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DIREZIONE DIDATTICA STATALE 1° CIRCOLO
Corso Mazzini, 10 -84013 - Cava de’ Tirreni - Tel. 089.464019 – 089.8426397
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@-mail: [email protected] web site : www.ddprimocircolocava.gov.it
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PROGETTO CURRICOLARE: “Festa dei nonni 2016”
Il progetto intende valorizzare la figura dei nonni nel percorso di crescita degli
alunni. Esso ha lo scopo di travalicare il significato “commerciale” che purtroppo si
tende generalmente ad attribuire alle feste (come ad es. la festa della mamma, del
papà, ecc.) che diventano semplicemente la giustificazione per vendere determinati
prodotti dolciari, floreali , …
Compito della scuola è sicuramente quello di recuperare il significato essenziale ed
educativo di una ricorrenza e nel caso specifico è l’occasione per mettere in risalto
delle figure familiari che diventano talvolta determinanti nell’educazione dei bambini,
qualora le figure genitoriali risultino poco presenti per motivi di varia natura.
Si propone pertanto un percorso curricolare che va ad integrarsi con le attività
didattiche già programmate.
SCUOLA PRIMARIA
1. Nell’ottica di dare continuità al percorso di accoglienza iniziato il primo giorno di
scuola, la classe quinta E e la classe prima E svilupperanno un itinerario
comune per alcune attività da svolgere con la presenza dei nonni:
 spiegazione del perché di questa festa e della “storia” della stessa;
 lettura/drammatizzazione di un racconto dei Fratelli Grimm (riportato di seguito)
da parte di alcuni alunni di quinta e successiva conversazione con i nonni sul
tema “Il ruolo dei nonni nella vita dei bambini”; gli alunni di prima
rappresenteranno graficamente un loro momento condiviso con i nonni.
Le altre classi quinte accoglieranno i nonni nella propria aula (sez. B, D e V di S.
Martino) ), nella Sala Riunioni (sez. C) e nella Mediateca (sez. A).
L’incontro con i nonni sarà il momento conclusivo del lavoro avviato all’interno delle
classi prendendo spunto dall’intervista effettuata al Presidente della Fondazione
Senior Italia FederAnziani (di seguito riportata).
2. Per le altre classi del Circolo viene lasciata alle insegnanti ampia libertà di
scegliere le attività che più saranno ritenute idonee e opportune in riferimento
all’età degli alunni.
Si ricorda che, qualora si decidesse di far intervenire i nonni a scuola nella
mattinata di SABATO 1 ottobre (nel numero di 2/3 max. per classe), è necessario
comunicarlo alla F. S. Cardamone entro VENERDI’ 30 settembre.
3. Di seguito si propongono alcune idee da sviluppare con la partecipazione dei
nonni.
I NONNI RACCONTANO
Le insegnanti coinvolgeranno qualche nonno disponibile a venire a scuola per
intrattenersi con i bambini su tematiche ad essi molto vicine: la famiglia, la casa, la
scuola, i giochi, la tecnologia, il lavoro, il tempo libero, …
I nonni potranno raccontare la propria vita da bambini confrontandola con quella dei
loro nipoti, facendo emergere così somiglianze e differenze.
MAESTRO PER UN GIORNO
Le insegnanti potranno avvalersi della collaborazione di alcuni nonni volenterosi e
più capaci che si renderanno disponibili a leggere alcuni racconti all’interno della
biblioteca dei piccoli e della mediateca per i più grandi.
Alla lettura potrà seguire un dibattito moderato dall’insegnante sulle tematiche
emerse.
TI INSEGNO UN GIOCO
Con l’ausilio dei nonni si potranno rievocare e far rivivere giochi del tempo passato
(giochi da cortile o giochi da tavolo).
Come nasce questa festa
L'idea di un giorno nazionale da dedicare ai nonni è venuta per prima ad una
casalinga del West Virginia, Marian Mc Quade.
La signora Mc Quade, mamma di 15 figli e nonna di 40 nipoti, iniziò la campagna
nel 1970, ma lavorava con gli anziani già dal 1956. Nel 1978, l'allora Presidente
americano, Jimmy Carter, proclamò che la festa nazionale dei nonni
(GrandparentsDay) fosse celebrata ogni anno la prima domenica di settembre dopo
il LaborDay.
In questo giorno in America le scuole, la chiesa e le organizzazioni specifiche
onorano nonni e anziani con speciali manifestazioni. Alcune famiglie, in questo
giorno, si radunano dilettandosi con giochi da tavolo che facilmente favoriscono gli
incontri "generazionali" tra giovani e anziani.
Il "non ti scordar di me" è il fiore ufficiale della Festa dei Nonni, che in Italia è stata
istituita dal Parlamento nel 2005. Si tratta quindi per noi, a differenza che per gli
americani, di una festa "giovane", ma dal sapore antico, che dovrebbe servire a
ricordare il ruolo fondamentale dei nonni nella nostra società.
