The wall - Midossi
Transcript
The wall - Midossi
Alan Parker Sceneggiatura: Roger Waters Anno: 1982 Regia: Attori: Bob Geldolf è Pink TRAMA : Il protagonista Pink è un famoso cantante rock, idolatrato dai suoi fans e manipolato abilmente dai suoi manager. In attesa di esibirsi sul palcoscenico è chiuso in una stanza d'albergo davanti ad un televisore che trasmette film di guerra. E' sotto l'effetto di droga ed alcool. Ripensa alla sua vita. Ritorna all'infanzia triste priva del padre morto in guerra; è vittima di una madre possessiva e di una scuola autoritaria con insegnanti sadici; ripensa alle rivoluzioni del '68, alla violenza della repressione poliziesca, alla scelta della donna e del matrimonio fallito, agli odiati fans che lo amano ma che lo schiavizzano. Irrompono nella stanza i suoi manager con il solo scopo di renderlo pronto per il concerto. Per loro Pink è solo affari e soldi. Con un'iniezione potente, assolutamente insensibili alle sue sofferenze fisiche e psicologiche, riescono a scuoterlo e metterlo in piedi...... Pink Floyd: Syd Barrett (chitarra) fino al 1968, David Gilmour (chitarra) dal 1968, Roger Waters (basso), Nick Mason (batteria), Richard Wright (tastiere). THE WALL è un doppio album dei Pink Floyd uscito il 30 Novembre 1972 e di cui si stimano più di 30 milioni di copie vendute, cifra incredibile per un doppio album; è un mega show live rappresentato nel 1980 a Los Angeles, New York e Londra e nel 1981 a Dortmund e di nuovo Londra quindi in solo 5 occasioni a cui si aggiunga quella storica ed ormai mitica a Berlino con il solo Roger Waters del 21 Luglio 1990 (per celebrare la caduta del muro datata 9 Novembre 1989) a cui assistettero ben 350.000 persone cioè qualcosa come quattro stadi e mezzo di San Siro stracolmi; è un film visionario, di cui si dirà dopo, diretto da un grande Alan Parker. Ma allora cosa è The Wall esattamente? E' un "concept", è un progetto che spazia in svariati campi artistici e sociali tutti però intrinsecamente legati tra loro a formare una multidimensionalità espressiva assolutamente unica. Parlare approfonditamente non solo di tutti i suoi aspetti, ma anche di solo uno di questi risulta impossibile in uno spazio come questo. Ai più interessati consiglio vivamente di consultare la pagina http://www.ondarock.it/pietremiliari/pinkfloyd_thewall.htm Il film: Quasi sempre si legge che il film racconta gli episodi della vita di una rock star che via via si costruisce un muro che lo allontana dalla realtà. Questa diffusa interpretazione mi sembra assolutamente errata vuoi perchè affrettata ed un po' superficiale per via della varietà di aspetti dell'intero progetto, vuoi perchè non proveniente da puri critici cinematografici che probabilmente hanno giudicato l'opera non un vero film. Il film racconta certamente episodi della vita della rock star Pink, ma mi sembra piuttosto evidente che il muro gli viene costruito intorno. Da un certo punto in poi però Pink stesso contribuisce attivamente alla costruzione, reagendo in maniera scomposta e violenta, non accorgendosi di restare così sempre più intrappolato ormai assolutamente incapace di vedere oltre il muro stesso l'esistenza del vero mondo, di un altro mondo. Gli episodi (quasi una autobiografia dello stesso Waters) si occupano non a caso degli aspetti principali della vita di una persona: l'infanzia, i genitori, la scuola, il matrimonio, il lavoro. Analizziamoli. L'INFANZIA E LA MORTE DEL PADRE - La morte del padre è un evento non provocato da qualcuno in particolare, ma responsabilità dell'umanità intera che accetta, se non addirittura provoca consapevolmente, la violenza inaudita della guerra. E' il primo mattone anzi la prima fila di mattoni che Pink si trova davanti. Le ragioni "logiche" della guerra, l'eroicità vera o presunta del padre vorrebbero, ma assolutamente non possono, compensare