Testo lectio - Suore Orsoline di Gandino
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Testo lectio - Suore Orsoline di Gandino
Metodo per PREGARE IL TESTO Incontro giovani-adulti 2013-2014 Entro in preghiera Bergamo, 15 dicembre 2013 con un momento di silenzio respirando lentamente pensando che incontrerò il Signore chiedendo perdono delle offese fatte e perdonando quelle ricevute Sei tu? Mi raccolgo Vieni in me, Spirito Santo, immaginando il luogo in cui si svolge la scena da considerare Chiedo al Signore ciò che voglio Spirito di sapienza: donami lo sguardo e l'udito interiore, sarà il dono che quel brano di Vangelo mi vuole fare e che corrisponde a quanto Gesù fa o dice in quel racconto Medito e contemplo la scena affinché non mi attacchi alle cose materiali, ma ricerchi sempre le realtà spirituali. leggendo il testo lentamente, punto per punto Vieni in me, Spirito Santo, Spirito dell'amo- sapendo che dietro ogni parola c’è il Signore che parla a me re: usando la memoria per ricordare, l’intelligenza per capire e applicare alla mia vita, la volontà per desiderare, chiedere, ringraziare… riversa sempre più la carità nel mio cuore. Non avrò fretta, non occorre fare tutto, è importante sentire e gustare interiormente. Sosto dove e finché trovo frutto, ispirazione, pace e consolazione… Concludo con un colloquio col Signore, da amico ad amico su ciò che ho meditato finisco con un Padre nostro esco lentamente dalla preghiera nuova, tardi ti ho amato! Ed ecco tu eri dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo ed io nella mia deformità mi gettavo sulle cose ben fatte che tu avevi creato. Tu eri con me ed io non ero con te. Quelle bellezze esteriori mi tenevano lontano da te e tuttavia se esse non fossero state in te non sarebbero affatto esistite. Tu mi hai chiamato e hai squarciato la mia sordità; tu hai brillato su di me e hai dissipato la mia cecità. Tu hai emanato la tua fragranza e io ho sentito il tuo profumo e ora ti bramo. Ho gustato e ora ho fame e sete. Tu mi hai toccato e io bramo la tua pace”. (Sant’Agostino) concedimi di pervenire alla conoscenza della verità in tutta la sua pienezza. zampilla per la vita eterna: fammi la grazia di giungere a contemplare il volto del Padre nella vita e nella gioia senza Is 35,1-10; Sal 146; Is 55,1ss; Mt 3,1-17 “Tardi ti ho amato, o Bellezza sempre antica e sempre Vieni in me, Spirito Santo, Spirito di verità: Vieni in me, Spirito Santo, acqua viva che Testi utili III di Avvento fine. Amen. (Sant’Agostino) Dal Vangelo secondo Matteo (11,2-11) In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». Messaggio nel CONTESTO “Sei tu?” è la DOMANDA FONDAMENTALE dell’uomo per riconoscere il suo Signore. Gesù risponde rimandando alle sue opere, come se dicesse: “Io sono colui che vedi attraverso ciò che faccio”; ma non bisogna dimenticare ciò che Gesù stesso aveva detto nel cap. 10, il precedente: coloro che sono inviati saranno perseguitati, odiati, dovranno resistere … coloro che sono inviati dovranno parlare apertamente e la loro parola, nella Parola creerà dissensi, perché Gesù è venuto per creare divisione (crisi - scelta) … coloro che sono inviati dovranno prendere la croce e seguirlo … “Sei tu?” ricerca della verità - Verità che si manifesta, si rivela - Verità che va accolta Lettura del TESTO v.2 Giovanni è in carcere … (cfr.14,11-12) con lui, ultimo dei profeti che hanno annunciato Colui che deve venire, si arresta l’attesa: viene il Signore. avendo udito le opere del Cristo … Giovanni ha ascoltato il racconto di ciò che ha detto e fatto Colui che nel battesimo gli si era rivelato come il Figlio (3,13-17). Il capitolo 11 