Attività 2012/13 - Parco Arte Vivente

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Attività 2012/13 - Parco Arte Vivente
PAV | PARCO ARTE VIVENTE attività educative e formative 2012-­‐2013 PAV | Programma 2012-­‐2013 PAV – Via Giordano Bruno, 31 – 10134 Torino (+39) 011.3182235 I [email protected] I www.parcoartevivente.it 23.000 mq di parco con installazioni artistico-­‐ambientali, spazio espositivo interno e laboratori inseriti in un’area ex industriale della città Il Parco Arte Vivente s’inserisce nel sistema museale cittadino dell’arte contemporanea, già ricco e articolato, con una sua specificità: l’analisi e la sperimentazione dell’arte del vivente. Il PAV, sorto su un’area urbana in trasformazione, si delinea quale luogo di scambio, d’incontro e di ricerca sulle istanze artistiche contemporanee, intese quali vettori sociali per la comprensione della biosfera in cui siamo immersi. L’Art Program, diretto da Piero Gilardi e curato da Claudio Cravero, prevede mostre temporanee negli spazi interni e la realizzazione di progetti site specific nel parco a cura del paesaggista Gianluca Cosmacini. Il nucleo delle opere permanenti è costituito da Bioma, installazione ambientale interattiva di Piero Gilardi; Trèfle, organismo vegetale di Dominique Gonzalez-­‐Foerster; La Folie du PAV, struttura a forma di torre e osservatorio di Emmanuel Louisgrand; Pedogenesis_Orto-­‐Arca e Trasmutatore di Sostanza Organica di Andrea Caretto e Raffaella Spagna, orto urbano oggi coltivato da un gruppo di cittadini; Jardin Mandala, percorso botanico del paesaggista Gilles Clément, e ancora Corpo Vegetale e Focolare, installazioni vincitrici delle due edizioni del concorso PREMIO PAV. Le esposizioni temporanee coinvolgono artisti italiani e internazionali, spesso con la collaborazione di ricercatori e biotecnologi, nella messa a punto di installazioni e progetti intorno alle tematiche proprie dell’Arte del vivente. Si tratta di una declinazione delle tendenze contemporanee che nel suo insieme comprende la Bioarte, la Biotech art e l’Arte cosiddetta ecologica; sperimentazioni che includono materiali organici e inorganici, e dove la vita – con le attuali riflessioni bioetiche sull’uso di determinate pratiche – è indotta anche attraverso mezzi biotecnologici. Il PAV propone attività artistiche, culturali e laboratoriali che proiettano la dimensione individuale dei singoli all’interno di un contesto sociale collettivo, così come tracciato dalla ricerca di arte come vita, dagli Happening di Kaprow (diventati in seguito eventi e poi attività) e dalle pratiche artistiche relazionali. La metodologia adottata tiene conto di due sostanziali prassi di lavoro: la conduzione di workshop da parte degli artisti presenti nell’ambito dell’Art Program, che spesso si traduce nella restituzione di opere collettive, e le azioni di laboratorio che si addentrano nella processualità, struttura e sintassi dell’opera d’arte. In questo modo si attivano i saperi di cui ciascuno è portatore allo scopo di incentivare la partecipazione attiva dei cittadini alla vita culturale, sensibilizzando a temi ambientali attraverso lo studio e la sperimentazione dei linguaggi espressivi della contemporaneità. Laboratori, workshop, percorsi, incontri pubblici, curati da Orietta Brombin, sono concepiti come approfondimenti delle opere esposte, con il fine di facilitarne la comprensione e la contestualizzazione e possono essere vissuti come vere e proprie esperienze sociali. Le azioni di laboratorio, che agiscono all’interno del campo etico-­‐estetico dell’arte del vivente, attivano spunti concreti, meccanismi di consapevolezza che possono preludere a una reale trasformazione dei comportamenti e delle attitudini. Il riflesso concreto di queste azioni partecipative si manifesta con programmi svolti in collaborazione con la cittadinanza e con enti territoriali come le biblioteche civiche, i Centri diurni della Città, le Associazioni, le ASL. In particolare, ai pubblici con disabilità o disagio psichico sono dedicati percorsi accessibili, dalla visita alle mostre ai programmi in atelier. 1 2012 L’ETHOS DEL VIVENTE, la bioarte come bene comune Nato da una serie di riflessioni emerse durante i seminari interni del PAV sul comune senso di disagio e impotenza dell’uomo nel riuscire a vivere “in armonia ed equilibrio con la natura”, l’inquadramento tematico del 2012 è intorno all’Ethos del Vivente. Essendo inevitabilmente dipendenti dall’aria che respiriamo, dall’acqua che beviamo e dalle risorse che solo il pianeta può fornirci, sopravviviamo in virtù della nostra capacità di relazionarci con il mondo. E le relazioni di co-­‐dipendenza tra gli esseri viventi, umani e non, si basano essenzialmente sulle azioni proprie della cura tipiche dei comportamenti “biofili”. Con il termine Biofilia – nell’accezione proposta dall'etologo Wilson nel 1984 – si intende la propensione a osservare con un sentimento di empatia ogni forma di vita e tutto ciò che la ricorda (Edward O. Wilson, The Future of Life, Alfred A. Knopf P., New York, 2002). A seguito degli interventi artistici e delle narrazioni suggerite da Etienne de France, con la mostra Tales of a Sea Cow, dai progetti finalisti del PREMIO PAV 2012, dall’esposizione documentale del percorso New Alliance del CAE/Critical Art Ensemble e dall’Unicum di Diego Scroppo, il programma dedicato all’Ethos del Vivente prosegue nell’autunno con The sun behind the clouds, doppia personale di Ettore Favini e He-­‐He. Le opere in mostra immergono il visitatore nell’atmosfera visionaria e pluriforme suggerita dalla nuova etica ambientale, anticipando così il tema del 2013 intorno al dibattito sull’Internaturalità. 