le relazione lungo la filiera: vecchie e nuove

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le relazione lungo la filiera: vecchie e nuove
NEWSLETTER – N. 8 / 2012
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LE RELAZIONE LUNGO LA FILIERA: VECCHIE E NUOVE FORME DI
INTEGRAZIONE E COOPERAZIONE VERTICALE E ORIZZONTALE.
La filiera agro-alimentare possiede diverse
caratteristiche peculiari, se confrontata con gli
altri comparti produttivi: la struttura atomistica
della produzione agricola, il fatto che molti
prodotti possono essere conservati per pochi
giorni, le forti differenze nella struttura
produttiva lungo le diverse fasi della filiera
(agricoltori vs industria di trasformazione,
industria di trasformazione vs grande
distribuzione organizzata, fornitori di fattori di
produzione per l’agricoltura vs agricoltori, ecc..).
In modo particolare: la struttura atomistica della
produzione agricola, che la rende molto
concorrenziale al suo interno, è dovuta alla
presenza di un gran numero di produttori, la
maggior parte dei quali presentano dimensioni
troppo ridotte per influenzare il mercato;
l’omogeneità della produzione di commodities
agricole; le ridotte barriere all’entrata.
Questi fattori strutturali sono ben noti agli
operatori economici della filiera che necessitano
per questo di efficienti forme di accordo
contrattuale fra i diversi stadi della filiera, di
forme di coordinamento orizzontale fra
produttori e di efficienti forme di coordinamento
verticale fra produttori e le fasi successive della
filiera.
Le filiere agro-alimentari moderne hanno la
necessità di un forte coordinamento anche per
diverse altre ragioni: per esempio, le imprese di
trasformazione hanno il bisogno di pianificare la
disponibilità di materia prima necessaria per i
loro processi di trasformazione, inoltre la
quantità complessiva dovrebbe essere adeguata
rispetto alla domanda potenziale del mercato, la
qualità della produzione agricola è spesso
strettamente correlata alla qualità dei prodotti
finiti e pertanto anche alcune questioni
qualitative devono essere condivise lungo la
filiera.
Infine, per le quantità prodotte come per il
prezzo e per la qualità, è chiaro come efficienti
forme di coordinamento orizzontali e
soprattutto verticali siano la miglior garanzia per
la competitività del comparto; spesso sono
proprio questi legami fra le diverse fasi della
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filiera che diventano critici per tale
competitività.
Un esempio è la scelta delle varietà nelle
produzioni ortofrutticole, specie se destinate alla
trasformazione. La varietà, infatti, è spesso
decisiva per ottenere requisiti qualitativi specifici
nel prodotto finale. Per questa ragione, le
imprese di trasformazione hanno un interesse
nel testare e valutare le nuove varietà di
pomodoro da industria, ovviamente dopo la
sperimentazione in campo.
Un altro fattore chiave che richiede un forte
coordinamento consiste nel fatto che il processo
di produzione, anche al livello agricolo, è
caratterizzato da una forte specializzazione e da
segmentazione verticale. Per esempio il processo
produttivo del pollame è stato diviso, diversi
anni fa, in differenti fasi successive, che quindi
hanno richiesto necessariamente una forte
correlazione le une con le altre. Nella filiera del
pomodoro da industria, altro esempio, questo
coordinamento è stretto a tal punto che molti
produttori hanno sviluppato specifici contratti
che legano assieme tutti i soggetti, a partire dalle
necessità e dalle richieste dell’industria di
trasformazione.
Al fine di promuovere un coordinamento sempre
più stretto all’interno della filiera, la Politica
Agricola Comune (PAC) ha tentato, anche nel
passato, di sostenere lo sviluppo delle OP
(Organizzazioni di Produttori), anche se con
strumenti differenti: ad esempio per le OP
ortofrutticole è stato concesso una contributo
specifico come quota percentuale calcolata sul
valore del prodotto commercializzato, in modo
da co-finanziare questi costi dei servizi offerti ai
produttori da queste strutture. Questo aiuto è
stato piuttosto efficace nella promozione e nello
sviluppo dello OP, anche se le stesse misure
hanno avuto effetti diversi in diversi contesti
territoriali nello stesso paese e in diversi paesi
membri.
