Marzo 2006 - Parrocchie.it

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Marzo 2006 - Parrocchie.it
PARROCCHIA DEI
SS. NAZARO E CELSO
BAREGGIO
ANNO XV
L’Enciclica del Papa:
Deus caritas est
MARZO 2006
Quaresimale 2006
I nostri chierichetti a Roma
IL
PONTE
INFORMATORE
LA COMUNICAZIONE PER LA COMUNIONE
PARROCCHIALE
3
2
PARROCCHIA SANTI NAZARO E CELSO, Bareggio
Decanato di Magenta, Zona Pastorale di Rho, Diocesi di Milano
Sede:
Piazza Cavour, 37 - Telefono 02.9013317
www.parrocchiabareggio.it
E-mail: [email protected]
Sacerdoti:
• don Gerolamo Castiglioni parroco
Tel. e Fax 029013317
• don Giovanni Beltramini coadiutore
Tel. 0290362399
• don Giuseppe Morstabilini coadiutore
Tel. 029013270 - Fax 02.9027287
Sante Messe:
Feriali
Giovedì
Festive
Prefestiva sabato sera
Orari delle confessioni:
Tutti i giorni prima e dopo le S. Messe,
giovedì mattina, sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30
ore 8 - 18
ore 8 - 9 - 18
ore 8 - 9.30 - 11 - 18.00
ore 18
Centro di Consulenza
per la famiglia
del Decanato di Magenta Via S. Martino 13 - 20013 MAGENTA - tel. 02.97.90.949
IL PONTE
Mensile di vita della Chiesa e attualità
Registrazione presso il Tribunale di Milano
N 954 del 16 dicembre 2005
Direttore Responsabile:
Gerolamo Castiglioni
Impaginazione e stampa:
Il Guado s.c.r.l. - Corbetta (MI)
tel. 02.972111
EDITORIALE
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La verità della Quaresima
Una volta che ci siamo tolti dalla testa che
la Quaresima è un tempo triste, è utile riconoscere che è anche un tempo necessario,
che madre Chiesa ci propone.
La proposta della Chiesa esperta in umanità,
vale come, anzi di più, di quella di un medico
che ha a cuore la nostra salute.
Riconciliarci con la verità di se stessi o
nel rapporto con una persona che ci sta
particolarmente a cuore, vale e fa bene più
di tante medicine!
Ma non vogliamo leggere la Quaresima solo
da questo punto di vista, così come l’accenno alla sobrietà quaresimale farebbe bene
al corpo e allo spirito, così come guardare
meno la televisione o fare un po’ di silenzio
interiore ed esteriore.
La Quaresima nasce come invito all’uomo
a riscoprire l’origine della libertà che cerca,
a riscoprire il senso della vita che spesso
smarrisce, a riscoprire l’evento che ha
cambiato “la storia dell’uomo” dandogli
una certezza senza la quale il vivere è solo
un consumare la propria esistenza, ma che è
invece un camminare verso un compimento
della propria umanità.
Ci sono pesanti condizionamenti che talvolta
impediscono un autentico cammino quaresimale quando l’uomo è tutto preso “da” e
non ha tempo “per”.... tempo da “perdere”
per ritrovare se stesso!
“Memorare novissima tua et in aeternum
non peccabis” vi ripeto spesso durante i
funerali.
Traduco liberamente: pensa più spesso alle
cose ultime della vita: morte-giudizio-inferno- paradiso e sbaglierai di meno in quello
che stai facendo.
Staremmo tutti meglio se ci fosse un’educazione cristiana del popolo che non dimentichi le cose ultime della vita.
Noi siamo bravi a parlare e a trattare delle
cose penultime... ma un giorno dovremo
affrontare quelle ultime!
Quest’anno il quaresimale sarà tenuto da 5
uomini, Diaconi permanenti.
È una novità assoluta e sono sicuro che sarà
l’occasione per leggere dentro la vocazione
di questi nostri fratelli come la Quaresima sia
una stagione permanente della vita umana se
si vuole portare frutto e sviluppare i talenti
che il Signore ci ha donato.
Buona Quaresima!
La grazia di Dio trovi accoglienza nella
vostra vita.
Ricordatevi del vostro Battesimo.
Don Gerolamo
Duccio di Buoninsegna,
La guarigione del cieco, uno degli episodi
evangelici del tempo quaresimale
LE
4
PAROLE DEL
PAPA
Discorso di Benedetto XVI ai partecipanti all’Incontro promosso dal Pontificio Consiglio Cor Unum
IL PAPA PRESENTA LA SUA PRIMA ENCICLICA
“DEUS CARITAS EST”
L’Amore, la forza
che cambia il mondo
Lo scorso 25 gennaio, festa della conversione di S. Paolo, è stata pubblicata la prima
Enciclica di Papa Benedetto XVI intitolata
DEUS CARITAS EST (Dio è amore), nella
quale il Pontefice spiega il concetto di amore
nelle sue diverse dimensioni.
Pubblichiamo una parte del discorso che
il Santo Padre ha tenuto durante l’udienza
ai partecipanti all’Incontro promosso dal
Pontificio Consiglio Cor Unum nel quale
ha presentato i contenuti essenziali della
sua Enciclica.
Giotto, Il bacio fra Gioacchino ed Anna
(...) La parola “amore” oggi è così sciupata,
così consumata e abusata che quasi si teme
di lasciarla affiorare sulle proprie labbra.
Eppure è una parola primordiale, espressione
della realtà primordiale; noi non possiamo
semplicemente abbandonarla, ma dobbiamo
riprenderla, purificarla e riportarla al suo
splendore originario, perché possa illuminare
la nostra vita e portarla sulla retta via. È stata
questa consapevolezza che mi ha indotto a
scegliere l’amore come tema della mia prima
Enciclica. Volevo tentare di esprimere per il
nostro tempo e per la nostra esistenza qualcosa di quello che Dante nella sua visione
ha ricapitolato in modo audace. Egli narra
di una “vista” che “s’avvalorava” mentre
egli guardava e lo mutava interiormente (cfr
Par., XXXIII, vv. 112-114). Si tratta proprio
di questo: che la fede diventi una visionecomprensione che ci trasforma. Era mio
desiderio di dare risalto alla centralità della
fede in Dio - in quel Dio che ha assunto un
volto umano e un cuore umano. La fede non
è una teoria che si può far propria o anche
accantonare. È una cosa molto concreta: è
il criterio che decide del nostro stile di vita.
