Maggio 2011
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Dolo, Maggio 2011 www.ulss13mirano.ven.it INFORMA DP num. 02 / 2011 CONTATTI CON LA REDAZIONE tel. 0415133422 Fax 041-410143 Eventuali segnalazioni e comunicati possono essere inviati via e-mail All’interno... ATTENTI A QUELLE DUE … CARTA D’IDENTITÀ DI DUE “SORVEGLIATE SPECIALI” In questo numero, presentiamo un breve resoconto dell’attività di vigilanza sulla disinfestazione e derattizzazione svolta nel 2010 e torniamo a parlare di Febbri estive, argomento già trattato nell’agosto 2010, in cui sono coinvolte due fastidiosissime conoscenze: la zanzara tigre e quella comune. I casi di febbre Chikungunya che si sono manifestati anche nel Veneto dopo l’episodio epidemico dell’estate 2007 in Emilia Romagna (più di 200 casi), hanno conferZ. “tigre” mato il pericolo derivante dalla presenza della zanzare tigre (Aedes Albopictus) vettore competente per la trasmissione di alcuni virus anche al di fuori delle aree endemiche tropicali. E’ stato recentemente rivenuto che la Z. tigre può essere infetta da alcuni parassiti come le filarie che possono accidentalmente essere trasmesse anche all’uomo. Non è dunque del tutto ingiustificata l’attenzione rivolta a questo insetto da parte della sanità pubblica, tenuto conto che la zanzara tigre può trasmettere anche altri agenti patogeni Aedes Albopictus importanti come quello della Dengue con le sue varianti emorragiche. Non bisogna inoltre sottovalutare il ruolo della zanzara comune Z. “comune” (genere :Culex) responsabile della trasmissione del virus della Febbre del Nilo Occidentale (vedi Informa DP del novembre 2009) che può accidentalmente essere trasmesso all’uomo e ai mammiferi con le punture di zanzara infettata da altri animali che fungono da serbatoio animale (prevalentemente uccelli) come si è verificato nel 2008 in Emilia Romagna e nella provincia di Rovigo e un caso di positività in un cavallo anche nella nostra ULSS nel 2008. Anche le zanzare del genere Culex possono trasmettere la filaria (Dirofilaria). Culex pipiens Dunque, senza dimenticare il rischio derivante dalla presenza di altre zanzare trasportate con i viaggio aerei o con le merci e che possono facilmente ambientarsi in Italia, la zanzara tigre e la zanzara comune sono, allo stato attuale, le due specie di importanza sanitaria attualmente radicate nel nostro territorio. Le attività di controllo della loro presenza non sono sufficienti se svolte solo sul suolo pubblico (disinfestazione da parte dei Comuni) ma necessitano della partecipazione e del coinvolgimento di tutti i cittadini perché, come hanno ben scritto i nostri colleghi di Rovigo … LE ZANZARE NON HANNO CONFINI , PER FERMARLE SERVE L’AIUTO DI TUTTI! Segue ./.. Per ulteriori informazioni: Linee Guida per il controllo dei Culicidi in Italia : http://www.iss.it/publ/rapp/cont.php?id=2285&lang=1&tipo=5 Protocollo Regione Veneto: http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=226499 Piano Regionale per la lotta alla zanzara tigre: http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/A7427524-425C-4244-8800-5DD12CDBDAB4/0/ Pianoregionaleperlalottaallazanzaratigre.pdf Resoconto Vigilanza anno 2010 : pag.2 Sorveglianza Febbri Estive : pag.4 Le Malattie trasmesse dalle zanzare : pag.4 -6 Difendiamoci dalle zanzare : pag.7 – 9 [email protected] News : pagg. 10 Pag.1 INFORMA DP Maggio 2011 Pag. 2 Vigilanza sulle attività di disinfestazione nel 2010 Nell’ambito delle competenze previste dalla DGR 324/2006 il Dipartimento di Prevenzione attraverso il Servizio di Igiene e sanità Pubblica, ha coordinato le verifiche sulle attività di disinfestazione e derattizzazione programmate sul territorio pubblico. Le verifiche sono state svolte nel periodo aprile-ottobre. Inoltre, in collaborazione con la ditta incaricata del servizio è stata avviata nella seconda metà dell’anno, in via sperimentale, una diversificazione della attività di derattizzazione con l’obiettivo di aumentarne l’efficacia e di contrastare la competizione dovuta alla presenza di chiocciole e limacce. Nel corso del 2010 sono state fatte 3 verifiche all’interno