VALUTAZIONE COMPARATIVA per n. 1 posto di

Transcript

VALUTAZIONE COMPARATIVA per n. 1 posto di
VALUTAZIONE COMPARATIVA
per n. 1 posto di ricercatore universitario di ruolo per il settore scientifico-disciplinare di Storia
dell’Europa Orientale M-STO/03, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi
di Perugia (per le esigenze della sede di Terni) (bandita con D.R. n. 1019 del 29.04.2005, pubblicato
nella G.U. – IV serie speciale – n. 38 del 13.05.2005)
RELAZIONE RIASSUNTIVA
La Commissione nominata dal Rettore dell’Università degli Studi di Perugia con proprio
decreto n. 349 del 21.02.2006 pubblicato nella G.U. – IV serie speciale – n. 18 del 07.03.2006 e
composta da:
Prof. Armando Pitassio
Ordinario
Membro designato
Prof. Roberto Sinigaglia
Associato
Membro eletto
Dott. Lauro Grassi
Ricercatore universitario confermato
Membro eletto
si è riunita nella riunione preliminare venerdì 12 maggio 2006 alle ore 15,00 presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, via Festa del perdono, 7, e nelle successive
riunioni presso il Dipartimento di Scienze Storiche nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università
degli Studi di Perugia nei giorni 16 giugno 2006, 11, 12 e 21 dicembre 2006 per l’espletamento
della valutazione comparativa a n. 1 posto di ricercatore universitario di ruolo, settore scientificodisciplinare di Storia dell’Europa Orientale M-STO/03, presso la Facoltà di Scienze Politiche
dell’Università degli Studi di Perugia (per le esigenze della sede di Terni) (bandita con D.R. n. 1019
del 29.04.2005, pubblicato nella G.U. – IV serie speciale – n. 38 del 13.05.2005).
Nel corso della prima riunione la Commissione ha preso atto che nessuno dei Commissari è
stato ricusato nel termine previsto dall’art. 3 – comma 16 – del D.P.R. 117/2000.
La Commissione, presa conoscenza delle disposizioni di legge e regolamenti concernenti
l’espletamento delle valutazioni comparative, ha individuato il presidente nella persona del prof.
Armando Pitassio ed il segretario nella persona del dott. Lauro Grassi.
La Commissione ha deliberato i criteri di valutazione di cui all’Allegato 1 del Verbale 1.
Il prof. Armando Pitassio ha quindi comunicato agli altri Commissari l’elenco ufficiale dei
candidati, trasmessogli in qualità di membro designato dagli uffici. Li ha informati altresì della
pervenuta rinuncia di tre candidati (Alberto Basciani, Giacomo Brucciani, Bojan Mitrović) come da
allegati 4, 5 e 6 al verbale 1.
I Commissari hanno dichiarato allora di non essere in rapporto di parentela o affinità sino al
IV grado incluso tra di loro né con i candidati, e che non sussistono le cause di astensione di cui agli
artt. 51 e 52 del c.p.c.
La Commissione ha stabilito il seguente calendario per la valutazione del curriculum e dei
titoli e per lo svolgimento delle prove:
- apertura dei plichi presentati dai candidati e valutazione dei titoli, delle pubblicazioni
scientifiche e del curriculum complessivo degli stessi
16 giugno 2006
- prima prova scritta:
27 luglio 2006
- seconda prova scritta
28 luglio 2006
- prova orale
31 agosto 2006
La seduta per la valutazione del curriculum, dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche è stata
effettuata come da calendario il 16 giugno 2006.
La Commissione, accertato che i criteri generali fissati nella precedente riunione sono stati resi
pubblici per più di sette giorni, ha iniziato la verifica dei nomi dei candidati e ha constatato che
sono pervenute le rinunce di altri tre candidati (Stefano Bottoni, Andrea Carteny e Daniel Pommier
Vincelli), nonché l’esclusione di un candidato per vizi procedurali nella presentazione della
domanda (Miloš Jačov), come indicato nel verbale n. 2. Rinunce e lettera di esclusione sono
allegate allo stesso verbale.
Si è proceduto quindi all’apertura di tutti i plichi inviati dai candidati all’Università di Perugia.
Nessun candidato ha presentato un numero di pubblicazioni superiore a quello stabilito dal bando,
che era di cinque.
La Commissione ha provveduto quindi a verificare per ciascun candidato l’ammissibilità alla
valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche presentati, ai sensi dell’art. 3 del bando. Tutti
i titoli e le pubblicazioni sono stati ritenuti ammissibili, fatta eccezione per il breve saggio del dott.
Francesco Randazzo, The Versailles Treaty and an Indipendent Caucasus: Deceit or
Misinterpretation? con Ilaria Maria Sale, in Nationalisms, Identities, European Enlargement, a cura
di A. Carteny e G. Motta, Accent, Cluj, 2004, pp. 15-22: la Commissione non è stato in grado di
determinare quale fosse l’apporto di Francesco Randazzo e quindi la pubblicazione non è stata
ammessa alla valutazione comparativa (Verbale 2 e Allegato A allo stesso verbale).
La Commissione ha constatato che oltre al dott. Francesco Randazzo, che ha presentato il
lavoro citato sopra in collaborazione con Ilaria Maria Sale non ammesso alla valutazione, anche la
dott. Emanuela Costantini ha esibito una lavoro frutto di una collaborazione: il suo saggio
L’attribuzione dell’identità nazionale come arma politica : un confronto tra le esperienze storiche
italiana e romena, “Romània orientale”, Bagatto Libri, n. XVIII, 2005, è infatti frutto di un lavoro
comune con il Presidente della Commissione, prof. Armando Pitassio: questi ha consegnato una
dichiarazione sul contributo scientifico proprio e su quello della candidata nel lavoro effettuato.
Tale dichiarazione è stata allegata al verbale n. 2 (Allegato B).
La Commissione ha iniziato quindi la valutazione del curriculum, dei titoli e delle
pubblicazioni scientifiche presentati dai candidati.
Per ciascun candidato sono stati formulati i giudizi individuali e collegiali sul curriculum,
sui titoli e sulle pubblicazioni scientifiche riportati nell’Allegato 1 al verbale 2.
Le date delle prove scritte e orale hanno subito in seguito un doppio slittamento dovuto in un
primo momento a ragioni di salute del Presidente della Commissione, prof. Armando Pitassio, come
da documentazione allegata, e - successivamente - a ragioni di salute del Dott. Lauro Grassi (come
da certificato medico inviato al Responsabile dell’Ufficio Concorsi dell’Università degli Studi di
Perugia) e a un gravissimo lutto familiare che ha colpito lo stesso Commissario.