In un’epoca nella quale l’ostilità e l’avidità
sono diventate superpotenze, un’epoca nella
quale assistiamo all’abuso della religione
fino all’apoteosi dell’odio, la sola razionalità
neutra non è in grado di proteggerci. Abbiamo bisogno del Dio vivente, che ci ha amati
fino alla morte.
Così, in questa Enciclica, i temi “Dio”,
“Cristo” e “Amore” sono fusi insieme
come guida centrale della fede cristiana.
Volevo mostrare l’umanità della fede, di
cui fa parte l’eros - il “sì” dell’uomo alla
sua corporeità creata da Dio, un “sì” che
nel matrimonio indissolubile tra uomo e
donna trova la sua forma radicata nella
creazione. E lì avviene anche che l’eros
si trasforma in agape - che l’amore per
l’altro non cerca più se stesso, ma diventa
preoccupazione per l’altro, disposizione
al sacrificio per lui e apertura anche al
dono di una nuova vita umana. L’agape
cristiana, l’amore per il prossimo nella sequela di Cristo non è qualcosa di estraneo,
Segue
5
posto accanto o addirittura contro l’eros;
anzi, nel sacrificio che Cristo ha fatto di sé
per l’uomo ha trovato una nuova dimensione
che, nella storia della dedizione caritatevole
dei cristiani ai poveri e ai sofferenti, si è
sviluppata sempre di più.
Una prima lettura dell’Enciclica potrebbe
forse suscitare l’impressione che essa si
spezzi in due parti tra loro poco collegate: una
prima parte teorica, che parla dell’essenza
dell’amore, e una seconda che tratta della
carità ecclesiale, delle organizzazioni caritative. A me però interessava proprio l’unità
dei due temi che, solo se visti come un’unica
cosa, sono compresi bene. Dapprima occorreva trattare dell’essenza dell’amore come si
presenta a noi nella luce della testimonianza
biblica. Partendo dall’immagine cristiana
di Dio, bisognava mostrare come l’uomo è
creato per amare e come questo amore, che
inizialmente appare soprattutto come eros
tra uomo e donna, deve poi interiormente
trasformarsi in agape, in dono di sé all’altro
- e ciò proprio per rispondere alla vera natura dell’eros. Su questa base si doveva poi
chiarire che l’essenza dell’amore di Dio e del
prossimo descritto nella Bibbia è il centro
dell’esistenza cristiana, è il frutto della fede.
Successivamente, però, in una seconda parte
bisognava evidenziare che l’atto totalmente
personale dell’agape non può mai restare
una cosa solamente individuale, ma che
deve invece diventare anche un atto essenziale della Chiesa come comunità: abbisogna cioè anche della forma istituzionale
che s’esprime nell’agire comunitario della
Chiesa. L’organizzazione ecclesiale della
LE
PAROLE DEL
PAPA
carità non è una forma di assistenza sociale
che s’aggiunge casualmente alla realtà
della Chiesa, un’iniziativa che si potrebbe
lasciare anche ad altri. Essa fa parte invece
della natura della Chiesa. Come al Logos
divino corrisponde l’annuncio umano, la
parola della fede, così all’Agape, che è Dio,
deve corrispondere l’agape della Chiesa, la
sua attività caritativa. Questa attività, oltre al
primo significato molto concreto dell’aiutare
il prossimo, possiede essenzialmente anche
quello del comunicare agli altri l’amore di
Dio, che noi stessi abbiamo ricevuto. Essa
deve rendere in qualche modo visibile il Dio
vivente. Dio e Cristo nell’organizzazione
caritativa non devono essere parole estranee;
esse in realtà indicano la fonte originaria
della carità ecclesiale. La forza della Caritas dipende dalla forza della fede di tutti i
membri e collaboratori.
Lo spettacolo dell’uomo sofferente tocca il
nostro cuore. Ma l’impegno caritativo ha un
senso che va ben oltre la semplice filantropia.
È Dio stesso che ci spinge nel nostro intimo
ad alleviare la miseria. Così, in definitiva,
è Lui stesso che noi portiamo nel mondo
sofferente. Quanto più consapevolmente e
chiaramente lo portiamo come dono, tanto
più efficacemente il nostro amore cambierà il mondo e risveglierà la speranza - una
speranza che va al di là della morte e solo
così è vera speranza per l’uomo. Auguro
la benedizione del Signore per il vostro
Simposio.
Benedetto XVI
23 gennaio 2006
IL SANTO
6
DEL MESE
19 Marzo: SAN GIUSEPPE
L’uomo “giusto”, obbediente
al disegno del Padre
Beato Angelico, San Giuseppe (part.)
Fino alla metà del ‘900 S. Giuseppe veniva
venerato dal popolo cristiano con grande
devozione. In ogni buona famiglia cattolica
era possibile trovare un quadro con i tre componenti della Sacra Famiglia, tra cui appunto
il padre “putativo” di Gesù.
Il periodo post-conciliare ha visto declinare
la devozione per S. Giuseppe con danno
considerevole per la vita di fede. E forse la
crisi della famiglia nell’Occidente cristiano,
come pure la difficoltà nel dare significato
al lavoro, di cui Giuseppe è patrono, hanno
come loro componente, non unica né prima
ma reale, la dimenticanza di questo grande
Santo.
Il Vangelo non ci dice molto di lui. Ne parlano solo gli evangelisti Matteo e Luca che
riferiscono qualcosa della infanzia di Gesù.
Da queste fonti possiamo dedurre che Giusep-
pe era originario di Betlemme, cittadina che
per qualche motivo abbandonò per andare ad
abitare a Nazaret. Lì, probabilmente, avvenne
il fidanzamento con Maria.