chiude la prima parte del Vangelo di Matteo e ne apre la seconda. Dopo quello che Gesù ha detto e fatto e che i suoi discepoli continuano nella missione, c’è da pronunciarsi su di Lui. Il capitolo inizia con l’interrogativo del Battista e la risposta di Gesù (vv.2-6), continua con l’elogio del Battista da parte di Gesù (vv.7-15), con il suo lamento sulla sua generazione (vv.16-19) e sulle città che lo rifiutarono (vv.20-24), per concludere con i piccoli che accolgono il suo mistero (vv.25-27) e in Lui trovano gioia e riposo (vv.28-30). v.3 “Sei tu colui che viene?” … Giovanni aveva annunciato “colui che viene”, il più forte, che compie il giudizio di Dio tagliando ogni albero cattivo e bruciando ogni male (3,10s). ma Gesù agisce diversamente: l’Atteso non corrisponde alla sua attesa. O è sbagliata l’attesa oppure Giovanni ha sbagliato credendo che Gesù fosse l’Atteso. Giovanni poteva metter in crisi l’atteso invece della propria attesa. Invece è disposto a mettere in crisi innanzitutto se stesso. Dio è sempre Altro e Oltre rispetto alle nostre comprensioni: dobbiamo essere aperti con una domanda che metta in questione le nostre sicurezze: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri. Le mie vie non sono le vostre vie”. (cfr Is.55,8) Il capitolo inizia con il DUBBIO, si apre alla DOMANDA e si conclude nell’ACCETTAZIONE o il RIFIUTO. Gesù chiama a verificare la propria posizione nei suoi confronti. “Sei tu?”, questa domanda è la radice della fede, che lascia a Lui la risposta. “Io ti interrogherò e Tu istruiscimi” (Gb 42,4-5). L’attesa, il dubbio e la domanda di Giovanni sono esemplari per chi non vuole ridurre Dio alle proprie idee o a suggestioni di altri (Gen. 3). Gesù risponde alla domanda di chi lo attende, concludendo con la BEATITUDINE che riassume le nove precedenti (5,3-11): “Beato chi non si scandalizza di me!”, Gesù infatti incarna le Beatitudini del monte. Giovanni è profeta della verità, oltre che di Dio, anche dell’uomo: egli fa tacere le sue parole e si chiede: “Sei tu?”, facendosi ASCOLTO DELLA PAROLA che solo l’Altro può dire. Questo è l’uomo! Giovanni è il profeta, che con la sua domanda, ci fa traghettare dalle nostre attese a quelle di Dio. Il profeta non dà risposte, ma si fa pura domanda che apre il presente alla novità di Dio, al Vangelo. Per Alberto Giacometti (artista svizzero 1901-1966) fare arte coincide con la ricerca drammatica della verità: “Sì, l’arte mi interessa molto, ma la verità infinitamente di più… Più lavoro e più vedo diversamente, tutto ingrandisce giorno dopo giorno, tutto diventa sempre più sconosciuto, sempre più bello”. v.4 andate e annuncia a Giovanni quello che udite e vedete … ciò che si vede di Gesù è la risposta … v.6 beato chi non si scandalizza … beato chi è disposto a rimettere in discussione la propria attesa. v.7-9 “Cosa siete usciti a vedere?” … è domanda di Gesù e allo stesso tempo invito ad USCIRE E VEDERE. v.11 Giovanni è il più grande tra i nati di donna, tuttavia il più piccolo … “Io faccio pittura e scultura per mordere nella realtà […] per essere il più libero possibile, per tentare di vederci meglio, di capire meglio ciò che ho intorno, capire meglio per essere più libero, più forte possibile… per spendermi meglio in ciò che faccio”. “Io non voglio fare un dipinto, voglio aprire lo spazio per creare una nuova dimensione per l’arte” (Lucio Fontana) E le sue sculture diventano sempre più sottili … esili, filiformi … comunicando una DRAMMATICA FRAGILITA’ (che ci è costitutiva tanto quanto la ricerca della verità). Alberto Giacometti, “L’Homme qui marche”, 1961 Lucio Fontana, Concetto Spaziale, Attese (1968) Sotheby’s London