copia bollettino 25/03/2012 - Vinitaly e Sol di Verona: aderisci al
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Novità Libri e audiovisivi Biblioteca Civica e Biblioteca Balestrazzi 25 marzo 2012 D. Coupland Le ultime 5 ore D. Coupland Tutte le famiglie sono psicotiche A. Ciezadlo I giorni del miele e dello zenzero Se la vita che definiamo normale cambia all'improvviso - il petrolio schizza alle stelle, l'elettricità si esaurisce, gli aerei smettono di decollare, i cellulari non hanno segnale, la tv non trasmette più, le cose iniziano a esplodere e rilasciare gas tossici - quale miglior posto del cocktail bar di un aeroporto per assistere all'Apocalisse? Al suo interno, asserragliati, ci sono Karen, una madre single che deve incontrare un uomo conosciuto in chat; Rick, barista ex alcolizzato che sta per dare tutti i suoi soldi a un guru del self-help; Luke, il pastore di una piccola città scappato con i soldi destinati alla ristrutturazione della chiesa; Rachel, una ragazza bellissima ma incapace di ogni contatto umano, in cerca di un uomo che la faccia diventare madre. E infine c'è un quinto personaggio nascosto, la voce misteriosa che sembra condurre il gioco. "Le ultime 5 ore" ci interroga su ciò che siamo diventati e su ciò che saremo, quando il tempo in cui viviamo finirà: molto presto. Civica Inv 163866, coll 813.54 COU Tutte le famiglie sono un po' psicotiche. Ma i Drummond, perfetto concentrato delle nevrosi dei nostri tempi, lo sono molto più di altre. Janet, la mamma, è sieropositiva per colpa del figlio Wade. Che, come se non bastasse, ha trasmesso la malattia anche alla nuova moglie-trofeo di suo padre, il burbero Ted Bryan, il fratello depresso, ha tentato il suicidio un paio di volte per poi fidanzarsi con una pseudo-no-global dal nome incomprensibile, Shw. L'improbabile gruppo si riunisce dopo anni per assistere al viaggio nello spazio dell'astronauta di famiglia, Sarah. L'incontro sarà il detonatore di una serie di eventi imprevedibili sotto il cielo della Florida, tra Disney World e Cape Canaveral, all'inseguimento di una busta misteriosa, alle prese con un losco uomo d'affari dal cuore tenero e in fuga da una bizzarra coppia di trafficanti di neonati. "Tutte le famiglie sono psicotiche" è una storia esplosiva, ricca di dialoghi brillanti, colpi di scena e situazioni paradossali. Divertente come i "Tenenbaum", emozionante come "Little Miss Sunshine", questo libro ci racconta i vizi, le follie e i sogni di una famiglia disfunzionale impossibile da dimenticare. Civica Inv 163867, coll 813.54 COU "Quando sono arrivata in Medio Oriente, anni fa, fresca di nozze con un giornalista libanese, come molti americani sapevo poco di cultura araba. Allora ho fatto quello che faccio di solito quando mi trovo in un posto che non conosco: cucino. Cucino quello che compro nei mercati, cucino cose che mi sono familiari e cose che non lo sono per niente. Ho visto molta guerra, ma anche molta vita quotidiana. Ci si dimentica spesso che, ovunque ci sia un conflitto, ce n'è un altro che si svolge nell'ombra, e che non si vede in tv. E la guerra dei civili, per i quali la vita diventa un'infinita sequenza di cose che non si possono più fare. Però mangiare si deve. Per questo il cibo è così importante in tempo di guerra: per sentirsi vivi. So che il cibo da solo non basta a fare la pace. Ma penso al panettiere che tiene aperto il forno perché il suo quartiere abbia il pane. Al ristoratore che trasforma il suo caffè in centro per rifugiati. A loro modo sono combattenti. Combattono per tenere viva la civiltà." Dai circoli letterari proibiti di Baghdad alle cucine di Beirut dove si preparano le ricette più antiche del mondo, Annia Ciezadlo ci porta nel cuore del Medio Oriente attraverso i suoi sapori. Mentre fuori imperversa la guerra, il cibo diventa un'oasi in cui la pace, la condivisione e la fratellanza sono possibili. Una ricetta per restare umani. Civica Inv 163876, coll 813.6 CIE 1 Una commedia dal gusto fortemente cinematografico mette in scena due Thelma & Luise siciliane che attraversano con una macchina scassata tutto lo Stivale da Sud a Nord. Durante il viaggio accade di tutto: si distruggono fidanzamenti, avvocati rampanti scoprono segreti inconfessabili, zii e parenti si mettono all'inseguimento delle due protagoniste, escort d'alto bordo in procinto di sposarsi sperano di svoltare con la complicità di onorevoli assatanati... ma una colpa segreta rimorde la coscienza di quella delle due che per anagrafe e ruolo dovrebbe essere la più responsabile: quarantenne, single, professoressa! Come farà a dire alla ventenne Rorò che la loro avventurosa fuga potrebbe concludersi nel peggiore dei modi? L. Cardella Civica Inv 163905, coll 853.914 CAR 131 km/h P. Capriolo Caino Lui è un uomo di successo, esperto di una delle arti oggi più redditizie: "capire cosa vuole la gente, e fare in modo che la gente voglia qualcosa"; lei è una ragazza semianalfabeta, venuta da un miserrimo paese del Sudamerica per guadagnarsi da vivere come collaboratrice domestica. Eppure questa ragazza sembra possedere una misteriosa, indecifrabile ricchezza interiore, sembra essere a parte di un segreto che forse è il segreto stesso della felicità; e quell'uomo così affermato, il suo padrone, un mattino viene trovato appeso con una corda al collo nell'elegante mansarda che gli serve da studio. E la storia, forse, di una sopita attrazione erotica destinata a concludersi in un gesto estremo; o la storia biblica di Caino, il padrone della terra, che a un tratto scopre di non poter competere agli occhi di Dio con il fratello meno fortunato; o la storia di un mondo inaridito dal benessere, prigioniero della cattiva infinità del desiderio consumistico, che vede vacillare la propria stima di sé nel confronto con una realtà diversa, incommensurabilmente più vicina al cuore delle cose. Civica Inv 163937, coll 853.914 CAP Come già le precedenti indagini dei coniugi Darcy, anche questa prende spunto da un capolavoro austeniano, "Persuasione". E così Darcy ed Elizabeth, giunti nella solare cittadina di Lyme a trascorrere le vacanze, dovranno risolvere un caso di omicidio collegato nientemeno che al capitano Frederick Wentwoth, eroe del romanzo di Jane Austen. C. Bebris Civica Inv 163929, coll 813.6 BEB GIALLO Inganno e persuasione, o la sventurata di Lyme E. Albinati Vita e morte di un ingegnere A cosa serve un padre? E cosa resta di lui se non un mito? C'era una volta un'Italia attiva e industriosa, attraverso cui scorrazzavano sulle loro Alfa Romeo uomini di multiforme ingegno: gli imprenditori. L'ingegner Albinati era uno di questi, prototipo di una razza al tempo stesso serissima e scanzonata, di pionieri del benessere e fumatori accaniti. In una memoria di crudele precisione, nutrita di tutto il risentimento e dell'amore che si può nutrire verso un padre che non hai abbracciato una sola volta in vita tua, Edoardo Albinati racconta la lunga fuga di un uomo talentuoso attraverso i corridoi del boom economico, l'amore, i doveri della famiglia, le aspirazioni segrete e indicibili, e poi la malattia che obbliga a chiedersi: chi sono? Cosa ho vissuto a fare? Chi ho amato veramente? Il ritratto vivo di una generazione di uomini instancabili che hanno ricostruito l'Italia, pagando questa loro impresa con un'incolmabile distanza dai loro figli. Una parabola umana grande e dolorosa in cui molti