La prima grossa prova, che i Vangeli ci
tramandano, della fede di Giuseppe fu la
decisione da prendere allorché Maria, che
egli “non conosceva”, gli comunicò l’evento dell’Annunciazione. Matteo riferisce
l’umanissimo atteggiamento di Giuseppe.
Come dice la lettera Redemptoris Custos
di Giovanni Paolo II, egli non sapeva come
comportarsi di fronte alla «mirabile» maternità di Maria.
L’ipotesi che troppo spesso si fa, è che
Giuseppe fosse turbato dalla scoperta della
gravidanza di Maria. In realtà, ciò che lo turba
è l’enormità del peso che sente incombere
su di sè, per la sua grande umiltà davanti
alla possibilità di essere reso partecipe a un
evento così unico e sconvolgente
Non dunque un dubbio sulla onestà di Maria,
ma un dubbio su di sè è quello che turba
Giuseppe.
A questo dubbio pone fine la parola dell’Angelo che gli appare in sogno. Da questo
momento Giuseppe si consacra totalmente al
Disegno di Dio, che gli chiede di proteggere
e vigilare su Maria e il Bambino.
Insieme con Maria - ed anche in relazione a Maria - egli partecipa a questa fase
culminante dell’autorivelazione di Dio in
Cristo, e vi partecipa sin dal primo inizio.
Si può anche dire che Giuseppe è il primo a
partecipare alla fede della Madre di Dio, e
che, così facendo, sostiene la sua sposa nella
fede della divina Annunciazione.
Nel fare questo egli piega i suoi progetti al
Progetto di Dio: prima obbedisce alla circostanza storica del censimento che lo porta
a recarsi, con Maria che stava attendendo
ormai in stato molto avanzato, a Betlemme,
e poi a fuggire in Egitto, lontano dalla furia
7
del re Erode.
Obbedendo ancora a una indicazione soprannaturale torna in Palestina alla morte
di quello, preferendo tornare a Nazaret,
invece che a Betlemme, per assicurare al
Figlio una esistenza più sicura, lontana dai
possibili pericoli che potevano giungere dai
discendenti di Erode.
Georges de La Tour,
Il sogno di S. Giuseppe
“San Giuseppe è stato chiamato da Dio a
servire direttamente la persona e la missione
di Gesù mediante l’esercizio della sua paternità: proprio in tal modo egli coopera nella
pienezza dei tempi al grande mistero della
Redenzione ed è veramente «ministro della
salvezza» (...).
La sua paternità si è espressa concretamente «nell’aver fatto della sua vita un
servizio, un sacrificio, al mistero dell’incarnazione e alla missione redentrice che vi
è congiunta; nell’aver usato dell’autorità
legale, che a lui spettava sulla sacra Famiglia, per farle totale dono di sè, della sua
vita, del suo lavoro; nell’aver convertito la
sua umana vocazione all’amore domestico
nella sovrumana oblazione di sè, del suo
cuore e di ogni capacità nell’amore posto a
servizio del Messia germinato nella sua casa”
(Insegnamenti di Paolo VI).
La liturgia, ricordando che sono stati affidati
«alla premurosa custodia di san Giuseppe
gli inizi della nostra redenzione» precisa
anche che «Dio lo ha messo a capo della
sua famiglia, come servo fedele e prudente,
IL SANTO
DEL MESE
affinché custodisse come padre il suo Figlio
unigenito» (...).
Poiché non è concepibile che a un compito
così sublime non corrispondano le qualità
richieste per svolgerlo adeguatamente, bisogna riconoscere che Giuseppe ebbe verso
Gesù «per speciale dono del Cielo, tutto
quell’amore naturale, tutta quell’affettuosa sollecitudine che il cuore di un padre
possa conoscere» (Pio XII).
La sua paternità verso Gesù dunque non fu
affatto una forma minore di paternità: si può
anzi dire che nessun padre umano fu padre
quanto lui, che pure non aveva generato
fisicamente Gesù.
Così la sua unione con Maria, pur non esprimendosi in una carnalità “ordinaria”, fu una
vera unione sponsale.
Anzi si può dire che nessuna unione matrimoniale fu così profonda e intensa come
quella tra Giuseppe e Maria, che pure
non si conobbero mai “carnalmente”, ma
realizzarono una unità quale mai sarebbe
stata raggiunta.
«Giuseppe... prese con sè la sua sposa, la
quale, senza che egli la conoscesse, partorì un
figlio» (Mt 1,24-25). Queste parole indicano
un’altra vicinanza sponsale. La profondità
di questa vicinanza, la spirituale intensità
dell’unione e del contatto tra le persone
- dell’uomo e della donna - provengono in
definitiva dallo Spirito, che dà la vita (Gv
6,63). Giuseppe, obbediente allo Spirito,
proprio in esso ritrovò la fonte dell’amore,
del suo amore sponsale di uomo, e fu questo
amore più grande di quello che «l’uomo giusto» poteva attendersi a misura del proprio
cuore umano.
Mediante il sacrificio totale di sè Giuseppe
esprime il suo generoso amore verso la
Madre di Dio, facendole “dono sponsale
di sé”. Pur deciso a ritirarsi per non ostacolare il piano di Dio che si stava realizzando
in lei, egli per espresso ordine angelico la
trattiene con sè e ne rispetta l’esclusiva
appartenenza a Dio.
Segue
IL SANTO
8
D’altra parte, è dal matrimonio con Maria
che sono derivati a Giuseppe la sua singolare
dignità e i suoi diritti su Gesù.
«È certo che la dignità di Madre di Dio
poggia sì alto, che nulla vi può essere di più
sublime; ma perché tra la beatissima Vergine
e Giuseppe fu stretto un nodo coniugale, non
c’è dubbio che a quell’altissima dignità, per
cui la Madre di Dio sovrasta di gran lunga
tutte le creature, egli si avvicinò quanto mai
nessun altro.
