Senna scheda film - Centro Culturale di Milano

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Senna scheda film - Centro Culturale di Milano
Senna (105’)
Gran Bretagna (2010)
di Asif Kapadia
con Ayrton Senna, Alain Prost, Ron Dennis,
Jean-Marie Balestre, Franck Williams.
Molto di più di un documentario sulla vita dell’asso di San Paolo, un film sull’umanità del
miglior pilota di tutti i tempi che, pur avendo avuto tutto, rimase un “povero di spirito”.
La povertà di spirito suprema è desiderare la verità e basta
In Senna si racconta la vita e la morte del grande pilota brasiliano utilizzando preziose
immagini di repertorio in gran parte inedite. C’è l’infanzia e l’ascesa di un eroe, e la sua
tragica fine, il primo maggio del ‘94 a Imola, in un incidente dalla dinamica assurda. Il film
propone immagini mai viste prima, dove emerge l’onestà e il carattere fiero di Ayrton, la
sua insofferenza alle ingiustizie e alle falsità e anche il senso di disagio in un’occasione in
cui è lui, per reazione, a compiere una brutta scorrettezza al rivale di sempre.
Di questo straordinario pilota impressiona il carattere vitale, il desiderio di migliorarsi
sempre e di non tirarsi mai indietro, lo straordinario rapporto con la famiglia e l’amore per il
suo popolo (ben ricostruito anche attraverso l’epica vittoria del GP del Brasile che Senna
conquista in condizioni fisiche proibitive). Ma soprattutto colpisce il suo rapporto con Dio,
che Senna ringrazia sempre dopo ogni vittoria e che gli è di conforto nei momenti di
difficoltà: “Ho imparato molto, mi sono avvicinato a Dio”, dice dopo un suo errore che
provoca un incidente. Ma l’unicità di Ayrton Senna rispetto agli altri campionissimi dello
sport, di ieri come di oggi, sta nel fatto che non si stanca mai di ripetere che correre è la
vocazione datagli da Dio e, allo stesso tempo, dice di voler approfondire sempre di più
questo dono perché si rende conto “di non essere ancora completo”.
Quella domenica a Imola, scosso dalla morte del pilota Ratzenberger nelle prove del
sabato, sembra non voler scendere in pista per la gara. Va, invece, incontro al suo
Destino, quasi presentendo quell’abbraccio con il Padre la mattina di quell’utima corsa che
lo porta alla morte. Una morte che diventa un abbraccio eterno, come svela la lapide sulla
sua tomba, con la frase di San Paolo: Niente mi potrà separare dall’amore di Dio.
Altri titoli di Kapadia: The warrior (2001), Far North (2007)
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