potranno riconoscere tracce della propria storia. Civica Inv 163901, coll 853.914 ALB 2 J. Banville Un giorno d’estate In un afoso pomeriggio d'estate Richard Jewell - facoltoso ebreo irlandese proprietario di giornali, noto ai suoi pochi amici e ai suoi numerosi nemici come Diamond Dick - viene ritrovato morto, ucciso da un colpo di fucile alla testa. Le apparenze sembrano indicare un suicidio, ma molti particolari non tornano. Ne sono convinti l'ispettore Hackett e il suo vecchio amico Quirke, anatomopatologo. Le indagini si indirizzano nell'ambito famigliare del morto. Ci sono la moglie, la bellissima e altera Françoise d'Aubigny, il cui fascino colpisce molto Quirke; Dannie, sorella di Jewell, una ragazza problematica, e Maguire, il gestore della tenuta, che ha ritrovato il corpo. Elementi disparati sembrano condurre al St. Christopher, un orfanotrofio di cui Jewell era benefattore, e dove forse è avvenuto qualcosa in passato che potrebbe dare un volto all'assassino, perché la famiglia di Jewell ha più di un segreto da nascondere. Mentre un'ondata di caldo eccezionale avvolge Dublino, Quirke e Hackett si trovano coinvolti in una rete oscura di intrighi e di violenza che finirà per mettere a rischio la vita stessa di Quirke. Civica Inv 163927, coll 828.9915 BAN GIALLO Hayat Shah, giovane musulmano cresciuto nella provincia americana, ricorda il periodo della sua adolescenza legato alla figura di Mina, una pakistana amica di sua madre venuta a vivere con loro negli Usa dopo un doloroso divorzio nel suo Paese. Hayat è rimasto immediatamente colpito dal fascino discreto di quella donna, dalla sua religiosità profonda ma non fanatica. E anche, senza averne immediata coscienza, dalla sua sensualità. I guai iniziano quando Mina si innamora di un ebreo, Nathan, e quando questi per amore si converte all'Islam. Non sarà tanto la dura reazione della comunità musulmana a impedire il loro matrimonio, ma l'intervento di Hayat, che ha trovato nel fondamentalismo religioso uno sfogo alle sue complesse e totalizzanti pulsioni adolescenziali. Le conseguenze del suo comportamento saranno catastrofiche per tutti quelli a cui è più A. Akhtar affezionato. Se ne renderà conto solo anni dopo, incontrando casualmente Nathan e venendo a conoscenza della triste fine di Mina. Solo in quel momento, nel semplice atto di scusarsi per il La donna che mi male compiuto, Hayat diventa finalmente adulto. insegnò il respiro Civica Inv 163930, coll 813.6 AKH C. Covito Le ragazze di Pompei E stato ritrovato un Satyricon al femminile. Ambientato nello stesso periodo neroniano del capolavoro di Petronio, questo straordinario inedito racconta in prima persona le avventure di una matrona emancipata. Avventure non proprio casalinghe: intellettuale ma anche bottegaia come la figlia di un libraio dev'essere, Vibia Tirrena infatti è sempre in movimento nella Pompei terremotata del 63 d.C. La troviamo alle prese con lavori non pagati, cognati infidi, zie politicanti, attori debitamente equivoci, estetiste che vanno matte per i pettegolezzi sulla corte imperiale, strane scritte sui muri e sogni infranti. Senza perdersi di coraggio, Tirrena insegna filosofia alle ragazze ricche nella speranza che comprino libri e li leggano, esercita quotidianamente la virtù della sopportazione con due mariti e tre figli (nessuno dei quali è suo) e all'occasione organizza spettacoli. Il minimo che le poteva capitare è incontrare alle terme una Vestale in missione segreta. Civica Inv 163904, coll 853.914 COV E' l'estate del 1978, al Cremlino imperversa Breznev, tra Egitto e Israele ci sono timidi segnali di distensione e per le strade di Roma si aggirano delle strane creature: ebrei sovietici fuggiti verso la libertà attraverso una crepa nella cortina di ferro. La famiglia Krasnansky passerà sei mesi nella capitale italiana, in attesa del visto per trasferirsi in America. Ci sono il patriarca Samuil, vecchio comunista nostalgico che ha lasciato a malincuore il paese cui si è dedicato anima e corpo, il figlio maggiore Karl, avido di cogliere le meravigliose opportunità offerte dall'emigrazione, il figlio minore Alec, che è interessato soprattutto alle donne, e sua moglie Polina, che ha rotto con la famiglia d'origine per questa nuova vita... Ma ne varrà veramente la pena? D. Bezmozgis Il mondo libero Civica Inv 163912, coll 813.6 BEZ 3 Metà degli anni Ottanta: don Alberto, un giovane teologo con aspirazioni da ribelle, lascia Roma inseguito da un segreto, qualcosa di inspiegabile e oscuro che lo costringe a rifugiarsi nella piccola città di provincia in cui è nato. Qui, tra l'Appennino e la pianura padana, si consuma la tragedia dei Defanti, ricca e devotissima famiglia di imprenditori sconvolta dal suicidio di Beniamino, il minore dei dodici figli concepiti per onorare un voto alla Madonna. E qui, in un alternarsi di situazioni tragicomiche e strazianti, torna a presentarsi Maria Sole, un'ex sessantottina convertitasi alla devozione più tradizionale: per lei don Alberto è un santo riluttante, che si ostina a non credere nel prodigio che lui stesso avrebbe compiuto. Miriam, la figlia di Maria Sole, sarebbe infatti risuscitata da morte grazie alla benedizione impartita da don Alberto. Ma perché, allora, il prete non ha A. Zaccuri compiuto lo stesso miracolo su Beniamino? Un romanzo corale, che obbliga il lettore a interrogarsi Dopo il miracolo su quali possano essere oggi, per credenti e non credenti, le ragioni più profonde della disperazione e della speranza. Civica Inv 163994, coll 853.914 ZAC Ci sono uomini disposti a tutto pur di ottenere la corona di Scozia, anche tradire il proprio re e avvelenare una bambina in fasce. Robert the Bruce invece non cerca né fama né gloria, ma desidera solo che la sua terra torni libera e unita, sotto la guida del legittimo erede al trono. E c'è un unico modo per far sì che il suo sogno diventi realtà: combattere... Civica Inv 163980, coll 823.92 YOU R. Young Il condottiero J. Wingfield Una mano piena di nuvole X. Qiu La ragazza che danzava per Mao Swan ha solo undici anni, ma non ha paura di niente. Non ha paura di dire quello che pensa, non ha paura di azzuffarsi con i suoi fratelli, non ha paura delle bugie. Ma soprattutto non ha paura di fare quello che le è proibito. Anzi, lo adora. Quando una sera d'estate decide di sgusciare fuori di casa, non immagina di certo che nel bosco si nasconda l'incontro che le cambierà per sempre la vita. Lui è Blade, un bambino tutto pelle e ossa, dall'aria timida e smarrita, gli occhi neri e fieri. E il figlio di un addestratore di cavalli, uomo torvo e brutale, temuto da tutto il paese. Per Blade quella ragazzina è l'unica via di salvezza. Ha bisogno di lei per fuggire dalla violenza. Swan decide di aiutarlo e di nasconderlo. Perché, al contrario di tutti gli abitanti del paese, lei non teme il padre di Blade. L'unico posto sicuro è la grande fattoria di famiglia vicino al negozio del nonno, la drogheria che non chiude mai e vende di tutto. Ma non sarà facile. Non solo perché la famiglia è stata appena sconvolta da una tragedia, ma anche perché troppi sono gli occhi attenti e curiosi dei parenti. Ma Swan non vuole lasciare andare la piccola mano di Blade. Ed è determinata a tenere il segreto. Un segreto che sancirà un'amicizia forte e tenera ma estremamente pericolosa. Perché forse, in quell'estate in cui finalmente sono fioriti i