Poiché il connubio è la massima società
e amicizia, a cui di sua natura va unita la
comunione dei beni, ne deriva che, se Dio
ha dato come sposo Giuseppe alla Vergine,
glielo ha dato non solo a compagno della vita,
testimone della verginità e tutore dell’onestà,
ma anche perché partecipasse, per mezzo del
patto coniugale, all’eccelsa grandezza di lei»
(Leone XIII, «Quamquam Pluries», «Leonis
XIII P. M. Acta» IX [190] 177s).
Lorenzo Lotto,
Sacra Famiglia con S. Caterina
DEL MESE
Nulla più ci viene poi detto nei Vangeli su
Giuseppe: morì poco dopo il ritrovamento di
Gesù nel Tempio, come suppongono alcuni,
o rimase ancora in vita?
E in quest’ultimo caso, fino a quando?
Fino alle soglie del ministero pubblico di
Gesù?
Oltre la sua morte e resurrezione?
Quest’ultima ipotesi ci sembra la meno
probabile, dato che non una sola volta i
Vangeli e il resto del Nuovo Testamento ne
fanno menzione, e dato che sulla Croce Gesù
affida Maria a Giovanni, come non avrebbe
probabilmente fatto se fosse stato ancora
vivo Giuseppe.
D’altra parte non impossibile, ma meno
probabile ci sembra la prima ipotesi, di una
sua morte poco dopo il ritrovamento di Gesù
nel Tempio.
Tra le altre considerazioni che si possono
fare è degno di nota che il Vangelo di Luca
dice “stava loro sottomesso”: dove “stava
sottomesso” indica una iterazione prolungata
nel tempo (tendenzialmente per tutto il tempo
seguente, salvo contraria, successiva indicazione, cioè fino all’inizio della vita pubblica),
e “loro” indica che non solo a Maria Gesù
era sottomesso, ma anche a Giuseppe, come
non avrebbe potuto, se questi non fosse più
stato in vita.
L’ipotesi che ci sembra perciò più verosimile
è che Giuseppe sia vissuto fino alle soglie
del Ministero pubblico di Gesù, e che la sua
morte abbia costituito per Cristo un segno
che era appunto giunta l’ora, venuto meno
il padre terreno, di rendere pubblicamente
visibile la sua missione di inviato dal Padre
celeste.
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VITA
9
DELLA
PARROCCHIA
Due gesti significativi a memoria del S. Natale
L’USOB al Natale degli Sportivi
Atleti e atlete USOB con il nostro Cardinale
Il Natale sembra così lontano ma viene spontaneo ricordare gli appuntamenti significativi
della vita cristiana di ognuno di noi. Per i nostri
atleti della USOB (Associazione Sportiva Dilettantistica Oratori Bareggio), è stato, infatti,
un Natale significativo perché hanno avuto,
anche quest’anno, la possibilità di vivere il
Natale degli Sportivi con il nostro Arcivescovo
Card. Dionigi Tettamanzi. Da alcuni anni l’Arcivescovo, in occasione del S. Natale, raduna
il mondo dello sport ambrosiano in una serata
che unisce la festa, la riflessione e l’incontro
tra protagonisti di tutti i livelli dello sport.
L’incontro per il S. Natale 2005 si è svolto al
Mazda Palace di Milano. Sono intervenute
circa 10.000 persone e non sono mancati anche i grandi protagonisti dello sporta livello
agonistico e alcuni grandi campioni dello sport
italiano: Igor Cassina (campione olimpico alla
sbarra), Chiara Stefanazzi (pluricampionessa
mondiale di twirling), Carlo Ancelotti (AC
Milan) e Roberto Mancini (FC Internazionale).
Ma il campione più grande è stato il nostro
Arcivescovo, nostro primo allenatore nella
vita cristiana (così si è definito lui stesso) che
ancora una volta ha voluto ricordare che lo
sport è vita, è educazione, è unione se è fatto e
condiviso con l’amico più grande: Gesù. Infine
ha chiesto a tutti noi presenti di mettere tutto
il nostro cuore per fare più bello e più pulito
lo sport. Il gruppo USOB, circa 70 persone
tra atleti, dirigenti e allenatori, ha partecipato
a questo grande evento e ha portato a casa la
vittoria più grande dell’anno sportivo 2005.
2000 Visitatori alla Mostra dei Presepi
Una delle iniziative culturali più sentite a
Bareggio è la Mostra dei Presepi che viene
allestita durante il periodo natalizio e patrocinata dalla Croce Azzurra.
Trentatré i presepi esposti quest’anno (2005).
Il numero dei visitatori ha raggiunto le duemila
unità (precisamente 2041). Parecchi di questi
visitatori vengono anche da paesi vicini e il
nome di Bareggio è conosciuto grazie anche
alla Mostra dei Presepi.
Al termine di una cena tra questi artisti, che
sono anche amici tra loro (cosa molto importante), il parroco di Bareggio ha promesso una
sede per tutti i materiali usati nella costruzione
della mostra e si è fatto promettere “un lavoro
particolare” in occasione del centenario della
Scuola Materna “Don Severino Fracassi” di
via Matteotti.
VITA
10
DELLA
PARROCCHIA
Quaresima 2006
Chi sono i diaconi permanenti?
Il Diaconato permanente in Diocesi non è
più una novità assoluta, ma al tempo stesso
è poco conosciuto e diffuso.
Con le ordinazioni del 2 ottobre 2005 i Diaconi
permanenti diocesani sono diventati 79.
In Italia sono circa tremila.
Il nostro Consiglio pastorale, su proposta del
Parroco, ha deciso di dedicare il cosiddetto “QUARESIMALE” del venerdì sera,
per conoscere questa realtà ecclesiale
(il programma è nella pagina
seguente).
Verranno in mezzo a noi alcuni
di loro e ci racconteranno la loro
storia, la loro vocazione.
È una novità assoluta per tutta la nostra
zona e questo farà crescere l’attesa di
ascoltarli ed incontrarli.
Per farsi una prima idea della loro presenza in Diocesi, basterà gettare uno
sguardo sul loro sito internet: www.
diaconimilano.it.