delle aree ospedaliere a Dolo, Mirano e Noale. IL CONTROLLO delle ZANZARE Il controllo delle zanzare si attua attraverso due principali interventi: applicazione di prodotti larvicidi nei siti di riproduzione (vedi riquadri) e applicazione di prodotti abbattenti le forme adulte in particolari situazioni. Interventi “larvicidi”. E’ oramai riconosciuto a livello mondiale che gli interventi larvicidi sono gli unici fondamentali per un efficace controllo delle infestazioni da zanzare, meglio se associati a misure di bonifica dei siti di riproduzione Nel corso del 2010 gli interventi larvicidi sono stati effettuati dalla ditta incaricata del servizio, sulla base di un programma concordato, mediante l’applicazione di un insetticida regolatore di crescita in formulazione liquida (diflubenzuron), ogni 3 settimane circa, nelle caditoie stradali. La peculiarità di questi prodotti è di avere un azione lenta e pertanto le verifiche di efficacia devono essere programmate almeno dopo 4-5 giorni l’applicazione. Complessivamente l’attività di vigilanza ha interessato 9 comuni; le caditoie verificate sono state in totale 303 di cui 265 “bagnate” riscontrando in queste solo 13 positività (4,9%). Si tenga presente che possono essere considerate accettabili percentuali di positività FOCOLAI LARVALI PIU’ COMUNI Zanzara comune Zanzara “tigre” •caditoie e tombini pluviali •bottiglie •Barattoli •lattine •bicchieri •Annaffiatoi, contenitori per fiori •secchi e bacinelle •sottovasi •bidoni e vasche •teli di plastica che coprono cumuli di materiali •abbeveratoi per animali •grondaie otturate •pneumatici •Anfore e rocce ornamentali •rottami vari Ambienti interessati fabbriche depositi, annessi agricoli, depositi di insilati cantieri edili vivai, orti, giardini e parchi strade, parcheggi, autolavaggi ambienti peridomestici cimiteri S TAF S EPS S IAN •caditoie e tombini pluviali con materiale organico •fossi lungo le strade •canalette per smaltimento acque chiare e scure •canali per irrigazioni •pozzetti di impianti fognari e vasche di depuratori •Raccolte d’acqua in scantinati, sotterranei o case in costruzione •annaffiatoi •secchi e bacinelle •bidoni e vasche •teli di plastica che coprono cumuli di materiali •abbeveratoi per animali •grondaie otturate Ambienti interessati ambiente rurale stalle, depositi agricoli, vasche di concimaie cantieri edili vivai, orti, giardini e parchi strade ambienti domestici (locali interrati, cantine) S ISP S PSAL S SVV INFORMA DP numero 02 / 2011 intorno al 10% (Vedi Linee operative per la lotta contro la zanzara tigre, Direzione per la Prevenzione della Regione Veneto) In tutte le caditoie positive sono state riscontrate larve di zanzara comune e di zanzara tigre. Vi sono anche altri prodotti che possono essere usati come ad es. il Bacillus thuringiensis ma la loro applicazione deve essere molto più frequente (ogni 5 giorni circa). Lotta “adulticida” La lotta adulticida rappresenta una modalità necessaria in situazioni particolari di emergenza sanitaria o in presenza di elevate infestazioni ed ha lo scopo di ridurre velocemente il livello di infestazione. Al di fuori di queste situazioni , la lotta contro gli adulti è da prendersi in considerazione solo in via straordinaria, inserita in un contesto di lotta integrata e mirata su siti specifici. Pag. 3 Infatti, da esperienze effettuate in altre realtà e da lavori pubblicati su riviste di settore emerge sempre più che i trattamenti adulticidi vengono considerati come azioni da effettuarsi in aree ben delimitate (parchi pubblici e privati, scuole, etc.) e con cadenza che dovrebbe essere supportata dal monitoraggi dell’infestazione. Bisogna considerare inoltre che la persistenza dei prodotti sembra essere limitata a 24-48 ore dal momento della applicazione. Il prodotto utilizzato nel 2010 era a base di permetrina e tetrametrina. I trattamenti adulticidi, alle concentrazioni e volumi applicati non sono pericolosi per i cittadini, ma sono stati preceduti da una informazione alla popolazione e sui comportamenti e precauzioni da tenere prima e durante il passaggio del mezzo con atomizzatore. Gli orari