papaveri, tutto l'amore del mondo potrebbe non essere sufficiente a fermare l'atroce vendetta di un essere animato dal male. Civica Inv 164033, coll 813.6 WIN La giovane Jiao, nipote di una delle favorite di Mao, si è trasferita in un lussuoso quartiere di Shanghai e conduce una vita dispendiosa, tra locali alla moda, corsi di pittura e feste danzanti nella casa di un certo signor Xie, dove gli invitati si abbandonano al languore della musica anni Trenta, scambiandosi aneddoti sulle glorie passate. Come può Jiao finanziare questo suo costoso stile di vita? Ricatti? Prostituzione? La sicurezza interna sospetta sia in possesso di documenti compromettenti, che potrebbero danneggiare la reputazione del Grande Timoniere, e il Partito. Un nuovo caso "politicamente sensibile" per l'ispettore capo Chen Cao, che ha pochi giorni a disposizione per infiltrarsi nella mondana cerchia di Jiao, affollata di personaggi nostalgici dei tempi pre-Rivoluzione, e scoprire quali segreti la donna nasconde. La sua indagine attraverso una Shanghai piena di contrasti e contraddizioni è anche un viaggio nella sfera privata dell'uomo che per più di trent'anni decise il destino di un intero popolo, in un passato che continua a condizionare un "sistema" in cui Chen non riesce a identificarsi del tutto. Un sistema che fa sì che ancora oggi sia possibile morire all'ombra di Mao Civica Inv 164026, coll 813.6 QUI GIALLO 4 A. Pierantozzi Ivan il terribile J. Otsuka Venivamo tutte per mare È la cattiveria di Ivan a essere così seducente? Oppure la sua tenerezza improvvisa, capace di annullare le barriere con cui gli altri ragazzi lo tengono a distanza? Di lui i coetanei sanno poco: solo che ha quindici anni ed è appena tornato in paese dopo sei mesi di carcere minorile. Ma tutti, maschi e femmine, osservando i suoi occhi di un verde magnetico, avvertono con timore l'attrazione che può innescare a suo piacimento. Soltanto in due a Roccafluvione hanno il coraggio di avvicinarlo, a poco a poco, al maneggio o a scuola: sono rivali, Sara e Federico, ed entrambi pensano di averlo conquistato, prima di scoprire la sua natura selvaggia. Sara è insicura, rabbiosa e sgraziata nonostante la passione per i cavalli; nasconde desideri feroci e una capacità di abnegazione fuori dal comune. Federico, appena arrivato dal Nord, ha un fascino irrequieto e parla come un adulto. Alle spalle hanno storie familiari dolorose e sogni tenaci, come quello comune di partire in viaggio con Ivan, anche a costo di allearsi a sua insaputa. Un van per cavalli, una notte umida, un sogno in lontananza, un'eccitazione e una violenza che non credevano di desiderare. Ivan scioglierà le loro asperità, facendoli sentire vivi e in pericolo. Alcide Pierantozzi ha scritto di un'adolescenza che spaventa perché è vera: scaltra ma capace di assoluto; spietata. Un libro che ci accompagna in un viaggio attraverso una provincia dimenticata, fino al cuore del disastro delle nostre famiglie. Civica Inv 164043, coll 853.92 PIE "Da anni" ha dichiarato Julie Otsuka, "volevo raccontare la storia delle migliaia di giovani donne giapponesi - le cosiddette "spose in fotografia" che giunsero in America all'inizio del Novecento. Mi ero imbattuta in tantissime storie interessanti durante la mia ricerca e volevo raccontarle tutte. Capii che non mi occorreva una protagonista. Avrei raccontato la storia dal punto di vita di un "noi" corale, di un intero gruppo di giovani spose". Una voce forte, corale e ipnotica racconta dunque la vita straordinaria di queste donne, partite dal Giappone per andare in sposa agli immigrati giapponesi in America, a cominciare da quel primo, arduo viaggio collettivo attraverso l'oceano. È su quella nave affollata che le giovani, ignare e piene di speranza, si scambiano le fotografie dei mariti sconosciuti, immaginano insieme il futuro incerto in una terra straniera. A quei giorni pieni di trepidazione, seguirà l'arrivo a San Francisco, la prima notte di nozze, il lavoro sfibrante, la lotta per imparare una nuova lingua e capire una nuova cultura, l'esperienza del parto e della maternità, il devastante arrivo della guerra, con l'attacco di Pearl Harbour e la decisione di Franklin D. Roosevelt di considerare i cittadini americani di origine giapponese come potenziali nemici. Fin dalle prime righe, la voce collettiva inventata dall'autrice attira il lettore dentro un vortice di storie fatte di speranza, rimpianto, nostalgia, paura, dolore, fatica, orrore, incertezza, senza mai dargli tregua. Civica Inv 164087, coll 813.6 OTS La voce narrante di questo romanzo è Anna, vent'anni appena, che vive in Finlandia e porta dentro di sé i segni drammatici della Storia che passa sugli uomini e sulle donne e li stritola, incurante. Anna è di padre finlandese e di madre estone. Katariina, questo il nome della madre, ha sposato, infatti, come tante sue conterranee, un finlandese soprattutto per sfuggire al regime sovietico, e Anna fin dall'infanzia si è vista obbligata a negare le proprie origini estoni, la parte di sé che sente più vera, soprattutto per il ricordo della nonna Sofia e delle vacanze trascorse con lei. E il male di vivere che la distrugge si traduce per Anna in una divorante anoressia... S. Oksanen Civica Inv 164080, coll 894.54134 OKS Le vacche di Stalin S. Natsume E poi E l'inizio del ventesimo secolo e in Giappone l'Era Meiji, l'epoca del grande Rinnovamento, avanza impetuosa con le sue sconvolgenti modernizzazioni. Daisuke appartiene a una nobile famiglia, agli "aristocratici designati dal Cielo", e tuttavia è fiero di essere considerato un trentenne moderno, un dandy che legge il poeta italiano D'Annunzio, si diletta con le pagine così sfacciatamente decadenti della letteratura occidentale ed è lontanissimo dallo spirito antico del Giappone. Questa vita tenuta al riparo dai conflitti crolla inevitabilmente il giorno in cui Michiyo, la giovane moglie di Hiraoka, un vecchio compagno d'università caduto in disgrazia, ricompare a Tokyo. Michiyo emana una vaga impressione di malinconia, uno struggimento irresistibili per Daisuke, che trasforma d'incanto l'affetto sempre nutrito per lei in una passione irrefrenabile. Dalla sua frequentazione della letteratura francese, Daisuke sa che il tormento, l'angoscia dell'adulterio sono sentimenti per eccellenza moderni. Sa, tuttavia, anche che la modernità del Giappone non è tale da permettere di infrangere, senza imbattersi in un duro castigo, i sacri vincoli di una condotta morale trasmessa da millenni. Per la prima volta nella sua vita, però, Daisuke trova il coraggio di andare incontro al proprio destino: decide di rifiutare il matrimonio combinato che gli propone il padre e di dichiarare il suo amore a Michiyo. Civica Inv 164081, coll 895.634 SOS 5 G. Montanari Tutti i colori del mondo Non tutti sanno che esiste un villaggio in Belgio, Gheel, in cui dal Medioevo vengono ospitati i cosiddetti "folli". Ciascun folle risiede presso una famiglia, per la quale lavora e dalla quale riceve una sorta di dote. Siamo nella seconda parte dell'Ottocento e in una di queste famiglie, i Vandheim, viene ospitata Teresa Senzasogni. Teresa non è pazza, lo era sua madre, ma qui può se non altro procurarsi una dote e andare sposa a Icarus. Dai Vandheim capita un giorno un giovane introverso, appena tornato da Londra con la fama di predicatore: è Vincent van Gogh. Non è ancora pittore e Teresa lo spia: