Svezia: un diario di un viaggio meraviglioso

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Svezia: un diario di un viaggio meraviglioso
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Svezia: un diario di un viaggio meraviglioso
Autore : Redazione
La Svezia dai paesaggi solitari del Bohuslän alle Foreste incantate
di Tyresta
Credevo che la Svezia sarebbe stata facile, che sarebbe stato un viaggio di quelli che ci si
rimette poca anima -ne avevo persa tanta da poco-, e già peccavo di ingenuità. Viaggiare è
ossigeno per l'anima e un'anima ossigenata si muove più in fretta, si lascia impressionare con
più docilità. Questi erano i miei pensieri, mentre mi scorreva dietro gli occhi la costa del
Bohuslän.
LA PARTENZA: DA GÖTEBORG A LYSEKIL
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Siamo partiti in due, abbiamo noleggiato l'auto più economica ed abbiamo guidato e camminato
per sette giorni. La prima, sconcertante verità, se tralasciamo la verità delle toilette immacolate
in autogrill e quella dell'incredibile musicalità del 'ciao' svedese (“hej hej”), si è lasciata investire
quando abbiamo deciso di risalire la costa da Göteborg a Lysekil: il cielo è immenso e le nuvole
sono pesanti e solide. La carcassa di questa verità, e cioè che l'aria ha una sua consistenza
tangibile, me la sono trascinata su ogni strada e su ogni singolo straccio di terra.
FISKEBÄCKSKIL LA DESERTA
A Lysekil, poi, non ci siamo mai arrivati. Viaggiare in auto vuol dire, irrimediabilmente,
innamorarsi ogni due chilometri, decidere di prendere un sentiero diverso o di prolungare il
cammino e finire il tempo troppo in fretta. E questo particolare pezzo di mondo ha finito di
prendersi il nostro tempo a Fiskebäckskil. Talmente deserta da lasciarci quasi entrare nelle sue
case, anche loro deserte, da permetterci di vagare indisturbati fra le sue barche, altrettanto
deserte, e da lasciarci immaginare un sortilegio disciolto nell'aria.
DA VARBERG A MALMÖ
Lei, la Svezia, si è presa la nostra voglia di abitare, a Göteborg, di passeggiare per sempre
sull'acqua, fra le meduse “buone”, a Varberg, di continuare ad attraversare l'Øresundsbron per
intravedere Copenaghen, tornare indietro e ricominciare da capo, a Malmö. Si è presa la nostra
voglia di nutrirci di polkagrisar, a Gränna, di morire un paio di volte davanti a un oblò, a
Stoccolma, e di indagare sulle pietre runiche, ad Ales Stenar, di vagabondare all’infinito per i
boschi di Tyresta. Per poi tornare a vivere a Göteborg.
FORESTE, NATURA E ANIMA
Credevo che sarebbe stata facile e invece, come tutti i posti della terra, si è presa un pezzo
della mia anima ossigenata in cambio di un pezzo della sua. Mi resterà attaccata addosso e con
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lei la pace del mare morbidissimo, il tumulto del cielo denso, l'abbraccio delle foreste
interminabili, la sensazione che ogni albero sia la rappresentazione, in natura, dell'esplosione di
un'idea.
Marta Pelle
RECAPITI DEL TOUR OPERATOR:
Four Seasons Natura e Cultura
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