franc
Arriere gout, Retromàrcia, Retropensièro questo con il corrispondente glb franc Arriere Pensee, Retrospettìva (con il lat
SPECTARE guardare) questo attraverso il franc RETROSPECTIF.
Il termine Diètro nasce quale ellittico di DE RETRO transitando da un corrotto DRIETRO; poi, ancora con doppio pref, si ha
Didiètro e dal lat IN DE RETRO si ha Indiètro con Indietreggiàre.
Da gr ENDON dentro l’ital conta il pref ENDO cui Endoarteriectomìa (con Arteria e il gr TEMNO taglio), Endoarteriòso,
Endoarterìte, Endoblàsto (col gr BLASTOS germe), Endocannibalìsmo, Endocàrdio con Endocardìaco ed Endocardìte,
Endocàrpio o Endocàrpo (con l’anatomico Carpo dal gr KARPOS giuntura), Endocavitàrio (anatomico), Endocellulàre,
Endodèrma in correlazione con Ectoderma, Endocorìa con Endocòro (col gr KOREO mi sposto con valore di
“disseminazione”), Endocrànio con Endocrànico, Endodèrma con Endodèrmico, Endodinàmica, Endodònto con
Endodòntico, Endodontìsta e Endodonzìa (col gr ODUS ODONTOS dente), Endoenergètico, Endòfago, Endòfita,
Endogamìa con Endogàmico e Endògamo, Endògeo (col gr GE terra), Endolìnfa, Endometamorfìsmo, Endomitòsi,
Endomorfìsmo e Endomòrfo, Endomuscolàre, Endonucleàsi, Endooculàre, Endoparassìta, Endoplàsma con Endoplasmàtico,
Endoplèurico, Endopròcti (sorta di Invertebrati, col gr PROKTOS ano), Endopròtesi, Endòptico o Endòttico (con Ottico),
Endoràchide con Endorachidèo (col gr RHAKHIS colonna vertebrale), Endoreattòre, Endorèico o Endorrèico (col gr RHEO
scorro), Endorfìna (ellittico con Morfina), Endosalpìnge, Endoschèletro, Endosmòsi (con Osmosi) cui Endosmòmetro
(Endosmosi e suff METRO misurazione), Endosòma, Endospèrma, Endospòra, Endòsseo (con Osseo) ed Endòstio (col gr
OSTEON osso), Endostatìna, Endoterapìa, Endotermìa con Endotèrmico ed Endotèrmo, Endòtia (sorta di fungo degli
Ascomiceti, dal gr ENDOTHI all’interno), Endòtico (col gr OTIKOS dell’orecchio) pertanto sta per “patologia
dell’orecchio” in correlazione con Endotimpànico, Endotossìna, Endotracheàle, Endovèna e Endovenòso “dentro la vena”
(con suff aggettivante OSO).
Da non equivocare con i termini glb ingl Endorsement “girata contabile o sostituzione di un biglietto” dal verbo TO
ENDORSE girare, eppoi Endurance “durata” cui l’omologismo Endùro con Endurìsta.
\ Zucchero Saccarina
Dòlce per accezione è lo Zùcchero questo omologismo dall’ar SUKKAR, svoltosi nel lat tardo in ZUCCARUM, cui
Zuccheràggio, Zuccheràre, Zuccherièra, Zuccherìfero, Zuccherifìcio, e Zuccheròso.
Nel percorso d’origine indoeur, invece, dal lat SACCARUM, già gr SAKKARON dal pali (ind) SAKKARA, l’ital conta
Saccàride snm di Glucide, Saccarìfero, Saccarìna, Saccarinàto, Saccaròide, Saccaròsio, il pref SACCARI o SACCARO in
termini quali Saccarimetrìa, Saccaromicète.
Il termine Suzzàcchera “bevanda di aceto zuccherato” è la composizione del gr OKSYS acuto con SAKKARON, infatti è
una variazione da un precedente Ossizzàcchera.
I due percorsi SUKKAR-SAKKARON contengono vrs un rad comune o un’ant sovrapposizione.
Un monosaccaride è il Ribòsio o Ribòso, omologismo dal franc RIBOSE zucchero a cinque atomi e identifica la Vitamina B2
(questa individuabile nel latte, fegato, tuorlo d’uovo, nei formaggi e vegetali verdi), cui il pref RIBO nel percorso ital dei
composti Riboflavìna, Ribonuclèico con Ribonucleàsi, Ribosòma con Ribosomàle o Ribosomiàle e Ribosòmico (col gr
SOMA corpo) e Ribovìrus. Il termine franc RIBOSE è una stortura da ARABINOSE tratto da GOMME ARABIQUE gomma
arabica.
\ Prefissi *SEMI EMI
Suffisso SEMIA Prefissi SEMIO STENO
Suffisso EMIA Prefisso EMO
SEMI EMI
Il pref SEMI, inv dal lat, viene dal gr HEMI, e trova ripetizione nelle aree ger e ind, risalente alla rad indoeur SEM che vale
“uno” ossia “che possiede solo uno degli elementi che lo costituiscono”, cui Assième con Assiemàggio e Assiemàre, Insième
con Insiemàrsi, Insiemìstica e Insiemìstico (da SEMEL una volta con pref AD e IN), il glb franc Ensemble, Sèmplice o
Sìmplice da SIMPLEX una volta, anche con valore fig di “facile-oridinario-ingenuo…” cui Semplicemènte, Semplicità,
Sempliciàrio, Semplicità, Semplificàre con Semplificatòre e Semplificaziòne, Semplicìsmo con Semplicìsta questo anche
snm di Erborista, Semplicìstico; eppoi il dim Sempliciòtto e Semplicionerìa dall’accr Sempliciòne questo snm
dell’omologismo Dìdo assimilato a Dòdo dal ptg DOUDO “sorta di uccello” dei Colimbiformi snm di Drònte da voce
indigena; Sèmplice è ancora una sorta d’erba dalla locuzione lat MEDICAMENTUM SIMPLEX medicina semplice.
Snm di Semplice è Elementàre, questo da Elemènto dal lat ELEMENTUM che si rifà alle lettere dell’alfabeto ELEMENTA,
vrs connesso rad al gr HEMI, cui Elementàrio, Elementariètà, Elementarizzàre. Termine nato per indicare filosoficamente le
parti semplici che costituiscono la materia, così come le lettere dell’alfabeto vanno a costituire la parola.
Ancora, il percorso conta Sìmile da SIMILIS già ant SEMILIS e Somigliànte da Somigliàre denm da SIMILIS, l’uno in
analogia all’altro (Ved Dissimilazione in Folla…), Scemàre (EX-SEMARE ridurre l’elemento), Sèmpre (SEM-PER
“moltiplicativo”).
I termini Singolàre già Singulàre, Singolarìsta (suff ISTA di collegamento di collegamento ai sostantivi in ISMO, qui da un
sottinteso Singolarismo non linguistico), Singolarità o Singularità, Singolarizzàre, Singolatìvo, Singolètto e Singolìsta (suff
ISTA come in Singolarista) discendono da Sìngolo, lat SINGULUS, questo composto di SEM uno solo e di un suff GLO
d’area gotica italianizzato; dal glb ingl Single si sta facendo spazio linguistico il semiesot Singlitùdine, ma è oltremodo
corretta la forma ital Singolitùdine e dallo sp SENCILLO già lat tardo SINGELLUS di SINGULUS s’è attestato Sensìle
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“singolo” nel linguaggio marinaresco.
Il pref ha asssunto semant valore di “metà” in una nutrita sequenza prefissata da Semiacèrbo a Semivocàlico.
Il pref EMI è il snm di SEMI: il primo deriva dalla rad SEM, il secondo dalla forma greca HEMI italianizzata. Pertanto si ha
Emicrània cui Emicrànico, Semicìrcolo con Semicircolàre ed Emicìclo, Emizigòte, Semicròma, Semisfèra cui Semisfèrico ed
Emisfèro o Emisfèrio cui Emisfèrico ed Emisferoidàle, questi dal gr-lat SPHAIRA-SPHAERA, cui Sfèra, Sfèrico, Sferoidàle,
Sferòide e i composti quali Sferistèrio questo dal gr SPHAERISTERIUM luogo per giocare a palla, Sferolìte, Sferòmetro,
Sferoscòpio; nel percorso, l’ital conta ancora il termine chimico Emivìta su calco dell’ingl HALF-LIFE letteralmente “metà
vita”.
Semiconsonànte, con Semiconsonàntico, è la vocale, come la i e la u, che innanzi ad una seconda può essere considerata
consonante, come Gaio dal prvz GAI e Quadro da tema rad KWETR, o che l’abbia sostituita come Piatto dal lat PLATTUS,
Uomo dal lat HOMO.
\ La riforma scolastica ha imposto la definizione di Scuola Primaria alle già Elementari includendo le Materne, e di Scuola Secondaria alle
già Medie. È pur vero che Primaria sta per “corrispondente al primo termine di una serie” e che Secondaria per “che si trova in posizione
successiva al primo”. È ancora vero, però, che Primaria vale “contrassegnata da un indiscusso prestigio o da una capitale importanza” e che
Secondaria vale “subordinata alla prima o al grado di importanza dipendente” (definizioni tratte da Devoto Oli).
Sarebbe stato più opportuno, per gli alunni e per tutti, adottare termini semanticamente inequivocabili. \
SEMIA SEMIO STENO
Il suff SEMIA con il pref SEM(IO) derivano dal gr SEMA ed equivalgono a segno, linguisticamente col valore di
“significato”, cui Metasemìa (cambiamento o modificazione di significato), Polisemàntica e Polisemàntico, Polisemìa e
Polisèmico (segno linguistico a più significati) questo in correlazione con Monosèmico (unico significato); esempi polisemici
(snm Polisemantico) sono Botte (recipiente) e Botte (percosse), Cane (animale) e Cane (del fucile).
Semantèma attraverso il franc SEMANTEME vale “parte della parola che ne focalizza il significato”, Semàntica (il termine
ricorrente in questa ricerca), attraverso il franc SEMANTIQUE, è la scienza del significato e della trasformazione nel tempo
delle parole, Semasiologìa dal gr SEMASIA e LOGIA snm di Semantica, Semiòsi con Semiòsico (termine filosofico del
linguaggio) dal gr SEMEIOSIS indicazione, Semiòtica o Semeiòtica con Semiòtico snm di Semiologìa o Semeiologìa con
Semiològico o Semeiològico e Semiòlogo o Semeiòlogo (studio dei segni linguistici visivi, gestuali) dal gr SEMEIOTIKOS,
il prefissato Prossèmica questo un termine di sociologia transitato dall’ingl PROXEMICS.
Eppoi, Semàforo col gr PHOROS io porto (il segnale) con Semafòrico e Semaforìsta (suff ISTA di collegamento ad un
mestiere, in omn col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO).
Il pref SEMIO sta quindi per “segno o in relazione ai segni”, dal gr SEMEION. Utilizzato nelle parole scientifiche, l’ital
conta ancora Semiografìa o Semeiografìa “scrittura di segni convenzionali” come la Stenografìa che col pref STENO, dal gr
STENOS stretto, vale quindi “scrittura abbreviata”.
EMIA EMO
Il suff EMIA, con il pref EMO, è il discendente dal gr AIMIA da HAIMA sangue, cui Piemìa (col gr PYON pus, infezione
del sangue da batteri piogeni), Anemìa vale “senza sangue” col pref A privativo d’origine gr, che diventa AN come in
Anecògeno (che non genera l’eco), Anecumènico (non abitabile).
Dal gr HAIMA sangue, si ha quindi Emàle, Emàtico, Ematìna (suff INA chimico), Ematòsi dal gr HAIMATOSIS, Emàzia
dal dim gr HAIMATION “globulo rosso”, l’ital conta il pref EMO adattato, utilizzato nella terminologia medica, sta per
sangue, per composizioni quali Emaferèsi (col gr APHAIRESIS sottrazione), Emangiòma o Emoangiòma, Emàrtro (col gr
ARTHRON articolazione), Ematèmesi (col gr EMESIS vomito), Ematidròsi (col gr HIDROSIS sudorazione), Emocròmo
“pigmento che dà il colore al sangue”, Emocoltùra, Emofilìa, Emoglobìna (con suff GLOBULO) cui l’estratto Eme-ème ed
Emìna col suff INA, Emopatìa, Emopoièsi con Emopoiètico o Ematopoièsi con Ematopoètico (con suff gr POIESIS
creazione nel senso di formazione), Emorragìa (col suff da rad REIK del gr RHAGIA rottura); Emorròide, meglio Emorròidi,
col suff RHEO scorro, dalla locuzione HAIMORROIDES FLEBES vene, quindi “vene sanguinolenti”. Emoroìssa dal lat
HAEMORRHOISSA corrotto dal gr HAIMORRHOUSA (suff da RHEO scorro) indica per accezione la donna sofferente per
flussi di sangue e miracolata da Gesù, la futura Veronica.
Il percorso comprende molteplici composizioni, da Emoangiòma ad Emòtrofo (col gr TREPHEIN nutrire), passando da
Emòstasi, Emotèca, Emottìsi con Emottòico, questo con suff gr PTYSIS sputo; termine alieno Emagràmma dall’ingl
EMAGRAM, sovrapposto a Diagramma, dove il pref EM vale la lettera m per il disegno che la ricorda; viepiù, l’ital conta il
pref EMATO per ulteriori composizioni quali Ematoblàsto (col gr BLASTOS germe), Ematocèle, Ematòcrito (col gr
KRITES giudice vale “rapporto e strumento d’esame”), Ematodermìa, Ematofobìa, Ematògeno, Ematologìa con Ematològico
e Ematòlogo, Ematòma, Ematopericàrdio, Ematosillìna (col gr KSYLON legno vale “colorante”), Ematozòi, Ematurìa.
Sàngue, invece, dal lat SANGUEM da una forma arcaica SANGUIS, connesso alla rad SAN scorrere.
