Marzo 2006 - Parrocchie.it
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PARROCCHIA DEI SS. NAZARO E CELSO BAREGGIO ANNO XV L’Enciclica del Papa: Deus caritas est MARZO 2006 Quaresimale 2006 I nostri chierichetti a Roma IL PONTE INFORMATORE LA COMUNICAZIONE PER LA COMUNIONE PARROCCHIALE 3 2 PARROCCHIA SANTI NAZARO E CELSO, Bareggio Decanato di Magenta, Zona Pastorale di Rho, Diocesi di Milano Sede: Piazza Cavour, 37 - Telefono 02.9013317 www.parrocchiabareggio.it E-mail: [email protected] Sacerdoti: • don Gerolamo Castiglioni parroco Tel. e Fax 029013317 • don Giovanni Beltramini coadiutore Tel. 0290362399 • don Giuseppe Morstabilini coadiutore Tel. 029013270 - Fax 02.9027287 Sante Messe: Feriali Giovedì Festive Prefestiva sabato sera Orari delle confessioni: Tutti i giorni prima e dopo le S. Messe, giovedì mattina, sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30 ore 8 - 18 ore 8 - 9 - 18 ore 8 - 9.30 - 11 - 18.00 ore 18 Centro di Consulenza per la famiglia del Decanato di Magenta Via S. Martino 13 - 20013 MAGENTA - tel. 02.97.90.949 IL PONTE Mensile di vita della Chiesa e attualità Registrazione presso il Tribunale di Milano N 954 del 16 dicembre 2005 Direttore Responsabile: Gerolamo Castiglioni Impaginazione e stampa: Il Guado s.c.r.l. - Corbetta (MI) tel. 02.972111 EDITORIALE 3 La verità della Quaresima Una volta che ci siamo tolti dalla testa che la Quaresima è un tempo triste, è utile riconoscere che è anche un tempo necessario, che madre Chiesa ci propone. La proposta della Chiesa esperta in umanità, vale come, anzi di più, di quella di un medico che ha a cuore la nostra salute. Riconciliarci con la verità di se stessi o nel rapporto con una persona che ci sta particolarmente a cuore, vale e fa bene più di tante medicine! Ma non vogliamo leggere la Quaresima solo da questo punto di vista, così come l’accenno alla sobrietà quaresimale farebbe bene al corpo e allo spirito, così come guardare meno la televisione o fare un po’ di silenzio interiore ed esteriore. La Quaresima nasce come invito all’uomo a riscoprire l’origine della libertà che cerca, a riscoprire il senso della vita che spesso smarrisce, a riscoprire l’evento che ha cambiato “la storia dell’uomo” dandogli una certezza senza la quale il vivere è solo un consumare la propria esistenza, ma che è invece un camminare verso un compimento della propria umanità. Ci sono pesanti condizionamenti che talvolta impediscono un autentico cammino quaresimale quando l’uomo è tutto preso “da” e non ha tempo “per”.... tempo da “perdere” per ritrovare se stesso! “Memorare novissima tua et in aeternum non peccabis” vi ripeto spesso durante i funerali. Traduco liberamente: pensa più spesso alle cose ultime della vita: morte-giudizio-inferno- paradiso e sbaglierai di meno in quello che stai facendo. Staremmo tutti meglio se ci fosse un’educazione cristiana del popolo che non dimentichi le cose ultime della vita. Noi siamo bravi a parlare e a trattare delle cose penultime... ma un giorno dovremo affrontare quelle ultime! Quest’anno il quaresimale sarà tenuto da 5 uomini, Diaconi permanenti. È una novità assoluta e sono sicuro che sarà l’occasione per leggere dentro la vocazione di questi nostri fratelli come la Quaresima sia una stagione permanente della vita umana se si vuole portare frutto e sviluppare i talenti che il Signore ci ha donato. Buona Quaresima! La grazia di Dio trovi accoglienza nella vostra vita. Ricordatevi del vostro Battesimo. Don Gerolamo Duccio di Buoninsegna, La guarigione del cieco, uno degli episodi evangelici del tempo quaresimale LE 4 PAROLE DEL PAPA Discorso di Benedetto XVI ai partecipanti all’Incontro promosso dal Pontificio Consiglio Cor Unum IL PAPA PRESENTA LA SUA PRIMA ENCICLICA “DEUS CARITAS EST” L’Amore, la forza che cambia il mondo Lo scorso 25 gennaio, festa della conversione di S. Paolo, è stata pubblicata la prima Enciclica di Papa Benedetto XVI intitolata DEUS CARITAS EST (Dio è amore), nella quale il Pontefice spiega il concetto di amore nelle sue diverse dimensioni. Pubblichiamo una parte del discorso che il Santo Padre ha tenuto durante l’udienza ai partecipanti all’Incontro promosso dal Pontificio Consiglio Cor Unum nel quale ha presentato i contenuti essenziali della sua Enciclica. Giotto, Il bacio fra Gioacchino ed Anna (...) La parola “amore” oggi è così sciupata, così consumata e abusata che quasi si teme di lasciarla affiorare sulle proprie labbra. Eppure è una parola primordiale, espressione della realtà primordiale; noi non possiamo semplicemente abbandonarla, ma dobbiamo riprenderla, purificarla e riportarla al suo splendore originario, perché possa illuminare la nostra vita e portarla sulla retta via. È stata questa consapevolezza che mi ha indotto a scegliere l’amore come tema della mia prima Enciclica. Volevo tentare di esprimere per il nostro tempo e per la nostra esistenza qualcosa di quello che Dante nella sua visione ha ricapitolato in modo audace. Egli narra di una “vista” che “s’avvalorava” mentre egli guardava e lo mutava interiormente (cfr Par., XXXIII, vv. 112-114). Si tratta proprio di questo: che la fede diventi una visionecomprensione