In definitiva le prove scritte hanno avuto svolgimento nei giorni 11 e 12 dicembre e la prova
orale il 21 dicembre.
Il giorno 11 dicembre 2006 si riunisce la Commissione per lo svolgimento della prima prova
scritta presso il Dipartimento di Scienze Storiche nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università
degli Studi di Perugia. La Commissione prende atto che è stata trasmessa dall’Ufficio Concorsi in
data 29 novembre c. a. la rinuncia del candidato Fabio Grassi (viene allegata al verbale la richiesta
di rinuncia trasmessa dagli uffici).
Per la prima prova scritta sono risultati presenti i seguenti candidati:
1. Costantini Emanuela
omissis
2. Pubblici Lorenzo
omissis
3. Randazzo Francesco
omissis
E’ risultato estratto il tema La questione delle nazionalità in uno degli imperi multinazionali
dell’Europa centro-orientale dalla seconda metà dell’Ottocento allo scoppio della Prima
Guerra Mondiale.
Per la seconda prova scritta, svoltasi il giorno 12 dicembre 2006 presso il Dipartimento di
Scienze Storiche nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia sono
risultati presenti i seguenti candidati:
1. Costantini Emanuela
omissis
2. Pubblici Lorenzo
omissis
3. Randazzo Francesco
omissis
E’ risultato estratto il tema Sulla base di autorevoli opere storiografiche, il candidato
ricostruisca l’evoluzione politico-sociale della Russia dal 1905 allo scoppio della Prima Guerra
Mondiale.
Per ciascun candidato sono stati formulati i giudizi individuali e collegiali sulle prove scritte
riportati nell’Allegato 1 al Verbale 5.
Si sono presentati alla prova orale, svoltasi il giorno 21 dicembre i seguenti candidati:
1. Costantini Emanuela
omissis
2. Pubblici Lorenzo
omissis
3. Randazzo Francesco
omissis
Per ciascun candidato sono stati formulati i giudizi individuali e collegiali sulla prova orale
riportati nell’Allegato 1 al Verbale 6.
Dopo ampia discussione la Commissione ha formulato i giudizi complessivi finali su ciascun
candidato riportati nell’Allegato 2 al Verbale 6.
La Commissione ha proceduto quindi alla valutazione comparativa dei candidati in conformità
ai criteri di massima prestabiliti, come riportato nell’Allegato 3 al Verbale 6.
Infine, ai sensi di quanto disposto dall’art. 4 – comma 13 – del D.P.R. 117/2000, con deliberazione
assunta a maggioranza, con il voto contrario del Commissario prof Armando Pitassio, la
Commissione ha indicato vincitore della valutazione comparativa per n. 1 posto di ricercatore
universitario di ruolo, settore scientifico-disciplinare di Storia dell’Europa Orientale M-STO/03,
presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia (per le esigenze della
sede di Terni) il dott. Francesco Randazzo omissis
La Commissione ha proceduto, quindi, alla stesura della presente relazione riassuntiva dei lavori
svolti.
Al termine delle operazioni concorsuali la Commissione incarica il suo Presidente di trasmettere
al Magnifico Rettore ed al Responsabile del procedimento la presente relazione, unitamente ai
verbali e agli atti della valutazione comparativa, per gli adempimenti successivi.
Alle ore 20.00 termina la seduta.
Fatto, letto, approvato e sottoscritto seduta stante.
Perugia, 21 dicembre 2006
LA COMMISSIONE:
Prof. ARMANDO PITASSIO
Prof. ROBERTO SINIGAGLIA
Dott. LAURO GRASSI
Presidente
Membro
Segretario
ESTRATTO ALLEGATO 1 al verbale n. 2
Giudizi individuali dei Commissari
sul curriculum complessivo, i titoli e le pubblicazioni scientifiche dei candidati
EMANUELA COSTANTINI
Profilo del candidato
Laureata in Scienze politiche presso l’Università degli studi di Perugia il 30 giugno 1999 con voti
110 su 110 e lode, ha usufruito, durante il terzo anno del dottorato di ricerca in Storia politica
dell’età contemporanea (sec. XIX e XX) presso l’Università degli studi di Bologna, di una borsa di
studio trimestrale Socrates/Erasmus presso l’Università di Bucarest nell’anno accademico 20022003. Ha inoltre conseguito il titolo di dottore di ricerca il 27 aprile 2004.
Ha pure ottenuto un attestato di qualifica professionale come esperto in diritto, economia e politiche
comunitarie presso il SEU - Servizio Europa in data 9 novembre 2201.
Ha collaborato alla ricerca Cofin 2003 grazie a una borsa post-laurea.
Possiede un Avanced English Certificate
Giudizio del Commissario Prof. Armando Pitassio
La dott. Costantini dimostra un forte interesse per la ricerca che è perseguita attraverso gli anni ed è
attestata dal conseguimento dei suoi titoli, delle sue pubblicazioni,e dalla partecipazione ai progetti
di ricerca.
Originalità e innovatività della produzione scientifica e rigore metodologico
Nell’articolo Mihail Sebastian: un amico ebreo di Mircea Eliade… vengono ripercorse le tappe del
rapporto tra il noto storico delle religioni Mircea Eliade e Mihail Sebastian, meno conosciuto
romanziere e drammaturgo romeno di origine ebraica, coetaneo e amico di Eliade. L’articolo
utilizza da una parte il diario di Sebastian, dall’altra gli articoli di Eliade degli anni Trenta per
ricostruire l’evoluzione del rapporto tra i due giovani intellettuali, mettendo in luce come l’iniziale
profonda amicizia sia divenuta ostilità parallelamente all’avvicinamento di Eliade alla Guardia di
Ferro di Codreanu. In precedenza la dott. Costantini aveva pubblicato un ampio contributo
interessante dal titolo L’irrazionalismo filosofico e il nazionalismo rumeno: il caso di Nae Ionescu
in L’intreccio perverso. Costruzione di identità nazionali e nazionalismi xenofobi nell’Europa Sudorientale, a cura di A. Pitassio, Morlacchi, Perugia, 2001, che è poi in larga parte confluito nella
monografia Nae Ionescu, Mircea Eliade Emil Cioran. Antiliberalismo nazionalista alla periferia di
Europa. Morlacchi , Perugia 2005: essa tratta della formazione di una cultura nazionalista e
antisemita in Romania tra le due guerre, Perugia, La Costantini parte dal dibattito in corso nella
storiografia romena e occidentale sul fenomeno del nazionalismo e dell’antisemitismo romeno
interbellico e, utilizzando ampiamente, le fonti primarie (dalle opere dei rappresentanti intellettuali
di maggiore spicco alla pubblicistica del tempo fino alle fonti archivistiche), nonché la conoscenza
della storia della cultura filosofica e politica europea del tempo, dimostra come, fatti salvi gli aspetti
peculiari romeni, quanto avvenne in Romania tra le due guerre rispondesse pienamente ad una crisi
generale della cultura europea liberale e razionalista.