Le proposte per la nuova PAC dopo il 2013
puntano ad un sostanziale rafforzamento del
ruolo delle OP in tutte le filiere agroalimentari,
anche se con minori aiuti economici nel caso
delle OP non ortofrutticole rispetto a queste
ultime; ma importanza decisiva è attribuita
anche al supporto di altre forme di
coordinamento verticale e orizzontale, quali le
organizzazioni interprofessionali, i networks, la
cooperazione tra soggetti di fasi diverse della
filiera, ecc..
Questi sviluppi della PAC sembrano essere una
chiara e positiva risposta al continuo bisogno da
parte del settore agricolo in particolare, ma
anche da parte dell’intera filiera, di maggior
coordinamento in quasi tutti i comparti agroalimentari.
LA FILIERA DEL POMODORO DA INDUSTRIA NEL NORD ITALIA:
UN CASO DI ORGANIZZAZIONE INTERPROFESSIONALE
Il caso della filiera del pomodoro da industria nel
Nord Italia è un esempio positivo di innovazione
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organizzativa che ha coinvolto un’intera filiera e
che ha seguito un inusuale (specialmente in Italia)
approccio bottom–up.
Quando nel 2006 era in prospettiva la nuova
riforma della PAC, le imprese di trasformazione e
le Organizzazioni di Produttori (OP) insieme con
le amministrazioni locali (in particolare la
Provincia di Parma) hanno iniziato a riflettere
circa un nuovo strumento per affrontare i
cambiamenti drastici che gli si prospettavano, sia
in termini di nuovi modelli politici, sia in termini
di nuovi scenari economici.
Il principio del disaccoppiamento, mantenendo
separati gli aiuti ai redditi agricoli dalla
produzione effettiva di pomodoro da industria,
avrebbe generato forti cambiamenti sia per la
parte agricola che per l’industria di
trasformazione.
Al fine di affrontare questi cambiamenti, le OP e
le imprese dei trasformazione, insieme ad altri
stakeholders, decisero di evolvere le loro
relazioni, tentando di sviluppare e rafforzare i
rapporti orizzontali e verticali, con lo scopo di
migliorare la competitività complessiva della
filiera.
Nel 2007, venne creata una nuova associazione
chiamata “Distretto del Pomodoro da Industria”,
allo scopo di affrontare alcune questioni di
interesse per tutti gli associati.
Più tardi, nella prima metà del 2011,
l’associazione progredì in una più ufficiale
Organizzazione
Interprofessionale
(OI),
riconosciuta dalla Regione Emilia-Romagna in
primo luogo, e successivamente dell’Unione
Europea.
L’OI, allo stesso modo dell’associazione, ha creato
alcuni gruppi di lavoro che affrontano diverse
tematiche, come: le questioni ambientali legate
alla produzione del pomodoro da industria sia a
livello agricolo che di trasformazione, gli sviluppi
della Politica Agricola Comune (PAC), i campi
prova per le nuove varietà, la ricerca e lo sviluppo
di attività di interesse per il settore, la definizione
di regole condivise riguardo le relazioni fra i
produttori, lo OP e le imprese di trasformazione e
la raccolta e condivisione di dati.
I membri dell’OI sono le imprese di
trasformazioni presenti nell’area del Nord Italia,
sia private che cooperative, tutte le OP attive per
il settore del pomodoro da industria, le
associazioni di categoria agricole e industriali;
tutti questi soggetti condividono una piena
membership all’interno dell’OI. Inoltre, altri
soggetti istituzionali sono membri consultivi , con
lo scopo di sostenere indirettamente l’attività
dell’OI; essi sono le Amministrazioni Pubbliche (le
Province), le Camere di Commercio e i Centri di
Ricerca.
