Comune di Villaverla P.A.T.

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Comune di Villaverla P.A.T.
Comune di Villaverla
P.A.T.
Piano di Assetto del Territorio
DOCUMENTO
PRELIMINARE
art. 3, 5 e 15 L.r. 11/2004
aprile 2010
1
Versioni:
V1: adozione in Giunta Comunale
V1_R1 Aggiornamento su indicazioni Dir. Urbanistica
2
(02. 2010)
(29.04.2009)
Documento Preliminare
INDICE
Premessa..................................................................................................................................... 5
1.
2.
Il TERRITORIO DI VILLAVERLA ........................................................................................ 7
1.1
I segni storici dell’insediamento di Villaverla............................................................... 10
1.2
Il modello insediativo e gli obiettivi strategici .............................................................. 12
SCELTE STRATEGICHE E OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ DEL PIANO ...................... 15
2.1
Il sistema ambientale: risorse naturalistiche e ambientali e paesaggio naturale ........ 15
2.2
La difesa del suolo...................................................................................................... 16
2.3
Ambiti di paesaggio agrario di interesse storico-culturale........................................... 17
2.4
I centri storici............................................................................................................... 19
2.5
Il sistema insediativo................................................................................................... 21
2.6
Il territorio rurale.......................................................................................................... 22
2.7
Le attività produttive.................................................................................................... 23
2.8
L’archeologia industriale ............................................................................................. 24
2.9
Il settore turistico-ricettivo e ricreativo ........................................................................ 24
2.10
Il sistema dei servizi.................................................................................................... 25
2.11 Il sistema infrastrutturale............................................................................................. 26
2.11.1
Le infrastrutture a scala sovracomunale ............................................................. 26
2.11.2
Le infrastrutture a scala locale ............................................................................ 26
3.
IL PAT E LA VAS: Rapporto ambientale preliminare .................................................... 28
3
Documento Preliminare
4
Documento Preliminare
Premessa
La nuova L.U.R. – obiettivi, contenuti e
finalità per il governo del territorio
•
La LR 11/2004 stabilisce all’articolo 2 criteri,
indirizzi, metodi e contenuti che gli strumenti di
pianificazione devono avere per conseguire il
raggiungimento di obiettivi relativi a:
• promozione e realizzazione di uno
sviluppo sostenibile e durevole;
• tutela delle identità storico-culturali e della
qualità degli insediamenti attraverso le
operazioni di recupero e riqualificazione;
• salvaguardia e valorizzazione dei centri
storici, del paesaggio rurale e montano e
delle aree naturalistiche;
• difesa dai rischi idrogeologici;
• coordinamento con le politiche di sviluppo
di scala nazionale ed europea.
•
•
•
In attuazione dei principi di sussidiarietà e
concertazione, l’art. 5 introduce il metodo del
confronto e della concertazione con gli enti
pubblici territoriali al fine di pervenire ad una
disciplina condivisa delle risorse economicoterritoriali.
l’individuazione di due diversi livelli di
pianificazione
in
funzione
della
dimensione locale, sovracomunale o
regionale degli interessi coinvolti;
il riconoscimento della responsabilità
diretta ai Comuni relativamente alla
gestione del proprio territorio per lo
sviluppo della comunità locale da
esercitare,
secondo
i
principi
di
sussidiarietà e partenariato, con le
province e la regione per le funzioni di
salvaguardia, coordinamento e sviluppo
territoriale;
la semplificazione dei procedimenti
amministrativi, garantendo trasparenza e
partecipazione;
la disponibilità del quadro conoscitivo e
l’accessibilità
al
pubblico
delle
informazioni che lo costituiscono.
Il Documento Preliminare, adottato dalla Giunta
Comunale,
costituisce
la
piattaforma
programmatica con la quale l’Amministrazione
apre la fase di concertazione e confronto con i
cittadini, le associazioni e i portatori di interesse
(art. 5 – concertazione e partecipazione) per
concorrere alla definizione degli obiettivi e delle
scelte strategiche di sviluppo del territorio.
Tale metodo, di cui agli art. 5 e 15, viene attuato
attraverso:
• le procedure di copianificazione per la
formazione condivisa e partecipata del
piano urbanistico, finalizzata a migliorare il
processo decisionale e la successiva
gestione;
• la predisposizione e sottoscrizione del
presente
documento
preliminare
contenente la disciplina degli obblighi
reciproci, la modalità di acquisizione del
quadro conoscitivo, gli obiettivi della
pianificazione e il programma di
coordinamento del lavoro;
5
Documento Preliminare
6
Documento Preliminare
1.
Il TERRITORIO DI VILLAVERLA
Il territorio comunale di Villaverla è localizzato a sud di Thiene e
dista circa 15 km dalla città di Vicenza. Si configura come un
ambito pianeggiante delimitato dal torrente Timonchio, ad ovest,
e dal bosco di Dueville e Novoledo a sud-est, con superficie di
15,7 kmq. La popolazione residente al 31 dicembre 2009 risulta
di 6.230 abitanti.
Villaverla confina con i comuni di:
ƒ Caldogno,
ƒ Dueville,
ƒ Isola Vicentina,
ƒ Malo,
ƒ Montecchio Precalcino,
ƒ Sarcedo,
ƒ Thiene.
In rapporto agli enti sovraordinati alla gestione dei servizi, il
comune appartiene all’Ulss n. 4 (distretto sanitario n.1)1, al
Bacino Idrografico del fiume Brenta-Bacchiglione e al Consorzio
di bonifica Medio Astico-Bacchiglione, mentre i principali servizi
pubblici sono forniti da Alto Vicentino Servizi (acqua), Alto
Vicentino Ambiente (rifiuti), Ascopiave per la rete del gas.
Villaverla è interessato dalla seguente viabilità sovracomunale:
• Autostrada A31 Valdastico nella parte settentrionale del
comune2;
• S.P. 349 del Costo che costituisce collegamento tra
Vicenza e l’Alto Vicentino in direzione Thiene;
• S.P. 50 di Novoledo (collegamento est-ovest tra la S.P.
349 strada del Costo e la S.P. 248 strada
Schiavonesca/Marosticana)3;
• S.P. 49 Capiterlina (verso Isola Vicentina, altro
collegamento est-ovest tra la S.P. 349 del Costo e la S.P
46 del Pasubio).
La
tratta
ferroviaria
Vicenza-Thiene-Schio
interessa
marginalmente il territorio di Villaverla, ma si caratterizza per la
presenza della stazione ferroviaria di Villaverla-Montecchio
Precalcino.
1
L’ambito territoriale dell’Azienda Ulss 4 comprende 32 Comuni, un'estensione di 660,48 kmq e una popolazione di circa 185.000
abitanti.
Il
territorio è
suddiviso
in
due
Distretti
Socio
Sanitari:
Distretto Socio Sanitario 1 con sede direzionale a Thiene, che ricomprende i Comuni di Breganze, Caltrano, Calvene, Carrè, Chiuppano,
Fara Vicentino, Lugo di Vicenza, Marano Vicentino, Montecchio Precalcino, Salcedo, Sarcedo, Thiene, Villaverla, Zanè, Zugliano.
Distretto Socio Sanitario 2 con sede direzionale a Schio, che ricomprende i Comuni di Arsiero, Cogollo del Cengio, Laghi Lastebasse,
Malo, Monte di Malo, Pedemonte, Piovene Rocchette, Posina, San Vito di Leguzzano, Santorso, Schio, Tonezza del Cimone,
Torrebelvicino, Valdastico, Valli del Pasubio, Velo d’Astico.
2
I caselli autostradali più vicini sono quello di Thiene (a nord) e quello di Dueville (ad est), entrambi sull’A31 Valdastico.
3
I collegamenti SP 49 e SP 50 costituiscono una sorta di impropria circonvallazione nord di Vicenza con pesanti ripercussioni di traffico
in prossimità delle aree residenziali di Villaverla e, soprattutto, di Novoledo. Con la realizzazione della variante all’abitato di Novoledo
della SP 50 - lavori recentemente avviati – si ritiene possa essere risolta la problematica del traffico di attraversamento della frazione di
Novoledo restituendo vivibilità ai luoghi centrali prospicienti la strada principale, la piazza e la chiesa.
7
Documento Preliminare
Il fitto sistema idrografico interessa Villaverla con i seguenti
principali corsi d’Acqua:
• il torrente Timonchio (lungo il confine occidentale e
meridionale);
• il Trozzo Marano;
• il torrente Rostone;
• la roggia Verlata;
• il torrente Igna (nella porzione orientale).
Il territorio agricolo sud-orientale (a sud di Novoledo) si
caratterizza per l’emergenza idrografica e ambientale del SIC
“Bosco di Dueville e risorgive limitrofe”.