La festa è un momento di incontro per dire "Grazie!" a chi ha cresciuto e ha dedicato
tanto tempo ai nipoti, seguendone i passi come angeli custodi. Il 2 ottobre, giorno
della ricorrenza, è infatti dedicato anche agli Angeli Custodi.
I nonni sono figure insostituibili nell'infanzia di ogni bambino, che diventato adulto ne
ricorderà per sempre le coccole, le storie raccontate prima di andare a dormire, i
giochi e i tanti momenti spensierati.
Festa dei Nonni d’Italia 2016:
il valore degli anziani nella società
(Estratto dell’intervista al presidente della Fondazione "Senior Italia FederAnziani")
“Millepiazze- Festa dei Nonni d’Italia”, promossa dalla Fondazione "Senior
Italia FederAnziani" e dedicata a raccogliere fondi al fine di fornire
defibrillatori a centri anziani e comunità. L’iniziativa si sviluppa in tre
eventi: la partita per i nonni, la vendita in alcune piazze italiane di
pasta di Altamura nel week end del 1 e 2 ottobre. Ed infine,
l’incontro con Papa Francesco in Vaticano, il 15 Ottobre. Questa
campagna è finalizzata anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sul
valore dei nonni nella società e nella famiglia.
R. - “Mille piazze” prevede una quantità importante di manifestazioni,
tutte volte alla valorizzazione dei nonni d’Italia, che sono una figura
importante per la nostra nazione e non sono sicuramente un peso, ma
una grande risorsa. E lo fanno quotidianamente, attraverso il
babysitteraggio gratuito dei loro nipoti, oppure dando una mano – con le
loro pensioni – ai propri figli, che magari sono disoccupati, cassaintegrati,
precarizzati. Nelle nostre sedi, che sono oltre 3.600, in molte di queste,
nei giorni dell’1 o 2 ottobre, ci sarà proprio la festa dei nonni e ci sarà
anche un aspetto di solidarietà, che è quello di donare del denaro per
acquistare dei defibrillatori che sono importanti, per lasciarli nelle loro
sedi. La festa dei nonni alla fine si concluderà con un’udienza con il Santo
Padre.
Proprio Papa Francesco ricordava nella festa della famiglia che una
nazione che non tiene conto della saggezza dei nonni è una nazione
destinata a non avere futuro. Quindi, lo ringraziamo ogni giorno per
queste parole, ma soprattutto per tenere viva l’attenzione verso i nonni,
che sono una figura centrale e perno di ogni nazione.
R. – La cultura dello scarto sta prendendo corpo, purtroppo. Noi
dobbiamo tutti adoperarci, perché se questa cultura dello scarto non sarà
smantellata, almeno sia un po’ fronteggiata: gli anziani, che sono
espressione di competenza, serietà, professionalità, sono pronti a dare e
possono ancora dare. Bisogna però, che siano sollecitati e invitati a
partecipare alla vita sociale, alla vita delle varie amministrazioni e alla
vita del volontariato. Evitiamo la politica dello scarto.
 Un racconto che può essere adattato a tutte le classi:
Il vecchio nonno e il nipotino
Jacob e Wilhelm Grimm
Più di cento anni fa, in un grazioso paesino in cima alle montagne, viveva una
famiglia simpatica e allegra. C’era Ottaviano, il papà, che faceva l’inventore e
progettava magnifici macchinari; Margherita, dolce mamma casalinga che teneva
tutto pulito e in ordine e si prendeva cura di tutti; nonno Gualtiero, che conosceva la
montagna come le sue tasche, sapeva il nome di tutte le piante e degli animali del
bosco ed era socievole e gioviale. A completare il quadro di questa famiglia felice,
arrivò un bel bambino: fu chiamato Alessandro e rese, se possibile, ancora più lieta
e piacevole la vita di queste persone.
Ottaviano e Margherita erano raggianti: avere un figlio era stato da sempre il loro
desiderio più grande, e adesso si era realizzato. Il nonno, dal canto suo, adorava il
suo nipotino e lo portava spesso a fare passeggiate all’aria aperta, cercando di
infondergli, fin da piccolissimo, l’amore per la natura.
Le cose andarono bene per qualche anno, poi però tutto cambiò. Ottaviano non
riusciva più a lavorare, la sua genialità si era come esaurita e le sue invenzioni non
erano apprezzate. Margherita era sempre stanca, non faceva che lamentarsi tutto il
giorno. Il nonno poi si era ammalato: era diventato molto vecchio, le gambe non gli
reggevano, aveva perso i denti e non udiva né vedeva più come un tempo. In quella
casa ormai nessuno era felice, nessuno sorrideva più.