Gli obiettivi principali dell’OI sono gli stessi che
motivarono i fondatori dell’associazione nel 2007.
Tutti gli operatori condividono lo stesso punto di
vista riguardo all’evoluzione dell’ambiente
competitivo e riguardo al fatto che la situazione
attuale richiede dei rapporti più efficienti per
affrontare le questioni che potrebbero fare la
differenza per la competitività della filiera.
Tutti gli aspetti affrontati nei gruppi di lavoro
sono ottime ragioni per migliorare i rapporti
all’interno del’area; per esempio:
-
rendere più omogenee e più efficaci le
norme ambientali per la produzione
agricola, nelle diverse aree dell’OI;
-
promuovere
nuove
ricerche
e
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sperimentazioni specifiche riguardo alle
questioni ambientali (uso sostenibile di
acqua nelle produzioni agricole e di
trasformazione);
-
l’elaborazione di una posizione comune
per le proposta della nuova PAC;
sistemi per la raccolta e la condivisione di
dati, durante il periodo di produzione (da
luglio a settembre)
In generale, queste interazioni positive fra I
membri dell’OI hanno anche altri effetti positivi in
termini di reputazione per tutti i produttori di
questa area rispetto al mercato globale; buyers e
consumatori in tutto il mondo conoscono il
contesto socio-economico positivo e la
reputazione dei produttori, come quella dei loro
marchi, sta continuamente crescendo.
-
Alcuni dei fattori chiave del
successo
e
i
potenziali
trasferimenti
I fattori chiave per il successo di questo caso
possono essere identificati e descritti nei
seguenti:
a)
una lunga storia (circa un secolo) di
interazioni positive fra i diversi soggetti (ricerca,
estensione, innovazioni di processo, innovazioni
agronomiche) della filiera;
b)
più recentemente, l’esperienza positive
delle interazioni fra alcune grandi OP portò alla
precedente Organizzazione Comune di Mercato;
c)
un industria di trasformazione localizzata
geograficamente nella stessa area, con le
conseguenti interazioni, formali e informali, fra le
imprese di trasformazione;
d)
un rapporto forte ed abbastanza efficace
fra ricerca applicata (sia nel settore agricolo che
in quello della trasformazione) e settore
economico (agricoltori e imprese);
e)
la percezione, da parte dell’opinione
pubblica e della politica, del ruolo chiave che
questa filiera ha per l’economia locale;
f)
la percezione crescente e consapevole,
da parte di tutti gli agenti economici e
istituzionali, che il futuro della filiera del
pomodoro da industria richieda forti relazioni e
una migliore struttura di interconnessioni, allo
scopo di promuovere efficacemente la
competitività.
Alcuni di questi fattori di successo sono
abbastanza specifici per questo caso e per questa
area (come i punti a. e d.), alcuni altri potrebbero
essere specifici per il settore (come i punto b. e in
certa misura il punto c.), ma molti di questi
potrebbero essere replicabili in altri luoghi e
anche in riferimento ad altri settori o altre filiere
(nel comparto lattiero-caseario, nel settore del
vino o dell’olio, in altri settori ortofrutticoli, ecc..)
Forse, uno dei punti critici potrebbe essere
l’attività di accompagnamento richiesta dall’OI,
anche per alcuni anni, alle istituzioni locali,
specialmente quando la storia precedente delle
relazioni economiche fra i diversi attori della
filiera non è abbastanza lunga o stretta. Inoltre, il
contesto sociale, e in particolare l’attitudine di
agricoltori e imprenditori della filiera a
collaborare e comprendere che le relazioni e le
forme di cooperazione possono essere di
importanza fondamentale per migliorare la
competitività sembra essere l’aspetto più
importante per il successo e il trasferimento di
questa “pratica”.