La proposta di PTCP, recentemente trasmessa ai comuni e di
prossima adozione da parte del Consiglio Provinciale, pur non
includendo Villaverla nell’ambito della Policittà dell’Alto
Vicentino4 (art. 92 – La policittà dell’Alto vicentino con le
centralità di Valdagno, Schio, Thiene) fornisce tuttavia le
direttive per una pianificazione coordinata d’ambito tra le quali,
particolarmente interessanti appaiono:
a. La “policittà slow”:
I. Favorire progetti aventi per obiettivo l’utilizzo delle energie
rinnovabili e l’efficienza energetica: incentivare anche
nell’ambito del partenariato pubblico-privato, la produzione
combinata di energia termica ed elettrica mediante l’utilizzo di
biomassa proveniente da colture arboree appositamente
piantate.
II. Incentivare la qualità del costruire, ovvero divulgare
esperienze progettuali significative, diffondere criteri di ecocompatibilità, incentivare l’edilizia sostenibile, promuovere
interventi di bio-architettura.
III. Ripristinare e utilizzare le centraline idroelettriche presenti e
diffuse nell’area pedemontana e montana.
IV. Migliorare la qualità dei servizi volti alla valorizzazione del
patrimonio storico-culturale: realizzare itinerari tematici mediante
apposita segnaletica e pannelli didattici; favorire le iniziative
finalizzate al ripristino e al recupero di testimonianze
architettoniche della civiltà contadina per la realizzazione di
centri ricreativi, culturali e/o strutture ricettive; dotare i luoghi di
4
Estratto proposta PTCP
tavola 4 –
Sistema insediativo infrastrutturale
Il PTCP della Provincia di Vicenza (adottato con D.C.P n. 77 e 78 del 20.12.2006) indicava il territorio comunale appartenente
all’ambiente insediativo “Conurbazione multicentrica dell’Alto Vicentino” , ponendo i seguenti obiettivi:
•
Perseguire un riequilibrio generale dell’ambito ed un recupero della qualità abitativa, attraverso l’incentivazione al trasferimento
delle attività produttive insediate in ambito urbano;
•
Sviluppare la competitività delle imprese;
•
Limitare lo sviluppo di nuovi insediamenti produttivi soltanto se supportati da reali esigenze;
•
Migliorare l’offerta di servizi alla produzione e alla persona;
•
Promuovere politiche per la riqualificazione della viabilità;
•
Potenziare la mobilità sostenibili ciclo-pedonale e del trasporto pubblico;
•
Dare continuità territoriale ai collegamenti fra i nuclei urbani e i sistemi di trasporto pubblico;
•
Valorizzare le risorse naturalistiche, ambientali e agricole al fine di creare le condizioni per l’avvio di un nuovo processo di
crescita dell’area;
•
Promuovere la crescita della redditività delle zone rurali;
•
Creare un sistema di corridoi ambientali che garantisca la connessione tra la fascia di montagna e quella di pianura, la cui
struttura portante viene individuata nei corsi d’acqua (torrenti, rogge).
8
Documento Preliminare
maggior attrazione turistica con punti di sosta attrezzati, centri
didattici, di promozione e di esperienza culturale locale
(artigianato e cucina), punti di vendita e di degustazione dei
prodotti locali anche mediante la realizzazione di un polo
fieristico.
V. Sviluppare i servizi finalizzati all’offerta turistica
enogastronomica
e
dell’agriturismo:
identificazione
e
realizzazione di itinerari e/o percorsi dei prodotti tipici.
VI. Valorizzare le attrezzature ricettive in un’ottica di “albergo
diffuso”.
b. Il paesaggio e la natura
I. Recuperare e restaurare le risorse naturali del territorio: dare
fruibilità alle aree degradate e vulnerabili mediante l’integrazione
con le politiche di recupero e riattivazione dei sistemi agricoli.
II. Tutelare gli ambiti di territorio integri, ponendo dei limiti
quanto più possibile precisi tra ambiti edificabili o comunque
urbanizzati e territorio aperto (superficie agricola, forestale e
comunque non urbanizzata), oltre a ricercare le più adeguate
forme di incentivazione, diretta e indiretta, alle migliori condizioni
di vita degli abitanti di contrada e la tutela dello straordinario
patrimonio costituito nelle contrade stesse.
c. La mobilità e accessibilità
I. Rafforzare i collegamenti tra la viabilità locale e quella
principale.
II. Programmare ed integrare la messa in rete del trasporto
pubblico utilizzando con sempre maggiore intensità il traforo
Schio-Valdagno e impostando il trasporto pubblico in un sistema
anulare Vicenza, Thiene, Schio, Valdagno, Montecchio
Maggiore.
III. Realizzare reti tranviarie di livello intercomunale.
IV. Ammodernare la tratta ferroviaria e contemporaneamente
organizzare le corse con le tempistiche di treni navetta,
funzionali alle esigenze dell’utenza in termini di destinazioni.
V. Dotare le stazioni di adeguate infrastrutture scambiatrici
caratterizzate come nodi intermodali della mobilità locale
valorizzando a Schio la funzione di stazione di testa dalla quale
può essere garantito il collegamento con il territorio, e
realizzando un parcheggio multipiano alla stazione di Thiene e
di Valdagno; quest’ultimo come punto di interscambio per tutta
la vallata dell’Agno.
d. L’archeologia industriale
I. Valorizzare l’identità industriale: utilizzare la Fabbrica Alta di
Schio e la Fabbrica Marzotto a Valdagno come “contenitori” per
interpretare e comunicare la cultura produttiva contemporanea.
II. Realizzare il “Museo della civiltà industriale, della storia e
dell’innovazione tecnologica”: promuovere e diffondere la cultura
storica, materiale, e tecnico-scientifica prodotta dal territorio con
l’intento di renderla accessibile al grande pubblico e con
particolare attenzione al ruolo educativo.
III. Formare un nodo della ricerca ed innovazione di alto livello
per perseguire l’innovazione nella ricerca, nella didattica, nella
divulgazione e nelle metodologie di educazione permanente.
9
Estratto proposta PTCP
tavola 3 – sistema ambientale
Estratto proposta PTCP
tavola 4.1 – mobilità
Estratto proposta PTCP
tavola 5.1
Documento Preliminare
1.1 I segni storici dell’insediamento di Villaverla
Nell’attuale sistema insediativo di Villaverla sono riconoscibili
alcuni elementi e segni storici che ancora oggi costituiscono
elementi importanti dell’organizzazione insediativa e del
complesso delle relazioni con il territorio circostante:
- il collegamento Vicenza-Thiene;
- i nuclei storici di Novoledo e Villaverla;
- la diffusa presenza della risorsa acqua (torrente
Timonchio, Trozzo Marano, torrente Rostone, Roggia
Verlata, Bosco di Dueville e risorgive);
Nella descrizione militare che accompagna la tavola IX.14 Malo
della Carta del Ducato di Venezia di Anton Von Zach5 sono
citati:
Novoledo, borgo con diritto di mercato. 513 abitanti e 87 case.
Caratteristiche delle strade: si può giungere li da 2
parti oppure vie. Buona strada sempre transitabile.
Caratteristiche dei torrenti: Il torrente Igna in primavera
arreca enormi danni alle vie e ai campi. Il Rozzon e
altrettanto la Rozza di Verlata, che ha sempre acqua e che
qui si getta nel Rozzon, e quello 2 miglia al di sotto nella
Igna e questa un centinaio di passi più in giù nel
Bacchiglione”.
Caratteristiche dei ponti, passerelle e guadi: Su questa
Igna vi è una passerella di legno sulla via in direzione
Dueville e 2 guadi verso Montechio e Dueville.
Villa Verla, borgo con diritto di mercato. 1250 abitanti e 152 case.
Caratteristiche delle strade:La via principale verso
Vicenza. Thienne è sempre percorribile, ma è molto
danneggiata dai torrenti Strada Marano e Rozzon, in
particolare nella località Villa Verla, dove il Strada Marano
non ha altro letto che la strada.
Caratteristiche dei torrenti:
I due torrenti Strada
Marano e Rozzon sono per la maggior parte del tempo
interamente secchi, quindi ovunque attraversabili. Le loro
rive sono un po’ rialzate dagli argini però scalabili. Il
Timonchio partendo da qui ha gli argini più spessi.
Caratteristiche dei ponti, passerelle e guadi: A un
miglio più sotto la strada principale conduce verso Vicenza
su un ponte di pietra sulla Strada Marano, che questa
primavera è stato interamente divelto dall’acqua. Qui il
torrente ha rive molto erte. Attraverso il Timonchio vi è un
solo guado.
Annotazioni militari: La zona da qui verso Thienne non
è molto ricoperta da alberi, ma è solcata da molti fossati,
Per cui, a seconda delle condizioni, le strade sono adatte
alla cavalleria.
