Ubicazione degli impianti - Università degli studi di Trieste

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Università degli Studi di Trieste – a.a. 2009-2010
Impianti industriali
Ubicazione degli impianti
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Ubicazione dell’impianto e scelta del
terreno
• Il luogo ove edificare lo stabilimento industriale viene
scelto in due momenti distinti e in tempi sovente
successivi
– La prima fase riguarda la scelta del territorio nel cui ambito lo
stabilimento verrà costruito, viene fatta tenendo conto degli
orientamenti politico-economici (programmazione) assunti su
base nazionale o regionale
– La seconda fase riguarda la scelta (e l’acquisto) del terreno
occorrente. Essa si può fare solo quando si è elaborato il
progetto (se non esecutivo, almeno di massima) del nuovo
stabilimento e quindi è nota la forma e l’estensione dell’area
occorrente.
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• La ricerca nell’ambito del territorio
preventivamente individuato, del terreno più
adatto e conveniente per la costruzione del
nuovo impianto industriale va fatta quindi solo
dopo che si è individuato il terreno occorrente.
• Fa eccezione il caso in cui si disponga di un
terreno così vasto che l’inserimento del nuovo
stabilimento può avvenire senza che il relativo
plant layout debba subire adattamenti o
limitazioni.
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Scelta del territorio
• Un criterio di scelta fondamentale è legato alla
programmazione regionale o nazionale, alla quale
sovente si accompagnano facilitazioni fiscali, contributi
statali, finanziamenti a tassi di interesse agevolati, ecc.
Tra gli altri si ricordano:
–
–
–
–
–
–
Costi di costruzione
Mercato al quale ci si rivolge
Il tipo di materie prime che si impiegheranno
I trasporti
Approvvigionamento energetico
Presenza di manodopera
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Costi di costruzione
• È ovvio che se i costi di costruzione di un nuovo
impianto variano da un territorio ad un altro, la scelta
ubicazionale dello stabilimento dovrebbe tenere
conto di tali differenze, in quanto esse si ripercuotono
direttamente sui costi di produzione.
• Si rileva che il costo di costruzione di uno
stabilimento è anche influenzato dal clima
(temperatura, umidità, precipitazioni atmosferiche,
ecc.), il quale incide sui costi connessi al
riscaldamento, all’illuminazione artificiale, ecc.
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Mercato
• Può essere concentrato o distribuito.
• Se è concentrato c’è quasi sempre convenienza, dal
punto di vista del fattore in esame, a costruire il
nuovo impianto nelle vicinanze del mercato.
• Se è distribuito, la scelta ubicazionale è meno
vincolata: un criterio informatore potrebbe essere
quello di scegliere il baricentro (geografico, ponderale
o volumetrico) dei vari mercati.
• A tale baricentro dovrebbero corrispondere
mediamente minori costi di distribuzione
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Baricentro geografico e volumetrico
• In figura ci si
riferisce ad una
ricerca del
baricentro di un
mercato costituito
da più centri di
consumo: si sono
individuati due
baricentri, quello
geografico e quello
volumetrico.
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Calcolo dell’ubicazione ottima
• Ipotesi:
– si ipotizza un solo impianto;
– la domanda è concentrata nei “poli mercato”;
– le distanze corrispondono ai segmenti che
congiungono direttamente impianto e mercati.
• Si devono considerare:
– le coordinate dell’impianto e di ogni mercato;
– la distanza tra impianto e ciascun mercato;
– la distanza totale percorsa per approvvigionare i
mercati.
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• Se l’impianto ha coordinate (x,y) e il mercato i-esimo
(xi,yi) la distanza considerata sarà:
d i = ( x − xi ) 2 + ( y − yi ) 2
• Se il numero di viaggi necessario per approvvigionare il
generico polo i è si, si avrà che la distanza totale
percorsa nel periodo di tempo considerato (ad es., anno)
sarà:
2
2
s
d
=
s
(
x
−
x
)
+
(
y
−
y
)
∑i i ∑i
i
i
i
i
L’ubicazione ottima sarà quella che minimizza tale
valore.
