Sant`Anna Arresi Natura sotteranea e cucina

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Sant`Anna Arresi Natura sotteranea e cucina
Sant’Anna Arresi
Natura sotteranea e cucina sopraffina
4 giorni alla scoperta del Sulcis-Iglesiente
Breve descrizione dei siti inclusi nel pacchetto
VILLAPERUCCIO
Necropoli di Montessu
Situato in una fertile pianura ai piedi di una vasta collina, il sito risale a circa 5000 anni fa,
Montessu è la più imponente necropoli di “domus de janas (case delle fate o delle streghe secondo
la tradizione popolare) della Sardegna meridionale. Le tombe, circa quaranta, sono scavate in
orizzontale e di diverse tipologie, le più semplici hanno una camera circolare e una bassa volta, le
altre sono costituite da una camera maggiore circondata da più nicchie sopraelevate. Tra le tante
due si distinguono per la loro grandezza e forma, considerate tombe-santuario, dette “Sa Cresiedda”
e “Sa Grutta de Is Procus”.
Biglietto d’ingresso € 5,00
SANTADI
Grotte di Is Zuddas
Le bellissime grotte di Is Zuddas si aprono nel calcare cambrico del Monte Meana a 236 m. sul
livello del mare, l’azione dell’acqua ha creato nel tempo uno splendido scenario di stalagmiti,
stalattiti e aragoniti. Subito dopo l'ingresso, sulla volta, sono presenti e ben visibili i resti di un
roditore preistorico, estintosi circa 400 anni fa, il Prolagus Sardus, presente solamente in Sardegna e
in Corsica.
Biglietto d’ingresso € 8,00
CARBONIA
Miniera di Serbariu
Era una delle più importanti attività estrattive del Sulcis, situata al centro della città di Carbonia. La
miniera è composta da due pozzi estrattivi, da laviere, fornerie, uffici, infermerie, sala compressori,
etc. Nella sala espositiva si possono ammirare gli oggetti, gli utensili e attrezzi d’uso dei minatori. Il
sito ospita il Centro Italiano della cultura del carbone, uno dei magazzini ospiterà il Centro di
ricerche per lo sviluppo di tecnologie per l’energia pulita.
Biglietto d’ingresso € 6,00
Anziani oltre 65 anni € 4,00
SANT’ANTIOCO
Museo Archeologico
Il museo si trova vicinissimo all’area tophet, espone numerosi reperti archeologici provenienti
dall’area del Sulcis. Ricchissima di ceramiche, brocche, oggetti d’uso comune, corredi funerari
punici e romani, piatti, coppe, tazze, anfore e lucerne. Moltissimi i gioielli, le collane, gli orecchini,
gli anelli, tra cui un anello aureo del IV secolo a. C., amuleti in osso, metallo, pietra, pasta vitrea. Di
grande interesse la tomba punica di via Belvedere, una delle più antiche rinvenute a Sant’ Antioco e
le riproduzioni di navi da guerra e da trasporto puniche e fenicie.
Tophet
Il tophet di Sant’Antioco si trova su una collina trachitica denominata "sa guardia de is pingiadas",
(la guardia delle pentole) luogo sacro di sepoltura dei bambini morti in modo prematuro, utilizzato
dai Fenici a partire dall’VIII sec. a.C., nell’area a cielo aperto sono ben visibili oltre 3000 vasi di
terracotta contenenti resti di bambini e di animali cremati, a queste urne sono associate stele di
pietra che testimoniano il sacrificio alle divinità. I piccoli animali domestici venivano
probabilmente sacrificati alle divinità per scongiurare il ripetersi degli aborti e le stele funerarie
venivano portate sul posto per ringraziare le divinità dopo la nascita di un nuovo figlio.
Villaggio ipogeo
Suggestivo villaggio costituito da tombe ipogee e tombe puniche scavate nella roccia, databili tra la
fine del VI e la fine del III secolo a. C. Le tombe sono costituite da due parti, il corridoio e il
dromos, formato da una scala e da un pianerottolo, e la camera sepolcrale. Le tombe sono state
riutilizzate poi come abitazioni dalle classi più povere del paese sino al 1950. All’interno sono stati
ritrovati corredi funerari, gioielli d’oro ed amuleti in pasta vitrea.
Museo Etnografico " Su Magasinu de Su Binu "
Il museo è situato vicino all’area archeologica dei tophet in un ampio magazzino del XVIII secolo.
Nell’edificio sono raccolti ed esposti gli oggetti che testimoniano i costumi e gli usi di un tempo, gli
strumenti utili alla lavorazione del pane, del formaggio, per la coltivazione dei campi, della vite,
della vinificazione, gli attrezzi del falegname, del fabbro, nel cortile sono inoltre presenti i carretti
sardi per l’asino e per il cavallo ed un carro a buoi.
Molto importante anche la lavorazione del bisso, ricavato da un mollusco (Pinna Nobilis), che solo
dopo accurati trattamenti di lavaggio e filatura diventava un prezioso filo da cui si realizzavano
tessuti o ricami usati per impreziosire le vesti dei grandi signori.
Forte Sabaudo
Edificato nel 1812 su una preesistente struttura punica per proteggere la cittadina dalle incursioni
barbariche. Presenta una garitta a più feritoie che controllava l’ingresso e il mare. Recentemente il
forte è stato restaurato ed è visitabile attraverso visite guidate.
Il biglietto per tutta l’area archeologica è di euro 8,00
Anziani dai 65 ai 69 anni, € 6,00
Anziani over 70, € 3,00