5
Estratto Tav. IX.14 [Malo] della
Carta del Von Zach
Estratto tavoletta IGM
1:10.000 – 1902
Estratto tavoletta IGM
1:10.000 – 1924
Kriegskarte 1798-1805; Fondazione Benetton Studi Ricerche/Grafiche V. Bernardi, 2005. Descrizione militare della Tav. IX.14 [Malo]
eseguita dal topografo Geppert, primo tenente del Quartier Generale dello Stato maggiore - Castelgomberto, 4 agosto 1801
10
Documento Preliminare
La viabilità che attraversa il territorio a nord di Vicenza è cosi
descritta: Le vie principali sono due: La prima da Vicenza
verso Schio. La nuova strada commerciale è sempre in
buone condizioni e può perciò essere percorsa in ogni
stagione senza curarsi del genere di veicolo. La seconda da
Vicenza verso Thiene, attraverso Villa Verla. E’ anch’essa
sempre percorribile, ma non sempre in buone condizioni
come la prima. Tutte le altre vie di comunicazione verso la
pianura, conducono da una località all’altra e hanno tutte un
fondo compatto, ma sono strette.
Per i corsi d’acqua, si citano: tra i ruscelli la Roza (roggia
Verlata) che scorre da Thienne verso Villa Verla e ha
sempre acqua; tra i torrenti il Timonchio, il Rozon (torrente
Rostone), Strada di Marano e Trotto Marano (Trozzo
Marano) hanno acqua solo se piove incessantemente,
oppure se la neve in alta montagna inizia a sciogliersi; allora
gli stessi diventano molto impetuosi, ma in poco tempo
defluiscono.
La diffusa presenza della risorsa acqua segna in modo profondo
l’organizzazione territoriale del paese e ne connota ancora
adesso le emergenze ambientali e i principali elementi di pregio
paesaggistico. Il sistema delle risorgive, le zone umide, i torrenti
Timonchio, Rozzon, Trozzo Marano, Igna, il fitto sistema di
rogge (la roggia Verlata è il segno storico più evidente) e il
reticolo idraulico necessario alla regimentazione delle acque, al
loro regolare deflusso, costituiscono l’elemento basilare
dell’organizzazione territoriale.
11
Estratto tavoletta IGM
1:10.000 – 1968
Estratto Ortofoto TerraItaly
it2000 NR volo 2006-2007
Documento Preliminare
1.2 Il modello insediativo e gli obiettivi strategici
La configurazione e l’assetto odierno del comune di Villaverla è frutto di un’espansione urbanistica
avvenuta prevalentemente negli ultimi 40 anni.
Partendo dall’analisi dei segni storici evidenziati precedentemente e si possono riconoscere i
seguenti sistemi insediativi:
a)
il sistema residenziale di Villaverla e Novoledo:
è formato dai due centri
prevalentemente residenziali di Villaverla e Novoledo connotati da un assetto insediativo
piuttosto compatto che ha permesso di salvaguardare ampi spazi di territorio agricolo
integro.
Villaverla si è sviluppata intorno al proprio centro storico e agli edifici principali (Villa
Verlato, Villa Ghellini…) e attestata lungo la SP 349 che attraversa in direzione NordSud l’intero centro abitato. Il principale sviluppo residenziale si è concentrato nella
porzione occidentale lungo gli assi via Trevisan – Molini - Fratelli Faccin e via Trieste – 4
Novembre rispettivamente a nord e a sud dell’asse originario costituito da Piazza
Marconi – via Cardinale Dalla Costa – Piazza del Popolo, centro del paese e dove si
sono presenti edifici di pregio e con funzioni pubbliche compreso il polo servizi scolastici
tra via Giovanni XXIII e via Martinengo. Anche ad est della SP 349 sono presenti
espansioni residenziali ma con dimensioni minori (via S. Simeone, via Manzoni, via
Zanella, via Pascoli ), il complesso di Villa Ghellini (compreso tra via Pascoli e via
Roare), le aree residenziali attestate lungo via Stadio e il polo dei servizi sportivi.
Obiettivi: La funzione prevalentemente residenziale impone prioritariamente
la realizzazione degli interventi infrastrutturali (con le opportune opere di
mitigazione e compensazione) finalizzati a contenere il traffico di
attraversamento e consentire:
- la riqualificazione delle aree centrali (con verifica delle previsioni del
PRG sia qualitative che quantitative, in particolare nei contesti di
riconversione delle fornaci),
- il consolidamento e ri-equilibrio della crescita urbana,
- il conseguimento di migliori condizioni abitative attraverso il
completamento dei servizi e un’attenta riconsiderazione dell’arredo
urbano e degli spazi pubblici.,
- il consolidamento e riorganizzazione del polo dei servizi pubblici
(scolastici e sportivi in primo luogo);
- la valorizzazione dell’asse centrale costituito da Piazza del Popolo via
Cardinale Dalla Costa – Piazza Marconi con il potenziamento e
riorganizzazione degli immobili e dei servizi;
- la realizzazione di una connessione funzionale forte tra l’asse
originario e il nuovo centro costruito dal recupero delle fornaci
Trevisan (municipio, piazza, aree commerciali…).
Novoledo è costituita dal nucleo storico con insediamento tipicamente lineare lungo la
SP 50 (via Palladio) con alcuni edifici storici di pregio di interesse storico-architettonico.
Le espansioni residenziali, confermando il tessuto compatto del nucleo di Novoledo, si
sono realizzate prevalentemente a nord della SP 50 (via Capitello, via S. Gaetano, via 2
Giugno, via Roare, via 1 Maggio, via Volta e via Scamozzi). Alcuni filamenti, meno
compatti, sono costituiti dagli insediamenti residenziali e agricoli localizzati lungo via
Igna (verso Montecchio Precalcino) e lungo via Bosco e via Ronchi (verso l’area SiC del
Bosco).
12
Documento Preliminare
Obiettivi: Con la realizzazione della variante alla SP 50 si ritiene risolta la
criticità del traffico di attraversamento e pertanto gli obiettivi sono:
- il rafforzamento delle centralità della frazione, incentivando l’offerta dei
servizi (farmacia, sportello bancario) e conservando gli istituti
scolastici;
- valorizzazione della specifica identità della frazione attraverso
un’attenta riconsiderazione dell’arredo urbano e degli spazi pubblici;
- il riequilibrio dell’offerta residenziale considerando la domanda diffusa,
attraverso la ricognizione dei bordi urbani pur nella conferma della
vocazione residenziale in un contesto agricolo di pregio, evitando
eccessive densità edilizie e l’ulteriore compromissione di aree non
urbanizzate.
b) il sistema produttivo: originariamente caratterizzato dalla lavorazione delle argille è in
gran parte stato sostituito da attività industriali e artigianali legate alla meccanica e al
distretto dell’alto vicentino. Le zone artigianali-industriali presenti nel territorio sono
attestate prevalentemente in continuità con il sistema insediativo di Villaverla:
l’insediamento a nord di via De Gasperi, la zona produttiva a sud del parco di villa
Ghellini (via Roare), l’area produttiva di via 25 aprile, la zona industriale artigianale sud
compresa tra via Capiterlina e la SP 349 in prossimità con l’area produttiva del comune
di Isola vic.na (e che si connota come area produttiva di rilievo provinciale). Sui principali
insediamenti legati alla lavorazione dell’argilla e alle fornaci sono in corso (o già
programmati) profondi interventi di riconversione con destinazioni prevalentemente
residenziali in aree prossime al centro storico (area Trevisan) o adiacenti ad altri quartieri
residenziali (area via Fratelli Faccin).
Obiettivi: Il PAT si pone i seguenti obiettivi:
- la conferma, senza ulteriori espansioni, degli ambiti produttivi a nord
(attestati sulla sp 349) e di via Roare - via Stadio, per i quali potranno
valutarsi in fase di concertazione eventuali riconversioni da verificarsi
in sede di PI;
- come ambito di possibile potenziamento, in coerenza con il PTCP,
viene indicato il contesto produttivo a sud di via Capiterlina il quale si
configura come polo produttivo intercomunale di Isola Vicentina e
Villaverla non ignorando, tuttavia, che dovranno essere attentamente
valutate le condizioni e le compensazioni a favore delle attività
agricole insediate;
- il Pat censisce, inoltre, le attività fuori zona o in contesti non opportuni,
verificando le condizioni per la loro permanenza o il trasferimento.
c) il sistema infrastrutturale: è caratterizzato dalla presenza della SP 349 del Costo,
collegamento diretto Thiene-Vicenza che induce un grande volume di traffico di
attraversamento per il centro di Villaverla, dalla SP 49 e 50 con direzione est-ovest di
collegamento territoriale tra la SP 46 del Pasubio, la SP 349 del Costo e la SP 350
Schiavonesca-Marosticana, dall’Autostrada A31 Valdastico e dalla Ferrovia VicenzaSchio oltre che dalla rete locale di viabilità di collegamento interno.