capisce, da molti segni, che invece quel talento c'è, e che formicolano dentro di lui "tutti i colori del mondo". L'incontro finisce presto. A Gheel arriva da Parigi il dottor Tarascon, che fotografa tutti i malati del villaggio e vuole portarne uno a Parigi per sottoporlo a quella che allora passava per psicologia sperimentale. La sua attenzione cade su Teresa, in cui intravede il maschio che non è diventata. La ragazza deve seguirlo nell'inferno degli hopitaux parigini. Soltanto molti anni dopo il suo "aguzzino" rinuncia e la confina in un manicomio di provincia, a Saint-Rémy. Lì Teresa rincontra Van Gogh, diventato l'uomo dei colori. E a quel punto gli scrive una lunghissima lettera di passione, dolcezza e strazio... Civica Inv 164044, coll 853.92 MON F. Melandri Più alto del mare P. Mastrocola Fine anni '70, carcere di massima sicurezza su un'isola italiana. Luisa, contadina di un piccolo borgo dell'Italia centrale, va a trovare il marito detenuto da molti anni; Paolo, invece, è un ex professore di liceo, che solo di rado ha il permesso di vedere il figlio brigatista. I due sono costretti dal maestrale a rimanere per la notte sull'isola, scortati dall'agente carcerario Nitti, in crisi con la giovane moglie per la difficoltà di raccontarle ciò che vive ogni giorno. E in quella lunga notte di tempesta ognuno ripercorre i propri drammi, scoprendo le proprie fragilità e dando vita così, per quel breve momento, a un legame speciale con l'altro. Il giorno dopo il poliziotto capisce che gli basta un gesto per ritrovare la vicinanza con la moglie, mentre Luisa e Paolo, sulla nave che li riporterà sul continente, giungeranno insieme a pacificare il dolore passato. Civica Inv 163995, coll 853.914 MEL E triste la vita quando si è sole. Lo sa bene Evandra Martella, giovane vedova in un paesino del centro Italia, che da quando ha perso il marito Aurelio, ha davanti a sé solo un'infinita sequenza di giornate tristi e di altrettanto tristi visite alla sua tomba. C'è un altro problema, poi: cosa fare quando piove e non si può passare il pomeriggio al cimitero? Un problema non da poco, soprattutto perché siamo all'inizio di un autunno piovoso. Per fortuna c'è la sua amica Rosalena Acquaviva, detta Lena, con i suoi bruschi e affettuosi consigli. Per fortuna esiste il computer, che le spalanca le porte a quel mondo di infinite possibilità che sono i social network. Facebook può davvero cambiarti la vita. Ma grazie a un innamorato timido e a un bizzarro marchingegno che fa piovere solo sopra casa sua, Evandra comprenderà che l'amore può nascere soltanto nella vita vera, pioggia o non pioggia... Facebook in the rain Civica Inv 164042, coll 853.914 MAS Per le scale di un condominio ogni mercoledì incrociano i loro sguardi due donne che arrivano per le sedute da un noto psicanalista, e un'altra che abita nel palazzo. La prima è l'eterna signorina, che si è rinchiusa in se stessa e in un'esistenza senza prospettive, e proprio attraverso il dialogo con il medico sta riscoprendo la sua forza e la sua femminilità. La seconda è invece una donna fiera della propria sensualità, che ha accettato di andare dal dottore per fare un piacere al ricco marito, convinto che sia un rito sociale che ogni moglie dovrebbe coltivare. La terza donna, invece, ha uno sguardo indecifrabile, sembra triste ma non se ne intuisce la ragione, e sceglierà proprio la giornata del mercoledì per sconvolgere per sempre la vita delle altre due. A. Marchesini Di mercoledì Civica Inv 164041, coll 853.92 MAR 6 Osserva le vite degli altri. Osserva la vita delle donne. Le osserva e finge di vivere al loro fianco. Conosce tutto di loro mentre fugge da se stesso. Da osservatore si innamora di Gillian Ward, donna in carriera, un matrimonio felice, una bellissima bambina. L'osservatore vive una perfetta e felice vita illusoria con lei, a distanza. Finché si accorge dell'inganno che egli stesso ha ordito, finché si accorge che niente è come sembra. Intanto Londra è sconvolta da una serie di efferati omicidi. Le vittime sono donne, uccise in modo sadico. La polizia cerca uno psicopatico, un uomo che odia le donne, uno che le osserva. C. Link Civica Inv 164074, coll 833.914 LIN GIALLO Oltre le apparenze Londra, 1950: Alice è una giovane donna che ama il suo lavoro, creare profumi, e il gruppo di amici artisti che la circonda. Dopo una festa, due giorni prima di Natale, una vecchia indovina la chiama per nome e le annuncia che l'uomo della sua vita è appena passato alle sue spalle, e che per ritrovarlo dovrà intraprendere un lungo viaggio e seguire ciò che le diranno sei persone sconosciute. La predizione turba Alice, ed è il suo vicino di casa, un eccentrico pittore di nome Daldry, a convincerla a tornare dall'indovina, che le conferma che ci sono due vite dentro di lei, e che per scoprire quella vera dovrà andare fino a Istanbul. Accompagnata dal signor Daldry, Alice arriva nella città dove crede di non essere mai stata e, lentamente, un passato dimenticato torna ad affiorare, e dall'antica tragedia di un popolo prende forma una vita nuova. M. Levy Civica Inv 164031, coll 843.914 LEV SENTIMENTALE La chimica segreta degli incontri E. Larson Il giardino delle bestie Berlino 1934 Nel 1933, a un anno dalla sua elezione a presidente degli Stati Uniti, Franklin Roosevelt nomina ambasciatore a Berlino un professore dell'università di Chicago, William Dodd, un tipico, riservato gentiluomo del Sud, interessato più alla storia del suo paese che alla ribalta internazionale. Democratico jeffersoniano di antiche e buone maniere, Dodd riceve l'inaspettato compito di rappresentare gli Stati Uniti nel paese in cui è stato appena nominato Reichskanzler Adolf Hitler, il capo del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi. William Dodd arriva nella capitale tedesca accompagnato dalla moglie e dai suoi due figli: Bill jr. e Martha, una irrequieta ventiquattrenne che reca già sulle sue giovani ed esili spalle il peso di un matrimonio fallito. Presentate le credenziali diplomatiche e insediatosi nell'ambasciata, Dodd capisce subito di essere una figura eccentrica nella Berlino del Terzo Reich. Ricevimenti sfarzosi e salotti mondani, dove l'élite nazista fa sfoggio della sua arroganza, si susseguono ininterrottamente. E Dodd, con le sue maniere gentili e frugali, appare come un noioso funzionario agli occhi dei nazisti e come il reperto di un'altra epoca al Dipartimento di Stato americano, intenzionato a concedere a Hitler "tutto quello che lui vuole". Martha, la giovane figlia di Dodd, cede invece al glamour della decadente mondanità berlinese e, fragile com'è, finisce tra le braccia prima di Rudolf Diels, il capo della Gestapo, poi di numerosi altri amanti... Civica Inv 163988, coll 813.54 LAR A. Menna Se Steve Jobs fosse nato a Napoli Due ragazzi chiusi in un garage si inventano il computer del futuro: leggero, veloce, dal design innovativo, che non si blocca e non prende virus. Se fossimo in America, la storia avrebbe un lieto fine, fatto di soldi, gloria e successo. E andata così a Steve Jobs e alla sua Apple. Ma siamo a Napoli, dove il genio non basta a cambiare un destino. Lo sanno bene Stefano Lavori e Stefano Vozzini, due ragazzi dei Quartieri Spagnoli, che per avviare l'attività e vendere il loro rivoluzionario computer si scontrano con il peggio del Belpaese: in Italia i prestiti si fanno solo a chi ha già i soldi, le