NOTIZIARIO DEL CIRCOLO FOTOGRAFICO LA GONDOLA
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NOTIZIARIO DEL CIRCOLO FOTOGRAFICO LA GONDOLA
NOTIZIARIO DEL CIRCOLO FOTOGRAFICO LA GONDOLA IL CIRCOLO, FONDATO NEL 1948, E' B.F.I. DAL 1987 ANNO XXVI gennaio 2001 numero 3 questa lettera circolare, inviata gratuitamente su richiesta, è diffusa in 500 copie PER MARIO GIACOMELLI Mario Giacomelli, uno dei più grandi fotografi italiani d’ogni epoca, è scomparso dopo una lunga malattia il 25 novembre scorso. Nato nel 1925 a Senigallia, si avvicinò alla fotografia nel 1954 entrando a far parte della Bussola e del Misa, entrambi diretti da Giuseppe Cavalli. E’ stato un innovatore sotto il profilo stilistico e un narratore accorato e partecipe della vicenda umana; memorabili i brani fotografici “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”, “Scanno” e “Io non ho mani che mi accarezzano il viso”. Circa due mesi fa, riordinando le foto dell’archivio, ci capitò fra le mani un gruppo di immagini che non avevamo più avuto l’occasione di commentare da almeno vent’anni. Decidemmo di portarle al Circolo per farle vedere ai Soci più recenti; si trattava di autori degli anni ’50, Branzi, Giovannini, Quiresi, Balocchi e molti altri. In pratica la migliore fotografia italiana dell’epoca, Gondola esclusa; c’era naturalmente anche Mario Giacomelli. Per molte di quelle fotografie calendario di gennaio tutte le serate del mese sono dedicate alla visione e critica delle opere dei soci per la mostra "Venezia e l'acqua" tranne il 26 gennaio: OSPITE DEL MESE - Circolo Fotografico FINCANTIERI di Trieste il tempo, galantuomo ma anche critico imparziale, aveva steso il suo inappellabile giudizio, affievolendo quelle qualità stilistiche, tecniche e concettuali che le avevano fatte apprezzare, pur lasciando la preziosità del documento, aspetto questo mai da sottovalutare. Le tre immagini di Giacomelli, un paesaggio dei suoi - graffi bianchi e neri - un ritratto della moglie e una coppia di nudi avevano passato indenni il verdetto del tempo e della moda, presentando integre tutta la loro carica espressiva e poetica. Proprio i nudi - un uomo e una donna, lei seduta su un letto lui in piedi di scorcio furono quelli che più mi fecero riflettere. Quanta distanza dall’idea stessa di nudo, levigato, asettico, perfetto che tanta fotografia contemporanea ci ha abituato a vedere e quanta distanza an- che dalle ellissi inverosimili proposte dai maestri degli anni ’50 e precedenti: la luce cruda, tagliente evidenzia i corpi con tutte le loro imperfezioni; l’ambientazione è dimessa, quasi squallida, una stanza qualsiasi con oggetti comuni, poveri. Giacomelli, a dispetto dell’evidenza, propone le due figure in una situazione incerta: amanti? forse; attori, modelli? potrebbe essere; lasciando a chi guarda ogni conclusione, ogni possibilità interpretativa. In questa fotografia non c’è la flagranza di un accaduto, come potrebbe sembrare a prima vista, degenerando nel voyeurismo più ovvio, ma la proposta di valori esemplificativi, la descrizione, anzi l’interpretazione di una quotidianità che si ricollega al realismo della vicenda umana, ai gesti abituali, al dolore sofferto in silenzio, in ciò presentando molti punti di contatto con il “pedinamento della realtà” tanto caro a Zavattini. Si è voluto spesso ravvisare in Giacomelli una forte connotazione neorealista, lui che ebbe come primo e ultimo maestro Cavalli e come palestra di esercitazione la Bussola; in realtà la sua fotografia supera d’un balzo la transizione neorealista per costituire una delle architravi portanti del realismo fotografico, astenendosi dalle correnti e dalle contingenze storiche. La corporeità neorealista, l’espressionismo della Subjective sono dissolte nell’originalità e nella completa autonomia della sua proposta quali sono da sempre quelle dei capi scuola. La stessa resa cromatica un bianco e nero apparentemente sgrammaticato, senza i mezzi toni non è nè figlio di Monti nè di nessun’altra corrente fotografica dell’epoca. Quando ancora si badava alla didattica dello svolgimento grana, tono, inquadratura oltrechè, ovviamente, alla convenienza etica del contenuto, fu proprio Paolo Monti ad accorgersi fra i primi del valore della sua fotografia : “Un grande fotografo è nato” affermò testualmente. La fotografia di Giacomelli non si piega alla retorica della consolazione nè cerca il consenso etico ma, assumendo