Sul tema della Chiesa ortodossa, nei suoi rapporti con lo Stato e la società la Costantini pubblica la
recensione al libro della Kalkandjeva sulla Chiesa Ortodossa bulgara durante il regime comunista:
questo dimostra come l’attenzione di Costantini sia rivolto all’area balcanica del suo complesso.
Ma è evidentemente il tema del nazionalismo e del nation-bulding romeno che rimane al centro
dell’attenzione della Costantini, come appare dall’articolo (in collaborazione con Pitassio)
L’attribuzione… , dove viene adottata un’ottica comparativa riguardo al dibattito sull’identità
nazionale in due paesi tradizionalmente considerati parte l’uno dell’Europa “occidentale” (l’Italia),
l’altro dell’Europa “orientale” (la Romania). Si propone una chiave di lettura in parte alternativa a
quella classica, cercando di dimostrare come l’interpretazione recentemente proposta per l’Italia di
un’identità nazionale vissuta in modo conflittuale (cfr. il recente saggio “Due nazioni”, il Mulino,
2004) sia applicabile anche al caso romeno.
La produzione della dott.ssa Costantini appare fornire un contributo particolarmente
interessante e innovativo sui temi trattati proprio perché li affronta partendo dalla conoscenza
approfondita del dibattito storiografico in corso, nel quale si inserisce con le sue ricerche e le sue
ricostruzioni che da queste nascono.
Complessivamente l’attività della dott.ssa Costantini appare orientata allo studio dell’area sud-est
europea nei secoli XIX e XX ed è quindi coerente con le discipline del settore M-STO/03.
Nel lavoro in collaborazione L’attribuzione… con Armando Pitassio. Il suo contributo riguarda
la seconda parte dell’articolo dedicata al periodo interbellico e comunista; esso è quindi
chiaramente individuabile.
L’articolo su Mircea Eliade… compare in “Intersezioni”, rivista edita da Il Mulino, di rilevante
circolazione scientifica. La monografia su Nae Ionescu… è pubblicata da una casa editrice locale,
ma appare segnalato da recensioni e schede su organi di informazione nazionale (“Corriere della
sera”, “Internazionale”, “Il Foglio”, ecc.) ed è stata apprezzata da insigni studiosi del settore (K.
Hitchins, A. F. Platon), nonché oggetto di una presentazione pubblica nell’ambito di Umbrialibri,
da parte del Prof. Fulvio Salimbeni.
La continuità della produzione scientifica della Dott.ssa Costantini è attestata dalla regolare
comparsa delle sue pubblicazioni.
Giudizio del Commissario: prof. Roberto Sinigaglia
Buona ricostruzione storica della Romania tra la prima e la seconda guerra mondiale. La candidata
rivela capacità di ricerca e maturità nelle valutazioni.
Giudizio del Commissario: dott. Lauro Grassi
Centrate su alcuni rilevanti momenti e protagonisti delle vicende culturali e politiche della Romania
tra le due guerre mondiali, le sue pubblicazioni attestano una buona attitudine alla ricerca storica –
pur non utilizzando appieno la storiografia in argomento e non approfondendo, talora, il contesto
generale romeno. Va inoltre evidenziato quanto segue relativamente al volume Nae Ionescu…:
- p. 29: la Romania si costituisce come regno nel 1881, e non nel 1878;
- p. 89: Carol II era figlio (e non nipote) di Ferdinando I;
- p. 95: nell’agosto 1930 N. Ionescu entrò a far parte della cosiddetta camarilla reale, cioè del
gruppo di potere di Carol II e della sua amante Elena Lupescu. Nel testo tuttavia si parla di
una inesistente Camera regia: non si tratta di un errore di stampa, come è confermato dal
titolo del paragrafo 3.2 del cap. III: nel quale la camarilla (altra grave inesattezza) è
identificata con un mai esistito “consiglio del re”;
- p. 96: appare quanto meno discutibile l’affermazione che, nel 1932, “il nazismo si stava
affermando in Europa”;
-
p. 102: la città dobrugiana di Cernavoda è collocata in Bucovina;
p. 110: inesplicabilmente, invece di riferirsi all’esperienza indiana di Mircea Eliade, si fa
riferimento alla “sua esperienza in Medio Oriente” (mai avvenuta);
- p. 165: la “caduta” di Vasile Marin e Ion Mota è, evidentemente, la morte in combattimento
dei due capi legionari romeni sul fronte spagnolo, dove si erano recati per combattere a
fianco delle forze nazionaliste di Franco.
- p. 180: il generale Antonescu non fu mai in “antagonismo con Codreanu”, anzi ! Nella
primavera 1938 egli si presentò come teste a favore del capo legionario – e ciò fu all’origine
del definito inasprimento delle sue relazioni col sovrano romeno;
- p. 181: il periodico “Glasul Stramosesc” era espressione dei gruppi legionari della città
transilvana di Sibiu. Il “giornale ufficiale” dei legionari fu invece, nel periodo settembre
1940 – dicembre 1941, il quotidiano bucarestino “Buna Vestire”;
- p. 183: Horia Sima, durante il cosiddetto Stato nazional-legionario, non fu primo ministro,
bensì vice primo ministro. Primo ministro fu, sino al 23 agosto 1944, il prof. Mihai
Antonescu.
Si potrebbero fare molte altre osservazioni relative alla traduzione di espressioni o titoli di opere
e di riviste romene. Ne basti una. A p. 100 il surrealismo è reso col termine “soprarealismo”,
cioè con un calco linguistico non rinvenibile in alcun dizionario romeno-italiano-romeno.