regole sono scritte per gli scemi perché i furbi se le scrivono da soli, i bandi li vincono gli amici di amici, la burocrazia chiude un occhio su chi è ben ammanigliato, ma li tiene spalancati sui poveracci. E ammettendo che i due guaglioni siano abbastanza affamati e folli da non arrendersi, quando ci si mette di mezzo la camorra il loro sogno va letteralmente in fumo. O, almeno, così sembra. Questo racconto, tanto amaro quanto esilarante, è nato come post sul blog dell'autore e in poche ore ha fatto il giro del mondo prima di diventare un libro. Antonio Menna spiega in modo divertito e insieme spietato la condizione di un Paese che sguazza nei suoi mali e incoraggia le buone idee ad andarsene. E ci svela perché da noi la Apple non sarebbe mai nata. E forse Steve Jobs sarebbe finito a vendere le pezze al mercato. Prefazione di Pino Aprile. Civica Inv 163987, coll 853.92 MEN 7 M. S. Tavares Nel tuo deserto Si può dimenticare un amore? Qualche volta capita, specialmente quando di tempo ne è trascorso molto. Ma forse non si tratta proprio di dimenticare, bensì di ascoltare troppo la voce della vita, quella che ci suggerisce di guardare sempre avanti e di mettere da parte il passato. Nel 1987, un giornalista va nel deserto del Sahara per un reportage e così conosce Claudia, la sua compagna di viaggio di ventun anni. Bionda, imbronciata e dolcissima, la ragazza è la reincarnazione del Piccolo Principe. E volubile e pura come lui, sa offendersi per nulla ed emanare gioia, con i capelli al vento e una lunga sciarpa al collo. Nonostante i quindici anni di differenza, durante la traversata del deserto, condividendo il freddo e la fame, le tempeste di sabbia, le notti stellate e silenziose, tra loro nascerà qualcosa. Anche se il protagonista è tornato molte altre volte nel Sahara, sempre con rinnovato entusiasmo e spirito di avventura, quel viaggio è rimasto irripetibile. Così, in questo racconto, rievoca il passato, ricostruisce con devozione la sua prima traversata, il tempo sospeso suo e di Claudia. E per rendere omaggio al suo Piccolo Principe che il giornalista racconta questa storia d'amore di una tenerezza sconfinata, come il deserto. Balestrazzi Inv 155369, coll C 25.4.080 R. Reim Segnali notturni Questi racconti di Riccardo Reim (storie di 'disagi', di 'sdoppiamenti', di 'intermittenze') esplorano il misterioso pianeta della soggettività: i personaggi - consapevolmente o no - sovrappongono i loro significati alle cose perdendo di vista la realtà (anche quando si tratta di autentica cronaca giornalistica, come nel racconto "Il caso L."), con la quale viene così a stabilirsi un rapporto indiretto, fittizio e illusorio che può finire per rivelarsi, sorprendentemente, più vero del 'vero'. Prendendo a pretesto quella continua avventura dalle innumerevoli variazioni possibili che viene chiamata 'vita' si riesce ad approdare - anche con serena e potremmo dire distratta indifferenza ai più misteriosi e cruenti rituali del sesso, a indecifrabili confusioni e slittamenti, alla più totale finzione, all'estrema efferatezza, addirittura al delitto. L'attenzione è comunque 'altrove', e il mondo esterno manda tutt'al più segnali o si esprime attraverso 'indizi', 'tracce', 'frammenti' paradossali e inquietanti, che vengono incisi sulla pagina in una scrittura-parlato puntuale e straripante, tragica e insolente, lasciva e burlesca, a testimoniare una volta di più la vocazione teatrale dell'autore. Balestrazzi Inv 155371, coll C 25.4.082 D. Longo Ballata di un amore italiano Sono anni che Checco non porta a ballare sua moglie Renata. Dondolanti sulle note di un pezzo degli anni sessanta, si guardano negli occhi e si rivedono trent'anni prima, poco più che ventenni, persi l'uno nelle braccia dell'altra, ancora estranei ma già proiettati verso un futuro condiviso. Questa sera mentre il gruppo sul palchetto vira in un lento - non c'è nulla da festeggiare, se non la semplice felicità di stare insieme dopo tanto tempo. Checco corteggia Renata e la prende un po' in giro, e Renata si fa corteggiare e fa finta di offendersi. "Abbiamo un sacco di bei ricordi", le sussurra lui all'orecchio. "Non vorrei fosse un brutto segno", ribatte lei. "Certo che no, il tempo seleziona le cose". E le "cose" importanti - come una musica di sottofondo, che viaggia in parallelo e segue i volteggi dei ballerini - si materializzano sotto forma di una ballata. Una voce fuori campo si aggancia alle parole di Checco e Renata e narra le svolte delle loro esistenze. La serata volge al termine. Esausti, Checco e Renata si guardano nuovamente negli occhi. Sanno che con le loro schermaglie da fidanzatini si sono detti più di quanto le frasi lasciano trapelare. Sanno che anche in questa serata le loro zone d'ombra non sono mai scomparse, indifferenti alle due maschere che gli innamorati sanno indossare nei momenti più opportuni. Lo sanno ma non importa. Balestrazzi Inv 155401, coll C 25.4.112 L. Erdrich Passo nell’ombra Civica Inv 163336, coll 853.92 LON Nel suo ultimo libro, Louise Erdrich si allontana da quel mondo di riserve indiane e difficili rapporti tra bianchi e pellerossa che ha spinto una parte della critica a paragonarla a William Faulkner per concentrarsi sulla storia di un matrimonio e di una famiglia. Irene America e suo marito sono alla fine del loro rapporto. Gil è un pittore affermato, Irene il soggetto dei suoi quadri, che la rappresentano ossessivamente -in tutte le sue incarnazioni-: virginea adolescente, donna matura e incinta, in pose modeste o sfacciatamente pornografiche, un'altalena di esaltazione e umiliazione della donna. Coronata dalla nascita di tre splendidi figli, l'unione di Irene e Gil dovrebbe rientrare nello schema del Sogno americano. Invece, dopo molti anni di matrimonio, la loro vita è diventata un incubo, percorsa com'è da tensioni e aperta violenza. La spiegazione sta in una frase di Irene: "Tu vuoi possedermi. E io ho commesso un errore: ti amavo e ti ho lasciato credere che potevi farlo". Così la donna, sapendo che il marito legge di nascosto il suo diario, decide di servirsene per manipolarlo. Dalle sue note Gil ricava l'impressione di stare perdendo la presa su di lei. Irene ha smesso di amarlo, e questo si riflette sulla qualità del suo lavoro. Irene si nasconde, e con lei si sottraggono alla sua vista i quadri che Gil vorrebbe ancora dipingere. Tutto crolla, dopo pagine avvincenti e dolorose, fino al tragico finale. Chi aveva ragione? Difficile parteggiare per uno dei due protagonisti... Balestrazzi Inv 155400, coll C 25.4.111 8 Gerusalemme alla vigilia di quel fatidico 1948 che segnò la nascita dello stato ebraico è la vera protagonista di queste tre novelle racchiuse sotto il titolo de "Il monte del cattivo consiglio" e unite da un sapiente filo conduttore. Oz evoca qui, infatti, l'atmosfera tutta particolare che animava la città ebraica in quel periodo, e la narra attraverso lo sguardo di sé bambino, incarnato in diversi personaggi. La prima novella, che dà il titolo al libro, è un testo molto caro all'autore, che egli considera come una prima stesura di "Una storia di amore e di tenebra". C'è una piccola famiglia gerosolimitana, con un bambino timido, un padre veterinario, una madre enigmatica che alla fine abbandonerà tutti e tutto. Uri, il protagonista de "Il signor Levi", si guarda intorno nel suo piccolo quartiere popolato di personaggi strani, a volte