scelti sono stati nella fascia notturna dalle 22.00 alle 2.00. IL CONTROLLO DEI RATTI Nel 2010 sono stati effettuate in totale 14 verifiche in 11 Comuni. In totale il numero di postazioni verificate sono state 187. Nel corso della vigilanza sono state riscontrate alcune criticità nella cartellonistica e nelle modalità di posizionamento delle rat-box; è stato inoltre verificato che in molte postazioni l’esca veniva consumata dalle limacce e non dai ratti; è da segnalare che in generale è stata registrata una minore appetibilità dell’esca (paraffinato estruso blu). Tale situazione ha fatto sì che durante la seconda metà dell’anno sia stata avviata una sperimentazione che prevedeva l’utilizzo di esca in pasta fresca per verificarne l’appetibilità associata o meno all’uso di prodotti contro le limacce. S TAF S EPS S IAN S ISP S PSAL S SVV INFORMA DP Maggio 2011 Pag. 4 Sorveglianza delle febbri trasmesse da zanzare (Chikungunya, Dengue, West Nile) Dal 1° agosto 2010 è attivo il protocollo regionale per la sorveglianza delle febbri estive che integra il protocollo relativo alla sorveglianza e lotta ai vettori di malattie infettive emergenti come Chikungunya, Dengue e West Nile. Per tale tipo di patologia i vettori coinvolti sono le zanzare appartenenti al genere Aedes e Culex a cui appartengono specie ubiquitarie nel nostro territorio. Lo scopo del protocollo è di favorire l’identificazione precoce del maggior numero possibile di casi delle tre malattie, facilitando in tal modo la presa in carico clinica dei pazienti e la sorveglianza epidemiologica; permette inoltre di intraprendere tempestivamente le necessarie misure di controllo ove fosse necessario, in sinergia con la sorveglianza entomologica e veterinaria. Sono previsti anche interventi di disinfestazione sia di fronte a casi accertati di presenza virale nelle zanzare sia, a maggior ragione, di fronte a casi sospetti o accertati di malattia nell’uomo. Per quanto riguarda la Febbre West-Nile (trasmessa da zanzare del genere Culex) è indicata anche la sorveglianza attiva nei confronti dei soggetti stabilmente presenti presso le scuderie interessate da casi di infezione nei cavalli. Per la lotta preventiva ai vettori è fondamentale la collaborazione della cittadinanza in quanto il trattamento sugli spazi pubblici risulta vanificato dalla assenza di interventi nelle aree private (eliminare piccole raccolte d’acqua, effettuare trattamenti larvicidi presso la propria abitazione e, se necessario, interventi adulticidi). Per quanto riguarda la zanzara comune è, invece, fondamentale la regolare manutenzione degli specchi d’acqua stagnante e dei fossati, lungo le strade e nelle aree private, mediante sfalcio e pulizia da erbe e sostanza organica, la cui presenza favorisce lo sviluppo delle larve di zanzara. Anche se nel corso del 2010 non sono stati segnalati casi di positività nei vettori e nell’uomo, all’interno dei Comuni facenti parte del territorio di competenza dell’ULSS n. 13. Tutte le informazioni necessarie all’avvio della sorveglianza e alle azioni da intraprendere in caso di positività sono state già trasmesse alle Amministrazioni dei 17 comuni del territorio e ai Distretti socio sanitari per una adeguata divulgazione ai medici di famiglia (Infatti la sorveglianza passiva indica una sorveglianza che si basa sui casi di pazienti che si presentano spontaneamente dal proprio medico o presso un presidio sanitario). Uno degli aspetti più importanti, in presenza di un caso di sospetto, è distinguere tra un caso autoctono e un caso di importazione: sono sempre più frequenti infatti le persone che si recano all’estero in aree endemiche e che possono rientrare presentando sintomi quali la febbre. In tali situazioni è fondamentale una accurata anamnesi per escludere cause quali la malaria o la febbre gialla oppure cause ovvie come faringo-tonsilliti, infezioni respiratorie o urinarie. Il personale del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica è a disposizione per informazioni sulla gestione del flusso informativo e per organizzare, in accordo con l’Autorità sanitaria locale (il Sindaco) gli