scheda tecnica Woody Allen
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scheda tecnica Woody Allen
SCOOP anno: 2006 nazionalità: Stati Uniti d'America / Gran Bretagna durata: 96' scheda tecnica regia: sceneggiatura: fotografia: montaggio: interpreti: distribuzione: Woody Allen Woody Allen Remi Adefarasin Alisa Lepselter Woody Allen (Sid Waterman) Scarlett Johansson (Sondra Pransky) Hugh Jackman (Peter Lyman) Medusa Woody Allen (Allen Stewart Konigsberg) Nato il 01/12/1935 a New York, a diciannove anni, dopo la sua espulsione dal college, comincia a scrivere gag per la radio, soprattutto per Bob Hope. Collabora, poi, in televisione ai testi dello Show of Shows di Sid Caesar insieme a Mel Brooks e Carl Reiner. Ne l’ 64i lpr odu t t or eCh a r l e sFe l dma ngl ic ommi s s i onal as c e n e ggi a t ur adiCiao Pussycat, in cui fa anche una piccola parte al fianco di Peter Sellers. Ottenuto un successo trionfale a Broadway con due testi teatrali, Don’ tDr i nkwat e re Provaci ancora Sam,n e l1969s i ’ i mpr ovvi s ar e gi s t ac i ne ma t ogr a f i c oc onPrendi i soldi e scappa. Da questa prima pellicola si nota già il suo amore per la rivisitazione dei generi più popolari in chiave farsesca. Subito dopo dirige la satira politica Il Dittatore dello Stato Libero di Bananas in cui si immedesima in uno stralunato Fidel Castro. L’ ope r af or s epi ùma t ur adique lpe r i odo,pe r ò, non la dirige ma è tratta da una su piece, Provaci ancora Sam di Herbert Ross in cui, questa volta, prende di mira Humprey Bogart. La sua relazione con Diane Keaton gli inspira la sua opera più famosa, Io ed Annie, con la quale vi nc el ’ Os c a rc omemi gl i or film e miglior regia. Allen però, per la sua riservatezza e il suo rifiuto dello star system, non va a ritirare le statuette. La poetica di Allen continua con un altro capolavoro, Manhattan, fotografato in bianco e nero dal grande Gordon Willis. L’ a more per il cinema, e soprattutto per Fellini, si riconosce più di tutti in Stardust Memories del 1980. È ormai dotato di una padronanza totale del mezzo cinematografico, come dimostra il film di culto Zelig, pseudo documentario nel quale si distingue a fatica fra realtà e finzione. Alla fine degli anni ottanta Allen lascia la sua compagnia Mia Farrow per la giovane figliastra SooYi Previn: la Farrow e i giornali si scagliano contro di lui accusandolo fra le righe di pedofilia. Ma Allen ne esce fuori intatto sia nella dignità che nella sua particolare creatività, e gli anni a seguire saranno per lui più che prolifici. Es c ec ona l me n ounf i l ma l l ’ a nn o,s en ona ddi r i t t u r adue . Filmografia (regia) (1966) Che fai, rubi? (1969) Prendi i Soldi e Scappa (1971) Il dittatore dello stato libero di Bananas (1972) Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere (1973) Il Dormiglione - Dormi Ancora Mike! (1975) Amore e Guerra (1977) Io & Annie (1978) Interiors (1979) Manhattan (1980) Stardust Memories (1982) Una Commedia sexy in una notte di mezza estate (1983) Zelig (1984) Broadway Danny Rose (1985) La Rosa purpurea del Cairo (1986) Hannah e le Sue Sorelle (1987) Radio Days (1987) Settembre (1988) Un'Altra donna (1989) Crimini e Misfatti (1989) New York Stories (1990) Alice (1992) Mariti e mogli (1992) Ombre e Nebbia (1993) Misterioso Omicidio a Manhattan (1994) Pallottole su Broadway (1995) La Dea dell'amore (1996) Tutti Dicono I Love You (1997) Harry a pezzi (1998) Celebrity (1999) Accordi e Disaccordi (2000) Criminali da Strapazzo (2001) La Maledizione dello Scorpione di Giada (2002) Hollywood Ending (2003) Anything Else (2004) Melinda e Melinda (2005) Match Point (2006) Scoop Scarlett Johansson Nata il 22/11/1984 a New York, Scarlett Johansson ha debuttato a otto anni nella produzione offBroadway Sophistry, con Ethan Hawke. A qua t t or di c ia nni ,l aJ oh a ns s onh ai n t e r pr e t a t ol ’ a dol e s c e n t ec a dut adac a v a l l on eL’ Uomoc he Sussurrava ai Cavalli di Robert Redford. Per il suo ruolo in Lost in Translation, di Sofia