Lungo il percorso di Sangue, troviamo Sanguìgno, Sanguinàre con un Sagnàre attraverso il franc SAIGNER, Sangunàrio,
Sangùineo, Sanguinolènto, Sanguinòso, e i composti Sanguisùga questo col tema lat SUGERE succhiare e Salassàre, con
Salassàta, Salassatòre, Salassatùra e Salàsso, quale ipocoristico di SANGUINEM LAXARE lasciare (scorrere) sangue.
Attraverso lo sp SANGRE sangue cui SANGRIA salasso si conta l’esotismo Sangrìa “bevanda a base di vino rosso
aromatizzato”
Lungo il percorso esplicito dal rad SAN, invece, troviamo Sanamènto, Sanatòria, Sanatòrio, Sanaziòne, Sanità, Sanitàrio,
Sàno e, quasi in enantiosemia, Sànie “materia purulenta”, ma il senso del percorso è “guarire dalla sanie”. L’acronimo TSO
vale Trattamento Sanitario Obbligatorio.
La locuzione Sangue blu indica tradizionalmente una discendenza nobile ma in natura solo gli animali come lo Scorpione
sono dotrati di particolare sangue che al contatto dell’aria si colora bluastro grazie alla Emolìnfa e alla Emocianìna in esso
contenute a differenza del sangue rosso causa l’Emoglobina.
\ Croma
Semicròma è composto con il lat CHROMA intervallo musicale cui Cròma (musicale); termine fig dal gr KHROMA colore
cui Cromìa con Cromaticità, Cromasìa attraverso il ted CHROMASIE, Cromàtico, Cromatìna, Cromatìsmo, Cromàto
“colorato” (utlizzato anche in pref), Cròmico (di colore), Crominànza, Cromìsta (suff ISTA di collegamento ad un mestiere,
in omn col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, qui non sovrapposti poiché Cromismo da Cromo (metallo) è una
patologia rispetto a Cromista che è un mestiere, e i prefissati Acromàtico (A privativo) con Acromatìsmo, Acromatizzàre,
Acromìa e Acromo-àcromo, Dicroìsmo (suff gr DIS due volte) con Dicròico e Dicroìte questo altrimenti detto Cordierìte,
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Dìcromo con Dicromàtico, Dicromatìsmo o Dicromatopsìa (col suff dal gr OPSIS vista), Dicromìa o Bicromìa (col suff lat
BIS due volte), Policroìsmo
composti Acromatopsìa (anomalia della vista, col suff gr OPSIA vista), Cromalìte (col gr LITHOS pietra e suff ITE per
minerali), Cromatòmetro, Cromatoscopìa e Cromatoscòpico, Crominànza (con Cromo e Luminanza), il pref CROMO per una
serie di composizioni da Cromodinàmica a Cromotipìa cui Cromosòma con Cromosòmico (col gr SOMA corpo), il composto
ellittico Episòma (con Cromosoma prefissato EPI), il suff CROMO per composizioni da Auxocròmo (col gr AUKSANO
accresco) 1 a Uròcromo (col gr URON urina), eppoi CROMIA per Monocromìa (un solo colore) cui Monocromàtico,
Monocromatìsmo, Monocromatizzàre, Monocromàto e Monocromatòre, Bicromìa con Bicromàtico (due colori, pref BI dal
lat BIS) snm di Dicromia, Tricromìa (tre colori), Quadricromìa “quattro colori” (con il lat QUADRI quattro volte) snm di
Tetracromìa (con il gr TETRA quattro), e Policromia (multicolore) con Polìcromo, Poilicromàre, Policromàtico, eppoi
Discromìa (pref DIS peggiorativo) con Discromatopsìa (OPSIA relativo alla vista) e Discromatòsi (suff patologico OSI),
Ipercromìa, Ipocromìa con Ipocròmico, e Vetrocromia.
In percorso, il minerale Cròmo (simbolo Cr), rintracciabile negli olii vegetali, nella carne e nei molluschi), sempre fig da
KHROMA colore, cui Cromàre, Cromàto “da Cromo”, Cromatòre e Cromatùra, attraverso il franc CHROME, Cròmico (di
cromo), Cromìsmo (intossicazione), Cromìte; termine utilizzato come segue in Cromaffìne (biologia), Cromatìde o
Cromatìdio (biologia, col suff per diminutivi dal gr IDION), Cromatòforo (biologia, col gr PHOROS che porta),
Cromatografìa con Cromatògrafico, Cromatògrafo (in Chimica) eppoi Gascromatògrafo e Cromolitògrafo.
Col pref gr AUXO accresco rimasto invariato, l’ital conta le composizioni scientifiche Auxocitòsi (col gr KYTOS quale cellula col suff
medico OSI), Auxogràmma ellissi di Auxodiagràmma, Auxologìa con Auxològico e Auxòlogo, Auxometrìa, Auxopatìa, Auxotrofia.
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\ Eco
Il termine fem Eco-èco (al plur è mas in Echi), o l’obsoleto Ecco-ècco, è dal lat ECHO gia gr EKHO io ho-tengo cui
Echeggiamènto, Echeggiàre, Echèggio, Echèo “sorta di ant vaso risonatore-echeggiante” (simile al Bronteion) dal gr
EKHEIA. Ecòico è un “verso latino”. Utilizzato anche in pref con ECO quali i medici Ecocardiografìa con Ecocardiogràfico
in concorso con Ecocardiogràmma, Ecocardiotomografìa, Ecografìa (questo con l’ipocoristico fem Eco-èco inv al plur) con
Ecogràfico, Ecografìsta ed Ecògrafo, Ecolalìa (dal gr LALIA loquacità) vale “ripetere più volte le parole nel parlare,
Ecometrìa. Echeneifòrmi, snm di Rèmore, indica un Ordine ittico degli Attinotterìgi, lemma composto con EKHO tengo,
NUS nave. L’introvabile termine Ecìsta vale riferito al nome di una località, che echeggia, risuona del nome di un
personaggio, del suo fondatore nel caso di città, quindi è in correlazione con Eponimo (il suff ISTA sarebbe allora di
collegamento ai sostantivi in ISMO, qui da un sottinteso Ecismo non linguistico). Per esempio: Roma è l’Ecista che ha
Romolo quale Eponimo così Manfredonia è l’Ecista che ha Manfredi quale Eponimo.
Esiste un omn ECO dal gr OIKOS abitazione, cui Ecìdio (sorta di funghi dei Basidiomiceti) dal dim OIKIDION di OIKOS,
usato in pref quali Ecoanimalìsta (suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, qui da Animalismo), l’esot dall’ingl
Ecoaudit, Ecobàlla “grosso involucro non inquinante di rifiuti pressati”, Ecosistèma cui la locuzione Ecosistema urbano,
Ecocatàstrofe con Ecocìdio “distruzione dell’ambiente”, Ecocompatibilità con Ecocompatìbile, Ecofobìa “il panico di
rimanere solo in casa-panico dell’ambiente”, Ecòide, Ecoincentìvo, Ecologìa con Ecològico, Ecomàfia questo snm di
Criminalità ambientale, Ecosciènza.
I due termini possono apparire talvolta assimilati, tali da generare l’equivoco etim, come nel termine Ecometria. Come se non
bastasse, esiste l’acronimo ECHO dalla locuzione ingl ENTERIC CYTOPATHOGENIC HUMAN ORPHAN Orfani
(organismi) Patogeni per le Cellule dell’Intestino Umano cui il glb Echovìrus con Echoviròsi.
Pseudoetim Echìdna dal gr-lat inv ECHIDNA-EKHIDNA (snm di Tachiglosso), già gr EKHION da EKHIS vipera cui
Echide-èchide “vipera africana”, Echio-èchio “erba viperina”, Echiuroidèi (tassonomia marina, col gr OIDE somiglianza).
TERRA CRETA TELLURICO
TERRA
Tèrra, lemma immutato dal lat TERRA, dopo che aveva smarrito la sibilante S del più ant TERS-A,
sopravvissuta in TERENOS e TERESTRIS. La traduzione fondamentale è la celtalica secca, vale a dire opposta
alle acque .
\ Le terre, come avevano intuito i celti, sono in eterna contrapposizione alle acque. La penisola italiana, infatti, dei 7.500 chilometri del
proprio litorale sta riconsegnando al mare una porzione di oltre 3.000; le coste più a rischio, oltre a Venezia, appaiono quelle ionicotirreniche.\
La particolarità per la rad TERS-A è che appare in snm col lat MONDUS pulito-rivestito. Si riafferma l’idea che
Terra o Mondo abbiano il primordiale significato di un pianeta “terso, mondo (dal Caos)”, rivestito delle
manifestazioni naturali dei due regni, vegetale e animale. Il termine Tèrso è dal lat TERSUS, questo Pp
irregolare di TERGERE pulire-asciugare (TERGITUS), cui Tersèzza o Tersita, i desueti Tersiòne e Tersòrio,
l’inv Tèrgere, i prefissati Astèrgere (pref ABS via) con Astersiòne e Astèrso, Detèrgere dal lat DETERGERE
(pref DE) con Detergènte, Detergènza, Detersiòne, il Pp aggettivato Detèrso cui l’aggettivo sostantivato
Detersìvo, con un pref TERGI in composizione quali Tergicristàllo e Tergilunòtto; termine alieno è Tersicorèo
relativo alla musa Tersicore.
L’ital Tèrgo “dorso, schiena”, termine alieno nel percorso, deriva invece dal lat TERGIUM privo di connessioni,
cui Tergàle, Tergìte, il prefissato Attergàre con Attergàto, la composizione Tergiversàre, con Tergiversatòre e
Tergiversaziòne, composta con il lat VERSARE voltare. Fuori percorso Tergestìno questo dall’ant Tergeste,
oggi Trieste, composto da TERG mercato e ESTE città termini di genesi preromana, cui il toponimo Este con il
relativo Atestìno attraverso la denominazione lat Ateste cui la locuzione archeologica Civiltà atestina.
Dal lat TERRA derivano e si compongono lemmi nel percorso ital quali Terràglia, Terràglio, Terràgno o
Terràgnolo snm di Terricolo, Terraiòlo, Terràneo e Conterràneo, Terràrio su calco di Acquario, Terràtico,
Terràzza con Terràzzo, Terrazzamènto (geniale invenzione agricola che permette di coltivare le colline e di avere
acqua a caduta nelle vasche), Terrazzàno, Terrazzàre, Terrazzière e Terrazzìno, Terrèno con Terrenità, Tèrreo,
Terrèstre con Terrestrità e Terrèstro, Terrìccio e Terricciàto col suff lat ICIUM svoltosi in ital ICCIO 1 per
esprimere approssimazione, Terricìdio (dissoluzione ambientale), Terrière e il glb ingl-franc Terrier “cane di
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terra”, un ant Terricèllo (piccola proprietà terrena), Terrièro, Terrìgno, Terrìna, Territòrio dal genitivo plur lat
TERRITORIUM di terra con Territoriàle, Territorialìsmo, Territorialìstico, Territorialità e Territorilizzàre, il
glb franc Terroir, il volg Terrone, Terròso, in locuzione Terra aria e Terra terra (relativo al bersaglio dei
missili), i composti Terràcqueo o Terràqueo cui la locuzione Globo terracqueo o Orbe terracqueo, Terracòtta,
Terrafèrma, Terramàra (dalla locuzione Terra amara assimilato a Terra mala) con Terramarìcolo, Terramicìna
(col gr MYKES fungo e suff medico INA), Terranòva (anche toponimo di un’isola e razza di cani qui originaria),
Terrapièno, la biblica locuzione Terra promessa (oggi fig bene atteso), Terrasànta, Terremòto con Terremotàre e
Terremotàto, la locuzione chimica Terre rare, Terrìgeno. Col pref AD allativo si ha Atterràre (non coniugabile al
riflessivo) con Atterràggio ed Atterramènto col pref IN illativo si ha Interràre, Interramènto e Interràto con
Interrimènto e il burocratico Intèrro; col sottrattivo S si ottiene Sterràre con Sterramènto, Sterratòre, Sterràto,
Stèrro.
La locuzione Terra di Siena vale una tonalità di colore.
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Suffisso ICCIO svoltosi in ICCHIO da attestazioni volg come in Avvocatìcchio e Pastorìcchio; donde il suffisso verbale ICCHIARE usato,
adattato foneticamente, per esprimere attenuazioni come in Mangiucchiàre, Punzecchiare.
Il suff ICCIO è sovente saldato al suff OLO donde il suff unico ICCIOLO, cui Muricciòlo da Muro, Omicciòlo da Uomo, Porticciòlo da
Porto, Resticciòlo da Resto “residuo”.
\ Atterrare “prendere terra da un volo” aveva fatto credere ad un certo giornalismo e a sprovveduti scrittori di poterne ricalcare
entusiasticamente il termine all’avvento dei voli spaziali. Stavano così per essere generati i vari Allunare, Ammartare, Aggiovare...
fortunatamente tutti abortiti; forse il primo esempio di una composizione lemmatica che sarebbe stata infinita quanto l’universo. Il verbo
Atterrare, dal terzo millennio dovrà essere assunto semant nell’inequivocabile significato cosmico di “adagiarsi su di un corpo celeste o
spaziale” (astronave madre inclusa). Pertanto si dovrà dire Atterrare sulla Luna, su Marte... sull’astronave.\
Un rilievo del terreno, l’ital lo definisce Tìmpa o Tèmpa inv dal tema med prelat TIMPA attestatosi quale “cima
tondeggiante” nell’Appennino mer, vagamente connesso in senso fig con Tìmpano questo “strumento musicale”.
Il termine generico Ctònio “terra” dal gr KHTHON KHTHONOS, di chiara origine indoeur, s’è evoluto nel
tempo sino a trasformarsi semant in “luogo d’origine”, cui il suff CTONO, che si ritrova in Autòctono “che è
nato nel luogo ove abita” con Autoctonìa, in opposizione a Allòctono “nato in altra terra” con Alloctonìa (suff gr
ALLOS altro).