Obiettivi: Gli obiettivi principali sono:
- ridurre il traffico di attraversamento nord-sud individuando, in accordo
con gli enti interessati (comune di Malo, comune di Thiene, Provincia
di Vicenza, ecc.), un tracciato alternativo alla SP 349 che integrandosi
con la variante alla sp 46 del Pasubio, venga a completare una rete
stradale di rango territoriale che rispetti, per quanto possibile, l’assetto
13
Documento Preliminare
-
-
agrario tradizionale, sia adeguatamente mitigata dal punto di vista
ambientale e paesaggistico ed eviti l’inutile spreco di territorio.
Conseguentemente sarà possibile la
completa riqualificazione
dell’attuale asse della strada provinciale, per garantire l’incremento
della qualità degli spazi urbani centrali di Villaverla, verificando la
percorribilità di un’eventuale pedonalizzazione – seppur parziale – di
Piazza del Popolo;
per quanto riguarda il settore di Novoledo, appare necessario favorire
il convogliamento del traffico indotto dagli insediamenti produttivi (di
Montecchio Precalcino, in prossimità della stazione; della Zona
Industriale tra via Stadio e via Roare) lungo una nuova viabilità di
gronda est, da completare e potenziare in collegamento con gli
itinerari sovracomunale;
per quanto riguarda la viabilità interna vanno perseguiti obiettivi di
miglioramento dell’accessibilità agli insediamenti (esistenti e
programmati) e il miglioramento della sicurezza stradale (in particolare
per gli utenti deboli quali pedoni e ciclisti).
d) il sistema ambientale dei territori aperti: è costituito da ambiti con caratteristiche
omogenee connotati dalla destinazione agricola, dalla valenza ambientale e
paesaggistica e dall’importanza del settore primario. Si possono distinguere tre settori:
1. le aree agricole occidentali caratterizzate dalla presenza di allevamenti intensivi e
altre attività agricole (ma anche di qualche attività non legate all’agricoltura),
contesto agricolo integro in connessione con il torrente Timonchio e le aree agricole
della centuriazione di Malo e Thiene;
2. le aree agricole nord-orientali caratterizzate dalla significativa presenza di tracce di
sistemazioni agrarie tradizionali (alberature, filari, fossi e scoline);
3. le aree agricole meridionali di Novoledo e del SIC del Bosco: caratterizzate dalla fitta
maglia idrografica e dalla vegetazione ripariale di molti fossati, dalle polle di risorgiva
e dal delicato ambiente del bosco. Sono ben riconoscibili le sistemazioni agrarie
storiche, i fossati, le baulature e brani di filari, siepi e alberature interpoderali.
Obiettivi: Il Pat riconosce la valenza strategica di questi porzioni di territorio
sia per garantire l’equilibrio ecologico-ambientale del sistema sia come aree
da valorizzare per la fruizione e il tempo libero. Pertanto l’obiettivo è la
salvaguardia, la protezione e la tutela delle risorse ambientali e
paesaggistiche di pregio da perseguire anche attraverso azioni di
valorizzazione volte alla fruizione ecocompatibile degli spazi naturali e il
recupero dei volumi esistenti in funzione ricettivo-turistica dell’area delle
sorgenti del Bacchiglione. Riconosce inoltre il carattere agricolo –produttivo di
vaste porzioni del territorio di Villaverla promuovendo il censimento degli
allevamenti e delle aziende agricole per una migliore tutela.
14
Documento Preliminare
2.
SCELTE STRATEGICHE E OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ DEL PIANO
2.1 Il sistema ambientale: risorse naturalistiche e ambientali e paesaggio naturale
Il PAT relativamente al Sistema Ambientale
provvede,
alla
tutela
delle
Risorse
Naturalistiche e Ambientali e all’integrità del
Paesaggio
Naturale,
quali
componenti
fondamentali della “Risorsa Territorio”, rispetto
alle quali è valutata la “sostenibilità ambientale”
delle principali trasformazioni del territorio
anche con riferimento all’art. 4 LR 11/2004 e
alla Direttiva 2001/42/CE del 27.6.2001 sulla
Valutazione Ambientale Strategica.
Le aree di valore naturale ed ambientale, sono
individuate e disciplinate dal PAT/PATI, che ne
definisce gli obiettivi generali di valorizzazione,
in coerenza con le indicazioni della
pianificazione sovraordinata.
In fase preliminare si evidenziano:
-
l’appartenenza di gran parte del territorio
sud-est di Villaverla al SIC IT3220040
“Bosco di Dueville e risorgive limitrofe”6 e
alla ZPS IT3220013 “Bosco di Dueville”;
-
l’area del Centro idrico di Novoledo con le
importanti azioni di ripristino del paesaggio
storico;
-
l’area delle sorgenti del Bacchiglione con il
progetto di Parco e rinaturalizzazione
(progetto Life, Provincia di Vicenza e
Comuni di Villaverla, Caldogno, Dueville);
-
il fitto sistema idrografico costituito da
risorgive, rogge, aree umide, torrenti. Un
sistema caratterizzato da vegetazione
ripariale, aree umide ancora integre e
integrate con il sistema agricolo che
costituisce il principale elemento di
connessione della rete ecologica locale . In
particolare la rete idrografica principale
composta dal torrente Timonchio, dal
Trozzo Marano, dal torrente Rostone, dalla
roggia Verlata e dal torrente Igna;
-
il territorio agricolo integro con la presenza
di sistemazioni agrarie storiche, filari,
alberature e siepi interpoderali.
6
Per approfondimenti circa le caratteristiche ambientali del SIC si rimanda alla
scheda descrittiva disponibile al seguente indirizzo internet della Provincia di Vicenza:
www.provincia.vicenza.it/progetti/file/08_scheda_descrittiva_del_biotopo_bosco_di_du
eville_e_risorgive.pdf
15
Documento Preliminare
2.2 La difesa del suolo
Il PAT dovrà verificare e integrare le indagini
delle aree soggette a pericolosità idraulica con
particolare riguardo:
Il PAT provvede alla difesa del suolo attraverso
la prevenzione dai rischi e dalle calamità
naturali, accertando la consistenza, la
localizzazione e la vulnerabilità delle risorse
naturali, individuando la disciplina per la loro
salvaguardia.
In particolare è compito del PAT definire le aree
a maggiore rischio di dissesto idrogeologico, le
aree esondabili e quelle a maggiore rischio
sismico provvedendo a:
-
individuare i necessari interventi di
miglioramento e riequilibrio ambientale da
realizzare o le azioni di monitoraggio delle
aree a rischio idraulico;
-
definire indirizzi e prescrizioni per gli
interventi di trasformazione urbanistica ed
edilizia nelle zone sottoposte a vincolo
idrogeologico nelle aree urbanizzate o da
urbanizzare anche attraverso meccanismi
quali il credito edilizio;
-
accertare la compatibilità degli interventi
con la sicurezza idraulica del territorio,
subordinando, ove necessario, l’attuazione
di talune previsioni alla realizzazione di
infrastrutture, opere o servizi per il deflusso
delle acque meteoriche e verifica la
compatibilità idraulica ai sensi della DGRV
n. 1322 del 10 maggio 2006 e DGRV n.
2948 del 06 ottobre 2009 secondo il
principio di “invarianza idraulica”;
-
alle fasce limitrofe ai torrenti Timonchio ed
Igna, fonte di rischi idrogeologici, di
esondazione/alluvione, e stabilire le misure
di tutela e sicurezza idraulica da adottare
per la roggia Verlata per evitare rischi di
danni a cose e persone;
-
al
principio
di
efficienza
idraulica
relativamente ai corsi d’acqua secondari,
individuando le situazioni di potenziale
pericolo, prevedendo le operazioni di
manutenzione dei torrenti e la verifica del
carico idraulico in rapporto alle opere di
regimazione e deflusso esistenti, ai
tombinamenti e alle coperture dei corsi
d’acqua realizzati negli ultimi decenni che
costituiscono punti di effettiva criticità.
In particolare sarà cura del PAT dare
indicazioni sia per la tutela della risorsa idrica
dal punto di vista qualitativo (interferenze delle
attività industriali e delle attività zootecniche,
nella fascia delle risorgive…) sia dal punto di
vista della sicurezza idraulica indicando e
tutelando le aree idonee ad eventuali interventi
di mitigazione del rischio quali bacini di
laminazione, in coordinamento con le autorità
idrauliche competenti (Genio Civile e Consorzi
di Bonifica).
Il PAT verifica inoltre la sicurezza idrogeologica
con particolare riferimento alle aree individuate
nella Perimetrazione e classificazione delle
aree in relazione alla pericolosità idraulica (tav.