2013 INTERNATURALITÀ Oggetto del programma 2013 del PAV è l’analisi di una serie di pluralità di sguardi intorno al concetto di natura. Verso un’idea di internaturalità. È da chiedersi ad esempio se la natura sia oggetto strumentale per l’uomo. O se non possa, invece, divenirne soggetto con cui ci relazionarsi al pari di altre forme viventi. Ci si chiede allora se la natura sia buona o cattiva. E ancora, se diciamo naturale, si può individuare qualcosa che è per definizione sinonimo di buono? La molteplicità che investe l’idea di natura, che nella contemporaneità si trova quasi forzatamente a convivere, specie nel dibattito tra le diverse culture, non solo porta al concetto di multinaturalismo (vale a dire la presenza di una serie di interpretazioni a priori discordanti), ma necessita sempre più, e con urgenza, di una sua coniugazione. Sul superamento della dicotomia natura vs cultura – poiché il discorso sulla natura è in prima istanza già un prodotto culturale – l’antropologo ed etnografo francese Philippe Descola ragiona ad esempio attraverso due nuove possibili categorie: l’umano e il non umano (Philippe Descola, Par-­‐delà nature et culture, Paris, Gallimard, 2005). Si tratta di dualismi che escludono precise griglie etnografiche, e che confermano la presenza di infinite nature-­‐culture che hanno punti di vista distinti su quell’unica natura ormai per definizione instabile: la biosfera, ossia il mondo nel quale ci muoviamo, pensiamo, sentiamo e ci emozioniamo. Infine, l’internaturalità, al pari della nozione di interculturalità anche qui utilizzata in luogo di multiculturalismo, diviene espressione, più che concetto, del desiderio di costruire un terreno comune, forse ricombinatorio e non risolutivo, ma quantomeno integrante rispetto alle alterità di cui tutti facciamo parte. Il tema Internaturalità è così declinato nel 2013 attraverso laboratori ed esposizioni. A partire dalla retrospettiva PIERO GILARDI_recent works 2008-­‐2013, che presenta installazioni interattive, tra natura e artificio, scelte nella produzione degli ultimi cinque anni dell’artista torinese, il programma prevede la messa a punto di PAV(id)illion, progetto per una “cellula abitativa” generatrice di un insediamento allargato nel parco, e prende corpo tangibile con Internaturalità, una mostra inevitabilmente collettiva per via della pluralità di sguardi evocati. I visitatori assisteranno al dialogo tra opere rappresentative che hanno anticipato alcuni aspetti delle attuali problematiche circa la relazione tra esseri viventi e ambiente, e installazioni realizzate invece appositamente per il PAV da artisti italiani e internazionali. Tra gli artisti: Henrik Håkansson, Andrea Caretto & Raffaella Spagna, CAE/Critical Art Ensemble, Piero Gilardi, Gabriella Ciancimino, Brigitte de Malau, Filippo Leonardi, Nja Madhaoui e Agostino Ferrari, Norma Jeane, Lucy e Jorge Orta, Diego Scroppo, Uli Westphal. 2 ATTIVITÀ EDUCATIVE E FORMATIVE 2012-­‐2013 SETTEMBRE Giovedì 20 | EDUCAZIONE E FORMAZIONE PRESENTAZIONE PROGRAMMA 2012/2013 Introduzione ai nuovi laboratori, corsi di formazione e workshop con gli artisti rivolta a insegnanti, educatori, operatori culturali, cittadini. Ore 16 FORMAZIONE Le attività proposte sono rivolte a insegnanti, educatori, operatori culturali, studenti e adulti SETTEMBRE Giovedì 13 | Venerdì 14 |Sabato 15 | FORMAZIONE Summer School | IN/OUT/AROUND, conoscere le percezioni per comunicare e sperimentare l’arte Il percorso estende l’esperienza estetica alle più diverse capacità percettive e riguarda i seguenti temi di approfondimento: i sensi come medium nell’arte, l’inclusione sociale nei progetti territoriali accessibili, l’approccio filosofico alla visione, le innovazioni del Design for all, gli esempi di applicazione dell’accessibilità museale: didascalie in corpo sedici, traduzioni in linguaggio Braille, mappe tattili, visite guidate accessibili e oggetti concreti da esplorare toccandoli. Ore 10-­‐13 / 14.30-­‐17.30, sessioni di studio e conversazione alternate a laboratori accessibili, CASTELLO DI RIVOLI Sabato 15 Ore 15-­‐17, tavola rotonda e conclusioni, sala di Goshka Macuga, CASTELLO DI RIVOLI In collaborazione con: Accademia Albertina delle Belle Arti, Città di Torino, Divisione Servizi Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie, Settore Disabili, UICI-­‐Unione italiana ciechi e ipovedenti, Associazione Tactile Vision, Torino 3 NOVEMBRE Lunedì 19| FORMAZIONE INVENTARE PAESAGGI SOCIALI L’arte nell’ambiente come processo di benessere collettivo Ciclo di quattro incontri formativi teorici e laboratoriali rivolti a insegnanti, educatori, operatori culturali, studenti e adulti. L’arte, dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri, è uscita dagli spazi istituzionali privilegiati per ricercare una prossimità con la vita reale, lo spazio pubblico, la comunità. Proprio su questi presupposti si fondano le azioni site specific dell’arte ambientale