interventi di bonifica ambientale ritenuti più adeguati. FEBBRE CHIKUNGUNYA La Chikungunya è una malattia caratterizzata da febbre acuta e trasmessa da uomo a uomo attraverso la puntura di zanzare infette. La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia forse attribuibile allo stesso agente virale. A partire dagli anni Cinquanta, varie epidemie di Chikungunya si sono verificate in Asia e in Africa. In Europa nell'agosto 2007 sono stati notificati i primi casi autoctoni in Emilia Romagna (oltre 200 casi). Sintomi e quadro clinico Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si manifesta una sintomatologia simil-influenzale che include S TAF S EPS S IAN S ISP S PSAL S SVV INFORMA DP numero 02 / 2011 Pag. 5 febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa "ciò che curva" o "contorce"), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Si può sviluppare anche un esantema maculopapulare pruriginoso. Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi. Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica (ma non in modo così grave come nella -> Dengue) entro 3-5 giorni, o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la Chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base. Vettori e agente responsabile Il virus responsabile della Chikungunya appartiene alla famiglia delle Togaviridae, del genere degli Alphavirus. È trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, come Aedes aegypti e dalla Aedes albopictus, comunemente chiamata zanzara tigre, che è anche presente nei centri abitati del nostro paese. Prevenzione Poiché non esistono né vaccini né medicine specifiche contro questa malattia, è importante proteggersi dalle punture delle zanzare. Seguire le precauzioni generali per difendersi dalle punture delle zanzare (vedi pag. 9) è utile per tutti, anche per i viaggiatori che intendano recarsi in zone tropicali. Cosa fare in caso di sospetto contagio In caso di febbre di qualsiasi natura, soprattutto se accompagnata da dolori articolari, in periodo estivo o di ritorno da un viaggio in un paese tropicale, si raccomanda di: - farsi visitare dal proprio medico, - limitare il più possibile il rischio di essere punti nuovamente in modo da prevenire il contagio di altre persone. FEBBRE DENGUE Malattia di origine virale, la Dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. La Dengue è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. Negli ultimi decenni, la diffusione della Dengue è aumentata in molte regioni tropicali. Nei paesi dell’emisfero nord, in particolare in Europa, costituisce un pericolo in un’ottica di salute globale, dato che si manifesta soprattutto come malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza di spostamenti di merci e di persone. Sintomi e quadro clinico Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini. Nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci S TAF S EPS S IAN per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione. In qualche caso, stanchezza e depressione possono permanere anche per alcune settimane. In alcuni casi la malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che possono causare veri e propri collassi e, in casi rari, risultare fatali. Vettori e agente responsabile I virus responsabili della Dengue appartengono alla famiglia dei Flaviviridae, genere dei Flavivirus (come ad esempio quello della Febbre gialla, della Encefalite giapponese e della ->Febbre del Nilo Occidentale). Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus comunemente chiamata zanzara tigre, che è anche presente nei centri abitati del nostro paese. Prevenzione: vedi Chikungunya. S ISP S PSAL S SVV INFORMA DP Maggio 2011 Pag. 6 FEBBRE del NILO OCCIDENTALE (West Nile Fever) La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda da una donna con febbre, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Sintomi e quadro clinico Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale. Vettori responsabili della trasmissione I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri. La trasmissione diretta tra animale domestico infetto e uomo, non è