5) del Progetto di Piano stralcio per l’assetto
idrogeologico predisposto dall’Autorità di
Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, BrentaBacchiglione, Adige, Piave – adottato dal
Comitato istituzionale il 3 marzo 2004.
Il PAI individua nell’area meridionale del
territorio comunale, nell’ambito delle sorgenti
del Bacchiglione l’area fluviale (ambito delle
peschiere) e due aree a pericolosità idraulica
elevata (P3) tra le peschiere e il torrente
Timonchio.
Il PAT provvederà inoltre a dare indicazioni per
la tutela e riqualificazione del paesaggio agrario
interessato dalla coltivazione, soprattutto nel
settore occidentale, di numerose cave di argilla
(preminente attività locale nel novecento).
Attualmente l’unica cava ancora attiva nel
territorio comunale è la cava Saccardo (codice
QC regionale: 24118-7839) per l’estrazione di
argilla per laterizi.
16
Documento Preliminare
2.3 Ambiti di paesaggio agrario di interesse storico-culturale
Il PAT individua gli ambiti o unità di paesaggio
agrario di interesse storico-culturale e gli
elementi significativi del paesaggio di interesse
storico.
Per gli ambiti o unità di paesaggio agrario di
interesse storico-culturale assicura, nel rispetto
delle esistenti risorse agro-produttive:
-
-
-
la salvaguardia delle attività agricole
ambientalmente sostenibili e dei valori
antropologici,
archeologici,
storici
e
architettonici presenti nel territorio (edifici
rurali di pregio, le corti e le frazioni…);
la conservazione o la ricostituzione del
paesaggio agrario e del relativo patrimonio
di biodiversità, delle singole specie animali
o vegetali, dei relativi habitat, e delle
associazioni
vegetali
e
forestali
(connessioni ecologiche del SIC, ambiti
aperti, varchi ecologici);
la salvaguardia o ricostituzione dei processi
naturali, degli equilibri idraulici, idrogeologici
e degli equilibri ecologici.
Qualora negli ambiti agricoli di rilievo
paesaggistico
sussistano
limitazioni
all’utilizzazione
agricola
dei
suoli,
la
pianificazione urbanistica comunale promuove
anche lo sviluppo di attività integrative del
reddito agricolo, quali la silvicoltura, l’offerta di
servizi ambientali, ricreativi, per il tempo libero
e per l’agriturismo promuovendo le eccellenze
enogastronomiche e le peculiarità ambientali e
culturali del territorio.
Relativamente agli elementi significativi del
paesaggio di interesse storico, recepisce ed
integra nel proprio quadro conoscitivo i sistemi
e gli immobili da tutelare e ne specifica la
relativa disciplina promuovendo il recupero e la
tutela di:
17
-
edifici di valore storico-architettonico,
culturale e testimoniale e i relativi spazi
inedificati di carattere pertinenziale come le
ville venete (vedi elenco IRVV), edifici di
particolare interesse storico-monimentale;
-
documenti della civiltà industriale quale
l’antica filanda a lato della chiesa dl
capoluogo;
-
sistema insediativo rurale e le relative
pertinenze scoperte (corti) e piantumate;
-
viabilità storica extraurbana e i segni della
centuriazione: in particolare sono tuttora
visibili alcuni degli orientamenti della
centuriazione tra Thiene e Malo;
-
sistema storico delle acque derivate e delle
opere idrauliche con particolare riguardo al
sistema delle risorgive e della roggia
Verlata;
-
sistemazioni
agrarie
tradizionali
con
particolare riguardo alle piantate, i
terrazzamenti, le mura di confine, le
baulature,
gli
scoli,
le
alberature
interpoderali (ben visibili nelle aree agricole
orientali, in prossimità delle sorgenti del
Bacchiglione);
-
itinerari d’interesse storico-ambientale e
paesaggistico come la pista ciclabile
sovracomunale lungo gli argini del
Timonchio;
-
individuazione e tutela dei contesti figurativi
delle ville venete con particolare riguardo a
quelle di interesse provinciale indicate nel
PTCP (art. 46 NTA – Villa Ghellini) e nel
rispetto delle direttive di cui all’art. 46 delle
NTA del PTCP;
Documento Preliminare
Tra gli immobili di interesse storico, 18 sono gli immobili individuati dall’Istituto Regionale delle Ville
Venete nel territorio di Villaverla:
Codice
Denominazione
Vincolo
G1197000
Casa "del Leone" (demolita)
G1198000
Casa Altissimo
G1199000
Convento settecentesco
G1200000
Villa Pesavento, Munarini
G1201000
Villa Dalla Negra, Trevisan
G1263000
Ca' Roversa
G1996000
Villa Ghellini, Guidolini, Calvi Giara, Da Schio, Dall'Olmo
G2032000
Villa Fracasso
G2033000
Autore
L.364/1909; L.1089/1939
(Decreti del 1927/04/01; 1960/03/07)
Antonio
Pizzocaro
Villa Verlato, Dalla Negra, Dianin, Putin
L.1089/1939
(Decreto del 1952/12/15)
Vincenzo
Scamozzi
G2034000
Villa Da Porto, Martinengo Dalle Palle, Spiller
L.1089/1939
(Decreto del 1979/07/06)
G2035000
Villa Celegoni, Chilesotti, Marzotto
G2036000
Casa Fabbris
L.1089/1939
(Decreto del 1971/08/13)
G2037000
Villa Da Porto, Clementi, Rossi
L.364/1909
(Decreto de 1926/07/09)
G2038000
Casa Pisani, Filippi - Maistrello - Pisani
L.1089/1939
(Decreto del 1963/12/14)
G2039000
Villa Arnaldi, Filippi
G2040000
Villa Ghellini, Saraceno, Nievo, Bonin Longare, Mantiero
G2042000
Casa Munarini
G3004000
Casa Pauletto, Vicino
Fonte: Istituto regionale ville venete - www.irvv.net
18
L.1089/1939
(Decreto del 1986/12/01)
Antonio
Pizzocaro
Documento Preliminare
2.4 I centri storici
Il PAT definisce la classificazione dei Centri
Storici di cui all’Atlante Regionale (Novoledo,
Villaverla) in relazione all’entità, al ruolo storico,
alle caratteristiche strutturali ed insediative oltre
ad individuare eventuali altri nuclei di interesse
storico7.
Per ogni centro storico ne individua la
perimetrazione, gli elementi peculiari le
potenzialità di qualificazione e sviluppo, nonché
gli eventuali fattori di abbandono o degrado
sociale, ambientale ed edilizio.
Individua inoltre la disciplina generale diretta ad
integrare le politiche di salvaguardia e
riqualificazione del centro storico con le
esigenze di rivitalizzazione dello stesso, anche
con riguardo alla presenza di attività
commerciali e artigianali, favorendo al tempo
stesso, il mantenimento delle funzioni
tradizionali, affievolite o minacciate, prima fra
queste la residenza della popolazione
originaria.
Il PAT stabilisce le direttive e le prescrizioni per
la formazione del Piano degli Interventi PI,
nonché le norme per la salvaguardia degli
elementi di rilievo storico-architettonico
In particolare il PAT detta i criteri per la
formazione del PI relativamente a :
-
l’acquisizione del quadro conoscitivo
relativo a tutti i fabbricati e manufatti
presenti all’interno dei centri storici, nonché
agli spazi liberi esistenti d’uso privato o
pubblico a cui il PI si uniformerà per la
classificazione del patrimonio edilizio
esistente con apposite schede;
-
le modalità per l’individuazione delle
categorie in cui gli elementi sopra descritti
devono
essere
raggruppati,
per
caratteristiche tipologiche e pregio storicoarchitettonico;
7
L’Atlante dei Centri storici (Regione Veneto, 1984) indica per il Comune di Villaverla i seguenti centri:
Denominazione
n. catalogo
Novoledo
646
Villaverla
312
Il PTCP della Provincia di Vicenza (Carta del Paesaggio) indica gli stessi centri storici classificandoli secondo i seguenti gradi di
interesse:
1 - Centri storici di notevole importanza:
Villaverla
2 - Centri storici di grande interesse:
Novoledo
19
Documento Preliminare
-
colturali, dislivelli, filari alberati, fossati o
corsi d’acqua minori, etc;
la gamma degli interventi possibili (gradi di
protezione), quelli comunque necessari
alla tutela degli elementi di pregio, (norme
puntuali), nonché le condizioni per le
possibili variazioni al grado di protezione
(flessibilità), anche attraverso schemi e
prontuari;
-
le destinazioni d’uso possibili in relazione
alle caratteristiche tipologiche, alla
consistenza ed al ruolo urbano;
-
l’individuazione dei limiti per la nuova
edificazione, in funzione allo stato di
conservazione, al pregio degli edifici, ed
alla struttura del tessuto urbano; a tale
proposito i limiti dell’edificato saranno
determinati su segni distinguibili in CTRN
corrispondenti a elementi riconoscibili nel
territorio quali, per esempio, cambi
20
-
la
delimitazione
degli
ambiti
da
assoggettare a progettazione unitaria
tramite, strumento urbanistico attuativo o
programma integrato;
-
l’individuazione delle aree e degli edifici
da destinare a servizi, nonché le opere o
gli impianti di interesse collettivo o sociale
e le nuove viabilità;
-
la definizione delle norme e degli indirizzi
per la soluzione dei problemi della
circolazione nonché degli spazi di sosta e
di parcheggio per gli autoveicoli,
indicando le aree pedonali ed i percorsi
ciclabili.