che ci trasforma. Era mio desiderio di dare risalto alla centralità della fede in Dio - in quel Dio che ha assunto un volto umano e un cuore umano. La fede non è una teoria che si può far propria o anche accantonare. È una cosa molto concreta: è il criterio che decide del nostro stile di vita. In un’epoca nella quale l’ostilità e l’avidità sono diventate superpotenze, un’epoca nella quale assistiamo all’abuso della religione fino all’apoteosi dell’odio, la sola razionalità neutra non è in grado di proteggerci. Abbiamo bisogno del Dio vivente, che ci ha amati fino alla morte. Così, in questa Enciclica, i temi “Dio”, “Cristo” e “Amore” sono fusi insieme come guida centrale della fede cristiana. Volevo mostrare l’umanità della fede, di cui fa parte l’eros - il “sì” dell’uomo alla sua corporeità creata da Dio, un “sì” che nel matrimonio indissolubile tra uomo e donna trova la sua forma radicata nella creazione. E lì avviene anche che l’eros si trasforma in agape - che l’amore per l’altro non cerca più se stesso, ma diventa preoccupazione per l’altro, disposizione al sacrificio per lui e apertura anche al dono di una nuova vita umana. L’agape cristiana, l’amore per il prossimo nella sequela di Cristo non è qualcosa di estraneo, Segue 5 posto accanto o addirittura contro l’eros; anzi, nel sacrificio che Cristo ha fatto di sé per l’uomo ha trovato una nuova dimensione che, nella storia della dedizione caritatevole dei cristiani ai poveri e ai sofferenti, si è sviluppata sempre di più. Una prima lettura dell’Enciclica potrebbe forse suscitare l’impressione che essa si spezzi in due parti tra loro poco collegate: una prima parte teorica, che parla dell’essenza dell’amore, e una seconda che tratta della carità ecclesiale, delle organizzazioni caritative. A me però interessava proprio l’unità dei due temi che, solo se visti come un’unica cosa, sono compresi bene. Dapprima occorreva trattare dell’essenza dell’amore come si presenta a noi nella luce della testimonianza biblica. Partendo dall’immagine cristiana di Dio, bisognava mostrare come l’uomo è creato per amare e come questo amore, che inizialmente appare soprattutto come eros tra uomo e donna, deve poi interiormente trasformarsi in agape, in dono di sé all’altro - e ciò proprio per rispondere alla vera natura dell’eros. Su questa base si doveva poi chiarire che l’essenza dell’amore di Dio e del prossimo descritto nella Bibbia è il centro dell’esistenza cristiana, è il frutto della fede. Successivamente, però, in una seconda parte bisognava evidenziare che l’atto totalmente personale dell’agape non può mai restare una cosa solamente individuale, ma che deve invece diventare anche un atto essenziale della Chiesa come comunità: abbisogna cioè anche della forma istituzionale che s’esprime nell’agire comunitario della Chiesa. L’organizzazione ecclesiale della LE PAROLE DEL PAPA carità non è una forma di assistenza sociale che s’aggiunge casualmente alla realtà della Chiesa, un’iniziativa che si potrebbe lasciare anche ad altri. Essa fa parte invece della natura della Chiesa. Come al Logos divino corrisponde l’annuncio umano, la parola della fede, così all’Agape, che è Dio, deve corrispondere l’agape della Chiesa, la sua attività caritativa. Questa attività, oltre al primo significato molto concreto dell’aiutare il prossimo, possiede essenzialmente anche quello del comunicare agli altri l’amore di Dio, che noi stessi abbiamo ricevuto. Essa deve rendere in qualche modo visibile il Dio vivente. Dio e Cristo nell’organizzazione caritativa non devono essere parole estranee; esse in realtà indicano la fonte originaria della carità ecclesiale. La forza della Caritas dipende dalla forza della fede di tutti i membri e collaboratori. Lo spettacolo dell’uomo sofferente tocca il nostro cuore. Ma l’impegno caritativo ha un senso che va ben oltre la semplice filantropia. È Dio stesso che ci spinge nel nostro intimo ad alleviare la miseria. Così, in definitiva, è Lui stesso che noi portiamo nel mondo sofferente. Quanto più consapevolmente e chiaramente lo portiamo come dono, tanto più efficacemente il nostro amore cambierà il mondo e risveglierà la speranza - una speranza che va al di là della morte e solo così è vera speranza per l’uomo. Auguro la benedizione del Signore per il vostro Simposio. Benedetto XVI 23 gennaio 2006 IL SANTO 6 DEL MESE 19 Marzo: SAN GIUSEPPE L’uomo “giusto”, obbediente al disegno del Padre Beato Angelico, San Giuseppe (part.) Fino alla metà del ‘900 S. Giuseppe veniva venerato dal popolo cristiano con grande devozione. In ogni buona famiglia cattolica era possibile trovare un quadro con i tre componenti della Sacra Famiglia, tra cui appunto il padre “putativo” di Gesù. Il periodo post-conciliare ha visto declinare la devozione per S. Giuseppe con danno considerevole per la vita di fede. E forse la crisi della famiglia nell’Occidente cristiano, come pure la difficoltà nel dare significato al lavoro, di cui Giuseppe è patrono, hanno come loro componente, non unica né prima ma reale, la dimenticanza di questo grande Santo. Il Vangelo non ci dice molto di lui. Ne parlano solo gli evangelisti Matteo e Luca che riferiscono