Coppola, ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, alla Mostra del Cinema di Venezia del 2003. Filmografia (1995) La Giusta Causa (1996) Manny & Lo (1997) Felicità rubata (1997) Mamma ho preso il morbillo (1998) L'Uomo che Sussurrava ai Cavalli (2001) An American Rhapsody (2001) Ghost World (2001) L'uomo che non c'era (2002) Arac attack - Mostri a otto zampe (2003) La Ragazza con l'orecchino di perla (2003) Lost in Translation - L'Amore Tradotto (2004) Le Seduttrici (2004) The Perfect Score (2004) Una Canzone per Bobby Long (2005) In Good Company (2005) Match Point (2005) The Island (2006) Scoop (2006) The Black Dahlia (2006) The Prestige Hugh Jackman Nato il 12/10/1968 a Sydney, Australia Filmografia (1999) Erskineville Kings (1999) Paperback Hero (2000) X-Men (2001) Codice: Swordfish (2001) Kate & Leopold (2001) Qualcuno Come Te (2003) X-Men 2 (2004) Van Helsing (2006) L'Albero della Vita - The Fountain (2006) Scoop (2006) The Prestige (2006) X-Men 3 - Conflitto Finale Il film raccontato dai protagonisti Silvia Bizio ha incontrato a New York Woody Allen Come è nata l'idea per questo film? All'inizio l'idea era quella di un giornalista molto scaltro che moriva e andava in paradiso trovandolo un posto molto corrotto. Poi, una volta tornato sulla terra, provava a vendere la sua storia sotto forma di articolo di giornale e questo gli creava parecchi problemi. Ma non riuscivo a venirne a capo e a completare la sceneggiatura. Poi mi è venuta un'altra idea sul personaggio che avrei dovuto interpretare: è un mago che scopre alcuni crimini e che non vuole lasciarli impuniti. Insomma, lui vuole assolutamente che questa storia esca allo scoperto. Ma questa è pura finzione. Perché la mia visione della vita, come molti di voi sapranno, è molto più nera. Era un po' che Allen mancava dagli schermi: non c'era in Match point, non c'era in Melinda e Melinda. E per questo film non aveva pensato di ingaggiare qualcun altro per fargli fare il suo ruolo? In questo caso no. Spesso lo faccio ma stavolta è stato diverso perché avevo fatto Match Point con Scarlett Johansson e siamo diventati molto amici. Quando l'ho conosciuta ho pensato: Mio Dio, questa ragazza è così divertente! Mi piacerebbe una volta fare un film in cui sia io che lei potevamo essere due personaggi buffi. Lei è molto dotata. Così, quando ho scritto la sceneggiatura ho creato il personaggio apposta per me. In genere, come sapete, sono contento se trovo qualcun altro che interpreti il mio ruolo. Stavolta invece volevo essere io ad avere il piacere di recitare con Scarlett. In realtà c'è anche un altro motivo per cui Woody ha tenuto questo personaggio tutto per sé, una pas s i onepe rl amagi ac her i s al eait e mpide l l ’ i n f a nz i a.Nonèc he conosce qualche trucco? No, sono solo reminiscenze dell'infanzia. Sapete, quando ero bambino pensavo che da grande avrei voluto diventare un mago. Ero molto affascinato da tutte quelle scatole cinesi, dai fazzoletti magici e dagli anelli argentati. Ero convinto che sarebbe stata quella la mia strada e così ho imparato un po' di trucchi. Ora non mi ci dedico più ma è stato un mio grande interesse da sempre. Il film si intitola Scoop e ci sono ben due giornalisti nella trama. Ma Woody Allen che opinione ha della stampa americana? Beh, prima di tutto devo dire che tra i giornalisti, come del resto tra i poliziotti, i registi, i neuro-chirurghi, sono pochi quelli veramente validi, gli altri non lo sono affatto. E questo vale per ogni tipo di lavoro. Credo che quella del giornalista sia una professione molto importante perché viviamo in una democrazia. La gente deve essere informata per poter prendere delle decisioni. Dunque la responsabilità della stampa è enorme. Negli Stati Uniti i giornalisti sono scrupolosi, scaltri e a volte mettono a rischio anche la propria vita per il l a v or o.L’ uni c ac r i t i c ac h ede v omuov e r eèc h e ,c omei lc l e r o,qua n dos b a gl i a n ot e n don oa rifugiarsi dietro ad un senso di devozione che a volte