Documento Preliminare
2.5 Il sistema insediativo
dell’edificio, spesso
documentale;
Relativamente al Sistema Insediativo il PAT:
-
-
-
verifica l’assetto fisico funzionale degli
insediamenti e promuove il miglioramento
della funzionalità degli insediamenti
esistenti e della qualità della vita
all’interno delle aree urbane, definendo
per le aree degradate gli interventi di
riqualificazione, e di possibile di
riconversione e per le parti o elementi in
conflitto funzionale le eventuali fasce o
elementi di mitigazione funzionale.
Individua delle opportunità di sviluppo
residenziale in termini quantitativi e
localizzativi,
definendo
gli
ambiti
preferenziali di sviluppo insediativo, in
relazione al modello evolutivo storico
dell’insediamento,
all’assetto
infrastrutturale ed alla dotazione di servizi,
secondo standard abitativi e funzionali
condivisi.
stabilisce il dimensionamento delle
nuove previsioni per A.T.O. e per
ciascuna realtà specifica, con riferimento
ai fabbisogni locali .
-
definisce gli standard urbanistici, le
infrastrutture e i servizi necessari gli
insediamenti esistenti e di nuova
previsione, precisando gli standard di
qualità urbana e gli standard di qualità
ecologico-ambientale;
-
definisce gli standard abitativi e
funzionali, che nel rispetto delle dotazioni
minime di legge, determinino condizioni di
vita decorose e coerenti con l’evoluzione
storica degli insediamenti, favorendo la
permanenza delle popolazioni locali.
In particolare:
-
per i centri storici di Villaverla e Novoledo
e i nuclei in zona agricola è necessario la
verifica della zonizzazione attuale e degli
interventi di recupero previsti da
indicazione puntuale, stabilendo quelli che
si configurano come “invarianti” (i
manufatti di maggior interesse da
assoggettare prevalentemente a restauro)
e quelli atti a favorire le azioni di
riqualificazione “di contesto” piuttosto che
la conservazione del singolo elemento
21
di
solo
valore
-
la ricognizione e verifica dei bordi urbani
riconoscendo nei segni del territorio
(cambi colturali, scoline, carrarecce..) i
limiti fisici della zonizzazione;
-
la riqualificazione dei nuclei residenziali
con miglioramento della dotazione delle
aree a servizio della residenza (parcheggi,
viabilità, aree verdi);
-
la verifica e l’adeguamento del sistema
dei sottoservizi al fine di garantire
efficacemente il sistema insediativo e le
espansioni in atto;
-
conferma delle previsioni del vigente
P.R.G. se coerenti con i criteri enunciati,
con eventuali potenziali ampliamenti
(prevalentemente nel settore Sud-.Ovest
per Villaverla, e nel settore Sud-Est per
Novoledo) in aderenza al tessuto edilizio
esistente
confermando
l’impianto
compatto del sistema insediativo;
-
ai completamenti ed espansioni saranno
applicati i principi perequativi con
l’obiettivo principale di completare la
dotazione
infrastrutturale
(es.
miglioramento dell’accessibilità), di servizi
pubblici
(es.
potenziamento
e
riorganizzazione dei poli dei servizi
pubblici di Villaverla e Novoledo) e il
reperimento di potenzialità edificatorie per
il
soddisfacimento
della
domanda
proveniente dalle componenti più deboli
(es. giovani coppie, famiglie a più basso
reddito...);
-
perseguire, attraverso i meccanismi del
credito edilizio e della perequazione, i
conseguimento di migliori condizioni di
qualità della vita (in termini di dotazione di
servizi, percorsi in sicurezza, cura e
miglioramento degli spazi pubblici) e
garantire il riordino di situazioni degradate
(corti con superfetazioni e condoni
successivi), di mitigazione degli impatti
derivanti da conflitti funzionali o da attività
in zona impropria, riordino edilizio e
paesaggistico dei volumi inutilizzati (es. ex
allevamenti);
Documento Preliminare
2.6 Il territorio rurale
Per il territorio rurale il PAT si pone l’obiettivo
di salvaguardare anche gli aspetti storicoculturali delle attività tradizionali, e di attuare
le politiche di sviluppo delle attività agricole
sostenibili attraverso la promozione di
specifiche opportunità.
Il PAT persegue
principali:
pertanto
due
obiettivi
-
tutelare i suoli ad elevata vocazione
agricola, limitandone il consumo;
-
promuovere lo sviluppo di una agricoltura
sostenibile, improntata sull’impiego di
tecnologie non inquinanti e finalizzata al
risparmio di energia e di risorse non
riproducibili.
In particolare il PAT:
-
individua le caratteristiche produttive del
settore primario, le vocazioni colturali, le
peculiarità forestali, la consistenza dei
settori zootecnico e orto-floro-vivaistico;
-
promuove la valorizzazione del territorio
rurale disciplinando i movimenti di terra,
l’apertura
di
nuove
strade,
la
conservazione ed il miglioramento dei
boschi di pianura, delle aree prative, delle
aree umide, delle aree golenali;
-
stabilisce i criteri per gli interventi di:
▪ miglioramento fondiario;
▪ riconversione colturale;
▪ infrastrutturazione del territorio rurale;
-
-
definisce i criteri per la classificazione del
territorio
secondo
le
seguenti
caratteristiche:
▪ produzione agricola tipica o
specializzata;
▪ aree integre, di primaria importanza per
la funzione agricolo produttiva; (struttura
aziendale)
▪ aree compromesse, caratterizzate da un
elevato frazionamento fondiario;
(struttura aziendale)
▪ aree boscate di pianura;
▪ aree prative;
individua i beni culturali tipici della zona
agricola e indica i criteri per la loro
disciplina;
22
-
tutela e valorizza i caratteri insediativi
originari composti dalle tracce della
centuriazione e dalla trama delle
sistemazioni agrarie;
-
definisce le caratteristiche tipologiche,
costruttive e formali, della edificazione in
zona agricola;
-
promuove la valorizzazione e il recupero
del patrimonio edilizio esistente attraverso
il riutilizzo dei fabbricati rurali non più
funzionali all’attività agricola e di quelli
abbandonati, valutando l’opportunità di
inserire
destinazioni
residenziali
o
turistico-ricettive, in funzione della loro
localizzazione all’esterno o all’interno di
nuclei o centri storici nel rispetto delle
leggi L.r. 11/’04, L.r. 33/’02 e L.r. 9/’97;
-
disciplina le strutture precarie (legittime
anche a seguito del condono edilizio), al
fine di realizzare un decoroso riordino
degli insediamenti ed il miglioramento
complessivo
delle
condizioni
paesaggistiche ed ambientali;
-
definisce le condizioni e i criteri per il
recupero degli ex allevamenti e degli
edifici non più funzionali perseguendo la
riqualificazione paesaggistica, il recupero
delle
capacità
edificatorie
anche
attraverso meccanismi del credito edilizio
e della perequazione urbanistica nel
rispetto delle leggi L.r. 11/’04 e L.r. 9/’97;
-
individua i percorsi ciclabili e i percorsi
pedonali di carattere territoriale utilizzabili
per la fruizione turistica del territorio e
promuove il recupero degli edifici esistenti
quale incentivo all’attività agrituristicaricettiva;
-
favorisce
le
attività
complementari
all’agricoltura legate allo sviluppo del
territorio anche con funzione agrituristicoricettiva e con funzione didattica nel
rispetto delle leggi L.r. 11/’04, L.r. 33/’02 e
L.r. 9/’97 in particolare con riferimento
all’area delle sorgenti del Bacchiglione
(SIC) previa verifica di compatibilità ed
ammissibilità con la normativa di tutela dei
siti della Rete Natura 2000;
Documento Preliminare
2.7 Le attività produttive
Per le attività produttive il PAT valuta la
consistenza e l’assetto del settore secondario
e terziario e ne definisce le opportunità di
sviluppo, in coerenza con il principio dello
“sviluppo sostenibile”.
