Bimba ustionata al primo bagnetto

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Bimba ustionata al primo bagnetto
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Latina
Il giornale di
VENERDÌ 4 NOVEMBRE 2016
Fondi
Itri
La piccola appena nata all’ospedale San Giovanni di Dio è stata immersa in acqua bollente
FONDI
Bimba ustionata al primo bagnetto
A processo per lesioni gravissime un’infermiera. Fallita ieri la mediazione con la Asl
di SILVIA COLASANTI
I
l parto era andato per
il meglio, la bambina
era sana e bellissima.
La mamma l’ha vista un attimo e poi una infermiera
l’avrebbe presa per lavarla
e
l’avrebbe
immersa
nell’acqua bollente causandole ustioni di secondo
e terzo grado sul corpo,
l’amputazione di tre delle
sue piccolissime dita e lesioni gravissime nelle parti
intime. I fatti sono avvenuti presso l’ospedale San
Giovanni di Dio di Fondi,
poco prima del Natale del
2014. Quella che doveva
essere la gioia più grande
per una famiglia romena
della cittadina si è trasformata in un incubo. Mezz’ora dopo il parto la piccola era già in viaggio per il Bambino Gesù di Roma, una
corsa contro il tempo per
salvarle la vita e provare a
contenere le conseguenze
di un comportamento inqualificabile. Poco dopo,
distrutta dal dolore e impegnata a garantire alla figlioletta tutte le cure necessarie, la madre, di 30 anni, e il padre, di 27, della
piccola avevano sporto de-
Perse tre dita dei
piedi e riportò lesioni
agli organi genitali
nuncia ed erano partite le
indagini, coordinate dal
sostituto procuratore Simona Gentile che poco
tempo fa ha chiesto il processo per l’infermiera ritenuta responsabile di lesioni gravissime. La donna
dovrà rispondere del reato
perché per negligenza, im-
A ITRI
Ritrova borsello,
primo in onestà
di ORAZIO RUGGIERI
A
pprezzamento condiviso da tanti cittadini
di Itri, rimasti colpiti
dall’onestà e dallozelo dell’operatore cimiteriale di nazionalità romena che, il
giorno della
commemorazione dei
Defunti, si è
reso protagonista di un
gesto di encomiabile onestà e
di professionale vigilanza. Il
giovane, peraltro già noto e
stimato per il garbo, nel controllare al momento di minore afflusso all’ora dipranzo,la
situazione dell’intero vasto
cimitero da poco ampliato e
reso più funzionale, rinveniva un borsello dimenticato da
un signore giunto dalla Capitale a fare visita alla tomba di
un suo parente. Più che la cifra dei contanti che l’astuccio
conteneva, arenderlo prezioso, per chi l’aveva dimenticato, c’era la presenza di chiavi
di diverse abitazioni, tra le
quali quella di un importante
ufficio istituzionale della Capitale , oltre che di un’auto di
servizio per figure apicali di
rilevanza ministeriale . Il giovane custode del luogo di raccoglimento
e di preghiera, accortosi
dell’oggetto
smarrito,
tanto ha fatto, domandando in giro senza stancarsi, che alla fine, pur non essendo itrano, né
italiano, la sua ammirevole
disponibilità è stata premiata. Riuscito a rintracciare il legittimo proprietario dell’astuccio, il custode cimiteriale
glielo ha consegnato con
l’immaginabile
ritrovata
tranquillità da parte di chi l’aveva perso e con l’intima soddisfazione –ne siamo certidel giovane romeno, autore di
un gesto che dimostra come
l’onestà e la correttezza non
conoscono confini o connotati geografici.
L’operatore
cimiteriale di
origine romena
prudenza e imperizia immergendo la neonata
nell’acqua bollente le avrebbe causato ustioni sul
35 per cento del corpo, giudicate guaribili in un tempo superiore ai 40 giorni,
con l’aggravante di aver
commesso un fatto dal
quale sarebbe derivata una
malattia insanabile, che aveva messo in pericolo d vita la persona offesa e che avrebbe prodotto l’indebolimento permanente di sistemi organo funzionali e
in particolare le funzioni estetica, deambulatoria e
sessuale. Per questi motivi
è stata disposta la citazione
dell’imputata davanti al
giudice del Tribunale di Latina Luigi Giannantonio. Il
processo inizierà il 5 aprile
del 2017. Intanto ieri mattina i difensori della famiglia, che durante la prima
udienza si costituirà parte
civile, gli avvocati Roberto
e Benedetto Guglielmo
hanno tentato la una mediazione nei confronti della Asl di Latina e nei confronti dell’infermiera di
Fondi, che però non si sono
presentati. La famiglia avrebbe chiesto più di un
milione di euro di risarcimento per i danni insanabili provocati alla minore.
Si procederà quindi con il
procedimento penale e la
famiglia ovviamente promuoverà anche un’azione
civile per il risarcimento
dei danni. L’infermiera
sembra non sia stata allontanata e svolga ancora
all’interno del nosocomio
il suo lavoro. Non sappiamo se abbia subito provvedimenti disciplinari, ora
affronterà il processo.
I TITOLARI DEL BAR DI FONDI: IN CINQUE ANNI DISTRIBUITI 4 MILIONI
Il Gran Caffé dei milionari
Un’altra vincita: terno secco al Lotto per 90 mila euro
La Dea bendata sorride al
“Gran Caffè” di Fondi.
Per l’ennesima volta.
Nell’estrazione di mercoledì del Gioco del Lotto
nel bar-tavola calda al civico 3 di via San Magno,
situato proprio accanto
all’ospedale “san Giovanni di Dio”, sono stati
vinti la bellezza di 90mila
euro, risultati la vincita
più alta d’Italia in questo
concorso. Il vincitore ha
scelto di giocare 20 euro
sulla ruota di Roma, affidandosi ai numeri 8, 38 e
90. Ottima scelta: terno
secco. Ignota, l’identità
del fortunato. “Sono fuori città e non ho avuto
neanche conferma della
vincita”, ha spiegato il titolare dell’attività, Remo
Santilli. “Certo, ho dei
clienti affezionati del
Lotto, ma potrebbe essere davvero chiunque”.
Quella ufficializzata ieri
è stata solo l’ultima sostanziosa vincita di una
g
La Dea bendata sorride al “Gran Caffè” di Fondi
lunga serie, al “Gran Caffè”. Due anni fa un uomo
del posto si portò a casa
50mila euro grazie alla lotteria istantanea “Mi sento
fortunato”, e prima ancora
altri clienti, mai identificati, vinsero rispettivamente
200mila euro con un ta-
gliando de “L’eredità” e
100mila euro con un biglietto de “Il miliardario”.
Numeri che magari stupiscono chi è all’esterno, non
la proprietà: “Solamente
tenendo conto del Gioco
del Lotto – ha detto Santilli
– dal momento della no-
stra apertura, circa cinque anni fa, secondo i dati ufficiali che ci sono
stati comunicati abbiamo distribuito vincite
per almeno 4 milioni
300mila euro complessivi”.
M.M.