gli fa superare i limiti. Sappiamo tutti c h ede v on oa v e r et u t t al al i be r t àmaav ol t en ea ppr of i t t a n o.Pe r òr i ma n gode l l ’ i de ac hel a stampa americana faccia un buon lavoro. In fondo è giusto che in un paese libero anche la stampa abbia tutta la libertà. In una scena del film Scarlett Johansson esce dalla piscina in modo piuttosto conturbante, qual c unol ’ hade f i n i t aunas c e naal l aBaywatch. Non è che Woody Allen è un fan della serie tv? Se sono un fan di Baywatch io? Dal punto di vista intellettuale direi proprio di no, ma devo dire che mi è capitato qualche volta di starmene seduto sul divano a fare pratica con il clarinetto e di lasciare accesa la televisione senza volume magari proprio mentre trasmettevano Baywatch. E vedere tutte quelle donne bellissime che corrono in costume è stato un passatempo molto piacevole. Non sentivo le loro stupide storie ma vedevo quelle bellezze e suonare il clarinetto diventava davvero divertente. Intervista a Hugh Jackman realizzata da Maitland McDonagh Come definirebbe Scoop? Per me è una commedia divertente, buf f aei n t e l l i ge n t e ,c onunpa i odimome n t i“ da r k” . Sono un grande ammiratore di Woody Allen e quando ho letto la sceneggiatura mi ha ricordato alcune delle sue commedie degli esordi. Nel film, i personaggi interpretati da Scarlett Johansson e Woody Allen ricevono una dritta secondo la quale il mio personaggio sarebbe un serial killer mentre in realtà è soltanto un pol i t i c oi ne r b a ,f i gl i odiunLor d.Dic ons e gue n z a ,èdi a me t r a l me n t eoppos t oa l l ’ i de ac h e ognuno di noi potrebbe avere di un serial killer ma le prove contro di me si accumulano, il personaggio interpretato da Scarlett comincia ad innamorarsi di me e tutto diventa estremamente complicato. Che tipo è Peter Lyman, il personaggio che interpreta? Potrebbe essere uno di quei giovani che sono sempre sulle copertine di Hello! o OK!, due r i vi s t edigos s i pi ngl e s ic h es e guon odavi c i n ol evi t eel evi c e n dede l l ’ a r i s t oc r a z i ai ngl e s ee della loro prole. Peter viene da una famiglia molto per bene, è un uomo di mondo, sicuro di sè, che frequenta le top model. E in che modo entra in contatto con il personaggio di Scarlett? La ragazza ha avuto una soffiata –apparentemente da un fantasma –secondo la quale Peter potrebbe essere un serial killer e lei –insieme al personaggio interpretato da Woody - si mette sulle mie tracce per tentare di smascherarmi. Il mondo in cui è cresciuto e in qui vive Peter è piuttosto formale e rigido e quando incontra Sondra –c h ea l l ’ i ni z i os ipr e s e n t a come Jade Spence –è ammaliato dalla giovane donna che lo lascia di sasso. Lei è molto seducente, bella, affascinante, coraggiosa e molto diretta e lui comincia ad innamorarsi di lei. Il personaggio di Scarlett Johnsson somiglia a quelli dei grandi classici del cinema: una giornalista che ha fegato, che dice chiaramente quello che pensa ed è determinata a raggiungere il suo scopo. La maniera in cui Scarlett ha interpretato il suo personaggio rimanda esattamente alle giovani e coraggiose giornaliste dei film da lei citati. Come è stato contattato da Woody Allen? Ho ricevuto una telefonata dal mio agente che mi diceva che la direttrice del casting di Woody Allen voleva vedermi relativamente ad un film che avrebbe girato in Inghilterra e questo mi è sembrato alquanto strano: un film di Woody Allen girato in Inghilterra mi sembrava una vera e propria contraddizione. Il mio agente ha anche aggiunto che non mi s a r e idov ut oof f e n de r es el ’ i nc on t r oc onWoodyf os s edur a t os ol ounpa i odimi nut i . I nr e a l t àneèdur a t it r eequi n dipos s odi r ec h es i aa n da t opi ut t os t ob e n e( r i s a t e ) .E’a n da t a più o me n oc os ì .Woodymih ade t t o:“ Hode c i s odif a r eque s t of i l m mas i c ur a me n t et u a v r a ic os emol t opi ùi mpor t a n t idaf a r ei nque lpe r i od o.Mas ev uoida r gl iun ’ oc c hi a t a ,c os a che sicuramente