[campania - xi] eci_sud/11 09/03/09

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[campania - xi] eci_sud/11 09/03/09
M E ZZOG IORNO EC ON OMIA
LUNEDÌ 9 MARZO 2009
XI
Stili di vita
L’altra faccia del vino
Diporto Il salone nautico del Mediterraneo in programma dal 21 al 29 marzo. In vetrina tutti i grandi marchi del settore
di Gimmo Cuomo
«Nauta», Catania espone gioielli
Andrea
D’Ambra,
l’enologo
cacciatore
Aumentati gli spazi a mare, saranno presentate al pubblico trecento nuove barche
DI VINCENZO ESPOSITO
B
ellezza, lusso, sogni e
tante emozioni. Da quattordici anni il Nauta segue una ricetta di successo che si può sintetizzare in tre parole: innovazione, professionalità, evoluzione. Il tutto legato allo sviluppo di una città come Catania che, grazie a questo
evento, diventa una delle capitali
del settore. Il Salone nautico del
Mediterraneo, dal 21 al 29 marzo al
Porto di Catania, riunirà anche in
questa edizione le migliori griffe
del settore. Il direttore di Eurofiere,
Alessandro Lanzafame, ha fatto di
questo evento un polo attrattivo
per il Mediterraneo, sull’onda di
un mercato - quello della nautica che continua a godere di ottima salute. L’evento sarà inaugurato sabato 21 dal Presidente della Regione
Raffaele Lombardo.
Quest’anno la carta vincente sarà l’ampliamento degli spazi. «Oltre alle aree tradizionali all’interno
del ‘‘Palavip’’ e del ‘‘Palanauta’’
per le esposizioni a terra delle barche fino a 10 metri — spiega il direttore Lanzafame — punteremo sugli spazi espositivi a mare. Infatti,
in testa ai due pontili del Marina
1-2 e del Marina 3-4, verranno aggiunti 100 metri di pontili perpendicolari ad essi che consentiranno la
creazione del Marina 5, a questo va
aggiunto l’allungamento della banchina 18 dedicata ai Grandi Yacht.
Il marina 5 sarà dedicato alla vela e
Sopra, Alessandro Lanzafame, direttore
Generale Eurofiere; nelle altre foto il salone
«Nauta» dello scorso anno a Catania
Scelto per voi
Just R, la Yespica madrina della griffe
T
estimonial d’eccezione
per la nuova collezione
primavera/estate di Just
R, il brand di abbigliamento
femminile della napoletana
Ranieri Group. Madrina della
sfilata — che si è svolta al Cis
di Nola — la prorompente
showgirl Aida Yespica. Total
look per la griffe partenopea
che ha portato in passerella
capi per tutte le ore del giorno
ed anche una collezione di
vezzosi caschi. Just R non è
l’unico brand partenopeo che
si è affidato a nomi dello
show biz per promuovere le
proprie creazioni e far conoscere la propria griffe.
ANNA PAOLA MERONE
l’hobby Gianfranco Saccomanno
«Cento stilografiche,
ma scrivo con la biro»
S
Gianfranco Saccomanno
ono le penne stilografiche
la «fissazione» di Gianfranco Saccomanno, avvocato
calabrese a capo del consorzio
di imprenditori «Oil & Gas». «Ho
cominciato una ventina di anni
fa - racconta - la prima è stata
una vecchia Aurora del 1930 appartenuta a mio padre. Poi, tra
penne acquistate e regalate, sono arrivato a collezionarne circa
cento». Nella sua casa di Rosarno fanno bella mostra in tre ba-
ospiterà nomi quali Jeanneau, Beneteau, Comar, Delphia, X-Jacht,
Doufur, Lagoon, Fountaine Pajot.
Questo ampliamento darà l’opportunità di portare a 300 le imbarcazioni in acqua: un traguardo straordinario se si pensa che tre anni fa
erano appena 30». I grandi gruppi
incontreranno i visitatori provenienti da tutto il Sud - oltre 60mila
- che l’anno scorso hanno fatto lievitare il fatturato fino a 25 milioni
di euro, con un giro d’affari che ha
avuto un trend del +100%. Layout
eleganti, location splendida, qualità dei prodotti, professionalità dello staff: sono questi gli ingredienti
che posizionano «Nauta» tra i volani di sviluppo di Catania.