sembianze nuove in miracoloso equilibrio fra figurazione ed astrazione, contempla la vicenda umana con accorata partecipazione ma al tempo stesso con la distaccata fermezza che è propria, diciamolo per una vol- capito quasi subito che era Lei...” Ci demmo presto del tu; Lui tuttavia sempre con un atteggiamento quasi reverenziale, non certo credo verso di me, ma in soggezione piuttosto di fronte a nomi tanto illustri. Il discorso cadde poi sulle sue preferenze fotografiche: il paesaggio delle sue colline marchigiane e l’Uomo soprattutto nei suoi momenti più dolenti e sacrali. Si esprimeva con voce sottile e con accenti e inflessioni forbite, direi da “poeta”. In quel nostro lontano, ahimè!, breve incontro mi espresse tutta la sua ammirazione per i fotografi della Gondola e non mi In Memoriam nascose che sentiva dentro di Quel breve incontro con Mario sè ancora una punta di rimorso per non aver saputo percorrere Giacomelli la strada del Suo grande Maedi Giorgio Giacobbi Lo conobbi attorno agli anni stro Cavalli; gli pareva di averlo ‘60 quando venne alla inaugu- quasi tradito per seguire la via razione di una Biennale della di Monti e della Gondola giunFotografia allestita dalla “Gon- gendo a realizzare un suo sodola nell’Ala Napoleonica del gno “espressionista” che forse sonnecchiava dentro di lui da Museo Correr a San Marco. Di lui m’ era rimasto impres- sempre. Ed aggiunse: ”Ciò che più so un suo ritratto pubblicato su un numero speciale di amo é però la fotografia di FERRANIA e subito lo riconob- réportage alla maniera del granbi: folti capelli neri spettinati, non de Eugene Smith”. Lo ricordo ancora oggi dopo troppo alto, addosso una semplice maglietta a righe, direi un tanti anni uomo di grande sensibilità poetica e di amorevole po’ dimesso nell’aspetto. Se ne stava immobile con gli pietà verso i più deboli, gli occhi fissi davanti ai pannelli indifesi, i sofferenti, verso tutta che facevano da supporto alle l’Umanità schiacciata dal male grandi fotografie dei Maestri più che sommerge questo nostro mondo così ostile e avaro. celebrati. .... Addio dolce, caro amico, Lo salutai da dietro: ”Caro addio.... Giacomelli....” Giorgio Giacobbi Si voltò e per un attimo rima27 / 11 / 2000 se perplesso, poi con un dolce sorriso mi salutò per nome: “Ho ta senza timore, dell’Arte. Il patrimonio, di pensiero e iconografico, che Giacomelli ci lascia appare già ora di incommensurabile valore per la fotografia italiana e come tale da preservare e diffondere. Sappiamo che già esistono Gruppi e organismi che si son dati quest’incarico; spetta comunque a tutti, specialmente alle associazioni e ai gruppi amatoriali, ripercorrere la lezione di questo Maestro e trarne quelle riflessioni utili ad orientare il lavoro comune. Sarà questo, credo, il miglior modo per ricordarlo e onorarlo. Manfredo Manfroi. Ci permettiamo di intervenire, primo perché la lettera è "aperta", secondo perché avemmo un peso (in termini di voti) non indifferente nella scelta del Delegato Provinciale. Quelle dei delegati - regionali o provinciali che siano - sono cariche non molto ambìte, anzi piuttosto ingrate comportando spesso più oneri che onori; sarebbe opportuno, se già non fatto, fissare, anziché traguardi ambiziosi spesso irrealizzabili, degli obiettivi minimi ma assolutamente ineludibili sia da parte dei Delegati Regionali che Provinciali. A stabilirli, d’accordo con tutti, dovrebbe essere la FIAF la quale, alla luce dei risultati, dovrebbe altresì decidere se vale la pena o meno di tenere in piedi cariche con poco o nullo significato. Quanto meno, si risparmierebbero brutte figure ed equivoci in serie. ____________ Sherman, Helmut Newton e almeno altri venti padreterni della fotografia internazionale; ci fosse stato uno che si fosse preso la briga di rispondermi! Conclusi che probabilmente il difetto stava nell’impostazione della richiesta che peraltro non osai reiterare. Forse (sottolineo forse) la cosa funzionerebbe se messa in questo modo: “Caro......, stiamo costituendo a Bagnacavallo per conto di (Comune, Circolo, Associazione, altri enti) un Archivio fotografico nazionale; io, assieme a ....., siamo i curatori e ricercatori. Se ti può interessare ecc. ecc. Ti forniamo le più ampie garanzie circa l' utilizzo e la conservazione ecc. ecc. Eventualmente fammi sapere il costo delle tue immagini ecc. ecc. Ti ringrazio ecc. “. Talvolta nella vita é solo questione di