Durante i pasti, mentre Ottaviano litigava sempre con Margherita per qualcosa, il
nonno Gualtiero mangiava in silenzio con aria triste, nel tenere il cucchiaio la mano
gli tremava e spesso versava il suo brodo sul tavolo. Il figlio e la nuora lo
guardavano con insofferenza e lo rimproveravano: “Insomma, guarda cosa hai
fatto!”, strillava Margherita mentre puliva il disastro.
Un giorno in cui era particolarmente stanca, Margherita perse la pazienza e mise il
nonno a mangiare in disparte, ad un tavolinetto vicino alla stufa. Un’altra volta il
nonno fece cadere per terra la sua ciotola di terracotta e questa si ruppe in mille
pezzi: “Basta! Da oggi ne avrai una di legno!”, sbraitò la nuora. Gualtiero cercava di
parlarle e di scusarsi: “Abbi pazienza cara, purtroppo non sono più il vecchietto
energico di una volta, sono malato adesso”. Margherita faceva finta di non
ascoltare, poi si voltava dall’altra parte e piangeva in silenzio.
Un giorno, il piccolo Alessandro, che aveva compiuto quattro anni da poco, stava
giocando per terra con delle piccole assi. Il papà, che non aveva più l’entusiasmo di
una volta e non giocava col figlio da tempo, fu incuriosito nel vedere il bambino tanto
concentrato nel gioco. “Cosa stai costruendo, Alessandro?” gli chiese. “Oh papà, sto
fabbricando una piccola mangiatoia”, rispose il bambino senza distogliere
l’attenzione dal suo lavoro. “E perché mai?”, gli chiese Ottaviano sempre più
stranito. “Servirà a te e alla mamma quando sarete vecchi”, fu la risposta innocente
e immediata di Alessandro.
Ottaviano restò di sasso, prese il figlio tra le braccia, lo baciò e lo strinse forte forte,
poi chiamò la moglie tra le lacrime e strinse anche lei. “Dobbiamo scusarci con il
nonno!”, disse Margherita, “lo abbiamo trattato indegnamente, siamo stati ciechi e
insensibili!”. E Ottaviano aggiunse: “Il nostro piccolo Alessandro ci ha osservati, ha
percepito la nostra cattiveria e con un solo gesto ci ha aperto gli occhi; andiamo dal
nonno prima che sia troppo tardi per rimediare!”.
Da quel momento, il nonno Gualtiero venne trattato col dovuto rispetto, riprese il suo
posto a tavola e cominciò a raccontare storie belle e avventurose ad Alessandro.
La
mamma
e
il
papà
li
guardavano
e
sorridevano.
Nonno e nipotino insieme avevano compiuto un vero miracolo: ridare il sorriso alla
loro famiglia!
Un po’ di storia
Questa favola potrebbe essere stata scritta ai giorni nostri: un vecchio nonno che
prima di ammalarsi aiutava in casa e giocava col nipotino, ora non riesce più a fare
nulla. I genitori del nipote, anziché comprendere la situazione, sgridano il nonno per
ciò che non riesce più a fare.
Ma il piccolo, che capisce e vuole bene al nonno, a un certo punto si mette a
costruire una piccola “mangiatoia” (una ciotola di legno) per quando saranno vecchi
i suoi genitori … questi capiscono di aver sbagliato e riaccolgono il nonno col
“dovuto rispetto“.
Una favola, tanti significati
Le favole dei Fratelli Grimm molte volte prendono spunto dalla realtà quotidiana e
perciò, pur essendo state scritte ai primi dell’800, sono spesso attualissime.
La loro storie non sono state pensate per un pubblico di bambini ma, come in
questo caso, sono indirizzate agli adulti.
Cosa c’è da imparare
La morale di questa favola è molto semplice: gli anziani vanno rispettati e amati non
solo per umanità, ma anche perché ci trasmettono saggezza e ci aiutano con la
loro esperienza. E la famiglia che li accoglie diventa più serena.
Una curiosità
Esiste un dipinto, il Ritratto di vecchio con nipote, di Domenico Ghirlandaio, databile
al 1490 circa, conservato nel Museo del Louvre di Parigi, l’unico conosciuto di un
importante maestro rinascimentale che presenti il soggetto nonno-nipote.
Il Ritratto di vecchio con nipote è un dipinto a tempera su tavola (62x46 cm)
di Domenico Ghirlandaio, databile al 1490 circa e conservato nel Museo del
Louvre a Parigi. Si tratta dell'unico dipinto conosciuto di un importante maestro
rinascimentale che presenti il soggetto nonno-nipote.
 La legge istituisce il «Premio nazionale del nonno e della nonna d'Italia», che
il presidente della Repubblica assegna annualmente a dieci nonni, in base a una
graduatoria compilata dall'apposita commissione del Ministero del lavoro e delle
politiche sociali e del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
 Il fiore simbolo della festa dei nonni è il