Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca

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Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Risulta evidente che i costituenti ritenevano fondante lʼinvestimento pubblico nello sviluppo
della cultura e della ricerca scientifica e tecnica. Questo articolo, inclusivo della cultura che
della scienza e della tecnica, non lascia adito a dubbi interpretativi: notevole che sia stata
inserita anche la tutela del paesaggio e del patrimonio storico artistico, concepiti come
essenziali allʼidentità e alle prospettive di crescita del paese.
Lo Stato deve quindi deve investire nello sviluppo della cultura e della ricerca, ma i governi
hanno sempre mantenuto questo obbligo ? Qual è la misura per valutare lʼadeguatezza
dellʼinvestimento?
Nei primi decenni della Repubblica lo sviluppo è stato impetuoso: la creazione di enti di
ricerca pubblici e nazionali, il CNR, lʼINFN, lʼENEA e il sistema dellʼuniversità pubblica che
hanno contribuito a trasformare lʼItalia da un paese sostanzialmente agricolo e arretrato in
uno dei paesi più industrializzati del mondo, è stata perseguita da tutte le forze politiche e
dal sistema produttivo soprattutto pubblico (ENI, ENEL, Ferrovie dello Stato..).
Oggi invece? Stiamo assistendo ad un declino che sembra inarrestabile, gli enti di ricerca
sono tagliati, accorpati, privi di missione e privi di risorse, il sistema universitario pubblico
sta attraversando la crisi più grave della sua storia. Qualunque tentativo di riforma si
scontra con unʼinerzia e una reazione conservatrice che reagisce al cambiamento.
A partire dal dettato dellʼarticolo 9 abbiamo la responsabilità di arrestare questo declino, e
le soluzioni per farlo sono legate alla capacità di rifondare il sistema degli enti di ricerca, di
ricostruire un sistema di università che coniughi ricerca e formazione. Questo si può fare a
partire dalla riforma del dottorato di ricerca e dalla differenziazione del sistema
universitario dove università di ricerca perseguano progetti strategici di avanzamento
scientifico e tecnico. Gli Enti di Ricerca devono ritornare alle origini, quando ad essi
venivano affidati progetti multidisciplinari e liberi di interesse nazionale, come per esempio
lo studio del problema dellʼapprovvigionamento e del risparmio energetico, e la
valutazione dellʼimpatto dei cambiamenti climatici.
Il reclutamento dei ricercatori deve avvenire in maniera trasparente e responsabile, e
continua nel tempo per assicurare un ricambio generazionale adeguato.
Il problema non è solo di risorse ma anche di impostazione: spesso troppo ideologici i
criteri di approccio, mentre come accade in altri paesi la comunità scientifica nella scelta
degli indirizzi e delle compatibilità dovrebbe essere coinvolta con una sua autonomia la
comunità scientifica in diretto supporto del governo e del parlamento. Lʼart. 9 nella sua
essenzialità conteneva già tutto, la promozione della cultura in senso unitario, la ricerca
pubblica e la sua valorizzazione per il progresso tecnologico del paese.