93-09.02.2011 Gazzetta del Sud DIRETTA TV

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93-09.02.2011 Gazzetta del Sud DIRETTA TV
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Giancarlo Garozzo è il capogruppo in consiglio del Pd
Intervento del capogruppo Pd Garozzo
Seduta in diretta tv
esperimento importante
ma da "disciplinare"
La cronaca televisiva in diretta delle sedute di consiglio comunale, alle condizioni attuali, è da sospendere e da rivedere. Ne è convinto il capogruppo del Partito democratico al civico consesso Giancarlo Garozzo, che pure rivendica la paternità del suo partito
nella battaglia per la trasparenza.
«Per la prima volta abbiamo avuto la diretta televisiva
nell'aula consiliare - ha commentato Garozzo Si tratta di
un provvedimento fortemente
proposto e voluto dal Partito
democratico, in quanto si sperava di ridare decoro e soprattutto garantire trasparenza
all'attività del civico consesso.
Ebbene, vedendo quello
che è accaduto in occasione
della "prima", va detto subito
che le dirette televisive, se
non regolamentate con una
tempistica per ogni singolo intervento, e se chiunque può
parlare di qualsiasi cosa, non
funzionano e nel rispetto della città che aspetta importanti
provvedimenti ne chiedo l'immediato annullamento».
Garozzo spiega in modo più
approfondito il perchè della
sua presa di posizione. «Dico
questo - prosegue il rappresentante del Pd - perché per
tre ore abbiamo assistito a interventi che non avevano nulla a che vedere con le problematiche all'ordine del giorno
ma erano mirati solo all'apparire davanti alla telecamera.
Colleghi consiglieri che sono
intervenuti pochissimo in consiglio si sono improvvisamente destati, però non parlando
dei problemi all'ordine del
giorno ma avanzando le prime istanze che passavano loro
per la testa. Uno spettacolo ingiustificabile, che su 11 argomenti all'ordine del giorno ne
ha portato a trattarne uno solo, perché poi stanchi delle
perfomance a cui non sono
abituati hanno fatto cadere
numero legale. Ebbene sì - ha
proseguito Garozzo la maggioranza fa cadere il numero
legale senza un apparente
motivo valido, maggioranza
che peraltro non c'è. Infatti
erano una decina su 28 presenti: sono allo sbando ma i
provvedimenti, nello specifico
diverse modifiche a comparti
urbanistici, restano non esitati e il cittadino attende risposte, positive o negative che
siano, che così non arriveranno mai».