qualcosa della infanzia di Gesù. Da queste fonti possiamo dedurre che Giusep- pe era originario di Betlemme, cittadina che per qualche motivo abbandonò per andare ad abitare a Nazaret. Lì, probabilmente, avvenne il fidanzamento con Maria. La prima grossa prova, che i Vangeli ci tramandano, della fede di Giuseppe fu la decisione da prendere allorché Maria, che egli “non conosceva”, gli comunicò l’evento dell’Annunciazione. Matteo riferisce l’umanissimo atteggiamento di Giuseppe. Come dice la lettera Redemptoris Custos di Giovanni Paolo II, egli non sapeva come comportarsi di fronte alla «mirabile» maternità di Maria. L’ipotesi che troppo spesso si fa, è che Giuseppe fosse turbato dalla scoperta della gravidanza di Maria. In realtà, ciò che lo turba è l’enormità del peso che sente incombere su di sè, per la sua grande umiltà davanti alla possibilità di essere reso partecipe a un evento così unico e sconvolgente Non dunque un dubbio sulla onestà di Maria, ma un dubbio su di sè è quello che turba Giuseppe. A questo dubbio pone fine la parola dell’Angelo che gli appare in sogno. Da questo momento Giuseppe si consacra totalmente al Disegno di Dio, che gli chiede di proteggere e vigilare su Maria e il Bambino. Insieme con Maria - ed anche in relazione a Maria - egli partecipa a questa fase culminante dell’autorivelazione di Dio in Cristo, e vi partecipa sin dal primo inizio. Si può anche dire che Giuseppe è il primo a partecipare alla fede della Madre di Dio, e che, così facendo, sostiene la sua sposa nella fede della divina Annunciazione. Nel fare questo egli piega i suoi progetti al Progetto di Dio: prima obbedisce alla circostanza storica del censimento che lo porta a recarsi, con Maria che stava attendendo ormai in stato molto avanzato, a Betlemme, e poi a fuggire in Egitto, lontano dalla furia 7 del re Erode. Obbedendo ancora a una indicazione soprannaturale torna in Palestina alla morte di quello, preferendo tornare a Nazaret, invece che a Betlemme, per assicurare al Figlio una esistenza più sicura, lontana dai possibili pericoli che potevano giungere dai discendenti di Erode. Georges de La Tour, Il sogno di S. Giuseppe “San Giuseppe è stato chiamato da Dio a servire direttamente la persona e la missione di Gesù mediante l’esercizio della sua paternità: proprio in tal modo egli coopera nella pienezza dei tempi al grande mistero della Redenzione ed è veramente «ministro della salvezza» (...). La sua paternità si è espressa concretamente «nell’aver fatto della sua vita un servizio, un sacrificio, al mistero dell’incarnazione e alla missione redentrice che vi è congiunta; nell’aver usato dell’autorità legale, che a lui spettava sulla sacra Famiglia, per farle totale dono di sè, della sua vita, del suo lavoro; nell’aver convertito la sua umana vocazione all’amore domestico nella sovrumana oblazione di sè, del suo cuore e di ogni capacità nell’amore posto a servizio del Messia germinato nella sua casa” (Insegnamenti di Paolo VI). La liturgia, ricordando che sono stati affidati «alla premurosa custodia di san Giuseppe gli inizi della nostra redenzione» precisa anche che «Dio lo ha messo a capo della sua famiglia, come servo fedele e prudente, IL SANTO DEL MESE affinché custodisse come padre il suo Figlio unigenito» (...). Poiché non è concepibile che a un compito così sublime non corrispondano le qualità richieste per svolgerlo adeguatamente, bisogna riconoscere che Giuseppe ebbe verso Gesù «per speciale dono del Cielo, tutto quell’amore naturale, tutta quell’affettuosa sollecitudine che il cuore di un padre possa conoscere» (Pio XII). La sua paternità verso Gesù dunque non fu affatto una forma minore di paternità: si può anzi dire che nessun padre umano fu padre quanto lui, che pure non aveva generato fisicamente Gesù. Così la sua unione con Maria, pur non esprimendosi in una carnalità “ordinaria”, fu una vera unione sponsale. Anzi si può dire che nessuna unione matrimoniale fu così profonda e intensa come quella tra Giuseppe e Maria, che pure non si conobbero mai “carnalmente”, ma realizzarono una unità quale mai sarebbe stata raggiunta. «Giuseppe... prese con sè la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio» (Mt 1,24-25). Queste parole indicano un’altra vicinanza sponsale. La profondità di questa vicinanza, la spirituale intensità dell’unione e del contatto tra le persone - dell’uomo e della donna - provengono in definitiva dallo Spirito, che dà la vita (Gv 6,63). Giuseppe, obbediente allo Spirito, proprio in esso ritrovò la fonte dell’amore, del suo amore sponsale di uomo, e fu questo amore più grande di quello che «l’uomo giusto» poteva attendersi a misura del proprio cuore umano. Mediante il sacrificio totale di sè Giuseppe esprime il suo generoso amore verso la Madre di Dio, facendole “dono sponsale di sé”. Pur deciso a ritirarsi per non ostacolare il piano di Dio che si stava realizzando in lei, egli per espresso ordine angelico la trattiene con sè e ne rispetta l’esclusiva appartenenza a Dio. Segue IL SANTO 8 D’altra parte, è dal matrimonio con Maria che sono derivati a Giuseppe la sua singolare dignità e i suoi diritti su Gesù. «È certo che