attualità
Transcript
attualità
attualità Peter Jaks La Società Elettrica Sopracenerina è da diversi anni uno fra gli importanti sponsor dell’Hockey Club Ambrì Piotta. La stagione 2003/2004 è cominciata con una squadra completamente rinnovata. In due anni sono cambiati tutti i dirigenti, il presidente, l’allenatore e i giocatori stranieri. Noi abbiamo incontrato Peter Jaks che è tornato nella pista di ghiaccio di Ambrì, senza pattini ma con tanto entusiasmo e con il compito di direttore sportivo della prima squadra. Data di Nascita: 04.05.1966 Luogo di Nascita: Frydek-Mistek (Cechia) Stato civile: Coniugato Figli: 3; Katarina, Rebecca, Vittoria Ruolo: Direttore sportivo Altezza: 184 cm Peso: 99 kg Hobby: ciclismo, tennis e famiglia È tornato in Valle, ma questa volta senza pattini. Come si sente ad affrontare ora il ruolo di manager dopo aver indossato i panni di sportivo? Mi sento molto bene, anche se il lavoro è completamente diverso. Prima dovevo occuparmi solo di me stesso, mentre adesso ho il compito di pensare al bene di tutto il Club. È un lavoro davvero stimolante. Quali sono gli aspetti del suo “nuovo” lavoro che la divertono di più? Quali invece quelli che affronta con meno entusiasmo? Devo dire che per il momento mi piace tutto, anche perché sono da poco nell’ambiente. Ma è molto variato e non ci si annoia mai. Tra i giocatori troviamo anche suo fratello Paul, nel ruolo di portiere. Come vive il rapporto con suo fratello? Il rapporto con mio fratello è uguale a quello con qualsiasi altro giocatore della rosa. È comunque chiaro che Paul è un giocatore importante della squadra, ma questo anche prima del mio arrivo come direttore sportivo. L’hockey in Svizzera sta subendo notevoli cambiamenti, come vede il futuro di questo sport? L’hockey diventerà ancora più impegnativo. Vediamo come i giocatori diventano sempre più grandi e grossi, ma anche più agili, sinonimo di una buona preparazione alla base. D’altronde in questi ultimi anni gli sforzi maggiori in tutti i Club sono stati fatti a livello di settore giovanile, e cominciamo a vedere i primi risultati, leggi sempre più giocatori che tentano la via Nordamericana con reali possibilità di successo. Come giustamente ha accenato lei, molti gli sforzi fatti nel settore giovanile, quale quindi il suo consiglio a tutti quei giovani che sognano una vita fatta di sport come la sua? Che niente è dovuto, è giusto sognare, ma poi per avverare i propri sogni bisogna lavorare duramente e fare dei sacrifici che magari ogni tanto sembrano eccessivi, ma se non fatti non si potrà mai raggiungere i traguardi prefissi. Oggigiorno purtroppo il solo talento non basta più. Abbiamo parlato di lavoro, ma vorremmo sapere qualcosa sulla sua vita privata, quali sono i suoi hobby? Ogni tanto vado a giocare a tennis con mia moglie, ma la maggior parte del mio poco tempo libero cerco di passarlo in famiglia con le mie figlie. Per concludere una domanda sul suo rapporto con l’energia? Pur usufruendo quotidianamente di energia, non posso dire di pensarci spesso. Cerco comunque di non lasciare accesa la luce nei locali dove non c’è bisogno, o di spegnere le apparecchiature quando non sono in uso. 8|9