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Esempio
• Si debba valutare l’ubicazione di un magazzino che deve
approvvigionare 4 clienti con le caratteristiche seguenti:
x
y
spedizioni/anno
cliente 1
5
10
200
cliente 2
10
5
150
cliente 3
0
12
200
cliente 4
12
0
300
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y
cliente 3
200
cliente 1
200
cliente 2
150
cliente 4
300
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x
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Materie prime
• Questo fattore risulta in parte influenzato (come del
resto quello precedente) dai costi di trasporto per cui
alcune aziende dovrebbero essere ubicate in
prossimità delle fonti di rifornimento dei materiali
greggi o delle materie prime.
• E’ comunque intuitiva la validità delle seguenti
indicazioni.
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• Se l’azienda utilizza una sola materia prima, senza
perdite di peso lungo il processo di lavorazione, il
nuovo stabilimento può essere impiantato o presso la
fonte di alimentazione o presso il mercato o in un
punto intermedio.
• Quando il prodotto di partenza è ancora uno solo, ma
lungo il processo di lavorazione si hanno diminuzioni
di peso e di volume, il nuovo stabilimento va ubicato
presso la fonte di alimentazione del materiale.
• Se i materiali greggi sono disponibili ovunque,
prevale evidentemente l’influenza esercitata dal
mercato.
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Trasporti
• Ci si riferisce ai trasporti esterni all’impianto di
produzione, vale a dire ai trasporti necessari
per portare le materie prime allo stabilimento
ed i prodotti finiti ai mercati.
• Bisogna scegliere l’ubicazione del nuovo
stabilimento alla quale corrisponde il minimo
costo unitario totale del prodotto che perviene
sui mercati di vendita.
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• Dal punto di vista del
costo dei trasporti, il
“raggio di influenza” di
uno stabilimento rispetto
al mercato varia a
seconda del valore
intrinseco del prodotto e
può essere, ad esempio,
di pochi chilometri nel
caso di mattoni e di
migliaia di chilometri nel
caso di certi minerali.
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Variazione dei costi unitari di
percorrenza in relazione al
mezzo di trasporto impiegato.
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Approvvigionamento energetico
• Oltre all’energia elettrica, necessaria in quasi tutti gli
stabilimenti industriali, possono occorrere: gas, carbone,
oli combustibili ecc.
• A titolo esemplificativo, è chiaro che la disponibilità di
metano può risultare determinante per la scelta
territoriale relativa a stabilimenti le cui lavorazioni
utilizzano tale gas.
• Le disponibilità energetiche di un territorio devono quindi
essere esaminate attentamente, non trascurando di
accertare la continuità delle forniture, il costo ecc.
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Presenza di manodopera
• Sul territorio deve essere presente la manodopera
occorrente (eventualmente qualificata) alle esigenze
produttive del nuovo stabilimento.
• Le possibilità di reperire manodopera qualificata in entità
sufficiente sono maggiori in prossimità dei grandi centri
industriali.
• In alcuni casi, però, la manodopera specializzata si
trova, più che nelle grandi città industriali, in zone aventi
una lunga tradizione di lavoro in una attività specifica
(distretti industriali).
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Scelta del terreno
• I principali elementi che possono intervenire nella scelta
del terreno sono i seguenti:
– Analisi del piano regolatore
– Trasporti
– Distanza dal luogo di
residenza delle maestranze
– Approvvigionamento idrico
– Vie di comunicazione
– Esposizione ai venti
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–
–
–
–
–
Condizioni del terreno
Servitù e vincoli
Estensione del terreno
Rifiuti
Presenza di aziende
complementari o ausiliarie
– Costo di acquisizione
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Analisi del piano regolatore
• La scelta dell’ubicazione di uno stabilimento industriale deve
tenere conto delle prescrizioni legislative vigenti.
• E’ noto infatti che i piani regolatori pubblici delimitano le zone
dei territori comunali destinate agli impianti industriali e
regolano le possibilità di utilizzare un terreno a scopi
industriali.
• Non si dovrebbero costruire stabilimenti le cui lavorazioni
risultino pericolose, rumorose o producano emanazioni
dannose alla salute, in prossimità di abitazioni civili o in zone
vincolate da particolari prescrizioni (tutela del paesaggio
ecc.).