e militante contemporanea, come anche di gruppi e associazioni che pongono la partecipazione dei cittadini al centro del processo di trasformazione. Il paesaggio, influenzato da metamorfosi continue, è interessato da sviluppi sociali e rigenerativi che non possono non tenere conto della responsabilità collettiva e dei singoli, sostenibilità delle risorse impiegate, ricerca di funzioni di utilità diffusa, cura di spazi formati attraverso processi di consapevolezza e costruzione di senso. Uscite “sul campo” urbano, progettazione partecipata, costruzione di luoghi di dialogo e relazione che continuano nel tempo, ne costituiscono l’impianto metodologico. Secondo Martin Heidegger, l’origine sta davanti a noi, perché ciò che sarà costruito pone le radici, continuamente, nel presente. Progettare nuovi paesaggi sociali significa tenere conto anche di tutte le possibili alterità comprese nelle dimensioni del vivente. Si muovono in questo solco Henrik Håkansson, che registra i pattern prodotti da svariate specie, Seçil Yaylali, che studia l’habitat dei chirotteri, Alessandro Quaranta e Filippo Leonardi, che spezzano la rigidità del punto di osservazione e si pongono empaticamente al di là degli schemi antropocentrici. Su un piano più strettamente urbano e militante il CAE, gli He-­‐He, Lucy e Jorge Orta sottolineano la precarietà di cui i nuovi paesaggi sociali devono tenere conto. Alterità, socialità, precarietà e critica a un sistema in crisi e in mutazione, sono le parole chiave di questo percorso di ricerca artistico-­‐progettuale. 1 | L’arte relazionale e gli sviluppi attuali. Indagine sul binomio pubblico/privato: esempi, progetti e sperimentazioni. Ore 16.30-­‐19 Lunedì 26| FORMAZIONE INVENTARE PAESAGGI SOCIALI L’arte nell’ambiente come processo di benessere collettivo Ciclo di quattro incontri teorici e laboratoriali rivolti a insegnanti, educatori, operatori culturali, studenti e adulti 2 | Il rapporto con la natura nell’arte ecologica: esercizi di re-­‐incanto Ore 16.30-­‐19 DICEMBRE Lunedì 3| FORMAZIONE INVENTARE PAESAGGI SOCIALI L’arte nell’ambiente come processo di benessere collettivo Ciclo di quattro incontri teorici e laboratoriali rivolti a insegnanti, educatori, operatori culturali, studenti e adulti 3 | La scuola e gli spazi istituzionali come luoghi d’intervento artistico e sociale. Ore 16.30-­‐19.00 Lunedì 10| FORMAZIONE INVENTARE PAESAGGI SOCIALI L’arte nell’ambiente come processo di benessere collettivo 4 | La città, la strada, gli spazi commerciali, il web: luoghi della cultura partecipativa. Ore 16.30-­‐19.00 4 LABORATORI Le attività, per scuole e gruppi si svolgono durante la settimana dal martedì al venerdì, su prenotazione. I laboratori, condotti da Sylvia Mazzoccoli e Francesca Doro, sono declinati in base alle differenti fasce d’età, si rivolgono sia alle scuole che al pubblico adulto interessato a un apprendimento continuo e permanente e sono strutturati in quattro campi pluridisciplinari d’indagine: Biologia Creativa, Microsguardi, Ibridazioni e Paesaggi. Microsguardi In questo ambito specifico, con i metodi propri dell’osservazione scientifica e artistica, vengono analizzati fenomeni naturali e sociali che necessitano di un focus specifico poiché, essendo costantemente sotto gli occhi di tutti, finiscono spesso per passare inosservati. Vengono inoltre proposte sperimentazioni più sottilmente sensibili che riguardano anche le difficoltà percettive. GEO KIT Il lavoro di immersione nella foresta pluviale peruviana praticato da Lucy e Jorge Orta per studiare lo stato della flora e della fauna amazzonica e poi restituire al pubblico una visione ravvicinata e partecipe di quella natura, è paradigmatico della ricerca artistico-­‐ambientale in atto. Analogamente, l’attività di laboratorio parte dall’esperienza sensoriale e visiva del modulo interattivo Rilievi di Natura, all’interno del percorso Bioma, e dell’opera Ipogea di Piero Gilardi. L’analisi e l’osservazione a grande scala di frammenti di elementi naturali permettono di inserirsi nella visione macroscopica e, come in una indagine speleologica, di entrare nella materia stessa del vivente. La natura offre spesso sorprese inaspettate: i geodi, cavità di dimensioni variabili interne alle rocce e rivestite di cristalli, si rivelano solo a seguito di una frattura. La Caverna di Cristallo di Naica, Messico, è un gigantesco ambiente dove si trovano le più grandi formazioni traslucide naturali (selenite) che si conoscano al mondo, un agglomerato di architetture minerali ricco di riflessi e trasparenze. In sede di laboratorio, sono realizzati oggetti tridimensionali per scoprire e far propri i segreti custoditi da secoli nell’ossatura stessa della terra. 