la violenza della perdita. Pink inizia a chiudersi dietro un muro che però non è certo lui ad aver iniziato ad erigere. Da qui in poi gli eventi si susseguono a cascata, uno legato all'altro, non casuali ma ognuno conseguenza diretta dei precedenti e delle reazioni di Pink. (da ricordare - gli aerei da guerra in formazione che mentre volano si trasformano in croci e la bandiera inglese che diventa anch'essa una croce da cui gronda sangue che scorrendo finisce in un tombino sono forse le animazioni più geniali e potenti del film, una denuncia incondizionata della guerra ed un'atto d'accusa potente, un vero pugno allo stomaco per la nostra assuefazione all'orrore) LA MADRE - Ecco uno dei capitoli più importanti, incisivi e stilisticamente superbi del film. L'apprensione per lo straniamento di Pink, il bisogno di controllo sul figlio, l'idea di poter compensare con un "amore-oppressione" eccessivo la mancanza del padre, il tentativo di difenderlo dal mondo "cattivo" sono le buone intenzioni di una madre da cui spesso un figlio deve difendersi lottando a volte violentemente per non esserne sopraffatto. Pink però è debole, non lotta, subisce e... il muro intorno a lui cresce, si alza inesorabilmente. (da ricordare - durante il processo finale, l'intervento della madre sia per le parole con cui si rivolge al giudice, sia per la splendida scena animata in cui urlando si precipita su Pink avvolgendolo con un abbraccio che è un muro) LA SCUOLA - In una scuola assolutamente fredda, repressiva e non attenta alle individualità, l'ormai sempre più evidente diversità di Pink non può che essere oggetto di scherno. Il tentativo di riportarlo sulla "giusta strada" non ha qui alcuna implicazione caritatevole, ma al contrario un evidente sadismo unito ad un concetto di "normalità" che è solo omologazione, catena di montaggio. L'educare per replicare, il distruggere le diversità, l'omologare le coscienze è un'autodifesa del potere che in tal modo cerca di rendere impossibile qualsiasi tentativo di ribellione. Il muro intorno a Pink continua inesorabilmente ad innalzarsi sempre di più. (da ricordare - "Another brick in the wall" la canzone forse più conosciuta dell'album si ascolta varie volte nel film, ma qui è affiancata da potentissime scene sia filmate che animate che magnificamente esprimono quanto prima sottolineato - imperversò a lungo nelle radio di tutto il mondo, scatenò le ire del governo razzista del Sudafrica che ne proibì la diffusione in quanto gli slogan del ritornello "non abbiamo bisogno di istruzione, non abbiamo bisogno di controllo del pensiero" vennero utilizzati dai manifestanti di colore in occasione dell'anniversario della sommossa di Soweto repressa nel sangue. Tutte le copie vennero ritirate dai negozi e per chi ne possedeva una pesò addirittura la minaccia della galera.) IL MATRIMONIO - Pink, ormai completamente chiuso dal muro, affronta il rapporto con l'altro sesso nel matrimonio. Le sue problematiche infantili ed adolescenziali con la madre non affrontate, elaborate e quindi non superate, come ben spiegherebbe un trattato di psicologia, lo trascinano inesorabilmente verso il tentativo di ricrearle nel rapporto con la moglie. Ma la moglie non è la madre, che comunque gli rimane accanto ed anzi alimenta tali problematiche, è una persona che, nonostante inizialmente sposandolo si presupponga che lo ami, non ha intenzione di stargli vicino senza niente in cambio affettivamente e di "aiutarlo", e questa forse è l'unica leggera accusa che le si può muovere. Il muro è ormai invalicabile, ma non smette di crescere.