Il gr aveva il suo termine specifico GE terra, Geòde (ipocoristico della locuzione GEODHES LITHOS pietra
terrosa, ovvero “cava con pareti rivestie da cristalli”, Geòide “superficie virtuale della terra” (col suff OIDE
“somiglianza”); il pref GEO è utilizzato per un nutrito percorso di composti, quali cui Geòbate (Genere di
uccelli, col suff da BAINO cammino), Geobotànica, Geocàrpo (frutto che matura sottoterra, da KARPOS frutto)
Geocèntrico con Geocentrìsmo e Geocentrìsta (la Terra al centro dell’universo), Geochìmica, Geocronologìa,
Geodèsia con Geodèta con Geodètica e Geodètico che col gr DAITES divisione vale “studio della forma
semplificata della terra”, Geodìmetro quale ellissi di Geodistanziòmetro, Geodinàmica con Geodinàmico,
Geofagìa con Geòfago (in patologia), Geofàuna con Geoflòra (limitate alle terre emerse), Geofìsica con
Geofìsico, Geòfono, Geofotogrammerìa, Geoglaciologìa (studio deo ghiacciai), Geognosìa col gr GNOSIA
conoscenza, Geogonìa, Geografìa con Geogràfico e Geògrafo, Geolinguìstica, Geologìa con Geològico e
Geòlogo, Geolunàre (fenomeni terrestri simili anche sulla Luna), Geomagnètico con Geomagnetìsmo,
Geomanzìa con Geomànte e Geomàntico (divinazione attraverso i segni artificiali e naturali del terreno),
Geomedicìna, Geometrìa con Geòmetra, Geometricità, Geomineràrio, Geomètrico, Geometrìle e Geometrizzàre,
Geomètridi (famiglia d’insetti lepidotteri), Geòmio “sorta di scoiattolo” (col gr MYS topo), Geomorfologìa,
Geonemìa (in botanica, col gr NEMO abito), Geoplàstica, Geopolìtica con Geopolìtico, Geopònica con
Geopònico dal gr GEOPONIKOS “pertinente al lavoro dei campi” con Geòrgico da GEORGIKOS agricolo (con
il gr ERGON lavoro) attraverso il lat GEORGICUS cui l’onomastico Giòrgio e Georgòfilo, Geoscòpio,
Geosfèra, Geosinclinàle, Geosinònimo 1, Geosolàre (rapporto Terra-Sole), Geostàtica, Geostazionàrio,
Geostratègico, Geotàssi o Geotattìsmo (col gr TAKTOS ordinato), Geotècnica, Geotermìa con Geotermàle e
Geotèrmico, Geotèssile (per tecnica stradale), Geotettònica snm di Tettonica, Geotritòne “sorta di anfibio”,
Geotropìsmo con Geotròpico, Geotrùpe “sorta di coleottero” (col gr TRYPAO perforo). Fuori percorso Gèova,
questo dall’ebraico YAHWEH che indica Dio. In onomastica si conta Giorgio che vale “contadino” composto
col gr ERGON lavoro, quindi ”lavoratore della terra”.
La Terra è un insieme di Zolle odorose di Ozono.
Zòlla, con Zollàre, è l’omologismo dal ted medio ZOLLE pezzo compatto (di sterco), ZOLLA in long; la semant
ha trasformato il termine, via via, in pezzo di terra e in pezzo compatto di altra materia, come lo zucchero. Oggi
il ted conta SCHOLLE per zolla erbosa. Zòna, invece, è dal gr ZONE di tema ZOSTER cintura riversatosi nel
lat ZONA giuntoci immutato, cui Zonàle, Zonàre, Zonàto, Zonatùra, Zonaziòne con il glb ingl Zoning,
Zonizzàre, Zonizzaziòne, Zònula con Zonulàre, Zonùro (sorta di Sauro, composto col gr URA coda), l’inv
Zòster (herpes), Zostèra (sorta di erba marina con foglie a forma di cinture).
L’omn Zòna (corretto Zóna accento acuto – vocale chiusa) è di origine onomatopeica utilizzato esclusivamente
nella locuzione toscana Dare di zonzo corrispondente all’ital (Agire) Fare di lena o (Agire) Fare con impeto…
Ozòno, infine, termine coniato nel XIX sec, è ricopiato dal franc OZONE, dal gr OZON Ppres di OZO emetto
odore, cui Ozocerìte (in chimica – con OZO e KEROS cera) Ozonizzàre, Ozonizzatòre, Ozonizzaziòne, i
composti Ozonometrìa, Ozonosfèra, Ozonoterapìa
Si potrebbe presumere una correlatività tra il gr OZO odoro ed il lat ODOR odore.
I Geosinonimi indicano quelle unità lessicali di una specifica area che semanticamente corrispondono alle unità lessicali d’altra area ma
etimologicamente diverse; per esempio, Braciola (in Puglia) e Involtino (altrove) entrambi “fettina di carne arrotolata e farcita”.
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\ Tamburo Timpano Timbro Nacchera Timballo
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Tàmburo (adottato dal XIV sec) è l’omologismo dall’ar TANBUR cui, fig e non, Tamburamènto, Tamburàre, Tamburàta,
Tamburàto, Tambureggiàre con Tambureggiamènto e Tambureggiànte, il dim Tamburèllo (anche un noto gioco e fig un
piccolo telaio) con Tamburellàre e Tamburellìsta, la locuzione Palla tamburello (gioco), il dim Tamburìno (per estensione
“soldato che suona il tamburo), il sostantivo Tamburlàno con un primitivo suff vrs aggettivante (snm di Alambicco, anche ant
utensile domestico e termine marinaresco), il termine marinaresco Tambùcio o Tambùgio, Tambussàre (sovrapposto a
Bussare) col devb Tambùsso. L’omn Tamburèllo è una variante di Tambarèllo “pesce dei Tunnidi” cui una seconda variante
in Tombarèllo, Da includere il prefissato Stamburàre con Stamburàta (S intensivo). Il volg mer conta Tamborra rintracciabile
quale strumento tipico del Gargano.
Snm di Tamburo è Tìmpano (questo adottato dal XVI sec) con valore di membrana uditiva e strumento musicale, dal lat
TYMPANUM già gr TYMPANON, cui Timpanàto, Timpaneggiàre, Timpànico, Timpanìsmo (termine in semiotica) e
Timpanìsta (suonatore di timpani, suff ISTA di collegamento ad un mestiere, in omn col suff ISTA di collegamento ai
sostantivi in ISMO qui non sovrapposti), Timpanìte (patologia, suff ITE per “infiammazione”), i composti Timpanoplàstica,
Timoanoscleròsi o Timoanosclèrosi (accento alla gr); attraverso il franc TIMBRE tamburo dal gr TYMPANON svoltosi nel
tardo TYMBANON, l’ital conta Tìmbro con Timbràre, Timbratrìce, Timbaratùra e Tìmbrica questo nel significato di “qualità
del suono”, Tìmbrico questo anche in senso letterario.
Nàcchera, meglio al plur Nàcchere snm di Crotali, e il volg Gnacchera è l’omologismo dall’ar NAGGARA timpano, cui
Naccherìno.
Altro snm di Tamburo e Timpano e è Timbàllo (dal XVI sec) che da strumento a percussione s’è svolto fig nello stampo per
dolci e sformati sino ad identificare la pietanza; il termine è un omologismo dall’ar attraverso lo sp ATABAL e transitato dal
franc TIMBALE, d’origine ar.
Un’origine onomatopeica d’orecchiabilità universale dovrebbe esserci, almeno per Tambùro, dato che il suono si ripete in
Polinesia con TAMURÈ, in Africa, America mer, Cina, Indonesia, Oceania, con TAM-TAM, termine questo omologato in
ital attraverso il franc in Tàm-tàm o Tamtàm, anche Tàn-Tàn o Tantàn, che fig è la diffusione di notizie mediante canali non
previsti.
Dal malese GUGG, vrs d’origine onomatopeica, uno strumento a percussione, l’ital conta l’omologismo Gong.
\ Forma Morfina Plasma
Dal gr MORPHE forma, l’ital conta Amòrfo (A privativo), Dimòrfo con Dimorfìsmo “due forme” (suff DI da DIS due),
Morfèa (questo dovrebbe essere un’attestazione errata da AMORPHIA deformità con pref A privativo), Morfèma “unità di
forma linguistica” (Monèma è invece l’unita grammaticale dal gr MONOS unico), Morfìsmo, Mòrfo “sorta di farfalla”,
Smòrfia questo dal lat medv SMORPHEA contrazione patologica del viso (della sua forma) con S sottrattivo, il glb ingl
Morphing “modificare un’immagine sino a formarla del tutto diversa”; eppoi il pref MORFO per composizioni quali
Morfallàsi attraverso l’ingl MORPHALLAXIS col gr ALLAKSIS mutamento, Morfologìa, Morfogènesi, il suff MORFO con
MORFISMO in composizione quali Antropomòrfo, Isomorfìsmo, Polimòrfo cui Polimorfìsmo.
Il gr MORPHE passa, in metatesi, nel lat FORMA cui Fòrma con tutti i derivati diretti e composti quali Formàre con
Formàbile, Formàle, Formalizzàre, Formànte, Formatìvo, Formàto, Formatòre, Formatrìce, Formatùra, Formaziòne, Formèlla
con Formellàto e Formellatòre, Formosità, Formòso. Fòrmula o Fòrmola dal dim lat FORMULA di FORMA con Formulàre
questo sostantivo e aggettivo, Formulàrio, Formulaziòne e l’iterativo Riformulàre; il glb ingl Format “formato” cui
l’adattamento ital Formattàre e Formattaziòne in terminologia informatica e il glb franc Formeret “termine architettonico”.
Il percorso conta Formàggio attraverso il franc FORMAGE già lat medv FORMATICUM messo in forma relativo al cacio,
cui i dim Formaggèlla, Formaggètta e Formaggìno, Formaggiàio, Formaggèra.
Eppoi i prefissati Conformàre con Conformàbile, Conformabilità, Conformatìvo, Conformàto, Conformatòre, Conformaziòne
con Conformazionàle, Confòrme, Conformemènte, Confòrmero (termine chimico, con Isomero), Conformìsmo con
Conformìsta (col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, in omn col suff ISTA di collegamento ad un mestiere) e
Conformìstico, Conformità. Deformàre, Defòrme, Deformìsmo e Deformità. Diffòrme conn Difformità (pref DI separativo).
Disformàre con Disfòrme e Disformità (pref DIS dispersivo). Disinformàre (dal già prefissato Informare e doppio pref DIS
separativo) cui Disinformàto e Disinformaziòne. Informàre (IN illativo) con il sostantivo Informàtica attraverso la
composizione franc INFORMATIQUE (INFORMATION AUTOMATIQUE informazione automatica) con l’aggettivo
Informàtico questo anche sostantivo e Informatizzàre con Informatizzaziòne, Informatìva con Informatìvo, Informàto,
Informatòre, Informaziòne. Informàle (IN illativo) con Informalità sia termine artistico che con valore di “privo di forma”.
Infòrme (IN privativo) e Informità. Il glb Performance attinto al franc PARFORMANCE cui Performer dal tardo lat
PERFORMARE, Performatìvo attraverso l’ingl PERFORMATIVE. Preformàre (pref lat PRAE prima) con Preformaziòne e
Preformìsmo. Riformàre con Rifòrma, Riformàbile, Riformabilità. Riformatìvo, Riformàto, Riformatòrio, Riformaziòne,
Riformìsmo con Riformìsta e Riformìstico.
Sformàre (pref S sottrattivo) con Sformàto, questo sia sostantivo sia aggettivo, e Sformatùra. L’obsoleto Straformàre.
Trasformàre (pref TRANS “di là, oltre”) o Transformàre cui Trasformàbile, Trasformabilità, Trasformatìvo, Trasformatòre
con Trasformatòrico, Trasformaziòne con Trasformazionàle e Trasformazionalìsmo, con l’iterativo Ritrasformàre,
Trasformìsmo con Trasformìsta e Trasformìstico. Uniformàre con Uniformaziòne, Unifòrme sia sostantivo, questo snm di
Divisa cui Uniformologìa, sia aggettivo con Uniformità, e Disunifòrme con Disuniformità (doppio pref DIS dispersivo)
Il suff FORME in una lunga serie da Aghifòrme (con Ago) cui Alifòrme (con Ala), Aerifòrme (stato gassoso), Baccifòrme
(con Baccca), Boccifòrme (con Boccia), Bratteifòrme (con Bràttea), Caudifòrme (con il lat CAUDA coda), Caulifòrme (con
Caule), Chelifòrme (con Chela), Ciatifòrme col gr KYATHOS coppa cui Ciateàcee “Famiglkia di felci”, Ciàto “mestolo” col
snm Ciàzio questo adottato in botanica, eppoi Cimbafòrme (con Cimba), Colifòrme (con Colibacillo), Deifòrme “a
sembianze divine”, Discifòrme (con Disco in botanica), Domifòrme snm di Cupoliforme (con Domo dal lat DOMUS
abitazione svoltosi in cupola), Ederifòrme (con Edera), Ensifòrme (cn il lat ENSIS spada), Erpetifòrme (con Erpete),
Erucifòrme (con il lat ERUCA bruco), Flabellifòrme (con Flabello) snm di Flabellato, Graminifòrme (con il lat GRAMEN
erba), Ipocraterifòrme (pref IPO col gr KRATER cratere), Legifòrme (con il lat LEX LEGIS legge), Lentifòrme (con Lente),
Lesinifòrme (con Lesina), Limacifòrme (con il lat LIMAX lumaca), Pisifòrme (con il lat PISUS pisello), Risifòrme (con
Riso), Saccifòrme (con Sacco), eppoi Bifòrme, Trifòrme, Quadrifòrme, Multifòrme o Moltifòrme.