5 DELICATESSEN In una sua intervista, Michel Blazy, artista che utilizza la materia commestibile come medium artistico, spiega: “Ciò che si acquista al supermercato ha un aspetto molto plastico, brilla come la pittura acrilica, e per me è importante che ciò che utilizzo nei miei lavori provenga inizialmente dall’industria. Il mio riferimento è la natura, ma trasformata dall’industria. Utilizzando questi prodotti industriali compio un percorso inverso… come se li rimettessi nel circuito naturale.” Il rapporto con il cibo è stato anche indagato dall'artista Norma Jeane che ha introdotto una riflessione sui modelli consumistici, basati sull’eccesso e sullo sperpero, sul concetto di accumulo e spreco. Uli Westphal, con Shelf Life, riflette sui dispositivi che vengono utilizzati per rendere ancora più appetibili e seducenti i prodotti in commercio. Per Brigitte De Malau, così come per il collettivo Terra Terra con l’opera Focolare, il cibo e la sua condivisione diventano la piattaforma ideale per attivare il dialogo e il confronto tra rituali e tradizioni. In laboratorio, vengono indagati alcuni alimenti selezionati presenti in commercio nella grande distribuzione: bonbons, caramelle, confetture o biscotti, possono essere sperimentati dal punto di vista della forma, della texture, del colore e del sapore. Lenti d’ingrandimento, microscopi, telecamera e video proiettore vengono utilizzati come strumenti per un progressivo aumento dell’attenzione, avvicinando i partecipanti ad un’estetica inedita e dinamica, attenta ai gesti della vita quotidiana e alle implicazioni creative del cibo che è parte fondamentale del nostro processo biologico. L’ALFABETO INVISIBILE DELLA TERRA Nel laboratorio il campo d’indagine si focalizza sulla percezione tattile e olfattiva e sulla capacità di comunicare attraverso l’interazione di molteplici linguaggi: la materia artistica, il testo scritto, la pratica del giardinaggio. La realizzazione di una porzione di giardino, seminato a erba e segnato da una scritta in braille (o stampatello) tracciata con sfere di idrogeli, è l’esito dell’attività realizzabile con l’ausilio del solo tatto. I materiali impiegati sono tratti dal repertorio del vivente e riuniscono insieme l’antico rito della semina e la linearità comunicativa del codice Braille o del codice alfanumerico. Parole effimere, adagiate sulla terra, e semi pronti a germinare determinano il disegno di impianti coltivati, unione di natura e cultura attenta alla fragilità di insolite modalità percettive, atti concreti che si allineano all’attenzione per la comunicazione accessibile adottata in occasione degli allestimenti di mostre come quelle di Evgen Bavcar (2011) ed Etienne de France (2012). Paesaggi In questo campo d’indagine sono comprese coniugazioni interdisciplinari fra le arti visive e l’architettura, l’urbanistica e il design. Si indaga l’ambiente circostante, urbano e naturale, attraverso sperimentazioni focalizzate sull’esempio sia delle opere site specific presenti nel parco sia delle opere presentate in occasione delle mostre temporanee. 6 GESTO D’EQUILIBRIO La costante e progressiva trasformazione del paesaggio è legata, oltre che ai cambiamenti climatici del nostro pianeta, anche e soprattutto a questioni di carattere sociale e culturale. Nel Manifesto del Terzo Paesaggio di Gilles Clément emerge che l’esplorazione e la lettura della natura introducono a un livello di consapevolezza più profondo e intimo dell’ambiente e da questo punto di partenza è possibile capacitarci dei cambiamenti repentini derivati da un uso strumentale dei territori. Riscaldamento globale, disastri ambientali, sfruttamento di fonti energetiche non rinnovabili, sono alcuni dei sintomi che mettono in evidenza la frattura tra uomo e ambiente. Le opere di Ettore Favini e del duo He-­‐He invitano, partendo dall’analisi di fenomeni naturali, alla sensibilizzazione di alcuni temi legati alla tutela dell’ambiente. In sede di laboratorio si cercheranno corrispondenze tra i dati atmosferici giornalieri e i livelli di alterazione dovuti all’inquinamento. Pesi e proporzioni potranno essere visualizzati mediante la costruzione di mobiles, con l’obiettivo di ricercare, nel continuo mutare delle condizioni, un possibile equilibrio. ZUT (ZONA URBANA DI TRASFORMAZIONE) Il PAV è uno spazio pubblico con una storia di continue trasformazioni. Quello che ora è territorio destinato a parco e museo cittadino è stato classificato dal Piano Regolatore di Torino quale Zona Urbana di Trasformazione (ZUT). Il piano delle trasformazioni della città e del territorio prevede che le aree ex industriali dismesse siano riconvertite secondo precise regole morfologiche, ambientali ed ecologiche – soprattutto a scopo residenziale – liberando il maggior spazio orizzontale per i servizi pubblici ai cittadini. Il territorio del PAV è un territorio nuovo, ancora in via di trasformazione, sede – fino all’inizio degli anni Novanta – della fabbrica Framtek e prima ancora della grande cascina La Riviera. Se in Trèfle, opera di Dominique Gonzales-­‐Foerster, sono ancora visibili i resti di pietrame e macerie derivanti dalla demolizione della fabbrica, l’opera Scavo di Lara Almarcegui (2009) ha messo in luce una ancora più ricca stratigrafia del suolo, oltre a numerosi materiali inerti riaffiorati in superficie. In sede di laboratorio, la collezione di tali reperti è utilizzata quale testimonianza della trasformazione, dove i frammenti di memorie diventano silhouettes per la creazione di nuovi paesaggi. Biologia Creativa Il campo di ricerca comprende tipologie di laboratorio inerenti alle opere che trattano le strutture del vivente analizzate da molteplici angolazioni. L’obiettivo è rendere accessibili alcuni dei meccanismi biologici attraverso il medium dei linguaggi propri dell’arte e spostare l’asse dell’antropocentrismo, portando i contenuti analizzati su un piano di orizzontalità dei fenomeni. 