Pulsa il cuore piacentino di Parigi
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Pulsa il cuore piacentino di Parigi
30 Provincia LIBERTÀ Venerdì 10 dicembre 2010 EMIGRATI DA VALNURE E VALDARDA - Gli anni di duro lavoro,la commozione al pensiero del paese natìo.«Vedere Rocca e i miei amici è il paradiso» A sinistra:la sala Charles de Gaulle affollata di emigrati e,sotto,il gruppo di Pedina di Morfasso (al centro Remo Repetti). A destra:Antonia e Piera Mazzocchi, originarie di Farini, con il fisarmonicista Guglielmetti e,sotto, gli studenti del “Marcora”con l’insegnante Saccardi e la preside Andena (foto Saccomani) Tre generazioni al raduno a Nogent sur Marne ■ Alla serata di Nogent sur Marne hanno partecipato tanti emigrati, oltre 300. Persone semplici e col sorriso sulle labbra, persone che tanti anni fa sono andate in terra straniera per motivi di lavoro, portando la loro volontà, la loro laboriosità e la loro sapienza, rimboccandosi le maniche e lavorando sodo, con tenacia, capacità inventiva, doti innate nella gente di montagna. Il primo che incontriamo nella sala Charles de Gaulle è Bernardo Bocciarelli, nato a Rocca di Ferriere nel 1936 ed emigrato in Francia nel 1955, il quale ci presenta sua moglie Margherita Basini, originaria di Bardi. Bernardo ha fatto il “gessino” per 40 anni, un mestiere esercitato sia a Parigi sia fuori dalla capitale, tanto che talvolta impiegava quasi due ore per tornare a casa la sera: «Era un lavoro duro, anzi durissimo. Avevo bisogno di guadagnare un po’ di soldi e si lavorava a cottimo, in una settimana riuscivo a fare un appartamento». Ma qual è il segreto di un buon gessino? «Sapere prendere a tempo il gesso. Il sacchetto del gesso, che non pesava mai meno di quaranta chili, andava tenuto sotto un braccio e il contenuto versato nell’acqua avendo l’accortezza di farlo passare prima tra le dita dell’altra mano, e questo per evitare che andasse giù tutto d’un colpo e facesse delle bolle e forma di patatina». Bernardo si commuove quando parla della sua casa a Rocca di Ferriere: «Per me, vedere Rocca e i miei amici è il paradiso. Quest’anno ci sono stato sei mesi». Sergio Cavanna, classe 1928, è un altro dei tanti ferrieresi che incontriamo nella sala. Ingegnere edile, ha lavorato per tanto tempo per l’impresa Eiffage, una grossa ditta che si occupa di lavori pubblici e il cui presidente è di origini italiane, Jean Francois Roverato. «Mio nonno Pietro Cavanna è arrivato a Nogent sur Marne nel 1868, faceva trasporti con i cavalli. I Cavanna di Bolgheri sono tutti qui a Nogent». Vedovo della signora Maria Teresa Imarchand, Sergio Cavanna ha tre figlie (Isabella, Sofia e Alessandra) e cinque nipoti, e ci tiene a sottolineare il legame con il paese d’origine della sua famiglia: «Abbiamo restaurato la casa paterna di Bolgheri, una casa di poveri paesani, e ci torniamo volentieri». A Sergio Cavanna piace anche far notare che è cugino del professor Luigi Cavanna, noto oncologo piacentino. Ovviamente nella sala Charles de Gaulle non mancano i morfassini, e quelli che incontriamo sono originari di Pedina di Morfasso. Remo Repetti (classe 1954) è in compagnia della moglie Monique Cavaciuti e dei figli Stefania e Nicola. Anche quest’ultimo è accompagnato dalla moglie, Giovanna Taravella (originaria di Ferriere), che tiene tra le braccia la figlia Alba Repetti, di soli sette mesi. Remo Repetti è a Parigi da 35 anni, ha un’avviata impresa di riscaldamenti e idraulica che dà lavoro a 10 dipendenti, e sottolinea l’importanza di una serata come questa: «Se si pensa che abitiamo tutti a Parigi e diversi di noi non si conoscevano neanche, questo incontro ha fatto bene a tutti». Remo è in compagnia di suo zio Dante Repetti (classe 1927), di Jeanine e Marinette Salvoni (originarie dei Rusteghini) e di Piero Cavaciuti (nativo dei Ca- Pulsa il cuore piacentino di Parigi Dal “gessino” all’imprenditore: storie e ricordi. E i pisarei vanno in tv stelletti). Entusiaste della serata anche Antonia e Piera Mazzocchi, rispettivamente madre e figlia, che anche quest’anno non hanno rinunciato a trascorrere sei mesi di vacanza nell’amatissima Farini: «Adoriamo questa serata, e speriamo se ne organizzino tante altre ancora». Antonia e Piera sono cugine del sindaco di Farini, Antonio Mazzocchi. La signora Luciana Scaglia, una sorta di portavoce dell’Associazione di Parma e Piacenza in Francia (As. Pa. Pi), si definisce «molto francese, ma conserva ancora la valigia con la quale suo padre Ercole, originario di Tornaressa di Ferriere, si