misteriosi. La guerra d'indipendenza è alle porte. A. Oz Questo lo sa anche il dottor Emanuel, che in "Nostalgia" scrive lunghe lettere a Mina, una donna che ha amato. Lui è molto malato, sa che vedrà solo una piccola porzione di futuro. Per intanto le Il monte del racconta il presente convulso, trepidante e pure carico di malinconia, che Gerusalemme viveva in cattivo consiglio quei giorni. Balestrazzi Inv 155374, coll C 25.4.085 Civica Inv 163131, coll 892.436 OZ G. Chevallier La paura N. Baran Brave persone "La grande novità di questo romanzo, il cui titolo rappresentava già di per sé una sfida, era il fatto che nelle sue pagine si diceva: ho paura". Così scriveva l'autore presentando, a vent'anni di distanza dalla sua uscita, una nuova edizione dell'opera "infamante" che nel 1939, alla vigilia di un'altra guerra, era stata pudicamente ritirata dalle librerie. Eppure, se "La paura" è un libro unico, diverso da tutti quelli pubblicati a caldo per denunciare la barbarie della prima guerra mondiale, non è solo a causa dell'insolenza con cui dà voce a ciò che a detta di molti andrebbe taciuto: lo è anche, e soprattutto, per la forza visionaria della scrittura. Fin dalle prime pagine, infatti, si resta sbalorditi di fronte all'efficacia di Chevallier, il quale (accompagnando il suo alter ego dal tragicomico "carnevale" dell'arruolamento all'impatto con i campi di battaglia, dal lungo ricovero in ospedale al ritorno al fronte, fino al lugubre silenzio che sembra avvolgere la terra intera dopo il "Cessate il fuoco!") sa coniugare con mano saldissima la verità impietosa della testimonianza con la forza affabulatrice del romanzo. E riesce a farci percepire, quasi fisicamente, l'orrore, lo sgomento e la disperazione; a farci vedere l'"esplosione di luce irreale" dei razzi, i cadaveri dilaniati, il "labirinto silenzioso e desolato delle trincee"; a farci condividere la cocciuta voglia di vivere e l'ossessiva paura di morire di tutti. Balestrazzi Inv 155375, coll C 25.4.086 Mentre l'Europa assiste all'ascesa del nazismo e dello stalinismo, a Berlino la vita dell'ambizioso ricercatore di mercato Thomas Heiselberg è messa in discussione dalle ingerenze della nuova politica e anche la sua sfera di affetti è tragicamente turbata. Parallelamente a Leningrado la giovane Aleksandra Andreevna Weisberg, appartenente a una famiglia ebraica dell'intellighenzia russa, vede minacciata dal regime comunista la sua esistenza e quella dei suoi cari. Per tutta risposta i due protagonisti compiranno una scelta apparentemente plausibile, salvo poi rendersi conto delle sue drammatiche conseguenze solo quando ormai è troppo tardi. Thomas e Aleksandra: sono loro le "brave persone" che danno il titolo a questo romanzo di Nir Baram che, molto più di un affresco storico, è una riflessione sull'uomo comune di fronte alla devastazione dei regimi. Da "brave persone", infatti, i due hanno aspirazioni e desideri innocenti e legittimi ma, come emergerà bene nel dipanarsi della vicenda, non sanno, o forse non vogliono, leggere i segni tangibili della tragedia storica che si sta consumando intorno a loro. Con il piglio del grande classico, Nir Baram ci regala un romanzo spiazzante e provocatorio, una dolorosa meditazione sulla banalità del Male che alberga in ciascuno di noi, "brave persone", rammentandoci quanto peso possano avere le scelte individuali. Balestrazzi Inv 155399, coll C 25.4.110 A. Caso Un lungo silenzio Civica Inv 163499, coll 892.437 BAR La guerra civile è finita, hanno vinto i franchisti. Le donne della famiglia Vega tornano a casa. Scendono dal treno e ripercorrono, dopo anni d'assenza, le strade della loro città. Letrita davanti, a testa alta, con la bellezza che le hanno donato - a lei che mai fu bella - l'orgoglio, la tolleranza e il coraggio. Poi Maria Luisa, che rileggendo il passo di una lettera di Fernando - il tuo corpo è l'unico posto al mondo dove voglio restare per sempre troverà la forza di salvare il marito violoncellista dal carcere tremendo di Badajoz. A pochi passi, Alegria. Tiene per mano la figlia, Merceditas, che di notte ha paura, e sogna che sua madre si faccia bella, che la nonna torni a sedersi sulla sedia in cucina a raccontarle una storia mentre fa lo stufato, che la zia Maria Luisa parli orgogliosa dei concerti del marito o dei suoi alunni e che Feda si dipinga le labbra e le descriva i balli con Simon. Feda distratta, Feda innamorata. Le labbra di Simon sanno di mare, di pioggia, di montagna, di fiume, di sesso, di un mattino d'estate, di caffelatte. Le labbra di Simon sanno di tutto il bello della vita. Le chiamano le rosse, le sconfitte? Loro custodiscono vittorie più vere. Dovranno lottare per conquistare un tetto, un lavoro? Sono pronte, Donne come loro non si arrenderanno mai. Accarezzano il passato, affrontano il presente e si proiettano nell'avvenire. Balestrazzi Inv 155433, coll C 25.4.144 9 Saggistica C. Verdone La casa sopra i portici Carlo Verdone si racconta per la prima volta in un flusso di ricordi ricco, sorprendente, tenero ed esilarante. Sospeso tra ironia e malinconia. Grande protagonista del libro è la casa paterna. La casa sopra i portici. Un luogo attraverso il quale si snodano tanti eventi: le catastrofiche feste dannunziane, gli incontri con Federico Fellini e Alberto Sordi, le incursioni destabilizzanti di geni dell'avanguardia come Gregory Markopoulos. E poi il rapporto con i genitori e i fratelli, gli scherzi (tanti, fulminanti), le prime esperienze sentimentali ma anche i drammi famigliari. Un sincero percorso di vecchie, struggenti emozioni, dove anche gli odori e i rumori diventano protagonisti. Un libro unico, imperdibile, per scoprire un 'privato' inedito e i molteplici aspetti di un regista, attore, autore che ha ammaliato, divertito, fatto riflettere generazioni di italiani. Un artista che attraverso la sua trentennale carriera - ha tracciato un formidabile, lucido, disincantato e talvolta spietato ritratto del nostro paese. Civica Inv 164063, coll 791.430 VER T. Pievani Introduzione a Darwin Il 12 febbraio del 1809 nasceva un uomo schivo che ebbe in sorte di cambiare per sempre il nostro modo di intendere la natura, e il posto della specie umana in essa. Uno scienziato che ha saputo condensare in una vita sola: una giovinezza spensierata senza troppa voglia di studiare; un viaggio avventuroso di cinque anni attorno al mondo così denso di meraviglia da apparire come un perfetto romanzo di formazione; un secondo viaggio londinese, tutto mentale questa volta, all'inseguimento di un'intuizione rivoluzionaria e inconfessabile; venti lunghi anni di silenzio operoso nella campagna del Kent; la morte della figlia più amata; e poi un precipitare quasi teatrale di accadimenti con la lettera occasionale di un potenziale rivale, la corsa alla pubblicazione, il successo mondiale dell'"Origine delle specie", lo scandalo nella buona società dell'epoca, il sottrarsi alle polemiche, la fama internazionale, le opere apparentemente bizzarre della vecchiaia, le ansie di vita eterna della moglie, un ultimo libro sui lombrichi, gli onori della sepoltura in Westminster. Il tutto in un uomo solo, che forse non cercava tanto". Telmo Pievani racconta l'affascinante e rocambolesca vita dello scienziato che con la sua teoria dell'evoluzione per selezione naturale ha cambiato per sempre la nostra concezione del mondo vivente. Civica Inv 164064, coll 