(da ricordare - i cartoni animati con il gioco dei due fiori a rappresentare i due sessi in cui quello femminile, rispecchiando la visione distorta e malata di Pink, si avventa alla fine cannibalescamente su quello maschile - la scena con montaggio parallelo del suo entrare furtivo nel letto della madre e della moglie - la scena ripresa dall'alto di Pink che si dispone in posizione fetale sul letto vuoto ormai abbandonato dalla moglie) IL LAVORO - Pink è una rock-star. Famoso ma assolutamente controllato e dominato da chi vuole solo sfruttarlo, sballottato passivamente da un concerto ad un altro, solo macchina da soldi per l'establishment discografico ed idolo di cartapesta per i fans assetati di piacere immediato da consumare collettivamente. Nessuno è realmente interessato né alle sue evidenti problematiche né tantomeno a quelle interiori più profonde. C'è solo il muro. (da ricordare - Pink viene, senza alcun rispetto per la persona, violato con l'ago di una siringa da un medico con il solo scopo di metterlo immediatamente in condizione di salire sul palco per il concerto. Emette un urlo nel momento della puntura e quest'urlo è trattato registicamente in modo magistrale da Parker: vediamo Pink che ha uno scatto potente sulla poltrona e la faccia e la bocca indicano un urlo straziante a squarciagola, ma acusticamente l'urlo è fortemente attutito, arriva potentemente solo a noi che vediamo un primo piano, lo percepiamo solo nella nostra testa - Parker ci fa vedere, comprendere e vivere il nostro ruolo di spettatori passivi, non più semplici spettatori di un film seduti in sala con le coscienze comodamente al riparo, ma spettatori diretti della tragedia di un uomo, entriamo a far parte del mondo incapace di capire ed aiutare Pink - L'urlo al massimo della potenza acustica ci avrebbe forse fatto sobbalzare, muovere sulla poltrona in una reazione immediata alla visione di una violenza e ci avrebbe dato un ruolo attivo e per ciò stesso distinto e migliore del mondo che Pink immagina e vede intorno a lui. In questo suo mondo non c'è reazione al suo grido, non c'è alcun interesse per le sue sofferenze, deve solo essere funzionale agli scopi di altri, anche al nostro di pubblico alla ricerca di emozioni) LA REAZIONE - Pink nella sua crescita al "riparo" del muro, cerca sempre di reagire a ciò che gli accade. Non vede il muro, non ha mai saputo che esiste un "fuori dal muro", quindi le reazioni non sono mai dirette e concentrate sul suo abbattimento od aggiramento ma sempre orientate verso la ricerca di un equilibrio al suo interno. E' evidente quindi che tutti i suoi tentativi di reazione hanno sono l'effetto di farlo precipitare sempre più nel baratro, il muro diventa pian piano così alto da sembrare un pozzo. Come tutto nel film, i suoi tentativi di reazione sembrano presi da un trattato di psicologia: inizialmente, da adolescente, cerca solo di isolarsi fisicamente e mentalmente (da ricordare - il suo rapporto con il mondo esterno nell'età adolescenziale è ben espresso nell'episodio del topo. Cerca di replicare le modalità affettive della madre: si prende cura di chi è evidentemente malato, incapace di reagire o scappare e dagli "altri" è allontanato. Lo aiuta solo letteralmente "tenendolo al caldo" avvolgendolo - riecco la protezione/muro - con se stesso, nei suoi indumenti. Quando muore è evidente la sua indifferenza - non lo seppellisce, lo getta semplicemente in acqua - aveva un senso per lui solo in funzione del suo stesso "amore", non esisteva al di fuori di questo, indipendentemente da questo, reindossa persino la maglia in cui lo aveva avvolto, certamente sporca e puzzolente, come se il topo non fosse mai esistito); in seguito, prima del crollo totale, cerca di far ordine nelle macerie della sua vita o sarebbe meglio dire cerca un impossibile ordine ricomponendone letteralmente i cocci, ma non sapendo come ricomporli ottiene solo una parodia inutile dell'ordine cercato(da ricordare - Con una musica che sottolinea uno stato di apparente calma ma da cui emana una fortissima tensione malcelata in profondità, anche la scena in cui vediamo