7 LET’S GLOW UP! Glow Up! è un percorso creativo e scientifico, inaugurato nel 2007, che ha come tema di interesse la luce quale strumento di comunicazione ed espressività. La bioluminescenza è un fenomeno misterioso, visibile nelle profondità degli oceani o nell’oscurità di luoghi inaccessibili e nascosti. Lucciole, alghe, vegetali, funghi e molte famiglie di batteri sono accomunati da una reazione chimica che utilizza energia per produrre luce. Questa funzione biologica si manifesta grazie a una sostanza organica, la GFP -­‐ Green Fluorescent Protein. La luce, elemento paradigmatico nell’ambito delle ricerche artistiche di ogni tempo, diviene medium estremo per artisti come Francesco Mariotti e Diego Scroppo che indagano i meccanismi della bioluminescenza a fini estetici, etici e ambientali. In sede di laboratorio, la modellazione di animali e vegetali, scelti per le loro caratteristiche naturali di luminescenza, permette di creare sculture visibili al buio. BIO JELLY POP Questa tipologia di laboratorio viene associata, in qualità di ulteriore possibilità di sperimentazione, all’opera basata sulla ricchezza combinatoria delle mutazioni naturali catalogate dal punto di vista del colore e della forma da Uli Westphal. L’attività vitale di ogni organismo è legata al DNA, sistema combinatorio sensibile agli stimoli esterni che è in grado di autoreplicarsi, consentendo così il passaggio di informazioni da una cellula all’altra, e che si configura come piano progettuale di ogni essere vivente. In laboratorio è utilizzato l’Agar agar, un polisaccaride estratto da alghe rosse impiegato sia per uso alimentare che in microbiologia per i terreni di coltura. Lo zucchero, sostanza gelificante solubile in acqua, termoreversibile (se sciolto alla temperatura di 90°, raffreddando torna solido), permette di realizzare sculture traslucide e delicate nelle quali inglobare, come nella “ricetta” della sequenza delle proteine che compongono il DNA, materiali, colori e caratteri unici. Ibridazioni Il PAV è un parco in costante trasformazione e si pone quale teatro vivente d’ibridazione, luogo di incontro e di incrocio fra istanze culturali, paesaggi e sistemi tecnologici. Le proposte di laboratorio offrono l’opportunità di indagare, con spirito analitico e creativo, le possibili germinazioni di intrecci e ricombinazioni tra natura e cultura. 8 RERUM NATURAE Nel I sec. a.C. Tito Lucrezio Caro scrisse La Natura delle cose, poema nel quale venivano indagate, nel tentativo di trovare una spiegazione razionale ai fenomeni naturali, sia la realtà stessa della natura sia il ruolo dell'uomo in relazione ad essa. Ed è proprio la relazione tra uomo e natura che artisti come il CAE (Critical Art Ensemble), Gabriella Ciancimino o Caretto/Spagna indagano in modo creativo e realmente consapevole in ogni loro opera. I metodi dell’investigazione scientifica non possono prescindere dalla rigorosa catalogazione dell’esistente. Nelle più attuali ricerche nel campo delle biotecnologie, vengono create precise entità che potrebbero, un giorno, entrare a far parte del regno naturale. La molteplicità delle nature porta inevitabilmente all’intreccio e all’ibridazione delle stesse. In una visione interculturale e internaturale, la missione biologica di ogni seme, così come degli esseri umani, è quella di trovare spazi fertili nei quali esprimere le proprie potenzialità. L’attività di laboratorio, condotta a partire dall’analisi delle forme e delle funzioni di sementi presenti in natura, porta alla creazione di “semi” che contengono al loro interno tutto ciò che, metaforicamente, è in attesa di germogliare. COLTIVARE SEGNI La scrittura, intesa come complesso insieme di grafemi, esattamente come la natura, è capace di migrare, di trasformarsi e di ibridarsi con altre culture. Il segno grafico è il primo mezzo di comunicazione e interazione tra popoli di diverse provenienze. Nel segno originariamente è contenuto un dato, un suono o una forma, un contenuto, e come tale, può essere trasmesso sia in modo lineare sia sull’onda del paradosso concettuale, come nel lavoro di Cesare Pietroiusti. L’incontro fra le culture passa anche attraverso l’incrocio, la fusione e la rielaborazione dei segni. Agostino Ferrari e Nja Madhaoui compiono un’azione forte, sia da punto di vista culturale sia politico, combinando in maniera astratta due differenti stilemi grafico-­‐pittorici, dando vita ad un’opera che affronta i temi dello scambio e della relazionalità. Il laboratorio, concepito come un work in progress, offre la possibilità di confrontarsi con diversi codici o linguaggi (la parola, il suono, la forma), con le potenzialità della loro ibridazione, forza formale ed evocatrice. GUIDA GALATTICA In Guida galattica per autostoppisti, celebre e fortunato romanzo fantascientifico scritto da Douglas Adams nel 1979, il protagonista Arthur Dent scopre l’esistenza di un universo sconosciuto e di diversi piani dimensionali. La ricerca scientifica è in rapida evoluzione, dalla scoperta al Cern di Ginevra del bosone di Higgs all’atterraggio della sonda Curiosity sulla superficie inospitale di Marte. Tra nubi di ghiaccio e tempeste di sabbia, la sonda robot partita a novembre rimarrà sul pianeta alieno per la durata di un anno marziano (circa due anni terrestri). L’evento scientifico, tecnologico