Quanto al saggio dedicato a M. Sebastian, si segnala che a p. 405 nota 12 l’incorporazione della
Bessarabia nello Stato romeno, avvenuta nell’ultimo scorcio della Grande Guerra, viene
attribuita a una decisione delle Potenze alleate sancita dal trattato di Trianon (4 giugno 1920),
che riguardava però le cessioni territoriali cui fu soggetta l’Ungheria postbellica. A p. 420, poi,
si accenna alla “Guardia di Ferro guidata dal maresciallo Antonescu”, commettendo così un
duplice errore: A) il generale Antonescu non fu mai a capo del movimento fondato da
Codreanu; B) Antonescu diventò maresciallo solo nell’estate 1941, vale a dire dopo la
liquidazione della ribellione legionaria (gennaio 1941) e l’inizio della guerra all’Est a fianco
della Germania nazista (giugno 1941).
Giudizio collegiale della Commissione
sul curriculum, i titoli e le pubblicazioni scientifiche del candidato
La Commissione all’unanimità riconosce alla dott.ssa Costantini una buona attitudine alla ricerca.
Tuttavia mentre il commissario Armando Pitassio ritiene che essa abbia fornito un contributo
particolarmente interessante e innovativo ai temi trattati, il commissario Lauro Grassi sottolinea la
dipendenza (il più delle volte non palesata) da lavori di storici francesi e romeni, cui si affianca una
conoscenza non sempre accurata delle vicende romene tra le due guerre mondiali, come si evince
dalle puntuali osservazioni da lui mosse a vari punti del testo principale presentato dalla candidata.
---------------------------------------------------------------------.
OMISSIS
LORENZO PUBBLICI
Laureatosi in Storia medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia all’Università di Firenze nel
2001, dottore di ricerca in Storia medievale presso la stessa Università (2005), ha ottenuto borse di
studio presso la Summer School of Religions di San Gimignano, la Mgu di Mosca; è membro della
Biblioteca storica di Mosca nonché collaboratore di reti medievali e del SISMEL.
Ha partecipato ad alcuni convegni medievistici come relatore e dal 2002 è collaboratore presso la
cattedra di Storia dell’Europa Orientale della facoltà di Lettere dell’Università di Firenze (prof.
Renato Risaliti).
Giudizio del Commissario: prof. Armando Pitassio
Originalità e innovatività della produzione scientifica e rigore metodologico
La costruzione di un popolo: alcune considerazioni su Timujin e l’unificazione turco-mongola
pubblicato da “Quaderni del MAes”, VII/2004, pp. 3-33. è una discreta sintesi di quanto è stato
scritto dalla storiografia in lingua italiana, francese, inglese e russa sulla formazione da una pluralità
di raggruppamenti tribali di un’unica comunità etnica mongola.
Sull’argomento del nomadismo nell’Asia centrale e nelle terre russe Pubblici ritorna anche con una
recensione al libro di P. B. Golden, Nomads and their Neighbours in the Russian Steppe. Turks,
Khazars and Qupchaqs, pubblicata in ”Archivio Storico Italiano”, 2005, gennaio-marzo, pp. 162165. Del resto anche nella breve scheda dedicata a Boris Moeesevič Pudalov, Načal’nyi period
drevnejšix russkix grodov srednego povolžja (XII-pervaja tret’ XIII v.), “Archivio Storico Italiano”,
2005, aprile-giugno, pp. 413-415 Pubblici dimostra ancora una volta come la sua attenzione sia
rivolta soprattutto alla civiltà nomade, poiché le città di cui Pudalov si occupa sono proprio quelle
della Rus’ orientale più direttamente a contatto con il mondo del nomadismo.
Uno studio parzialmente ispirato diversamente è quello condotto sulle carte dell’ASVenezia teso a
ricostruire la storia della colonia veneziana di Tana sul mar di Azov, Venezia e il Mar d’Azov:
alcune considerazioni sulla tana nel XIV secolo, “Archivio Storico Italiano”, 2005, lugliosettembre, pp. 435-483: anche qui comunque compare ancora una volta sullo sfondo quella civiltà
mongola che pare al centro degli interessi di Pubblici. L’analisi dei documenti veneziani è condotta
sulla base di una buona conoscenza della letteratura storica sull’argomento. La minuziosità della
ricostruzione non sempre giova al quadro di insieme, ma questo non toglie trattarsi di un lavoro nel
complesso ben condotto. Alcune notizie di Pistoiesi sul Mar d’Azov nel XIV secolo, “Bullettino
Storico Pistoiese”, CVII, (terza serie,XL), pp. 51-63: appare affine allo studio precedente.
I titoli presentati da Pubblici testimoniano un attento interesse alla produzione storiografica
sulla storia della civiltà nomade dell’Asia centrale in quanto tale e nelle sue relazioni con il
mondo russo e delle colonie italiane nel Mar Nero: inoltre a proposito di questo ultimo
argomento giova ricordare come Pubblici sappia coniugare l’analisi delle fonti archivistiche con
un aggiornamento costante della conoscenza della letteratura storica.
Pubblici non presenta lavori in collaborazione.
Complessivamente l’attività di Pubblici appare ben orientata in direzione dello studio della
civiltà nomade dell’Asia centrale e di riflesso vengono toccati alcuni particolari aspetti della
storia russa medievale.
Alcuni dei saggi e delle recensioni presentati da Pubblici sono stati pubblicati in collane, come
quella dei Quaderni del MAes, o in riviste, come l’Archivio Storico Italiano, di sicura rilevanza
scientifica.
La produzione scientifica del Dott. Pubblici copre un giro di pochi anni e quindi sfugge ad un
esame sulla sua continuità. Appare comunque aggiornata con quello che è il dibattito
storiografico sull’epoca tardo-medievale ed in particolare sulla civiltà della steppa.
Giudizio del Commissario: prof. Roberto Sinigaglia
Lorenzo Pubblici è storico del Medio-Evo e in particolare dei rapporti intercorsi tra mondo slavo e
Occidente europeo nel periodo delle invasioni turco-mongole. Studia inoltre i processi di
formazione degli Stati nelle società nomadi dell’Asia centro-occidentale.
La sua produzione storica denota conoscenza storica e capacità critiche nella ricerca.
Giudizio del Commissario: dott. Lauro Grassi
Ben documentate e denotanti una buona conoscenza sia delle tematiche, sia della storiografia
relative allo spazio euro-asiatico nel Basso Medioevo, le sue pubblicazioni mostrano serietà di
ricerca e di approccio storico-critico.
Giudizio collegiale della Commissione
sul curriculum, i titoli e le pubblicazioni scientifiche del candidato
La Commissione, all’unanimità, osserva che il dott. Pubblici ha una grande capacità di coniugare
l’analisi delle fonti archivistiche con un aggiornamento costante alla storiografia inerente agli
argomenti da lui trattati.