Ne è convinto anche il Presidente dell’Autorità portuale Santo Castiglione: «La sinergia con la società Eurofiere si rafforza sempre più
— spiega Castiglione — la superficie espositiva è aumentata con
l’obiettivo di conquistare un posto
di rilievo nel panorama nazionale». Un target alto e di nicchia ha
già puntato l’attenzione su Nauta.
I dati lo confermano: in crescita la
vendita delle imbarcazioni medio-grandi. Così nessuno mancherà all’appello: Azimut Yacht, Luxury Yachts Corporation (e dunque
Ferretti Yachts, Mochi Craft), Aicon, Abacus Marine, Cantieri di
Sarnico. E ancora Bénéteau, Itama, Jeanneau e Menorquin, Sessa
Marine, Prinz Yacth e molti altri
cantieri di prestigio esporranno i
loro gioielli.
A
ndrea D’Ambra porta con leggerezza un
cognome impegnativo.
Un cognome che fa inevitabilmente pensare allo
zio Mario: un mito, già da
vivo. Dopo la separazione
dal cugino Corrado (anch’egli scomparso), D’Ambra ha preso sulle sue
spalle la storica azienda di
famiglia, senza rinunciare
alla caccia, l’altra sua grande passione. Enologo,
D’Ambra è innovatore in
vigna e tradizionalista in
cantina. I suoi vini d’Ischia
fanno ancora il giro d’Italia e del mondo. Tra tutti il
Biancolella ottenuto da vigneto (forse) più bello del
pianeta: quella vigna Frassitelli, primo vero cru nella storia enologica della
Campania. Ora la nuova
scommessa, i vigneti di
Calitto. Anche questa da
gestire con impegno. E
leggerezza.
Il primo cent Luciano De Crescenzo
cheche, eleganti e funzionali. Custodita gelosamente anche la
penna del Papa realizzata in occasione del Giubileo. «Quella alla quale sono però più affezionato - aggiunge il professionista - è
una penna che ho trovato in un
mercatino vicino Firenze, fatta
di materiale leggero e senza marca. Ha un pennino eccezionale».
Nemico giurato delle ricariche
d’inchiostro, Saccomanno confessa di aver sacrificato alla sua
passione più di un vestito irrimediabilmente macchiato. «A un
certo punto - scherza - mia moglie mi ha detto: o le penne o
me. E da allora evito di mettere
le stilografiche nel taschino e
scrivo più spesso con le biro».
G. B.
«Da ragazzo tenevo i conti
in una casa di tolleranza»
L’
episodio è noto ma merita di essere ricordato. Soprattutto se a raccontarlo è un grande affabulatore come Luciano De Crescenzo. «Il mio primo stipendio? A fare i conti in una casa di tolleranza». Sembra
l’inizio di un romanzo e invece è vita vissuta. «Da ragazzo
— ricorda il professore Bellavista — frequentavo molto le
prostitute perchè erano le
Lo
scrittore
Luciano De
Crescenzo:
ragioniere
in un
casino
uniche che ci facevano fare
qualche cosa. Mi fidanzai
con una «signorina», si chiamava Elena che mi presentò
le sue amiche che facevano
a gara per venire a letto con
me. In quel bordello trovai il
mio primo lavoro, fare i conti delle prostitute. E poichè
ero ancora minorenne, falsificai la mia data di nascita
pur di poter stare là dentro».
Anni lontani, ricordi vaghi.
Successivamente, finiti gli
anni gaudenti con la legge
Merlin, il ragioniere De Crescenzo diventò ingegnere e
cominciò a lavorare all’Ibm:
«Il Banco di Napoli fu il primo cliente napoletano a
comperare un computer,
era il modello 1401, e gli impiegati ogni volta che andavo in banca si alzavano in
piedi in segno di rispetto».
GABRIELE BOJANO
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