Termini pseudoetim nel percorso MORPHE FORMA, l’ital conta Formidàbile e Formidàto dal lat FORMIDARE avere
paura connesso col gr MORMO spauracchio-mostro; si può affermare che il termine Formidabile “spaventoso” ha avuto
l’identica mutazione (enantiosemia) come il definire Mostruoso qualcuno insuperabile in una attività, vedi un genio definito
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mostro.
Termini, poi, quali Morfìna, Morfinìsmo, Morfinomanìa con Morfinòmane, relativi ad un alcaloide da oppio, si richiamano a
Morfeo, il dio gr-lat del sonno MORPHEUS; infine, Fòrmio dal gr PHORMION sporta.
\ Secondo la mitologia, il dio Morfeo procura i sogni accarezzando le palpebre del dormiente con un mazzolino di papaveri. /
Plàsma è inv dal gr-lat PLASMA cosa formata cui Plasmàre, Plasmàbile, Plasmabilità, Plasmàtico, Plasmatòre Plasmòdio dal
lat PLASMODIUM col composto Plasmodiòfora (col gr PHOROS foro), eppoi i composti Plasmacèllula attraverso il ted
PLASMAZELL (con ZELL cellula) con Plasmacellulàre, Plasmafèresi (col gr APHAIRESIS sottrazione), Plasmalèmma
(col gr LEMMA scorza), Plasmìde o Plasmìdio (col suff chimico IDE ) con Plasmìdico, Plasmìna, col suff tratto da
Fibrinolisina cui Plasminògeno, eppoi Plasmocìto o Plasmocìta (col gr KYTOS cavità svoltosi in cellula) con Plasmocitàrio
e Plasmocìtico, il composto Deutoplàsma con pref tratto da Deuterio. Dal rad di PLASMA, il gr conta PLASTOS formato dal
verbo PLASSEIN plasmare, modellare cui PLASTIKOS e il lat PLASTICUS svoltosi nel suff PLASMO cui Cataplasmo o
Cataplàsma, nell’ital Plàstica, Plasticàre, Plasticìsmo, Plasticità, Plàstico, Plastìdio “corpuscolo” (con suffiso dim IDIO dal gr
IDION), Plastificàre, i composti quali Alloplàstico (suff gr ALLOS altro) che indica un individuo che sopravvive in un
ambiente ostile modificandone le condizioni per adeguarle alle proprie esigenze, Citoplàsmico (da Citoplasma), Plastigèl,
Plastilìna (Suff chimico INA), Plastisòl (il suff SOL vale “soluzione”), Rinoplàstica (intervento correttivo al naso), il suff
PLASTO col significato di “cellula” quale Leucoplàsto con pref dal gr LEUKOS bianco ed un secondo suff PLASIA dal gr
PLASIS formazione quale Leucoplasìa, il drammaticamente noto Neoplasìa “nuova formazione” (tumore) con Neoplàstico,
Omoplasìa (col HOMOS simile) “corrispondenza tra parti di organo”.
Con il verbo PLASSEIN è connessso PLATHANON tavola o grande piatto (per impastare il pane) dal cui plur PLATHANA
deriva l’attestazione di Piàda e Piadìna “focaccia con sottile sfoglia di pasta (pane azzimo)”.
Dal gr HEKTOS fuori composto in pref con Plasma è nato Ectoplàsma, con Ectoplasmàtico, l’eterea presenza delle sedute
spiritiche che fuoriuscirebbe dai medium;
CRETA
Crèta, inv dal lat CRETA, snm di argilla, è terra calcarea - la cui plasmabilità era nota fin dalle origini dell’uomo
artigiano - utilizzata per la terracotta, cui l’aggettivo Cretàceo con Cretàcico che indica anche l’ultimo periodo
dell’era mesozoica; ed ancora Cretòso da CRETOSUM. Il termine dovrebbe essere legato al sistema lat di
CERNERE con il Pp CRETUS terra setacciata da rad KR(E)I setacciare. Creta è anche un’isola greca nell’Egeo,
pertanto ne sono i derivati Cretèse e Crètico; Cretaccio è la più piccola isole delle Tremiti.
Fuori percorso Cretìno, con Cretinàta, Cretinerìa, Cretinìsmo e Cretinòide, che discende dal prvz CRETIN ad
indicare cristiano, nel senso di Povero cristiano! successivamente semant in puro dispregiativo lungo un
percorso di enantiosemia; pseudoetim, infine, l’omologismo Cretonne da Creton in Normandia, località nota per
le sue tele.
\ Carosello
Dal napoletano Carusiello “palla di creta” e fig “salvadanaio (fatto di creta)”, cui il fig Carùso “ragazzo” (con testa rapata
come la palla) connesso con il lat CARIOSUS cariato (passato nel senso fig di “rapato a causa della tigna”) di rad KER
tagliare, l’ital ha adottato Carosèllo, con un desueto Garosèllo, da un gioco appunto dei carusi con simile palla, vrs
sovrapposto all’altrettanto desueto Garoso da Gara.
TELLURICO
Relativo alla Terra è anche Tellùrico, questo associato ai terremoti - Movimento tellurico - giuntoci da un
percorso più lungo nel tempo e nello spazio, derivato dal franc TELLURIQUE, inc con l’italico TELLURE e
questo dal lat TELLUS, risale alla remota rad ind, slava, bal, ger, celt TELE, che avrebbe prodotto l’ancora ant
TELO piano, tavola - quindi “pianura, campo, terra”, idealmente rappresentati giusto dall’immagine del Telo da
TEXERE - un lemma sopravvissuto indenne sino ai nostri giorni, anche se n’è mutata la consistenza materiale.
Tìtolo dal lat TITULUS è la forma raddoppiata da TELO, cui Titolàre sia verbo sia sostantivo, Intitolàre e
Intitolaziòne col pref In illativo.
L’ital conta un poetico Tellùre quale snm di Terra.
L’ar conta TALL collina dal quale l’ingl ha coniato il proprio TELL tumulo omn di (TO) TELL raccontare; il
tema riappare in ebraico con Tel cui il toponimo Tel Aviv collina di primavera.
Esiste un secondo derivato, Tellùrio (simbolo Te), che è un elemento chimico metalloide, bianco e fragile, cui il
composto Tellurìdrico (con Idrogeno).
Snm di Movimento tellurico o Terremoto è Sìsma o Sìsmo, questo dal gr SEISMOS scossa, da SEIO scuoto, cui
Sismìca, Sismicità, Sìsmico; il termine è utilizzato come pref e suff SISMO, cui Sismografìa con Sismogràfico,
Sismògrafo e Microsismògrafo, Sismogràmma, Sismologìa cui Sismòlogo, eppoi Bradisìsmo cui Bradisìsmico
col gr BRADYS lento, Episìsmo (col pref EPI sopra vale “vicino alla superficie terrestre, a breve profondità”),
Macrosìsmo, Microsìsmo o Microsìsma, Telesìsma o Telesìsmo (col gr TELE lontano vale “a grande distanza”).
Parosìsmo o Parossìsmo è invece dal gr OKSYS acido che sta fig per acuto, e pertanto dal gr PAROKSYSMOS
vale eccitazione col pref PARA; tuttavia, il termine è equivocabile come derivato da SEISMOS scossa.
\ Il sisma del 12 gennaio 2010 in Haiti ha provocato 217mila vittime (fonte ufficiale del successivo 10 febbraio.\
\ Luna Pianeti
Non è stata solamente la Terra ad avere ispirato un percorso lemmatico, ogni pianeta del nostro sistema, inclusi la Stella nana
Sole e il satellite Luna, ne hanno uno; un’elencazione è quella disciplinata dall’ordine settimanale, Lunedì, Martedì,
Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica, in aggiunta alle successive scoperte di Urano, Nettuno e Plutone.
Lùna, dal lat inv LUNA, è dalla rad LEUK luce riflessa, corrispondente al gr SELENE, tutti in odore di divinità.
\ Il nostro satellite, causa il reffreddamento nel nucleo, tende alla riduzione del proprio raggio e pertanto del volume \
Nel percorso lat, troviamo Luna park (l’apposito parco che illumina la notte, fig come la luna), il fig Lunàle snm di Lunula o
anche Lunetta cui Lunettàto, Lunànte, Lunàre, il fig Lunària “pietra di colore lunare” e “sorta di pianta” questo snm di
Medàglia, Lunàrio e Lunarìsta (suff ISTA di collegamento ad un mestiere, in omn col suff ISTA di collegamento ai sostantivi
in ISMO), il marinaresco Lunàta snm di Allunamènto, Lunàto (di forma simile alla falce lunare), Lunàtico (volubile, metaf
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che segue le fasi della luna), Lunaziòne, Lunedì (dalla locuzioine LUNAE DIES il giorno dedicato alla Luna) con Lunediàne
e Lunediàre, l’architettonico Lunètta con Lunettàto, un suff LUNIO, il fig Lunòtto “vetro posteriore delle autovetture a forma
di mezzaluna”, il dim Lùnula inv dal lat LUNULA o Mezzalùna (su modello simile al dim Animula di Anima) con Lùnula
“termine geometrico-amuleto-macula dell’unghia”, il composto astronomico Lunisolàre, i prefissati Allunàre con Allunàggio
coniati nel 1959, il fig omn Allunàre con Allunamènto (marinaresco), Illùne (pref IN negativo) vale “senza luna” nella
locuzione Notte illune, l’ancora fig Stralunàre con Stralunamènto e Stralunatùra (espressione relativa agli occhi). Luna era
anche una specie di codice degli ant alchimisti per indicare l’Argento.
Il termine Lunènse è l’etnico del toponimo Luni della Lunigiana.
\ La Mezzaluna fertile, cui il logo arabo, è storicamente la feconda area a forma di mezzaluna, che s’apre dalla punta di Israele, lambendo il
Mediterraneo a poche miglia da Cipro e includendo via via Libano, Siria, spalancandosi per toccare parzialmente la Turchia e l’Iraq, per
finire con la seconda punta a Bassora.\
Nel percorso gr SELENE, troviamo Seleniàno o Selenìta (abitante fantascientifico della Luna), Selènico, il minerale Selènio
(simbolo Se), individuabile nel pesce, pollame, latte e nei cereali) con Seleniòsi o Selenòsi (suff patologico OSI), Seleniòso e
i composti Selenìdrico e Seleniùro (suff chimico URO), Selenìte, Selenìtico (sul calco di lunatico), l’onomastico Selene con
Selenio; eppoi il suff SELENIO “luna” per composizioni quali Selenodesìa su calco di Geodesia, Selenodònte (col gr ODUS
ODONTOS dente, patologia dentale), Selenografìa con Selenogràfico, Selenologìa con Selenològico e Selenòlogo.
\ Il 20 luglio 1969, a bordo della navicella spaziale statunitense Apollo 11, Edwin E. Aldrin jr, Neil Armstrong e M. Collins raggiungono, per
la prima volta nella storia dell’umanità, il satellite terrestre; mentre Collins resta in orbita al comando del veicolo spaziale, Aldrin e
Armstrong atterrano sulla Luna con il LEM modulo lunare semovente.. In una futura ripartizione e ridistribuzione storica, come è già
avvenuto dalla scoperta dell’America (dal 1492 Età moderna), è vrs l’inizio di una nuova età dell’uomo con la data di tale missione lunare o
del lancio della prima bomba atomica (scoperta dell’energia atomica), che già hanno dato al mondo l’indicazione informale di Era atomica
ed Era spaziale./
Màrte, a ricordo della divinità Marte, dal lat MARS, dal gr ARES, di un comune tema indoeur-med MAWRT-MARUT
(l’omologo nella mitologia nordica è Thor) - in etrusco MARIS - riferita ad una ant divinità dei venti. Il popolo osco, infatti,
adorava il dio della guerra MAMERS MAMERTIS (traduzione lat) italianizzato Mamerto, cui la denominazione etnica
Mamertìno-Mamertìni dal lat MAMERTINI “mercenari d’origine campana”. Mamertìno è anche una sorta di vino siciliano. I
latini avevano eletto Marte quale dio dell’agricoltura e della guerra, entrambe le pratiche indissolubili per la sopravvivenza.
Nel percorso si articolano i vari termini sia relativi al dio o al pianeta, sia di competenza agricola o militare, Martedì (dalla
locuzione MARTIS DIES giorno di Marte) e Màrzo (dalla locuzione MARTIUS MENSIS mese di Marte), Màrza (porzione
di ramo o di gemma da innestare comunemente a marzo), Marzaiòla “sorta di uccello degli Anatidi”, Marzaiòlo, il fig
Marzeggiàre (cambiare umore, come il tempo di marzo, in snm con lunatico e selenitico), Marziàle questo snm di “militare,
militaresco” come in locuzione quali Passo marziale, Corte marziale…con ancora il snm Mavòrzio, Marziàno (abitante di
Marte, termine esteso nel più generico Extraterrestre dalla locuzione Exta Terrestre cui l’acronimo o ipocoristico
cinematografico ET), Màrzio “bellicoso” da MARTIUS cui l’onomastico Marzio, Marzolìno, Marzuòlo “sorta di fungo” snm
di Prugnolo. Marzòcco è lo stemma di Firenze (leone, scudo e giglio) che mantiene il ricordo del primitivo stemma (statua di
Marte) andata sperduta nell'Arno. Il Marzamìno o Marzemìno è un ottimo vino della Carniola, prodotto dai vitigni del
villaggio di Marzimin; vrs, il topomimo è legato al termine Marza per l’innesto, la cui pratica è tradizionalmente qui in uso,
o almeno lo era. Il termine Marzapàne, alieno nel percorso, è l’omologismo dall’ar MAUTHABAN, ripreso dai veneziani in
Marzapàn, che è andato via via ad indicare una moneta, una misura di capacità, una leccornìa, un contenitore. Altro lemma
alieno è Martensìte “sorta di soluzione solida” (suff chimico ITE) dal nome dello studioso A. Martens (1850/1914).