possibile. Prevenzione Attualmente non esistono vaccini per l’uomo anche se ve ne sono alcuni allo studio, (mentre da giugno 2009 è disponibile in commercio in Italia un vaccino spento per equidi). La prevenzione risulta la migliore arma contro questa malattia: è importante proteggersi dalle punture delle zanzare. Seguire le precauzioni generali per difendersi dalle punture delle zanzare (vedi pag. 9) è utile per tutti. Sorveglianza Il sistema di allerta prevedeva diverse attività finalizzate a individuare precocemente l’eventuale circolazione virale: - Sorveglianza sulle cause di mortalità degli uccelli selvatici: - Monitoraggio nei cavalli - Sorveglianza entomologica, mediante l’utilizzo di trappole S TAF S EPS S IAN S ISP S PSAL S SVV INFORMA DP numero 02 / 2011 Pag. 7 Difendiamoci dalle zanzare 1 La collaborazione di tutti i cittadini è fondamentale per ridurre lo sviluppo delle zanzare. Infatti nonostante l’impegno annuale degli enti comunali nelle attività di disinfestazione è fondamentale che ognuno adotti alcune semplici precauzioni per impedire la riproduzione delle zanzare e per evitare le loro punture. Per fare questo è importante conoscere con chi abbiamo a che fare, le sue abitudini e i suoi punti deboli, ora più che mai, considerato il pericolo di possibili malattie che possono essere trasmesse da questi insetti. Z. “comune” Z. “tigre” Culex pipiens Aedes Albopictus - genere: Aedes - specie: Albopictus - origine: sud-est asiatico - segni particolari: colore scuro, striature bianche sulle zampe e fascia bianca sul dorso; volo rapido, irregolare non superiore a due metri da terra, difficile da intercettare anche da parte degli uccelli - diffusione: attraverso trasporto passivo di uova capaci di “ibernarsi” - plasticità ecologica: elevata, utilizzo di piccole raccolte d’acqua dolce per lo sviluppo delle larve; l’adulto predilige ambienti antropizzati, fino a 600 mt. di altitudine ed è attivo fino a temperature di 10° -15° C; le uova deposte in autunno schiudono in primavera - ciclo completo uovo-adulto : a 25°C meno di 10 giorni - deposizione uova: 2-3 giorni dopo il pasto di sangue; 60 uova circa per ciclo; max 7 cicli; depone uova singole sopra la superficie dell’acqua; - sopravvivenza: fino a 30 giorni - modalità di diffusione in Italia: attraverso il commercio di copertoni usati o piante e trasporto accidentale di adulti all’interno di veicoli. - focolai larvali ideali: caditoie, chiusini, sottovasi, piccolo raccolte d’acqua dolce vicine alle case o a fabbriche, depositi, cimiteri. - raggio d’azione degli adulti: in media circa 2300 mt. grazie anche a corridoi ecologici di verde. - attività: esterna, prevalentemente diurna, estremamente rapida, nelle ore più fresche o in zone ombreggiate; gli adulti sostano volentieri sulla vegetazione - periodo di maggiore attività: da luglio a settembre - vittime preferite: uccelli e mammiferi con spiccata predilezione per l’uomo. - infezioni trasmesse: Dengue e Chikungunya S TAF S EPS S IAN - genere: Culex - specie: pipiens - origine: autoctona, paesi a clima temperato - segni particolari: colore bruno, attratte dalla luce; udibile ronzio caratteristico - diffusione: ubiquitaria - plasticità ecologica: molto elevata, adattandosi a condizioni climatiche molto diverse (steppa, foresta, pianura, deserto) e in ambienti diversi (case, cantine, stalle ecc..); l’adulto è attivo fino a 1000 mt. di altitudine; alcuni adulti superano l’inverno all’interno delle abitazioni e producono le prime uova senza pasto di sangue - ciclo completo uovo-adulto : a 25°C max. 10 giorni - deposizione uova: 2-3 giorni dopo il pasto di sangue; 300 uova circa per ciclo; max 3 cicli; le uova sono deposte “a grappolo” sulla superficie dell’acqua. - sopravvivenza: madiamente 30 giorni (per le forme svernanti fino a 5 mesi) - focolai larvali ideali: fossati lungo le strade ricchi di materiale organico, canalette per smaltimento liquami e per irrigazioni, caditoie, chiusini, vasche di depuratori, bidoni, cisterne e raccolte d’acqua dolce all’interno di garages e scantinati - raggio d’azione della z. adulta: fino a 1 km. grazie anche