Confindustria alla conta dei voti Verso la sfida tra

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Confindustria alla conta dei voti Verso la sfida tra
Il nodo delle alleanze con i sostenitori di Regina e Bonometti. Veneto diviso
dustria: Vincenzo Boccia versus Alberto Vacchi. Parte il gioco delle alleanze. Regina può
garantire a Boccia i voti del Lazio. Bonometti appare più vicino a Vacchi. Ma la sua non è
una convergenza scontata. Fin
dall’inizio aveva fatto sapere:
«Non tratto sulle poltrone:
niente compromessi». Sabato,
però, Marco Bonometti è stato
visto parlare fitto fitto con Alberto Vacchi poco prima dell’udienza degli industriali dal
papa. Dalla parte di Bonometti
i voti di Brescia e di un pezzo di
Campania.
Ieri i Giovani di Confindustria si sono schierati formalmente per Vincenzo Boccia
(era nell’aria da venerdì, sei i
voti a disposizione sui 196 del
consiglio generale). La stessa
cosa aveva già fatto la piccola
impresa (16 voti).
Per quanto riguarda i territori, il Veneto rimanda la presa
di posizione ufficiale. Anche
se dopo l’incontro di ieri con i
candidati all’hotel Sheraton di
Padova qualcosa si comincia a
capire. I candidati hanno iniziato a parlare alle 10.30. Otto
domande. I temi principali:
MILANO Corsa a due per Confin-
di Rita Querzé
Confindustria alla conta dei voti
Verso la sfida tra Boccia e Vacchi
Le imprese
Vincenzo Boccia
Marco Bonometti
Aurelio Regina
Classe ‘64, di Salerno. È sostenuto
dai giovani di Confindustria
Presidente dell’Associazione
Industriale Bresciana, 61 anni
Nato a Foggia, 53 anni, è
appoggiato da Luigi Abete
20
per cento I voti
che deve avere
un candidato
per esporre il
programma
formazione e giovani, gestione
dell’associazione, Europa. Ma
la questione centrale restano
le relazioni industriali. Su questo Vacchi ha preso una posizione chiara: il punto di riferimento è il modello di Federmeccanica. Per Vincenzo
Boccia le relazioni industriali
devono essere un fattore di
competitività per il Paese e de-
vono ispirarsi al modello tedesco, impostato su uno scambio tra salario e produttività.
L’incontro è terminato a fine mattinata e dopo pranzo i
33 elettori del triveneto presenti in consiglio generale si
sono visti di nuovo. Dopo il
round di ieri la situazione era
la seguente: Confindustria di
Vicenza pro Boccia, Verona
Alberto Vacchi
Bolognese, 52 anni, è
sostenuto da Assolombarda
non pervenuta (rappresentanti assenti all’incontro del pomeriggio) il resto della regione per Vacchi. Entro la settimana l’obiettivo del presidente di Confindustria Veneto,
Roberto Zuccato, è fare un
punto per verificare la possibilità di convergere su una posizione comune in vista dell’arrivo dei saggi a Verona l’8 mar-
196
i voti
del consiglio
generale che
si esprimerà
il 31 marzo
zo per le consultazioni.
Ma come va nel resto del
Nord? Il tempo stringe per i
piemontesi (che vedranno i
saggi già il 3 marzo, giovedì
prossimo). Ma qui gli schieramenti non sono ancora chiari.
Per quanto riguarda la Lombardia, dopo Assolombarda
ieri anche Varese e Bergamo si
sono ufficialmente schierate
per Vacchi. Mantova parteggia
per Boccia come la Confindustria di Legnano (quest’ultima,
però, senza voti in consiglio).
Si devono ancora posizionare
Lecco-Sondrio e Como. L’Emilia Romagna si è allineata a
Vacchi. Il Sud con il salernitano Boccia.
Passaggio cruciale sarà la
presentazione dei programmi
il 17 marzo.
Nell’attesa, per farsi un’idea,
bisogna accontentarsi di
quanto trapela dagli incontri a
porte chiuse come quello di
ieri a Padova. Delle relazioni
industriali si è detto poco sopra. Per quanto riguarda la
struttura di Confindustria, secondo Alberto Vacchi andrebbe riorganizzata sull’esperienza dei territori più significativi
(meno romanocentrica?). Per
Regina i temi legati all’Europa
andrebbero seguiti dal presidente in prima persona. Boccia, invece, preferirebbe delegare.
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