\ Nel gennaio 2008 si diffonde la notizia che una delle due sonde-robot, Spirit e Opprtunity, inviate su Marte, il pianeta rosso, aveva
trasmesso alla NASA, l’ente spaziale statunitense, l’immagine di un solitario marziano, seduto e posizionato come a volersi scostare, col
braccio destro sollevato verso il capo, insomma simile alla gestualità umana, nel modo di ripararsi istintivamente da un pericolo immediato e
sconosciuto (dal roboto che avanzava?). Gli agnostici parlano di giochi di luce, di pietra sagomata dal vento o da altro, come le naturali
piramidi, le sfingi e i canali, qui già scoperti. Un fatto è certo, che se il robot si fosse rigirato per un secondo fotogramma, l’arcano, ove ci
fosse, si sarebbe sciolto immediatamente. La sonda Phoenix (dal lat PHOENIX già gr PHOENIKS Fenice) atterrata a maggio del 2008 su
Marte, dovrebbe scoprire eventuali tracce di vita presente, passata e futuribile; a fine luglio la NASA ha già garantito la presenza d’acqua sul
pianeta facendo seguito ad un precedente comunicato col quale invece assicurava semplicemente un’antica presenza d’acqua comprovata dai
campioni di minerali tipo argilla e filosilicati. NASA è l’acronimo di NATIONAL AERONAUTIC AND SPACE ADMINISTRATION
Amministrazione nazionale aeronautica e spazio\
Mercùrio, a ricordo della divinità Mercurio, dal lat MERCURIUS d’incerta estrazione etrusca, è l’omologo del gr HERMES,
relativo a MERX commercio, cui Mercuriàno; eppoi Mercànte ipocoristico di Mercatànte da Mercatàre, Mercanteggiàre,
Mercantèsco, Mercantìle, Mercanzìa ipocoristico di Mercatanzìa o Mercantantìa, Mercàre “negoziare” omn di Mercàre
bollare, Mercàto cui Mercatàle con la locuzione Area mercatale, il dim Mercatìno, Mercatìstica dal calco sull’ingl
MARKETING, Mercatòre, Mercatòrio, Mercatùra. Dall’ar SUQ mercato si conta il glb Suq “stada di bazar-mercato”.
Il percorso prosegue con Mèrce dal lat MERCEM, Mercède o Merzède con il tronco corrente Mercé dal lat MERCES
MERCEDIS, Mercenàio o meglio Mercenàrio con Mercenarìsmo, Merceologìa, Mercerìa, Mercerizzàre, il glb franc
Merchandiser con Merchandising, Merciàio o Merciaiòlo, Mercificàre, Mercimònio (suff MONIO “che compete” il traffico
di merci, attestatosi in senso illegale) e, col pref COM, Commerciànte, Commerciàle, Commerciàre e Commèrcio; col perf S
intensivo, Smerciàre con Smerciàbile e Smèrcio. In area glb Commercio vale l’ingl Trade cui Trademark “marchio di
fabbrica”, Trading “andamento del commercio” con, in locuzione Trade off “scambio commerciale”, Trading company
“Compagnia commerciale”, Trading on line “commercio attraverso internet”, Trading range “raggio (d’azione)-campo del
commercio”, l’acronimo WTO dalla locuzione WORLD TRADE ORGANIZATION organizzazione mondiale del
commercio, dove WORLD vale Mondo; termine alieno Tradescanzìa “Genere di piante erbacee” in onore dello scienziato J.
Tradescant (XVII sec).
Mercurio era appunto il dio del Commercio, nel cui percorso troviamo Marcorèlla o Mercorèlla dalla locuzione lat HERBA
MERCURIALIS, Mercoledì (dalla locuzioine MERCURI DIES il giorno di Mercurio), Mercuriàle (relativo al pianeta o alle
merci e aggettivo chimico), Merculiarìsmo. Nell’opera Amphitruo di Plauto, Mercurio assume le sembianze del personaggio
Sosias, cui il lat SOSIA, così attestatosi in ital Sòsia dal valore semant corrente.
Mercùrio è il metallo fluido che gli astrologi avevano connesso con il pianeta, cui Mercaptàno “che trattiene (capta) il
mercurio”, Mercùrico, Mercurìfero, Mercurocròmo, Mercuròso.
Giòve, ad onore di Giove degli dei, dal lat IOVIS, dal gr ZEUS, appartiene alla tradizione religiosa indoeur, dal sct DYAUS,
ampliata in DIYEUM-DIYEWM, in forma simbolica DYEUS luminoso, cui Dì (parte luminosa del giorno), Addì dal lat
160
DIES (accusativo DIEM), Diàle (sacerdote flamine addetto al culto di Giove quale personificazione del giorno), Diària e
Diàrio “di un giorno” cui la locuzione Diario di bordo e l’indimenticabile Diario di Anne Frank che la piccola autice
cominciò a scrivere il 13 giugno del 1942, giorno del suo compleanno, eppoi Dièta (omn di Dieta vitto), dal lat medv DIETA
assemblea nel giorno stabilito e Diètimo giorno per giorno dall’avverbio lat medv DIETIM che aveva preso “erroneamente”
a modello ant accusativi, infatti il morfema TIM pare sia stato tratto dall’accusativo PARTIM di PARS parte analizzato
PAR-TIM invece che PARTI-M. Da Zeus l’onomastica conta Zenone dal gr ZENODOROS dono di Zeus (con DORON
dono) cui l’ipocoristico Zeno. Nel percorso di Giove, troviamo Giovedì dalla locuzione IOVIS DIES il giorno di Giove,
Gioviàle con la variante Gioiàle (vrs sovrapposizione con Gioia), con Giovialità e Giovalòne (felice come Giove o sotto
l’influsso positivo del pianeta, un retaggio pagano quando si credeva che la felicità s’ottenesse nel godere la benevolenza del
padre degli dei, un po’ come i monoteisti di oggi, che raggiungerebbero la felicità solo nella vera fede in Dio), Gioviàno vale
relativo al pianeta. La più ant forma tematica è DEIWO, termine associato alla luce, conservata nel sct DEVA, nel lit
DIEVAS, nel nordico TIVAR, nell’indoeur DYAUH, nel gr THEOS, nel lat DUS cui il sostantivo Diàna “sveglia (militare)
alle luci del mattino”, la dea Diana “la luminosa”, e l’onomastico Diana, l’ital Dìo (politeismo) da DIUS divino, DIOS
Giove-Zeus e Dìo (monoteismo) da DEUM cui un rarissimo prefissato (IN Illativo) Indiamènto “immedesimarsi in Dio (nella
sua volontà)”. Una curiosità nella nostra variegata lingua è che il termine plur Dei, in deroga alla norma che imporrebbe
l’articolo i (i dei), vuole invece l’articolo gli (gli dei), motivo è l’attestazione dall’antica forma gli iddei (gl’iddei). In
percorso con il lat DIVINUS-INDIVINARE, Dìvo da DIVUS col fem DIVA cui Dìva, Divìno da DIVINUS, Divinità da
DIVINITAS, Divinàre da DIVINARE, Divinizzàre, snm di Indiàre (In Dio) col pref illativo IN e in opposizione a
Indemoniare (In demonio), con Divinizzaziòne attraverso il franc DIVINISER. Indovinèllo, Indovìno e Indovinàre (col pref
IN). Dùce non è un’arrogante proiezione di DUS dio-luce sugli uomini al comando d’altri uomini, bensì è di tema lat
DUCERE guidare, ma non è per nulla inverosimile che la sua rad DEUK abbia avuto in qualche modo una primitiva
connessione rad con la forma DEIWO, giacché “guidare” è attinente al “far luce”; Rèduce è dallo stesso tema con pref RE di
movimento inverso e che pertanto dà il valore di “condotto indietro”.
Satellite di Giove è Euròpa, in onore del continente terrestre, cui Europàno.
\ Il pianeta Giove, nel 1994, subì l’impatto indotto da un frammento di cometa.\
Vènere, alla memoria di Venere la dea italica della bellezza e dell’amore, dal lat VENUS, omologa della greca Afrodìte, da
APHROS schiuma avendola il mito fatta nascere dalle schiume del mare. Nel percorso della rad gr, si ha Afrodisìaco “che
produce istinti sessuali” con Anafrodisìaco questo prefissato con AN privativo “che distoglie dagli stimoli sessuali”,
Afròmetro (per misurare la qualità degli spumanti), Afròre dal lat AFROR su calco di ODOR odore, Afroròso.
Venerdì, con i desueti Venardì e Vernadì, nasce dalla locuzione VENERIS DIES giorno dedicato alla dea Venere; in ar
Venerdi si traduce AL-JUMU’A ed è il giorno che gli islamici dedicano alla preghiera collettiva. Nel Cristianesimo si ha il
Venerdì Santo che ricorda la morte di Gesù.
Nel percorso lat VENUS, troviamo lemmi d’ispirazione positiva e negativa, giusto come lo può essere la bellezza o l’amore e
il sesso, quali Venèrea (relativo alla malattia veicolata dal rapporto sessuale), Venèreo (in riferimento ai rapporti sessuali) e
Venerologìa, eppoi il percorso pagano che conta Veneràre, questo in origine “adorare Venere”, con Veneràbile, Venerabilità,
Veneratòre e Veneraziòne, Venèridi “Famiglia di molluschi bivalvi” in riferimento all’iconografia della dea tra le valve di
una conchiglia, Venùsto “aggraziato” da VENUSTUS cui Venustamènte, Venustàre e Venustà ”bellezza” da VENUSTAS
eppoi Venustafobìa; il tutto s’è articolato dalla rad indoeur WEN desiderio (d’amore), ampliatasi in WENOS filtro amoroso,
nel lat VENENUM cui l’ital Venèno con i composti Venefìcio e Venèfico, svoltosi nel corrente Velèno con Velenòso,
Velenosamènte e Velenosità, il composto Velenìfero, i prefissati Avvelenàre con Avvelenamènto e Avvelenatòre (AD
allativo), Svelenàre o Svelenìre (S sottrattivo) fig “liberare dalla rabbia, dal risentimento”. Un contravveleno del XVI sec è il
Bezoàr inv dal lat BEZOAR già ar BEZUWAR e persiano PADZAHAR; termine che vale anche per “sorta di capra
selvatica” vicina allo stambecco e per “sorta di pianta delle Moracee” il cui estratto pare indicato contro il morso dei serpenti.
La rad WEN desiderio s’è ancora ampliata in WENT di Ventre questo analizzato altrove. Il termine Vènia “favore, perdono”
(concessi dagli dei) è vrs legato alla dea Venere, cui Veniàle con Venialità “peccato non grave” e quindi meritevole di
perdono. Dall’amante di Venere, il bellissimo ADONIS, è sorto il percorso Adòne “bel ragazzo” e Adònide “sorta di pianta”,
Non è azzardato credere in una certa connessione del toponimo regionale Veneto con il percorso del rad WEN di Venere e
dunque di Amore; Veneto prende il nome della popolazione dei Veneti qui insediatisi i quali pare che si traducessero in
“amici”, pertanto, i romani chiamavano il territorio VENETIA che sarebbe sopravvissuto in Venezia Euganea, il toponimo
che aveva preceduto quello di Veneto, alla memoria della popolazione degli Euganei qui in condominio.
L’omn rad WEN, cui il lat VENARI andare a caccia e l’ital Venatòrio, con Venagiòne o Venaziòne e Venàbulo (relativo a
caccia), associa l’attività attinente alla caccia a quella di una ricerca dell’amore fisico, giusto come ha sempre fatto il maschio
cacciatore. L’onomastica conta Venanzio “cha va a caccia”, dal Ppres VENANS di VENARI.
Satùrno, dal lat SATURNUS, a ricordo di una divinità italica, d’incerta origine etrusca, associata anticamente al Pp SATUS
di SERERE seminare. Corrisponde al gr KHRONOS tempo. In percorso lat, Saturnàli (festeggiamenti romani in onore del
dio), Satùrna (farfalla dalle ali pigmentate simili a quelle sul pavone sacro al dio), Saturniàno (abitante del pianeta), Satùrnio
(del dio), Saturnìno (del pianeta), Saturnìsmo (intossicazione da piombo, metallo denominato “saturnus” dagli alchimisti);
dall’inc del verbo Patìre con Saturno, nella credenza che il suo influsso portasse malinconia, è stato coniato il lemma Patùrna
o Patùrnia, cui la locuzione Avere le paturnie.
Questa divinità non ha un giorno suo, infatti, Sàbato, con la variante volg Sabbato, non è il giorno dedicato a Saturno, come
si potrebbe credere; deriva invece dalla parola rituale lat SABBATUM dal gr SABBATON ambedue dall’ebraico SHABBAT
riposo, cui Sabàtico, Sabatìna e Sabatìno, Sàbba, Sabbàtico. Il Sabato ebraico è l’ant ma ancora sentita festività istituita alla
memoria di Dio che si riposò dopo la Creazione, che il cristianesimo ha omologato nella Domenica. Gli ebrei, viepiù,
contano la ricorrenza dell’Anno sabbatico “anno del riposo (ogni sette anni)”, istituito da Dio mediante la Legge dettata a
Mosè, quando è vietato coltivare la terra ma è consentito raccoglierne i frutti.
Nel percorso gr di KHRONOS troviamo Crònaca con Cronachìsta o Cronichìsta o Cronicìsta, le locuzioni “colorate”
Cronaca bianca “sociale”, Cronana nera “crimini” e Cronaca rosa “romantica e amorosa” eppoi Cronìsta cui Radiocronìsta
e Telecronìsta, Crònico con Acrònico (col pref A privativo) snm di Atemporale, Cronìsmo ed i vari composti con CRONO da
Cronistòria, Cronattìvo a Cronòtropo “fenomeno a ritmo regolare” (col gr TREPO volgo) passando da Cronologìa con
Cronològico, Cronometrìa con Cronòmetro; questo strumento si deve all’idea di J. Harrison che nel XVIII inventò L’orologio
da mare portatile o Cronometro.
161
Il glb ingl Cronowoman “specialista del ciclismo femminile” è composto con WOMAN donna.
