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DIREZIONE DIDATTICA STATALE 1° CIRCOLO Corso Mazzini, 10 -84013 - Cava de’ Tirreni - Tel. 089.464019 – 089.8426397 Distretto n. 52 – Codice saee04100q – C.F. 80027450651 @-mail: [email protected] web site : www.ddprimocircolocava.gov.it Posta Certificata: [email protected] PROGETTO CURRICOLARE: “Festa dei nonni 2016” Il progetto intende valorizzare la figura dei nonni nel percorso di crescita degli alunni. Esso ha lo scopo di travalicare il significato “commerciale” che purtroppo si tende generalmente ad attribuire alle feste (come ad es. la festa della mamma, del papà, ecc.) che diventano semplicemente la giustificazione per vendere determinati prodotti dolciari, floreali , … Compito della scuola è sicuramente quello di recuperare il significato essenziale ed educativo di una ricorrenza e nel caso specifico è l’occasione per mettere in risalto delle figure familiari che diventano talvolta determinanti nell’educazione dei bambini, qualora le figure genitoriali risultino poco presenti per motivi di varia natura. Si propone pertanto un percorso curricolare che va ad integrarsi con le attività didattiche già programmate. SCUOLA PRIMARIA 1. Nell’ottica di dare continuità al percorso di accoglienza iniziato il primo giorno di scuola, la classe quinta E e la classe prima E svilupperanno un itinerario comune per alcune attività da svolgere con la presenza dei nonni: spiegazione del perché di questa festa e della “storia” della stessa; lettura/drammatizzazione di un racconto dei Fratelli Grimm (riportato di seguito) da parte di alcuni alunni di quinta e successiva conversazione con i nonni sul tema “Il ruolo dei nonni nella vita dei bambini”; gli alunni di prima rappresenteranno graficamente un loro momento condiviso con i nonni. Le altre classi quinte accoglieranno i nonni nella propria aula (sez. B, D e V di S. Martino) ), nella Sala Riunioni (sez. C) e nella Mediateca (sez. A). L’incontro con i nonni sarà il momento conclusivo del lavoro avviato all’interno delle classi prendendo spunto dall’intervista effettuata al Presidente della Fondazione Senior Italia FederAnziani (di seguito riportata). 2. Per le altre classi del Circolo viene lasciata alle insegnanti ampia libertà di scegliere le attività che più saranno ritenute idonee e opportune in riferimento all’età degli alunni. Si ricorda che, qualora si decidesse di far intervenire i nonni a scuola nella mattinata di SABATO 1 ottobre (nel numero di 2/3 max. per classe), è necessario comunicarlo alla F. S. Cardamone entro VENERDI’ 30 settembre. 3. Di seguito si propongono alcune idee da sviluppare con la partecipazione dei nonni. I NONNI RACCONTANO Le insegnanti coinvolgeranno qualche nonno disponibile a venire a scuola per intrattenersi con i bambini su tematiche ad essi molto vicine: la famiglia, la casa, la scuola, i giochi, la tecnologia, il lavoro, il tempo libero, … I nonni potranno raccontare la propria vita da bambini confrontandola con quella dei loro nipoti, facendo emergere così somiglianze e differenze. MAESTRO PER UN GIORNO Le insegnanti potranno avvalersi della collaborazione di alcuni nonni volenterosi e più capaci che si renderanno disponibili a leggere alcuni racconti all’interno della biblioteca dei piccoli e della mediateca per i più grandi. Alla lettura potrà seguire un dibattito moderato dall’insegnante sulle tematiche emerse. TI INSEGNO UN GIOCO Con l’ausilio dei nonni si potranno rievocare e far rivivere giochi del tempo passato (giochi da cortile o giochi da tavolo). Come nasce questa festa L'idea di un giorno nazionale da dedicare ai nonni è venuta per prima ad una casalinga del West Virginia, Marian Mc Quade. La signora Mc Quade, mamma di 15 figli e nonna di 40 nipoti, iniziò la campagna nel 1970, ma lavorava con gli anziani già dal 1956. Nel 1978, l'allora Presidente americano, Jimmy Carter, proclamò che la festa nazionale dei nonni (GrandparentsDay) fosse celebrata ogni anno la prima domenica di settembre dopo il LaborDay. In questo giorno in America le scuole, la chiesa e le organizzazioni specifiche onorano nonni e anziani con speciali manifestazioni. Alcune famiglie, in questo giorno, si radunano dilettandosi con giochi da tavolo che facilmente favoriscono gli incontri "generazionali" tra giovani e anziani. Il "non ti scordar di me" è il fiore ufficiale della Festa dei Nonni, che in Italia è stata