ASTI 2

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ASTI 2
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● Non esiste un intervento che può rispondere a tutte le molteplici
esigenze direttamente e indirettamente legate all’Autismo. !
● Non esiste un intervento che va bene per tutti i soggetti autistici;!
● Non esiste un intervento che va bene per tutte le età; !
!
● Obiettivi a breve termine: paralleli all’età, ai cambiamenti del soggetto
e del contesto familiare e sociale in cui è inserito!
!
● Obiettivo a lungo termine: favorire l’adattamento del soggetto al suo
ambiente e garantire una soddisfacente qualità di vita al soggetto e
all’intero sistema familiare.
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Per sviluppare la comunicazione
Capire COME e PERCHE’ questi individui comunicano per
incrementare la motivazione e le occasioni per comunicare.
!
Gli sforzi dovrebbero concentrarsi sulle basi socioaffettive della
comunicazione non verbale e verbale, prima che sulle
dimensioni strutturali della parola in un ambiente artificiale (es:
richiesta di oggetti desiderati, piuttosto che ripetizione di
parole…)
!
Rischioso cercare primariamente di espandere il repertorio di
parole e frasi: queste abilità risultano “superflue” se una
persona ha una limitata comprensione di come si usano in una
interazione comunicativa
3
● La competenza comunicativa è fattore
determinante per sviluppare relazioni con gli
altri, partecipare alle attività scolastiche e
gestire le routine quotidiane.
!
● Le conquiste nelle abilità comunicative
sembrano essere direttamente correlate alla
riduzione dei comportamenti problema.
!
● Gli sforzi per lo sviluppo della comunicazione
devono concentrarsi sullo sviluppo delle
funzioni comunicative (richiedere, protestare/
rifiutare, descrivere, narrare), prima che sullo
sviluppo dei mezzi o dei “comportamenti
comunicativi”.
4
Le abilità devono essere insegnate una ad una:
questi ragazzi possono imparare con un training specifico, ciò che
gli altri apprendono spontaneamente.
!
È importante scegliere attività che siano interessanti ed accattivanti
per loro (motivazione/rinforzo), o che lo diventino attraverso una
paziente azione di proposta ed adattamento.
!
L’intervento necessita di una insegnante/educatore in grado di
adattare materiali, tempi e aspettative
in funzione dei segnali espressi dal ragazzo
(definibile approccio sistematico ma flessibile)
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Therese Jollife, in Temple Grandin
“La realtà di una persona autistica è una massa interattiva e
confusa di eventi, persone, luoghi, rumori e segnali. Niente
sembra avere limiti netti, ordine, significato. Gran parte
della mia vita è stata dedicata al tentativo di scoprire il
disegno nascosto in ogni cosa. La routine, scadenze
predeterminate, percorsi e rituali specifici aiutano ad
introdurre un ordine in una vita inesorabilmente caotica”.
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Come intervenire nell’ambiente
I soggetti autistici tendono ad apprendere
più efficacemente in ambienti strutturati.
…la strutturazione permette di raggiungere
un senso di prevedibilità rispetto a ciò che
accade (da ordine e coerenza
all’esperienza)
!
…la strutturazione costituisce una buona
base per le comunicazioni che possono
appoggiarsi su elementi contestuali stabili
ed il cui significato è ancorato ad una
esperienza consolidata e condivisa.
!
La strutturazione dell’ambiente favorisce
una modalità di interazione significativa tra il
soggetto e l’ambiente.
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●La diversa disposizione dello spazio va pensata in funzione
del diverso grado di difficoltà/competenza del singolo
soggetto …strutturare l’ambiente significa renderlo il più
individualizzato possibile…
!
●La strutturazione dello spazio e delle attività ha
primariamente una valenza compensativa rispetto ai deficit
di alcune funzioni mentali, in particolare attenzione e
percezione, ma rappresenta anche la base per strutturare
migliori competenze adattive.
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Intervento sui comportamenti problema
I problemi di comportamento vanno esaminati riferendosi al
contesto naturale in cui si verificano analizzando la funzione
che assolvono nelle dinamiche interpersonali.
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1.
Sviluppare adeguata consapevolezza del
proprio corpo
– Spiegare, con il supporto di schemi
visivi adeguati al livello di sviluppo del
soggetto, come si modifica il corpo in
puberta’ (sviluppo staturo-ponderale,
comparsa dei peli pubici, ascellari,
sulle gambe, comparsa della barba nei
maschi, sviluppo dei seni nelle
femmine, etc.) fino al raggiungimento
dei caratteri sessuali maturi
!
2.
Sviluppare corrette routine quotidiane di cura e
igiene personale
1. COME (per es. attraverso schede
visive con le sequenze motorie per
rinforzare il comportamento in
autonomia)
2. PERCHÉ e’ importante la cura di
Se’ (storia sociale)
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3.
Insegnare comportamenti sociali (adeguati e
sicuri): discriminare le figure ed i contesti e
modulare di conseguenza il proprio
comportamento!
!
4.
Insegnare tempi e modi appropriati per
esprimere la sessualità (masturbazione)!