Domènica, infine, è il termine cristiano (l’unico giorno che ha un riferimento cristiano) coniato in ipocoristico della locuzione
lat DOMINICA DIES il giorno del Signore, in sostituzione di SOLIS DIES giorno del sole e che ricalca il gr KYRIAKE cui
KYRIE e l’invocazione cattolica dal gbz KYRIE ELEISON Signore abbi pietà (misericordia) di noi cui Kirieleisòn
italianizzati Chìrie e Chirieleisòn, in aggiunta a Kiriàle “libro liturgico”. La Domenica cristiana, oltre al tradizionale riposo
divino, è stata istituita alla memoria della Resurrezione di Gesù. Dal giorno della Domenica il termine Indomenicàre che vale
“abbigliarsi a festa”.
Straordinaria l’assonanza indoeur con KYRJA che sceglie (la sceglitrice), praticamente omografo, dell’ant nordico, cui
VALKYRJA (composto con VALR ucciso), la divinità della mitoloigia nordica che vede Odino (ant ted WODAM,
anglosassone WODEM) omologo di Giove, e che vale “colei che sceglie i caduti eroicamente” per condurli nel Walhalla,
l’omologo dei Campo Elisi di cultura gr-lat; il ted moderno ha svolto il termine in WALKURE, ma l’ital rimane fedele alla
tradizione contando l’omologismo Valchìria con le varianti Walchìria, Valkìria e Walkìria.
Se ne deduce che da Lunedì a Venerdi e Domenica sono delle composizioni ellittiche, mentre Sabato è un termine a se
stante.
Sòle dal lat SOL (al genitivo SOLIS) d’antichissima genesi, deriverebbe dalla rad SAWEL, cui Solàre, Solàrio da
SOLARIUM o Solàrium questo fedele al lat, Solarità, Solarizzàre con Solarizzaziòne, Solàta, Solatìo dal lat volg
SOLATIVUM tratto da SOLATUS vittima di un colpo di sole, Solècchio (dim lat SOLICULUM) unicamente nella locuzione
Farsi solecchio “ripararsi dalla luce delo sole con la mano”, Solèggio con Soleggiàre, Soleggiaàto, l’esot fig dal franc Soleil
(pieghettatura o tipo di tessuto), il dim Solicèllo, Solìvo dal lat SOLIVUM il prefissato Insolaziòne, la locuzione Sole
dell’avvenire, abusata politicamente, tratta dalla poetica carducciana “La vita è il sole dell’avvenire”, i composti Solarìgrafo,
Solarìmetro, Solìfugi (Ordine di Aracnidi, col tema lat di FUGERE fuggire) dal lat SOLIFUGA che fugge il sole, il termine
astrofisico Solilunàre “attrazione gravitazionale”, Solleòne con il desueto Solliòne (con il segno zoodiacale Leone) da non
equivocare con i termini pseudoetim nel percorso di SOLEA (Ved Sala…); vrs connessione con il lat SOLACIUM
consolazione, conforto in un senso gradevolmente fig in riferimento all’atavica sensazione di benessere data dall’astro,
attraverso il prvz SOLATZ l’ital conta Sollazzàre con Sollazzamènto, Sollazzèvole e Sollàzzo. Pseudoetim il ternine chimico
Solazione analizzato altrove.
Per gli ant alchimisti Sole era una sorta di codice per indicare l’Oro.
Dalla rad SAWEL ampliata in SAWELIOS è sorto il gr HELIOS cui HELENE fiaccola che ha portato all’onomastico Elena
o Ilenia con la versione rumena Ileana e in concorrenza con l’ebraico Ilenia “pianta”, il lat HELIUM e l’ital Elio-èlio questo
snm di Sole ma anche elemento chimico, gas (simbolo He); in percorso, Alòne dal gr-lat HALOS cerchio intorno al sole,
Elìaco, Eliòne e, utilizzato in pref con ELIO, le composizioni quali Eliàntemo (col gr ANTHEMON fiore) con Eliànto
(girasole), Eliànticolo e Eliantìna (tutti col gr ANTHOS fiore), eppoi Eliocèntrico con Eliocentrìsmo ed Eliocentrìsta (il Sole
al centro del sistema, in opposizione a Geocentrico), Eliocromìa, Eliografìa con Eliogràfico, Eliògrafo, Eliofanògrafo (col
gr PHAINO appaio-mostro), cui Eliofanogràfico e Fotoeliògrafo, Eliometrìa con Eliòmetro, Elioscopìa con Elioscòpio,
Eliosfèra, Eliòstato con Eliostàtico, Eliotassìa, Eliotattìsmo con Eliotàttico, Elioteìsmo (religione con il sole divinizzato)
Elioterapìa con Elioteràpico, Eliotipìacon Eliotìpico, Eliotropìa o Elitropìa con Eliotròpico, Eliotropìsmo e Eliotròpio o
Elitròpio riferito alle piante quale il Girasole ed anche “orologio solare-sorta di minerale”, Eliozòi (tassonomia animale), gli
onomastici sdruccioli Elio e il fem Elia con Eliana “figlia del sole” in concorrenza con Eliana dall’ebraico Elìa.
\ Occorrono mediamente 5000 palloncini gonfi d’elio per sollevare un uomo. \
Col perf gr APO lontano ed HELIOS è nato Afèlio “il punto più lontano dal sole” cui Afèlico o Afelìaco. Dal gr EPHELIS
EPHELIDOS questo da HELIOS prefissato EPI sopra (la pelle), l’ital conta Efèlide, meglio Efèlidi snm di Lentiggini.
Fuori percorso Efelchìstico o Efelcìstico “termine grammaticale” dal gr EPHELKYSTIKOS attirato (facoltà di non
pronunciare la n finale in alcune desinenze), e ancora fuori percorso Elia-èlia “sorta d’insetto” vrs dal lat AELIA, ed ancora
Elièa dal gr HELIAIA tribunale massimo da HALES riunito, cui l’ital Eliàsta o Eliàste da HELIASTES membro del
tribunale.
In percorso, dal tema lat DOMINUS padrone, signore, ma anche da DOMUS casa già gr DOMA, con rad indoeur DEM, cui
Domàzio “cavita botanica” attravereso il gr DOMATION, Domificàre, Domicìlio con Domiciliàre e Domiciliaziòne, il
composto glb ingl Domopak (marchio registrato nel xx sec, sta per “pellicola per avvolgere i cibi, per uso casalingo”),
Dominàre con Dominànza, Dominatòre, Dominaziòne, Domìnio e Condomìnio con Condòmino, Dòmine e Dòmino
“signore” con l’espressione Domineddìo o Dominedìo o ancora Domeneddìo, l’aggettivo Dominicàle, Dominicàto o
Domnicàto o ancora nel metaplasmo Donnicàto, Dominion questo inv attraverso il franv DOMINION dominio, il fig
Dòmino sia “cappa con cappuccio” sia “sorta di ant gioco”, vrs entrambi di competenza signorile, Domìnico (del signore) da
DOMINICUS cui l’onomastico Domenico in versione cristiana riferito al Signore Iddio, l’esot dall’ingl Dominion, l’inv dal
lat Dòminus, il polisemico Dòmo quale variante di Duòmo questo dal lat DOMUM casa (di Dio) cui anche fig Duòmo
“struttura rocciosa” e l’omn Duòmo “camera cilindrica-sommità dell’alambicco) dal franc DOME cupola cui ancora un
Dòmo “cupola”, infine il neologismo Domòtica quale composizione di Casa e Informatica, che vale “funzionamento della
casa mediante il computer”. Il composto Litòdomo “Genere di molluschi” al quale appartiene il Dattero di mare, è dal lat
Litòdomo dal lat LITHODOMUS muratore già gr LITHODOMOS (con LITHOS pietra) e vale “che si costruisce la propria
casa entro lo scoglio”. La toponomastica conta Domodossola che sta per Domo d’Ossola.
Il rad DEM ampliato in DEMA ammaestrare ha dato termini in relazione al signore e alla sua potenza, come Domàre “snm di
Ammaestratore), con Domatòre, Domatrìce, Domàto o Dòmo con l’opposto Indòmo, Domatùra, Dòmito col prefissato
opposto Indòmito (IN negativo) e Indomàbile, Indomàto, eppoi Domèstico con Domesticàre, Domesticaziòne,
Domestichèzza, Domesticità, il prefissato Addomesticàre (AD allativo) e la variante Dimèstico cui Dimesticàre,
Dimestichèzza. Nell’analizzare etim DO-MINUS, si potrebbe asserire che il termine vale colui che addomestica, doma il
minore MINUS. Domenicàle e Domenichìno sono i relativi che valgono sia “della domenica”, sia “del signore”. I
Domenicàni sono, infine, i seguaci di S. Domenico di Guzman.
Infine l’omologismo Adonàre “domare” attraverso il franc S’ADONNER sottommettersi.
Uràno, dal lat URANUS e dal gr OURANIOS celeste-cielo, è la divinità greca che personifica appunto l'infinito, il quale fu
castrato dal figlio Crono (Saturno) pervaso dal primordiale complesso edipico. I genitali del dio caddero in mare dove, nella
schiuma, si tramutarono in Venere, dea dell’amore. Mitologica metaf del tempo che distrugge tutto, ma non l'amore. In
percorso, Urània (farfalla dai colori del cielo), Uraniàno (relativo al pianeta scoperto nel 1781 dall’astronomo ingl William
162
Herschel), Urànico (del cielo), Urànio (nome del noto elemento chimico con simbolo U, la cui scoperta fu contemporanea a
quella del pianeta) cui Uranìle e Transurànico, Uranìsmo con Uranìsta (omosessualità maschile praticata storicamente dal
dio, col suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO), Uranìte (minerale), Uranolìte (meteorite)... ed i composti col pref
URANO cielo, quali Uranografìa con Uranogràfico, Uranometrìa con Uranomètrico, Uranoscopìa, Uranòscopo “sorta di
pesce” snm di Lucerna e Uranoscòpidi (la Famiglia ittica).
Nettùno, dal lat NEPTUNUS il dio delle acque e del mare nella mitologia romana; la sua ricorrenza era il 23 luglio, appunto
nei giorni della siccità. Il suo tempio era nella valle del Circo Massimo, tra il Palatino e l’Aventino, allora bagnata da un ricco
torrente. In percorso, Nettuniàno (relativo al pianeta scoperto nel 1846 da J. G. Galle, ma già localizzato dall’ingl JOHN
Couch Adams e dal franc Jean Joseph Le Verrier durante gli studi su Urano), Nettùnio (quale aggettivo snm di Marino e
elemento chimico), Nettunìsmo con Nettunìsta (teoria geologica che si basa su un ipotetico, primitivo oceano magmatico, col
suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO). Nettuno è l’omologo del gr Poseidon italianizzato Poseidone o Posidone,
cui le ant feste greche Posidònie e Posidòne questo il sesto mese attico oggi compreso tra dicembre e gennaio; in percorso,
l’ital conta Poseidòn “sorta di missile balistico sottomarino”, Posidònia o Posidonomya che in paleontologia indica un
Genere di molluschi Lamellibranchi della Famiglia degli Pteridi con, in locuzione, Posidonia australis e Posidonia oceanica
genericamente Prateria posidonia una vegetazione d’alghe appartenenti alle Potamogetonacee, l’ant toponimo Posidonia
corrispondente a Paestum, i cui profughi dagli assalti dei saraceni avrebbero fondato Pestano o Pesitano oggi Positano.
Plutòne, dal lat PLOUTON il ricco quale eufemismo per la divinità greca HAIDES. In percorso, Plutònio l’elemento chimico
radioattivo non naturale (simbolo Pu) il cui nome s’ispira sorprendentemente alla divinità dei morti, Plutòne (roccia
magmatica), Plutoniàno o Plutònico (relativo al corpo celeste, che pare costituito da un solo blocco di ghiaccio, scoperto nel
1930 dall’astronomo americano Clyde Tombaugh), Plutonìsmo (fenomeni magmatici e teoria geologica).
Gli scienziati in congresso a Praga, nell’agosto del 2006, hanno animamente discusso per decidere, fra l’altro, d’inserire nel
nostro sistema solare anche i tre corpi celesti ultimi scoperti, denominati Cerere, Caronte e UB313. Il primo, un asteroide
individuato nel 1801, attinge il proprio nome a Cerere, l’omologa romana della gr Demetra, cui l’onomastico Demetrio e
Dimitri (questo in forma slava) da DEMETRIOS sacro a Demetra, la dea materna della terra, da non assimilare a Gaia,
questa la personificazione divina della cosmogonia. Per i latini, Cerere, da rad KERE creare-crescere, è pertanto la dea delle
messi (del nutrimento) cui il termine mistico Cereale (che viene grazie al cielo, agli dei; in connessione allora con Ceruleo). Il
secondo, Carònte, è un satellite di Plutone e si richiama etim al demone alato CHARUM, individuato nei dipinti delle tombe
etrusche, il mitologico passatore delle anime nell’Aldilà; per il fatto d’essere raffigurato, oltre alla capigliatura frammista a
serpenti, con una mazza, può far supporre che proprio lui sia l’identificazione della Morte, colui che ammazza (Ved
Bastonare…). Il terzo, grande come Plutone, scoperto e fotografato nel 2003, è chiamato precariamente UB313, una fredda
sigla aliena nei percorsi lemmatici del sistema planetario, ispirati alla tradizione mitologica-religiosa.
Gli scienziati, a sorpresa, hanno addirittura deliberato di cancellare Plutone dal novero dei pianeti, che attualmente ritornano
a otto, riformulando quale tra i corpi celesti, per struttura ed orbita, dovrà essere considerato pianeta.