istituita dal Parlamento nel 2005. Si tratta quindi per noi, a differenza che per gli americani, di una festa "giovane", ma dal sapore antico, che dovrebbe servire a ricordare il ruolo fondamentale dei nonni nella nostra società. La festa è un momento di incontro per dire "Grazie!" a chi ha cresciuto e ha dedicato tanto tempo ai nipoti, seguendone i passi come angeli custodi. Il 2 ottobre, giorno della ricorrenza, è infatti dedicato anche agli Angeli Custodi. I nonni sono figure insostituibili nell'infanzia di ogni bambino, che diventato adulto ne ricorderà per sempre le coccole, le storie raccontate prima di andare a dormire, i giochi e i tanti momenti spensierati. Festa dei Nonni d’Italia 2016: il valore degli anziani nella società (Estratto dell’intervista al presidente della Fondazione "Senior Italia FederAnziani") “Millepiazze- Festa dei Nonni d’Italia”, promossa dalla Fondazione "Senior Italia FederAnziani" e dedicata a raccogliere fondi al fine di fornire defibrillatori a centri anziani e comunità. L’iniziativa si sviluppa in tre eventi: la partita per i nonni, la vendita in alcune piazze italiane di pasta di Altamura nel week end del 1 e 2 ottobre. Ed infine, l’incontro con Papa Francesco in Vaticano, il 15 Ottobre. Questa campagna è finalizzata anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore dei nonni nella società e nella famiglia. R. - “Mille piazze” prevede una quantità importante di manifestazioni, tutte volte alla valorizzazione dei nonni d’Italia, che sono una figura importante per la nostra nazione e non sono sicuramente un peso, ma una grande risorsa. E lo fanno quotidianamente, attraverso il babysitteraggio gratuito dei loro nipoti, oppure dando una mano – con le loro pensioni – ai propri figli, che magari sono disoccupati, cassaintegrati, precarizzati. Nelle nostre sedi, che sono oltre 3.600, in molte di queste, nei giorni dell’1 o 2 ottobre, ci sarà proprio la festa dei nonni e ci sarà anche un aspetto di solidarietà, che è quello di donare del denaro per acquistare dei defibrillatori che sono importanti, per lasciarli nelle loro sedi. La festa dei nonni alla fine si concluderà con un’udienza con il Santo Padre. Proprio Papa Francesco ricordava nella festa della famiglia che una nazione che non tiene conto della saggezza dei nonni è una nazione destinata a non avere futuro. Quindi, lo ringraziamo ogni giorno per queste parole, ma soprattutto per tenere viva l’attenzione verso i nonni, che sono una figura centrale e perno di ogni nazione. R. – La cultura dello scarto sta prendendo corpo, purtroppo. Noi dobbiamo tutti adoperarci, perché se questa cultura dello scarto non sarà smantellata, almeno sia un po’ fronteggiata: gli anziani, che sono espressione di competenza, serietà, professionalità, sono pronti a dare e possono ancora dare. Bisogna però, che siano sollecitati e invitati a partecipare alla vita sociale, alla vita delle varie amministrazioni e alla vita del volontariato. Evitiamo la politica dello scarto. Un racconto che può essere adattato a tutte le classi: Il vecchio nonno e il nipotino Jacob e Wilhelm Grimm Più di cento anni fa, in un grazioso paesino in cima alle montagne, viveva una famiglia simpatica e allegra. C’era Ottaviano, il papà, che faceva l’inventore e progettava magnifici macchinari; Margherita, dolce mamma casalinga che teneva tutto pulito e in ordine e si prendeva cura di tutti; nonno Gualtiero, che conosceva la montagna come le sue tasche, sapeva il nome di tutte le piante e degli animali del bosco ed era socievole e gioviale. A completare il quadro di questa famiglia felice, arrivò un bel bambino: fu chiamato Alessandro e rese, se possibile, ancora più lieta e piacevole la vita di queste persone. Ottaviano e Margherita erano raggianti: avere un figlio era stato da sempre il loro desiderio più grande, e adesso si era realizzato. Il nonno, dal canto suo, adorava il suo nipotino e lo portava spesso a fare passeggiate all’aria aperta, cercando di infondergli, fin da piccolissimo, l’amore per la natura. Le cose andarono bene per qualche anno, poi però tutto cambiò. Ottaviano non riusciva più a lavorare, la sua genialità si era come esaurita e le sue invenzioni non erano apprezzate. Margherita era sempre stanca, non faceva che lamentarsi tutto il giorno. Il nonno poi si era ammalato: era diventato molto vecchio, le gambe non gli reggevano, aveva perso i denti e non udiva né