a corridoi ecologici di verde. - attività: dentro le abitazioni, prevalentemente crepuscolare e notturna; dopo il pasto di sangue si riposa in angoli bui prima di deporre le uova. - periodo di maggiore attività: primavera - estate e autunno se le condizioni atmosferiche o ambientali sono favorevoli - vittime preferite: uccelli e mammiferi e l’uomo - infezioni trasmesse: Febbre West Nile S ISP S PSAL S SVV INFORMA DP Maggio 2011 Pag. 8 Difendiamoci dalle zanzare 2 Impedire la riproduzione delle zanzare Evitare le punture delle zanzare Per evitare di creare situazioni favorevoli alla riproduzione delle zanzare è fondamentale la collaborazione di tutti i cittadini. Ecco cosa ognuno di noi può fare per contenere il problema: Per evitare la puntura delle zanzare è importante prendere alcune precauzioni. Ecco cosa ognuno di noi può fare per evitare il contatto con le zanzare: • svuotare o ricambiare l’acqua di ogni contenitore (secchi, annaffiatoi, sottovasi e simili, vaschette della condensa) almeno una volta alla settimana anche nei cimiteri; se non è possibile farlo, coprire i contenitori con una zanzariera o usare prodotti alternativi per i fiori (es. argilla espansa); • evitare l’accatastamento o l’abbandono di contenitori (copertoni, teli in plastica ed altri oggetti) che per la loro forma consentono accumuli d’acqua piovana, anche piccoli; • irrigare orti e giardini senza creare ristagni; • mantenere il giardino pulito ed ordinato eliminando gli eventuali sedimenti fangosi; le siepi possono essere trattate con prodotti abbattenti da fine giugno;(1) • controllare che le grondaie non siano otturate e siano mantenute in efficienza; • svuotare e sostituire spesso l’acqua di fontane o vasche ornamentali e inserire pesci che si nutrono di larve; sostituire spesso l’acqua degli abbeveratoi e ciotole per animali; • tenere puliti i tombini e caditoie presenti negli spazi privati e mettere in essi prodotti di sicura efficacia larvicida e a basso impatto ambientale (2). Questi prodotti sono acquistabili in commerciali agricole, negozi di fiori, consorzi agrari in alcuni supermercati e centri commerciali; • tenere sfalciati e puliti i fossati e le canalette private in modo che il deflusso dell’acqua sia costante e senza ristagni. Segnalare al comune eventuali ristagni in scoli comunali o consortili. • apporre zanzariere alle finestre per impedire l’ingresso nelle abitazioni delle zanzare; tali zanzariere possono essere spruzzate con insetticidi a base di piretroidi che hanno anche una azione repellente sugli insetti. • spruzzare insetticidi nelle stanze di soggiorno o usare diffusori di insetticida a corrente elettrica, avendo cura che i locali siano ben aerati; • proteggere i bambini piccoli con zanzariere sopra la culla o il lettino e sui passeggini: meglio usare zanzariere di cotone rispetto a quelle sintetiche; • usare repellenti cutanei sulla cute esposta. Tra i prodotti in commercio quelli più affidabili sono a base di dietil-toluamide (DEET) o di icaridina (KBR); l’impiego va ripetuto ogni 3 - 6 ore circa; • non usare profumi che attraggono le zanzare • usare indumenti di colore chiaro quando si esce che coprano bene la pelle di braccia e gambe; questo vale anche per coloro che lavorano all’aperto (es. giardinieri, vivaisti ecc.); eventualmente spruzzare insetticidi e repellenti sugli indumenti stessi; • … ma soprattutto parlate con i vostri vicini per informarli sulla importanza delle azioni da fare tutti assieme per impedire la proliferazione delle zanzare. (1) in caso di elevate infestazioni si possono applicare sulle siepi fino ad un’altezza max di 3 metri prodotti a base di piretroidi seguendo scrupolosamente le indicazioni riportate in etichetta usando protezioni personali ( guanti, mascherina, occhiali o visiera). Tali prodotti sono reperibili presso commerciali agricole e grossi centri commerciali (2) Esempio di alcuni Prodotti in commercio CONTRO LE LARVE DI ZANZARA Principio attivo Nomi commerciali (a titolo di esempio) formulazione consigliabile applicazione Diflubenzuron FLUBEX compresse 1 compressa per caditoia ogni 3-4 settimane (*) Pyriproxyfen