Il diaconato permanente non è una cosa da
pensionati, ma è una condizione ministeriale
che attiene alla stagione adulta della vita di
fede. È una vocazione, un ministero fondato
sulla grazia sacramentale dell’ordinazione. Si
diviene dunque diaconi solo se si è chiamati
ad esserlo. E questo discernimento serio e
sereno è affidato alla Chiesa.
Assieme al prezioso compito liturgico e
caritativo al quale è chiamato in via principale, altri scenari di “servizio di
frontiera” si aprono al diaconato
permanente: le famiglie monoparentali, i carcerati, i giovani, i
tossicomani, i malati di Aids, gli
anziani, i gruppi in difficoltà.
Molti Diaconi permanenti sono sposati
e la loro storia è tutta da scoprire!
La croce diagonale che viene
consegnata a ogni diacono
permanente della diocesi di Milano
Catechesi Quaresimale dell’Arcivescovo:
elenco Centri di Ascolto
In occasione della Quaresima, riprendono i
Centri di Ascolto nelle famiglie per seguire
la Catechesi del nostro Arcivescovo. Segnaliamo qui sotto le famiglie che si sono rese
disponibili.
L’invito a parteciparvi è esteso a tutti. Ciascuno si senta chiamato a essere missionario
invitando nuove persone.
GIROTTI DOSSI Mariuccia
Via Don Biella 6
MARNATI Angelo-Luisa Via Manzoni 48
MAGGIOLINI Angelo-M. Teresa
Via Morandi 72
ARCUNI Gianantonio-Paola
Via Diaz 132
VERNETTI Luigia
Via Madonna Pellegrina 64/a/5
OLGIATI Renato-Pinuccia Via Pellico 4
RICCI Paolo-Giuditta
Via Vittorio Veneto 52
CREMASCOLI Angelo-Itala Via Cusago 8
GRASSI Nicola-Linda Via Pellico 7/e
CARSENZUOLA Mauro-Barbara
Via M. Pellegrina 72
CATTANEO Claudio-Angioletta
Via Corbettina
ARISCI Elio-Rita Via Benedetto Croce 21
BARONI Pierluigi -Valentina Via Turati
CONSORELLE
In Sede (merc. pom.)
ORATORIO (per tutti i giovani)
VITA
11
DELLA
PARROCCHIA
Quaresima 2006
Quaresimale 2006
Il Quaresimale di quest’anno proporrà, nei
5 venerdì di Quaresima, delle riflessioni sul
diaconato qui sotto specificate.
Per ogni incontro è prevista una presentazione
di 30 minuti circa e un successivo dialogo
con i partecipanti.
Il quaresimale si svolgerà in Chiesa Parrocchiale alle ore 21.
10 marzo
Renato Locati
La figura del diacono nella
Chiesa ambrosiana oggi.
La storia,
il profilo spirituale,
il profilo pastorale,
lo stato di vita,
i dati attuali e tendenze.
17 marzo
Sergio Legramandi
Il diacono coniugato.
Il diaconato dentro il matrimonio
la compresenza di due vocazioni.
I requisiti,gli equilibri familiari,
il ruolo della moglie,i figli.
24 marzo
Marco Secchi
Il diacono celibe.
La scelta celibataria
e lo spirito del servizio.
Le nuove dinamiche
introdotte dal diaconato.
L’aspetto della consacrazione.
31 marzo
Umberto Castelli
L’impegno pastorale nella
parrocchia.
I cambiamenti nella pastorale
e il ruolo del diacono.
Rapporti col clero
e rapporto con i laici.
Diacono ministro della soglia.
7 aprile
Gabriele Scariolo
L’impegno del servizio alla
realtà diocesana.
Diacono per la diocesi.
I rapporti col Vescovo.
Le responsabilità proprie
del diacono: stato attuale
e prospettive.
VITA
12
DELLA
PARROCCHIA
Carità e Missione
In Quaresima aiutiamo
don Mario Morstabilini
Il Consiglio Pastorale, in accordo con i sacerdoti, ha deciso, come gesto caritativo della
Quaresima, di aiutare don Mario Morstabilini,
fratello del nostro don Giuseppe.
Don Mario è un sacerdote Fidei Donum della
diocesi di Milano, da 4 anni in missione in
Camerun. Recentemente è stato mandato,
da solo, a fondare una nuova parrocchia nel
comune di Djalingo nella diocesi di Garua.
La situazione in cui si trova è di estrema necessità; non c’è nulla, né una chiesa né una
casa, una capanna...
Ecco cosa scrive al fratello Don Giuseppe per
dare un’idea della sue condizioni di vita:
“Carissimo Giuseppe, dal 1 settembre 2005 il
vescovo di Garua (Antoin Ntalou) ha creato
una nuova parrocchia smembrando una zona
di circa 1500 Km2 dalla parrocchia di Ngong
che ancora possiede un area di 6000 Km2.
Questa nuova parrocchia, nella quale mi trovo
come parroco, si chiama Parrocchia di San
Benedetto (Saint Benoît) di Djalingo (è il più
grande villaggio posto al centro della zona).
Il nome del Santo è stato scelto dal vescovo
in ricordo del nuovo papa Benedetto XVI.
Nel villaggio di Djalingo c’è solo una piccola
cappella, la missione che mi è stata affidata
parte dallo zero totale, per ora ho preso una
casa in affitto (che si trova 15 Km dal villaggio) sperando di costruirne una sul posto nei
prossimi anni. La parrocchia comprende un
numero di 70 villaggi con circa 54 comunità
cristiane; visitarle tutte ogni 3 o 4 mesi è un
massacro. Il lavoro da fare è enorme ma spero
di non perdermi d’animo.
L’ufficio missionario chiede a noi missionari
di sensibilizzare le nostre comunità per poter
stabilire dei contatti più diretti tra i cristiani
delle missioni e quelli delle comunità che
inviano. Per questo motivo faccio appello
alla generosità della gente per poter realizzare
qualche cosa; i cristiani di Djalingo sono molto
impegnati nei lavori e stanno dimostrando un
grande desiderio di responsabilità ma le forze
finanziarie sono nulle.
