Un modello formativo integrato applicato alle Discipline turistiche

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Un modello formativo integrato applicato alle Discipline turistiche
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di Gabriella Defilippi
docente
di Discipline turistiche
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SETTEMBRE/OTTOBRE
2003
Un modello formativo
integrato applicato
alle Discipline turistiche
L
e esperienze diversificate che hanno caratterizzato, negli ultimi anni, il lavoro didattico in diversi Istituti tecnici per il turismo rappresentano un importante patrimonio di riferimento nella progettazione di nuove pratiche di insegnamento
delle Discipline turistiche. Due sono i motivi conduttori che possono contribuire allo
sviluppo di nuove pratiche:
a) la centralità dei processi di apprendimento degli studenti e quindi il ridimensionamento di un insegnamento di tipo trasmissivo caratterizzato da un uso replicativo e
riproduttivo delle conoscenze;
b) la definizione di competenze afferenti all’area professionalizzante sviluppate in un’ottica sempre più formativa, sostitutiva di una applicazione strettamente addestrativa.
La ricerca e la sperimentazione di nuovi approcci trova un valido supporto teorico negli
studi sulla “cognizione” situata, “… la cognizione si realizza nei contesti di attività strutturate, dove gli individui interagiscono tra di loro e con gli strumenti della propria cultura ed è affettivamente colorata da aspettative e motivazioni. L’apprendimento non è
l’atto di un soggetto impegnato individualmente a elaborare conoscenza, ma avviene in
una cornice di partecipazione in cui l’uso attivo della mente è sollecitato dalla pratica
di attività comuni e dalla condivisione dei loro significati mediante discorsi e ragionamenti, ossia una riflessione distribuita1”.
L’insegnamento delle Discipline turistiche, a partire dall’istituzione dei primi curricola
a indirizzo turistico, è sempre stato caratterizzato dalla presenza di tre ambiti o contesti formativi diversi fra loro per attività, insegnamenti, obiettivi ecc. Questi sono rappresentati dalla lezione, dal laboratorio d’agenzia e dallo stage aziendale. In un’impostazione didattica tradizionale i momenti rappresentano tre esperienze di apprendimento, separate tra loro, che entrano nel curricolo in maniera a volte discontinua.
La centralità di un apprendimento che ricolloca al centro lo studente ponendolo nella
condizione di diventare un “costruttore” di conoscenza e non un semplice riproduttore di quest’ultima richiama l’esigenza e l’urgenza di individuare un nuovo modello di
formazione basato sull’integrazione dei tre momenti formativi in una dimensione circolare e non più quindi sequenziale.
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L’insegnamento delle Discipline turistiche
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1. L. Cisotto, Moltiplicare gli accessi alla conoscenza: verso curricoli integrati e connessi, Padova 2001.
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La lezione
La lezione, per definizione, rappresenta lo spazio formativo in cui viene presentata e rielaborata la conoscenza. Per raggiungere un efficace risultato in termini di apprendimento individuale, con le caratteristiche sopra citate, occorre predisporre uno schema
di conduzione delle lezioni prestando particolare attenzione ad assegnare all’allievo un
ruolo cognitivo per portarlo, dopo avere individuato gli spazi e gli stimoli, a porre
domande, formulare risposte, riprodurre o elaborare conoscenza, eseguire i compiti
assegnati, creare situazioni esplorative di lavoro, discutere ecc. Facendo sempre meno
ricorso alla didattica tradizionale trasmissiva, riducendola, quindi, ai soli momenti
essenziali per la presentazione delle conoscenze, il docente può costruire un ambiente
di apprendimento significativo in grado di favorire un processo di costruzione della
conoscenza, attraverso la presentazione di compiti autentici, rappresentazioni multiple
della realtà, sviluppo di strategie basate sulla cooperazione, pratiche riflessive ecc.
