Bimba ustionata al primo bagnetto
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Bimba ustionata al primo bagnetto
36 Latina Il giornale di VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016 Fondi Itri La piccola appena nata all’ospedale San Giovanni di Dio è stata immersa in acqua bollente FONDI Bimba ustionata al primo bagnetto A processo per lesioni gravissime un’infermiera. Fallita ieri la mediazione con la Asl di SILVIA COLASANTI I l parto era andato per il meglio, la bambina era sana e bellissima. La mamma l’ha vista un attimo e poi una infermiera l’avrebbe presa per lavarla e l’avrebbe immersa nell’acqua bollente causandole ustioni di secondo e terzo grado sul corpo, l’amputazione di tre delle sue piccolissime dita e lesioni gravissime nelle parti intime. I fatti sono avvenuti presso l’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, poco prima del Natale del 2014. Quella che doveva essere la gioia più grande per una famiglia romena della cittadina si è trasformata in un incubo. Mezz’ora dopo il parto la piccola era già in viaggio per il Bambino Gesù di Roma, una corsa contro il tempo per salvarle la vita e provare a contenere le conseguenze di un comportamento inqualificabile. Poco dopo, distrutta dal dolore e impegnata a garantire alla figlioletta tutte le cure necessarie, la madre, di 30 anni, e il padre, di 27, della piccola avevano sporto de- Perse tre dita dei piedi e riportò lesioni agli organi genitali nuncia ed erano partite le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Simona Gentile che poco tempo fa ha chiesto il processo per l’infermiera ritenuta responsabile di lesioni gravissime. La donna dovrà rispondere del reato perché per negligenza, im- A ITRI Ritrova borsello, primo in onestà di ORAZIO RUGGIERI A pprezzamento condiviso da tanti cittadini di Itri, rimasti colpiti dall’onestà e dallozelo dell’operatore cimiteriale di nazionalità romena che, il giorno della commemorazione dei Defunti, si è reso protagonista di un gesto di encomiabile onestà e di professionale vigilanza. Il giovane, peraltro già noto e stimato per il garbo, nel controllare al momento di minore afflusso all’ora dipranzo,la situazione dell’intero vasto cimitero da poco ampliato e reso più funzionale, rinveniva un borsello dimenticato da un signore giunto dalla Capitale a fare visita alla tomba di un suo parente. Più che la cifra dei contanti che l’astuccio conteneva, arenderlo prezioso, per chi l’aveva dimenticato, c’era la presenza di chiavi di diverse abitazioni, tra le quali quella di un importante ufficio istituzionale della Capitale , oltre che di un’auto di servizio per figure apicali di rilevanza ministeriale . Il giovane custode del luogo di raccoglimento e di preghiera, accortosi dell’oggetto smarrito, tanto ha fatto, domandando in giro senza stancarsi, che alla fine, pur non essendo itrano, né italiano, la sua ammirevole disponibilità è stata premiata. Riuscito a rintracciare il legittimo proprietario dell’astuccio, il custode cimiteriale glielo ha consegnato con l’immaginabile ritrovata tranquillità da parte di chi l’aveva perso e con l’intima soddisfazione –ne siamo certidel giovane romeno, autore di un gesto che dimostra come l’onestà e la correttezza non conoscono confini o connotati geografici. L’operatore cimiteriale di origine romena prudenza e imperizia immergendo la neonata nell’acqua bollente le avrebbe causato ustioni sul 35 per cento del corpo, giudicate guaribili in un tempo superiore ai 40 giorni, con l’aggravante di aver commesso un fatto dal quale sarebbe derivata una malattia insanabile, che aveva messo in pericolo d vita la persona offesa e che avrebbe prodotto l’indebolimento permanente di sistemi organo funzionali e in particolare le funzioni estetica, deambulatoria e sessuale. Per questi motivi è stata disposta la citazione dell’imputata davanti al giudice del Tribunale di Latina Luigi Giannantonio. Il processo inizierà il 5 aprile del 2017. Intanto ieri mattina i difensori della famiglia, che durante la prima udienza si costituirà parte civile, gli avvocati Roberto e Benedetto Guglielmo hanno tentato la una mediazione nei confronti della Asl di Latina e nei confronti dell’infermiera di Fondi, che però non si sono presentati. La famiglia avrebbe chiesto più di un milione di euro di risarcimento per i danni insanabili provocati alla minore. Si procederà quindi con il procedimento penale e la famiglia ovviamente promuoverà anche un’azione civile per il risarcimento dei danni. L’infermiera sembra non sia stata allontanata e svolga ancora all’interno del nosocomio il suo lavoro. Non sappiamo se abbia subito provvedimenti disciplinari, ora affronterà il processo. I TITOLARI DEL BAR DI FONDI: IN CINQUE ANNI DISTRIBUITI 4 MILIONI Il Gran Caffé dei milionari Un’altra vincita: terno secco al Lotto per 90 mila euro La Dea bendata sorride al “Gran Caffè” di Fondi. Per l’ennesima volta. Nell’estrazione di mercoledì del Gioco del Lotto nel bar-tavola calda al civico 3 di via San Magno, situato proprio accanto all’ospedale “san Giovanni di Dio”, sono stati vinti la bellezza di 90mila euro, risultati la vincita più alta d’Italia in questo concorso. Il vincitore ha scelto di giocare 20 euro sulla ruota di Roma, affidandosi ai numeri 8, 38 e 90. Ottima scelta: terno secco. Ignota, l’identità del fortunato. “Sono fuori città e non ho avuto neanche conferma della vincita”, ha spiegato il titolare dell’attività, Remo Santilli. “Certo, ho dei clienti affezionati del Lotto, ma potrebbe essere davvero chiunque”. Quella ufficializzata ieri è stata solo l’ultima sostanziosa vincita di una g La Dea bendata sorride al “Gran Caffè” di Fondi lunga serie, al “Gran Caffè”. Due anni fa un uomo del posto si portò a casa 50mila euro grazie alla lotteria istantanea “Mi sento fortunato”, e prima ancora altri clienti, mai identificati, vinsero rispettivamente 200mila euro con un ta- gliando de “L’eredità” e 100mila euro con un biglietto de “Il miliardario”. Numeri che magari stupiscono chi è all’esterno, non la proprietà: “Solamente tenendo conto del Gioco del Lotto – ha detto Santilli – dal momento della no- stra apertura, circa cinque anni fa, secondo i dati ufficiali che ci sono stati comunicati abbiamo distribuito vincite per almeno 4 milioni 300mila euro complessivi”. M.M.