e fortemente mediatico, ha come preciso scopo la ricognizione di possibili forme di vita a livello microbico, e pone le basi di un esperimento che ambisce a una nuova frontiera dell'esplorazione spaziale con viaggi umani previsti entro il 2020. In chiave artistica la ricerca e l’esplorazione di altre dimensioni del vivente toccano il fecondo tema dell’incontro con l’alterità. Henrik Håkansson registra i pattern prodotti da svariate specie viventi, Seçil Yaylali studia l’habitat dei chirotteri, Alessandro Quaranta sposta il punto di osservazione sulla percezione dei volatili di cui osserva la capacità comunicativa Filippo Leonardi. In laboratorio si costruiscono dispositivi di comunicazione immaginaria con i più diversi soggetti di cui si ignora il linguaggio e con i quali si desidera stabilire una comunicazione. 9 DOMENICA=WORKSHOP I laboratori della domenica pomeriggio sono momenti collettivi che permettono di approfondire le tematiche emergenti dalle opere esposte, con il fine di facilitarne la comprensione e la sperimentazione. L’arte contemporanea, la natura e la scienza sono i saperi al centro di questi appuntamenti di laboratorio pensati per il tempo libero comune di adulti e bambini. Condotti da esperti in vari campi disciplinari e dallo staff del PAV, gli incontri di laboratorio mettono a disposizione del pubblico, oltre al parco verde, spazi, strumenti e materiali utili per esperienze ludiche e di conoscenza volte alla riappropriazione di luoghi e tempi sempre più difficili da conquistare. Si tratta di momenti sociali corali, dove le persone sono impegnate nella realizzazione di un progetto comune e che infrangono l’abitudine a separare le età, i generi, le differenze. SETTEMBRE Domenica 30 | LABORATORIO Biologia Creativa/ LET’S GLOW UP! Lucciole, alghe, vegetali, funghi e molte famiglie di batteri sono accomunati da una reazione chimica che utilizza energia per produrre luce. In sede di laboratorio, la modellazione di animali e vegetali, scelti per le loro caratteristiche naturali di luminescenza, permette di creare sculture visibili al buio. Ore 15-­‐17, laboratorio per tutti; a seguire visita alle esposizioni DICEMBRE Domenica 16 | LABORATORIO Microsguardi/DELICATESSEN Lenti d’ingrandimento, microscopi, telecamera e video proiettore sono utilizzati come strumenti per un progressivo aumento dell’attenzione, avvicinando i partecipanti ad un’estetica inedita e dinamica, attenta alle implicazioni creative del cibo in quanto parte fondamentale del nostro processo biologico. Ore 15-­‐17, laboratorio per tutti; a seguire visita alle esposizioni 10 GENNAIO 2013 Domenica 13| LABORATORIO Paesaggi/GESTO D’EQUILIBRIO In sede di laboratorio si cercheranno corrispondenze tra i dati atmosferici giornalieri e i livelli di alterazione dovuti all’inquinamento. Pesi e proporzioni potranno essere visualizzati mediante la costruzione di mobiles, con l’obiettivo di ricercare, nel continuo mutare delle condizioni, un possibile equilibrio. Ore 15-­‐17, laboratorio per tutti; a seguire visita alle esposizioni FEBBRAIO Domenica 24 | LABORATORIO Microsguardi/L’ALFABETO INVISIBILE DELLA TERRA Il laboratorio, originato dal programma di accessibilità a tutti i pubblici, è basato sulla capacità di collaborazione tra i partecipanti e si focalizza sulla percezione tattile, olfattiva, sulla capacità di comunicare attraverso l’interazione di molteplici linguaggi: la materia artistica, il testo scritto, la pratica del giardinaggio. Ore 15-­‐17, laboratorio per tutti; a seguire visita alle esposizioni MARZO Domenica 24| LABORATORIO Microsguardi/GEO KIT I geodi, oggetti totemici custoditi da secoli nell’ossatura della terra, serbano e custodiscono al loro interno un agglomerato di architetture minerali ricco di riflessi e trasparenze. Dal loro studio, e grazie a un kit di costruzione, sono realizzate sculture tridimensionali. Ore 15-­‐17, laboratorio per tutti; a seguire visita alle esposizioni APRILE Domenica 21 | LABORATORIO Ibridazioni/COLTIVARE SEGNI Il segno grafico, che è il primo mezzo di comunicazione e interazione tra popoli di diverse provenienze, è lo spunto per un work in progress di confronto con più codici o linguaggi (la parola, il suono, la forma), con le potenzialità della loro ibridazione. Ore 15– 17, laboratorio per tutti; a seguire visita alle esposizioni MAGGIO Domenica 26 | LABORATORIO Ibridazioni/DENTRO A LE SEGRETE COSE L’attività di laboratorio mette in luce le strutture nascoste degli organismi viventi, catturate con una tecnica che sta a metà tra la fotografia e la pittura. Attraverso l’uso di matrici si realizzano chimigramma (termine composto da chimica e scrittura, o segno), immagini ottenute su carta fotosensibile senza l’ausilio della macchina fotografica e fuori dalla camera oscura. Ore 15-­‐17, laboratorio per tutti; a seguire visita alle esposizioni GIUGNO Domenica 30 | LABORATORIO Ibridazioni/GUIDA GALATTICA In Guida galattica per autostoppisti, celebre e fortunato romanzo fantascientifico scritto da Douglas Adams e pubblicato nel 1979, il protagonista Arthur Dent scopre l’esistenza di un universo sconosciuto e di diversi piani dimensionali. In laboratorio si costruiscono dispositivi di comunicazione immaginaria con i più diversi soggetti di cui si ignora il linguaggio e con i quali si desidera