-
delimita gli ambiti per la localizzazione
delle medie e grandi strutture di vendita
qualora il tema emergesse durante la fase
di confronto e concertazione;
-
definisce per il P.I. le condizioni ed i limiti
per il mantenimento delle attività
produttive in zona impropria precisando la
specifica disciplina per le attività da
confermare. Definirà, inoltre, i parametri
atti alla valutazione dei possibili interventi
compatibili con la zona in cui ricadono,
per il recupero degli edificio industriali non
compatibili con la zona e/o inutilizzati a
seguito di trasferimento o cessazione
dell’attività, anche a mezzo di credito
edilizio e compatibilmente con quanto
disposto dal D.P.R. n. 447/98 e relativa
Circ. reg. n. 16/2001;
-
precisa gli standard di qualità dei servizi,
che si intendono perseguire per
ottimizzare il rapporto tra attività di
produzione, servizi tecnologici, qualità
dell’ambiente e del luogo di lavoro con
particolare attenzione alla verifica dello
stato di realizzazione degli standard e
delle attrezzature pubbliche nonché
l’incentivazione alla realizzazione di aree
filtro;
-
propone un attento monitoraggio (anche
in sede di VAS) delle ripercussioni
ambientali
delle
attività
produttive
(emissioni, rumori, prelievi d’acqua) e un
controllo dinamico delle trasformazioni
che incentivi l’innovazione tecnologica
seguendo le trasformazioni dell’attività e
del processo produttivo anche dopo il
momento
dell’autorizzazione
edilizia
(bilancio
ambientale
positivo,
autorizzazione
ambientale
integrata,
compensazioni e mitigazioni);
Il PAT individua le parti del territorio
caratterizzate dalla concentrazione di attività
economiche, commerciali e produttive e le
distingue in:
-
ambiti specializzati per attività produttive
di rilievo sovracomunale (area industriale
a sud di via Capiterlina, polo produttivo
intercomunale di Isola Vic.na e Villaverla),
caratterizzati da effetti sociali, territoriali
ed ambientali, che interessano più
Comuni
e/o
relazionati
ad
altri
comprensori produttivi di livello regionale;
-
aree produttive di rilievo comunale,
caratterizzate da minori dimensioni delle
limitati impatti delle attività insediate o da
insediare;
All’interno del sistema produttivo il PAT:
-
-
-
definisce l’assetto fisico funzionale degli
ambiti specializzati per attività produttive
di rilievo sovracomunale, quantificando il
fabbisogno di aree e dei relativi servizi,
con riguardo alle diverse destinazioni in
essere in sintonia con gli indirizzi
contenuti nel PTCP della Provincia di
Vicenza;
stabilisce il dimensionamento e la
localizzazione delle nuove previsioni
produttive, commerciali e direzionali, con
riferimento alle caratteristiche locali ed alle
previsioni
infrastrutturali
a
scala
territoriale:
▪ conferma delle zone previste dal vigente
PRG;
▪ eventuale ampliamento dell’area
produttiva a sud del torrente Timonchio
verificando le condizioni per la tutela
delle attività agricole e agrituristiche
insediate ad ovest della SP 349.
In questo contesto si segnala l’esigenza di
programmare la riconversione delle aree
Telitalia e della ex Fornace Pasubio in
attuazione dei principi perequativi stabiliti da
PAT con la realizzazione dei servizi mancanti
anche nelle aree contermini (servizi, verde,
parcheggi..) e garantendo l’equilibrio dei
carichi insediativi e un armonico inserimento
tipologico evitando complessi edilizi estranei
al contesto locale.
migliora la funzionalità complessiva degli
ambiti specializzati per attività produttive,
commerciali e direzionali, garantendo una
corretta dotazione di aree per servizi,
opere ed infrastrutture;
23
Documento Preliminare
2.8 L’archeologia industriale
Piano
degli
Interventi
e
persegue
l’inserimento di tali elementi nei percorsi di
fruizione del territorio.
Il PAT prevede il riuso dei principali e più
significativi, manufatti che documentano la
storia della civiltà industriale di Villaverla. A
tale scopo individua e valorizza le zone e i
manufatti
dell’archeologia
industriale
(fabbriche – mulini – magli –, ecc.), con lo
scopo di un loro possibile recupero e riutilizzo
per usi culturali, didattici, espositivi. In ogni
caso prospettando destinazioni maggiormente
compatibili con gli insediamenti e/o l’ambiente
circostante e coerenti con le caratteristiche
tipologiche originarie.
Il PAT promuove il recupero e riqualificazione
delle testimonianze di archeologia industriale
quali le fornaci (area centrale del capoluogo,
ex fornace Trevisan) e la filanda (via cardinale
Dalla Costa, in prossimità del campanile di
Villaverla) compresi gli edifici residenziali
originariamente collegati e altri manufatti
minori (rogge, chiuse, molini…) al fine di
conservarne la memoria storica potendosi
realizzare anche poli culturali, didattici ed
espositivi
integrati
agli
insediamenti
residenziali circostanti.
Il PAT definisce comunque i criteri per il
recupero di tutti i manufatti di “archeologia
industriale” la cui disciplina è precisata dal
2.9 Il settore turistico-ricettivo e ricreativo
-
Per il settore turistico - ricettivo il Piano di
Assetto del Territorio, valuta la consistenza e
l’assetto delle attività esistenti e promuove
l’evoluzione delle attività turistiche, nell’ambito
di uno sviluppo sostenibile e durevole, che
concili le esigenze di crescita (soprattutto in
termini qualitativi) con quelle di preservazione
dell’equilibrio ambientale, socio-culturale,
agroproduttivo,:
-
In questa prima fase preliminare si rende
opportuno sottolineare la presenza di alcuni
elementi sui quali operare gli opportuni
approfondimenti per la loro valorizzazione:
l’individuazione di aree, e strutture idonee,
vocate
al
turismo
di
visitazione,
all’escursionismo,
all’agriturismo,
all’attività
sportiva,
ottimizzando
e
riqualificando
le
strutture
ricettivoturistiche esistenti nel rispetto delle leggi
L.r. 11/’04, L.r. 33/’02 e L.r. 9/’97;
-
la dotazione di servizi ed il rafforzamento
delle attrezzature esistenti, in funzione sia
della popolazione locale, che di quella
legata alla fruizione turistica, secondo
modelli culturalmente avanzati.
-
la regolamentazione, tramite il PI, dei
percorsi ciclabili, pedonali, con la
precisazione della normativa per la
segnaletica
turistica
e
di
quella
pubblicitaria, comunque localizzata;
la definizione disciplinare di particolari siti
e strade paesaggisticamente significative.
24
-
il sistema di emergenze ambientali con le
aree umide, le risorgive del Bosco che
possono essere la base per una
integrazione con il sistema ricreativo;
-
Il sistema delle emergenze storicoarchitettoniche costituite dall’insieme degli
edifici censiti come Ville Venete, che
necessitano
di
interventi
di
ristrutturazione;
-
la presenza di agriturismi e trattorie che
possono essere incentivate all’interno di
programmi di valorizzazione della filiera
enogastronomica;
-
il progetti del Parco delle sorgenti del
Bacchiglione e della pista ciclopedonale di
carattere territoriale lungo il Bacchiglione
e il Timonchio.
Documento Preliminare
2.10 Il sistema dei servizi
L’assetto dei servizi proposto dal Documento
Preliminare è dato dalla conferma e
riqualificazione dei servizi di base presenti a
Villaverla e Novoledo garantendo l’autonomia
dei due centri, la qualità dei servizi offerti e
l’accessibilità in sicurezza.
Il PAT individua, i principali servizi a scala
territoriale, ovvero le parti del territorio ad
elevata specializzazione funzionale nelle quali
sono concentrate una o più funzioni
strategiche, o servizi ad alta specificazione
economica, scientifica, culturale sportiva,
ricreativa e della mobilità. Tali ambiti sono
definiti “Poli Funzionali”.
I Poli Funzionali sono caratterizzati inoltre
dalla forte attrattività di persone e di merci e
da un bacino di utenza, tali da comportare un
forte impatto sul sistema territoriale.
Per i servizi scolastici e istruzione si formula
la seguente proposta, da verificare in sede di
concertazione con gli enti preposti e le
comunità interessate:
a)
Il PAT
-
esegue la ricognizione dei Poli Funzionali
esistenti da consolidare, ampliare e
riqualificare;
-
programma i nuovi Poli Funzionali
definendo gli ambiti idonei per la loro
localizzazione;
-
definisce i bacini di utenza, la scala
territoriale di interesse, gli obiettivi di
qualità e le condizioni di sostenibilità
ambientale e territoriale;
-
individua gli interventi di trasformazione e
qualificazione funzionale, urbanistica ed
edilizia, dei poli esistenti;
-
realizzazione di un nuovo polo
scolastico delle scuole medie inferiori
tra
Novoledo
e
Villaverla
in
affiancamento agli impianti sportivi di
via Stadio dove progressivamente
unificare i diversi plessi scolastici;
b) ristrutturazione
e riorganizzazione
degli attuali ambiti delle scuole a
Villaverla e Novoledo, non escludendo
la riconversione di altri edifici pubblici
nei medesimi contesti, al fine di
conservare e migliorare l’offerta delle
scuole materne (e se possibile
elementari) nei due centri frazionali.