la dignità di Madre di Dio poggia sì alto, che nulla vi può essere di più sublime; ma perché tra la beatissima Vergine e Giuseppe fu stretto un nodo coniugale, non c’è dubbio che a quell’altissima dignità, per cui la Madre di Dio sovrasta di gran lunga tutte le creature, egli si avvicinò quanto mai nessun altro. Poiché il connubio è la massima società e amicizia, a cui di sua natura va unita la comunione dei beni, ne deriva che, se Dio ha dato come sposo Giuseppe alla Vergine, glielo ha dato non solo a compagno della vita, testimone della verginità e tutore dell’onestà, ma anche perché partecipasse, per mezzo del patto coniugale, all’eccelsa grandezza di lei» (Leone XIII, «Quamquam Pluries», «Leonis XIII P. M. Acta» IX [190] 177s). Lorenzo Lotto, Sacra Famiglia con S. Caterina DEL MESE Nulla più ci viene poi detto nei Vangeli su Giuseppe: morì poco dopo il ritrovamento di Gesù nel Tempio, come suppongono alcuni, o rimase ancora in vita? E in quest’ultimo caso, fino a quando? Fino alle soglie del ministero pubblico di Gesù? Oltre la sua morte e resurrezione? Quest’ultima ipotesi ci sembra la meno probabile, dato che non una sola volta i Vangeli e il resto del Nuovo Testamento ne fanno menzione, e dato che sulla Croce Gesù affida Maria a Giovanni, come non avrebbe probabilmente fatto se fosse stato ancora vivo Giuseppe. D’altra parte non impossibile, ma meno probabile ci sembra la prima ipotesi, di una sua morte poco dopo il ritrovamento di Gesù nel Tempio. Tra le altre considerazioni che si possono fare è degno di nota che il Vangelo di Luca dice “stava loro sottomesso”: dove “stava sottomesso” indica una iterazione prolungata nel tempo (tendenzialmente per tutto il tempo seguente, salvo contraria, successiva indicazione, cioè fino all’inizio della vita pubblica), e “loro” indica che non solo a Maria Gesù era sottomesso, ma anche a Giuseppe, come non avrebbe potuto, se questi non fosse più stato in vita. L’ipotesi che ci sembra perciò più verosimile è che Giuseppe sia vissuto fino alle soglie del Ministero pubblico di Gesù, e che la sua morte abbia costituito per Cristo un segno che era appunto giunta l’ora, venuto meno il padre terreno, di rendere pubblicamente visibile la sua missione di inviato dal Padre celeste. PIROVANO RADIO TV RIPARAZIONE TVC PLASMA LCD VCR DVD ASSISTENZA tecnica autorizzata e specializzata INSTALLAZIONE antenne singole, terrestri e satellitari Via G. Borsieri, 13 - 20010 BAREGGIO (MI) Tel/fax 02.901.38.86 Libreria2000 Corso Italia, 1 20010 Bareggio (Mi) tel. e fax 02.903.60.234 e-mail [email protected] VITA 9 DELLA PARROCCHIA Due gesti significativi a memoria del S. Natale L’USOB al Natale degli Sportivi Atleti e atlete USOB con il nostro Cardinale Il Natale sembra così lontano ma viene spontaneo ricordare gli appuntamenti significativi della vita cristiana di ognuno di noi. Per i nostri atleti della USOB (Associazione Sportiva Dilettantistica Oratori Bareggio), è stato, infatti, un Natale significativo perché hanno avuto, anche quest’anno, la possibilità di vivere il Natale degli Sportivi con il nostro Arcivescovo Card. Dionigi Tettamanzi. Da alcuni anni l’Arcivescovo, in occasione del S. Natale, raduna il mondo dello sport ambrosiano in una serata che unisce la festa, la riflessione e l’incontro tra protagonisti di tutti i livelli dello sport. L’incontro per il S. Natale 2005 si è svolto al Mazda Palace di Milano. Sono intervenute circa 10.000 persone e non sono mancati anche i grandi protagonisti dello sporta livello agonistico e alcuni grandi campioni dello sport italiano: Igor Cassina (campione olimpico alla sbarra), Chiara Stefanazzi (pluricampionessa mondiale di twirling), Carlo Ancelotti (AC Milan) e Roberto Mancini (FC Internazionale). Ma il campione più grande è stato il nostro Arcivescovo, nostro primo allenatore nella vita cristiana (così si è definito lui stesso) che ancora una volta ha voluto ricordare che lo sport è vita, è educazione, è unione se è fatto e condiviso con l’amico più grande: Gesù. Infine ha chiesto a tutti noi presenti di mettere tutto il nostro cuore per fare più bello e più pulito lo sport. Il gruppo USOB, circa 70 persone tra atleti, dirigenti e allenatori, ha partecipato a questo grande evento e ha portato a casa la vittoria più grande dell’anno sportivo 2005. 2000 Visitatori alla Mostra dei Presepi Una delle iniziative culturali più sentite a Bareggio è la Mostra dei Presepi che viene allestita durante il periodo natalizio e patrocinata dalla Croce Azzurra. Trentatré i presepi esposti quest’anno (2005). Il numero dei visitatori ha raggiunto le duemila unità (precisamente 2041). Parecchi di questi visitatori vengono anche da paesi vicini e il nome di Bareggio è conosciuto grazie anche alla Mostra dei Presepi. Al termine di una cena tra questi artisti, che sono anche amici tra loro (cosa molto importante), il parroco di Bareggio ha promesso una sede per tutti i materiali usati nella costruzione della mostra e si è fatto promettere “un lavoro particolare” in occasione del centenario della Scuola Materna “Don Severino Fracassi” di via Matteotti. VITA 10 DELLA PARROCCHIA Quaresima 2006 Chi sono i diaconi