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Conclusioni
La lunga storia (più di un secolo) della produzione
del pomodoro da industria nella provincia di
Parma e nelle province limitrofe (principalmente
Piacenza) è un aspetto molto specifico del
sistema locale, che non può essere facilmente
replicato altrove. Tuttavia, l’esperienza recente
del miglioramento delle relazioni, realizzata
attraverso una semplice associazione prima, e poi
in una più ufficiale Organizzazione Interprofessionale, è un esperimento positivo che può
essere facilmente replicato nelle altre filiere agroalimentari o in altre aree geografiche, con le
stesse probabilità di successo e con la stessa
possibilità di ottenere effetti positivi sulla
competitività
D’altra parte, questo caso di innovazione
organizzativa è interessante anche per la sua
origine di tipo bottom-up, che è ancora quasi
“unica” nel comparto agro-alimentare italiano.
In ultimo, il nucleo del processo di innovazione in
questo caso è il forte miglioramento e il
rafforzamento della creazione di reti, sia
orizzontali (ad esempio fra agricoltori e fra
trasformatori), che verticali (fra i primi e i
secondi). La creazione di reti è chiaramente la
principale caratteristica dell’OI e le parole chiave
di questo progetto sono state, fin dall’inizio:
“collaborare per competere”.
La rilevanza della cooperazione in questa filiera è
forse una delle ragioni che spiegano il suo
successo: nel 2011 la quantità di pomodoro da
industria trasformato nel Nord Italia è maggiore,
per la prima volta nella storia, rispetto a quella
trasformata nel Sud Italia. Questo fatto non è
dovuto semplicemente al cambiamento: la
migliore contrattazione, il migliore contesto
economico e il punto di vista comune riguardo
alle scelte necessarie al miglioramento della
competitività della filiera stanno mostrando il
loro impatto efficace anche sull’economia degli
agricoltori, delle OP, delle Cooperative e delle
Imprese Private di Trasformazione.
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PACMAN News
Indagine sulle imprese per individuare i bisogni e
facilitare la cooperazione
* Una indagine è in corso di attuazione da parte
di tutti i partner di PACMAN relativamente
all’attività agroindustriale. L’indagine dovrebbe
portare a una migliore identificazione delle
migliori pratiche e delle aree di innovazione, le
esigenze, le aree di cooperazione e le aspettative
in termini di sostegno. Circa 550 imprese sono già
state intervistate. L’analisi delle risposte porterà i
partner di PACMAN a pianificare le prossime
attività di progetto efficacemente.
Incontri:
Dall’11 al 13 luglio 2012 / Luogo: Kilkis, GREECE
L'incontro è stato l'occasione per fare il punto su
tutte le attività del progetto PACMAn. In
particolare, ha consentito di individuare e
discutere le azioni pilota che saranno realizzate
nell’ambito del progetto, in particolare:
organizzazione di incontri internazionali per
promuovere la creazione di reti tra imprese,
l'internazionalizzazione e lo sviluppo sostenibile
nei settori selezionati. In particolare, viaggi di
studio internazionali sono previsti in tutto il
settore del pomodoro, con la partecipazione di
tre regioni: PACA (Francia), Murcia (Spagna), e la
provincia
di
Parma
(Italia).
Promozione di un modello condiviso di
collaborazione - governance internazionale - per
il packaging alimentare sostenibile e la riduzione
dei rifiuti. CRITT, PACA e IMPIVA Valencia
condurranno l’azione pilota su questo tema.
L'incontro Kilkis è stato anche una occasione per
effettuare un viaggio-studio a imprese agroalimentari locali: KOUKAKIS FARM (azienda e
unità di produzione di prodotti lattiero-caseari) e
ESTATE
TATSIS
(produttore
di
vino).
