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DOMENICA 16 OTTOBRE 2016 Incontro con Lorenzo Jovanotti al Festival del Cinema di Roma Jovanotti, uno dei più innovativi artisti del pop italiano, è stato protagonista di un "Incontro ravvicinato" con il pubblico dal titolo "Le immagini, la musica e le parole" dove ha parlato, per la prima volta, del suo viaggio nel cinema lungo mezzo secolo, scegliendo e commentando alcune sequenze di film per lui importanti. The Blues Brothers film commedia musicale del 1980 diretto da John Landis e interpretato da John Belushi e Dan Aykroyd. CRISTIAN PEDRAZZINI [email protected] SPETTACOLINEWS.IT La febbre del sabato sera (Saturday Night Fever) film musicale del 1977 diretto dal regista John Badham, ed interpretato da John Travolta e Karen Lynn Gorney. "Un epifania musicale - racconta Jovanotti - in cui ho avuto un forte desiderio di vederlo sia per la musica in se che per il grande John, un film in cui si mischia sesso, razzismo e danza". Kill Bill scritto e diretto da Quentin Tarantino ricco di omaggi, riferimenti e citazioni più o meno esplicite di altri film, risultato della cinefilia maniacale del regista. "Un concentrato di idee visive e musicale racconta Jova - un filmone con una storia mascherata di una madre che lotta per "conquistare" sua figlia che le era stata portata via". I quattrocento colpi (Les Quatre Cents Coups) film del 1959 diretto da François Truffaut. La scena finale vede un fermo immagine, in cui viene inquadrato lo sguardo del giovane protagonista verso lo spettatore. Uno sguardo di dolore, ma privo di retorica, con il suono delle onde del mare che si apre davanti al ragazzo, come l'età adulta. "Lo guardai quando avevo la stessa età del protagonista - spiega Jovanotti per me il mare rappresenta l'infanzia, quel momento della vita in cui puoi diventare tutto". ...altrimenti ci arrabbiamo! film del 1974 diretto da Marcello Fondato, con la coppia Bud Spencer e Terence Hill. Una gara a birra e salsicce, così i due vanno in un locale del vicino luna park per disputarsi il trofeo. La sfida viene però interrotta da una banda di scagnozzi al servizio de Il Capo, uno speculatore edilizio intenzionato a demolire il luna park per far posto alle sue costruzioni ed i suoi uomini distruggono il locale. "Mi piace la distruzione vista in maniera poetica, perché serve per liberare in noi quella parte connessa con l'infanzia in cui "hai voglia di spaccare tutto" - spiega Lorenzo". Pag. 1 / 3 Stand by Me - Ricordo di un'estate film del 1986 diretto da Rob Reiner. "Questo film mi porta alla domanda dell'intera pellicola: perché il mondo è cosi ingiusto? Ci sono due tipi di risposta, o rinunciare a vivere oppure vivere il doppio, ed io scelgo la seconda! Esclama Jovanotti". Yuppi du film del 1975, diretto, prodotto, musicato ed interpretato da Adriano Celentano. "Sono un suo grande fan - racconta Lorenzo - mi piace il modo in cui lui si confronta con la figura femminile tanto da vederla sia come "madonna", ma anche come donna". Un sogno lungo un giorno (One from the Heart) è un film del 1982 diretto da Francis Ford Coppola. La pellicola, prodotta dall'American Zoetrope, facente capo allo stesso regista, risultò essere un flop al botteghino, il che costrinse Coppola a vendere i suoi stessi studi per pagare i debiti. "Il bello di questo film è l'Amore, quello vero, quello in cui una donna entra totalmente nella vita di uomo". Timbuktu è un film del 2014 diretto dal regista mauritano Abderrahmane Sissako. Ha concorso per la Palma d'oro al Festival di Cannes 2014, dove ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica e il François Chalais Prize. Ha ricevuto la candidatura all'Oscar al miglior film straniero nell'ambito dei Premi Oscar 2015. Un pastore di bestiame vive con la sua famiglia in un villaggio nei pressi di Timbuctù (Mali). La tranquillità vissuta tra le dune del deserto viene bruscamente disturbata dall'arrivo di elementi armati jihadisti. Costoro impongono la legge che vieta la musica, il calcio e le sigarette. "Quando l'ho visto mi sono emozionato davvero - dice Lorenzo - perché è l'esatta istantanea dei nostri giorni". La città incantata di Hayao Miyazaki è il miglior film d'animazione di tutti i tempi esclama Lorenzo, "dove il genio del regista è caratterizzato dalla forza di fare film che capisci quando sei bambino, ma fai fatica a capirli quando sei adulto". Io, Chiara e lo Scuro film del 1982 diretto da Maurizio Ponzi, con Francesco Nuti e Giuliana De Sio, ambientato nel mondo dei giocatori di biliardo all'italiana. "Amo tantissimo questo film con Nuti per il suo modo in cui cerca di creare sempre un bel rapporto con le donne. Un senso di gratitudine per il suo linguaggio davvero unico". Andrej Rublëv, film del 1966 scritto e diretto da Andrej Tarkovskij, presentato fuori concorso al Festival di Cannes 1969. Il film rilegge la storia delle Russia del Quattrocento attraverso le gesta del pittore di icone Andrej Rublëv. Il film è una parabola sul senso dell'arte che vince sulla politica sanguinaria degli uomini. "Mi piace il tentativo di creare poesia attraverso il cinema ed il fatto che il regista usa il paesaggio come parte centrale del film stesso". Un altro capolavoro è Taxi Driver, film del 1976 diretto da Martin Scorsese, scritto da Paul Schrader e interpretato da Robert De Niro. Ambientato dopo la guerra del Vietnam a New York, tratta di un giustiziere con elementi neo-noir e da giallo psicologico. "Amo la scena del taxi - afferma Jova - perché apprezzo la maestria del regista nel creare giochi di sguardi molto particolari tra i protagonisti, ma allo stesso tempo lo ritengo un film trasgressivo nel quale lui si è emancipato con lei". Mad Max: Fury Road è un film del 2015 diretto, co-sceneggiato e co-prodotto da George Miller, ambientato in un futurodistopico post apocalittico in cui benzina ed acqua sono risorse ormai rare ed esaurite. "Mi piace perché perfetto dal punto di vista dell'intrattenimento". Pag. 2 / 3 Ultimo, ma non meno importante dal punto di vista della regia è Amarcord, film del 1973 diretto da Federico Fellini. E' senza dubbio il più autobiografico dei film del regista riminese: il titolo stesso è un'affermazione e una conferma di ciò - a m'arcord "mi ricordo" - ed è proprio questo che Fellini ricorda attraverso gli occhi del suo alter ego (che per una volta non è Mastroianni, ma Bruno Zanin), il suo paese, la sua giovinezza, i suoi amici e tutte le figure che gli giravano attorno. "Amo questo film perché l'idea che in tutti noi ci sia un po' di pazzia lo trovo inevitabile rendendoci imprevedibili. Questo film mi ha ispirato a scrivere Le tasche piene di sassi". "Lorenzo Jovanotti è un magnifico artista in grado di parlare al cuore di milioni di persone - dichiara Antonio Monda, Direttore artistico della Festa del Cinema - Riesce a essere profondo e seducente usando la semplicità. Il rapporto con il cinema è evidente non solo nelle sue passioni, ma anche nelle composizioni e nel modo in cui allestisce spettacoli straordinari, nei quali l'immagine ha una parte centrale". Pag. 3 / 3