permanenti? Il Diaconato permanente in Diocesi non è più una novità assoluta, ma al tempo stesso è poco conosciuto e diffuso. Con le ordinazioni del 2 ottobre 2005 i Diaconi permanenti diocesani sono diventati 79. In Italia sono circa tremila. Il nostro Consiglio pastorale, su proposta del Parroco, ha deciso di dedicare il cosiddetto “QUARESIMALE” del venerdì sera, per conoscere questa realtà ecclesiale (il programma è nella pagina seguente). Verranno in mezzo a noi alcuni di loro e ci racconteranno la loro storia, la loro vocazione. È una novità assoluta per tutta la nostra zona e questo farà crescere l’attesa di ascoltarli ed incontrarli. Per farsi una prima idea della loro presenza in Diocesi, basterà gettare uno sguardo sul loro sito internet: www. diaconimilano.it. Il diaconato permanente non è una cosa da pensionati, ma è una condizione ministeriale che attiene alla stagione adulta della vita di fede. È una vocazione, un ministero fondato sulla grazia sacramentale dell’ordinazione. Si diviene dunque diaconi solo se si è chiamati ad esserlo. E questo discernimento serio e sereno è affidato alla Chiesa. Assieme al prezioso compito liturgico e caritativo al quale è chiamato in via principale, altri scenari di “servizio di frontiera” si aprono al diaconato permanente: le famiglie monoparentali, i carcerati, i giovani, i tossicomani, i malati di Aids, gli anziani, i gruppi in difficoltà. Molti Diaconi permanenti sono sposati e la loro storia è tutta da scoprire! La croce diagonale che viene consegnata a ogni diacono permanente della diocesi di Milano Catechesi Quaresimale dell’Arcivescovo: elenco Centri di Ascolto In occasione della Quaresima, riprendono i Centri di Ascolto nelle famiglie per seguire la Catechesi del nostro Arcivescovo. Segnaliamo qui sotto le famiglie che si sono rese disponibili. L’invito a parteciparvi è esteso a tutti. Ciascuno si senta chiamato a essere missionario invitando nuove persone. GIROTTI DOSSI Mariuccia Via Don Biella 6 MARNATI Angelo-Luisa Via Manzoni 48 MAGGIOLINI Angelo-M. Teresa Via Morandi 72 ARCUNI Gianantonio-Paola Via Diaz 132 VERNETTI Luigia Via Madonna Pellegrina 64/a/5 OLGIATI Renato-Pinuccia Via Pellico 4 RICCI Paolo-Giuditta Via Vittorio Veneto 52 CREMASCOLI Angelo-Itala Via Cusago 8 GRASSI Nicola-Linda Via Pellico 7/e CARSENZUOLA Mauro-Barbara Via M. Pellegrina 72 CATTANEO Claudio-Angioletta Via Corbettina ARISCI Elio-Rita Via Benedetto Croce 21 BARONI Pierluigi -Valentina Via Turati CONSORELLE In Sede (merc. pom.) ORATORIO (per tutti i giovani) VITA 11 DELLA PARROCCHIA Quaresima 2006 Quaresimale 2006 Il Quaresimale di quest’anno proporrà, nei 5 venerdì di Quaresima, delle riflessioni sul diaconato qui sotto specificate. Per ogni incontro è prevista una presentazione di 30 minuti circa e un successivo dialogo con i partecipanti. Il quaresimale si svolgerà in Chiesa Parrocchiale alle ore 21. 10 marzo Renato Locati La figura del diacono nella Chiesa ambrosiana oggi. La storia, il profilo spirituale, il profilo pastorale, lo stato di vita, i dati attuali e tendenze. 17 marzo Sergio Legramandi Il diacono coniugato. Il diaconato dentro il matrimonio la compresenza di due vocazioni. I requisiti,gli equilibri familiari, il ruolo della moglie,i figli. 24 marzo Marco Secchi Il diacono celibe. La scelta celibataria e lo spirito del servizio. Le nuove dinamiche introdotte dal diaconato. L’aspetto della consacrazione. 31 marzo Umberto Castelli L’impegno pastorale nella parrocchia. I cambiamenti nella pastorale e il ruolo del diacono. Rapporti col clero e rapporto con i laici. Diacono ministro della soglia. 7 aprile Gabriele Scariolo L’impegno del servizio alla realtà diocesana. Diacono per la diocesi. I rapporti col Vescovo. Le responsabilità proprie del diacono: stato attuale e prospettive. VITA 12 DELLA PARROCCHIA Carità e Missione In Quaresima aiutiamo don Mario Morstabilini Il Consiglio Pastorale, in accordo con i sacerdoti, ha deciso, come gesto caritativo della Quaresima, di aiutare don Mario Morstabilini, fratello del nostro don Giuseppe. Don Mario è un sacerdote Fidei Donum della diocesi di Milano, da 4 anni in missione in Camerun. Recentemente è stato mandato, da solo, a fondare una nuova parrocchia nel comune di Djalingo nella diocesi di Garua. La situazione in cui si trova è di estrema necessità; non c’è nulla, né una chiesa né una casa, una capanna... Ecco cosa scrive al fratello Don Giuseppe per dare un’idea della sue condizioni di vita: “Carissimo Giuseppe, dal 1 settembre 2005 il vescovo di Garua (Antoin Ntalou) ha creato una nuova parrocchia smembrando una zona di circa 1500 Km2 dalla parrocchia di Ngong che ancora possiede un area di 6000 Km2. Questa nuova parrocchia, nella quale mi trovo come parroco, si chiama Parrocchia di San Benedetto (Saint Benoît) di Djalingo (è il più grande villaggio posto al centro della zona). Il nome del Santo è stato scelto dal vescovo in ricordo del nuovo papa Benedetto XVI. Nel villaggio di Djalingo c’è solo una piccola cappella, la missione che mi è stata affidata parte dallo zero totale, per ora ho preso una casa in affitto (che si trova 15 Km dal villaggio) sperando di costruirne