FRANCESCO RANDAZZO
Profilo del candidato
Laureatosi in Lingue e Letterature straniere presso la Facoltà di Lingue e letteratura straniera
dell’Università “la Sapienza” di Roma (1995) con voti 107/110, ha conseguito, nel 2004, il titolo di
dottore di ricerca in “Cultura, storia e relazioni internazionali nell’area del Pacifico” presso la
suddetta università. Dal 1998 al 2005 svolge attività di collaborazione e ricerca presso la cattedra di
Storia dell’Europa orientale della Facoltà di Lettere e Filosofia del predetto Ateneo (prof. Antonello
Biagini), partecipando ad alcuni progetti di ricerca, relativi all’Europa centro-orientale, tra i quali
quello finanziato dal COFIN 2005 “Alle origine del sistema degli Stati nazionali nell’Europa
centro-orientale: la prima guerra mondiale e la pace di Versailles”.
Precedentemente, nel 1992 e nel 1993, ha insegnato lingua italiana presso un istituto scolastico di
Mosca. Dal 1998 al 2005 è stato più volte relatore in seminari tenuti presso atenei italiani e
stranieri. Dal 2003 collabora con l’Istituto di Studi storici dell’Accademia delle scienze di Mosca
(Ran). Dal 2004 collabora con la cattedra di Storia dell’Europa orientale dell’Istituto di studi
orientali di Napoli (prof. Lapo Sestan). Nell’anno accademico 2004-2005 è docente a contratto
presso “La Sapienza” di Roma. Coordina il progetto Tempus: East-West: Development of
University Curricula: Integration and Regionalism”, in collaborazione con l’Università Herzen di
San Pietroburgo e altri atenei europei.
Giudizio del Commissario: prof. Armando Pitassio
Originalità e innovatività della produzione scientifica e rigore metodologico
Francesco Randazzo presenta una monografia dal titolo Alle origini dello Stato sovietico.Missioni
militari e corpi di spedizione italiani nella Russia controrivoluzionaria (1917-1921), Stato
Maggiore dell’Esercito, Roma 2005, pp.170 (di queste oltre 50 costituite da titoli, appendici, indici),
la curatela di un volume collettaneo e quattro articoli, di cui uno in collaborazione, per complessive
43 pagine: Due statisti a confronto: Pëtr Stolypin a Michajl Gorbačëv ovvero riformismo
economico e ‘controrivoluzione’ politica nella Russia del XX secolo in Eredità del XX secolo e
questioni di politica internazionale acura di A. Cenderello, Periferia; Mosca-Bucarest. Relazioni
politiche e processi di transizioni negli anni Novanta del XX secolo, a cura di F. Randazzo,
Periferia; The Versailles Treaty and an Indipendent Caucasus: Deceit or Misinterpretation? Con
Ilaria Maria Sale, in Nationalisms, Identities, European Enlargement, a cura di A. Carteny e G.
Motta, Accent, Cluj; Eurasia and Euro-Asia. The New Europe and the Russian Unpredictable, in A
New Continent Called Europe, a cura di A. Carteny, Accent, Cluj, 2005
La monografia Alle origini dello Stato sovietico…si basa sulle fonti archivistiche dell’Ufficio
Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito di Roma, e vorrebbe porsi nella scia dei lavori condotti a
suo tempo da A.Biagini. Il saggio si presenta redatto in maniera frettolosa, ricco di contraddizioni
interne (ad esempio, a p. 61 Randazzo scrive a proposito delle diverse spedizioni italiane in Russia
che “gli unici reparti che saranno impegnati in scontri con le truppe bolsceviche sono quelli di
Fassini-Camossi [in Siberia]”, ma a distanza di poco più di venti pagine si diffonde sui
combattimenti che impegnarono il contingente italiano nella zona di Murmansk, pp. 85-86), di gravi
imprecisioni nell’esposizione degli avvenimenti (ad esempio, Randazzo scrive di “continui tentativi
di putsch dei bolscevichi” tra il febbraio e l’ottobre 1917, p. 40, difficilmente dimostrabili), di un
appiattimento sulle fonti che raramente appaiono interpretate (Randazzo scrive nelle conclusioni
dell’acutezza delle analisi fatte dagli ufficiali italiani, p. 121, dopo avere riassunto e in parte
riportato senza una riga di commento le previsioni del generale Achille Bassignano sulla sicura
vittoria dei Bianchi, e la certezza dello stesso sulla popolarità di Denikin più che dubbia, pp. 101102, oppure quelle del tenente colonnello Melchiade Gabba, sicuro che il ritiro dell’impegno
italiano dal Caucaso avrebbe lasciato padrona della zona …l’Inghilterra).
I frequenti errori di sintassi denotano una scarsa familiarità con la lingua italiana scritta: si veda a
p.15 il periodo Ignorata…economici, dove Randazzo in un turbine di incisi perde soggetto e
organizzazione del periodo stesso, oppure a pp. 51-52, dove Randazzo si avventura in un periodo di
più di trenta righe aggrovigliandosi nei soggetti e nei predicati (nella Russia europea vi è un
Governo bolscevico che comprende..; un governo provvisorio per il nord della Russia…; un
governo finlandese, costituitosi subito dopo la proclamazione della propria indipendenza…è
riuscito a migliorare in breve tempo…) oppure ancora a p. 109, dove ad un soggetto plurale si
accompagna un predicato singolare (Le speranze…si evince…) Talvolta lo scarso controllo della
lingua fa scrivere a Randazzo quello che si presume essere l’opposto di quello che pensa: così
succede che dal suo scritto sembrerebbe che il governo Kerenskij sia stato indebolito dalla
nazionalizzazione delle banche e delle terre, mentre con ogni probabilità Randazzo pensava che
quel governo fosse indebolito dalla propaganda bolscevica a favore della nazionalizzazione di
banche e terre. Purtroppo questa scarsa padronanza della lingua fa capolino anche nei due articoli in
italiano (si veda in Mosca-Bucarest…, pp.134-135: I rapporti tra la Romania e la nuova
Federazione russa …possono essere riassunti in rapporti economico-finanziari (tesi
all’identificazione di scambi commerciali in cui si identificano gli interessi delle holding russe per
il ruolo geo-strategico dei Balcani ponte delle rotte mediterranee), politico-istituzionali (i
vertici…) e di natura conflittuale etnico-territoriale… ecc. oppure all’uso di termini in modo errato
(es. isolazionismo al posto di isolamento ecc.).