Lo studente viene coinvolto, a partire dalla fase di introduzione dell’argomento fino alla
fase di rielaborazione dei concetti, in un percorso di costruzione della propria conoscenza con l’utilizzo di strumenti (per esempio, costruzione di mappe) e modalità di
confronto (per esempio, scambio e confronto in un clima collaborativo fra compagni,
a coppie o a piccoli gruppi) che gli permettano di comprendere il senso del proprio
apprendere.
L’insegnamento delle Discipline turistiche, grazie alla loro struttura concettuale, al carattere di trasversalità che esse assumono all’interno del curricolo, racchiude in sé una
grande potenzialità per lo sviluppo di pratiche didattiche innovative.
Due concezioni di apprendimento e organizzazione della lezione
Contesto
Contenuto
Studente
Insegnante
Trasmettitore
Apprendimento Il programma Ricettore
di
tradizionale
come insieme passivo di
di conoscenze informazione conoscenze
distribuite
secondo
una struttura
sequenziale
Apprendimento Sviluppo di
significativo
conoscenze
organizzate
in nuclei
concettuali
Attivo
costruttore
di senso
Guida
cognitiva
Lezione
Strumenti
Attività
Insieme di
sequenze
preventivate,
ripetitive,
standardizzate
Testo, supporti
audiovisivi,
materiali vari
L’insegnamento è
focalizzato sulla
comunicazione
del docente
Insieme
coordinato
di elementi
strutturali:
organizzazione
modulare,
modalità
di conduzione
didattica,
raccordo con
il laboratorio
Materiali
autentici,
documentazione
varia,
supporti
multimediali,
produzioni
del docente
e/o degli allievi
L’insegnamento è
focalizzato su:
- rappresentazione
delle preconoscenze
- contestualizzazione
dei concetti
- attività di scambio
fra gli studenti
- formalizzazione
delle conoscenze
- organizzazione
di una mappa
concettuale
- analisi riflessiva
Il laboratorio turistico non costituisce un’appendice al corso di Discipline turistiche, ma
uno spazio importante nello sviluppo dell’insegnamento delle medesime con una ricaduta elevata, in termini di efficacia, sul processo di apprendimento dello studente. Le
attività proposte all’interno del laboratorio aiutano l’allievo nella rielaborazione dei contenuti e delle conoscenze, acquisite nel corso della “lezione”, attraverso un loro utilizzo
riflessivo, una loro flessibile applicazione a situazioni attinte da contesti reali, a simulazioni operative, a produzioni ecc. Quest’ultimo aspetto porta il docente a programmare il lavoro formulando attività che vadano al di là dell’esecuzione del semplice esercizio, utilizzato per molto tempo, tuttora valido in alcune situazioni, ma caratterizzato
da una sua debolezza intrinseca: la sua esclusiva finalità addestrativa. Quest’ultima ha
favorito, alla fine, la costruzione di tipologie di esercizi abbastanza stereotipate, raggruppabili per modelli, generalizzabili, ma – per questi elementi – classificate come
strumenti “neutri” che consentono allo studente di assumere un ruolo passivo, di sola
riproduzione della conoscenza. L’obiettivo fondamentale dell’attività didattica resta,
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Il laboratorio turistico
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invece, quello di aiutare lo studente a riprendere le conoscenze acquisite in aula e procedere, attraverso un lavoro progettuale, all’interno del quale il suo ruolo è attivo e il
contesto di attività autentico, alla costruzione di conoscenza e di competenza. Il laboratorio, quindi, deve essere visto essenzialmente come un’opportunità per sviluppare
competenze. Lo studente acquisisce conoscenze e competenze in momenti diversi, ma
integrati, all’interno di un percorso individuale e contemporaneamente comune agli
altri e con gli altri in uno spirito di collaborazione, all’interno di contesti caratterizzati
da una forte aderenza al contesto reale.