una sul posto nei prossimi anni. La parrocchia comprende un numero di 70 villaggi con circa 54 comunità cristiane; visitarle tutte ogni 3 o 4 mesi è un massacro. Il lavoro da fare è enorme ma spero di non perdermi d’animo. L’ufficio missionario chiede a noi missionari di sensibilizzare le nostre comunità per poter stabilire dei contatti più diretti tra i cristiani delle missioni e quelli delle comunità che inviano. Per questo motivo faccio appello alla generosità della gente per poter realizzare qualche cosa; i cristiani di Djalingo sono molto impegnati nei lavori e stanno dimostrando un grande desiderio di responsabilità ma le forze finanziarie sono nulle. Oltre alla casa l’urgenza che si impone in una nuova parrocchia è la formazione dei catechisti; per questo è un mio grande desiderio costruire al più presto delle sale per gli incontri, una piccola biblioteca e un salone dormitorio. Questo centro potrebbe costare 30.000 euro ma sono sicuro che la generosità dei fratelli italiani non deluderà le aspettative”. Il contributo che raccoglieremo in Quaresima andrà a finanziare questo progetto. 5.000 Euro per l’Angola Durante il giorno dell’Epifania abbiamo voluto fare un dono a Gesù aiutando la missione cattolica di Tchikuma in località Kapusso, in Angola, a costruire una scuola per 600 bambini. L’importo del progetto guidato dalla Caritas è di 25.000 euro. La nostra Parrocchia ha contribuito con 5.000 euro. Chi desiderasse aiutare tale iniziativa caritativa si rivolga in Parrocchia. VITA 13 DELLA PARROCCHIA Spese “straordinarie” in Parrocchia Lavori di restauro sull’impianto campanario Nel corso dei consueti interventi di manutenzione ordinaria, si è rilevata la necessità di lavori di restauro, piuttosto importanti, sull’impianto campanario del nostro campanile. La ditta che da anni si occupa di questa manutenzione ci ha presentato un preventivo di lavoro che ammonta a circa 60.000 euro. L’obiettivo di tale lavoro è quello di realizzare una incastellatura ammortizzata che consenta di ridurre in modo significativo le sollecitazioni che le campane in movimento trasmettono al campanile. Infatti, al momento attuale, il castello è in più punti inserito nella struttura muraria; in questo modo, quando le campane si muovono, il castello trasmette tutte le spinte e le vibrazioni alla struttura muraria, provocando danni che si manifestano in crepe, sgretolamenti e perdita di consistenza dei materiali di coesione come cementi e malte. Inoltre i pilastri portanti in corrispondenza delle finestre sulle quali si presentano affiancate le campane n° 3/6 e 4/5 sono state scassate ed allargate per far posto alle campane, indebo- lendo strutturalmente il campanile. Realizzare un castello ammortizzato significa svincolare completamente la struttura in ferro dalla parte muraria per cui qualsiasi sollecitazione generata dal movimento delle campane non avrebbe più modo di scaricarsi sulla struttura muraria se non attraverso gli ammortizzatori montati sulla sua base. Il castello sarà poi studiato in modo da modificare la disposizione attuale delle campane. Così sarà possibile riportare le finestre alla loro larghezza originaria ricostruendo i pilastri laddove sono stati praticati gli scassi per far posto alle campane. Il preventivo comprende anche diverse voci che riguardano i lavori che saranno eseguiti sulla meccanica delle campane nel contesto di un lavoro globale che debba dare come risultato un impianto che assicuri una corretta funzionalità per molti anni. Le campane, infine, saranno accuratamente restaurate, pulite e lucidate per essere ripresentate al momento del montaggio come nuove. La Commissione Amministrativa prossimamente si radunerà per prendere una decisione adeguata in merito a tale preventivo. I danni della neve... Le nevicate di questi mesi non si dimenticheranno facilmente anche nella nostra Parrocchia. Tutti gli alberi che circondavano la casa parrocchiale hanno subito danni a tal punto che si è dovuto intervenire drasticamente. Il tetto della Chiesa ha avuto diversi danni e l’impianto per l’allontanamento dei piccioni deve essere rifatto in parecchie sue parti. Per far fronte ai primi interventi dopo la “pesante” nevicata abbiamo dovuto pagare 20.000 euro. VITA 14 DELLA PARROCCHIA Testimonianza I nostri chierichetti a Roma Don Giuseppe all’inizio di quest’anno ha voluto offrire ai nostri chierichetti un’opportunità unica: trascorrere tre giorni nella Capitale per visitare e conoscere i luoghi di San Filippo Neri, figura fondamentale nella nascita degli Oratori, per partecipare all’udienza generale del Santo Padre, visitare la città con la sua grande storia e ...naturalmente per divertirsi tanto crescendo come amici e consolidando il mitico gruppo MO.CHI. Anche il viaggio è stato memorabile: andata in aereo e ritorno in Eurostar! Appena arrivati all’Oratorio di San Filippo Neri, nostro ricovero notturno, ci ha accolto don Francesco che, in maniera splendida, ha accompagnato il nostro gruppo in giro per Roma, catturando l’attenzione dei ragazzi con spiegazioni semplici ma ricche di significati storici e religiosi. Era un piacere vedere i nostri ragazzi ascoltarlo