TASSO, Gerusalemme liberata Canto XIII
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TASSO, Gerusalemme liberata Canto XIII
TASSO, Gerusalemme liberata Spunti sul Canto XIII La selva incantata ANTEFATTO - La selva di Saron è incantata: il mago Ismeno ha lanciato un sortilegio per impedire ai cristiani di prendere il legno per costruire le macchine da guerra - Gli eroi del campo tentano, uno per volta, di addentrarsi nella selva ma vengono respinti da qualcosa che li terrorizza Fonti Le fonti dell’episodio sono molte ed evidenti: - Dante, Inferno XIII episodio di Pier delle Vigne - Virgilio, Eneide III Episodio di Polidoro - Ariosto, Orlando Furioso Astolfo trasformato in mirto dalla maga Alcina Ma molte e numerose sono le concordanze lessicali con la Commedia dantesca I cipressi Böcklin, L’isola dei morti (1880-86), terza versione. Il cipresso, sin dall’antichità, è stato simbolo della morte, usato molto dai poeti di tutti i tempi. Ecco due esempi famossisimi: All'ombra de' cipressi e dentro l'urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro? Foscolo, I sepolcri, vv. 1-3 I cipressi che a Bólgheri alti e schietti Van da San Guido in duplice filar, Quasi in corsa giganti giovinetti Mi balzarono incontro e mi guardar. G. Carducci, Davanti a san Guido, vv. 1-4 L’albero che sanguina Ottava 41 Pur tragge al fin la spada, e con gran forza percote l’alta pianta. Oh meraviglia! manda fuor sangue la recisa scorza, e fa la terra intorno a sé vermiglia. Tutto si raccapriccia, e pur rinforza il colpo e ’l fin vederne ei si consiglia. Allor, quasi di tomba, uscir ne sente un indistinto gemito dolente Timore e incertezza L’animo di Tancredi è profondamente turbato, come il malato (l’infermo) veda in un incubo dei mostri terrificanti (drago; Chimera). La dinamica psicologica è molto interessante: pur sapendo che si tratta di una paura irrazionale, Tancredi non riesce a controllarla, tanto che si fa sopraffare da essa e fugge via. Ottava 44 Qual l’infermo talor ch’in sogno scorge drago o cinta di fiamme alta Chimera (…) tal il timido amante a pien non crede a i falsi inganni, e pur ne teme e cede La chimera Nella mitologia greca, la Chimera, era un leone alato di origine divina, che sputava fuoco, con la coda a forma di serpente ed una testa di capra posta nel mezzo della schiena. Nell’Iliade di Omero, la troviamo così descritta: «Era il mostro di origine divina, lion la testa, il petto capra, e drago la coda; e dalla bocca orrende vampe vomitava di foco: e nondimeno, col favor degli Dei, l'eroe la spense» (Iliade, VI, 223-226). Enea / Tancredi Didone / Clorinda Un accostamento – forse insolito ma non ingiustificato – può essere quello di Tancredi ed Enea nel canto VI dell’Eneide, quando l’eroe virgiliano incontra Dione negli Inferi (lei non proferisce parola): Illa solo fixos oculos aversa tenebat nec magis incepto vultum sermone movetur quam si dura silex aut stet Marpesia cautes. Tandem corripuit sese atque inimica refugit in nemus umbriferum, coniunx ubi pristinus illi respondet curis aequatque Sychaeus amorem. Nec minus Aeneas casu percussus iniquo prosequitur lacrimis longe et miseratur euntem. TRAD. Lei senza guardarlo teneva gli occhi fissi per terra. Le parole di Enea non cambiavano l’espressione del suo volto più che se fosse di pietra o di marmo. Alla fine si scosse e si rifugiò, ostile, nel bosco ombroso, dove il primo marito, Sicheo, risponde al suo affanno e ricambia il suo amore. Nondimeno Enea, sconvolto dall’iniqua sciagura, la segue a lungo nel suo cammino, e la commisera, e piange. L’inconscio È anacronistico parlare di inconscio (termine utilizzato a partire dal primo novecento, in seguito agli studi di Freud e della sua scuola), eppure Tasso sembra anticipare certe tematiche La selva fa affiorare le paure inconfessabili (che l’uomo non riesce a confessare nemmeno a se stesso) In Tancredi: il rimorso, l’amore tragico si noti il valore metaforico del sangue il sangue della pianta, che fa la terra intorno a sé vermiglia, è il sangue della sua amata CFR. Canto XII, Ottava 64: «spinge egli il ferro nel ben sen di punta che vi s’immerge e ‘l sangue avido beve; e la veste, che d’or vago trapunta le mammelle stringea tenera e leve l’empie d’un caldo fiume» Stile di Tasso Figure di suono: un esempio paradigmatico Ottava 21 Esce allor della selva un suon repente Che par rimbombo di terren che treme. E ’l mormorar degli Austri in lui si sente, E ’l pianto d’onda che fra scogli geme: Come rugge il leon, fischia il serpente, Come urla il lupo, e come l’orso freme, V’odi; e v’odi le trombe, e v’odi il tuono Tanti e sì fatti suoni esprime un suono! Suoni aspri – occlusive, fricative, vibranti (t, fr, r) Sibilanti (s) Vocali cupe (o, uo, u)