Oltre alla casa l’urgenza che si impone in una
nuova parrocchia è la formazione dei catechisti; per questo è un mio grande desiderio costruire al più presto delle sale per gli incontri,
una piccola biblioteca e un salone dormitorio.
Questo centro potrebbe costare 30.000 euro
ma sono sicuro che la generosità dei fratelli
italiani non deluderà le aspettative”.
Il contributo che raccoglieremo in Quaresima
andrà a finanziare questo progetto.
5.000 Euro per l’Angola
Durante il giorno dell’Epifania abbiamo voluto fare un dono a Gesù aiutando la missione
cattolica di Tchikuma in località Kapusso,
in Angola, a costruire una scuola per 600
bambini.
L’importo del progetto guidato dalla Caritas
è di 25.000 euro. La nostra Parrocchia ha
contribuito con 5.000 euro. Chi desiderasse
aiutare tale iniziativa caritativa si rivolga in
Parrocchia.
VITA
13
DELLA
PARROCCHIA
Spese “straordinarie” in Parrocchia
Lavori di restauro sull’impianto
campanario
Nel corso dei consueti interventi di manutenzione ordinaria, si è rilevata la necessità
di lavori di restauro, piuttosto importanti,
sull’impianto campanario del nostro campanile. La ditta che da anni si occupa di questa
manutenzione ci ha presentato un preventivo
di lavoro che ammonta a circa 60.000 euro.
L’obiettivo di tale lavoro è quello di realizzare una incastellatura ammortizzata che
consenta di ridurre in modo significativo le
sollecitazioni che le campane in movimento
trasmettono al campanile.
Infatti, al momento attuale, il castello è in più
punti inserito nella struttura muraria; in questo modo, quando le campane si muovono, il
castello trasmette tutte le spinte e le vibrazioni
alla struttura muraria, provocando danni che si
manifestano in crepe, sgretolamenti e perdita
di consistenza dei materiali di coesione come
cementi e malte.
Inoltre i pilastri portanti in corrispondenza delle finestre sulle quali si presentano affiancate
le campane n° 3/6 e 4/5 sono state scassate ed
allargate per far posto alle campane, indebo-
lendo strutturalmente il campanile.
Realizzare un castello ammortizzato significa svincolare completamente la struttura
in ferro dalla parte muraria per cui qualsiasi
sollecitazione generata dal movimento delle
campane non avrebbe più modo di scaricarsi
sulla struttura muraria se non attraverso gli
ammortizzatori montati sulla sua base.
Il castello sarà poi studiato in modo da modificare la disposizione attuale delle campane.
Così sarà possibile riportare le finestre alla
loro larghezza originaria ricostruendo i pilastri
laddove sono stati praticati gli scassi per far
posto alle campane.
Il preventivo comprende anche diverse voci
che riguardano i lavori che saranno eseguiti
sulla meccanica delle campane nel contesto
di un lavoro globale che debba dare come
risultato un impianto che assicuri una corretta
funzionalità per molti anni.
Le campane, infine, saranno accuratamente
restaurate, pulite e lucidate per essere ripresentate al momento del montaggio come
nuove.
La Commissione Amministrativa prossimamente si radunerà per prendere una decisione
adeguata in merito a tale preventivo.
I danni della neve...
Le nevicate di questi mesi non si dimenticheranno facilmente anche nella nostra Parrocchia.
Tutti gli alberi che circondavano la casa parrocchiale hanno subito danni a tal punto che si
è dovuto intervenire drasticamente.
Il tetto della Chiesa ha avuto diversi danni e
l’impianto per l’allontanamento dei piccioni
deve essere rifatto in parecchie sue parti.
Per far fronte ai primi interventi dopo la
“pesante” nevicata abbiamo dovuto pagare
20.000 euro.
VITA
14
DELLA
PARROCCHIA
Testimonianza
I nostri chierichetti a Roma
Don Giuseppe all’inizio di quest’anno ha voluto offrire ai nostri chierichetti un’opportunità
unica: trascorrere tre giorni nella Capitale per
visitare e conoscere i luoghi di San Filippo
Neri, figura fondamentale nella nascita degli
Oratori, per partecipare all’udienza generale
del Santo Padre, visitare la città con la sua
grande storia e ...naturalmente per divertirsi
tanto crescendo come amici e consolidando
il mitico gruppo MO.CHI.
Anche il viaggio è stato memorabile: andata
in aereo e ritorno in Eurostar!
Appena arrivati all’Oratorio di San Filippo
Neri, nostro ricovero notturno, ci ha accolto
don Francesco che, in maniera splendida, ha
accompagnato il nostro gruppo in giro per
Roma, catturando l’attenzione dei ragazzi con
spiegazioni semplici ma ricche di significati
storici e religiosi. Era un piacere vedere i
nostri ragazzi ascoltarlo e seguirlo con vera
partecipazione; difficilmente avremmo potuto
trovare un’altra guida così coinvolgente.
Il momento più toccante è stato quando il
Santo Padre ha salutato il nostro gruppo facendo riferimento all’Oratorio di Bareggio;
ci porteremo nel cuore questo saluto per
sempre...
Per noi mamme è stata una grande gioia vedere
come Don Giuseppe è stato con i ragazzi in
ogni momento della giornata, cercando di
creare con loro un rapporto di vera fiducia
e complicità.
Grazie Don Giuseppe per credere nei nostri
ragazzi e per dare loro sempre nuove opportunità di crescita cristiana!