\ Intossicazione
Snm di Avvelenamento è Intossicaziòne, dal lat TOXICUM veleno, cui Tòsco veleno, Tòssico, questo sostantivo e aggettivo,
con Tossicità, Tossicòsi, Tossìna e i prefissati Attossicàre (AD allativo) con Attossicatòre, Disintossicàre (DIS dispersivo)
con Disintossicànte, Disintossicàto e Disintossicaziòne, Intossicàre (IN illativo) con Intossicàto e Intossicaziòne, ancora i
composti Tossialimentàre, Tossinfeziòne con Tossinfettìvo, Tossicodipendènte con l’ellitico Tòssico e Tossicodipendènza,
Tossicologìa con Tossicològico e Tossicòlogo, Tossicomanìa con Tossicòmane, Tossiemìa (col gr HAIMA sangue).
Il percorso conta ancora Antitòssico e Antitossìna, Atòssico, Autointossicaziòne, Cardiotòssico, Citotòssico e Citotossìna
(con CITO “cellula” dal gr KYTOS cavità), Fitotòssico e Fitotossìna (col gr PHYTON pianta), Genotòssico (con GENE,
vale “tossico” per il DNA), Ipertòssico, Neurotòssico con Neurotossicità e Neurotossìna (col gr NEURON nervo),
Omotossicologìa con Omotossicològico, Ototòssico con Ototossicità (con OTO “orecchio”), Psicotòssico (col gr PSYKHE
mente), Tireotossicòsi, Vincetòssico (con Vincere vale snm di Antìdoto).
L’omn Tosco vale etrusco da ant rad TURS, questo il nome etnico degli Etruschi; l’ancora omn Tosco è dall’alb TOSK
“lingua al sud dell’Albania” e vale per accezione la lingua alb parlata dalle comunità presenti dall’Abruzzo verso l’Italia mer.
\ Piombo
Dal tema med MOLUBD riversatosi nel gr MOLYBDOS, in lat PLUMPUM, l’ital conta Piòmbo cui Piombagginàre,
Piombàggine, Piombàggio, Piombàre, Piombària e Piombaruòla, Piombàto, Piombatòia-Piombatòio, Piombatùra, Piombemìa,
Piòmbico, Piombìfero, Piombìno, Piombòso e l’esplicito dal lat Plùmbeo cui Plumbaginacee (Famiglia botanica, Classe
Dicotiledoni) dal lat PLUMBAGO piombaggine. Piòmbi è il nome delle famigerate carceri della Serenissima, che ospitarono
il Casanova.
Direttamente dal gr MOLYBDOS, l’ital conta Molibdèno e Molibdenìte (suff ITE mer minerali).
Mòli o Mòly è invece una sorta di erba magica citata da Omero nell’Odissea, che corrisponderebbe ad una sorta di aglio
selvatico; dal gr MOLY è vrs una certa connessione fig con MOLYBDOS.
\ Terraglio Terrazza
Terràglio, semant “terreno accumulato”, è il toponimo nell’ant e bellissimo viale (almeno lo era ai tempi di Goldoni) che
unisce Treviso a Mestre Venezia.
Terràzza, oltre al significato comune, è la porzione di terra resa coltivabile, bonificata sui pendii montani e collinari. Le
terrazze (di un edificio residenziale) erano in voga negli anni post-bellici, a diffusione centrosett, quali eleganti luoghi di
ricevimento d’alta borghesia e di artisti; ma le più popolari terrazze sono state negli anni sessanta le discoteche casalinghe di
un’intera generazione di ragazzi, con maggiore proliferazione centro-mer, merito dell’architettura prevalente.
\ Suffisso OIDE
Metallo
Il suff OIDE è dal gr (O)EIDES somiglianza, apparenza tratto da EIDOS forma-aspetto, cui Metallòide dal lat
METALLUM, Antropòide dal gr ANTHROPOS uomo, Cellulòide dal franc CELLULOID vale aspetto di cellulosa,
Intellettualòide, lat INTELLECTUALIS da INTER LEGERE saper scegliere bene (tra…); un famigerato metalloide è il
Polonio 210, letale, prepotentemente alla ribalta terroristica negli ultimi del 2006.
Il gr OEIDES è connesso con EIDESIS conoscenza e con EIDOS figura cui Eidètico “facoltà mnemonica della percezione
visiva” cui la locuzione Immagine eidetica questa snm di Eidetìsmo “capacità di avere immagini nitide ed esatte di cose viste
nel passato”, termine in alternativa alla locuzione glb franc Deja vu “Già visto”; eppoi i neologismi del XX sec quali il
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televisivo Eidofor-èidofor o Eidophor-èidophor (marchio registrato con PHERO io porto), l’informatico Eidomàtica con
Eidomàtico, il termine topografico Eidotìpo “schizzo qualificato”.
Il suff ital OIDE dal gr OEDIDES è equivocabile con il sostantivo gr OIDO canto da AEIDEN cantare; si potrebbe pensare
ad una loro connessione fig, poiché ciò che assomiglia è echeggiante ossia risonante.
Metàllo dal lat METALLUM è d’origine preindoeur cui Metàllo con Metàllico, Metallòide, il giovane seguace Metallàro
degli anni 80 del XX sec (abbigliamento e modo d’essere) ispirato alla locuzione ingl HEAVY METAL rock duro questo
complanare con il glb Hard rock, Metallescènte con Metallescènza, il chimico Metallìna, Metallìsmo con Metallìsta
(sostenitori della moneta metallica), Metallizzàre con Metallizzàto con Metallizzaziòne i composti Metallìfero, Metallurgìa
con Metallùrgico e Metallurgìsta (col suff URGIA dal gr ERGON lavoro), eppoi Metalmeccànico, infine un pref METALLO
per composizioni quali Metalloceràmica, Metallocromìa, Metallofagìa, Metallofobìa, Metallofonìa, Metallografìa con
Metagràfico e Metallògrafo, Metalloproteìna, Metallorgànico, Metalloscòpio, Metalloterapìa, Metallotermìa.
\ Cellulosa
Cellulòsa o Cellulòsio, con Cellulòsico, Cellulòide, dal franc CELLULOSE già lat CELLULA dim di CELLA dispensa (nel
senso di nascondere), connesso col gr KOILOS incavo cui il lat CELARE velare di rad KEL nascondere (omn di KEL-KOL
elevare), il percorso ital Celàre con Celàto, Celòma (cavità) con Celomàtico, Celomodòtto (il suff vale “condotto”), Cèlla,
Cellàio, Celleràrio, Cellière, Cèllofan o Cellofàn e Cellofàne (adattamento dal marchio Cellophàne registrato nel XX sec) con
il prefissato Incellofanàre, Cèllula (piccola cavità), Cellulàre questo oggi anche per “telefonino mobile”, Cellulìte (pref med
ITE) col snm-omn Cellulìte (pref scientifico ITE), Cellulòso.
\ Stando alle conclusioni scientifiche dell’ISS (acronimo di Istituto Superiore della Sanità), le cellule femminili s’evolvono verso
l’invecchiamento, diversamente da quelle maschili (stereostipate) che corrono verso la morte programmata. Questione d’intelligenza
sensibile.\
Di tema KEL-KOILOS si conterebbe ancora il gr KELASTROS cui Celàstro “sorta di pianta sempreverde” con Celastràcee
(la Famiglia), il gr KELEBE cui Celèbe “vaso di ampie dimensioni a largo cratere”..
Il lat conta OCCULERE nascondere, svoltosi dal prefissato OB CELARE (con OB rafforzativo) vale più che velare cui
Occultàre con Occultàbile, Occultamènto o Occultaziòne e Occultatòre, Occùlto con Occultèzza, Occultìsmo, Occultìsta,
Occultìstico.
Fuori percorso Celàta sintesi della locuzione lat CASSIS CAELATA elmo, quindi sta fig per “provvisto di cielo”, Celòstata o
Celòstato, termine astronomico composto con il lat COELUM cielo e il suff gr STATES o STATOS che ferma-stabile (Ved
Statua in Lampo…), questo rintracciabile in composizioni quale Termòstato con Termostatàre e Termostàtico col snm-omn
Termostàtico (luogo a temperatura costante). Fuori percorso ancora Cèlia “scherzo”, con Celiàre e Celiatòre, che pare derivi
da Celia, il nome di un personaggio da commedia del sec XVII.
Il percorso da KEL nascondere prosegue con Cìglia e Cìglio da CILIUM palpebra (questa, infatti, se è chiusa cela l’occhio)
cui Ciliàti (classe di Protozoi) eppoi Cipìglio (da SUR CIPILIUM sopracciglio) e l’aferetico Pìglio, eppoi Sopraccìglio (plur
Sopraccigli anche Sopracciglia) o Supercìlio con Superciliòso “altezzoso” e Sopraccigliàre o Sopraciliàre.
\ Pare che il corrugare le sopracciglia possa scatenare una crisi di emicrania \
Il lat CINNUM margine, sponda, interconnesso fig con Ciglio, questo quale “orlo della palpebra”, s’è svolto in CINNUM
battito di ciglia cui Cìglio “orlo-margine” eppoi Cènno col denm Cennàre svoltosi in qualsiasi gesto di richiamo e il
prefissato Accennàre cui il devb Accènno, il Pp Accennàto e Suaccennàto (composto con SU “sopra”).
Dalla rad KEL il lat conta CLAM di nascosto cui CLANDESTINUS inc con INTESTINUS e l’ital Clandestìno con
Clandestinamènte, Clandestinità e Clandestinizzàto.
Colòmbo, snm di Piccione, appartiene al rad KEL questo svoltosi fig da nascosto in scuro cui il gr KELAINOS nero; da qui
il gr KOLYMBOS cui il lat COLUMBUM, il percorso ital Colòmba, Colombàccio e Colombèlla “sorta di columbide” questo
anche in senso fig, Colombàia o Colombàra o ancora Colombàrio, Colombeggiàre snm di Tubare, Colòmbidi o Colùmbidi (la
Famiglia), il relativo Colombìna che assume molteplici significati anche fig quali “concime, sorta di pietra cui Pietra
colombina, sorta di mela e di fungo, focaccia a forma di colomba, sorta di antipasto caldo; eppoi sorta di razzo per fuochi
d’artificio”, l’aggettivo Colombìno fig relativo al colore dell’uccello cui il valore di “maculato-puro” o alla forma cui il
patologico Petto colombino e la locuzione per ceramiche Vaso a colombino; eppoi i prefissati Colombicoltùra con
Colombicoltòre, Colombifòrmi o Columbifòrmi, Colombòfilo. Il Colombogràmma, termine archiviato, è il messaggio inviato
tramite il Colombo viaggiatore su modello di Cablogramma, Telegramma…
Una mutazione volg lat di COLUMBUM in PALUMBUM, cui il mer Palummo e il fig Palomma “sorta di focaccia pasquale”
snm di Colomba pasquale o Colombina, l’ital conta in complanare Palòmba con Palòmbo, Palombàccio e Palombèlla.
Palummèlla, fig, è anche una sorta di albicocca e, nel napoletano, sta per una cantilena fatta volare dall’esterno indirizzata ai
carcerati, per aggiornarli sugli accadimenti famigliari o d’altro.
Nella terminologia navale, Colòmba sta per “chiglia di legno” vrs connesso col significato di “nascosto” attraverso il gr
KOLYMBAO m’immergo (mi nascondo), cui Colombière e Colòmba “sorta di vela” con la locuzione Vela di colomba ma
da un significato attestatosi in enantiosemia. Ancora mantenendo la connessione col significato gr KOLYMBOS m’immergo,
la mutazione COLUMBUM-PALUMBUM ha prodotto l’omn Palòmbo “sorta di squalo dei Carcarinidi” e Palombàro
attraverso il lat tardo PALUMBARIUS questo svoltosi fig in “sparviero” dalla proprietà d’immergersi per raggiungere la
preda.
Fuori percorso Colòmbo “sorta di pianta rampicante” omologismo di genesi del Monzabico, eppoi, in un certo modo
virtualmente connessi tramite la cognonomastica, Colombàna “sorta di uva bianca” con Colombàno “il vitigno” relativi al
toponimo S. Colombano, Colombiàno (omn di Colombiano della Colombia) relativo a Cristoforo Colombo (1461/1506), in
spagnolo Cristobal Colon, cui la locuzione Celebrazioni colombiane; eppoi i termini Colùmbia “sorta di pesce” e Colombìte
o Columbìte (suff scientifico ITE) questo nome di un minerale, tutti relativi a Colombia poeticamente “terra scoperta da
Colombo”, omn di Colombia lo stato americano cui il demotico Colombiàno omn di Colombiano da C. Colombo.
Per la storia, fu il marinaio della Pinta, Rodrigo De Triana, che alle due di notte di quel famoso 10 ottobre 1494 avvistò terra.
Il lat conta lo specifico NUERE far cenno, da rad NEU cenno, cui Nèuma inv dal gr NEUMA cenno con Neumàtico, Nùme
“divinità”, meglio plur Nùmi (contesto politeistico), da NUMEN cenno del capo. ordine per volere della divinità cui
Numinòso, il prefissato Annuìre da ANNUERE (col pref AD) con Annuènza, ed ancora Nùnzio dal lat NUNTIUS messomessaggero già NOUNTIOS cui NUNTIARE e, col fenomeno della lenizione, Annunziàre o Annunciàre da ADNUNTIARE,
Annunziaziòne o Annunciaziòne da ADNUNTIATIO ADNUNTIATIONIS, l’onomastico Annunziata con Nunziata e
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l’ipocoristico Nunzia-Nunzio in riferimento all’Annunciazione (Madonna Annunciata), eppoi Annunziatòre e Annùnzio o
Annunciatòre e Annùncio tutti prefissati con AD; ancora, Denunziàre e Denùnzia o Denunciàre e Denùncia col pref DE e sta
per “dichiarare apertamente”, Enunziàre o Enunciàre, Enunziatìva e Enunziatìvo o Enunciatìva e Enunciatìvo, Enunziàto o
Enunciàto, Enunziatòre o Enunciatòre da EX NUNTIARE; eppoi Preannunziàre o Preannunciàre col doppio pref PRAE
prima, Prenunciàre, Pronunziàre o Pronunciàre questo col pref PRO davanti cui il devb Pronùnzia o Pronùncia ed ancora
Pronunciàbile o Pronunziàbile con Pronunciabilità o Pronunziabilità, Pronunciatòre o Pronunziatòre e Pronunziaziòne o
Pronunciamènto con Pronunciatòre e Pronunciaziòne, Pronunciàto o Pronunziàto questo anche fig “sporgente”, infine
l’iterativo Riannunciàre con Riannunziàre, Rinunziàre-Rinunciàre col pref RI d’inversione nel senso di non più annunzio. Da
inserire la cognomastica D’Annunzio cui Dannunzieggiàre “atteggiarsi come G. D’annunzio” il noto poeta e scrittore
(1863/1938).