Pink a terra cercare di sistemare in un disegno ordinato, simmetrico ma completamente folle, quanto resta dopo una sua distruttiva crisi violenta, è da considerarsi come centrale e fondamentale per il film. E' l'ultimo tentativo, inutile, di non precipitare, di omologarsi, di convivere con se stesso e con gli altri anche se sempre all'interno del muro); ormai perso e senza speranza di farcela, passa poi alla droga ed all'alcool (da ricordare molte le scene in cui alterna violenza autodistruttiva a stati di totale incoscienza come quella in una stanza d'hotel con cui prende il via il film in cui Pink è evidentemente sotto l'effetto di alcool e droga); ultima, ma certamente più importante e significativa reazione è la violenza verso gli altri, verso il mondo. Ancora un comportamento ben studiato in psicanalisi: con le problematiche di Pink la probabilità che la reazione principale sia la violenza verso gli altri, verso l'esterno, è alta. Pink muta (come i serpenti), cambia letteralmente pelle, si trasforma e dal bozzolo esce un leader, un duro, un trascinatore, un incantatore, un nazi-fascista (evidentissimi i richiami). La sua è una rivalsa, una vendetta. (da ricordare - certamente la scena in cui trascinato al concerto cambia letteralmente pelle, lo vediamo trasformarsi completamente, è un altra persona ed infatti dal palco urla che Pink è rimasto nell'hotel - la scena del taglio dei peli del petto e delle sopracciglia ci dice che il cambiamento è una sua precisa e consapevole scelta, ed è indispensabile per non farci pensare ad una mutazione spontanea indipendente dalla sua volontà - la stupenda scena, violenta nei significati, del suo discorso ai fans al concerto in cui si scaglia prima contro omosessuali, negri, ebrei, ecc... , e poi contro tutti "fosse per me vi ucciderei tutti", mentre i fans, oggetto del suo attacco, continuano ad applaudire sempre nella stessa scena del concerto i fans iniziano a ballare come un corpo unico, non ci sono distinzioni, tutti omologati, tutti identici al punto che per un attimo li vediamo con le stesse anonime maschere già viste nell'episodio della scuola in cui indicavano proprio l'omologazione priva di individualismi e diversità. Adesso è Pink che li vuole tutti omologati, per controllarli, per annientarli più facilmente, ma qui a differenza che nella scuola, nel loro delirio collettivo di piacere, non si accorgono di essere diventati loro stessi vittime e complici della violenza di Pink) IL PROCESSO - Pink, ormai fuori controllo, è un fallimento per quanti gli avevano pian piano costruito il muro intorno. Lo hanno distrutto completamente, hanno creato un mostro, ma non sono in fondo riusciti a controllarlo, ad omologarlo e quindi non resta loro che gettarlo al di là del muro. E qui, per la prima volta, Pink vede il mondo reale,quello da cui hanno sempre cercato di "proteggerlo" o peggio quello che coscientemente gli hanno impedito di conoscere per poterlo meglio controllare. Un mondo disastrato, un cumulo di macerie che simboleggiano sia lo stato in cui è stato ridotto Pink sia le grandi imperfezioni del mondo reale, ma tra queste macerie vagano i veri sentimenti, i veri rapporti umani vissuti di per se stessi, senza una motivazione, solo per la necessita di "sentire", "stare vicino", "aiutarsi" gli uni con gli altri. E chi meglio dei bambini poteva rendere questo concetto? (da ricordare - i cartoni animati del processo, splendidi e carichi di significati, sono da citare in blocco dalle scene con i testimoni d'accusa, madre, maestro e moglie, a quelle del giudice/verme - uno dei bambini che si aggira tra le macerie del mondo al di fuori del muro, trova una molotov, nella sua innocente purezza non sa cosa sia, toglie lo straccio imbevuto di benzina dal collo della bottiglia, lo annusa, ne è stomacato, svuota la bottiglia... fine, sublime!!)