non ti andrà di fare, ma se avrai tempo per leggerlo e ti dovesse piacere, io s a r e if e l i c i s s i mos et ul a v or a s s ipe rme . ”El ìèf i ni t a .Equi n dii lpr i moi nc on t r oès t a t o pi ut t os t of a c i l e ,di r e ic omet ut t al al a v or a z i on ede lr e s t oequi n dipos s odi r ec h eat ut t ’ oggi Scoop resta una delle migliori esperienze che io abbia fatto finora. Hal av or at oc onWoodyc hee r aalc ont e mpor e gi s t aei nt e r pr e t ede lf i l m… “ Hol a v or a t oc onWoodyAl l e n ”–Ador oque s t af r a s e …“ La v or a r ec onWoodyAl l e n …” Devo confessare che in diverse occasioni mi sono dato dei bei pizzicotti per convincermi ch en ons t e s s is ogna n do.La v or a r ec onl uiès t a t os e ns a z i on a l e ,pe r c h éc r e aun ’ a t mos f e r a c h er e n det ut t oe s t r e ma me n t ef a c i l e .E’un ape r s on amol t oc a l ma ,c h ege n e r a l me n t ea l l e3 del pomeriggio manda tutti a casa. Mi sembrava di essere un impiegato di banca per la regolarità degli orari di lavoro! Non fa troppi ciak e non dedica troppo tempo alle prove. Nel film devo baciare Scarlett, – lo so, è dura ma qualcuno doveva pur farlo –e Woody non mi ha fatto fare troppi ciack di quella scena - purtroppo - ma questo ha avuto sicuramente un risvolto positivo sulla mia vi t apr i va t ape r c h él as e r a ,t or n a t oac a s a ,h opot u t odi r eami amogl i e :“ Ca r a ,a bbi a mo gi r a t ol as c e n aun av ol t as ol a ,n ont ipr e oc c upa r e …” La difficoltà maggiore per me è stata il fatto che Woody ama molto improvvisare, soprattutto per quanto riguarda le sue battute ed è anche contento quando gli altri improvvisano. Naturalmente, ogni volta che era lui ad improvvisare era divertente e diverso dalla volta precedente ed io morivo sempre dal ridere. Ma lui si arrabbiava quasi e mi di c e v a :“ Tipr e go,s me t t i l a ;i lmi ope r s on a ggi oèvi l l a n oes c or t e s e ,n onèdi ve r t e n t e ”e di o r i s pon de v o:“ Mas ec on t i n uia di mpr ov vi s a r eeac a mbi a r el eb a t t u t e ,qua n doi os on oi n campo, io non riesco a resistere e rido. Cerca di essere più serio e noioso se non vuoi che io r i da . ” Inoltre è stato fantastico osservare Woody e Scarlett che lavorano insieme perché hanno un rapporto unico e speciale. E riesco a capire perché abbia chiesto a Scarlett di tornare a lavorare con lui in Inghilterra, dopo Match Point. Quando sono insieme sul set sono molto divertenti e facevano ridere tutti. Come è stato recitare accanto a lei? Straordinario, perché Scarlett è una ragazza in grado di fare qualunque cosa. Quando è sul set, è come se si illuminasse e a volte cantavamo perché lei canta come un angelo. Sa anche ballare molto bene, e credo che tutti i membri della troupe si siano presi una cotta per lei. E’i nc r e di b i l me n t ea l l ama n o,h aunt a l e n t os t r a or di n a r i oe dèmol t oc a l mae de qui l i br a t a . Conl e in onc ’ èma is t a t aun agi or n a t adi f f i c i l edur a n t el er i pr e s e .Ec ih oa ppe nal a v or a t o di nuovo, nel film di Chris Nolan [The Prestige]. Considerato che il suo personaggio è avvolto nel mistero, come ha affrontato il suo lato ambiguo? Poiché il film è al tempo stesso un giallo e una commedia, il pubblico deve seguire l ’ e v ol uz i on ede lr a ppor t ot r ain os t r iduepe r s on a ggis e n z as a pe r es es i ao me n o un assassino. Io sono australiano ma i miei genitori sono inglesi, e per questo motivo ho trascorso tanto tempo in Inghilterra e ho imparato che gli Inglesi non si mostrano mai troppo. Ci vuole molto tempo per conoscere a fondo un Inglese. Per questo motivo ho cercato di fare di Peter un personaggio affascinante ma al contempo riservato. Ed è per questo che è anche più enigmatico del necessario e questo fa sì che il pubblico continui ad interrogarsi su di lui fino alla fine del film. Come è stato girare in Inghilterra con un regista americano al 100%? Woody Allen è molto amato qui in Inghilterra e gli attori che hanno