La lenizione della z in c allontana il percorso lemmatico dall’origine lat NUNTIUS - ADNUNTIARE (pron nunzius adnunziare).
L’ant percorso di semantica divina NEU-NUMEM è stato omologato nel cristianesimo, quali Annunciazione dell’Arcangelo
a Maria ed il Nunzio apostolico.
\ Festa Ferie Feriale Ferale
La domenica è un giorno festivo, diverso cioè da un giorno feriale, ma è anche un giorno di ferie. Pare un gioco di parole, ma
non lo è. Fèsta, con Festaiòlo o Festaiuòlo, Festànte da un ant Festàre “festeggiare”, Festìvo o un desueto Fèsto, con Festività,
Festòne col denm Festonàre, Festonàto e Festonatùra, Festòso con Festosità viene immutato dall’aggettivo lat FESTA fem di
FESTUS dalla locuzione DIES FESTA giorno festivo cui ancora Festeggiàre con Festeggiamènto, Festeggiànte. Il termine
Fèstival, o Festivàle, con Festivalière o Festivalièro, giunge inv dall’ngl FESTIVAL già franc ant FESTIVAL dal lat medv
FESTIVALIS DIES giorno festivo, cui gli ital Festival della canzone di Sanremo e Festival di Spoleto.
L’origine del termine Festa è il derivato di un antichissimo FESIAE-FASNOM tempio, poi svoltosi in FANUM. FESIAE, nel
lat tardo era divenuto FERIA giorno festivo, cui il corrente Fèrie che vale “giorni di vacanza, festivi”, il composto Ferragòsto
dalla locuzione Ferie di agosto e Fièra (omn di Fiera “feroce”) dal lat volg FIERA da FERIA cui, in locuzione dove il
termine è associato ai festeggiamenti per un santo, quale Fiera di S. Lucia, legato alla città dove si svolge quali Fiera di Bari
o Fiera del Levante, Fiera di Milano, oppure legato ad una attività quali Fiera dell’agricoltura, Fiera del libro questa, la più
famosa, ricorre a Torino dal 1948.
\ La festività del Ferragosto pare sia il ricordo di una ant ricorrenza liturgica per la Grande Madre, divinità italica \
Con l’avvento del cristianesimo, però, il calendario eccl chiama FERIA prima, seconda, terza… i giorni della settimana (in
riferimento alla festività delle ricorrenze dei santi). Giorni feriali, allora, sono divenuti i giorni della settimana diversi dalla
festa della domenica o d’altri giorni festivi. Il franc è tuttavia rimasto fedele alla formula JOURS FERIES giorni festivi.
Feràle, che vale “funesto, che porta morte”, dal lat FERALIS attinente alla morte, non è altro che un lemma connesso a
FERIA quale vacanza, nel significato di cerimonia funebre, partecipando alla quale si salta il lavoro o la normale attività.
\ Gruppo letterale GMA Cosa
Dal greco, l’italiano ha ereditato i termini gutturali (Ved Gli…), i quali, transitando, come al solito, dal lat, si sono addolciti;
è anche il caso del gruppo GMA in MMA.
Dògma (Dòmma), inv dal lat e dal gr DOGMA questo da DOKEO ritengo, il termine era valso, via via, Parere, Opinione,
eppoi Decisione: la religione cattolica l’ha semant in “verità indiscutibile” da parte dei fedeli cui Dogmàtica con Dogmàtico,
Dogmatìsmo e Dogmatizzàre in complanare con Dommàtica, Dommàtico, Dommatìsmo e Dommatizzàre e il prefissato
Sdogmatizzàre con Sdogmatizzaziòne.
Enìgma (Enìmma), dal lat AENIGMA, dal gr AINIGMA, questo nome di strumento del verbo AINISSOMAI parlo oscuro,
cui Enigmaticità, Enigmàtico, Enigmìsta (suff ISTA di collegamento ai sostantivi in ISMO, qui da un sottinteso Enigmismo
non linguistico), Enigmìstica, Enigmìstico, i composti Enigmografìa, Enigmologìa, in complanare con Enimmaticità,
Enimmàtico, Enimmìsta, Enimmìstica, Enimmìstico, Enimmografìa mentre per Enigmologia si preferisce solo questa
versione. Màgma, inv dal lat, questo ancora inv dal gr MAGMA da MASSO impasto cui Magmàtico e Magmatìsmo.
Paradìgma, inv dal lat, dal gr PARADEIGMA modello, ciò che è posto a confronto cui Paradigmàtico. Pragmàtica,
Pragmàtico o Prammàtico con Pragmaticìsmo, Pragmatìsmo con Pragmatìsta (suff ISTA di collegamento ai sostantivi in
ISMO) e Pragmatìstico o Prammatìsmo con Prammatìsta e Prammatìstico, dal lat PRAMMATICUS, dal gr PRAGMATIKOS
relativo ai fatti, da PRAGMA fatto. Sìgma dal gr SIGMA diciottesima lettera dell’alfabeto omologata nella S latina, cui
Sigmàtico con Asigmàtico (pref A negativo), Sigmatìsmo “pronuncia imperfetta delle lettere sibilanti” volg indicato con
Zèppola, Sigmoidèo cui Sigmoidìte (col suff OIDE somiglianza, infiammazione della porzione di colon conformata ad S, col
doppio suff medico ITE ) e Sigmoidoscopìa inclusi i composti Rettosigmoidìte e Rettosigmoidoscopìa (con Retto “.
Sintàgma inv dal gr SINTAGMA composizione (SYN insieme e TASSEIN ordinare), con Sintagmàtico, in percorso con
Sintàssi, Sintàttica e Sintàttico da SYNTATTO metto in ordine. Stìgma o Stìmma dal lat inv STIGMA punto-marchio, cui
Stìgmate (Stìmmate o Stìmate o ancora Stìmme e Stìmite), Stigmàtico (Stimmàtico) con Stigmatìsmo, Sigmatizzàre o
Stimmatizzàre o Stimatizzàre e Stigmatizzaziòne o Stimmatizzaziòne, il prefissato Astigmàtico con Astigmatìsmo (A
privativo) cui il doppio prefissato Anastigmàtico e Anastigmatìsmo (AN privativo); Stìgma è anche una ant variante grafica
in uso nel greco e Prostìgmati (pref PRO) indica il raggruppamento di acari. Dal ted si conta un glb Stimmung disposizione
d’animo attraverso STIMME voce-risonanza che vale quale marchio.
\ Un aspetto dell’Arte concettuale è la Mail-Art, cui Mail-artist e l’adattamento ital Mailartìsta, diffusa in ambito internazionale dal 1962
grazie all’intuito dell’americano Ray Johnson il quale spediva per posta i propri lavori in tutto il mondo. Il successo fu tale che sarebbero
divenuti oggetti artistici anche franccobolli e timbri. L’evoluzione con il computer, strumento di Internet, rende oggi Mail-Art un autorevole
espressionismo artistico, da accostare all’Omologismo. Nel nuovo millennio, la International Mail-Art Call “Chiamata internazionale via
mail degli artisti” s’affida al concetto dello Stigma sociale, ovvero il “marchio sociale”, il principale veicolo delle discriminazioni e dei
pregiudizi. Tra gli esponenti italiani della generazione Mail-Art, emerge Tiziana Baracchi nel Veneto e Luigi Starace in Puglia, questo
giornalista scientifico ed esperto laureando in psichiatra.\
Zèugma, inv dal gr ZEUGMA giogo (sottomettere), con Zeugmàtico, assimilabile alla Sillessi; è una figura retorica che vale
il porre diversi termini alla dipendenza di un solo verbo, ma se non è usata in una convincente retorica - poesia o prosa l’espressione può essere additata quale errore: “mangiare cacio e vino”, invece di “mangiare cacio e bere vino”. Dante ha
composto \\ parlare e lagrimar vedrai insieme\\; ha posto alle dipendenze del verbo “vedere” anche il “parlare”, il quale può
essere solo ascoltato, sentito, udito. In assenza di tale figura retorica avrebbe dovuto scrivere “udrai parlare e vedrai lacrimare
insieme”; una forma particolare di Zeugma è la Costruzione ad sensum, questa una locuzione, parzialmente in lat, che indica
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una figura retorica per cui ad un termine sing, ma di valore plur (collettivo), viene affiancato un verbo in forma plur “ Stormo
di uccelli che si dispersero all’orizzonte”.
Zeugma (col valore di “Congiunzione”) è anche il toponimo di un’ant città della Siria. Apozèugma “aggiogamento” col pref
APO, vale invece la figura retorica per cui più parole dipendono da più verbi quando invece potrebbero dipendere da un
unico; l’apozeugma ha valore poetico ove l’autore intenda far assumere ai verbi delle sfumature semantiche, altrimenti si
rischia un banale pleonastico.
Ma quale potrebbe essere l’ant significato del gruppo GM-A, filo conduttore di questi termini? Avrebbe forse il valore di un
termine generico, come l’italianissimo Còsa, questo dal lat CAUSA, che dal primitivo significato di affare è diventato un
generico “Che cosa dici” sovente utilizzato quando ci sfugge o non conosciamo una precisa definizione “Prendi quella cosa,
Vai a cosare” sino all’assurdità “Il coso di quella cosa non lo coso”. Solo così si potrebbero intendere Dogma “cosa, ciò che
è indiscutibile”, Enigma “cosa oscura”, Magma “impasto di varie cose”, Paradigma “cosa posta a confronto”, Pragmatico
“relativo a cose”, Sigma “cosa dell’alfabeto”, Sintagma “cose a posto”, Stigma “cosa che marchia”, Zeugma “tante cose sotto
un unico verbo”… il termine Eccètera, è in pratica un plur di Cosa, abbreviato Ecc o Etc, dal lat ET CETERA e tutte le altre
(cose), connesso col pref ETERO. Il termine Cosa, però, fa venire in mente il tema Uso-Oso usato in suff dalla locuzione A
iosa, e nulla vieta di tradurre il termine Eccetera come l’ipocoristico di CETERA A IOSA, ovvero, C (ETERA A I) OSA
altre di tante. Da ricordare che la locuzione Che cosa è indiscindibile sia nelle interrogazioni dirette sia indirette: “Dica che
cosa vuole – Che cosa vuole?”
\ La semantica originale di Cosa, quale “affare”, ricompare nella famigerata e mafiosa Cosa nostra “affari nostri” , alias Cupola, il cui capo
storico fu Michele Greco detto “il papa”processato nel 1986.\
Termini di genesi greca in cui s’evidenzia il gruppo letterale GM, l’ital conta ancora Apoftègma dal APOPHTHEGMA
“detto memorabile” devb di APOPHTHENGOMAI “dire in maniera concisa”, in percorso con Epiftegmàtico “ritornello”
(pref EPI). Brègma inv da BREGMA (punto del cranio che nel neonato non è ancora ossificato). Cherìgma con Cherigmàtico
da KERYGMA predicazione. Dìma “sagoma” dal gr DEIGMA esempio-prova cui ver il composto tecnico Dimàfono con
Dimafonìa. Epifràgma o Epifràmma “formazione mucosa” da EPIPHRAGMA coperchio con PHRAGMA ostruzione
prefissato EPI in percorso con Diaframma. Epitàgma inv dal gr EPITAGMA truppe di riserva con TAGMA ciò che è
ordinato, in percorso con i moderni coniati Tagmèma e Tagmèmica (XX sec) quali termini linguistici su modello di Fonema.
Mìgma (termine della geologia) inv da MIGMA mescolanza, connesso con MAGMA da MASSO impasto, cui Migmatìte
(pref ITE per minerali). Sinallàgma da SYNALLAGMA accordo (prefissato SYN insieme) con Sinallagmàtico. Smègma
“secrezione anatomica intorno ai genitali” inv da SMEGMA unguento da MASSO impasto e quindi connesso con MAGMA
e MIGMA.
Inoltre, Borborìgmo da BORBORYGMOS gorgoglio addominale d’origine onomatopeica, Nistàgmo da NYSTAGMOS
sonnolenza con Nistàgmico, Pegmatìte da PEGMA “roccia eruttiva” da PEGMA condensazione, Pigmèo da PYGME cubito
ossia “alto come un cubito”. Il pref SFIGMO da SPHYGMOS pulsazione-polso, cui Sfìgmico, i composti Sfigmografìa con
Sfigmografo, Sfigmomanòmetro, Sfigmòmetro.
\ Causa Accusa
Dal lat CAUSA cagione-colpa, l’ital conta nel percorso Càusa, Causàle, Causàre, Causatìvo. Causa, con un normale
passaggio del gruppo au in u, prefissato AD allativo si muta in ACCUSARE cui l’inv Accusàre con Accùsa, Accusàbile e
Accusabilità, Accusàta, Accusatìvo sia aggettivo che sostantivo dal lat ACCUSATIVUS ciò che è causato e nella
declinazione è dalla locuzione lat ACCUSATIVUS CASUS, Accusàto Accusatòre, Accusatòrio, l’iterativo Riaccusàre,
prefissato RE di movimento inverso diventa RECUSARE cui l’inv Ricusàre o Recusàre con Ricùsa o Recùsa, Ricusàbile o
Recusàbile e Ricusaziòne o Recusaziòne, prefissato EX si ha EXCUSARE togliere la colpa cui Scusàre o Escusàre con
Scùsa, Scusàbile con Scusabilità, Scusànte, Scusàto e Scusatòre.
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