sfumature...Hai visto mai!!! Manfredo Manfroi Gianni Bracci Efiap da Bagnacavallo (Ra) mi invia la seguente lettera in fotocopia: “Caro...Manfroi (il Manfroi è scritto a penna), ho intenzione di realizzare una fototeca con le fotografie dei migliori fotoamatori italiaLETTERE APERTE E ni, per cui ti sarei estremamente graLETTERE CHIUSE to se tu volessi inviarmi una delle tue Il Delegato FIAF per la Pro- foto che hanno ottenuto i maggiori vincia di Venezia Daniele Coco successi. Ringraziandoti anticipatamente ti esprime attraverso le colonne dello “Specchio della Memoria” invio i miei più cordiali saluti. Gianni Bracci “. (organo ufficiale del Circolo La Caro Gianni Bracci Efiap, Tangenziale) tutto il suo disagio per una serie di iniziative tempo fa ebbi la medesima idea mancate per quanto a suo tem- e spedii analoga missiva a: po concordate con il Delegato Eugene Smith, Henri Cartier Bresson, Nan Goldin, Cindy Regionale Roberto Bianchi. P.S. NON sono uno dei migliori fotoamatori italiani, credimi. NUOVA MOSTRA Siamo stati invitati dal Consiglio di Quartiere n° 1 a produrre una mostra per il prossimo Carnevale; nella serata del 22 dicembre scorso i soci presenti (ben 14) si son dati il tema “Venezia e l’acqua”. Si tratta di un argomento abbastanza facile per noi veneziani, sul quale non dovrebbero sussistere difficoltà di svolgimento; naturalmente per acqua intendiamo tutta la tipologia dell’acqua (salata, dolce, naturale, minerale, sorgiva, di fogna, trasudante, sfusa e in bottiglia, di fontana e di rubinetto, pubblica e privata, dalla terra e dal cielo e così via) purché - condizione essenziale - sia chiaro il rapporto (qualsiasi esso sia) con la città. Formato libero (purché non superiore al 30 x 40), così pure la scelta tra colore o bianco e nero (che però sarebbe meglio). Cari soci, quindi, dateci dentro perchè un mese e mezzo passa presto. Tutte le serate di gennaio (vedasi calendario) sono dedicate alla visione critica delle foto per la mostra. CAMPAGNA TESSERAMENTO FIAF E’ aperta la campagna per il rinnovo dell’iscrizione alla FIAF; tutti i soci che vogliono aderire o rinnovare il loro tesseramento, sono pregati di rivolgersi al Segretario del Circolo SERGIO MORO entro e non oltre il 19 gennaio p.v. MOSTRE Prosegue con un insperato successo di pubblico la nostra censite da Fausto Raschiatore - è stato selezionato con l’immagine “Nudo, studio” per il calendario 2001 del negozio Photomarket - è presente con “Rivisitazioni” nel sito Internet FIAF - è presente con “Nudo, studio” nel sito Internet di Gente di Fotografia OSPITE DEL MESE Il grande freddo (Inverno 1985 - Trieste) mostra “Venezia, frammenti della memoria” lungo i negozi e caffè delle Procuratie in Piazza S. Marco; si concluderà il 6 gennaio prossimo ma si spera di ripresentarla anche altrove. Con il titolo “NEOREALISMO” Nino Migliori presenta presso la galleria del terribile Keith De Lellis (quello che sta facendo razzìa di fondi fotografici nostrani...) al 47 E della 68a Strada a New York alcune fra le sue più famose immagini degli anni ’50. Ci manda il pregevole catalogo (grazie!) e l’invito per l’inaugurazione fissato per il 12 gennaio; noi saremmo anche tentati di andarci “remando, remando..” in gondola, come ci suggerisce, ma temiamo di non fare in tempo. Vorrà dire che le foto le porterà lui stesso in circolo, in una prossima occasione. AFFERMAZIONI DEI NOSTRI SOCI PIER GIORGIO BONASSIN - illustra il mese di luglio nella Fotoagenda di Gente di Fotografia - appare nel Fotoamatore di novembre con “Rivisitazioni” re- Il 26 gennaio sarà ospite della Gondola il Circolo FINCANTIERI di Trieste, uno dei più attivi e brillanti circoli italiani; sarà guidato da Fulvio Merlak e da altri soci che hanno riscosso anche di recente importanti affermazioni in campo nazionale; il circolo Fincantieri ci ricambia la visita che effettuammo a Trieste giusto due anni or sono. Il grande freddo (Inverno 1985 - Trieste) F O N D A Z I O N E CASSA DI RISPARMIO DI VENEZIA I SOCI DEL CIRCOLO FOTOGRAFICO LA GONDOLA SI RIUNISCONO OGNI VENERDI' ALLE ORE 21 PRESSO LA SEDE SOCIALE ALLA GIUDECCA - C/O CENTRO CIVICO RECAPITO POSTALE: P.O. BOX 120 - VENEZIA TEL. PRESIDENTE 0415237116 - SEGRETARIO 0415237286 ASPETTI DEL PAESAGGIO ISLANDESE queste immagini, che appaiono solo nella versione telematica del Notiziario, sono state scelte tra quella presentate nella serata del 15 dicembre 2000 dal socio Mario Mazziol