recitato in questo film sono a dir poco incredibili nel senso che ci sono persone che hanno interpretato dei ruoli piccolissimi e sono Baronetti o cose del genere. E lo hanno fatto per il puro e semplice piacere e onore di lavorare con Woody Allen. E lui era felice ma anche estremamente i mba r a z z a t odif r on t eat u t t oque s t oec on t i n ua v aadi r e :“ Tut t oque l l oc h eh odaof f r i r gl i , s on os ol ounpa i odib a t t u t e ! ”ALon dr an ons igi r a n ot a n t if i l m es i c ur a me n t ea n c orme n o del livello di quelli di Woody Allen. Tutto questo per dire che tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo film si sono sentiti dei privilegiati e lo hanno considerato un grande onore. Ha mai avuto la sensazione di guardare Londra con occhi diversi mentre girava il film? Woody non ama la luce diretta quando gira in esterni perché può essere molto dura e lui ritiene che imbruttisca gli attori. Di conseguenza è la prima volta che mi è capitato di lavorare in Inghilterra circondato da persone felici ed entusiaste che il cielo fosse sempre grigio e coperto. Non so se ha fatto qualche sacrificio agli dei ma abbiamo avuto quattro settimane di cielo nuvoloso o coperto, senza praticamente una sola goccia di pioggia, il che h ade lmi r a c ol os o… I nge n e r e ,l age n t es il a me n t asempre del clima inclemente ma questa volta ero circondato da persone estremamente felici anche del tempo. Di c i a moc h el ’ i n t e r al a v or a z i on eès t a t aun’ e s pe r i e n z ae l e t t r i z z a n t ede l l aqua l es e r b e r òun ricordo meraviglioso. Le recensioni Daniele Sesti I film di Woody Allen si riconoscono fin dai titoli di testa. Scorrono bianchi sullo sfondo nero, come ormai da molti film fa, solo che questa volta ad accompagnarli non è un vecchio standard jazz, ma Tchaikovsky che avremo modo di sentire più volte durante la visione del film assieme anche a dei brani di Johann Strauss Jr. Un vero marchio di fabbrica che ci introduce ad uno dei più bei film del regista newyorkese. Trentaseiesimo lungometraggio, il secondo girato interamente a Londra, Scoop è a tutti gli effetti il complemento –uguale e contrario –del precedente Match point con la differenza che la presenza di Woody come attore aumenta quel tasso di comicità che da sempre, chi si avvicina al suo cinema, ricerca, magari senza avere il coraggio di confessarlo al suo compagno di visione. Ma Scoop s a r e bb epr ob a bi l me n t er i ma s t as ol oun adi ve r t e n t ec omme di a“ ne r a ”s e ,c omede t t o, prima di questo film non ci fosse stato Matchpoint. Allen, infatti, completa la sua scanzonata analisi dei complessi rapporti, spesso imperscrutabili nelle loro conseguenze, tra la classe della cosiddetta borghesia ed il mondo dei ricchi e dei potenti. Giustamente torna a Londra, capitale di una società così liberale ma anche così rigida come senso di appartenenza. E se in Match point il cinico borghese arrampicatore pur di preservare le sue conquiste non esita a far fuori la causa del suo problema, in Scoop è la giovane volitiva Sondra –apprendista giornalista venuta da Brooklyn – che, rinunciando ad un futuro di ricca sposa di un Lord con tanto di tenuta in campagna con lago privato, si riscatterà smascherando il lestofante di turno. Mischia le carte Woody, così come il personaggio del mago da lui interpretato, e ci somministra una lezione semplice ma efficace: non esistono soluzioni confezionate e, soprattutto, mai fermarsi alla facile ma fallace spiegazione dettata dal preconcetto. Il suo film ne è una prova. La storia si compone e si decompone più volta fino alla meravigliosa ricomposizione del puzzle finale. Un puzzle che il regista Allen dispone con la consueta eleganza e raffinatezza utilizzando la macchina dapr e s ac ond i s c r e z i on equa s if os s ea n c h’ e s s aun as e mpl i c ee di mpe r t ur b a bi l es pe t t a t r i c ede l l e umane vicende. C’ èqua l c os ai npi ù,pe r ò,i nque s t of i l m,eque s t oqua l c os aèi lpe r s