vedeva più come un tempo. In quella casa ormai nessuno era felice, nessuno sorrideva più. Durante i pasti, mentre Ottaviano litigava sempre con Margherita per qualcosa, il nonno Gualtiero mangiava in silenzio con aria triste, nel tenere il cucchiaio la mano gli tremava e spesso versava il suo brodo sul tavolo. Il figlio e la nuora lo guardavano con insofferenza e lo rimproveravano: “Insomma, guarda cosa hai fatto!”, strillava Margherita mentre puliva il disastro. Un giorno in cui era particolarmente stanca, Margherita perse la pazienza e mise il nonno a mangiare in disparte, ad un tavolinetto vicino alla stufa. Un’altra volta il nonno fece cadere per terra la sua ciotola di terracotta e questa si ruppe in mille pezzi: “Basta! Da oggi ne avrai una di legno!”, sbraitò la nuora. Gualtiero cercava di parlarle e di scusarsi: “Abbi pazienza cara, purtroppo non sono più il vecchietto energico di una volta, sono malato adesso”. Margherita faceva finta di non ascoltare, poi si voltava dall’altra parte e piangeva in silenzio. Un giorno, il piccolo Alessandro, che aveva compiuto quattro anni da poco, stava giocando per terra con delle piccole assi. Il papà, che non aveva più l’entusiasmo di una volta e non giocava col figlio da tempo, fu incuriosito nel vedere il bambino tanto concentrato nel gioco. “Cosa stai costruendo, Alessandro?” gli chiese. “Oh papà, sto fabbricando una piccola mangiatoia”, rispose il bambino senza distogliere l’attenzione dal suo lavoro. “E perché mai?”, gli chiese Ottaviano sempre più stranito. “Servirà a te e alla mamma quando sarete vecchi”, fu la risposta innocente e immediata di Alessandro. Ottaviano restò di sasso, prese il figlio tra le braccia, lo baciò e lo strinse forte forte, poi chiamò la moglie tra le lacrime e strinse anche lei. “Dobbiamo scusarci con il nonno!”, disse Margherita, “lo abbiamo trattato indegnamente, siamo stati ciechi e insensibili!”. E Ottaviano aggiunse: “Il nostro piccolo Alessandro ci ha osservati, ha percepito la nostra cattiveria e con un solo gesto ci ha aperto gli occhi; andiamo dal nonno prima che sia troppo tardi per rimediare!”. Da quel momento, il nonno Gualtiero venne trattato col dovuto rispetto, riprese il suo posto a tavola e cominciò a raccontare storie belle e avventurose ad Alessandro. La mamma e il papà li guardavano e sorridevano. Nonno e nipotino insieme avevano compiuto un vero miracolo: ridare il sorriso alla loro famiglia! Un po’ di storia Questa favola potrebbe essere stata scritta ai giorni nostri: un vecchio nonno che prima di ammalarsi aiutava in casa e giocava col nipotino, ora non riesce più a fare nulla. I genitori del nipote, anziché comprendere la situazione, sgridano il nonno per ciò che non riesce più a fare. Ma il piccolo, che capisce e vuole bene al nonno, a un certo punto si mette a costruire una piccola “mangiatoia” (una ciotola di legno) per quando saranno vecchi i suoi genitori … questi capiscono di aver sbagliato e riaccolgono il nonno col “dovuto rispetto“. Una favola, tanti significati Le favole dei Fratelli Grimm molte volte prendono spunto dalla realtà quotidiana e perciò, pur essendo state scritte ai primi dell’800, sono spesso attualissime. La loro storie non sono state pensate per un pubblico di bambini ma, come in questo caso, sono indirizzate agli adulti. Cosa c’è da imparare La morale di questa favola è molto semplice: gli anziani vanno rispettati e amati non solo per umanità, ma anche perché ci trasmettono saggezza e ci aiutano con la loro esperienza. E la famiglia che li accoglie diventa più serena. Una curiosità Esiste un dipinto, il Ritratto di vecchio con nipote, di Domenico Ghirlandaio, databile al 1490 circa, conservato nel Museo del Louvre di Parigi, l’unico conosciuto di un importante maestro rinascimentale che presenti il soggetto nonno-nipote. Il Ritratto di vecchio con nipote è un dipinto a tempera su tavola (62x46 cm) di Domenico Ghirlandaio, databile al 1490 circa e conservato nel Museo del Louvre a Parigi. Si tratta dell'unico dipinto conosciuto di un importante maestro rinascimentale che presenti il soggetto nonno-nipote. La legge istituisce il «Premio nazionale del nonno e della nonna d'Italia», che il presidente della Repubblica assegna annualmente a dieci nonni, in base a una graduatoria compilata dall'apposita commissione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Il fiore simbolo della festa dei nonni è il