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Trasporti
• I trasporti (esterni) influenzano:
– i costi finali dei prodotti;
– i sistemi di carico e scarico dei prodotti finiti e dei
materiali greggi;
– gli accessi e le uscite (stradali, ferroviari, fluviali ecc.)
da prevedere nel nuovo stabilimento;
– è ovvio che si deve preferire il terreno cui
corrispondono i minori costi di trasporto dei materiali
che pervengono allo stabilimento e che ne
fuoriescono.
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Distanza dal luogo di residenza delle
maestranze
• È importante considerare la comodità dei mezzi di trasporto
(che possono essere pubblici o organizzati dall’azienda) ed il
tempo occorrente per tali trasferimenti: infatti, questi fattori,
essendo causa di disagio, possono rendere critico il
funzionamento di un’azienda.
• Per ovviare a tali inconvenienti, alcune aziende provvedono
ad acquistare aree adatte nelle vicinanze dello stabilimento, a
dotarle di opportune infrastrutture e a cederle ai propri
dipendenti a condizioni favorevoli oppure contribuiscono alle
spese di cooperative edilizie costituite fra i dipendenti stessi.
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Approvvigionamento idrico
• È quasi sempre indispensabile ubicare il nuovo
impianto in una zona che abbia disponibilità di
acqua (di fiume, sotterranea, marina o di acquedotto
pubblico).
• È opportuno che l’eventuale falda acquifera
superficiale risulti sufficientemente profonda
altrimenti si richiedono opere di fondazione per i
fabbricati e gli impianti, che possono risultare
particolarmente onerose (maggiori costi).
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Vie di comunicazione
• Il nuovo stabilimento dovrebbe essere costruito
in prossimità di una o più vie di comunicazione
(strada, ferrovia ecc.).
• Una favorevole ubicazione consente pure di
essere sfruttata dal punto di vista pubblicitario.
• Per certi stabilimenti può risultare utile la
presenza di canali, di fiumi navigabili o del mare,
al fine di effettuare trasporti per via d’acqua.
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Esposizione ai venti ed eventuali
servitù
• Se lo stabilimento produce fumi, polveri, odori, rumori,
ecc. è necessario ubicarlo in posizione favorevole
rispetto ai venti dominanti (a prescindere da ogni
indispensabile impianto o intervento per l’abbattimento
degli inquinanti)
• Un terreno gravato da servitù, da vincoli o confinante
con terreni appartenenti ad enti o privati la cui attività
contrasti con quella del costruendo impianto, comporta
la stipulazione di accordi o compromessi, con spese non
sempre prevedibili a priori.
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Condizioni del terreno
• Il terreno su cui sorgerà il nuovo impianto dovrebbe
avere buona resistenza ai carichi indotti dalle fondazioni
degli edifici e degli impianti e non essere troppo impervio
o accidentato onde evitare rilevanti spese di
spianamento.
• Il terreno non dovrebbe risultare soggetto a piene,
inondazioni ecc.
• Appare consigliabile realizzare il piano di lavoro dello
stabilimento a quota superiore a quella del terreno
circostante.
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Estensione del terreno e relativo
costo
• Al fine di consentire i possibili ampliamenti futuri
dell’impianto, il terreno deve avere l’estensione
e la forma individuate dallo studio del piano
regolatore generale dello stabilimento
• Il costo del terreno e delle relative opere di
sistemazione deve risultare minimo
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Rifiuti
• Molti stabilimenti producono materiali di rifiuto in entità e
con caratteristiche tali che il loro allontanamento o il loro
smaltimento può costituire un problema assai critico (si
pensi alle acque inquinate, ai rifiuti solidi e melmosi, agli
scarti di lavorazione ecc.).
• Devono essere tenuti in debito conto i vincoli che ogni
località presenta per la soluzione di tale problema, nel
pieno rispetto delle disposizioni legislative vigenti in
proposito.
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Aziende complementari o ausiliarie
• Spesso, uno stabilimento industriale, per poter
assolvere al suo compito produttivo, ha bisogno
di materiali, servizi e assistenza forniti da altre
aziende (del ramo o sussidiarie).
• Sono evidenti i vantaggi che derivano dall’avere
tali aziende nelle vicinanze dello stabilimento,
dal punto di vista dei contatti, dei trasporti,
dell’assistenza, del pronto intervento ecc.
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