e seguirlo con vera partecipazione; difficilmente avremmo potuto trovare un’altra guida così coinvolgente. Il momento più toccante è stato quando il Santo Padre ha salutato il nostro gruppo facendo riferimento all’Oratorio di Bareggio; ci porteremo nel cuore questo saluto per sempre... Per noi mamme è stata una grande gioia vedere come Don Giuseppe è stato con i ragazzi in ogni momento della giornata, cercando di creare con loro un rapporto di vera fiducia e complicità. Grazie Don Giuseppe per credere nei nostri ragazzi e per dare loro sempre nuove opportunità di crescita cristiana! Le mamme accompagnatrici Gruppo MO.CHI in piazza San Pietro A.C.L.I. BAREGGIO BAR - BIRRERIA - PANINOTECA SALE per BATTESIMI, CRESIME, RINFRESCHI RIUNIONI CONDOMINIALI Via Concordia, 1 - 20010 Bareggio (Mi) tel. 02.901.44.09 VITA 15 DELLA PARROCCHIA Iniziazione cristiana - IV elementare 88 Famiglie in cammino verso la Prima Comunione Domenica 8 Gennaio, festa del Battesimo di Gesù, durante la S. Messa delle ore 9,30, sono stati presentati alla nostra comunità 88 ragazzi e ragazze di quarta elementare che il prossimo 1° Maggio riceveranno la loro Prima Comunione. Nella nostra parrocchia ci sono quindi 88 famiglie che, con l’aiuto dei sacerdoti e dei catechisti, stanno accompagnando i loro figli perché comprendano o perlomeno incomincino ad intuire, cosa significhi ricevere il Sacramento dell’Eucarestia. Quando i genitori domandano per i loro figli un sacramento (perché sono i genitori i primi educatori dei figli, è la loro coscienza e la loro libertà che li guida a domandare), è sempre un momento importante, una grande occasione di conversione e di verifica per la loro vita di adulti. Io che sono mamma di due figli di 12 e 4 anni, quando mi dicevano un po’ di anni fa; “i figli ci sono dati per la nostra conversione”, non coglievo bene il senso di queste parole. Ma quando il tempo, quello che il Signore mi dona ogni giorno, è cominciato a diventare il luogo della mia educazione, cioè di un’avventura senza fine in cui si può imparare sempre, ho iniziato a capire. La prima cosa importante è quindi incominciare. Così anche a catechismo. Io e Giulia, un’universitaria che mi aiuta in modo proprio bello e cordiale, con i nostri quindici ragazzi, abbiamo introdotto il tema del Mistero del Sacramento, il Mistero di Dio, la sua Presenza nella vita di ciascuno di noi. Dio l’invisibile, l’incommensurabile che si rende sensibile, si fa per noi incontrabile, presente in una realtà perfettamente umana: la Chiesa. L’appartenenza al Mistero della Chiesa è proprio il fatto che ci accomuna tutti, in quanto Popolo di Dio. Abbiamo sottolineato che la Chiesa è il miracolo più grande compiuto da Gesù. Mentre il gesto più importante di tutta la storia del mondo, è la morte e resurrezione di Cristo. Nella nostra vita questo gesto è il sacrificio della Messa. Esso dovrebbe essere al centro della nostra vita. Perché un gesto sia importante, privilegiato e abbia un’influenza decisiva, occorre che costi qualche cosa. “Costare” significa lavoro, impegno delle nostre energie e attenzione. Un gesto che non costi sacrificio non è vero. Alla domanda: “A cosa serve andare a Messa e ricevere la Comunione?”, abbiamo risposto con le parole di Papa Benedetto XVI: “Serve per trovare il centro della vita(...). È fondamentale nutrirsi alla Comunione con Gesù che ci dà proprio la luce e la guida per la nostra vita, della quale abbiamo bisogno”. Giuditta Ricci, catechista di IV elementare Beato Angelico, La comunione degli Apostoli VITA 16 DELLA PARROCCHIA Avvisi Circolo Culturale Bareggio ORGANIZZA PER DOMENICA 26 MARZO 2006 Visita guidata al MUSEO DEL CINEMA di TORINO e BASILICA DI SUPERGA Partenza ore 8 da Piazza Cavour Ore 8.05 da S. Martino Prenotazioni e informazioni presso Cartoleria “Tre sorelle Domenica 12 Marzo Giovedì 30 Marzo 2006 QUARTA GIORNATA COMUNITARIA Mons. Angelo Mascheroni incontrerà, in Oratorio, Il programma della giornata seguirà quello delle precedenti Domeniche Insieme I CRESIMANDI alle ore 17 I GENITORI/PADRINI/MADRINE alle ore 21 Ottica di Bareggio Sergio Serati Ottico optometrista Via Concordia, 15 20010 Bareggio (Mi) tel./fax 02.90.362.185 e.mail: [email protected] RISTORANTE La Locanda dei Gemelli Via Concordia, 5 Tel. 02.902.72.90 20010 Bareggio (Mi) Specialità carne, pesce, funghi porcini CHIUSO IL MARTEDÌ www.parrocchiabareggio.it Avvisi settimanali e novità della vita della nostra Parrocchia e-mail: [email protected] CINE-TEATRO SAN LUIGI 17 Calendario della programmazione Cinememoria 2006: “Le radici d’Europa” Racconti di ieri, per comprendere l’oggi e costruire il domani GIOVEDÌ 16 MARZO - AGOSTINO D’IPPONA (1972) - regia di R. Rossellini GIOVEDÌ 23 MARZO 06 - FRANCESCO GIULLARE DI DIO (1950) - regia di R. Rossellini GIOVEDÌ 30 MARZO 06 - LA SETTIMA STANZA - EDITH STEIN (1995) - regia di M. Meszaros GIOVEDÌ 6 APRILE 06 - IL VANGELO SECONDO MATTEO (1964) - regia di P. P. Pasolini Le proiezioni, che avranno inizio alle ore 21.00 presso il CINETEATRO SAN LUIGI, saranno introdotte da una presentazione e seguite da un dibattito. L’ingresso alla sala è gratuito. BAMBI 2 Venerdì 3 marzo ore 15.30 