●
insegnare la corretta privacy (recarsi in
bagno, chiudere la porta e restare da
solo, lavare sempre le mani, non
mostrare o toccare le zone intime in
pubblico)… Social Stories (storie sociali)
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Per gli adolescenti autistici con un
buon livello di funzionamento, una
maggiore attenzione va posta agli
aspetti psico-sociali.
Si ritengono, pertanto, utili alcuni
interventi specifici:
- programmi di training per l'attività
sociale e l'indipendenza (organizzazione
e gestione del tempo libero, con
attenzione per gli interessi personali;
incontri protetti rivolti all'integrazione
sociale);!
!
- programmi mirati a formazione
professionale e inserimento lavorativo
(scuole di formazione professionale;
inserimento lavorativo protetto).
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Problemi da affrontare - 1
● difficoltà a motivare
!
● ritiro autistico!
●
ipercinesie!
manifestazioni neurologiche caratterizzate da involontaria, non coordinata e distrettuale attività motoria, connessa a lesioni
extrapiramidali (movimenti coreiformi, atetosici ecc.) o piramidali (come le clonie) e che poi ha assunto accezione estensiva,
comprendente anche i movimenti che si instaurano senza apparenti lesioni nervose (tic, spasmi professionali) e infine
l’irrequietezza comportamentale da cause generali (stati ansiosi, di eccitazione e di agitazione psicomotoria).
!
●
crisi di frustrazione con ipertono!
pianto!
grida!
instabilità!
●
agitazione!
●
irrequietezza!
irritabilità!
uso ossessivo, indiscriminato e afinalistico degli oggetti
●
●
●
●
●
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Problemi da affrontare - 2
●
imposizione della propria presenza!
● distogliere compulsivamente l'altro dalla sua
occupazione!
● attenzione centrata su dettagli !
● no attenzione al significato dell'informazione globale
che viene dal contesto!
● difficoltà a strutturare autonomie!
● impossibilità di apprendere autonomamente
dall'esperienza
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Proposta di lavoro!
!
Riferendovi ad un caso di vostra conoscenza diretta descrivete, in termini
operazionali, un comportamento problematico nell’area della affettività e della
sessualità, indicando:!
!
-cosa fa!
-perché lo fa!
-quando lo fa!
-dove lo fa!
!
Tempo a disposizione: 10 minuti!
!
Costruiamo insieme uno strumento di osservazione …. !
!
Condividiamolo!
!
COSTRUIAMO INSIEME UN INTERVENTO DI GESTIONE !
E MODIFICA COMPORTAMENTALE
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Student _____________________________età ________!
Osservatori ____________________________________
DATA
SETTING
OPERATORE
DURATA
ANTECEDENTE
COMPORTAMENTO
CONSEGUENZA
ANNOTAZIONI
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student_________________________________ età _____________!
comportamento___________________________________________
frequenza:
=1
= 2
= + di 2
x
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20
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9
8
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lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
sabato
domenica
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Necessita’ di un programma di sostegno alla
famiglia
●Contrastare il carico oggettivo e
soggettivo:!
!
● Rispondere e/o ridefinire le
aspettative !
● Promuovere o insegnare strategie
di coping e problem solving !
!
● Promuovere lo sviluppo di percorsi
adattivi e di mediatori psicologici
individuali e situazionali per il
ragazzo
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!Necessita’ di un programma di sostegno alla famiglia
!
●Livelli di intervento!
!
!
● Parent Training!
● Gruppi di auto-mutuo aiuto !
!
● Scuola!
!
● Inserimento lavorativo!
!
!
!
!
Centri diurni!
Laboratori protetti!
● Associazioni!
● Servizio specialistico
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Alleanza con i genitori
La collaborazione che si crea tra le figure di
riferimento che ruotano intorno alle persone affette
da autismo, è un’alleanza tra esperti:!
!
●
genitori (storia di vita e scelte future);!
●
clinici (processi della crescita, interventi);!
●
insegnanti/educatori (contesti e strategie di
mediazione);
!
!
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Per gli Educatori!
Evitare/contrastare/superare: !
!
●
●
●
la delusione (ripensare le aspettative)!
la rinuncia!
la mancanza di novità e di
prospettiva (c'è sempre qualcosa di
nuovo)
……attraverso soluzioni didattiche concrete,
modificabili, creative ed interattive.
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Lavoro di rete:
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●
●
●
●
●
ASL!
Genitori!
Scuola!
Ente Locale per interventi nel sociale!
Centro specializzato per la terapia!
Associazioni di volontariato sociale!
Supporti ulteriori
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L’obiettivo principale di un modello operativo
condiviso è promuovere e realizzare il più alto
grado di partecipazione alla vita sociale della
persona e della sua famiglia.
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Essere autistici...
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Essere autistici...!
Quello che è normale per altre persone non è normale per me…!
In un certo senso sono mal "equipaggiato per sopravvivere in questo
mondo…!
Ma la mia personalità è rimasta intatta!
La mia individualità non è danneggiata.!
Ritrovo un grande valore e significato nella vita…!
Concedetemi la dignità di ritrovare me stesso nei modi che desidero;!
riconoscete che siamo diversi l'uno dall'altro,!
che il mio modo di essere non è soltanto una versione guasta del vostro…!
Lavorate con me per costruire ponti tra noi.!
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Jim Sinclair
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