Francesco Di Benedetto

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Francesco Di Benedetto
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articolo pubblicato sulla rivista SoloVela
Giri di boa
Atlantico in catamarano
Avventura
a lieto fine
Due settimane di silenzio e poi
il bip dell’Epirb: si è concluso
a bordo di un cargo il tentativo
di traversata in solitario di
Francesco Di Benedetto
di Mauro Melandri
el mondo della vela oceanica, l'abbattimento di un record è sempre cosa rischiosa, che sovente richiede tributi non indifferenti. Ultimo esempio in tal senso è rappresentato dalla singolare disavventura capitata a Francesco Di
Benedetto, che poche settimane dopo il trionfale tentativo di
Matteo Miceli, ha provato a ritoccarne il primato – 14g 17h 52m
- impegnandosi sulla stessa rotta, congiungente le isole Cana-
N
LA ROTTA SEGUITA
Dopo aver comunicato la propria posizione per i primi tre
giorni - mark gialli a destra - Di Benedetto ha interrotto
i contatti con lo shore team che ha continuato a stimarne
latitudine e longitudine in modo piuttosto corretto - mark
rossi - come indica il punto dell’effettivo ritrovamento
rie alla Guadalupa. Impresa non da poco, se si tiene conto che
il mezzo scelto per entrambe le sfide era un catamarano non
abitabile lungo poco più di sei metri; a differenza di Miceli, recordman a bordo di un one-off battezzato “Biondina Nera”, Di
Benedetto ha riposto le sue speranze su un Tornado, multiscafo
tra i più diffusi sul panorama internazionale.
Pronto a partire sin dagli ultimi giorni di dicembre, il solitario
italo-francese ha messo la prua del “Bella Stella” verso il Caribe il 2 gennaio, contando su un previsto miglioramento delle
condizioni meteo. Dopo aver comunicato puntualmente con lo
shore team per quasi tre giorni, durante i quali è avanzato all'incoraggiante media di sei nodi e mezzo, Di Benedetto ha improvvisamente smesso di fornire indicazioni sulla sua posizione.
Nonostante l'anomala situazione si sia protratta per due settimane, i suoi collaboratori non hanno mai pensato al peggio,
confidando nel fatto che l'Epirb di cui era dotato risultava ancora spento. Mentre tutti si attendevano un contatto radio, è
stato proprio l'Epirb a far sentire la sua “voce”, richiamando l'attenzione verso un punto localizzato a quasi settecento miglia
da Point-a-Pitre: un segno che seppur di vita, indicava una situazione di grave pericolo. La tensione si è dissolta otto ore dopo la ricezione del primo “bip”, quando il cargo “Norma Lady”,
in rotta verso Barcellona, ha comunicato di aver recuperato il
naufrago in buone condizioni di salute.
Nei seguenti contatti radio, Di Benedetto ha raccontato la sua
incredibile disavventura: “I primi giorni sono stati piuttosto duri, ma il 7 gennaio mi sono imbattuto in una violenta burrasca,
durante la quale ho perso il contenitore stagno con tutto l'equipaggiamento, inclusi viveri, acqua potabile, autopilota e gli
occhiali da vista, senza i quali non vedo praticamente nulla. Le
uniche cose che mi erano rimaste, a parte la cerata, erano l'Epirb e una bussola portatile priva di illuminazione. Quando finalmente, il 19 gennaio, ho scorto la sagoma del cargo, ho attivato il sistema di posizionamento d'emergenza, ma un errore
nell'invio delle coordinate ha spinto la nave in un'altra direzione. Dopo ore di ricerche in un mare molto agitato, l'equipaggio
del 'Norma Lady' ha notato un debolissimo eco-radar e mi ha individuato, portandomi in salvo assieme al mio catamarano”. marzo 2007
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