Sabato 4 marzo ore 21.00 Domenica 5 marzo ore 15.30\21.00 In programmazione a marzo... WALLACE & GROMIT -La maledizione del coniglio mannaro (Animazione) ORGOGLIO e PREGIUDIZIO (Commedia) PROOF - La prova (Drammatico) con G. Patrol e A. Hopkins Compagnia Teatrale “IL MELOGRANO” di Bareggio replica a grande richiesta MISERIA E NOBILTÀ Sabato 11 MARZO 2006 ore 21- Cine-Teatro S. Luigi a favore dell’associazione sportiva USOB Dopo la visione del film Les Choristes... Giovedì 26 gennaio 2006, nell’ambito della settimana dell’educazione, noi ragazzi di prima media abbiamo assistito alla proiezione del film Les Choristes. È la storia di un musicista, Clement Mathieu, che viene assunto come sorvegliante in un istituto di rieducazione per ragazzi difficili dal nome poco rassicurante “Le fond de l’etang”. Ben presto quest’uomo entra in disaccordo con il direttore dell’istituto che ha instaurato un sistema educativo basato sulla repressione e la violenza, capace di creare solo indifferenza e ribellione tra i ragazzi. “Azione-reazione” è la tesi del direttore. Invece il nuovo sorvegliante riuscirà, pur mantenendo la sua autorevolezza, con la PAZIENZA e il PERDONO ad avvicinarsi sempre più ai ragazzi fino a conquistarli con il canto, cambiando il corso della loro vita per sempre. Il film ci è piaciuto molto e ci ha permesso di riflettere sul difficile compito che ha un educatore. Abbiamo capito che EDUCARE non significa imporre il proprio pensiero, magari usando la violenza come il direttore dell’istituto, ma qualcosa di diverso e molto più grande. Per noi ragazzi EDUCARE È ACCOMPAGNARE. I ragazzi di I media gruppo “P.G. Frassati” VITA 18 DELLA PARROCCHIA Anagrafe Parrocchiale BATTESIMI Bertora Leonardo Rognoni Alice Zanieri Sofia Francesca DEFUNTI Crippa Luigia Bruni Angelo Antonio Colombo Luigi Delfino Elena Toselli Francesca Curatolo M. Concetta Barzaghi Aldo Treso Pietro Giovanni Peri Fernanda Carenzi Giancarlo 80 68 74 94 91 86 78 82 65 65 Scuola Materna Parrocchiale “Don Severino Fracassi” Verso il Centenario 1907 - 2007 Via Matteotti, 14 20010 Bareggio (Mi) tel. 02. 901.32.56 Opere Edili Ripristino Facciate Ristrutturazione interne Pavimenti e rivestimenti Verniciatura e imbiancatura Personalizzazione Moderne Stucchi Antichi Corso Italia, 28/36 - Bareggio Tel. 02.902.76.424 - Cell. 335.143.36.50 HORUS System Noleggio e manutenzione HW e SW, assistenza, Siti internet e Domini, Sistemi Linux, Microsoft, Mac/OS, Dos. Sicurezza dati e Server aziendali, Mail server, e-mail. [email protected] cell. 340/7842438 Via M. Pellegrina, 38 - Bareggio Calendario delle S. Messe - Marzo 2006 1 Mercoledì ore 8 ore 18 Toselli Francesca Pezzoni Luigia 2 Giovedì ore 9 ore 18 Barzaghi Celso, Ernesta, Gino S. Messa Spagna Piero 3 Venerdì ore 8 ore 18 Crippa Luigia Lovati Alessandra e Maria 19 Domenica ore 8 ore 9.30 ore 11 ore 18 Stringhetti Emilio Guglielma Amenta Roberto Baroni Mario e Restelli Maria 4 Sabato ore 8 ore 18 Fam. Olgiati e Carcano Franchetto Bruno e Peri Fernanda 20 Lunedì ore 8 ore 18 Ernesto e Virginia Carmela e Bartolomeo 21 Martedì ore 8 Mariuccia, Mario, Giuseppe e Carlo Azzolini Dino ore 8 5 Domenica ore 8 Enrico, Isolina e Figli ore 9.30 Bettanin Gino e Lonati Fiorentina ore 11 Severa Olga ore 18 Antonietta e Fam. Costa 6 Lunedì ore 8 ore 18 Bresciani Umberto Belcaro Michele 7 Martedì ore 8 ore 18 Tagliabue Giuseppe Fam. Cozzi 17 Venerdì ore 8 ore 15 ore 21 Lodi e Riflessione Via Crucis Quaresimale 18 Sabato ore 8 ore 18 Grassi Carlotta Pedroli Roberto e Luigi ore 18 22 Mercoledì ore 8 ore 18 Marnati Enrico e Carsenzuola Maria Baroni Clemente e Alessandrina 23 Giovedì ore 8 ore 9 ore 18 Lonati Alessandro S. Messa Tagliabue Ezio 8 Mercoledì ore 8 ore 18 Carenzi Giancarlo Bolchi Bambina 24 Venerdì 9 Giovedì ore 8 ore 9 ore 18 Salviti Giuseppe S. Messa Baroni Luigi, Maria e Suor Cesarina ore 8 ore 15 ore 21 Lodi e Riflessione Via Crucis Quaresimale 25 Sabato ore 8 10 Venerdì ore 8 ore 15 ore 21 Lodi e Riflessione Via Crucis Quaresimale Pedroli Carolina e Pirovano Alberto Ruggiero Francesco e Sanna Giuseppe 11 Sabato ore 8 Cislaghi Guido e De Andreis Giuseppina Amelia, Pierino, Cesarina ore 18 12 Domenica ore 8 ore 9.30 ore 11 ore 18 Cozzi Angelo e Giuseppina Cavalli Fausto Fam. Freri Luigi Pirovano Melania, Maria e Vincenzo 13 Lunedì ore 8 ore 18 Consorelle Defunte Cavalli Ettore e Rita 14 Martedì ore 8 ore 18 Girotti Luigi e Delfina Grassi Piero e Magistroni Rosa 15 Mercoledì ore 8 16 Giovedì ore 18 Colombo Luigi e Mannello Maria Fantinati Quinto e Famiglia ore 8 ore 9 ore 18 Toselli Francesca S. Messa Leoncavallo Antonio ore 18 26 Domenica ore 8 ore 9.30 ore 11 ore 18 Carlo e Rosa Fam. Pedroli Mercadante Pasquale e Enzo Oldani Silvia SANTO BATTESIMO 27 Lunedì ore 8 ore 18 Palmieri Emanuela Minotti Silvio, Tosi Adele, Logrippo Francesco e Morelli Incoronata 28 Martedì ore 8 ore 18 Adalgisa e Modesto Don Giuseppe e Suor Fausta 29 Mercoledì ore 8 ore 18 30 Giovedì 31 Venerdì ore 8 Lonati Edoardo, Camilla e Figli Fiazza Dante ore 9 ore 18 Mazzardi Maurizio e Ferrari Chiara S. Messa Maestroni Gino e Airaghi Rosa ore 8 ore 15 ore 21 Lodi e Riflessione Via Crucis Quaresimale