Gli strumenti che possono aiutare lo studente a “costruire conoscenza” in un’attività di
laboratorio sono diversi e possono essere selezionati, a seconda dei compiti, tra quelli
più tradizionali, cioè i cartacei, e quelli più innovativi legati alle nuove tecnologie. Le
possibilità sviluppate da questi ultimi sono notevoli:
a) sul piano della ricerca e dell’acquisizione di informazione (l’accesso, per esempio, a
banche dati internazionali, a rapporti e a studi ufficiali, a informazioni relative ai servizi turistici di un’area, di un’impresa, di una risorsa ecc.);
b) sul piano della costruzione di conoscenza (produzione di materiali fruibili anche da
altri, progettazione di piccole banche dati, presentazioni di comunicazioni ecc.).
Oggi esistono, per esempio, siti web con una struttura coerente e particolarmente
ricchi di informazioni, accattivanti sul piano della grafica e con una buona interattività, in grado di rendere gradevole un’attività di ricerca e sviluppare un interesse nei
ragazzi, attività per la realizzazione della quale il docente predispone materiali specifici (considerati “piste-guida”) per lo sviluppo dell’attività, esplicita in maniera
chiara la consegna, fissa i tempi di realizzazione. In relazione alla tipologia di attività individuata può organizzare gli allievi in gruppi di lavoro.
Per l’attività di laboratorio è consigliabile il lavoro in gruppi, che nel corso dell’anno
possono essere ridefiniti in base alla tipologia del lavoro assegnato e alle competenze
individuali. (Il lavoro di gruppo deve essere pensato soprattutto in un’ottica di effettiva
collaborazione fra i componenti per riuscire a far raggiungere a tutti buoni risultati sul
piano dell’apprendimento.) Gli studenti selezionano le informazioni, le organizzano e
le integrano con le conoscenze già possedute, procedono a una ricostruzione delle
medesime, in altre parole danno un senso a ciò che hanno appreso.
Le aree di intervento all’interno del laboratorio sono riconducibili ai nuclei concettuali
in cui è strutturato il corso e che sono stati sviluppati precedentemente in aula, il tutto
svolto in un’ottica di integrazione fra i due ambiti didattici. Non bisogna dimenticare
che un obiettivo del laboratorio turistico è legato all’acquisizione di competenze trasversali che saranno verificate nell’ambito dello stage aziendale.
Per quanto riguarda le attività da proporre, sarà cura del docente individuarle in maniera mirata al contesto di riferimento in cui opera (nel nostro caso il territorio costituisce
una variabile importante nella definizione degli obiettivi formativi relativi alla figura del
perito turistico) e al contesto classe.
È importante, comunque, ricordare che le richieste di produzione devono essere diversificate; lo studente deve essere posto nella condizione di poter utilizzare risorse diverse, riflettere su contesti complessi, confrontarsi con approcci molteplici ecc.
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Schema dell'attività di laboratorio turistico
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Lo stage aziendale
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Lo stage aziendale rappresenta da un lato l’ambito formativo che, per le sue caratteristiche ambientali, riporta l’apprendimento in un contesto di piena realtà e dall’altro esso
racchiude in sé tutte le variabili per rappresentare un primo test di valutazione rispetto alle competenze trasversali e professionali acquisite dall’allievo. I due approcci non
sono in contraddizione soprattutto se si riconosce all’esperienza dello stage (co-progettato dal docente insieme al tutor aziendale e legato a un progetto specifico) la medesima valenza formativa degli altri due momenti: la lezione e il laboratorio. In questo caso
diventa importante focalizzare l’attenzione sulle seguenti abilità: la capacità di inserirsi
in contesti nuovi e complessi, di rinnovare le abilità apprese, di lavorare in maniera collaborativa, di apprendere in contesti diversi. La valutazione espressa dal tutor aziendale, discussa e confrontata con l’autovalutazione dello studente attraverso una riflessione ragionata dell’esperienza fatta, rappresenta un modo innovativo di impostare il rapporto tra l’allievo e il suo percorso di apprendimento.
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