era trasferito in Francia». Alla serata di Nogent non sono mancati buo- ni salumi e rinomati vini piacentini, e non poteva mancare un giovane giornalista della rete televisiva France 3 (che corrisponde alla nostra Rai 3) la cui famiglia è originaria di Torrio di Ferriere, Fabrice Masera. Esperto della cucina regionale italiana, Fabrice ha realizzato un servizio sulla «ricetta dei pisarèi con funghi porcini e sugo al pomodoro vivace» che andrà in onda martedì 4 gennaio alle ore 11.10. Gianluca Saccomani ▼PRODOTTI TIPICI Successo per lo stand della scuola Marcora Sergio Cavanna:la sua famiglia è originaria di Ferriere. A sinistra:i Cantastorie con Massimo Castelli e il sindaco di Vernasca,Gianluigi Molinari Anche musica e canti dall’Appennino Applausi al gruppo dei Cantastorie e al duo Scagnelli-Guglielmetti ■ (g. s.) Sabato scorso a No- gent sur Marne, nella sala Charles de Gaulle della scuola elementare “Vai de Beauté”, si sono esibiti il gruppo dei Cantastorie e il duo composto da Maddalena Scagnelli e dal fisarmonicista Franco Guglielmetti. Una serata dedicata agli emigrati piacentini e parmensi in Francia (ormai arrivati alla terza generazione) e organizzata nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna, dalla Comunità montana Valli Nure e Arda e dall’Associazione di Parma e Piacenza in Francia (As. Pa. Pi) presieduta da madame Josiane Ziliani Balderacchi, con la collaborazione della consulta regio- nale degli emigrati all’estero. Al viaggio in Francia hanno preso parte anche il sindaco di Vernasca, Gianluigi Molinari (da poco riconfermato all’interno della consulta degli emiliano-romagnoli all’estero), il funzionario della Comunità montana Valli Nure e Arda Massimo Castelli e Teresa Andena, preside dell’istituto professionale “Marcora” di Piacenza. I Cantastorie è un gruppo canoro che si definisce «nato con modestia e quasi per caso», composto da giovani della Valdarda e della Valnure (Andrea Montagna, Filippo Zani, Walter Casali, Paola Obertelli, Walter Cassinari, Paolo Guglieri, Alessandro Dadomo, Gianfranco Solari e Filippo Guglieri) che hanno ereditato la passione per il canto dai loro nonni. Alla loro prima esperienza fuori dai confini nazionali, hanno proposto con grande successo 13 brani: da “Senti cara Ninetta” a “Andando in Francia”, da “Quando tu sei partita” a “Tu ricordi quelle sere”. Al termine della loro esibizione, i Cantastorie ha ricevuto tanti applausi e un significativo riconoscimento è arrivato anche da Maddalena Scagnelli: «I Cantastorie sono uno dei gruppi di giovani più interessanti, che tutt’ora mantengono in vita la tradizione del canto polivocale, c’è l’adesione a questo mondo popolare che fanno rivivere in una maniera assolutamente a- deguata: sono straordinari». Straordinaria, come sempre, è stata anche Maddalena Scagnelli, impegnata musicista e cantante dalla voce angelica ma capace di raggiungere intensità struggenti. Dopo l’ennesimo trionfo con il “suo” Appennino Folk Festival, assieme all’impeccabile fisarmonicista Franco Guglielmetti hanno proposto Serenin, Mazurca in la minore (solo musica), A mezzanotte in punto. «Siamo qui per motivi di amicizia che ci legano all’As. Pa. Pi e a Josiane e Agostino Balderacchi - ha detto Scagnelli - e in particolare il nostro intervento è dedicato a Claude Taravella, un amico di Parigi che è mancato lo scorso anno». ■ (gs) Oltre alla musica della tradizione piacentina, dal nostro Appennino sono arrivati anche i sapori dei prodotti tipici, grazie a diversi produttori piacentini che hanno fornito pancetta, salame, coppa e vini. La degustazione dei prodotti tipici piacentini è stato sicuramente l’altro fondamentale ingrediente per la riuscita della serata, e questo grazie allo stand allestito con grande professionalità dall’Istituto professionale statale per i servizi alberghieri e della ristorazione “Marcora” di Piacenza. A Nogent sur Marne sono giunti infatti la preside dell’istituto, Teresa Andena, la insegnante Debora Saccardi e gli studenti Alessandra Macorig, Agata Fariselli, Gioele Merli e Simone Laurito, che hanno fatto davvero onore alla loro scuola e a Piacenza promuovendo come meglio non si poteva i prodotti piacentini tra i nostri emigrati. «Per la nostra scuola queste sono occasioni di scambi importanti - ha detto la preside Andena -: lo scambio di cultura non avviene solo con le lingue e con i libri, ma passa anche attraverso le abitudini, la gastronomia, la alimentazione, il canto. Sono tutti strumenti di cultura che uniscono le persone».