Sorprendono poi le lacune nella conoscenza della bibliografia di riferimento: appare difficile
parlare della emigrazione russa in Italia prima e dopo la rivoluzione e di Zabughin in particolare
senza fare riferimento agli studi di Antonello Venturi e di Angelo Tamborra; non è pensabile
affrontare lo studio di una missione militare nel Caucaso senza una conoscenza preliminare della
letteratura storica su quei paesi. Si rischia così di non comprendere il contesto in cui si collocano gli
avvenimenti. Randazzo alla fine del suo saggio Alle origini…propone degli Orientamenti
bibliografici, ma pare che essi siano utilizzati solo in parte e nell’introduzione del lavoro, per non
parlare poi di quelli che mancano del tutto. Certamente questo non può essere frutto di una
pubblicazione affrettata, ma di carenze di base nell’impianto generale della ricerca.
Frutto sicuramente della fretta invece sono gli innumerevoli refusi che si trovano nel saggio Alle
origini…e sui quali è meglio stendere un velo pietoso.
Le carenze di base nell’impianto generale della ricerca ricompaiono con evidenza nell’articolo che
si presenta con maggiori pretese di lavoro storico, Due statisti a confronto…e che poi altro non è se
non una parafrasi di un articolo di V. G. Sirotkin, Stolypin i Gorbacev: dve reformy “sverchu”,
pubblicato nel 1991 in “Nedelia”, 19. Nella Russia post-sovietica alcuni pubblicisti e politologi
russi ( Sirotkin) e non russi (es. Hélène Carrère d’Encausse) nel loro appoggio ad una linea di
riforme improntata al liberismo sostengono strumentalmente un parallelo tra Gorbacev e Stolypin.
Del carattere strumentale di questa impostazione poco documentata storicamente e molto ideologica
Randazzo non si accorge per nulla e dimostra anche qui la sua subalternità al testo da cui parte
(Sirotkin): così non rileva neppure che il tentativo riformatore di Stolypin è successivo ad un moto
rivoluzionario assolutamente inesistente nel periodo precedente all’azione riformatrice di Gorbacev,
sicché tanto quest’ultimo cercava seppur timidamente un sostegno di massa, quanto il primo
aborriva le masse. Eppure Randazzo appare così ingenuamente innamorato del parallelo tra i due
uomini di governo da sostenere persino che come le riforme di Gorbacev hanno determinato la crisi
finale del regime comunista (tesi largamente condivisa tra storici e pubblicisti) , così quelle di
Stolypin sono state la causa del crollo del regime zarista. Una tesi molto originale e ambiziosa che
avrebbe per lo meno bisogno di una larga documentazione di prova, che non c’è,
Il breve articolo di otto pagine The Versailles Treaty…dedicato alla missione italiana nel Caucaso
risulta frutto di una collaborazione di Randazzo con Ilaria Maria Sale. La brevità dell’articolo rende
del tutto difficile l’attribuzione di una parte distinta a Randazzo. Manca un’interpretazione
approfondita dei documenti oggetto dell’indagine, poiché la storiografia inerente all’argomento è
sconosciuta. Queste pagine risultano poi rifuse in larga parte nel saggio Alle origini dello Stato
sovietico…, mantenendo gli stessi difetti.
Sono di carattere più politologico gli altri due articoli, tesi a illustrare i rapporti tra Mosca e
Bucarest negli anni Novanta e quelli tra Russia e Unione Europea. In genere si tratta di osservazioni
sparse, mal collegate tra loro, con scarso riferimento al dibattito in corso sui problemi della
transizione. Domina la genericità e frequenti sono gli errori macroscopici: vi si scrive infatti di
processi di modernizzazione nella Praga degli anni Ottanta (Mosca-Bucarest…, p.130), di
isolazionismo romeno negli anni Novanta, senza specificare in che cosa consistesse questo
isolazionismo (ivi, p. 129), di mancanza di pluralità politica all’Est dopo il 1989 (ivi, p. 133), per
arrivare infine a sostenere che il sistema produttivo dell’economia sovietica si è retto per decenni su
un sottile equilibrio finanziario facilmente influenzabile dalla crisi di uno qualsiasi degli Stati
appartenenti al blocco…( ivi, p.133). Tesi certo innovativa, ma che avrebbe bisogno di un sostegno
documentario o per lo meno di argomentazioni e non solo di affermazioni.
In conclusione gli studi presentati dal Dott. Francesco Randazzo non presentano caratteri di
originalità, non risultano innovativi sul piano della produzione scientifica e si dimostrano poco
rigorosi sul piano metodologico, nonché spesso anche sul piano linguistico
Il Dott. Randazzo presenta un solo breve lavoro di 8 pagine in collaborazione con Ilaria Maria
Sale: è assolutamente impossibile distinguere l’apporto fornito dai singoli autori.
Tre dei lavori presentati dal Dott. Randazzo testimoniano la congruenza dell’attività del
candidato con le discipline del settore M-STO/03; altri due risultano essere di carattere
politologico, ma pur sempre compatibili con tematiche interdisciplinari che comprendano le
stesse discipline.
Le pubblicazioni della casa editrice “Periferia”, in cui si collocano due degli articoli del Dott.
Randazzo, hanno scarsissima, per non dire nulla, circolazione nella comunità scientifica, né in
Italia, né tanto meno all’estero; quelle della casa editrice romena “Accent” di Cluj non possono
assolutamente competere con quelle di altre case editrici romene, quali tanto per citarne alcune
“Humanitas”, “Nemira”, “Albatros”, tutte di Bucarest, ma anche “Dacia” o “Atlas Clusium”,
proprio di Cluj, o “Ex Ponto” di Costanza. Le pubblicazioni dell’Ufficio Storico dello Stato
Maggiore dell’Esercito hanno una circolazione fortemente limitata.
La produzione scientifica del Dott. Randazzo copre un giro di pochi anni e quindi sfugge ad un
esame sulla sua continuità. Appare comunque poco in sintonia con quella che è l’evoluzione
delle conoscenze nello specifico settore scientifico-disciplinare alla luce anche della bibliografia
cui fa riferimento nei suoi lavori.
Giudizio del Commissario: prof. Roberto Sinigaglia
Le sue pubblicazioni denotano buona frequentazione di archivi, un vasto spettro di interessi
maturità nelle valutazioni storiche.
Giudizio del Commissario: dott. Lauro Grassi
Risultato di ricerche ben documentate (in particolare a livello d’archivio), le sue pubblicazioni
rivelano buona conoscenza della storiografia in argomento, varietà di temi e maturità di giudizio
storico-critico. Il dott. Randazzo ha inoltre partecipato, nel periodo 2001-2005, con relazioni o
comunicazioni, a numerosi convegni riguardanti in particolare l’area Sud-est europea e russa.