onaggio che Allen si cuce a ddos s o.I n t e r pr e t auna n z i a n oma gov e n ut oda l l ’ Ame r i c ape rt e n e r ede gl is pe t t a c ol iaLon dr a , durante i quali incontrerà la giovane compatriota Scarlet Johansson. Sid Waterman in arte Splendini (questo il nome del prestigiatore), tanto umano quanto dotato di quella giusta dose di pragmatismo che metterà al servizio delle mire carrieriste della giovane giornalista, antieroe per eccellenza, cederà alle lusinghe di essere eroe almeno per un giorno, ma sceglierà, per farlo, il momento e soprattutto il posto sbagliato... Una delle più toccanti maschere create dal grande, inarrivabile, Woody. Claudio Carabba La barca dei defunti è già in viaggio verso l'eternità. Ma il cronista d'assalto ha fra le mani una notizia clamorosa (la vera e nobile identità di un killer che turba Londra) e riesce, per un attimo, a ingannare la Morte. Una ingenua aspirante giornalista e un vecchio illusionista (Woody, naturalmente) saranno i suoi complici terreni. Come in Match Point, Allen torna a scherzare sui crimini del cuore e i classici neri (dalla cantina di Hitchcock al lago di Un posto al sole). Nonostante i delitti e il gusto dei macabro, il gioco è lieve e gradevole. E le gag sul senso della vita e il culto del narcisismo sono fulminanti come ai vecchi tempi. Emanuela Martini Si intitolava La morte bussa e raccontava della visita della morte a un brooklynese, che si giocava la propria dipartita a un'interminabile partita di ramino. Era uno dei primi, brevissimi atti unici che Woody Allen scriveva negli anni '60 per il cabaret. Poi, la "Triste Mietitrice" ha continuato a circolare nei suoi film, sia metaforicamente che letteralmente, come in Amore e guerra dove, secondo l'iconografia medievale e bergmaniana (Il settimo sigillo), trascina i protagonisti nella propria danza. In Scoop apre addirittura la storia: il giornalista Joe Strombel è morto e, dopo la funzione funebre e la rituale commemorazione degli amici al bar (in una scena che cita l'inizio di Broadway Danny Rose), ecco la barca che conduce all'Aldilà, sulla quale il giornalista defunto è imbarcato con altri sconosciuti, dominata a prua dall'alta figura incappucciata. La Morte non parla, non risponde a Strombel che chiede «Dove siamo diretti?» e tenta di allungarle una mancia. La Morte è fatta d'aria, di nebbia e di casualità. Se in Match Point la passione amorosa era un melodramma, in Scoop la morte è un balletto: per la precisione Il lago dei cigni di Ciaikovskij, la cui suite è il tema principale del film, affiancata da due polke di Strauss, da Lo Schiaccianoci di Ciaikovskij e dalle rumbe che accompagnano le esibizioni sul palcoscenico del mago Splendini, alias Sid Waterman, alias Woody Allen, che fa da spalla alla determinata aspirante giornalista Scarlett Johansson nella caccia al "lettore dei tarocchi omicida", il serial killer che ha già ucciso a Londra undici prostitute brunette. Commedia alla Misterioso omicidio a Manhattan, dove il povero Allen è trascinato in un'avventura surreale dall'irruenza femminile, fatta come quella di passeggiate e dialoghi irresistibili, Scoop cita Hitchcock poco e ironicamente (la cantina chiusa a chiave di Notorious nella quale si intrufola Splendini durante la festa al piano di sopra, l'ambiguità del personaggio di Hugh Jackman, memore del Cary Grant de Il sospetto) ed è soprattutto un felicissimo ritorno alla commedia dei caratteri e dei costumi. Dice naturalmente anche delle cose sulla vita, sull'amore, sulle classi (peccato che il doppiaggio annulli la differenza di accenti tra i due protagonisti brooklynesi e l'alta società inglese). Su tutti, Splendini, il miglior Allen attore degli ultimi anni, non solo perché inarrivabile one-liner («Emozione nella mia vita significa una cena senza bruciori di stomaco», o «Come nascita sono di confessione ebraica, ma crescendo mi sono convertito al narcisismo»), ma soprattutto perché sa ritagliarsi un ruolo adatto alla sua età e ritrarsi per far spazio agli altri.