stabilire una comunicazione. Ore 15-­‐17 laboratorio per tutti, a seguire visita alle esposizioni 11 ART PROGRAM / WORKSHOP Le attività di workshop prevedono un coinvolgimento attivo e permanente del pubblico del PAV e sono rivolte agli adulti, ai giovani artisti, agli studenti universitari e a quanti siano interessati a vivere un’immersione concreta in eventi artistico-­‐culturali e laboratoriali dove la dimensione individuale dei singoli si proietta all'interno di un contesto sociale collettivo. I workshop, previsti per gruppi di circa 15 persone e della durata di uno o più giorni, possono generare processi aperti di indagine individuale. Oppure, attraverso la condivisione delle prassi artistiche, possono portare alla realizzazione di veri e propri esiti partecipati con la conseguente esposizione dell’opera prodotta. SETTEMBRE Domenica 23| WORKSHOP Workshop_27/METODO NEW ALLIANCE Azione finale del percorso New Alliance che ha interessato la coltivazione di piante riconosciute dalla legislazione – europea, nazionale e locale – quali “specie a protezione assoluta”. L’esito del processo, attivato dal CAE, mette a disposizione dei partecipanti al workshop circa 100 piante di Catananche caerulea, pronte per essere collocate nei siti d’accoglienza. Per proteggerci reciprocamente. Ore 10-­‐12, illustrazione del metodo New Alliance Ore 14-­‐17, uscita sul campo per la messa a dimora in diversi siti della città delle piante di Catananche caerulea OTTOBRE Venerdì 12 e sabato 13| WORKSHOP Workshop_28/BRUTTI MA BUONI condotto da Seçil Yaylali Nel parco del PAV sono presenti diversi esemplari di pipistrelli e, con la collaborazione dei cittadini, intendiamo realizzare una produzione collettiva di rifugi accoglienti per offrire loro un habitat favorevole. Anche se i Chirotteri, l'ordine cui appartengono i pipistrelli, sono tra tutte le specie di mammiferi classificate i più numerosi (sono un terzo delle specie dei mammiferi terrestri italiani), alcune delle loro colonie sono in serio pericolo, a causa delle sfavorevoli condizioni ambientali generate dall’attività umana e dei pregiudizi che le persone nutrono nei loro confronti. E questo nonostante siano di particolare interesse scientifico per il raffinato sistema di ecolocalizzazione e quali alleati nella lotta bio-­‐integrata contro le zanzare. Venerdì, ore 15-­‐17 | Sabato, ore 10-­‐17 12 GENNAIO Sabato 12| WORKSHOP Workshop_29/La fabbrica del colore condotto da Christophe Spoto Christophe Spoto, artista brasiliano, nella sua visita al PAV porta la conoscenza di antiche tecniche tradizionali sperimentate dopo la sua permanenza all’Accademia di Carrara, periodo in cui ha avuto la possibilità di visitare musei fondamentali per la storia della pittura come la Galleria degli Uffizi a Firenze. La giornata di lavoro porta alla realizzazione di colori ottenuti con preziosi pigmenti naturali dove, alla collezione dei principali colori della storia della pittura rinascimentale che saranno composti in pastiglie per acquerello, si aggiungono le sperimentazioni della ricerca di colori inediti ottenuti direttamente dalla raffinazione delle diverse terre del PAV. Nel segno della scienza degli elementi naturali trasformati in raffinati prodotti culturali, gli ingredienti della giornata di laboratorio sono sostanze minerali e vegetali dosate con misurini graduati, lavorate con pestelli in ceramica e macinini in cristallo, mescolate a gomma arabica e tracciate su carta in cotone delle cartiere toscane. Sabato, ore 10-­‐16 FEBBRAIO Venerdì 8 e sabato 9| WORKSHOP Workshop_30/ condotto da Piero Gilardi e Cesare Pietroiusti L’attività con il pubblico vede Piero Gilardi e Cesare Pietroiusti collaborare, insieme per la prima volta, a un progetto che unisce la critica socio-­‐politica alla genesi artistica. Pietroiusti negli ultimi anni si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici, come l’inversione del rapporto denaro-­‐merce. Nel 2007 ha fondato in collaborazione con il collettivo Space di Bratislava "Evolution de l’Art", la prima galleria d’arte contemporanea che propone soltanto opere immateriali. Venerdì, ore 15-­‐17 | Sabato, ore 10-­‐17 MARZO Venerdì 1 e sabato 2 / venerdì 8 e sabato 9| WORKSHOP Workshop_31/PAV(id)illion condotto da Gianluca Cosmacini Attraverso il progetto di una “cellula abitativa”, PAV(id)illion è generatore di un insediamento allargato, che accoglie, oltre a una residenza d’artista, laboratori-­‐atelier e attività di ristorazione e commercio che condividono le finalità culturali del PAV il cui insediamento – espressione di alcuni dei bisogni di pubblica utilità – contribuisce a sostenere economicamente l’attività artistica del museo. Venerdì, ore 15-­‐17 | Sabato, ore 10-­‐17 APRILE Domenica 7 Workshop_32/Segni d’incontro| WORKSHOP Azione pubblica condotta da Nja Mahdaoui e Agostino Ferrari, In collaborazione con l’Associazione Dal Segno alla Scrittura La mostra-­‐evento pubblico Segni d’incontro, la cui prima edizione si è svolta a febbraio 2012, a poco più di un anno di distanza dall’avvio delle “primavere arabe”, ha visto Agostino Ferrari e Nja Mahdaoui incontrarsi per realizzare un’opera ibrida, a “quattro mani”. Nja Mahdaoui, pittore e calligrafo, e il pittore Agostino Ferrari si sono incontrati per una performance aperta al pubblico in una sala del