Il restauro e recupero di Villa Ghellini potrà
essere l’occasione per la realizzazione di un
polo funzionale di livello sovracomunale quale
centro culturale
definisce le caratteristiche morfologiche,
l’organizzazione funzionale e del sistema
delle infrastrutture e delle dotazioni
territoriali necessarie per i poli funzionali di
nuova previsione;
L’istituzione del parco delle sorgenti del
Bacchiglione integra l’area del Bosco di
Dueville all’interno del sistema delle aree di
interesse ambientale e per il tempo libero alle
porte di Vicenza costituendo un altro polo
funzionale intercomunale.
Il PAT verifica, tramite il PI, il sistema dei
servizi di prossimità (parcheggi e verde di
quartiere) e predispone gli obiettivi per il
miglioramento.
25
Documento Preliminare
2.11 Il sistema infrastrutturale
in accordo con la Provincia e i comuni
contermini mirando all’integrazione con la
variante alla sp n. 46 del Pasubio ma
dovrà rispettare l’orditura del territorio
aperto e prevedere la realizzazione delle
opportune
opere
di
mitigazione
ambientale e paesaggistica;
Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale
il PAT suddivide il sistema delle infrastrutture
per la mobilità, in sottosistema infrastrutturale
sovracomunale
e
in
sottosistema
infrastrutturale locale raccordandosi con la
pianificazione di settore prevista e attraverso
un coordinamento con le politiche e le scelte
di livello provinciale.
-
2.11.1
Le infrastrutture a scala
sovracomunale
Il PAT recepisce ed integra le previsioni della
pianificazione sovraordinata e provvede a
definire:
-
la rete di infrastrutture e di servizi per la
mobilità di maggiore rilevanza;
-
le opere necessarie per assicurarne la
sostenibilità ambientale e paesaggistica e
la funzionalità rispetto al sistema
insediativo ed al sistema produttivo.
Individuando le fasce di ambientazione e
le opere di mitigazione a compensazione
degli impatti sul territorio circostante e
sull’ambiente;
-
Con la realizzazione della variante di
Novoledo alla SP 50 (in corso di esecuzione
da parte della Provincia) si ritiene potrà
essere definitivamente risolto il problema del
traffico di attraversamento che interessa la
frazione, consentendo il completamento della
riqualificazione e valorizzazione del centro
abitato.
precisa la dotazione di standard e servizi
alla viabilità sovracomunale;
In particolare relativamente alla viabilità
sovracomunale il PAT dovrà approfondire le
seguenti questioni:
-
-
l’obiettivo di convogliare il traffico indotto
dagli
insediamenti
produttivi
di
Montecchio Precalcino (area stazione) e
della zona industriale di Villaverla (via
Stadio -.via Roare) - con direzione da est
verso la SP 349 - attraverso la previsione
di una viabilità alternativa e di gronda est,
da completare e potenziare, al fine di
evitare l’attraversamento delle aree
residenziali e sportive attestate ad est
della SP 349;
Il PAT riconosce l’importanza della stazione
ferroviaria Villaverla - Montecchio Precalcino
promuovendo la realizzazione dei servizi
necessari per un’efficace funzione di trasporto
pubblico locale all’interno del programmato
Sistema ferroviario metropolitano di superficie
(SFMR), con miglioramento dell’accessibilità
in sicurezza (ciclopedonale) e del sistema dei
parcheggi in coordinamento con gli enti
proprietari, le attività produttive insediate e il
comune di Montecchio Precalcino.
tracciato
della
Superstrada
Pedemontana
Veneta
(SPV)
che
attraversa il territorio, a nord del
capoluogo, con direzione est-ovest: si
recepisce il tracciato promuovendo la
realizzazione di opere di mitigazione sia
verso le aree agricole di maggior pregio
ambientale sia nei tratti di maggior
vicinanza agli insediamenti residenziali.
Va inoltre garantita la permeabilità
dell’infrastruttura dalla rete viaria locale,
anche
minore
attraverso
l’attenta
progettazione delle opere d’arte (scatolari,
tratti in trincea o galleria…);
2.11.2
Le infrastrutture a scala locale
Il PAT definisce, tramite il PI :
realizzazione della variante alla SP 349
per perseguire l’obiettivo strategico di
ridurre il traffico di attraversamento del
centro di Villaverla e la conseguente
riqualificazione dell’asse dell’attuale SP
349; il tracciato dovrà essere individuato
26
-
il sistema della viabilità locale e della
mobilità ciclabile e pedonale, ed i
collegamenti
con
la
viabilità
sovracomunale;
-
le prestazioni che le infrastrutture viarie
locali debbono possedere in termini di
sicurezza, geometria, sezione, capacità di
carico, la definizione dei livelli di
Documento Preliminare
-
funzionalità, accessibilità, fruibilità del
sistema insediativo, per gli obiettivi di
qualità urbana ed ecologico-ambientale
definiti;
-
completamento della viabilità a servizi
delle recenti espansioni residenziali e dei
servizi per migliorarne l’integrazione con il
sistema urbano e l’accessibilità;
le fasce di rispetto delle infrastrutture per
la mobilità locale, ed il perimetro del
“Centro Abitato” ai fini dell’applicazione
dei rispetti stradali;
-
realizzazione di una traversa est-ovest (in
affiancamento
al
tracciato
della
Pedemontana) per connettere la SP 349
con la variante alla SP 349 proposta dal
PTCP, al fine di assicurare la piena
possibilità di trasferire sulla nuova strada il
traffico pesante residuo e permettere la
completa chiusura del centro;
-
la realizzazione di percorsi in sicurezza
sia della rete pedonale che ciclabile e
l’eliminazione dei punti particolarmente
critici e pericolosi.
Per la viabilità di carattere locale il PAT,
tramite il PI,propone i seguenti obiettivi:
-
riordino e ristrutturazione della viabilità
interna
promuovendo
anche,
ove
possibile, il ripristino dei caratteri originali
(alberature, fossati…);
27
Documento Preliminare
3.
IL PAT E LA VAS: Rapporto ambientale preliminare
In questo modo ogni passo del processo di
Pianificazione sarà affiancato da una tappa
del processo di Valutazione, alcune volte
anche dal punto di vista formale e normativo,
con una forte interazione, dialogo continuo e
meccanismi di feed-back tra i due processi.
Affinché la Vas sia uno strumento utile è
necessario che lo strumento urbanistico non
sia inteso come l’unico “contenitore” nel quale
individuare le strategie di sviluppo sostenibile,
ma
sarà
necessario
orientare
opportunamente la valutazione sugli aspetti
che effettivamente sono controllabili e
modificabili dal Piano oggetto di Valutazione.
Ne consegue che anche per la scelta degli
indicatori e degli aspetti da monitorare, non si
dovranno compilare sterminati elenchi di dati,
ma si approfondiranno le questioni strategiche
individuate nella fase di scoping (definizione
dell’ambito di influenza del Piano) e
soffermarsi sulle criticità emerse e gli obiettivi
preposti dal piano (facendo una verifica sulla
coerenza degli stessi).
Per quanto riguarda l’obbligatorietà della
valutazione ambientale strategica sugli
strumenti urbanistici di cui alla Direttiva
2001/42/CE e gli obblighi di cui all’art. 4 della
LR 11/2004, si sottolinea che la procedura
della VAS dovrà configurarsi come elemento
fondante per la costruzione del piano,
valutando gli effetti ed i differenti scenari
derivanti dalle azioni pianificatorie sul territorio
al fine di promuovere uno sviluppo equilibrato
nel rispetto dell’uso sostenibile delle risorse.
Per questo motivo il Quadro Conoscitivo
dovrà essere strutturato in coerenza con gli
obiettivi sulla valutazione dell’impatto delle
scelte pianificatorie.
La Vas viene intesa come uno strumento di
supporto alla decisione e da questo
orientamento emerge come l’utilità della VAS
stia nell’essere un percorso interno al
processo di pianificazione e non una
valutazione ex-post del piano.
Questo approccio metodologico permette di
integrare fin dall’inizio la questione ambientale
nelle scelte strategiche e operative di piano
con un confronto tra alternative e una verifica
continua delle implicazioni delle scelte
adottate.
Il Documento Preliminare è accompagnato
dalla Rapporto ambientale preliminare ai
sensi della DGRV n. 791 del 31.03.2009.
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