Inoltre, collaborando all’attività e alle iniziative di una prestigiosa istituzione straniera (il RAN di
Mosca), ha mostrato un costante impegno nella collaborazione scientifica bilaterale.
Giudizio collegiale della Commissione
sul curriculum, i titoli e le pubblicazioni scientifiche del candidato
La commissione ritiene che il dott. Randazzo abbia dimostrato, nella sua pur non ampia produzione
scientifica, indubbie capacità di ricerca e padronanza sostanziale della storiografia relativa ai diversi
argoment da lui affrontati. Al giudizio non si associa il presidente prof. Pitassio che lamenta la
mancanza di rigore nella produzione scientifica del dott. Randazzo, la scarsa conoscenza della
storiografia e una scadente padronanza della lingua italiana.
Allegato n. 1 al Verbale n. 5
Valutazione degli elaborati delle due prove scritte
ELABORATI “A”
Giudizi individuali dei Commissari sulla prima prova scritta:
Commissario Prof. Armando Pitassio
L’elaborato appare piuttosto sbilanciato tra una lunga introduzione e lo svolgimento vero e proprio
della traccia. Nel complesso è piuttosto manualistico e non esente da alcuni evidenti errori nel
riportare gli avvenimenti. Tuttavia appare soddisfare la traccia proposta.
Commissario Prof. Roberto Sinigaglia
Il candidato manifesta qua e là qualche schematismo. La descrizione comunque è molto ampia e
complessivamente soddisfacente nella descrizione delle tensioni sviluppatesi all’interno degli
imperi asburgico e ottomano.
Commissario Dott. Lauro Grassi
Pur presentando alcune inesattezze, l’elaborato attesta una buona conoscenza della storia
dell’Europa orientale, nonché lo sforzo di delineare l’emergere e lo sviluppo – nel quadro dei
contrasti tra le grandi potenze nell’Europa danubiano-balcanica – dei movimenti nazionali ivi
emersi.
Giudizi individuali dei Commissari sulla seconda prova scritta:
Commissario Prof. Armando Pitassio
Il candidato rivela una buona conoscenza della storiografia concernente l’argomento ed è quindi in
grado di ricostruire le vicende dei tentativi di riforma sociale russi tra il 1905 e il 1911 con puntuali
riferimenti alla letteratura storica.
Commissario Prof. Roberto Sinigaglia
L’elaborato mostra una buona conoscenza storica e storiografica delle vicende russe tra la
rivoluzione del 1905 e la vigilia della Prima Guerra Mondiale.
Commissario Dott. Lauro Grassi
Manifestando una buona conoscenza della storia russa e della storiografia relativa, il candidato ha
prodotto un elaborato che soddisfa largamente l’assunto del tema.
Giudizi collegiali della Commissione sulla prima prova scritta:
L’elaborato attesta un’ampia conoscenza da parte del candidato della storia dell’Europa Orientale
nel XIX e nei primi anni del XX, pur in presenza di alcune inesattezze.
Giudizi collegiali della Commissione sulla seconda prova scritta:
La commissione dà una valutazione positiva dell’elaborato prodotto dal candidato.
ELABORATI “B”
Giudizi individuali dei Commissari sulla prima prova scritta:
Commissario Prof. Armando Pitassio
L’elaborato attesta un affrettato studio della storia dell’Europa Orientale dei secoli XIX e XX, che il
candidato cerca di ricondurre a vicende medievali che egli meglio dimostra di conoscere.
Commissario Prof. Roberto Sinigaglia
Il candidato dimostra un buon livello culturale e capacità di descrizione storica. Tuttavia la
narrazione non affronta con pienezza quanto richiesto dal titolo della prova.
Commissario Dott. Lauro Grassi
Benché in esso si rilevino alcune inesattezze ed un andamento alquanto rapsodico, l’elaborato
mostra una discreta – anche se non del tutto padroneggiata – conoscenza della storia dell’Europa
Sud-Orientale.
Giudizi individuali dei Commissari sulla seconda prova scritta:
Commissario Prof. Armando Pitassio
Il candidato dimostra di possedere una buona conoscenza della storiografia russa e internazionale
sulla storia generale della Russia, ma molto meno di quella che riguarda le vicende politiche del
periodo che gli è stato richiesto di illustrare. Da qui anche alcune inesattezze.
Commissario Prof. Roberto Sinigaglia
L’elaborato è ricco di considerazioni storiografiche, ma non assolve con completezza quanto
richiesto dal titolo del tema. Presenta qua e là inesattezze storiche.
Commissario Dott. Lauro Grassi
Benché indulga a dotte e frequenti divagazioni, che rivelano una buona conoscenza della
storiografia russa e internazionale, il candidato non trascura di soffermarsi ad illustrare – pur con
qualche inesattezza – l’assunto del tema.
Giudizi collegiali della Commissione sulla prima prova scritta: L’elaborato non affronta con
pienezza quanto richiesto dal titolo della prova, anche se dimostra un buon impegno nello studio
della storia dell’Europa Orientale.
Giudizi collegiali della Commissione sulla seconda prova scritta:
Il candidato dimostra di avere una buona conoscenza della storiografia russa e internazionale sulla
storia russa che tuttavia egli non riconduce organicamente all’assunto del tema.
ELABORATI “C”
Giudizi individuali dei Commissari sulla prima prova scritta:
Commissario Prof. Armando Pitassio
L’elaborato risponde pienamente all’assunto: il candidato arricchisce la sua esposizione con la
presentazione delle diverse tesi storiografiche sull’argomento.
Commissario Prof. Roberto Sinigaglia
Il candidato mostra una buona conoscenza della storia dell’Europa Orientale e una capacità di
descrivere l’emergere delle nazionalità all’interno dell’Impero asburgico.
Commissario Dott. Lauro Grassi
Pur con qualche imprecisione terminologica, l’elaborato rivela una buona conoscenza della storia e
della storiografia sull’Impero asburgico – cioè del caso da lui illustrato.
Giudizi individuali dei Commissari sulla seconda prova scritta:
Commissario Prof. Armando Pitassio
Il candidato dimostra una buona conoscenza della storia russa e della storiografia internazionale ad
essa inerente, pur con qualche inesattezza.
Commissario Prof. Roberto Sinigaglia
Il candidato rivela una buona conoscenza e della storia russa e della storiografia russa e
internazionale sull’argomento.