17-18 ottobre 2012 / Luogo: Valencia, SPAGNA
L'incontro è stato l'occasione per approfondire la
definizione e l'organizzazione di azioni pilota che
definiscono
i
- Visita e lo
- Verde imballaggio
tre
assi
scambio
principali:
catalogazione
tra le PMI
il 19 ottobre 2012 la II conferenza internazionale
del progetto ha avuto luogo in Valencia. La
conferenza ha affrontato il tema del legame tra i
Paesaggi del Mediterraneo e la sua filiera
agroalimentare. I risultati saranno presto
disponibili sul sito del progetto e sulla prossima
newsletter.
The meeting was an opportunity to take stock of
all PACMAN project activities. In particular, it
allowed the selection of pilot activities to be
carried out during this project, including:
Organization of international meetings to
promote networking, internationalisation and
sustainable development in selected industries.
In particular, international study tours are
planned around the tomato industry, with the
participation of three regions: PACA (France),
Murcia (Spain), and the province of Parma (Italy).
Promoting a shared model of collaborative
international governance for sustainable food
packaging and reduction of waste. CRITT, PACA
and IMPIVA Valencia will conduct the first work
on this topic before the end of the year.
The Kilkis meeting had also been an opportunity
for study tours to professional agribusinesses:
KOUKAKIS FARM (farm and production unit of
dairy products) and TATSIS ESTATE (wine
producer).
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EXHIBITIONS
Paris - from 21 to 25 October 2012
The No. 1 World Food Exhibition
140,000 visiting agribusiness professionals and 6,000 exhibitors
from 100 countries are expected in 2012.
80% of SIAL exhibitors are international.
http://www.sialparis.fr/
Paris - from 21 to 25 October 2012
The International Exhibition on Food Process and Packaging
International influence: 40,931 visitors, including 57% international
from 150 countries, and 45% of foreign exhibitors from 25 countries.
Managers, policy makers, experts, and persons responsible for
production within the food-processing industry have all found
solutions and concrete answers for their projects here.
http://www.ipa-web.com/
Issy-Les-Moulineaux - 14 & 15 November 2012
8th Congress and Business Convention on Food Safety and
Traceability
During the two days, this event will bring together the major players of the agri-food sector for establishing
competencies in Safety, Quality, Environment and Traceability, as well as in Information Management and Board
Certification.
http://www.securfood.com
LYON EUREXPO – 27 to 30 November 2012
International Exhibition on Equipment, Technologies and Environmental
Services
For four days in Lyon, Pollutec – an exhibition leader of the Environmental market - brings together the
equipment, technologies and services for the treatment of all pollution, and more generally, for the preservation
of the environment and implementation of sustainable development.
http://www.pollutec.com/
Turin – 25/29 October 2012
Important Event for the Slow Food Movement
Salone del Gusto e Terra Madre 2012 aims to create a
"collective narrative" which is open to the public, and
wherein people and territories meet to sample new tastes
and gain better understanding through meetings and
exchanges. The exhibition brings together the entire
industry (producers, cooks, workshops, educational
activities, etc.).
http://www.salonedelgusto.it
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21st edition of MIFFEL
Avignon 23, 24 and 25 October in Avignon.
Salon d’affaires du Grand Sud (Business Exhibition of the
Greater South) is the crossroads of trade for the technical and
economic world of Fruits and Vegetables
http://www.miffel.com
www.pacmanproject.eu
www.pacmanproject.eu è il primo prodotto del progetto PACMAn. Progettato come un portale, è stato strutturato in
varie aree tematiche facilmente e immediatamente accessibili, utili e flessibili. Il portale PACMAn risponde agli scopi
del progetto, tramite una chiara visione dei contenuti complessivi del progetto, una descrizione dettagliata della
partnership e informazioni aggiornate sugli eventi in programma a livello europeo nel settore agroalimentare.
Visitando www.pacmanproject.eu si trovano i contatti del progetto, lo stato dell’arte delle attività e i prodotti finali
saranno scaricabili per informare gli utenti in merito ai risultati intermedi e finali.
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