PROXILAR, TIGREX, AQUA-LARV, compresse 1 compressa per caditoia ogni 3-4 settimane (*) tavolette 1 tav. per caditoia ogni 7 giorni (*) B. Thuringiensis VECTOBAC DT (*) la frequenza dipende dalle condizioni atmosferiche (temperatura e piogge);in caso di precipitazioni molto abbondanti ripetere il trattamento S TAF S EPS S IAN S ISP S PSAL S SVV LISTA DI CONTROLLO SEI SICURO DI AVERE FATTO IL POSSIBILE PER DIFENDERTI DALLE ZANZARE? PER IL TUO BENESSERE E QUELLO DELLE PERSONE CHE SONO VICINO A TE VERIFICA REGOLARMENTE CON QUESTA LISTA DI CONTROLLO SE STAI COLLABORANDO EFFICACEMENTE ALLA LOTTA CONTRO LE ZANZARE. Ho eliminato tutti gli oggetti che possono raccogliere acqua, anche in piccole quantità? ( lattine, barattoli, tappi, teli di plastica …) SI NO Ho capovolto gli oggetti che non posso eliminare? (carriole, annaffiatoi, secchi…) SI NO SI NO Ho svuotato e pulito i sottovasi e le vaschette della condensa almeno una volta alla settimana? SI NO Ho coperto con teli o zanzariere contenitori, bidoni, vasche o altri oggetti che contengono acqua e che non posso svuotare? SI NO Ho controllato che tombini, caditoie e grondaie non siano intasate? Ho limitato l’irrigazione di orto e giardino per evitare la formazione di ristagni d’acqua? SI NO Ho eseguito un trattamento contro le larve di zanzara in tombini, caditoie, griglie ? (segnare data ultimo passaggio ……………………………) SI NO Ho posizionato zanzariere alle finestre ? SI NO Proteggo la mia famiglia con l’uso di zanzariere per i bambini piccoli, di insetticidi e repellenti cutanei per gli altri ? SI NO Mi proteggo quando lavoro all’esterno usando indumenti con maniche lunghe, pantaloni lunghi e repellenti cutanei ? SI NO Se hai risposto SI a tutte le domande, stai facendo del tuo meglio per prevenire la infestazioni da zanzare e per proteggere la Tua famiglia. Se hai risposto NO a qualche domanda, dovresti aumentare il Tuo impegno. da : Azienda ULSS n. 18 Rovigo (modificato) ...E PER EVITARE LE PUNTURE DELLE ZANZARE... Maggio 2011 NEWS Pag. 10 In data 12 aprile 2011 si è svolta la Verifica Ispettiva di Fase 2 per la Nuova Certificazione di Qualità delle UU.OO. del Dipartimento di Prevenzione secondo ISO 9001:2008 da parte di personale CSQ: dott. Fabio Carcano e dott.ssa Sonia Colombari. Tutte le Unità Operativa risultate idonee . Ringraziamo tutto il personale per l’importante obiettivo raggiunto. FORMAZIONE per TUTTI Si informa che è stato acquistato dallo SPSAL la strumentazione che permette di effettuare delle misurazione del microclima e di Sostanze Organiche Volatili (SOV). Lo strumento è in comproprietà con il Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale. Per particolari problemi il personale tecnico dello SPSAL è disponibile ad eseguire delle misurazioni su richiesta delle altre Unità Operative. Tutto il personale interessato (sanitario e non) può partecipare all’incontro “in orario di servizio”. Segretaria organizzativa: URP DOLO - 0415133477 Dip. Di Prevenzione - 0415133422 Maria Grazia Simionato, amministrativa dei SS.VV. è in pensione dal 1° aprile 2011 Biasio Roberta, Operatore Tecnico, ha preso servizio presso il dipartimento di Prevenzione dalla metà del mese di apri- Dal 15 Maggio, per circa 3 mesi frequenteranno le UU.OO. del Dipartimento di Prevenzione i seguenti Studenti del Corso di laurea di 1° livello per Tecnici della Prevenzione di Padova e Feltre: BETTIO Silvia BUSTREO Andrea CALZAVARA Giorgia FORNER Manuele FURIAN Angelo MAZZUCATO Mara PAMIO Stefano Schede di BUDGET 2011 per le Unità Operative del Dipartimento di Prevenzione: in data 10 maggio p.v. saranno discusse le schede di Budget 2011 presso la sala riunioni della Direzione a Dolo. Redazione: Dipartimento di Prevenzione Supervisione : dott. Flavio Valentini Impostazione e Grafica: Damiano Dalla Costa Sono iniziati i lavori di ristrutturazione della ex fisioterapia a Dolo. Questo permetterà una migliore distribuzione delle UU.OO. del DP e il trasferimento del personale attualmente operante nella sede di Noale che verrà dismessa. Se tutto procede come da programma i lavori dovrebbero essere ultimati per agosto 2011.