Le mamme accompagnatrici
Gruppo MO.CHI in piazza San Pietro
A.C.L.I. BAREGGIO
BAR - BIRRERIA - PANINOTECA
SALE per BATTESIMI,
CRESIME, RINFRESCHI
RIUNIONI CONDOMINIALI
Via Concordia, 1 - 20010 Bareggio (Mi)
tel. 02.901.44.09
VITA
15
DELLA
PARROCCHIA
Iniziazione cristiana - IV elementare
88 Famiglie in cammino
verso la Prima Comunione
Domenica 8 Gennaio, festa del Battesimo
di Gesù, durante la S. Messa delle ore 9,30,
sono stati presentati alla nostra comunità 88
ragazzi e ragazze di quarta elementare che il
prossimo 1° Maggio riceveranno la loro Prima
Comunione. Nella nostra parrocchia ci sono
quindi 88 famiglie che, con l’aiuto dei sacerdoti e dei catechisti, stanno accompagnando
i loro figli perché comprendano o perlomeno
incomincino ad intuire, cosa significhi ricevere il Sacramento dell’Eucarestia.
Quando i genitori domandano per i loro
figli un sacramento (perché sono i genitori i
primi educatori dei figli, è la loro coscienza
e la loro libertà che li guida a domandare), è
sempre un momento importante, una grande
occasione di conversione e di verifica per la
loro vita di adulti.
Io che sono mamma di due figli di 12 e 4 anni,
quando mi dicevano un po’ di anni fa; “i figli
ci sono dati per la nostra conversione”, non
coglievo bene il senso di queste parole. Ma
quando il tempo, quello che il Signore mi dona
ogni giorno, è cominciato a diventare il luogo
della mia educazione, cioè di un’avventura
senza fine in cui si può imparare sempre, ho
iniziato a capire. La prima cosa importante
è quindi incominciare.
Così anche a catechismo. Io e Giulia, un’universitaria che mi aiuta in modo proprio bello e
cordiale, con i nostri quindici ragazzi, abbiamo
introdotto il tema del Mistero del Sacramento,
il Mistero di Dio, la sua Presenza nella vita
di ciascuno di noi. Dio l’invisibile, l’incommensurabile che si rende sensibile, si fa per
noi incontrabile, presente in una realtà perfettamente umana: la Chiesa. L’appartenenza al
Mistero della Chiesa è proprio il fatto che ci
accomuna tutti, in quanto Popolo di Dio.
Abbiamo sottolineato che la Chiesa è il miracolo più grande compiuto da Gesù. Mentre
il gesto più importante di tutta la storia del
mondo, è la morte e resurrezione di Cristo.
Nella nostra vita questo gesto è il sacrificio
della Messa. Esso dovrebbe essere al centro
della nostra vita.
Perché un gesto sia importante, privilegiato
e abbia un’influenza decisiva, occorre che
costi qualche cosa. “Costare” significa lavoro,
impegno delle nostre energie e attenzione. Un
gesto che non costi sacrificio non è vero.
Alla domanda: “A cosa serve andare a Messa
e ricevere la Comunione?”, abbiamo risposto
con le parole di Papa Benedetto XVI:
“Serve per trovare il centro della vita(...). È
fondamentale nutrirsi alla Comunione con
Gesù che ci dà proprio la luce e la guida per la
nostra vita, della quale abbiamo bisogno”.
Giuditta Ricci,
catechista di IV elementare
Beato Angelico, La comunione degli Apostoli
VITA
16
DELLA
PARROCCHIA
Avvisi
Circolo Culturale Bareggio
ORGANIZZA PER
DOMENICA 26 MARZO 2006
Visita guidata al
MUSEO DEL CINEMA di TORINO e
BASILICA DI SUPERGA
Partenza ore 8 da Piazza Cavour
Ore 8.05 da S. Martino
Prenotazioni e informazioni presso Cartoleria “Tre sorelle
Domenica 12 Marzo
Giovedì 30 Marzo 2006
QUARTA GIORNATA COMUNITARIA
Mons. Angelo Mascheroni
incontrerà, in Oratorio,
Il programma della giornata seguirà quello
delle precedenti Domeniche Insieme
I CRESIMANDI alle ore 17
I GENITORI/PADRINI/MADRINE alle ore 21
Ottica di Bareggio
Sergio Serati
Ottico optometrista
Via Concordia, 15
20010 Bareggio (Mi)
tel./fax 02.90.362.185
e.mail:
[email protected]
RISTORANTE
La Locanda dei Gemelli
Via Concordia, 5
Tel. 02.902.72.90
20010 Bareggio (Mi)
Specialità carne, pesce, funghi porcini
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Avvisi settimanali
e novità della vita
della nostra
Parrocchia
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CINE-TEATRO SAN LUIGI
17
Calendario della programmazione
Cinememoria 2006: “Le radici d’Europa”
Racconti di ieri, per comprendere l’oggi e costruire il domani
GIOVEDÌ 16 MARZO - AGOSTINO D’IPPONA (1972) - regia di R. Rossellini
GIOVEDÌ 23 MARZO 06 - FRANCESCO GIULLARE DI DIO (1950) - regia di R. Rossellini
GIOVEDÌ 30 MARZO 06 - LA SETTIMA STANZA - EDITH STEIN (1995) - regia di M. Meszaros
GIOVEDÌ 6 APRILE 06 - IL VANGELO SECONDO MATTEO (1964) - regia di P. P. Pasolini
Le proiezioni, che avranno inizio alle ore 21.00 presso il CINETEATRO SAN LUIGI,
saranno introdotte da una presentazione e seguite da un dibattito. L’ingresso alla sala è
gratuito.
BAMBI 2
Venerdì 3 marzo ore 15.30
Sabato 4 marzo ore 21.00
Domenica 5 marzo ore 15.30\21.00
In programmazione a marzo...
WALLACE & GROMIT -La maledizione del coniglio mannaro (Animazione)
ORGOGLIO e PREGIUDIZIO
(Commedia)
PROOF - La prova (Drammatico)
con G. Patrol e A. Hopkins
Compagnia Teatrale
“IL MELOGRANO” di Bareggio
replica a grande richiesta
MISERIA E NOBILTÀ
Sabato 11 MARZO 2006
ore 21- Cine-Teatro S. Luigi
a favore dell’associazione sportiva
USOB
Dopo la visione del film Les Choristes...
Giovedì 26 gennaio 2006, nell’ambito della
settimana dell’educazione, noi ragazzi di
prima media abbiamo assistito alla proiezione
del film Les Choristes.
