Igiene e cura dei denti in gravidanza ed allattamento

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Igiene e cura dei denti in gravidanza ed allattamento
NOI MAMME... IN SALUTE
Igiene e cura dei denti in gravidanza ed allattamento
di Gianfranco Prada e Carlo Ghirlanda
Dott. Gianfranco Prada
Presidente Nazionale A.N.D.I.
Associazione Nazionale Dentisti Italiani.
Dott. Carlo Ghirlanda
Segretario Culturale Nazionale A.N.D.I.
Associazione Nazionale Dentisti Italiani.
l primo periodo di prevenzione odontoiatrica nel bambino
si avvia con la gravidanza. La letteratura scientifica è
concorde nell’affermare che “… lo stato di salute orale
della futura mamma nel corso della gravidanza ha
significative ripercussioni sia sulle modalità del parto che
sulla salute orale del nascituro …” (Silk et al,2008).
E’ pertanto molto importante che la mamma in stato di
attesa sappia che, se il suo stato di salute oro-dentale è
sano, ciò comporterà salute anche per il suo bambino,
mentre, al contrario, la presenza di patologie dentarie
attive, quali carie dentali o gravi infiammazioni dei tessuti
di sostegno del dente, comporteranno un rapido quanto
precoce stato di passaggio di batteri produttori di
patologie odontoiatriche nel cavo orale del bambino.
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Il passaggio di batteri materni nella bocca del bambino
(denominato colonizzazione batterica verticale) (Ferro et al.
2011) avviene tramite il contatto salivare madre-bambino.
Questo è un evento estremamente diffuso (il passaggio
padre-figlio o nonna-nipote è estremamente meno
frequente): basti pensare, ad esempio, a quante volte
accada che la mamma assaggi il cibo del bambino
utilizzando lo stesso cucchiaio o forchetta che poi userà
per introdurlo nella bocca del piccolo. Ogni volta che ciò
succede, la posata usata si contamina con la saliva
materna: ciò comporta una immediata trasmissione
batterica madre-figlio per via salivare. La saliva proveniente
da una madre, il cui stato di salute odontoiatrico sia buono,
non creerà alcun problema. Non sarà cosi nel caso di
presenza di patologie attive nella bocca della mamma.
La prevenzione odontoiatrica in gravidanza, quale primo
e riconosciuto momento di protezione della salute
oro-dentale del nascituro, deve essere in grado di conseguire
alcuni obbiettivi, che sono ben riassunti nelle linee guida
sulla “Prevenzione orale in epoca perinatale” edite dalla
American Academy of Pediatric Dentistry, AAPD, 2009:
1. Diminuire la carica batterica salivare della mamma, sia
intervenendo per tempo nell’eliminare tutte le patologie
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odontoiatriche presenti, sia adottando tutti i presidi di
mantenimento di una corretta igiene orale quotidiana.
Nell’ultimo periodo della gravidanza sarà utile, sotto
indicazione e stretta osservazione dell’odontoiatra, l’uso di
colluttori a base di clorexidina e di chewing gum allo xilitolo.
2. Evitare la precoce colonizzazione batterica del cavo orale
da parte di batteri cariogeni, per evitare la formazione di
una placca batterica orale ricca di batteri cariogeni.
Nella dieta alimentare quotidiana della madre in gravidanza,
viene spesso aggiunta la somministrazione di una dose
integrativa di fluoro per via sistemica. Ciò non serve: le
“Linee guida per la prevenzione della carie nei bambini
(0-12 anni)”, emanate dalla Società Italiana di Odontoiatria
Infantile (S.I.O.I- 2008), hanno infatti evidenziato che non
c’è nessuna evidenza scientifica riguardo alla efficacia di integratori a base di fluoro rispetto alla prevenzione della
carie né nel nascituro né nella madre.
NOI MAMME... IN SALUTE
Per quanto riguarda la prevenzione odontoiatrica del
neonato, esistono alcune consapevolezze. Innanzitutto, per
quanto possibile, il bambino andrà allattato con latte
materno, la cui efficacia, quale fattore alimentare protettivo
e anti carie, trova una moderata sebbene positiva evidenza
scientifica.
Il periodo più importante per la prevenzione oro-dentale
nella fase perinatale è quello compreso fra i 3 e i 30 mesi:
in questa fase della vita del bambino, infatti, avviene la
comparsa dei primi denti decidui (i denti da latte) e si avvia
e si completa la composizione della placca batterica del
cavo orale, le cui caratteristiche finali potranno essere
fortemente condizionate dallo stato di salute odontoiatrica
della madre e dalle attenzioni poste nell’evitare o ridurre il
contagio batterico salivare madre-figlio.
Un gioco realizzato con i genitori: cosa c’è di più divertente?
Utilizzare integratori sistemici di fluoro, solo ed unicamente
se consigliato dal proprio dentista: in questa fase della vita
del bambino è opportuno che sia l’odontoiatra a valutare
se sia necessario prescrivere una somministrazione
integrativa di fluoro, che va meditata in base ad una serie
di variabili legate alle caratteristiche della dieta del
bambino e alla idrologia dell’area di residenza.
Come fare? Utilizzate posate differenti: una sarà utilizzata
per il solo assaggio, mentre l’altra sarà usata per portare
il cibo in bocca al bambino. O, ancora, non pulite il ciuccio
portandolo prima nella bocca della mamma.
In epoca di svezzamento pulire delicatamente le gengive
del bambino con una piccola garza: ciò consentirà al
bambino di prendere confidenza con le manovre di pulizia
del cavo orale, che si tradurrà nel tempo nella abitudine
quotidiana alla igiene orale.
Appena possibile iniziare la pulizia dei denti da latte,
avendo cura di utilizzare uno spazzolino da denti per
bambini: lo spazzolamento dovrà essere eseguito dai
genitori e potrà realizzarsi nello stesso momento in cui i
genitori laveranno i propri denti. Lo scopo è quello di creare
un modello ed un rinforzo comportamentale positivo, utile
a superare ogni barriera di diffidenza da parte del bambino
nella introduzione dello spazzolino nella bocca.
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