Commissario Dott. Lauro Grassi
Il candidato rivela, anche con alcune inesattezze, una buona conoscenza della storia russa del primo
Novecento e della storiografia ad esso relativa.
Giudizi collegiali della Commissione sulla prima prova scritta:
La commissione dà una valutazione positiva dell’elaborato.
Giudizi collegiali della Commissione sulla seconda prova scritta:
L’elaborato risponde all’assunto del tema, dimostrando una buona conoscenza della storia russa di
inizio Novecento e della storiografia ad essa relativa, pur con qualche inesattezza.
Allegato n. 1 al Verbale n. 6
Giudizi individuali dei Commissari sulla prova orale
Dott. Emanuela Costantini
Giudizio del Commissario Prof. Armando Pitassio
La candidata dimostra un’ampia conoscenza della storia dell’Europa Orientale e della storiografia
che la riguarda sia per la Russia che per le aree centro-orientale e balcanica. Buone le prove di
conoscenza delle lingue.
Giudizio del Commissario Prof. Roberto Sinigaglia
La candidata, sollecitata dalla Commissione, riconosce le imprecisioni presenti nei suoi elaborati e
mostra di sapersi orientare nella discussione. Buono il livello delle conoscenze storiografiche, anche
se con qualche incertezza. Buono il livello delle conoscenze linguistiche.
Giudizio del Commissario Dott. Lauro Grassi
La candidata manifesta una buona conoscenza delle lingue dell’Europa Occidentale e Orientale da
lei scelte, ed una altrettanto buona conoscenza della storia dell’Europa Orientale e della relativa
storiografia.
Dott. Lorenzo Pubblici
Giudizio del Commissario Prof. Armando Pitassio
Il candidato dimostra di possedere una solida preparazione culturale generale, che è capace di
utilizzare puntualmente nell’affrontare i temi della storia dell’Europa Orientale, specialmente quelli
medievali e moderni. Buone le prove di lingua.
Giudizio del Commissario Prof. Roberto Sinigaglia
Il candidato, messo a conoscenza delle valutazioni della Commissione sulle sue prove scritte –
ricche di considerazioni storiografiche generali, ma carenti nell’affrontare i temi richiesti - ,
sottolinea come la sua preparazione storica verta soprattutto sul periodo medievale. Ottimi
comunque il livello delle conoscenze storiografiche e la capacità nell’affrontare le tematiche
proposte dai Commissari. Buone le conoscenze linguistiche.
Giudizio del Commissario Dott. Lauro Grassi
Il candidato mostra di possedere una buona conoscenza delle lingue dell’Europa Occidentale e
Orientale da lui scelte, nonché una altrettanto buona conoscenza della storia dello spazio euroasiatico (soprattutto nel tardo Medioevo) e della storiografia ad esso inerente.
Dott. Francesco Randazzo
Giudizio del Commissario Prof. Armando Pitassio
Il candidato presenta qualche lacuna nella conoscenza della storiografia per alcuni settori della
storia dell’Europa Orientale, compensati in parte da una migliore conoscenza di altri. Le prove di
lingua sono generalmente buone con l’eccezione di quella di inglese un po’ stentata.
Giudizio del Commissario Prof. Roberto Sinigaglia
Il candidato ha mostrato un buon livello di conoscenze storiografiche e capacità nell’affrontare la
discussione concernente le prove scritte. Buone le conoscenze linguistiche con qualche pecca nella
lingua inglese.
Giudizio del Commissario Dott. Lauro Grassi
Il candidato manifesta una buona conoscenza delle lingue dell’Europa Occidentale e Orientale da
lui scelte, ed una altrettanto buona conoscenza della storia dell’Europa Orientale e della storiografia
che la concerne.
Giudizi collegiali della Commissione sulla prova orale
Dott. Emanuela Costantini
Giudizio della Commissione
La candidata manifesta buone conoscenze linguistiche, e altrettanto buona conoscenza della storia
dell’Europa Orientale e della relativa storiografia.
Dott. Lorenzo Pubblici
Giudizio della Commissione
Il candidato dimostra di possedere una buona cultura generale che gli consente di ovviare, nella
discussione con i Commissari, ad alcune lacune presenti negli elaborati scritti. Buone le conoscenze
linguistiche.
Dott. Francesco Randazzo
Giudizio della Commissione
Il candidato dimostra una buona conoscenza delle lingue con qualche incertezza per l’inglese e
possiede una buona conoscenza della storia dell’Europa Orientale e della relativa storiografia. Il
Commissario Armando Pitassio, tuttavia, ritiene di non potersi ritenere del tutto soddisfatto dal
modo in cui il candidato ha risposto ad alcuni rilievi a lui posti relativamente ai titoli prodotti.
Allegato n. 2 al Verbale n. 6
Giudizi complessivi finali
Candidato: dott. Emanuela Costantini
La candidata ha palesato, nella sua produzione scientifica, una soddisfacente attitudine alla ricerca
e, nel corso delle prove scritte e orali, ha mostrato una buona conoscenza della storia dell’Europa
orientale e della storiografia ad essa inerente. Buone conoscenze linguistiche.
Candidato: dott. Lorenzo Pubblici
Anche dai titoli da lui presentati, il candidato risulta – al fine di un giudizio d’insieme – in possesso
di buona cultura generale, ampia conoscenza della storia dello spazio eurasiatico nel tardo
medioevo e della storiografia ad esso relativa. Dagli elaborati scritti, però, non altrettanto profonda
appare la conoscenza delle vicende dei secoli XIX e XX. Buone conoscenze linguistiche.
Candidato: dott. Francesco Randazzo
Il candidato ha mostrato, nei titoli da lui prodotti, una buona attitudine alla ricerca e, nel corso delle
prove scritte e orali, una vasta conoscenza della storia dell’Europa orientale e della storiografia ad
essa inerente. Buone conoscenze linguistiche. A questo giudizio non si associa il commissario prof.
Armando Pitassio, il quale evidenzia una mancanza di rigore nella produzione scientifica e nelle
conoscenze storiografiche del candidato.
Allegato n. 3 al Verbale n. 6
Valutazione comparativa
Sulla base dei giudizi espressi nel precedente allegato n. 2, il commissario prof. Armando Pitassio
dà una valutazione comparativa a favore della dottoressa Emanuela Costantini.
Il commissario prof. Roberto Sinigaglia si esprime a favore del dottor Francesco Randazzo.
Infine, il commissario dott. Lauro Grassi si dichiara a favore del dottor Francesco Randazzo.