È la storia di un musicista, Clement Mathieu,
che viene assunto come sorvegliante in un
istituto di rieducazione per ragazzi difficili dal
nome poco rassicurante “Le fond de l’etang”.
Ben presto quest’uomo entra in disaccordo
con il direttore dell’istituto che ha instaurato
un sistema educativo basato sulla repressione e
la violenza, capace di creare solo indifferenza
e ribellione tra i ragazzi.
“Azione-reazione” è la tesi del direttore.
Invece il nuovo sorvegliante riuscirà, pur
mantenendo la sua autorevolezza, con la
PAZIENZA e il PERDONO ad avvicinarsi
sempre più ai ragazzi fino a conquistarli con
il canto, cambiando il corso della loro vita
per sempre.
Il film ci è piaciuto molto e ci ha permesso
di riflettere sul difficile compito che ha un
educatore. Abbiamo capito che EDUCARE
non significa imporre il proprio pensiero,
magari usando la violenza come il direttore
dell’istituto, ma qualcosa di diverso e molto
più grande. Per noi ragazzi EDUCARE È
ACCOMPAGNARE.
I ragazzi di I media gruppo
“P.G. Frassati”
VITA
18
DELLA
PARROCCHIA
Anagrafe Parrocchiale
BATTESIMI
Bertora Leonardo
Rognoni Alice
Zanieri Sofia Francesca
DEFUNTI
Crippa Luigia
Bruni Angelo Antonio
Colombo Luigi
Delfino Elena
Toselli Francesca
Curatolo M. Concetta
Barzaghi Aldo
Treso Pietro Giovanni
Peri Fernanda
Carenzi Giancarlo
80
68
74
94
91
86
78
82
65
65
Scuola Materna
Parrocchiale
“Don Severino Fracassi”
Verso il Centenario
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Calendario delle S. Messe - Marzo 2006
1 Mercoledì ore 8
ore 18
Toselli Francesca
Pezzoni Luigia
2 Giovedì
ore 9
ore 18
Barzaghi Celso,
Ernesta, Gino
S. Messa
Spagna Piero
3 Venerdì
ore 8
ore 18
Crippa Luigia
Lovati Alessandra e Maria
19 Domenica ore 8
ore 9.30
ore 11
ore 18
Stringhetti Emilio
Guglielma
Amenta Roberto
Baroni Mario e Restelli Maria
4 Sabato
ore 8
ore 18
Fam. Olgiati e Carcano
Franchetto Bruno
e Peri Fernanda
20 Lunedì
ore 8
ore 18
Ernesto e Virginia
Carmela e Bartolomeo
21 Martedì
ore 8
Mariuccia, Mario,
Giuseppe e Carlo
Azzolini Dino
ore 8
5 Domenica ore 8
Enrico, Isolina e Figli
ore 9.30 Bettanin Gino
e Lonati Fiorentina
ore 11 Severa Olga
ore 18 Antonietta e Fam. Costa
6 Lunedì
ore 8
ore 18
Bresciani Umberto
Belcaro Michele
7 Martedì
ore 8
ore 18
Tagliabue Giuseppe
Fam. Cozzi
17 Venerdì
ore 8
ore 15
ore 21
Lodi e Riflessione
Via Crucis
Quaresimale
18 Sabato
ore 8
ore 18
Grassi Carlotta
Pedroli Roberto e Luigi
ore 18
22 Mercoledì ore 8
ore 18
Marnati Enrico
e Carsenzuola Maria
Baroni Clemente
e Alessandrina
23 Giovedì
ore 8
ore 9
ore 18
Lonati Alessandro
S. Messa
Tagliabue Ezio
8 Mercoledì ore 8
ore 18
Carenzi Giancarlo
Bolchi Bambina
24 Venerdì
9 Giovedì
ore 8
ore 9
ore 18
Salviti Giuseppe
S. Messa
Baroni Luigi,
Maria e Suor Cesarina
ore 8
ore 15
ore 21
Lodi e Riflessione
Via Crucis
Quaresimale
25 Sabato
ore 8
10 Venerdì
ore 8
ore 15
ore 21
Lodi e Riflessione
Via Crucis
Quaresimale
Pedroli Carolina
e Pirovano Alberto
Ruggiero Francesco
e Sanna Giuseppe
11 Sabato
ore 8
Cislaghi Guido e
De Andreis Giuseppina
Amelia, Pierino, Cesarina
ore 18
12 Domenica ore 8
ore 9.30
ore 11
ore 18
Cozzi Angelo e Giuseppina
Cavalli Fausto
Fam. Freri Luigi
Pirovano Melania,
Maria e Vincenzo
13 Lunedì
ore 8
ore 18
Consorelle Defunte
Cavalli Ettore e Rita
14 Martedì
ore 8
ore 18
Girotti Luigi e Delfina
Grassi Piero
e Magistroni Rosa
15 Mercoledì ore 8
16 Giovedì
ore 18
Colombo Luigi
e Mannello Maria
Fantinati Quinto e Famiglia
ore 8
ore 9
ore 18
Toselli Francesca
S. Messa
Leoncavallo Antonio
ore 18
26 Domenica ore 8
ore 9.30
ore 11
ore 18
Carlo e Rosa
Fam. Pedroli
Mercadante Pasquale e Enzo
Oldani Silvia
SANTO BATTESIMO
27 Lunedì
ore 8
ore 18
Palmieri Emanuela
Minotti Silvio, Tosi Adele,
Logrippo Francesco
e Morelli Incoronata
28 Martedì
ore 8
ore 18
Adalgisa e Modesto
Don Giuseppe e Suor Fausta
29 Mercoledì ore 8
ore 18
30 Giovedì
31 Venerdì
ore 8
Lonati Edoardo,
Camilla e Figli
Fiazza Dante
ore 9
ore 18
Mazzardi Maurizio
e Ferrari Chiara
S. Messa
Maestroni Gino
e Airaghi Rosa
ore 8
ore 15
ore 21
Lodi e Riflessione
Via Crucis
Quaresimale