575.0162 DAR D. King Il lupo Un giorno di marzo del 1944, un camino che continua a buttare fumo maleodorante attira l'attenzione dei vicini. Si avverte la polizia, poi i pompieri. Quando le forze dell'ordine entrano nella casa al 21 di rue Le Sueur spalancano la porta di un castello degli orrori. Arti semicarbonizzati in cantina, accanto alla caldaia. Teschi e ossa. Un pozzo in cortile pieno di calce viva e resti di corpi umani in vari stadi di decomposizione. Una misteriosa cella triangolare in cui un "occhio magico" permette di assistere alla morte delle vittime... Negli anni dell'occupazione tedesca a Parigi va in scena il dottor Marcel Pétiot, il "dottore del popolo", gran benefattore, vicino alla Resistenza, accusato di aver ucciso decine di persone fingendo di aiutarle a fuggire dai nazisti in cambio di denaro. E proprio lui "Il Lupo di Parigi", l'elusivo assassino che ha disseminato le sue scie di sangue nella capitale, fino a diventare uno dei più spietati serial killer di tutti i tempi? Mentre tutt'intorno infuria la guerra clandestina, le indagini sono affidate al commissario GeorgesVictor Massu, della Polizia Criminale, che da garzone di macelleria ha saputo diventare uno dei primi poliziotti di Francia; dalla sua figura il suo amico Georges Simenon trarrà ispirazione per creare il commissario Maigret. Una narrative nonfiction mozzafiato, un true crime palpitante e dai mille misteri. Civica Inv 164025, coll 364.152 KIN 10 A cosa serve un padre? Che importanza riveste in famiglia e nella crescita di un figlio? Un padre può essere intransigente, dominatore, impaurito o smarrito. A dispetto dell'opinione comune, oggi molti padri rivendicano il diritto di esercitare un ruolo attivo sia all'interno della famiglia tradizionale, sia in caso di separazione. Chiaro, esaustivo, ricco di suggerimenti utili, questo libro offre una guida solida per tutti i padri che vogliono essere parte attiva nella vita dei figli e vogliono farlo nel modo migliore, soprattutto nei periodi critici, come pubertà e adolescenza, in cui i cambiamenti, le richieste e le sfide possono far sentire ogni genitore del tutto inadeguato. A. Oliverio Ferraris Civica Inv 164067, coll 155.6462 OLI Padri alla riscossa Crescere un figlio oggi G. Pietropolli Charmet Cosa farò da grande? Il futuro come lo vedono i nostri figli Fino a qualche decennio fa gli adolescenti erano rivolti verso il futuro, avevano accesso a utopie e sogni su quello che avrebbero fatto o su come avrebbero modificato le loro esistenze. La loro creatività, la loro capacità di trasformare il mondo nasceva spesso da modelli educativi molto rigidi, pieni di regole e norme, che nei giovani uomini e donne instillavano molti sensi di colpa ma anche moti di ribellione. Fuggire le punizioni e le regole imposte era una buona molla per rompere con le radici e per proiettarsi nel domani. Oggi gli adolescenti ricevono stimoli diversi, sono più capaci di relazionarsi con la famiglia e con l'esterno, godono di maggiori cure e attenzioni, eppure hanno maggiori difficoltà a progettare il loro futuro. Forse proprio per un'infanzia priva di una cultura della colpa e del castigo, non provano l'esigenza del distacco, della rottura del cordone ombelicale. A questo si aggiunge una stagione della vita sociale in cui la crisi economica e il declino del nostro sistema politico e culturale scaricano i propri effetti sulle fasce deboli della popolazione, particolarmente i giovani in attesa di entrare nel mondo del lavoro. Tutto ciò non aiuta chi sta costruendo la propria identità e fatica a capire quale debba essere il suo destino, la sua realizzazione. I ragazzi entrano in uno stato quasi luttuoso. Alla domanda stucchevole che certi adulti rivolgono ai bambini: "Cosa farai da grande?", spesso questi adolescenti non hanno risposta... Civica Inv 164089, coll 155.5 PIE M. C. Nussbaum Creare capacità Liberarsi dalla dittatura del Pil Martha Nussbaum è impegnata da più di 25 anni, assieme ad Amartya Sen, a proporre, non solo nelle sedi accademiche ma anche al mondo della politica, dell'economia e della finanza un nuovo paradigma in grado di misurare (e giudicare) la ricchezza di uno stato sui bisogni soddisfatti e sulle opportunità realmente offerte ai propri cittadini. Istituzioni internazionali come la Banca Mondiale, l'Undp delle Nazioni Unite, ma molto recentemente anche la Commissione Sarkozy e il premier Cameron, hanno finalmente accettato di porre le "capacità" le condizioni cioè di poter sviluppare le proprie potenzialità e abilità in una società che consenta effettivamente di usarle come criterio di valutazione del benessere. Una conquista della filosofia, la vittoria di una singolare filosofa. Civica Inv 164068, coll 303.372 NUS Il mondo, tutto il mondo, va già meglio. Naturalmente non ovunque in ugual misura e naturalmente il miglioramento non procede dappertutto alla stessa velocità, ma non c'è paragone tra come si viveva solo sessant'anni fa e come si vive oggi. E tempo di lanciare un messaggio positivo, cauto ma fondato, rivendicando il diritto di essere ottimisti anche per chi non appartiene alla destra liberista. Civica Inv 164088, coll 306.309 KEN C. Kenny Va già meglio Lo sviluppo globale e le strategie per migliorare il mondo 11 N. Tranfaglia Il fascismo e le guerre mondiali (1914-1945) Nelle pagine di questo volume l'Autore ricostruisce un periodo decisivo della storia d'Italia che si colloca tra lo scoppio della prima guerra mondiale e la conclusione della seconda e include in poco più di un trentennio il tramonto del sistema politico liberale e la nascita, lo sviluppo e la fine della dittatura fascista. Quest'ultima si lega, a sua volta, alla debolezza della tradizione democratica italiana e al protrarsi di caratteristiche negative che hanno accompagnato, e per certi versi inquinato, la nostra vita politica fin dall'inizio della unificazione nazionale. La narrazione è attenta agli aspetti politici, sociali, culturali ed economici della nostra storia ed è caratterizzata da un'esposizione sempre chiara. Nell'ultima parte una particolare attenzione è dedicata al drammatico biennio in cui l'Italia è spaccata in due e divisa tra i partigiani combattenti nelle città e sulle montagne e i seguaci della Repubblica Sociale Italiana alleati alla Germania di Hitler. Sono gli anni decisivi anche dal punto di vista culturale per la fondazione della democrazia repubblicana in cui tuttora viviamo e per il riscatto degli italiani dall'oppressione dispotica della dittatura di Mussolini e dei fascisti. Balestrazzi Inv 155352, coll C 25.4.063 C. Malaparte Tecnica del colpo di Stato S. Kaczerginski La notte è il nostro giorno. Diario di un partigiano ebreo del ghetto di Vilna Uscito per la prima volta in Francia nel 1931 grazie alla mediazione di Daniel Halévy (e in Italia solo nel 1948), immediatamente commentato da Trockij, bruciato dai nazisti sulla piazza di Lipsia e costato al suo autore l'arresto e il confino a Lipari per "manifestazioni di antifascismo compiute all'estero", "Tecnica del colpo di Stato", spieiata dissezione delle varie tipologie di golpe e delle loro costanti, viene subito avversato da tutti. Sta di fatto che ancor oggi lo si legge d'un fiato: non solo per l'"attualità" della sua analisi di ingegneria politica, ma soprattutto per lo stile, insieme icastico e concitato, geometrico e visionario, dove Malaparte sembra