La solidarietà per una società migliore

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La solidarietà per una società migliore
LASCITI
Chi ha scelto di sostenere FIRC
UN LASCITO
PER LA RICERCA
La solidarietà per una
società migliore
Franco Battiato ha della vita
una concezione generosa che si riflette
nella sua opera multiforme,
colta e popolare allo stesso tempo
a cura di AGNESE GAZZERA
e qualcuno avesse un dubbio su come definire Franco Battiato, è stato lui stesso a chiarirlo nell’ultimo
Festival di Sanremo. L’ha
fatto con il titolo della canzone in
cui ha duettato con il conterraneo
Luca Madonia: “L’alieno”. Icona della
musica alta e colta, di melodie raffinate e intense, compositore, autore
di opera, pittore, regista e
sceneggiatore, Battiato in
passato ha detto sì a collaborazioni talmente eterogenee da stupire: da Tiziano
Ferro a Ginevra di Marco,
da Morgan a Gianni Maroccolo, da Moltheni a Carmen
Consoli. Anche gli alieni,
però, condividono il destino dei propri simili e l’artiA PITTURA sta siciliano ha scelto di imÈ STATA
pegnarsi nella lotta contro
LA MIA
il cancro attraverso un laGRANDE
scito testamentario a favore
SFIDA
della Fondazione italiana
per la ricerca sul cancro (FIRC).
Grazie al suo ruolo di testimonial della Campagna per i lasciti testamentari, invita le persone comuni e i personaggi noti a destinare
una parte dei propri beni, grande o
piccola che sia, a sostegno di chi,
nei laboratori italiani, certa una soluzione per combattare la malattia.
S
L
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Abbiamo voluto chiedergli perché
ha scelto di prestare il proprio volto
proprio a questa iniziativa, chiacchierando con lui tra una sessione
di registrazione e l’altra.
Perché ha deciso di sottoscrivere
un lascito testamentario e diventare testimonial della campagna
lasciti di FIRC?
Sono felice quando posso impegnarmi per sostenere iniziative
buone come questa. Ho una grande
ammirazione per quanti si dedicano
ai malati, così come ai deboli o alle
persone in difficoltà.
Che cos’è per lei la malattia?
Rispondere è complesso. Io penso
di essere arrivato a questa età in ottime condizioni, senza mai aver avuto
malattie gravi, anche grazie alla meditazione. Gli esercizi sul respiro aiutano la circolazione. Penso che più una
persona si lascia andare, più “attira” le
malattie.
Vita sana come prevenzione delle
malattie, in qualche maniera, insomma.
Certo. Ma nel mio caso però bisogna escludere lo sport, proprio non lo
pratico.
Anche gli stili di vita contano,
però. Lei non fuma, non beve, è
hi sono gli eredi
e come vengono
stabiliti? Quali
sono le quote di riserva a favore dei
figli e del coniuge?
Come si redige un
testamento?
C
Effettuare un
lascito testamentario è molto semplice:
– testamento olografo: basta
scrivere su un foglio di proprio
pugno cosa si vuole destinare
(per esempio una somma di denaro) e a chi, datarlo e firmarlo. Il
testamento potrà essere poi affidato a una persona di fiducia o a
un notaio;
– testamento pubblico: viene
ricevuto dal notaio alla presenza di
due testimoni e poi custodito dal
notaio stesso.
Con la Guida al
testamento,
aggiornata
secondo le leggi
vigenti, effettuare
un lascito
testamentario
è diventato un gesto semplice.
E lo può diventare per tutti: basta
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vegetariano. È una questione di
salute?
Per spiegare come la penso, direi
che potremmo invertire il detto mens
sana in corpore sano. Per me il corpo
sano dipende dalla mente sana. Credo
che il corpo sia un luogo che va trattato bene perché non ottunda la mente,
che è la nostra essenza.
Abbiamo molto sentito parlare di lei
negli ultimi tempi in relazione al
Festival di Sanremo. Saprà di aver
stupito con la sua partecipazione. Ci
spiega perché ha accettato?
Ma vede, io non ho scelto di andare
a Sanremo, ho scelto di andare a cantare con Luca Madonia. E poi non
sono stato nient’altro che un corista.
Gianni Morandi, scherzando sul titolo
della canzone, l’ha definita “un
alieno sul palco dell’Ariston”. Che
effetto le ha fatto sentirlo?
Morandi ha ragione. Io non amo le
competizioni. Non c’entra nulla con il
concetto di musica alta e musica
bassa, che peraltro non mi appartiene.
C’è solo musica bella o brutta. Certo,
non posso dire che il Festival sia il mio
pane quotidiano.
Qual è il suo rapporto con la TV,
oggi?
Insomma, non la amo molto. La
guardo di rado, quando vengono trasmessi bei film.
E i programmi musicali?
Dipende. Per esempio, non riesco a
guardare X-Factor e simili. Morgan mi
aveva anche cercato per coinvolgermi.
Ho rifiutato, mi sarei sentito veramente fuori luogo.
Sono felice
di potermi
impegnare
per FIRC
avrebbe voluto chiudere con me la
propria carriera, non ho potuto
dirle di no. Poi Milva è fantastica.
Lei è un musicista, ma è anche
sempre stato un artista eclettico. Perché ha così bisogno di
dedicarsi a cose diverse?
Cambiare è una questione di
igiene mentale. La pittura, ad esempio: ho iniziato perché mi sentivo
un incapace totale, sa quando si
dice “essere negati”? Però dopo 15
anni sono riuscito a diventare pittore. È stato un grande successo personale. È la prova che anche quando non si direbbe si possono fare
grandi cose.
Nel tempo, lei ha collaborato con
tantissimi artisti. L’ultima è stata
Milva, che ha scelto le sue canzoni
per quello che ha annunciato
come il suo album d’addio.
Quindi, per lei l’evoluzione è
questo?
Con Milva, ci siamo conosciuti
per un tour nel 1981, quando vivevo
a Milano. Quando mi ha chiamato,
spiegandomi che stava pensando al
suo ultimo disco e dicendomi che
Sì. Non si può semplicemente
dire “sono fatto così”, bisogna cercare di migliorare. Poi, certo, ci sono i
talenti personali che vanno seguiti.
Nel lavoro e nella vita.
Ormai vive da tempo in Sicilia,
dove è tornato dopo aver abitato altrove. Continua ad amare
la sua terra d’origine? È vero
che casa sua è una sorta di
tempio della tranquillità?
Vivo a 800 metri sul livello del
mare, dietro l’Etna. Ho un panorama che va da Taormina a Siracusa.
Vedo il mare, una vastità. Intorno
ho la natura. Ormai vivo qui da 23
anni. Fondamentale è il silenzio.
Cosa pensa della società di
oggi, della situazione italiana?
È una società degna dei barbari,
dei sanguinari. Non è mica necessario ammazzare per esserlo. Bastano
i gesti e la mancanza di onestà
verso il prossimo. È come essere tornati al Basso Medioevo. Quando ci
dicono che è sempre stato così, non
dobbiamo crederci. Io sono nato
dopo la guerra, c’era povertà ma
c’era anche gioia di vivere. C’era solidarietà umana.
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