Centre National d’Art Vivant di Tunisi, organizzata con la curatela di Martina Corgnati, specialista del mondo artistico arabo-­‐mediterraneo. I percorsi di Agostino Ferrari e di Nja Mahdaoui sono partiti da basi culturali e tecniche molto diverse che nel tempo si sono avvicinate fino a convergere: il primo ha interpretato il segno puro della pittura astratta come possibile scrittura sulla soglia della significazione; mentre il secondo è partito dalla calligrafia araba spogliandola progressivamente dalla valenza significante e trasformandola in puro segno che richiama, ma solo in apparenza, la logica del testo. Ore 15-­‐18, SEDE IN VIA DI DEFINIZIONE MAGGIO Venerdì 10 e sabato 11| WORKSHOP Workshop_33/condotto da Andrea Caretto e Raffaella Spagna Andrea Caretto (Torino, 1970) e Raffaella Spagna (Rivoli, 1967) esplorano le relazioni profonde che legano gli esseri umani all'ambiente. Essi concepiscono l'arte come una forma di ricerca, un modo libero di investigare le dimensioni multiple della realtà: caratteri formali e qualitativi della materia, ma anche aspetti fisici quantitativi, questioni 13 filosofiche e sociali, sviluppando processi che evolvono nel lungo periodo. Che siano installazioni, azioni collettive, perfomance o sculture, i loro lavori sono sempre il risultato di un "processo relazionale", nel senso che emergono dalla complessa rete di relazioni che gli autori stabiliscono con differenti elementi dell'ambiente in cui operano. Venerdì, ore 15-­‐17 | Sabato, ore 10-­‐17 PROGETTO SPECIALE NOVEMBRE 9-­‐11 ARTISSIMA 19 ZONARTE AD ARTISSIMA Il PAV partecipa per il terzo anno consecutivo al progetto che a giugno 2012 è uscito dai confini nazionali presentandosi all’interno della rassegna Winning Hearts and Minds/Be part of dOCUMENTA (13) ideata dal Critical Art Ensemble per la mostra internazionale dOCUMENTA (13) di Kassel. L’evento ha ospitato la costruzione progressiva di un paesaggio indoor realizzato con la collaborazione del pubblico. La partecipazione di ZonArte a documenta (13) è stata possibile grazie alla collaborazione avviata nel 2011 tra il PAV e il collettivo americano Critical Art Ensemble (Steve Kurtz, Steve Barnes e Lucia Sommer) con il workshop New Alliance, condotto dal CAE nel progetto ZonArte ad Artissima18. L’installazione finale del complesso percorso concettuale e laboratoriale sarà presentata ad Artissima19 all’interno della rassegna ZonArte 2012: tre giorni di conversazioni pubbliche e workshop che indagheranno la funzione educativa dell’arte e i nuovi spazi di operatività in relazione alla concezione del tempo nel presente. ZonArte è a cura dei Dipartimenti Educazione -­‐ Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Cittadellarte Fondazione Pistoletto Fondazione Merz, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, PAV | Parco Arte Vivente, con il sostegno della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea -­‐ CRT. Il programma dettagliato degli incontri sarà visibile sul sito web del PAV e di Artissima 19 14 ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO Venerdì dalle 15 alle 18; sabato e domenica dalle 12 alle 19 Laboratori per le scuole e i gruppi, dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 17 QUOTE DI PARTECIPAZIONE Ingresso e visita guidata Intero, 3 euro / Ridotto, fino a 25 anni, 2 euro Gratuito per le persone disabili e per un loro accompagnatore Ingresso, visita guidata e laboratorio Bambini e ragazzi fino ai 18 anni, 4 euro / Adulti, 5 euro WORKSHOP CON GLI ARTISTI Telefonare per informazioni sulla quota di partecipazione DOMENICA=WORKSHOP Bambini e ragazzi fino ai 18 anni, 4 euro / Adulti, 5 euro Riduzioni per gruppi famigliari PERCORSI PERSONALIZZATI PER LE SCUOLE E I GRUPPI I laboratori presenti nel programma possono essere singoli o articolati in brevi o più lunghi percorsi educativi e formativi, anche adattabili agli interessi didattici dei richiedenti. È possibile organizzare laboratori per gruppi di almeno 10 partecipanti, in orari a richiesta, contattando la segreteria. LAB TAKE AWAY Per venire incontro alle crescenti difficoltà legate alla diminuzione degli organici d’insegnanti ed educatori e ai costi di trasporto, le attività di laboratorio possono essere svolte, su richiesta, presso le sedi scolastiche o di altre istituzioni. PRENOTAZIONI La partecipazione ai laboratori comprende la visita guidata alle mostre permanenti e temporanee. Per prenotare le attività contattare telefonicamente la segreteria per verifica delle disponibilità e inviare il modulo d’iscrizione presente nella Download Area sul sito web del PAV. TRASPORTI PUBBLICI Linee urbane cittadine e metropolitana: linea 1 -­‐ 4 -­‐ 10 -­‐ 14 -­‐ 14/ -­‐ 17 -­‐ 18 -­‐ 34 -­‐ 35 -­‐ 63 -­‐ 66 Accessibilità alle persone con disabilità linee 4 -­‐ 63 fermata 1105 Distr. Militare C. Turati / C. Lepanto linee 14 -­‐ 14/ fermata 273 Caserma Morelli C. Unione Sovietica / V. Steffenone linea 10 fermata 386 Caprera C. IV Novembre -­‐ Ospedale Militare metro linea 1 fermata Carducci -­‐ Molinette Altre sedi in programma: CASTELLO DI RIVOLI -­‐ Museo d’Arte Contemporanea, Piazza Mafalda di Savoia 1, Rivoli ARTISSIMA 19, Oval -­‐ Lingotto Fiere, Via Nizza 230 (in auto) e 294 (a piedi), Torino Partner istituzionali Con il sostegno di Parte del sistema In collaborazione con 15