assumere le cadenze di un allievo di Tacito. Stile che risalta in tutte le sequenze su trionfi e fallimenti del golpismo classico, a partire dalla violenta "campagna di stampa" con cui Cicerone smaschera la congiura di Catilina, ma che tocca l'acme nelle ricostruzioni dei colpi di Stato dei primi decenni del secolo scorso, come nelle pagine sulla imminente rivoluzione a Pietrogrado, con le "dense nuvole nere sulle officine di Putilow" cui si contrappone la nebbia rossastra del sobborgo di Wiborg dove si nasconde Lenin. E nella parte finale spiccano, ritratti con rara vividezza, i volti e le psicologie degli autocrati a capo dei vari totalitarismi: Stalin, "barbaro dall'intelligenza fisica e istintiva, allo stato di natura, senza pregiudizi d'ordine culturale o morale"... Balestrazzi Inv 155389, coll C 25.4.100 "Mai più parleremo serenamente. Mai più, da nessuna parte. In notti di impenetrabile oscurità, superate le palizzate del ghetto e del campo di concentramento, ci trascinavamo verso i boschi come lupi famelici, per prendere e distruggere. Invidiavamo gli animali che popolavano i verdi paesaggi a noi sconosciuti. Il bosco era divenuto il nostro ideale: una leggenda, un mito avvolto nel verde, penetrato da fasci di luce. E se ci domandassero: come avete fatto a sopravvivere nelle foreste, sotto la pioggia, il fango e il freddo? Come siete riusciti a procurarvi il cibo circondati dall'esercito tedesco, a contatto con una popolazione impaurita? Dove avete dormito nelle gelide notti d'inverno? Dove avete trovato le armi? Chi medicava le vostre ferite? Chi poteva lenire le vostre pene e prendersi cura di voi ebrei, da tutti abbandonati e perseguitati? Riuscivate a trovare almeno tra compagni di lotta, in quei boschi selvaggi, riposo e amicizia? La risposta è semplice: mai più troveremo serenità. Mai più, da nessuna parte. Tutto aveva un aspetto diverso da lontano. Ma da vicino, quando ne fummo protagonisti, ci accorgemmo di quanto fosse diversa la realtà. Con questo libro vorrei provare a togliere il velo a questo mito. Forse le tante domande troveranno risposta. Mi auguro che la luce, per quanto tetra o debole, possa sorgere dalla macchia misteriosa. Il lettore troverà in queste pagine anche momenti di felicità e di gioia". (Shmerke Kaczerginski). Prefazione di Wlodek Goldkorn. Balestrazzi Inv 155380, coll C 25.4.091 G. Galli La svastica e le streghe Intervista sul Terzo Reich, la magia e le culture rimosse dell’Occidente Hannah Arendt, prendendo spunto dal processo Eichmann, definiva il nazismo "la banalità del male". Ora, se la manifestazione del male può essere considerata tragicamente ordinaria, a non esserlo, di certo, è la sua genesi più riposta. Una conferma in tal senso ci viene dallo stesso nazismo, il quale non è spiegabile fino in fondo con gli strumenti classici delle scienze umane. Ne è persuaso ormai da un trentennio Giorgio Galli, il famoso politologo italiano e il precursore degli studi sui rapporti tra magia e politica. In questo libro-intervista, Galli raccoglie, scompone e ricompone tutti gli elementi che lo hanno convinto della "centralità" dell'esoterismo nel pensiero e nella prassi nazista: Hess, Rosenberg e Himmler non rappresentano solo il lato ferocemente grottesco di un regime in cerca di un retaggio mistico-razziale che lo nobiliti, ma qualcosa di assai più importante; una cultura "magica" in grado, nel solco di una plurisecolare tradizione di pensiero "alternativo" (dai miti arcaici alla caccia alle streghe), di influenzare concretamente i processi decisionali della politica, con esiti di grandissima rilevanza storica. Scorrevole e incalzante, "La svastica e le streghe" è un viaggio nel cuore occulto della storia europea, alla ricerca di tutte quelle risposte sulla "banalità del male" che il razionalismo positivista non è capace di fornire appieno. Balestrazzi Inv 155356, coll C 25.4.067 12 G. Vattimo Della realtà Fini della filosofia Nella attuale discussione filosofica si avverte una necessità di realismo, quasi un'urgenza. "Torniamo alla realtà!", invocano in molti. "Basiamoci sull'esperienza", sperando così di salvarsi dalle conseguenze del nichilismo. Ma la realtà, ovvero e sensazioni e l'esperienza, non può essere la soluzione, argomenta Vattimo. Semmai è un problema. O meglio, è il problema della filosofia moderna: che cosa è la realtà? Su quali dati è basata la nostra esperienza? Perché, a ben vedere, la realtà è sempre una costruzione sociale, e spesso autoritaria. Solo diventando consapevoli della natura sociale della realtà potremo diventare davvero liberi. Partendo da Heidegger e Nietzsche (rivisitati con grande lucidità), e confrontandosi con l'attuale ricerca filosofica, Gianni Vattimo rende ancora più radicale la sua riflessione. Civica Inv 164003, coll 121.68 VAT ""Da un momento all'altro, un uomo raddrizza la testa, fiuta, ascolta, considera, riconosce la sua posizione: pensa, sospira, e, prendendo l'orologio dalla tasca collocata contro la costola, guarda l'ora. Dove sono? e che ora è?: ecco, fra noi e il mondo, la domanda inesauribile". Inesauribile, perché l'ora e il luogo mutano incessantemente, ma soprattutto perché la domanda che sorge qui non mira, in fondo, a sapere in quale luogo di uno spazio, preso come dato, e a quale ora di un tempo, preso come dato, noi ci troviamo, ma anzitutto qual è questo nostro vincolo indistruttibile con le ore e i luoghi" (Merleau-Ponty). L. Vanzago Civica Inv 164061, coll 194.08 MER Merleau-Ponty A. Tollini Lo Zen Storia, scuole, testi M. Rampin Come non farsi bocciare a scuola. Trucchi, astuzie per studenti, genitori e insegnanti) Dopo una prima parte introduttiva sullo Zen nel panorama del buddhismo giapponese e sullo Zen in Occidente, il volume affronta il passaggio geografico e culturale di questa tradizione dalla Cina al Giappone del XIII secolo e il suo primo, difficile radicamento nell'arcipelago giapponese. Saranno due le grandi scuole che condizioneranno tutta la successiva storia dello Zen: Rinzai e Soto, di cui Tollini traccia la storia, lo sviluppo dottrinale e ricorda i principali maestri. A seguire, la descrizione del grande sviluppo culturale che fece dello Zen il principale punto di riferimento estetico, letterario e delle arti performative in Giappone, lasciando un segno indelebile sulla sensibilità estetica orientale: un segno che dura fino ai giorni nostri. Il libro è corredato dalle traduzioni dei testi originali dell'epoca, sia dei maestri che di altro tipo, allo scopo di favorire una più diretta e profonda comprensione delle tematiche trattate. Civica Inv 164065, coll 294.3 TOL Un manuale pratico, tutto dalla parte dello studente, pieno di indicazioni su come scegliere una scuola, come comportarsi in aula, come gestire le relazioni con gli insegnanti, e poi come studiare, affrontare interrogazioni e verifiche, risollevarsi dalle cadute, superare l'ansia da prestazione e soprattutto a non farsi bocciare. Dedicato a studenti, professori e genitori, il libro è scritto da un'insegnante di scuola superiore e da Matteo Rampin, autore e psicoterapeuta affermato. Vi si impara a evitare le trappole più comuni del mondo scolastico, a considerare l'istruzione un'opportunità irripetibile e la scuola una palestra di vita, e a sviluppare i talenti scommettendo sulla cultura e sull'organo oggi più trascurato: il cervello. Civica Inv 164029, coll 370.1523 RAM 13